la Fiera Letteraria - XIII - n. 31-32 - 3 agosto 1958

Domenica 3 agosto' 1958 LA FIERA LETTERARIA NARRATORI A Raffaele Brignc1t1. do qualche tempo più prcsrntc nelle pagine giornoli.sticl1c che in quelle letterarie, abbiamo voluto clliedcre. scmphcementc. se prcvtdo di rimanere a lungo in quc– .sta co11dìzionc dt ., disrnio– ne ,.. Come si ricorderd. Brignetti vinse due volte il Premio Taranto per rac– conti di mare 1 (nel 1949 e nel '5JJ. nonchè il Premio Chiog gia nel '49 ed un con– cor.so della RAI. per un ra– diodra mma, nel 1952. In que110 anno pubblicò Mor– te per Ac~ua presso San– l'Ont: Qtdndt, nel '5S. prcuo Einaudl, La Dcri\'a Poi. silenzio. ~ec~~;!. dJ.J~~U~a:~ufio d~: tc$to dl un romanzo Qid quo&i /inilo, che Villorim e Calvino 11an110 pid !erto per Eunaudi. J\'li nmanc qual– elle paaso del fcuo da ri– utderc; qualche incertezza da risolvere: $pero di riu– scirvi in \JtLes1c sctlimone. Un bel giomo. poi. uscird li Grande Sguordo: il terzo libro •• , Dolio sua cspc-rien:a diretra - abbiamo osserva– to - ri dovrebbe conclu– dere cht' l'attivild gioruoll– srico ostacoli. se non im– pedisca. Quello lcllcraria ,. Brignclti ha nspos10: ITALIANI .sensa.:io11c dell'essere • 4r– rlvato,.. si a facendogll mtmcarc ìl 1empo per fer– mare un 1 emo.::for1e, per .scri– vere un racconto. u,, :iag– OiO, u.n libro. Tutto :ira. se– condo 111c, nel potersene di.stoccare og,1i tanto o dopo 1m certo numero di anni. e, in modo por1lcofa– rc. nel farlo in tempo .... a:~:,~~f:l~ 0 .. ~{n~~~" !~~r! è que.sro libro. u Grande S~uardo! Lo anrm.ncia ora per la primo volta?» al racconro. c.s,o è ora 11{'l– l'edi:::lo11c dc/h111iut'I, dopo che um, riuisro milanese ,rn pubblicò, quale/le tempo fo, mia prima e/oborozio11c ,., ., Dunqut' dopo Lii. Deri– va. che pure s1 svolge i•~ un'Isola ma do> ha pcrso– naQQI di • oe11cra:ioru;,. e di • cl°'.sc ,. soclal<l, leL tor– na al ma re con Il Or:md~• Sgm1.rdo ... , l due roman.:i 11011.so– r10 così to111a111 1 1 1 1110 dal– l'altro. pur SCII-ZII far CIIIJO oll'elc111c11ro dt'll'i.solo nel pnmo e della nave (dal- 1' Africa oU' America) nel secondo. Nella t11111 in1c11- :ionc. rtel prou1mo lìbro dovrebbe essere la risolu– ::io11e, su. un unico perso- 11agQio preso per tulti, del– la pcrpleuud i11 <'lii eruno impaniali i tre11ra pcrso– naoat del prlnw .. narrativa che lo abbia co.. mc prorogo11ist11 o come mnblt'111c dctcrn1h1anlc? - RntTacllo 1Jr1u11ctri. sorri– dendo. ha rispos10: - Da pur1c deall autori. 110 cer– lim1cn1c, Anc/11.· solro1110 btl- dando 01111 tcrmit1ofo11la ., muri1h1 .,, /r:loni co111r qucllt.• di Vittorio G Rossi ,> d1 Pavese fradullorr del Moby D\ck 1Jf'lllbra110 ('$Sf'– rc cadule nel generale dl– shllercssc. Non p11rli111110 poi della 1cr111i11oldgiu o delle e:ipressiom "'nuaritt(' • e-Ile_ci propit1a110 gli autori o , 1rodu1tori del cinema. E' una pi>na. Siamo ancora alla ., 1alda •. ai • 11od1 al– l'ora ... al • cop11a110 della naur.... 111 1111 linguapalo d1c non SI :ia QUOll(O,upplll di navign:lonc phl elle di pu.irori.:ìa,. • Lo 110:ilro ,wrrativa. pf'rò - ,,bbinmo osscrvaro - ha altri teme. .... . Pog. 3 da1o~bla:tQua~~luri:vo1~;;;~ prl'llf'dc l('l pc,- lo t1ostra norroliva, s1>ecic per quella che si è ~uilt1))))nhl nel do– pog11crr11?... - Gli m11orl C'he sono 011- doh avu11rl tull'o11da di el'r/11 rc1orlca 11corc1IIL1tfcn potrnnno dlt,klhnctUC iro- ::~;~tl~i'ts~I 31 t11';;, J\:irtfr 1 ~1t Raffaello Brii;ncltl ., Non ~ che 10 sia pro– pno Wl dlurtorc .... ci ha deuo Raffaello Brfgncm. .. E' che Il tempo pa.,:.!a phl presto di quanto urto .d Cl$J)etterebbc. e cl1e il la– voro g,lornali&tico pretende– rebbe, o voli.e. un rhmo piti. • Non porlcrt"i di impedi– mento e neanche di. ostacolo lnsupcrubUe. Lo scrittore è anche un professioni.sta. e nulla c'è di straordinario se. invece di chiudersi nel– lo studio. cQlì pone la pro– fculonc al .se-r1,i:-lodell'i11- for1na.::lo11c e dcll'h1terprc- ta.:io11c del fotti del giorno. Le sicssc co11di:lo11J econo– mie/le CUI lo scrittore per– viene con codesto me~o costituiscono w1 (orrore po– sitivo. fo quanro diuc11tut10 a loro volta tm 111c2:o di libertà. Ma anche prc.scin– dendo dalle faccende eco– nomìclle. il giornallsmo può rapprcuntare. per lo scrittore (o almeno per quello che 11011ne rim.anga irrc1itoJ. 1.111·cspene11.:apo– .sitiva. soprattutto dal loto sosi011.:iale e qualcllt' rolla a11d1e da quello fonnalc. Si apprende ,e non ullro a dfTc delle • cose ,. in una .scuola autentica e 11011 nel– la confu.tione delle mode - com'è sra1a sor10 ceru aspetti. ed in molri casi quella neorealistica -, che sorgono dalla rerorica dtilr ,. cose.-. Con turto que.sto. tuttavia. il pfornalismo può davvero irretire uno scrit– tore, sia tradendolo con lo • Si - epli ha risposto - o almeno per la prima tiolta nel titolo e nel dire che t1<"r-rd pu.bbllcato. Il racconto che propongo olla ., Fiero - ne rappre.scnta in q1wlche modo. spero, U • clima .... E' tm roman.:o la ctli storia. veramente acca– d11ta su. un cargo f1atlano, si svolge durante tnl viag– gio dalla Sierra Leone alla Carolina dd Sud. Quanto .. In umrn di mare: pensa lei che cl sta lti Holla 11110 va.sfa comprcusionc delln • S,•11.:a dubbio ... altri h11n110 lavorato pra– fo11daiuc1111, e be11e ,anclic scrittori k cui curtc sono h1 rt>polti per 11 passaggio dal dorunlt'IIIO olio CM)llflC(l t da Qrt<'SIII allo .,,orla. Un /allo dour('bbt cucrc cer– ro. ou10 che I oiouonl au– tori (quf'lh veri) IIOll up– prodrrn11110. in fuluro, olla rf'tOrica opposta, e ciac\ u ouclla delle /rati /11cclca111i e vuote. E 0111.•.,laml :iem– bra ,orn prcmcua dccbi110 pt•r la trtlfta.:donc dçl 1mo– ul co11rc11uri... Un ,rande chiarore circondava la pe– troliera e si specchiava nelle acque im– mobili. Ciò aveva reso il giorno molto c::aldo. Ln campanella di bordo avev.1 suonato fuori orario con molti rintocchi svelti: cosl l'equipaggio era stato c::hla– mato a raccolta tutto insieme, ad ecce– zione degll uomini addetti al turno di guardia sul ponte e nella sala macchine. 11 giovane san sull'ala del ponte. 11 primo ulfic::lale disse: « Almeno è una glornota c::hlara 11. \(Gié. Un mare cabno )), fece il gio– vane. Nonostante le piccole creste sollevate dalla scln della nave. roceaoo conti– nuava o sembrare una pianura ricolma tonda. li colore denso lo dlsUngueva dal ciclo. Ln petroliera filava con Il solito andnmento orlu.ontale: dal matti– no non uvcva pii) rotlnto. 11 glovune chiese nl primo ufficiale: ft Rimarrà sempre di questo colore? )) I{ Fino nll'nrrlvo 1i, disse l'uff icia le. Poi aggiunse: « H Gulf Stream. Cl sia.mo en– trull do stnmnttlnn >I. Il giovane guardò Jl mare anche verso poppa. Ln nave ero sempre la stessa. ma :~: s~l~~~n~rt'i:n ~~q~uongfo ~~~~~~a~:~~ senza trattenerla mal. Come Il tempo intorno all'esistenza. « Però slamo proprio all'inizio 11. rlco .. minclò J'ufflclale. « La nave risente dello corronte? n "Secondo I punti. Qui, no». li giovano disse: ~ Cl avviciniamo ... i,. « Avanti e n nord c'è Il aruppo delle Bermudc. Mn è ancora molto lontano"· (C Pcrch6 Il comandante non h.:i deciso di !01,narsl lnHlò? », chiese alloro il giovane. ti primo ufficiale sorrise. « Per I ma– lati? 11, disse. « E' un mnlo pericoloso )1, !ccc il •gio- vane acccnnnndo al sacco In coperta. 1 " On dove s.lnmo cl vuol e quasi lo stesso t.c.mpo por andare al.le Bcnnude o a Charleston. Non ne va le J n pcnR 11. li primo urnclnlc rientrò nello 1mla nauLicn. Tornò fuori ~on ln corto che riportava ~fs~~u~~ ~~~v~~iuf;ifs~l~p~~srt~u~~e:/Jn~ mRrcntc con dlsca-nl minuti in men.o a uno spazio. Un po' n sinistro e davanti alla prun dello nave si dlsUngucva la costn dello Carolina del Sud. Jl giovane disse: « Slamo Quasi sulla rotta diretta ... u. « Plano plano la curva diventa scmpro meno sensibile. Mn continuiamo n navi– gare cambiando rotta ,ogni ventlquntlro ore. Orn nndlamo per 287° e 6': per Il nostro vlngglo la rotondità del globo è quasi finito». Ripiegò In cartn e la mise sul tavolo della snln nautica. Era al timone J1 ma– rinalo coi cnpclU n spazzola. che aceom– pugnavu sempre Il primo ufncialc. « Un bel lavoro », disse Il giovane ac– cennando Al socco. 11 SI. li nostromo è molto prat1co 11. li sncco era steso in lungo su di mfa~se posta Ira la senta del ponte e il bordo dello nave. Dalla plancia si vedeva molto bene. Sulla coperta prodiera i marinai si erano disposti qua e là. e alcuni erano saliti sul coperchi delle cisterne della petroliera. I nc'1'i occupAvano verso prua lo stesso pasto del giorno prima; però non avevano un viso spaurito. Poco dopo tutta la gente disponibile a bordo era convenuta nei p~ssl del sacco. 1 moto– risti si erAno messi in rruppo. sul lato 15lnistro della nave. Il sacco era invece stù lato destro. «Scusanti», disse 11 primo uCftciale. Dalla sala nautica squillava il telefono. L'u(ficlale andò a rlspondcre e rimase là dentro. Ad un tratto al giovane tornarono In mente le espressioni della signora inglese a proposito delle cose che era solita rac– contare parlando dei propri viaggi. Una volta aveva parlato a lungo del Mar Morto: il giovane se lo ricordava parti– colarmente. ln Quel momento che discor– revo ln donna era viva. 11 gio\•ane si domandò se ora avesse gU occhi aperti o chiusi contro la tela del sac:co. Jl secondo nostromo era morto con gli occhi aperti. Gli occhi della passeggera inglese ave– vano visto uno del paesagp più singo– lari del mondo: lui ne aveva' saputo qual– cosa. attraverso il loro sguardo. Era stata una comunicazione: !ra la signora (viva) e Jui. La donna gli aveva lasciato da– vanti un'impressione di un ampio bacino salato e circondato da uno squallore indistinto, e poi molte espressioni allegre. Non riusciva a capire da dove gli venis– sero tutte queste considerazioni. ma in– tanto si era reso conto sul serio che la passeggera inglese era morta. Non era tacile staccarsi da questo pensiero. Forse, a bordo. tutti Quanti stavano pensando in quel momento alla medesima cosa. 11 primo u!ficiale disse: ~ Uno yacht ..."· Era us<:ito dalla sala nautica col bino– colo in mano e ora guardava davanti e un po' a destra della na\·e. Fissò per un attimo un punto e quindi porse il bino– colo aJ giovane. Piceolissimo. bianco. si distingue\·a lag– giù un battello con tre alberi molto sot– tili. ]l giovane continuò ad osservarlo: Era àppena al di qua dell'orizzonte. ~1 staccava sullo sfondo ce.leste con un d1- ~egno lineare e cosi la sua ~gur~ risul– tav,a chiara anche se straordmanamente piccola rispetto al cielo e all'oceano: come quei velieri che si vedono dentro le bot– ti,lic. « Peccato che sia troppo lontano », fece il giovane. IL GRANDE SGlJABDO in more 11. n comondontc gunrdò in basso la folln dei marinai. Infine disse: <i Co,n– pngnln. scopritevi "· La gcnle si agitò lnccrlo. Cominciarono 11 guardarsi frn lorn: qunlcuno si tolse il be1·retto. Gli altri csltnvano. Alle parole ciel comandanlc la ragnu.a inglese aveva preso a piangere silenziosamente. Il padre guordavn risso In un p unto della nave::: sembravo che non avesse ascolto.lo. 11 no~ stromo sollevò \':1s~e d alla parte della scala: In spinse In ruorl; poi lo tenne i11 equilibrio l:iUlbordo. J morlnol più vicini si tesero in avanti \lerso l'asse: avrobb<:ro do\'uto scnvnlcnre I due Inglesi e il terzo utncinle. però. .-acco11i.o di llAFl1AELl,O UIUG~E'rl'I Il primo uff\clale ripose Il binocolo. Poi tornò sull'ala del ponte. "E' come un'Ironia 1}, di!!~. 11 giovane flssova il punto ad occhio nudo. Il ponfllo si distingueva appeno anche così. Si dovevo seguire Jcntameatc. con Intensità. la llnen dell'orluont.e: ad occhio nudo Il battello sembrnva proprio In cima e la sua flgura appariva contro li cielo. li giovane disse: « Come indivi– duare un aereo ... n. Poi chiese al primo ufficiale: ,1 Cl avete parlato? u « SI. 11 mnrconlstn lo stava interrogando e poi ml hn avvertito. E' di passaggio, in trnsfcrlmento dalle Bcnnude all'Hon– durns n. « Gli ho hicsto se hanno un medico?)} 1, E' in trasferimento 11. disse il primo urtlc111le. a Cl sono soltanto I marinni \). « Peccato n, disse il giovane. ·"'-Già: avr<'mmo potuto avvicinarlo. Ci sfllcn\ n poche decine di miglia dalla prua,,. 11 Come ~I chioma? n "In !tallono. H Grcrndc SgtLMdo 1t, dis– se Il primo ucnclale, Il giovnne non gli domandò altre cose. Quella nnve lntrnvlsta non poteva mu– tare un solo nspctto concreto della vita sulla peLrollern. l\ta era ugualmente im– possibile non provare un desiderio verso di esso. 11 glovnnc si accorse che il ~uo nome gllcl'nvevn avvicinata: vedevo un'ol– ll'n navt', e come gli ern accaduto nitro volte, più felice della petroliera. Tullo ciò non rnppresentnvn che unn specie di gioco sperduto. On! bosso. In gente si crn voltata vc1·so In base del ponte. C'ero là In piedi Il dlrellore di mncchlna e si tcncvn In disparte con arln timida. Ln gente pcrò gunrdnva soltanto lui: per un momento 1n sua pre,ento nvcvn polariz– zato l'nttendone di tutti. Il secondo urnclnlc- lo avvicinò. Poco dopo alcuni mnrlnnl li circondarono. Ora, certo, le cose che aveva detto Il direttore qua e là erano diventate di pubbllcQ do– minio. I marinai si guardavano Inquieti voltandosi nnchc verso l'alloggio del co– mandante-. Passando rrn I gruppi. il nostromo ven– ne presso l'asse di legno. Il sacco gia– cevo con la pnrte d('I piedi verso Il mare. Il giovane domandò: t'I Lo gettano 1-..-0• prlo dn prun? I) t'I Dn 1l )), dlssc Il primo u (ficir1.lc ne~ ccnnnndo PI bordo su cui l'as se orn a p– pogglnta. « On quel punto». « Perché cosi n prun? '>, chiese Il a:10- vanc. t'I E' Il punto jn cui l'acqua si allerga di più dnlln nnve e Il nusso lo scosterà dolio scafo. Per non farlo trinciare dallo eliche 1,. « Ah ». fece Il giovane. t1 primo ufficiale disse: « D'altronde non potremmo fermare la nave n. Cosi disteso. il corpo of!riva contro la tela il gonfiore del seno. Ch.lunquc avrebbe potuto capire che si trattava di una donna. li sac:co aveva un' appar enza molto triste nonostante fosse cli te.la bian– ca. li nostromo lo osservò a lungo , !a– ~ndo attenzione ad ogni piccola piega. Proprio sopt\1 le c-avigUe le corde dei pesi componevano un viluppo rigido e stretto, e i pesi di ghisa erano posti lì accanto ai piedi. Un'altra parte del corpo che si no– t...wa bene sotto la tela erano le spalle. Un'altra, il mento. La tela era stretta in– torno al collo e poi subito sopra il capo. A pochi passi. da sopra il coperchio di una cisterna, il passeggero Inglese si era messo a seguire con un viso teso e lo sguardo intento tutte le mosse del nostro– mo. Ogni volta che questo allungava le mani verso il sacco e lo toccava. l'inglese stringeva le labbra. Era magro e alto; indossava il solito abito attillato: la sua figura aveva attirato tutti &li sguardi non appena era apparsa in coperta. ma re~ stava ben distinta dalle altre. La rag::i:u.a inglese si trovava accanto a lui rima– nendo però sul plano della coperta: ern come nascosta. Spesso la ragazza faceva il gesto di toccare il sacco disteso lì vi– cino: H padre allora muoveva appena la mano e la tratteneva: del resto c'era la tela. e la ragazza non aveva il coraggio di posarci la mano sopra. .. Dal fondo dell'orizzonte il panfilo sem– brava fermo. La sua breve linea bianca segnava come un traguardo lontano. e ciò rendeva più grande lo spazio da cui la nave era circondata. Il giovane lo fissava di quando in quando facendo un certo sforzo a ritrovarlo cosl ad occhio nudo. Gli pareva che si fosse spostato legger– mente. Avanzava verso sinistra, guada– gnando pochi centimetri ogni volta a filo del bordo della petroliera e procedendo in direzione della sovrastruttura contro la quale stavano appogiati i negri. · ll loro viso aveva un aspetto opaco. Forse era il modo dei negri di diventare pallidi. Se ne restavano là in cima in disparte e senza discorrere mai. Erano fissi a dò che succedeva. ma come da un'altra nave; e tuttavia spaventati e maUnconici. Ciò che attraeva più spesso la loro attenzione era la ttgura del pas– seggero inglese. Il secondo uHiciale era aocora circon– dato da un gruppo di marinai. Discorreva a poca dlstanza dal luogo In cui si tro- va\'a il direttore; mn non insieme a lui. Il direttore di macchmn curiosava dal suo angolo e basta. SI trovovo. presso il ponte, sullo stesso dato slnh;tro dei mo– toristi. I negri. lassù. crono sul lato de– stro. I marinai continuavano a girare at– lOmo nel mezzo della coperta. Poi il i;c– condo u!rlclale sall sul ponte. Disse: " La gente è convinta che Il co.. mandante sia al corrente delle cause del malt' a bordo». « Sono matti! 11. esclamò il primo uf!l– cinle. 1t Certo, certo: però tutti quanti voglio– no che lo donna Inglese non venga buttahl. Cuori bordo», di~~ Il secondo uftlcinle. Il primo lo osservò con nttenzlone. Ora ne!'lsuno del due parlova. Infine 11 primo urctclole domandò: « Anche lei? )I. « Signor Badnlnssl - fece- il secondo -. non \·edo cos'altro ci sia da rare. Se il comondante conosce la cnu.sa della mulat– tla de\"e dirla. E' per la ge nte: non SI u·ntta di un malessere comune ... 11. « E lei pensa che non lo farebbe? 11. Il secondo urriclnle disse: 11 Può darsi che abbia un interesse a non dire niente a noi c a non rnr conoscere le cause del male quando saremo arrivati 11. Il primo umcialc era indignato e preoc– cupato. OIHe: « Torni giù. Cerchi di far coplre alla 1cntc che si tratta di fantasie e basta )1. e Si si, lantaslc ... •· continuò Il secondo. « E lei crederebbe a quello che dice quel bilioso. quel flssnto: non è sLnto forse 11 direttore di mncchlnn n seminare In glro tutti qut"~ll sospetti? ,1. )I !it'Condo umclnle $I J)ll!"Ò l11 lingua sulle labbra . ., Lo vede 1t, dluc. « Oro. an– che lei QUnllflcn a modo .suo Il dl~ttorc: come hn ratto Il dlr<'llorc col comondnnte: e S<' ave~tc ragione tutti e due?•· 11 primo dl~~e con unn ct>rtn sliu.a nel– la voce: "E· hnpo!l~lbilc. non le pnre? n, Ma Il se-condo uftlclalc sembravo oncora turbato dn un pensiero profondo. « E' lne– v1tnbllc 1•, oontlnunvn o dire come fra sè e scnio ap!('gnre n che C0!lflvolesse rl!e– rlrc:f. Guardò Infine 11 primo e rlprec:c: "Col mnlc a bordo non si può fnre a meno di accusarci l'uno con l'1tltro. Mn Il dub– bio rlmnnc 11. Allora 11 primo ufficiale gridò: « Non 5lnmo qui per discutere tino s domanti 11 mole non lo cono5ce ne!1isunoe nessuno !.3 da che co11-n dlpendn. Ha capito? n Il scrondo lo fls5avn con aria stordita. Poi girò veno la scala del ponte. lf Non so: la gente è pronta n tutto». disse. tr Vo– gliono che la danno Inglese sto portata a Clrnrle:iilOn >1. « Sono pozzi ,1, rlpctè il primo uftlclolc. Ln copc.rta l'equipaggio si era avvicina– to all'asse con Il sacco sopra. Sollevavano Il capo verso il ponte. Il comandante però non era oncora apparso In nessun punto della navc. li sacco stava come al di là di una parete Invisibile rispetto alla folla del marinai. li passeggero tnglese era quello più vicino all'asse di legno. a parte Il nostromo: lo gente non osava passare oltre Il coperchio su cui stava In piedi l'lnglc~e. Il direttore di macchina non si era mosso dal suo posto. « Una nave dovrebbe fermarsi..."· ri– cominciò il giovane. Il primo umclalc disse: "Con la velocità e la massa della petroliera. cl vorrebbe un'ora prima di essere !ermi. A meno che non si volesse forzare le eliche facendo marcia indietro. Poi. quasi un'altra ora per riprendere 1'.1bbrivo. Troppo tempo. più di quaranta miglia ... "· "Già 11, disse il giovane. " E poi queste sono cose da concludersi subilo 1). riprese l'ufl1dale. Guardò la gen– te, e si spinse bene con Il busto oltre il bordo in modo d3 e~sere visto. In bnsso era opporso il terzo ufficiale. Si fece :won– li spingendo vin I marinai e nndò a par– lare col nostromo. Il nostromo guordò la gente vicino. "Più. presto si fn e meglio è,,, rlpetè Il primo uOlciale. li giovone o~servavn il sncco. Oro gli sembravu un oggetto pietoso e intoccabile. Subito gli riapparve il sorriso nllegro della donna. " Il enne: oh, Evernrd: ma– enri sorà caduto nella macchina delln na– ve... 11. Ogni persona ho le proprie monic. Anche questo, un gioco ozioso: l'esscnzlnle era far presto. Il cane dovevono averlo chiuso in cabina. Sembrnva che Il socco si trovns~e sul punto di oprlrsl: allora In paueggern Inglese sarebbe rimasta molto sorpresa vedendosi H tanta ,ente intorno. Poi si sarebbe messo n ridere-: non si po– te\'a !ore a meno di ridere con lei. Per un po' l'cquipngglo si dlstrnss:e dal sncco. Il cambusiere era uscito dal corri– doio dello cucina e se ne stava nl limite della copcrtn. poco dlstnnte dal direttore d1 macchina. Era scuro in v1so: 111 sua glaccn ero olens di macchio sul· dorso. Sembravu un uomo sgualcito. Il direttore sollevò nppenn la mnno e sorrise. La gente li runrdova tutti e due. "Che avete nncora 11 d~ guArdarel ,1. scattò Il ('atJlbUJlert', « .{ yjvcrl non ci hcmno nullo ti. l'hc Vf'd<"te col n111lc, lo volete cApir('? )'I, t'I Ehi. Alvnro n, dluero I mnrlnal. li cnmbuslere !\I ritirò In un nnaolo dclln co~rt1 e- non rispoi1e. li direttore di macchh13 sorrldt'\'R fro (;è, J)nssandosl uno straccio unto rrn le mnnl e dondolnndo la tc"ta. Su QUa!iiltutte le persone dell'equlpag- 110 erano lmprcul I eie;nl del dlcluno o della prcoccupatlone, della paura. dell'Ira. Ern un equlpngglo dimagrito e ansioso. Ciò contra!iitR\'A con In lucentcu:a della mwe. che conservava dalla partcn1,a una bellezza e unn solidità di metallo. La co– perta lucido brlllAvn qua e là fra gli uomini; sulla clmR delln prua e lungo I fianchi li sole faceva rlioltarc:: le curve ben sngomatc. Poi In nave era illustrata , dal grnndo spnzlo luminoso del cielo e dell'oceano; e Invece questa luce metteva ancora piò In vista le rughe e gli sgu<!rdl degli uomini. Faccndo,Ianche lui largo. Il morconl,ta di bordo venne verso 11 lato destro della nave. Anche lui non oMva avvlclnar!II troppo al sacco: però In ragazza Inglese lo vide, e ollora lui cominciò a stirarsi Il ciuffo nero: cercò appena di sorridere. La ragau.a si voltò verso Il sacco di tela; il marconista rimase Incerto e avvilito. Guor– dò Il sacco: si voltò poi verso il mare. L'asse era appoggiata sul bordo in modo che fosse !acile, una volta giunto 11 mo– mento. spostarla dalla scala del ponte e spingerla fuori. Era un'ope:razlone sem– plice: li marconista guardò Il nostromo. poi l'equipaggio. Dalla prua. I negri al– lungavano il collo ma non si erano mossi per unirsi agU altri. 11 giovane disse: «-Avete avvertito Il Centro Radio? 11. « Sl: due ore fa», disse il primo uffl- clale. Poi agi::iunse con nria seccata.: « Una notizia che circola. 1 g\ornnll {anno presto a montare un fntto 11, a E' la cronncn ... Una voltn scritto un fatto prende tutta un'altra risonanza 11, «Credi?,,. fc-co il primo uff\cialc. li glovnne: disse che era naturale. « Una cronaca rassomiàllo nlla vitn. mn non è la vita 11. ., La Società nnnntrlcc ci ho già comu– nicato diverse volte dn Genova che I gior– nNll si chiedono cosn succedo sull::i Snn– gu.incn. E' unn nove " strona ": ecco quello che dicono, E' fnst.ld !0so 11. ' 11 Lo dlstnnzn , le c ose scritte. Allorn i !nttl diventano nncora ph) strani di quan– to non slnno n bordo, Mn anche qui non sono semplici 11, disse Il glovnnc. Sul lato destro e ln nlto, presso In lnn– cla di snlvotngglo. e1·n appnrliO Il comon– dnnte de:lln nnve. lnuncdlntnmenle ln gente oveva preso ad aiitnrsl. Dietro li comundantc c'ernno l'mfcm1lcrc e il secondo uOlclolc. li co– mnndnnte , allevò unn mano scnzn guar– darli: allora es.si scomparvero. Rlaponrve– ro sull'altro lnto della scola nelln portt'.' sinistra del ponte. Il comnndanto gunrdò in basso. 11 ter:z.o uO\clale e ì1 nostromo ernno Intorno nl sacco. 4't Alcuni !nnno cnso nl luogo In cui ver– ranno scpoltl 11, .!ecc il giovane. 11 primo ufficiale disse: « ,E' una costt che non Interessa più. E' Inutile 11. li glo\lnne non rispose. 11 p1•lmo uftlch1- le disse di nuovo: <1 Dove. e come. dopo non contano più. E' durn .ntc, che uno deve far d81o a eh \ :osàl.oò Q ~ che <.'Osadove !a1-e. F}I un'opklio "e com e untaltr::i ... Rimasero In silenzio a gunrdnre lo gente In coperto. l murlnnl si voltavano spe8$o ven10 Il secondo ull\clnle. Infine questo scese dalln sculn. Passò In mezto nl com– buslere e al direttore, e si confuse nl grup– po del motoristi. Ln gente si era usslcpato intorno al pa~1eggero Inglese. Il ler1.o um– clale 11 girò dn questo pnrtc. Rlmnse n lungo Immobile, aerlo: ovtvn ancoro unn volta Il viso pieno di rughe. li primo uO\– cll\le aggiunse: « Do uno nove si esce mor– ti: non conta Il slslt:'mo che si usa o bordo. ~onm~n~,r~a~~;~d~l~,~~o~ 1 :~!;t~~~:~ 1 ~hc è Il giovane ,1d un tratto si rammentò c11e A bordo non c'erano nt! Jtorl. né ptonte. n<'– terra. Fori:e gli uomini erano ridotti a !dcc cosi nude per via di questn costrizio– ne della loro vltnlltti, In mezr.o n ciò che ero soltanto !unzlonalc e necessario: una legge crudele. Ma solenne. Il comandonlcdlMc: « Ml /J slalo rlfe• rito dal signor Perego. Il secondo ufficinlc. che l'cqulpngglo esigerebbe da me di es– sere Informato sulle cause dello mnlaLllo a bordo~. I negri parlarono per un ottimo !rn loro e poi tornarono fissi od attendete. Tutti ad eccezione del passeggero Inglese ave– vano assunto una posizione di attesa. L'ln– ~lese l'aveva già per suo conto, ma In un altro modo. Durante questa breve pausa non si udivo altro che Il truscio continuo, leggero. della petroliera che tendeva le acque. TI comandante prosegui: ,..-Non co– nosco l'origine del male sulla nostra nave. Non posso quindi tornirvi delle spiegazio– ni. Non ml rlsulla neppure che qualche altra persona a bordo possa farlo. Intesi? Quanto allo donna chiusa e legata nel sac– co. laggiù. ho deciso che venga seppellita "Compngnln. scopl'itevl\ >), ordinò <'I.neo~ ro il conrnndnntc. Ln suo voc e ad esso era stata più :-cccn e gli uomini e.ho &i erano spinti verso Il socco ne furono com e colpiti. du trnn mano. Storditi. lndlspeltlli. quelli che ovcvnno nncorn il bctTCllo se lo tolsero. Non era più pos.slblle Impedire lo volontà del eo– mnndnntc. Nello velocllà dello nave l'nl'ia sollevuvn ogni tonto I cnpc.lll duri dcgU uomini. li comondnnte disse: « La poslilo– ne dello. nove- è di 31° e 15' di latitudine nord e 68" e 30' di Jongltudlne ovest. In questo punto del mnrc seppelliamo oggl. acidi 16 moggio del 105'1. la signora Trudy Ornyton Wll\ls, decedulu o bordo di que– .sln nnvè nella giornata di Ieri ,1. Gli uomini lo fissnvano con orla ostile Q trlste. Però nessuno pnrlnvo. n coman_. dante si rivolse nl terzo untclole: « Siete pronti là in bnsso? 11. " Pronti. signore ,1, disse Il terzo ufficle– lc. Poi dette un'océhlatn a.I nostromo. li comnndnnte disse olla gente In coper– ta: « Ln defunto signora Drnyton cm dl nnzlonulltò brltnnnlcu e di Cede religiosa diversa da (lllelln c:.tttollco. Pertnnto non posslnmo leggere un pnsso del libri reli– giosi di bordo. come è occnduto Invece per li secondo nostromo ohe era cnllollco. Chi vuolo. dica çl n~i:o di .sè \n !ra11cl:he viene )•R~f1 1 ~t\~~~~/~n!rc~?.u~s~~e o~nl~~~r~·n~s~ 0 tr:!~ duce con queste pnrole: n((ld\omo Il suo corpo nll'nblsfio n, Attese. poi detto (11.tc – st'orcllnc: <t Fuol'I bordo 11, Il nostromo sollevò la ba~e dell'a!lsc e 11 succo $Clvolò nelln sclA delln nnve. J pc .. !-I lo f cero cadere In piedi. 11 pnsscggero Inglese nvcvn seguilo I gesti del nostromo o I movimenti del sncco con uno sgunrdo allibito; si vedeva che nvevn I denti stret– ti. La ragazza slnghlor.znvo seduta sul co– perchio della clsternu. Il comnnçlante li osiiervò per un ottimo e quindi si rivolse alla gente. « Compngnla. copritevi! 1i. Lusclò Il rlonco dello nave, e scomparve. Poco dopo nnche In gente si ritirò nel– l'Interno dello petroliero, Il primo ad un– dursenc In fretta ern stnlo Il combu1dcrc. In coperto rimasero soltnnto Il nostromo. che sistemavo l'nsse presso la base del ponte, e li mnrconlf;tn che cercavo di nlu– tarlo con orlu mogh1 t l11tontltn, Poi, n sole. Nel mo estremo dell'orizzonte In li– neetta bl:.tnca del ponfllo si era nssotll– gllata sclvolnndo ol di là della curvo ma– rina. L'oceano sembrava cos1 ancora più opnco e dlsabllato, l l primo ufficiale guord1tva il nostromo dall'alto del ponte. Disse: <( Un uomo pra– tico ... ,1. li ,1ovanc tacevo. ((Ha dato un colpo secco all'asse proprio ne:I momento opportuno». c::onllnuò l'um– ,clale. « Sl, ho visto )), disse Il giovane. li primo umclale disse: « Per evitari, che lo donnn strisciasse: con la nuca sul legno. Fa una brutta Impressione ,1. Nel– l'Jnterno della sala nautica. Il Llmoniere avevo ascoltalo e incurvò le spalle. RAFFAELLO DRIGNETTI PASSIONE DI HOSA * brano di ••omanzo di LIVIA ltE STEFANI Spuntò il giovedl e fu gre- in. grazia della gioventù, bea- comt! me, arde di felicità e ?er strada. ai giovanotti... cato di esultare in accordo, te le rughe ver 30 l'alto fin. ve di calura fin. dall'alba.. tam.ente dormiva all'alba di ne att."mde, di più grande, da Bisogna saper fare valere in rispondenza aL suo. Così 3opra le tempie facendone Un'a lba senza refrigerio di quell'opprimente giorno che ogni istante futuro•· E per- quel momento speciale che che la madre avrebbe pianto, roggérc agH occh 1 t di. un pal– brez.za , clic trasse dat sonno a lei invece, fin dalla notte, chè invasa dal timore det- è it . momento deL primo come per una disgrazia o un lido celeste Q.ove il Lume del bestie s vogliate e uo mini sgo- aveva riattizzato tu.tti i do- lo imperscrutabile trafuga- sb0<:cto. Ma occ?rre essere tradimento. E lei sarebbe sorriso indugiava, in traspa- 111.enti.. Rosa la vi.de schiuder- lori. mento, si sporse tutta fuori ftonde; e tanto riposate, che stata lontana, non avrebbe ren.za , aneli.e dopo che le St dal 11ero arc o del mare, di • Oh, che fai alla finestra, da! davan.zale; quasi ad en- datla pelle, dagli occhi, da.i potuto mutare la natura di labbra si erano ri.cltiuse sotto al tremolio delle ulti- a quest'ora?, - disse con trare, anzi-a confondersi net- capelli venga fuori come una queL pianto 3pecchia11dolo nel scomparendo nel l6ro ricom– me stelle: verdastra, appan- voce dove la sorpresa risul- l'alba di quel •suo,. giorno luce; quella luce che accen- proprio, di feticità. Senti posto nido di cre 3 pe. nata di vapori che s-i alzava- tava velata daUa pena di -ri.- che avrebbe durata, era cosa d~ gli uomini e che dà di- L'impeto di gettarsi ai piedi • Che c'è, Rosinella. mia? no pigramente dall'altra fac- conosCere nella fanciulla t'e- certa, quanto la sua vita. ritto a scegliere, con l'aiuto di lei, stringerti e baciarli Non ti senti bene? Bevi un eia della terra. E le apparve redità. della propria natura Perchè lei, RosaJ ora clie dal- de.Ua madre, it marito -mi.- con foga espiatoria, e al tem- sorso di caffè. E' caldo be– stupenda: èra l'alba det set- travagliata. da oscuri. triboli. le parole della madre le si gltore: quello che, quando po stesso propiziatrice; cn vilo sentirai che ristoro••. timo giorno in cui, dat mae- • La giornaia sarà. pesantis- era rivelata la ruberia. del avrà deluso e tradito ucci- gesto umilissimo in cui. co- • Stiamo tutti bene e non stoso silenzio dell'universo .sinta. Già lo vedi, ci cova sonno, ·mai più avrebbe dor- dendo per sempre nella don- stringere, a causa di un so- occorre caffè a nessuno,. _ appena creato, sarebbe tocca.- dentro il temporale. Mezz'a- mito; mai più ceduto niente na a.more e piov~nt_ù,_ri!"-<1;n-pravvenuto .s-uperstizi~so ti- disse Fernanda spingendo to a lei di nascere, e dalla gosto, il tempo si rompe. della sua pienezza amorosa. ga ricco: affm che ai ftglt sta- more, la smisurata letizia di Rosa verso il letto _ e C'è viva carne di Ruggero, al Torna. a letto, sforzati di dor- Nemmeno quella trepida om- 11 ? assicu.ra~ e. infanzia e gio- tut:to iL suo essere. E stava che il tempo fa 1 ~utanza e centro del mondo; dove Dio mire. It sonno scarica il pc- bra che ne scendeva sui son- vi. nezza fehc t ,., per obbedire all'impulso Rosa, che è del mio sa.ngue, lo aveva posto, bello at pari so della Vita. Pensa: se ne ni, avvolgendoli della sua Rosa fissava la.madre con la voce della nonna, che di- a.ne/te lel lo ha avvertito. vo- di. un suo arcangelo, ad at- inghioUe la metd. Tu vai per memoria. occhi dolenti. It sangue, non quando arrivò dal corridoio sti:o f iglio invece ru.ssa e/t'è tenderla per condurla con sè, i sedici anni? Ebbene, è co- • Bada< Rosa! Non ti spor- l'avverti.v.a di nulla? Così ceva: • Rosinella, già sve- un piacere sentirlo. Ma ora net folto det giardino delle me se ne avessi otto. Una gere cosL.. Che cerchi? Ua- sordo e ctec~, ':- sera, quando glia? •. Rosa. si -riaccuccia, buona delizie. fortuna, il son.no. Una vera ria, in giornate come questa, det breve biglietto posto n~,l Si teneva accostata al pet- buona. Sono appena te cin- Rapita com'era nella con- fortuna pe r chi, come me, è più fredda in casa che fuo- fondo della pentola - ptu to, net cavo delle mani, la que. Fino aUe otto, alle nove, tem.plarione di quel suo me- non sa che sia felicità e ha ri. Chiudi la.finestra e ritor- come una presenza che come ta.zzm.a det caffè. Vide la fm dove ti arriverà. tl sonno r?v_igli?Sodivenire, non sen- anche smess_o di attenderla•· ~ in letto. f?ormi, figtia. De.- un ~dd10 :-- sar~bbe apparsa nuora e 1stintmamente strm- dormi tranqmUa ftglta -mia: tt ,t c1a~att~re d~Ha _madre . Rosa .senti f~eddo a_Uara- vi mett~r su carne e cotor_i, la _riv~laz1oned~ dove e con se le dita. intorno. alla por- tua •madre non ha bisogno di net corridoio e tl ci golare dice det capeUt. • Meta della com.e G1orgetta, come la Ltn- cltt lei era ormat per sempre cellana. .Ma avanzo sorriden- nulla Vuote soltanto e t· della porta che quella sch.iu ~ vita! Una disgrazia, il sonno. sa... hanno l.a. tua ste ssa età a quel sangue, ch'era il su0 do, con quel trepido sorriso spen.,:ierata e uedert· ffl i~ se per vedere come l.a . fi.gtia , Una vera disgrazia per chi, e già.fanno rivolta.re il capo, steuo, forse non sarebbe toc- che dalla bocca muoveva tut.- e beUa... ,., t r

RkJQdWJsaXNoZXIy