la Fiera Letteraria - XIII - n. 31-32 - 3 agosto 1958

!Pag. I t~ FTERA LETTERARI~ • Giusto, giu:ito,. - d1.ue < Tn.ddte dclt'ozio, che i pranzo mezzo goiomata era derr il loro moto. vide clic ti raccontn che l'nmorr è 1111 tn ~ mnnd~ il bncio ,uHn la nonna accompagno1t~ o le padre dt ogni vtz10, pnma t,rascorsa cd era .!fato come stavano aspettando che egti palpito d'atrrci .sp('ciC'. Che pufl/a delle ~ito. S1i~1to t'or- 1,arole cQ1_1 grandi oasenu del fra tutti quello di. lasciare se avesse dormito: mai te ne distrt;1essc lo sguardo. Ma so. sog110, poesia. e altri im- ~o della tcndrna. fu ric~ndot.– capo. E stcconie fece Per av- correre- la /aritasla tont-0no, era capitato, da sveglia. che rtmasC' a fissarle e disu con bropli ~. to al suo po.Ho. Ma già ~o– v,cinani a Ra.sa t:'.'les'era se- dove ci sptro nemici che s·tn.- pensirri e se11timenti non fa- voce 11acu.a: e Vecchi ~. r; co- e Qitet supo lo avtva 11re- tava rapida l'om.bro, ~i clua-. duta sulla sponda del letto. gltiouono i nostri cari teso- cesser~ capo a Ruggero. mm mc vide la mano di fcrna11- parato Rosa,.. disse Fcrnan- ro no,, erano nmash eh! 1 la nuora la trattenne per il ri, pace e criterio•· che Le, at•t•ssc trascuroto di cln scarrarc e cltiudC'rsi e far- da protc11de11dosi verso i.i pan,ii stesi e il lastricato in– gomito e quindi. se la trasse Arrivò. il ricordo dctram- attorcerli. e conclu.rli. a tu.i .si p1tgno coti tutte te bnciu- marito. il ... c1w scluaccwtol torno atla fontana. Ton.da: ~.~~r;:~vi4!; 1 c~a 1~ :r/:·,a 1 g~ ;~~ 11~:::c'::i,;1c:~~c;?r:·::· e~~~ ;~~~crsi/~~ ;~at6°ddi'r;',~Li:~~ !~,if:~:.:ro~ ~~z:o (1l~11ric~t~r17~ 1 ::ci~l~no c/J(' if'rillf1C'llO le 'k~:~~rJ 0 :~~ :;" ::.s:u,~ ;:t~ bra. app~ntite, ad acce~nartc subito clispcrclc le pèsanti quell'altro. misero ormai; tore fra te crespe dcft'h1to- e Alt,.. /ccc Antonio. Ma ma volta. sole net so.te. ora ti s1tenz10. Ma la vccclt1a, ar- bnve ckllo scirocco. Rosa cl11\ venir merto ctlt'amorc 11aco,scosse la testa e ripe- poi 8 orrisc e l'Olgcndosf a c11c era deserta cil llu o ppa~ 1'tvata sulla soglia, si. torse corse allo specchio. Il gior- detlo sposo. ero cosa più col- u: per suo conto: e vecchi•. Rosa di.çsc: e Brar,o figlia, rrva come la Luna. Ro 3a n indietro e, staccata la tozzina 110 s'ero fattn alto, era rcm- pcvolc del t.raclirc la fiducio ta 11on11a picchiò, con la .wrat ottimo maso. Quando i11contò o guardal<I: q,. c_LLa dal petto. la avanzò con gc- po di ,wt,olpcrc i caueW dei parcnfi: a cui dc/ resto forchetta mtl°orlo del bic- Dio vorrà>. era una fontana prodlgta· sto di offerta verso la nipote: itmidi in',on10 ai bigodini. St q1iell'arde11tc amore. nppt>na c:llicrc. q1tasi 10M svcq/iari- 1,a 11011110 fece r,li ciccliirt- .,a. rapp~csentava t'universo. "Rosinella, te la serbo per sorrise. co11 1111 Limno sorriso rivelai-o, avrebbe strappato e 110 per il suo Antonio che ti r,iutivi. f\_.,-,muda si alzò Improvv1sa~ente la camp_a~ quando ti sveglicroi. Ci_ ag- d'intesa. r; tiicle come fn bel- di&1Jerso il ri.se11timc11to. andar-a dicendo minchione- e andò in citciria. il pugno na attac cò Lat1getu 3 . Tu.Il~ t gtungo un altro cuccluaino lo q,ucl volt~ in cui .tplcn- F.:cco.ora avera da riesrir- rie. E i11rerve,111c: e puarda deutro la tasca del (1rcmbia- colom.bi si al.zarono a ro~– dt zucchero, eh?~. de11a il proprio .,eqrcto. Com- n in fretta. era tu ritardo Re per raccouliere il coto11c /c. Antonio ollora prese il µerte in torno la ferma aria La porta si chmse, 1 passi pre.te c}1e Ruggero In vede- coi Lavori di casa. Affinch•' innagniano mc. che vecchia berretto. diue e a stasera :t della sera. Lo 3q1dtto del si allontanarono per il cor- va co sì. mentre l°at'rebbe vi- il RUQO riuscisse saportto. H so 1•0 clauvero •· clic r,ià aveva /a mano siil bronzo ci. precipitò dentro. a ndoio: quelli. frettolo3i dcli~ sta, C?si. anzi yiti beUa. poi- soffritto doveva ~on~umarst Hoso .cercava una. /rose pomo del/'uscio cH strad?,: Rosa irruppe in petto con H madr~, da uno parte, quelli e/te l arnc~~e s, sarcbbf fatto lento re,!to. Ero l 1tttt_mo .su~ consolan ..e. vol~vo chre al cosi elle Rosa 11011 fece 111 fiat.o: ,clitontava come un Qi· f-~~~~~c~tis:~lil~r~~;~'~a~ ~:t !";;,;~a:'ci.,, nra11cle. E prese f:;Lis~~~~i::~~i i:1ivc;:~s~:;;: ;:,c1,:!11~::1cc,~~a a~':::';c c~,!:1(/ !~;n~7ei°c~c~f/o~n~arJ~:Jr~~s:f~gan~cs,co si,iahtozzo. • coglierne il divergente suo- Si!bito lo ~onna .~cn~clO il so a cuocere c~cnt,:o La cor- ~ia~1clti, 110n doveva ar,vi.- con i risvoltf della r,iacco. N~U atrravcr~are la ,ta::~ no. che presto si spc1tse nel caffe. I..a taz::rna spumto dat- 11(', come nc>i 01orm dl fe sra. l1rs1. E disse: come al tempo in cui ero d?u era la ma r~ curoo chiu..so delle discoste stanze. lo . s11ir aglio della porto soc- Chi sa q11011closarebbe t.or - ' C Jn ..1 mcrica. uomrni 11011 bnmbina: C in quel rifnuio. r.ica!IIO.Le mad~cr I~ vgcc._ C .Ma, forse a causa di quel suo c ~1rn.sa con gra11dc ccmtela. nata. Ma alloro avre bbe dico dclt'etd vostra... ci11- clove il cuore ciel padre rim- L an!rno. per tre ~ ug,~~ rimanere irrigidita ncll'atteg- ri mase a tremare> a mezza mandato in tavola ogni ben qua11t'anM 10"0 oppena la bocca.va e il buio cluudevo ': 0st _chc. per avvgr~irlab dc_ gtamento delt'ascolto, fe ac- a:ia in a:tcsa clie Rosa stu- di Dio: polli. capretto. saL.~ic-metà della vita e poi a voi slretti e caldi i se(1rcti. gri- l 1 i:scita. le "'. 0st r b'a 1 ott_i– cadde di. sentire continuare p1 11 sr dei prodigio. Ma Ro- cc ... La fclidtii. non paiono. co11 tutt·i quei. dare il nome di Rn(1gero: e glta del la_ttc: e st ' ito tt in quei passi. Si allontanavano sa conti111ial'a a cantare e la s·ir1filò il vestito bnono. bei. copclil neri. .. ma uomini .,entire /a mano del paclrc st rada a_d rncwtp~re 6'\ttt· senza però mai affievolirsi, no,111n chiamò: qucUo detta domenica. bion- cli settanta e pcrHno di ot- baHer!c s1ttlC1 spallo come al- :-e t~ piet:c. c ,e e d" l~va per una casq. djvc11uta i.nter- - e Rosi11clta?,. con tono co a fioretti rosst. Lo acca- ta11:.'onni. sempre ric/0110 nl!i lorcr. in quel modo c/t(' era ncolt occlu ~o spett7oL e l !L· ,ninabile,, J?tLr TCStondo la di. r_ammarico. Rosa ~ìde la rezzò. ripe11sa11cloa Q!tondo nionH~li . . a11clt~ se lia11no i come se d:ccs,":. e 11011 • r 111 .c acceso 0 .vmit ~ td, at~ stessa; clte it suo essere scn- t°:.:zma e corse a baciare le Ruggero .irna sera. 11d ,,e- <"ape/11 brancht ... e sposano. questo il male. \la tran.qml- Drlegu~. dagli gcclii 1 al . 1 za fine non era 1111. agg_iun- d1fa che la sostenevano. e/erta apporirc dalla sig nora hnnno bambini. fanno tuffi (1 la. 11o11 c·i> 11ic11tc da perdo- memoria. qitan o.,svo tato, t gersi. di nuove stanze, ma il e Bevi, bevi• disse la non- Morra con q1ielrabi.to . le mare•. narti ,., ca11to11e elci.La ·v u.zza e_le perpetuarsi delle consuete, 110 p:ima orrc~ra _di f0;rsi. av.eva c/Lies:-0. da tonto che e In America ... ,. fece /a F'oriuno cJie c'era eia s:~- m~/:~ 0 it~~;~; 0 ~~ ~:n7t ~;: 1ntorno e appresso al moto I avanti. Come v,de ,r cat1110 gli era sembrato bello. clo1 1 e modre con 11110 voce moren- rare il bucalo Lenzuolo s1i co O 1 11 delle memorie; da cui, scb- in mezzo alla storiza e la te- era anelalo a r1tbarlo. Ma tt! h1 cui il consiteto di&in~ lenzuolo. le o~c del µome- tocarri .inp c~rsa pc~llo st ra· bene folte di stagioni. e di sta della nipote irradi bir,o- 11011 c'era da perdere altro cant.o si. rivelò avvolto da rigoio trascorsero. Il sole clone di d O cr~'t°· l . 0 1 _cu.~~ voci e dei rumori della vita. dini. sorrise maliziosamente: tempo. Obbediente al pro- cosi estatica speranzo. rhe continuavo il suo cammh10. va arg 11 c. ne O fa et f / i pa~si suscitavano alte riso- e La sianorina non ne vuol getto. oli calò sopra il ve- fii come se avesse eletto e ili venne rora in cui te scure li~~e RI 11110 ~O~fHO e l art~ 1umze quali soltanto mi pro- sapere di acciicciarsi e dor- sti.tiiccio di tutti i giorni. paradiso•. uubi claHa pnrte dei mon- vi e ttggcro. a t~ e _spava fondi;simo vuoto . rimanda. mire ~1to11abnona come_1~no Un rapido buio _ç .~PP_cna IL padre accese una sir,C1- 1/. si· orlarono d'oro: e i. tct- d: 0· una mano stl . /t~:co hc • Chi sa dove abiterò con bambrnclla ... Vuol.e farst Uel- sbucata la :.esta lct gia rute- rclta. :,rosse 1ir1aUoccora pro- ti del pocsc si fcccrn qua L altra mtla ~iot~cic~e, · e e Ruggero •. Non te era. venuto la... bella per 1m uomo. si va. com.piaciuta dc/l'accor,1i- fonda clic emise in 1111 lrtu- di cenere e là di brace. e i p~reva 1tna cS t r~ccia ac~~c_- m mente di ch,iederglielo. in:,endc. E' i,_,cominciota la mento: giacchi?, pensa e ri- gli issimo sOspiro e diue: grnppoli di meloni oppcsi ai ciata manS1Lcta a~ .mol. pte. 1. Ma. curio&o che anche lui ora tua. Rosi~clla. Strano pc11sa. qu~tia si e~a rivelato e On sugo stl-a~rcHnario. E' lari delle finestì-r r,riclarono e Guai:~n elle. b~!la -; 6 gJ~: avesse dimenticato di dir- come le m~dr,t n?n vedano la .sola via d'u~ctta per lo da Pasqua che 11011 capita tutto H toro aiolfo. Allora se. ~ Topolrno e • glielo. Desiderò di possedere quando le fighe SL sono fat- abito buono. Pnmo cl, mori- piri di. gust-0rr1e imo simile :t. Rosa si sporse " raccogliere vedrai .. "'! 0 a_d una, come me un qu alche vago indizio, dal te ~o~ne .... se!'1pre. ~ann.o tare! in motocicletta avrebb~ e Lo vèdi? :t sallò su la :,re gelsomì11i clol rompican- le lasc~o ~t1 d t~tro •· . . qu.a.le t-rarre im-maoina:ioni cons,_gh affrncli.e le f1gl1e d~- dett~ a Rtif}(1ero; cChiudl ph nonna rivolgendosi. n F'er- te dei vici.11i. E nndò a ri- e Chmdt gli ~cch, 1 ,. duu Il proprie al quotidiano svot- v~ntrno d.011~1e scaltre'"'€ /eh- occhi~ e svclt!1 st sarebbe sfi- nancla. e Ti convinci che porli ne! fondo deUa pento- Rosa co,i v~cc d1 mtstero .. perii delle giornate 11cUn lo- cr. <: t~rnt s,. accorrono eh~ lata tl veccl11.o. e Una cene- quando 1tha cosa è buone, l iti Ju cfollo minestra. insi!'III(' ol .. Bnlta vw Q1'ella stu.pida ro casetta. di spo·si. 1 passi le figlie sta11 1 10 (}Id ava11t1 rcntola :lita ro\·cscia •· Allo- l'apprezza? E se è cotti.va e binlic!lo di addio. p.,i anrì. bottiglia e rnon.t,a su, clic è Domenica 3 agooto 1958 FELICE CASORATI - e Rltr:1110 della slinora. Wolrt • UN FIL DI VENTO A FIORE DELLE COSE * flauto adue canne diValer dei genitori. della nonna. nella stroda dclL'a_more, dri.1.- ra pensò atle scm·pctte col sto zitto, 11011 è tra sctira11z a. l'oltra fi.neslra. qncUa clw tardi. A cavatcio11i. va me– avrebbero potuto immetteTsi ta o. storta clte sia. Le no11- tacco aito. Doveva infilarle (' virtli a cliciot~,o carati.?•. dava su vin dell'Ammira- glia per L-'cq11Hibri.o. Le cu.r- fin d'ora nelle nuove stan- ne si, vedono. le nonne cltc /ht d'ora. Giù avrebbe detto ~· poi. rivoloendosi a Rosa: otio. e i,uiaffiO i (1cra11i. In ve. vedrai come le pigHo. A * :ze, girarci dentro con /ami- alL'amo.r.e deU'uomo non po3- la_verità: le stova.110 strette. e Ascoltotni. bisogna darli strarla c'era uno sciamare di cinquarita, e ma17ari a ses- ~~~~sci~~:o, :~~vn°an~i.e,qu~~!: ~:n~e ~~'~,ia~:~ 0 rec :~c°:i~= ~r:a 0 r~~·t~f:01!~ 0 ~1~~r/re~ ::~ ~:~';r p~~~e,1~ i~;,~Lt:~:'t'::i'J~ ~~m~t ~=~t!~tr~~,;;r:;c1~,~; sa~1,~~a~;to elle RIIQgcro av- di GIORGIO C.-, ,•u,,.,, I erano di sepolcri dove si fos- -no a cer.carlo l_on:(ln~ lonta- A tavola il J)(lcire dis,e: dire soltanto dei maschi. seb- sccncleua dalla piazza. I..a fi- via va H motore, Rosa s1 sft- . . se fatta sprofondare a tradi- 110. cl.overa p11't /etzce. net e I..e moscllc pizzicano in/e- bene ai masc11i nli· sp,.,tti il ,iestra delta .Qionora Morra lò rapida rabituccio e lo get· Quant~ vo,!te. capitatoci per una se.mi di me nto gen te viva. Ma. pensa loro passalo di. fanciulle rocite. verrà: il temporale. me(11io. per 011fico clirlrto. era chiuso. 11011 era da ere- tò 11eLla ctt11etta. Ruggero cunlose circ~l'fln~ diMdonrc: 1 re~ I\/1e>ca – e ri.pen.sa , di stanze nuove Vanno .a ~crearlo net cuore Cercheranno mano d'opera Ch(' allora, 11011 si saurcbbc dcrsi. co 11 que!l'ofo. Ed ero senti dic:,ro la scl1iena l'aT- t"'~ 1 a ~ 11 ~:\S~l~ di 1 Git~7~:l-~acnon :arri~ Ro sa non T iusciva a vedere delle giov,~iettc. E sempre lo per raccooli.erc i.t primo co- che ci sto11110a fare 11ct mon- brnt:-0 andarsene /asciondo meggio di tci, ma non si d- ~~ 1 °cuore 'ratto allegro dia! t~nno µ.r6posito che quelle della signora Mor- trova~io. E come se fosse an~ tonc. Vccc/11. donne e boni- do. madri, sµosc e ,arelle. lei, La bene/attrice. sr11za un voltò a guardare com.e s'era Cdl 11 che cl vuole} di p'l"Cndere.sbrl~atc h• ra.; e alcun.e, sfarzosissime. cor.a 1-l loro primo amore, ci bini• .. Parlò g1torcla11do lo Non ,,omino le figlie. pcrc/1" C"IIIIO cli saiuto. n11 briciolo farla bella. Aveva frctla di faccende r approfittando dell'occasiono, il apparse al cinematoQrafo. versano dentro te Loro ~":tl- tovaglta dalla parte dclln le figlie d1trm10 poco. Prl"s',,., di rinr,raziam1•F1/o. U 11 o .rnrn- correre. Disse: t"'tno di Pado va o d i Venei.la. e di andar Allora prese a fantasticare di clic sperattzc. ~o elle se., m~ moglfc. le dito bia_nclte ella clivcntano spose e madri. E rollo di fa.::::o/,.tto. o 1 tn ba- e l\lontc, ml selliuo, ab- f.lM1!11ente,. a vo.ie :~ .. Ca cono~~!f:r ~egli mi&terloae sorgenti d! rie- na,norata. Ro.srnella. Dio .ti frontu1"avano !noll1clle se~- se soreUc s".no. Mr~U~ re- ci.o posatri_ s11ll°: punta delle bracciati stretta. niente pau- oc~~ ~1.·'c~~~ r l: ~-f)su~~~o PH 1 Sbar– chezza daUe qu.Jlt attingere benedtca, .non fare la_faccia za parere. mai che le bn- sta,.10. /\'la dico uomtnt per dtta e soffwto via. Attese clic ra, sono u,1 asso!~- E già vo- baro e PN Barile. le cento volle che siamo splendore per i suoi cari: spaurita. e la COS?,pul ~et'"' ciole si spargessero suUa to- ilitcnderc tutti. tttttt quclti si aprisse uno spiraglio alla lava. certo che volavano. Ro- dovuti andare In Li-gurla per un a:tro mo-· abiti 4 volontà, ,ervitù, al· la. dcL mondo. T, ho VtS t a vaglia, l'indice le soffregava che la vita via via ci con- •;endina, spesso la signora sa vide come il mondo, pun- tivo, ma sempre riscaldati dal pio deetdeiio legre adunan.ze di amici, consumare come la _cera a~ stil poUice e con accor ta mos- duce ad am are. L' amore, Ro- Gianna era in vostagia. ave- teggia:-0 di Jiocllt lumi. neU.a di approfittar deJ viaggio. ~bblamo acmpre scintilla. Te di a rgenterie su sole, t~a adesso canti e badi sa le mandava sot.to H pnl- sl11ella. s i misu.rn dal dcsi- i,a voglia di curiosare in volte e di rado stelle net cie- ,·!<Soto. vtr. questo ~ quclJ altro Inciampo. tavole imbandite di dolci e a_/a rt~ bctla .... segno che vi mo della mano posata quiP- clerio di. n utri.re chi si ama. strado, ma non voleva cssP- lo, corrcwa correvo sotto e ~puntar-si 11 fè~nhl~ d 1st'Jno. E .~empr\t".amo frutta rara. Mutati nell'a- si.et ~ incontrati, che ancora tamente accan:-0 al piatto. Vedarto ao11tc1 1to d'inghiot- re vista. Infatti. In mussola sopra H loro veloci.uimo a~~ 1 i~ 1 J~~r c~~ 1 • r!mm 0 a';.' 1~~ \ 0 c;~s· 11 !r~~~ spetto: niovani, eteganti, con vi. inco!1trcretc ... Racconta- Le due dHa si fermarono. 'ire iL cibo e sapere che è .~i scostò da un fato: e Ro3a fendere la nara aria deUa tro del nostli tanti amicl-che'-non-conoacia- altro colore df cape!H e di- mi, Ronn~Ua •· eppitre L'uomo sapc_va. che sazio. Noti c'è altra misura, si affocciò fra i oerani e notte. mo. c cho ipur do,·remo conoscere un 1lor- verso tonò di voce, li vide Rosa St • nascose· il volto 'èrano imph.zic-nti di ripren- credimi. Non dar retta a chi sventolò a lttngo it fazzolct- LIVIA DE STEFANI no. comcrwrndo una .~ranza tirnto più andare sazi e spensierati per fra le mani .. Non voleva eh~ ,----------------------------------------1 caJ1:1.quanto più sappiamo votata. ormai. sale e Qiardini· la ·madre lo nonna va leaoeue oltre, ad e.ucre dc.luea. ra,settando nin~oli e acca.- e anche voUe impedtr,t di e R (J N A e H E D E L p I ' e E R E Ma a parte ciò. r~ta li rat.to che Diego ,.etzando ricami :icevut~ i~ v~or~~ped:i i~uc~~~~h~~~i; i :!, !J ~al~~t~n~i~~:I dfui~~~~hlso\7ae~!/h~ ~~~ regalo dalle antiche clienti O a e . f . . . * anzi ranno nascere il desiderio pungente divenute a.miche: it padre acceso negli occlu ~t let, d·un'nm!elzln e d'una corrl~pondenu con- muoven.do · appe 11 a appena, Q!LeL lume che, traspariva t_re- e.rete, 1ant"è presente nellR loro scrlttur.a, :::ei1 ~:ii ~~:~~~e:~~:ou~:::~ ~~1~;~~: i;es~ir:r/i!ttga~:1'!~ Perdere· ,·1p1•o·pr1·0 osto A propos·1to (l1· st·1va11· riurge;t~~l'~~~~he;tula d~t~:!1ast~tva1~.~:a~~~: ad alberelti di_ rose; la_non· :.~.a••~~f;:::"~~_'•,,!~r:..;;: • , ' , :~~:. ~.,;i,~ir~m,-;;o ,fbb~ ~,~~~~,m~~,\, "'.:°'~ na recando alh davanti a sè L d rt . 1 Ro pic,tollamentc - i'llusi dal pot'la steuo (col vassoi dov'erano tazze tant~ sa :ta~: ::cg:a ~~ne:: ma= * ~~~l~!n~:\i:~:;1epo~!r s:~!~~~ ;!';t!ta;,~! cot~e, ~he_ tr?b_occavano al ni. suUa faccia e La nonna conversazione. e di trarne il medesimo dl- caf!e ne, puittin1. beata a sorriderle, pareva G .A r;l' 7 , f'• lètto. ,profondo e goo.Ule. cwvato o~ni volta Si era fatto gi?rn.0 1 Dalle che giuocassero a mosca da- tl,I A L f~" (J J\T S (J , dalJa !ottura dei suoi ,·c:-si. o delle sue fessure delle persiane scese ca. Sospirò e disse: pr<>~. " _ una scaletta. di luce che e Mai che i.o possa rice- In Ogni città, in orni paese. si upelta qualcuno per sempre ,i. Sarà riuscito, il capitano Askcr Kune. a C è un rnogo cosi bello. nella <' 1 ~itante. ~ avanzò :apid<t sul pavim~n- vere una gioia, anche_ pi.e: scomparSQ una sera all'Imbrunire o svoltato con un non s;.\tare ,nel nulla, a vedere il momento in cui :;~t~~t~;e ('dib~f.:::~~tc- 0 ;~~~C'~~t s:A:~t t.o, raggtum_e ~ttl. tappetino cola .. Vedo, ve~o, non l!at semplice gesto de11a mnno che dieev,a: « Aspetta, un snrebbe patsato nel sistema di \lna nuov a am1onia, lima raccolta ipoetica di Dlefilo \Tlaleri rn le 1mnte det piedi cl1e Ro.1a dornuto. non hai votuto faT- momento solo, tornerò 11. Vane le ricerche, l'Oblio co- alle estreme latitudini del suo via.gg.lo? E il t1 uo- flanto n due canne: poesl~ In 11n 11 ua ttoHana teneva uniti, a sostegno del mi contenta. Ma La 11011110 me un mare si rinchiude su di loro. non se ne parln glodita ,1 del .bosco sconterà vol ontariamente sino all('I e in liM?ua francese. Mondadorl. Milano) corpo ancora proteso nell'a- /iai voluto farla co11te11,ta. St più o, va.&i-ment~, p,cr· qualche strano presagio, i più ultimo le colpe della ma intollerante vanità. ha perso chC' ci .Piate pla~ar pe,rl wr1. Nmto e&so scolto. • Il giorno. Poche ore capisce, basta che non d sia vecchi a meuo del discorso diranno: « Ma Trombac- il .suo posto per sempre? !lhmit-e a proposito a 6plei':arcl .. l'arcano ... fino. a sera, da C!)ntarsi. sul: da dar_e qualcosa a. 111e, e co. che ne sarà successo'! Non era uomo dn morire, Mi diOO\"n una volta in treno un c6mpa&no d: P;f:,~~c dtu~J~h,,.rz~omd! d~e~l~~~ri~:n~ Je dita•· Balzò ritta e t~ so tutto riesce /_acile: ci _scap- Juj ». viaggio (forse ha un negozio di stivali O ha u:,a so:-ive in quel iuo~o Ol!bencdl!tti _ egli -le fec~ a~Qolo, _le "!1:°ntò fin pa persino rl diverttmcn- Trombacco, al mio paese, dopo il primo che lo sua botteguccia da coffè di goldoniana memori.; 1Jve (Va,lerJ) cc.lebra. di là dari drammi per cui sopra i Qi]locclu. G1a scotta- to ... "· ebbe suo veramente, è onnai il nome di tutti gli si diverte a amareggiorsi con un po' di spirifo. non cert1'm<'n11!sarà i:assato. d~Me lnf?1a1.ionlin va, il re$to del corpo in om- La ,iomia 1ucì a passet:.i uomini ohe non sono vivi e non s,ono morti, scom- sembrino cpntraddittorle queste p3role: gill ur-m.ini, ~i ccrbamcnte sarà caduto. un ricupero di bra ne ricevette la vampata. cauti da lla sta11za. Rosa si parsi, mni più visti. sospetti. Potrebbero essere vi- ' oggi, più O meno, si divert-ono a amareggi.s·:;i con innoC"cnr.a e di naturaiei,1.a di sotto la. frescur<t detla ca· a.vvici.nò atla madre, le a.p- cini, né.scondersl invisibili o almeno mutati, abitare un po' di spirito), mi diceva dunque il' sig-nvr Zeta: ..,Non è che dimentichi l'c 11 .!t.lcnza dol micia. Rosa ne .Provò_ piace- poggiò l<:z fro,!te stt~la sp!lt- dirimpetto alla propria cua e guardare la moglie a Anni or sono per la ma ggior part e gli lta\umi ca!- g~~~. 0 ~~cl~~r1::e m!I~~ ~!J;:_scf, \!~~~ Te, Il ca.Ido, che tutti male- la e le d11se p10110 p1a110. m- che .invecchia, i figli che crescono, come Wakefìe.ld, zavano gli stivali, e cosi inguaino.te le estrtonH!li. ohe della colp:'!. divano, che faceva. sbuffare, dugiando con le Labbra s-ut- il protagonista di un racconto di Hawthorne. Di lui modellavano perfettamente le gam be!, co-1 1-ucenti e ,. Può q11i11dirtltltuire comt' dono <slamo e sudare, a lei eTa di ri.,to- la cotonina de:lla camicetta. dice l'autore: fC Avev..:. voluto, o piuttosto era giunto a rigidi gambali. passeggiavano facendo :'..e.lhi mostro noi a so1totine1re) ciò che rioeue dal .suo ro. anzi le dava beatitudine. fino a se-ntirla br"ciante del separarsi dal mondo, a dileguare, a dimeJter la sua di re e dimostrando una certa vlriU•.A. Ora sono .stato di .1agacc. e anche nrputa llimparia col • Perchè s!i. t_anto s~cca •· suo fiato: e '.~rdorio. Pcrd~- situazione e i !UOLdiritti fra I vivi senza appartenere stati nascosti o meglio relegati •nella ootleg.;. del ri- '"~"r~ 0 • definit!va _ dic~ ancoro Giacomo Rosa rab~nvtdt dopp!~men- no_mt: Apportro come t_A,1la /1- ancor.::. ai morti». E Putoi:; ... Ricordate Putois. il pet· gattlere, pol'\«erosi, con le! divise e . vistosi fregi e Dcbruicdetti _ è un btton conuiuente con !1 !ft~oc/s:c~~flach:r::a t~~ f~ 1 ~i i:::;:,t~ic:r~a~~~ Ti ~e;;· :~.3!~io d~i a~~·~l~ce;is~~tolap:~e!!ra::~~a t~~~~:~ ~~~~ ~~~req~!tt1oi.a;~;v~:ll~ t:~\j~~ia~!~gfapo~ ~~tt~o~ 1: cfet;: f~tti~.d~~c ~~~uhl~t>;!se;~;,~~ corpo insaponata. elle pure plico. ricordalo•· che su due piedi. per una bugia detta alla leggera. dirò che si è evoluto rendendo alt.' a forma e colore. coi .scntime11ti dei .suoi lettori ... In quanto. em aL caldo giacchè aveva e Fernanda!> chiamò ta lo m-cva .inventato. Che sia lui, l'invisibile, il re- Che ne pensa? n. è det_to ancora. ,,siamo convinti che. con a_vuto. cura. di portare il ca· voce del padre d_al fondo sponsablle del gioc'o con oui tentinmo di rapprcscn- Molte cose penslnmo. In prim•i luogo ricordiamo i~!s 1;~\~ov~~~~o r!-~zfi~nach:~n~~~~ e iris;~~ tmo in. ~zz~ alta stanza, della scala. . ., d' tatcJ la /;1!rJ. di non esrr nwii roll? be li ~h: ~f~m~;;~, gJ\~~:a~~\a~~o~ ~~-1 l~i g~:~, ~~~!4= aiuto. cl parrebbe-ro abbaS"tanza temibili. ~~tlLa!as~bab dia~~~~g~,:~ 8;ii cFChe v~rra,la~~;a~o~r~:- 110~tinaci~cn~ec~oon~~J;t~~n~~op~pri: ~1~r~f:,.; vano beli:. mostra di sè. Eque: poYero "\·ecchio con .. ~r' 5 to i'ì°n ? 01 dire - conclude in .<;~~:ztr. Ta~to secca,._ Ma ~~tt:;~,~r~ia a~ sofjitM, m; ammonisce ancora Hawtho me. gli stivali >) 1 lfatto •1,1ivereda Br-5.ncsti in quegli anni ~u~os~~~g 0 amo~e. d~t~t·,;toch:i..~~~. 1 ~~t€:; Ruggero aveva 3celto lei. vagamente 3()rrfdendo_. qua- Un uomo è riuscito a tener.si nascosto per qua- cosi difficill, potrebbe testtmon·are in proposito. Do· ammortl~i i colpi ~a lui subiti e che. per Fra cento, fra tutte. Stra- si avesse due volti i1t uno. rant'anni nella capanna di un bo sco. Tornato orfano nebbero oggi H'lontariamen1e gli stes..,i <> tcrrito~ contraocoopo. ra 9ub1:-e :m('he a noi...~ bocca,sero pure fuori. dallo e Bcn~detfuomo, è ~ati'alba dalla guerr.;;. del '15. tento di sPosare, ma tutte le riali II rispolverare gli sli\'a,elti malesi cleU'ant'co de'il~~toi.1e1\!ca~=~i~a1~r/cl~e;!~~~on~i è u~~ 1 s~ stretto anetlo de'Ue_ cintur~ che ,n, tormenta. ~htc<te una rngaue del paese gli rinfacciavano la sua brutteu.a. suppl izio? In recando luog<. .. quelli che per cammi- particolnrlMLlil,o poeta. ultima II c~edere le loro prepotenti com~, c?sa, n.e cerca uii altra. non Ai pochi amici dìs~e un giorno: 11 Vado dai miei na.re hanno comunque bisogno di stivali che LI tac- e n (ar crrdere ancora (dlii qu:inti anni Ruggero avev<t scelto lei. s-t sa come acco,ttentarlo. parenti in Pugli;;. per qualche mese n. Non tornò più, ciano muoviere più spediti ve:-so il successo, il deeoro ormai. e tra quali a\'vcnture?) nel dono Eppure non poté Tespirare di Eppure le sigarette te ha, ~ (ermò ~tradatJaccndo nel lbo~o, ~n rna ca~anna. ':n~::ve;a~n~~~l~lfl~n~t:a~~~tosc~cr:cr~~n ca~za~n! dclla grazia .. o semplicemente de.I g-arbo. sotlievod· rid~~e ~prefizante- cinq~e ne la fum1te t1 st r sut:' a~~i. s:ra ·:~ 11 :·u:n Gl! b:;a~a ~~;:~i d;~~ fìbbfa d'argento, di pelle d! guanto .o di coppale con ~!l-~~~1 ~l~is::;eda~~~~- ~~c-11! ~ 1\o In mentNe ' qube _e .rd'."0 1 :1 e om1 : mattrna.d rnQuan a ir: t l v~rdure che trovava per i campi. tenere a distanza cui riescono a apparire e a figurare seni.a mostrarsi V'iMel\11. dàlli c dàilli. che Je .. buo~ bre. uov, nvt 1 avver t- fumo, ue uova per u e. , 1 t . 'd • maniere.. (usiamo un'altra 5 resslo d' vaf!O di un qualche mortale Avrei potuto farci !'"a frit- gU uomini che ~r il sentiero passavano gla on ani troppo, o aggirarsi come ombre per corri o! e anll- Giacomo Debenedetti. non r1c~rdfoa.m~e pi~ pericolo, pegQio che di un tati.na con tanto dt sostan- da lui, farsi amici gli :.nlmalf che ospitava ne11a cn- camere e a sclnttllare sull'attent.i al momento giusto. a proposito di chi) siano qualcosa di iU!so- serpe na.!COSto in esse. Non z.a? E invece niente. godi.- panna. Dopo quarant'anni è stato scoperto: quasi non Ma non per questo, Dio ce ne liberi. vogliamo cadere lutamente contrarlo (e pl!relò di detc,stiabile) erano semplici brividi di ti- mento tutto per lui. Fumo!:t. ~~~~vc~a~l~ù ~o~~: 1 az. :Ue::st~ 0 ~\:~~~a.capire dj i:o~iate!:i~~l~t;,:a~;t-Ov~:; 1~; 1 ~~n~l: ;~~o~~~u~! alla ~sia: Il che potrebbe anche euer . more; forza e corag~io per A vev0; parlato ~ st iosamc":- Al capitano di marina mercantile Asker K;une di e invitiamo i lettori a smentirci. Le scarpe a doppia. ;.1,;t~nJ:an:~1fefatt~:~cf/uf,~~su~z~~~re; sbranare te avversane car- te, ma intanto si era. preci- 55 i il di h d tto che rà poche settlm,.nc t . I I f t . sldettl cnrrl r: rnt.J ) oc-eh! chiusi e n cuor leggè d~1· . ni gili se ti sentiva e$plode- pitata incontro al manto. Le da a,:;1~~rc. 1 ;~ec:glta~o \a vcnd~~o la sua na\T'e\1a :i ~i~~~•ti c;~~la ci~: 1~:' ~g~ è di ;~oda 1 ! ~ar~~ metrico ~,ià bclJ·e pronto. reo non a~r:~:~~, re nel sangue, fulmini e tuo- u.Uime parole arrtvarono a carico, dando allo moglie e d quattro figli metà del leggera, leggerissima, e se proprio di -suole alte si zionc (sonetto O verso li6cro che &ial ni fitti che non accecavano Rf.')sa dalla scala, sembrava denaro. C-01 rimanente ha comprato per sè un « due ha bisogno è la cosiddetta para a pre&tare ,~ sua di o1uf~ 0 · e non a,so rciavano, aL con- i nd iscrcto ascoltarle. La ma- alberi n, il Santa Maria. E' andato ..:.morire solo col lieve e morbida piuma che ci rende occulti. Siamo a e Rfrabll_ità u_ntca ~i Diego Valeri. trario, re nd evano più acute dre non parlava a lei, parla- suo cane nei mari del Sud. Levando le ancore da evidentemente in un'epoca di (' occultismo n. Spe- ~"~~ \: 1 \;~~ta~~~!a e~~~ di susc;tar~ seni.a vi st ~ e udito; ma. in m~nie- va ver sè, udiva &olta~ito sè un pi<:colo porto dell'l.sola di Wright, ha detto ai riamo che non sia occulto soltanto il a m.:.lcficlo ,1 di d<'l lettore. si ha la I p~~: epl~ sg~-~at:~ ra. innatural.e, che s traziava. st,e ssa. N_on aveva udi~o _la giom.r..listl: n Navigherò fino a quando la mon.e mf cui parlava l'Ariosto, ma anche la beneficenza di cui questo Flauto a d1,c canne, le cui modu- No, timore non era. Era implo razione deUa fi(Jha. coglierà al timone della mia nave,,. Non si è fatto ·scrivevamo nei cari compiti di scuola. Guard.r.. il !azioni <~ul vertice d·un'intera \'it.a, e i1- u11'altra cosa. Una cosa dte tanto vici.na, deposta td, nel trattenere. La moglie e i figi.I gli avevano prome5so caso: nel ricordo dei compiti dj scuola siamo tor· limpl~!le. si direbbe. da-n·arla cristallina si partiva dallo stomaco, ar,- cavo della spalla che certo cli non piangere, ma hanno pianto. 11 capitano Asker nati aJ nostro interlocutore che wrrlde accoccolato che 1 saggi settant'anni de.I poeta hanno r,roppava nodi lungo te vie ancora doveva conservarne Kune hil navigato verso In morte, solo con sè e con nella ,sua botteguccia dr. caffè. Ma che sia veramente ~~fi~~~ :a~iuntgl!rc O port~rc J 0 S$1Ì.J sono del respiro e intanto tr<tfig- il calore. H marito l'aveva 1-1 sua anima. Lo aspetteranno sempre, a casa, e un fabbricante di sLivnli? Se lo è veramente, o se più d'una v~1t.!'8iparf2>a t. e 1 1 vOce. che geva. in ba,so i visceri ed in chiamata e_lei non Si era cu.- nel piccolo paese dell'isola parleranno di lui come per caso lo dio\-cnta~, sia contento che ad amare gli etere sWt&nito. e hJ!.ei~ ~u~t~~ i~r pfaa;:~ alto la mente. Era. una cosa r~ta c1;e dt queUa v_oce: su- di un uomo che ha ·potuto sopravvivere t.lla .sua stivali tornino a essere soltanto i c::i.cclatori. i pe- frndarc alcun~ righe del medesimo Valeri. f"OSsa e fumante eppure oe· blto sera voltata in d i~tro, stessa sorte, accordandosi dn vi,\·o a un tempa che 5catori, gli uomini che somigliano ai nostri pacifici ",la cui vtrtu propria è la dolcezi.a de-1- lida, ingombrante e tuttavia vibrante dt ranco,re e di 3 ~- non è più il nostro, all'infinito che ha nel mare il suo nonni , Il famoso gatto delle favole e l'Orco delle 1 e~presslone .e non l'.abillth esecutoria. la sottilissima era una molla gretissimt aneliti, U suo ,m- principio? set.te leghe. Son tutti personaggi bonari. anche l'Orco, cui fonte è I amore e non la dottrina. e i1 dat filo t_adli~nte che scatt~~ ,terio~~ modo ~'e~&ere viv~ Scriveva Hawthorne. a conclusione di Wakefield: che il signor Zeta farebbe bene a invita.re nel suo ~~~~r(~;to ra~t~:fra~. o~~nuJr a7~~ar! va e subito ~i avvolgeva ptu fra O~ttn~er~at~i di ~ltrettan 1< ••• gli individui sono cosi bene incastrati in un si~ circolo dj nostalgici di un tempo più andato di quello a, ,t le anime (Valer! ci perdoni se ab- 1tretta su se .ttessa. e Gelo- to m13tenon sitenz~. , sterna, e in sistemi cosi connessi l'uno agli altri in che è andato. Mi si perdoni l1 bisticcio. E speriamo bi-amo storto e ritorto cost su di lui. che 1ia >. No. non poteva essere Dalla !trada sa h. t odore un tutto. che un uomo si espone, scivolando via per che sia veramente cosi. cl accuse-rà d'!nconvenevolezz.a. J.e sue stesse 11 eio,ia. Ruggero a.veva scel- del soffritto. ~o.sa 3t a.uard~ un attimo, al terfllblle rischio di perdere il suo Posto ALFONSO GATTO parole del ., paragrafo .. dedicato all'angelo to lei.. Questa era. cosa certa. intorno con ari ? 1m a.rnta. ~t che !~corona 1-a Vergine nen·Er:i1,p1reo di n resto non aveva senso. era fatta ora di preparare d L-------...---------------------------------...1 Oante. iparole che per .noi sia:nl!1cano qui, scmpJcemente. la sua ragg:un~a .. :-i .. a,cl•"a inu~\c,a..) E In più. ahc tottile glovinezui di spir:.ti e di decantati sensi <che p,uzla ed eb:'l!'!tà di ciclo. verre-bbe voglia di dire) resp::-! In quest.a limpida !liorna\a act.tembrlna che ti poeta cl dona come dolce canzone di c,.)lnm:ato. 11 sut:a cima del monte nel i:(!'\'(' delirio che dà lo giare in alto come l'aver 1,1issutotant: anni. dove - ha! I"im– presslon<' - la stessa serena maUn.eon:a si conronde con J'aiiegria (, Cuort. I quello che e stato d'amore e dolort plù non 5 ard. -) e ti par quasi di veder:a br'J.lare - ,pruine d·argento: forse di tempo - .su tutte le carf' cose nominai<'. Anz: 11u1.e cose ormai ?11dotte.{ma è un acc.rei1cerle) alic loro pur<' hniine o c11·('nl.e talle .o:-o b!nnchr e tr:uparenti ostie). tanto ene ~~~tn!~~~~r~~~:t~·al-c ~~~triintemente. Le bu(e ,tra.de . e il ,1ole nelle pun:f'. e Il 1non do.. E pl'fn)1nfti .JJ)Q.Zf e ,u,n..-1. E gl( umanf /antannt. E il lempo, come un )11df vento.a fiore delle cou Ma 11'.ià il libro si apre < e vorremmo che ma! si chiudenc) con un« fresca rap– J)rese.ntazlone di a.iberi mattut~nt. che n"n sono più a~bcri. ma p!ò che a!ber!: anime di alberi. la Jo.ro Jucc e il loro sempilce odori!: L'odore ma!.'ut!no ~=~~ti o~~r~~e~o t"b,~;~~ecenerlM .. I mfef unsf •I al lungo:n come t,1.sce a loccar• le co.se . a di.Jcoprire dlelro lf' cM e le antiche memorie, le incredlbUf .ttortr. dr!l'ierf, del domo1n1. d"I morire Né lnwnni il dolcin:mo. e nuo,·i.suno . .. IUO!lO comune.. degli ult;mi due nnl dcll'ult!ma pagina: Lo bile 1111to11u1t>. Vois la f f'tLillt>,111 dtrnilrt fc11f/lc, q11Htant .sor, a.rbre et rejofpno:nt la f..-ttrre Nella squ\Stta fattura. quasi parnas!le&na, e·~ un tr-abocchetto. Cosi come neta de– nt.1osa: fanciulla e ru.scello: C(MI bianca nell'ombra ucrde! l' china .Jtll rluo. ad ascoltare 1I tt1ono delle piccole: onde chiare ~o!to I sflcn.:I alCi della mall=nu Orn balle le c'r,il«. apre un .sorrr,o • upffo, Dice: bello! Ila uisto nel ttt.tcelio .sorridere il ,uo i:iso. ha ll e11tt.·o il ALO nome far.si c dl.rfnr.,l. came 111m tremulo licia ,u11!a uoce dcll'acqu I che va u1a; Il sentimento del tempo dl Valeri non è quc.llo dell'Arnault (De ta tigC' deta.chét. I pauure feui!le des.sechée. / oì1 un, tu?). e nemmeno è quello della Imitozione leo.pa: -– diona. Ma è il calmo senbim,en,to ag0$L l.– nlano (jtih lo nùtammo aì. uscire d·u::,,a p:-imi:iia di questo Flaulo prcESo Schei– willer) dN .. tempo ncn·a'.to \·h<' trascor– re--: .. Il tempo - 9ono ancora parole di SanrAgos,lin o - In una qua.khc estens:o– nc .., neJila qua.le Vale.ri ri.esce a co.glierlo e a ra.ppr escnt,ar lo. in un.a luce d! gi,'a rapita aNa morte. dove ancora far!at.:e Co già fantasmi di rar!allt'} possono J:;im– P<'!l):larc d'amore. E Qucsla luce di gtuin alla morie rapi!a può es.tere che muo•a come muore la t:ita'.' V3.leN Insomma ha conscn·ato la giO\'i– nezza degli esseri. puri hici veri poeti). capaci di vedere e di rappresentare le cos,e più addentro (g-ià 10 un al di là oltre la loro .superficie: appu"tlto nO:la <?6tenshJne del tempo. sempre presente in ogni suo punto ne.I suo penpetuo scorrl!re. dùve morti e ,·i\•i convlvono perché anime: ~ ci viene in mente una bclHHima pùes:a di Luz,. che circa due 1mnii ra ci diede· occes!onl! di notare qui :a mcdeslma cosa,. c anche se 11 suo saluto ,·uol aver raria d'un sa'.uto in atto d1 prendl!re 11 treno. anziché co-!orars: di p ato..tlco io seni.i inci– tante. souo sotto. .au ·amo.re fermo ~ cùl cisi:lto a.;clulto: a!.:'am.:i re del~ a \'ila e anche della morte. amando appunto Jo spirito d-cUe cose <quest.e cose. per cttare ancora Simt'Agostino ... t.&ntochiari! e usuali. e pur tanto oscure. la cui scoperba fa sem.pre l'impressione dcUa nov,Jtà ..), più. che i.a loro. anche se dOlcc. materia. E pO.:chè gli spiriti C1e anlmc) hanno il dono d~la sotbi~ez~. che dolce conruslon-e nasC"e se le si J:Uardano con :;i:li occhi di tale amore· COllg.i occhi d1 ValeM. . La trtnft> PI fa ririf'rt' 0111 la mémc couleur, pdle coulour .d·eou doucf'; et la mlme ltnnmère dc bo11a1r.dc irautrr; c..' In 1111!mc bonheur d'1 1trl',/cli de11 ,i:-, 11oiuo11s, ou bien. le deux. trivftre, .. GIORGIO CAPRONI ERRATA C'OK.KIGE _ Nc-1nostro prtt(!dent• arllcolo è saltata una r ga. l•'n""'ando ciò un;a c~ntus1one che j):ll'<' uno sa.1rbo \·erso Il libro Il Alfbf della Mora:-i'c) cui 111quo1 punto allu– devamo. L.a riga mancante va rlco\locaLa nella ~~:d:ost 1 :~~a 1'L=1~t~1 ~~po~-~~~~- f~eLo';:. JO'n"91)non po •P.va sm{'nll~ Ja tradizione del proprio parllcol Are g usto, e<1 ecco I ntatti cb• la prima Triade rlsulta, come vole,,a rtsult1.re , ~~l!n;~n~:ct'a cdr"°r::eiz~ec~•~~~~:~:!it!. s:~~t~I ~!: tura 1e.nt11e •, ecc.

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