la Fiera Letteraria - XIII - n. 26 - 29 giugno 1958

me e a una min. sorelli– na. qu~111tlos1 p.1s;,;c1vacon la bambinan da\'an~i al– la sua bott~g.i. non man– cava m,1i di regalare un bel biscotto di fior di fa– rim1. Ca,,1 sora ~timnrn 1 Quasi mi son commosso quando nel :vecchio libro !-'ulle osterie e locande romane del cavalier Alcs– sandrò Rufini (1855) ho ritro,·ato il nome e l'ubi– cazione precisa del Ca– vallo bianco. Era come se ave$Si ritrovato il di– ploma di nobiltà della mia benefattrice .. Se ho tanto indugiato con te nei pressi di Sn.n Venanzio. non credere, Bigiaretti. ch'io non ab– bia ass:iporato anche le altre parti del tuo li– briccino. Ti ho seguito con molto gusto a San Salvatore in Lauro e a ,·edere come descrivi be– ne quel chiostro. e la gra– ~ia delle cokmne. :1 giuo– .-:oesatto delle ombre nel– la breve corte. la sua si.ntica parete attestata dalle erbe che spuntava– no fra le connessure del lastricato. lo spicco acu– tissimo dei gerani sulle ras::;ettc poste sopra il secondo ordine del por– tico», mi son detto che lì, in quella squisita ar– monia di arte e di na– tura. devi aver ricevuto c:enza rendertene ben rnnto la tua prima lezio– ne di stile. Quelle.Pagine non potevano mancare: San Salvatore in Lauro P. la chiesa dei Picenf. e· tu d'esser marchegiano ti vanti e hai messo come e-pigraCe al tuo libro il vecchio motto saporito come un prosciutto di montagna: e Più Roma ,eiri, più marchegiani tro– vi>. A cercar bene, c"è da notare dei pezzi gros– ,;i: non dico il Leopardi " il Rossini, marchegiani r.he a Homa non attecchi– rono . ma Bramante, Raf– faello e tutta una serie di papi fino a Pio IX. La Marca, forse più della Romagna. è stata la fe– conda matrice dell'antico Stato pontificio. Se aves– çi preso Ja via del ~mi- 11ario, forse domam sa– resti papabile anche tu. Ma i tuoi marchegiant a Roma tu preferisci cer– c-arli tra la gente umile. leggiata dai carrettierl che si fermano ad abbe– verare i cavalli sotto lo obelisco di Sisto V. E', co– me sai, l'obelisco più alto -che cl sia a Roma. Ma per goderne tutto il me– tafisico verticalismo, bi– sogna voltar le spalle al– la Scala Santa e contem– plarlo nel campo immèn– so del cielo, altissimo 6U quella Junga e bassa fac– ciata dell'ospedale di cui tu lodi giustamente la • cas.,ta e severa ragione architettonica •· Con maggior difficoltà, io che ho sempre abitato nei vecchi rioni, li ho se– guito tra l'architetturo dei quartieri periferici che tu chiami • postic– cia •· Più vecchio di te. e perciò più brontolone, io ho 'meno capacità di adattamento. Ma la poe– 't.1an.rnnb JAonu 1ap e1s anche se meno definita e– Corse più amarognola. mi par di sentirla anch'io. e son grato a te d'aver mela fatta sentir meglio. La poesia. per esemoio. del linguaggio periferico. r: Oltre la vecchia Ro– ma, lungo l'Appia e la Tiburtina. in questi quar– tieri estremi, cui è con– sueto segnale il prolun– gato !ischio del treni, già non e più il rotondo par– lar monticiano o ll'aste– verino. L'asprezza del dialetti delle cittadine sui colli laziali si mescola con le mitigate cadenze marchegiane, umbre. p4- gliesi degli operai che si sono stabiliti da queste parti. Ed è un'fncertezza e verginità di linguaggio che bene si accorda con la precarietà di questi spazi. con l'avarizia di questi campestri orizzon– ti, con queste strade in– definite che nel mesco– lare e f~ndere il rustico al civile rammentano il confonde-rsi delle acque presso le foci dei fiUIT\i•· Anche lì, in quella pre– carietà e dispersione, tu ritrovi il paese: il paese, che è come dire l'intimità della vita in quel che ha di più sano e di più bel– lo. E' un segreto a porta– ta di mano: ma solo l poeti ne san trovare la chiave. come quei due reduci che Se volessi sgranchirmi Incontrasti iJl un'osteria la penna con uno di quei Ql vicolo del Mancino e piccoli giochi di parole prima ancora di sentirli tra lo spirHoso e fipo- parlare capisti che era crita di cui si compiace gente delle tue parti, tan- un degenere manz_oni- to che a un certo punto smo, direi che questo 11- preved_esti _cl)e . sarebbe M' • J;Jr/J. (L1bero Bjgiare,tti, qpparso suna ·rnvòla '_un · Carte r.vmane, con dise- coltt?lluccio dal mamco gni di Arnaldo · Cìar- nero guarnito d'argento a rocchi,. Società editri- foggia di stivaletto e la ce internazionale, 1957) lama mozza. di quelli che ha il solo torto d'esser c;i comprano alle fiere >. dedicato al mio nome. ~ la tua profezia si av- Ma direi una grossolana verò. bugia. Una nota segreta Insorrma, nella grande d'affetto canta nel libro, Roma tu cerçhi e assa- e Bigiaretti sa èhe ne so- pori il paesetto. e per no stato dolcemente com- questo io ti ho seguito mosso e che quell~affetto tn tutte le tue mosse con lo ricambierei male con cuore fraterno. Ti ho se- parole troppo ae<:arez- guito ai Polverini, fiuma- zate. rolo anch'io. tra il nove- li libro è uello, benis- l"entesco Ponte del Risor- simo scritto, in un itialia- gimento e il vetusto P(!n: no semplice, che dice te Milvio. Ai Polvennt quanto vuol dire, che ha più che un ritorno ~1 una sua musica chiaro- paesetto. era un vero n- mente percettibile, ma torno alla natura. Ho ns- che non solletica mal, sistito anch'io all'~P:pro: compi-aciuto, le pupille do e:he tu descnv1 d1 dei rètori. Blgt.aretti, Me quella signora i!1 ma- è marchegiano di Matell- glietta: e ~va ~u:'1al~ sa- ca, pubblicò quindici an- lutata dalle tnbu d1 fiu- ni fa uno smilzo volu- maroli con epiteti che metto intitolato Paese di non si possono affi~are Roma, che oggi costitul- alla carta. Ho centellina- sce la prima parte del to anch'io, in pace. la dol- volume odierno. Mi capi- cezza dei lunghi tram(!n· tò fra le mani, e così ci li estivi sul fiume che m- venimmo incontro con verdiva CuJ?amente ~otto simpatia. Come ebbi a Monte Mano•· E il un scrivere molti ann1 fa, giorno r~ccolsi. u~. detto chiedendo perdono dell'e· memorabile d~1 ptU pre- gotismo, io son nd-t~ pro- ziosi: lo lancio un 1..,a- prio alle falde de.l Cam- roote locale, incaricato di pidoglio, incontro a quel- sorvegliare nel recinto. ~I la chiesetta di San Ve- quel preadamitic.o stabili- nanzio dei Camerinesi mento balneare i ragazzi che è stata buttata giù ancora Inesperti del nuo- per allargamento di plaz- to, reggentisi a galla con za Ara Coell. Con la l'aiuto d1 u:1 apparecd",io 'chiesa è scomparsa anche di zucche vuote: 'Ragaz- la mia casa natale. e al zi. non us cit~ d al .recm- suo posto c'è oggi una ra- to, perche pri.ma . di tutto migliaia d! cipressetti, morite, e poi vi dò un fratelli di quelli altri che sacco di cazzotti>. un giorno vigileranno la Ti ho seguito a San mia fos'ia. dovunque vor- Giovannl dove hai sen· rà essere. tito così bene • quella me- Libero Bigiarettl, acuto scolanz.a di dignità curia- romanziere e novellatore, lesca e di popalare viv~- in Carte romane ha rac- cità che contribuisce. 10 colto il meglio del suo parte tanto cospicua e In bagaglio di romanista. E' !orme tanto imprevedut~ stato osservato che I mi- e singolari. a definire ~ gliorl romanisti, quelli caratteri di Roma•· Hai che hanno colto meglio il ,eantato da poeta la fac· senso di Roma, son quasi ciata del Galilei • immer- tutti. chi per un verso 63 nella luce dalla base 4 chi per l'altro, di origine fino alle supreme statuet- spuda. Uno è buzzurro, te degli Apostoli; i quali un altro è ciociaro, un sembrano, lassù in alt~. terzo è del Castelli. Il impediti nello spiccare il Metastasio che sperava- volo soltanto d:11 pesante mo tutto nostro e ere- drappeggio dei loro man- sciuto nelle piazze di Ra- ti i)·, ma poi da quell'al- ma. Ci viene da Assisi. E Cicerone non cl viene da tezza sei disceso a carez: Arp!no? Bisogna rifarci a ,zare con lo sguardo I Giulio Cesare Ma quello carrettini dei diversi frut- era ::.angue di Venere e tivendoli che sono i veri confessiamo che per ca- padroni della piazza Sa~ pire e sentire Roma nella Giovanni, ben più che I sua vera originalità 'Un .·canonici della basilica, e po' di bastardume cl vuo- le vecchine • che incan· le. A esser troppo ' ro- tano i bimbi e le mosche mani de Roma i1 si risica con i loro misteriosi car- di non capire più Roma. toccl di dolciumi•· Q11an- In questo bastardume Si- to a me. quella mesco- lanza a cui tu accenni, di giarettl ed io ci siamo •olennità e popolarità. la compresi e voluti bene. _ ,-edo $Oprattutto simbo- PIETRO P. TROMPEO L A l· I L I( ·A L i I I 1: I \ Domr · 29 giug110 1958 ~~ Poesia emanierismo diRuzza I FANATICI V E R B A scritl~::~ti::: d:c:1::· ~iena- ~uot~~~~~fr:~e~:~ip;::v~~1~~~~:=n~i u~ ~~;;~~~~~: IL FILH DELLA SETTDIAN'il * mente calcolata: i suoi sim- n_utl smo .a lui da una tradr p1c3rt1;ente <:_ontemporaneo, boli, le sue allegorie sono z1one got1c_a e baroc~a c~e n:13:si attua m una tra~ - N i !unzione di un'in- ha avuto 11 suo habttat m s1z1one apparentemente in VO LA T ~empre p;sso perentoria cen- modo particolare nel Centro- tellett-ualistica (la pcst-e non * s~~~a ~ell'uomo-Buzzatl nel Europa. col.pisce l'uomo, ma.~a. mac: ___ mondo circostante; è vero Si veda come molti ele- chma, le au~amo~1h. 'li laz che essi obbediscono anche menti romantici e ,preroman- zaretto, la d1~z1one ,le at- tli GIAi\i LIJIGI 11011/DJ GVIST • Bergamo - Non le ad una sua angoscia, 31 pro- tici di origine tipicamente tende). ma s1 fonda.mvece ". . . . . . . . :~~iv/ 1 n~li~m,:n\a=~~~- rompere dal suo _interno di centroeuropea gotico-~aroc- su una intuzione -felice, cc;: Grngno è finito: e anche I t1v1 morah, ma giunge a so- do spesso con simpatia a quando ml s011cc1taun • rtudl- una visione apocahtt1ca dell.a ca si sviluppino a!ltres1 par- me. quella del rapporto a. la stagione dei Cilm. Del ci- luzione {sia pure con un va- quel tanto di um~no e di do,. per non _pl\:ldi oinquanta vita, al riverbero di una es1- ticolarmente in questi rac- fett1vo, e talor~ condotto. si– nema, 011mai, si riparlerà al-1go tentativo di... catarsi) dialettico che riesce a repe- parolet dadi 1 i 1 frl~~he~e -;:;'_ stenzl.ale solitudine ~ella qua- conti del Buzzati che riper- no ella m~rbosità - dell _uo– l'epoca dei fes-tivad. alle so- per fatti ester1Ji, per avVe- rire tra le pieghe della su- ~:~~:· (ev ~or!' 10 no) ~ le il personaggio si disperde corrono assai SOCS50 talooi mo d'oggi per la. macc~tna. glie di quella che suol defi- nimenti e situazioni indi- spence; e anche se non è versi? come in un labirinto. ma oscuri filoni che circolano per la sua macchmo, _diven: nirsi fa e nuova stagione> pendenti dalla volontà e dal- qui che e caduto l'accento BE.NE - Ancona - Le due am- quell'angoscia, quella visione in quasi tutte le letterature tata comp~gna e guiida di {una stagione che. sulle or- la libera determinazione del della regia. gli sembra di p ie com posiz:iom da le.i Inviate apocalittica, quella solitudme popolan del nostro Conti- tutta la vita. me d~I e vend~tore di alma- protag~nist3:. . S~?prire. più ~i quello eh~ :~rh?~:Udrep:;~11~~~~~(' s:~ e~iste';'zi~le ~rrlspondono a nente e che ~anno alil_l'len- • • • nacch1 > continueremo ad Vedi subito. cosi, che al ce grazie alJ interprete cm finite. e0mc del resto era giu- s1tuazion1 spirituali che con- tato per secoli le sue fiabe. augurarci migliore della pas- regista, nonostante i rproble- è stata affidata la parte di sto, sul mio tavolo. Le M lette e dizionano intimamente l'uo- Che Buzzati riprenda gran A questo punto sorge na– sata: senza troppe speranze, ml sociali e morali posti al- Luis, Pierre Fresnay. Tutto ;e =~e::t ~e s~Ìc1~ 1 ~fer!~~ mo del nostro te_mpo, .sono la parte di quei motivi è inne- tur~m~nte ll_ problef!la del comunque). l'inizio. non interessa tanto quel dramma, quegli i-ntemi d·intcresse per rlle11erle dopo testimonianza d1 f~tt1. ~go- gabile; racconti come L'uc- m~_lCr!SJl1:0 di. B~zzati .. Gre- Nel tetro grigiore che il... una soluzione, quanto piut- contrasti. quelle lotte tra Ja prima. dovero.a. lettura. ~u sciasi e ossessivi ms1h nel ct.!ione del drago, Uno cosa mite d! s1~u~ 1 om ~ <! 1 per: sole estivo diffonde nei ci· tosto !"ansia e l'attesa del umanità e politica. tra vita sfm:~~~e~til~ 1 ~~-di~~~t~~ mondo contemporai:ieo.. eh.e incomincia per eUe (un sona~g1, ~1 _mvenziom e ~ 1 nematografi, salutiamo ad lpubbUco per questa soluzio- e m orte. tra bene e male iutoqualtflcarsl • accadcmlc<> •? Laddov e _l'a ngoscia d1 Ka~- racconto di ispirazione sei- a.Uucinaz1om,. queste_ stone ogni modo un ultimo spraz- ne: e in questa a!l_sia. e. in che poteva.no essere i_l ful~ MAN.CON. _ La Spezia _ ve- k~. è gr ~tu1.ta e senza passi- centesca e fiamminga_), Uno hanno _tutte rnne~abiknent~ zo di vita!lità: ce lo ha or- questa attesa. perc10, f1111sceero del film . sono infatti de, non cl sono gravi peccati di b1btà d 1 nsca tt,o, e la sua qoccia, Lo canzone di gu.er - un a1:'"V"lo uno sviluppo let ferto quasi in guisa di com- per consis-tere tutto il film. quasi sempre il fulcro della catttvo gusto nel versi er1 ~ ~i visione della vita non am- ra La fine del mondo, Qual.- terano. In Kafka. è un ter– miat~. un fHm francese di Una facile scappatoia. da sua interpretazione magi- ~~ 1 °~~~ :O~undl g1;:~· acp- mette per l'uomo alcuna an: clt~ utite in.d.i.cozi.one, Rac- ribile dramma,. 11. dramma meri-ti non eccessivi, ma su{- accordo. ma almeno da un strale: una mimica avara, un pn!zz.ablle tutto teso a cogliere cora di sal.vez.za . ,al punto di conto di Natale, I topi, 1 re- Ceroc_e dell~ s_o;1~d~e, deHa ficentemente degno di atten- punto di vista tecnico il p:o- volto scavato. uno sguardo ~,~f ~r~:~~~~Tt~:: ~-~r: C?~durlo ~1!10alle~trema, la- ziarii, L'uomo che volle su~ ).ffiP0:15-1btH-tà ~l trovare zione e di stima. I fallatici, cedimentp non fa una_grm- vitreo, geli.~o .. disperat?, la- mo ecc. Ma rone è u mio rusto b1htà _e d1smtegraz1one di s.~ guarire, ~dove i'el~ento uparmoma. tra l m~e:no ~ di Alex JoHè. Non è poesia. za e la susperise - cosi rara cerato nell intimo da v101en~ che non colncld~ c01 suo e nem. stesso, lad_dove nel sur~eah fiabesco si 'travasa ,n una l est~mo, d1 trovarsi ID ar e artigianato, ma un arti- nel cinema francese - ri~ te contrad-dizioni... no~ 61 r'~o :~ab/fm:n~) t~1:•1:o~ stl la_realtà_ è sei:np:e un.altra sorta di parabola rellgiosa),lm.oma col mondo .e con la gianato che, pur facendosi ~e ad imporsi c?n tu~to .~I poteva forse a~1~are_ piu in afonl Pdella poesia che hanno su- r~a11:3,al di f~or1. d1 o~nt con: Le ten_tazi.oni d~ Sant'A1:1-t~- v:ita., il dr~ma _d1 un pes= palesemente ispirare dai più rigore e l'efficacia dei p1u là nella person1!icaz1one del blto w1 mutam~nto. M.I spiego: vm~ione _obbiettiya,. maffer. nio, Rtgoletito, il crudeliss1- s~n11~mo rad1c~e, al contra red·tat· canoni d. Hol- abili film hollywoodiani. , fanatico• 'Paurosamente ;n 1a poesia è _pOCS,a di semPl"e, ma rab1le e mconosbb1le, che st mo (e di una crudeltà go- rio 1J\ Buzzall prevale una f;~vo~ in 1 fatto di su:pense. Il pubblico. perciò. si la- bilico ~ra l'eroismo e !"orni- ~':i~cnost~~h~~~~1 !~e c0~:: ?1ani!esta i\ più d?~lle. vol~e ti-ca e barocca all",es;tremo, amarez~a crepuscolare, una riesce a interpretarli con scia facilmente .pren-dere nel cidio. 11,lonl; ogni epoca chiede alla m un competo , 1s acu~en ~ con l'orrendo finale ben de- sorta ~1 abbandono alla ma- una certa novità ravvi van- gioco e nell'intrigo, aderen- GIAN LUIGI RONDI ~~ e~f : ~n6.ul ~a n:!~:p0~ ~!~t~o:me;a ss~~a~:0~1~~~ gno di Gn1newa1d e di un lincoma, anc.h_e l~ddovev et~ doli con insolite posizioni ------------------- ca (intendo t nost;I anni di ora) trollo dei! ragitne quello Cdl.lot), Non aspetto.~t.U) al- !jbr~rebbe ~~~are e La umane polemiche sociali , che cosa potti chiedere alla poe... • • a . ·. 1 tro, La parola prmbtta, I I mos ruoso o a norme. Ii _dr~m~a, inr~lti. ~ qu~I- I t e e scontri· ~:? ~;:~t~~ n~l cc~lsoes:'~dti~ i:u~~: 1 n;i;o:i:ak~~as~~~ d;; santi, La cor~a dietr~ il ven- ::il~a~:ir:i~~f b~~ lo d1 due r1voluz1onar1 suda- Il CO n r1 tutto ciò che n~I suol versi e In questo Buzzati sia più artista ~o, La peS t e ~O~OT~, sono . t· { qd il t a1. - ;ie~~~/na~l~e it:;~o d~:~~~ ~tt~~~l ~o~ 1 ~~:°~t;n~~t~: =~ e più poeta .di un Kafka, d~ ~e g:~t!~i ~-s:l~~t~ !~::i~ ~aane I i/ ce~oa t:: ir s~o re rimasto bloccato in Fran- Caro Sciortino, erba un fascio e deforma la ~~~c~ia il:ri;:~iod~~e, sen:t; un Breto:i, ~I un Arago~ o d.1 listlca PQPOlare, spesso por- ~otidsmo e il suo gusto per eia da una, rivoluzione scop- La confusione è tanta e tan: inform~zione fino a co~:mdc- temi d~ll'amore o dell'ono~ di un Apolhr:i,a1rf.;,c~e anzi !?r- tante nel suo fondo più re- ti-pi e figure alla !iam.min- . to si parla a vanvena che s1 re ogm prospettiva. ecc. .,., Dio, del Demonio, dell°Amma. se la sua 1rorua, il suo razio- t . • d li' ido del- ~a). ma il fondo della sua piata nel suo paese dura~ 1 - è costretti. sebbene di male- Oro il fascio formato da derll alberi che rtoriscono e si nalismo rappresentano anche ~o O 1 ~gni .et 0 1: 1 ' del i.spirazione e senza òubbio le ;:ersufa a:~~~=~aU~~'rt~~ 1 ~ ~~~U~i :!l:~a a i. mettere ~f:::io~er ères~~it~~a ~~i~ ~~: 1 ~anin ~t; 1 ~f;!:;cio ~~~ :~ ~ie lin;}:~bt:I~:ste~!~~e~e~: r~~ O o;: 1 :na~~~~= ~i puÒ in ~na sua sconsolata osser- poichè è necessario che l'at- .In « l!n colloquio necessa- Jilud'i~e - di Scip!one., Ma:fai !~é ri:~::.t:r s~o:n;:~s~ò:C~i è un pfatto che e~sa è u~ ele- dire che 9,uella le_tteratura v~z1one de-.1 mondo e deI?,a tentato sembri un inciden- r:o» ~ m un tuo precedente e P0l Str0;done. Pirandello e Interessano nemmeno quclll di mento che denuncia la re- fiabesca SI travasi alt.resi ~la. che si. ti:ad~e ora ~ te al fine di evitare rappre- articolo e in u:1 intervcn!o Mana-curati. altri _piùconosciuti. pi\:l fortuna- d' , d' . d.P nelle altre novelle del Buz- idillio, ora m tronta. ma p1u . . . . di Apollonia. vedo ratto il mio Cordialmente. ti e più dotali di lei. E questa ~nza 1 un gm lZIO, . 1 un ti uelle ·s irate assai più spesso l"?dillio e l'ironia 60T- ~::11:a:~ai</tf~a, a~i:r?,~~~e~ fnom;n: ~~~~!tod~~;e": ~~~~! __ Giovanni Stradone ~~go5c!,~~~al~~~~~e~~i~ ~:'fì~:;; 0 m~~~~=• ~~m~!1~~~ ~a ia~ e ~ psituazioni del regg~no dal di dentro l"~- che, di li a qualche ora, tra- da Mondadort. Vl si dice ehe La discussione fra Umbro quella di. un c<>nLMddlttorca pa. con gli altri uomini un con- mondo moderno, o anche a venz_1one maled_etta, 1~ 61~ s-porterà il dittatore da Niz- io "sarei ancora attivo nel- Apol!onio e il sottoscritto ol- r~tAd: dtlttl) non è una rlspo- tatto con la società.' Si pensi fatti di vita e di -cultura di tuaZJone 0:11gosc10sa dei suoi za a Roma. l'~mbieutc del~rminato d.a Sci-: tre ad a-vere una qualche' eco 5 a pr va a. a questo proposito ad uno dei cui e t~timone n ~uzza~i ~rsonag~1.. Tra ~e molt_e pa- L'~ltr?. rivolu~ion~rio, Die· :t~~re. e 0 ~1: 1 ;r~p~ioq~~~e~~ ;:~ale~~:~padi htir!~~r~t~ ~1 ~~u~iacdon1: dtd~fo. ~~~ racconti più significativi d! uomo d1 mondo e g1omali- ~:.~i bf::e i~ q~~~~ go. e pm umanttano e non 60 di non essere attivo e dove S d h I F' L<!tte- I altra - • Rosario per Maria• - questa raccolta, quello che si sta. . ~ riesce ad accettare l'idea di sinceramente mi meraviglia r!~fa 0 ~ / cfiiu!ura'C::1 dibat- nin ml convince. Lei I ml chij'e: intitola Paura alla Scala nel Ho già citato come esem- sa c~e chi se.rive non va. al– dover pagare la liber~à de! ohe qualcuno iP<l'.65a t~~: tito _ pubblica U?lencie_ri. :a ~~~-e!~~ ~r! f 0 N~: :~ q~nle tutto il congegno a~go- plare tra questi ult~i. Pau- la nce~a. di belle .pagm~. suo paese con la Vlta d1 Non ho conoociuto. Scipione, Pirandello preC1-Sa.-vwace- pre.Jonestamente che d!rle, se non sc1oso che lo sorregge e in ra alla Sca.l.a, la cui s1mbcr l~t~ piu m. uno scr_itlore il quella cinquantina di pas- t;1rdi _Ma!al. e propmo quando mente i termini del suo dis- di non porsi domande di questo runzione di una moralità eon- logia è tra Je più trasparen- ~ llvell~ d! ~r~~one su– segg~ri c_he s~liranno, inno- ~~ 0 b 1~~~lo ~f'f~~a; itaTi!. ~~ senao. dalla pro1f::!~~\(t~~~ Ie:~r:- ~a c~~le~~tt?~u~nd~~~ tempora~ea, d_i una spie~ta ti .e imrn~iate. e non è di!- bl'SCe variaz,o~i m_imme. c~ cent1 e 1~ar1, sullo .5tesso minci&va ad esser ritenuto su ~:ri~~~ ~o l!ar ~iò nesso avva- lutarc. i~d!pendentemcnte dal os~ervaz1one ~I quella società ficile a~giunge,re .ad esso me ..n~I Buzzah?, l attacco .dt aereo del dittatore. Lu1s. pe- moti-vi gener.ali di riohi-atllQ !ora il si:::ificoto e lo spiTito ~~~ d~l~~~~. ';1~;<' 1 ~~a milanese che in un certo mo- Due pes, e due misure_, Le Inviti superflu~, può sen-,re ~1~1:~~~e~ s;:r ~~~do~i~a~: ali!:1lz::~!rl ~teron~, al. ::Je ~~ st :ce!fi~~:~o folto in !~e~~t~ivo~i~= ~~gO:,~tei~ :t~~ba~d~: st :d d~~~~~! ~ ~eca:::ail~~~ . i n~~!i, ~r! :~~~ ~s~~r=n~~ ~~~:~e1~s~ il suo punto di vista e poi- ~~r.a essere TeCJJ:~roc(. e 'P 1 U SU Spiacenti. però, -deU'e~ui-vo- plst~ per stabllfre Il primato irragionevole paura di una L 'i.nvi.ncibi.le , Battag .l.ia not- venissi da me in una sera chè 1'a1_tro, tormentat? da~li ~::~~f:ire ~~~i 1 nf~ 1 h~hea.\-~ ~rrc° c~~~m~,t~a~ll~~':f~~ ~~"i f: 1 ~f~~~~ 5:àif!n:!:ilel~~e: rivol~zione co munista; m~ tur~a alta . ~ien n~le di Ve- d:inver~o e,. stretti insieme scrupol! ..ha sabotato m ml-I- sempre il torto O 1 4 ragione quale il Ma:zariol parla dl ee l'ha !atta O no. Per un poeta non e ~ttar:ito ques.to . bens1 ne.z1~, Il crt ~t.eo d arte . . nelle d1e~ro ! vetri. guardando l_a le rmod1 11 suo 'P':°getto, i:ion di guardare a COò~ di tutfel- Strad_one, rispondiamo hnm.e. la sltuazlon~ è più drammatica nnch~ I 1r.oruca e spieta ta al- quali_ tuttavia ~ che gh ele- solrtu~dLne. delle ~rade ~~e avepdo· aLtr.a via-. d'llSCJta, tra l)?.rtc, e ~nt.e 8J. diotanmìte ·-eli~ -lì tratta• dt,•ncorti., se •scendere daUa blci- legona di quetla paura con- menti romant1c1 e -,>rero- e gelate, ricordassrmo gli in– eccolo salire ~ui stesso sul- miti della -:-foITUa » lnv4?'Ce ehè ., bttl?ne etbe .... ma non tali da eletta• neJ,la \:na d'un uomo si- tempora~ea, di quel peso sul- mantid di cui si dicevad.ian- v~mi .-d~le favole,. dove si l'areo con l'ordigno che farà al mi!i dei .. co:.i~enutt ... Ch~ darcl una , buòna ,,mestica,., grtl!rca moNTC. la coscienza dell'uomo del zi, assai spesso traspaiono visse 1nsteme senza saperlo. saltare tutti in aria. E' un !to~~ st1~ 0 ;~1ita~h~e~t:ro:~ U. s. HOFfl'tlANN nostro,_tempo. parti~larmen- tra le ~ighe. Ma _q~ale im- Per gli s~es-si :-e.rrtieri. fatati suicidio alla... giapponese. egere i rapporti tra la cosi- ___________________ t~ dell mtellettuale d1 un ser:i- pasto d1 orrido hp1camente pass~~o !'";a~h ~ ed 10, con ma il fanatismo pclit-ico può d;ettG scuola rom:ina e le mie t1mento della colpa che è m gotico e gotizzante e di ter- passi tim1d1, ms1eme andam- indurre spesso a decisioni modeste Intenzioni. E. cioè. G t·t d. C dare11· noi, di una ~olpa del tutto ror~ esistenziale non si ri- mo. per _le for~e. pien~_ d~ del genere. nessuno. . ra I u,neperar I astratta. Kafkiano, senza dub- scontra in un racconto CO- lup1, e l medesum gerut Cl Questo il dramma. comun- Gre.tiuo6t'-1-~;'uos;1;.3''p1~1!~~~f1~re. bio. ma kafkiano, ~el .s~nso me Occhio per occhio, n~l spi~vano d~ ciuffi di. mu- que. e questo lo spunto da • • • che Ka~~a ne fu l a!1t1c1p~- cui Condo, tuttavia. assai più sch10 sospes~ alle. torn_. tra cui il film -prende le mosse. C 5 . . (continua da pag. l) tore e 1interprete .Pr~mo, n- che in altri, traspare la vo- svolazzare d1 co~. Insieme. Una volta suLl'aereo. Luis si Ho 1~to (~o;tr~o.Fiera Le1te- Personalmente poi ~ Cardarelll, tutti abbiamo per~or~en~o ~utt~~'la m lg;:n cazione moralistica di Buz- sen~ saperlo,/~~. forse trova faccia a faccia con Jo raria. .. Un oo.lloquio nece..<.::a- avuto più O meno (ipe'r dirla con una famosa rubrica par e a s ra a. 1 un,a e e- zati, tanto più autentica. gua .ammo. en : 1 versi:! odiato d-ittatore ma anche rio», 8 giugno scorso) la tua della , Ronda•) t nostri • inconh·i e 6 contl'i •· Ricordo raira rrmantlca .. e.uropea, quanto 'Più dettata da quella la vita m1Stenosa che Cl con tutte le su; future vit- rispoota nd 1,111a lettera di Um- una notte del 1930, qui a Roma, •in una birreria di ne a qua e sono gia in nuce che è Ila sua esperienza: un aspettava>. . . t!me: ~n:ibini. giovani spo- ~:et~:r 1 :i1aco:~=n~n:t': Via Crispi. Cardarelli ~-ìssertav.a impetuosamente .sui Il trehho rac.conto com.e La _peste mo- . Senza dubbio I~ una ~a- Sl, famiglie borghesi. ragaz- ne deìl°opere ..Storia dell'arte secoli, 8 suo avviso, p1u fertlll della letteratura 1ta- Mr1a, dov.e l allucinante te- gma come questa e la c?Ja- zette innamorate... e per italiana .. di Mazzariol e pJ. liana. Il suo modo di dissertare era un trapasso ma (e ~os1 barocco anch~ nel ve. ~~e ~e'l suo m3:111en- quanto forte sia la sua pas- ,gnatti. straordinariamente ritmato e alacre dalle folgora- suo .riscontro. manzoniano s~o. et~ di una su~ n~n::a sione politica. per quanto Al punto 'I. della tu.a rlspo- zioni alle invettive davvero stupende di furore. Na- • che 11 Buzz~t~ adopera con ~1 temi. del suo mchnare duro e de-ciso sia il suo odio. sta, d_opo di avere d-etto che turalmente, se la .presç col De Sanctis, che era una poetico estrema 'Perizia. ma. anc'he verso una Jetteratur~ •.ma- non p uò non iprovare un in- t la rto~ d ~omplcssa. 'P~- delle sue bestie nere. Lo faceva con quel mitraglia- con una sua dose piuttosto l~etta >. ma altres1 e la ti.mo senso di spavento per ~~onder!r:/ t b~o~~ 1 ~en~ mento di epigrammi: pere~to~i e lu?idame_nte ine- ci_n.ica - l!tterariam':nte ci- chiave èi u? mondo P?etico quello the :Jilaper f~re. ti di wi qU'3J.si:is!epigono, ec- briati de_i loro splend1d! ~of~sm1, che c1 costnngev~n~ o,fcco'i'~ll~r:o !~tì:i~ndeiv~ Dica ~ d1. !umistert~) del nel_ qu_ale il ~enso di. una Cos deciderà? Il nt cetera ...... hai c:ou1unto: .. E ad ammirare le sue opm10111,anche quando non Cl Sl vennatc) ha avuto luogo un tret>- contagio, dei monatti, del SO~ttudme dell uomo, d1 un d bo! a , film ·qu 11 pu h O ciò. per ,rl:iponder~ a questo sentiva di condividerle. A un tratto, i bicch1el'i sussul- bo dedicato ad Alberico Sala. lazzaretto. raoc~ie in se ~istero che la SO\"rasta, è e ~-' • _e '! c'CI e, penodo del Mazzar10-l h-o! ..HI. tarano sul tavolino, i lampioni si misero a ballare, era Il progr:unma comprendeva Dan- stesso il conOu-~re delle di- \"l\"a e profonda ed anima ~~m;a 1 :::~~~ c=-m~;; ~i ~-(;i~t ~·ewa~,~~~t/d~~~'~= scoppiato un terremoto. Guardai Cardarelli: il suo ~~ll~ 1_an~nlCa~r:r~ :~lt~~ò verse componenti della sua della _sua l";tfa \:it-<ùe la sua . ' , <:P. minato da Scipiofle e da Ma- vulcanismo non mi pareva estraneo al fenomeno. con partecipazione e cesta _ di narrativa. quella preroman- vocazione d1 scrittore. ~oes1a. ~n o_pera art1grn?ale. fai) sono ancora attivi Gio- Questo nostTo poeta ha anche il potere di far tremare • _Solee tJ:andiere• di P. A. so1. tica, barocca o gotica, quella FERDL."\"AiSDOVIRDL\ e ~ro1;>.r 1 0_ m questa nspo-:, vanni stradone. Fausto P:ran- la terra. I veri poeti non sono mai esseri .innocui, ~l~gn'°;~'. :Ctf~~i!re~3f~\~~-eg~ sta: ~.mt1m.o cont~ast_o di d-ello e lo ecultorc :\i.azzacu. gente che lasci il tempo che trova. Cardarelh non lo bo Cerv 1 a. e una va.sta antolo- Lms, mfatt1, non SI risolve rati••. "Mazzariol. haì ag~:un- e di certo. gia di Alberico Sala. 1 versì di e cornelianamente > per mo- to, in cotale oodlcillo. fa d'ogni GIACOMO DEBENEDET'l'I Sala, aspn. lnamabill. nati nei ----------------------------------------- ~~tatf1~c~~o1 ~:1~ :iou~~:e~ 11 ':·d~I; La libertà non s'uccide (continua da paJ. I) conclusa, non si è reinserita in quella più. vasta da cui è nata ,ma riemerge neL suo particolare che la più vasta -riassume. La tremerida lezione non ha condotto la parte della violenza ad un ripensamento ili cui un barlume di ragione possa hr fluire sui fatti e le decisioni. assolute, possa faT meditare altre vie, oitre quella deWafferma.zione della vlolenza protetta dalla forza e affermata se11za appello dalla demagogia. L'uccisiorie di Nagy e dei suoi. compagni. riafferma che l'Unghe– ria è piit che mai assurta a simbolo, è H punto dolente di. una ferita che tutti portiam o in noi, è de11u11cia incancel– labi.le . L'uccisione di Nagy ripropone, dinnan zi alla. barbarie di ciò che avviene, non solamente una generica avversione all'oppre,uione d'ogni. tipo, alla violenza qualsiasi giustificaziolle essa invochi; -ma urta partecipazione che comporta scelte e discrimilla.zioni. Gli intellettuali. moderni sono ormai sensibili at fenomeni politici che trascendono ogni diritto umano, in essi non portano soltanto la suggestione di aspirazioni libertarie, ma ancl1e la possibilitd di una azione critica che -reca co11te11uto morale alle azio,1i politiche e> slancio spi.rituale alla -ricerca della giu– stizia. Gli i11tellettuali irifatti, ogoi lo st può dire con una certa tranquillitd, di– mostrano di essere assai. sensibili ad ogni problema del mondo moderno, dimostra· no partecipazione per ciò che avviene a Cipro o in Algeria o nella Francia stessa, per esempio. At di fuori delle scelte par– ticolari, delle disti112io11i più o meno do– verose, per tutto ciò insorge trn seriti– mento profondo di pietà per tanti errori che conducono uomini e popoli a cori– trasti e v1-0lenze che sembrano inconce– pibili, nei quali le persone e le paTti in causa portat10 reciproche passioni eh.e acceca,10 od ottenebrano il sentimerito di giustizia, trna pietd che può più spesso coinvolge-re vittime e fautori di soprusi in un urtico o quasi unico sentimento. Ma ciò cJ1e significa e che c oinvolge la tra– gedia dell'Ungheria desta perplessi.td 11el comprendere in questa pietd oppress i e oppressori: si resta perplessi a compren– dere quale tipo di pietà. possa essere spassio11aiame11te sentiro per quella paTle che può condizionare a proprio il1elutra– bile pia~imenro lo svolgime1110 dei. fatti, 1101t vediamo tielle due parti uomini coin– volti da aòverse e cieche passioni; il sa– crificio degoli ungheresi non è dovuto ad un travolgimento phì. o meno passionale della part e avversa, ma ad un calcolo prestabili.to. a una (< serena 11 violenza ap– plicata se nza 11essu11 barlume che de– mrncia a11che nel peggiore nemico la pre– senza di un qualche sentimet1ro religioso della vita; nulla traspare che possa coin– volgere anche quella parte nella pietà. clie è diritto anche dei. più. perdutamente sconvolti. Pietd possiamo provare per it popolo -russo, per i popoll dell'altra parre della barricata rutti, ma non sappiamo com.e abbiano diritto e come possano muo– vere alla stessa pietà i responsabili della politica che lta co11dotro ci tanta. fredda premeditazio11e. Noi scippiamo che la Lolla unitaria a cui si sentono clliamati Wtti gli intellet– tuali del mondo può no,i essere priva di errori particolari, di <{ deformazioni. pro– fessionali 1); ma L'orrore e l'avversio11e alla violenza di per sé, in qualsiasi forma e situazione si manifesti è un punto in cui nessuno pttò opporre dei dubbi; il di– ritto d! critica. di scelta, è un pun10 in cui non possono esserui incertezze: il di· -ritto anche alle idee che molti di noi de– testano può essere concesso, ma purché si accompagni al rispetto della vita inteso totalmente, quel Tispetto che è appunto Ube-rtd di esprimersi, ncga?ione del di– rirco di uccidere o di reprimere lo spiTito clte è la stessa cosa. ' GUGLIELMO PETKU1'1 SCRIPTA MANENT tl'lescrlverite. con parole dure di camparnolo trapiantato In eilt.i, sono stati aceoltt dal pubb!lco (contadini. donne. ragani. flri contro i muri. con in mez:z:ola figura pronta e tranquilla del parroco) con un'attenzione e di– versa•· In un diverso ordine di serislblllla. Comc!lo ha avvertilo ehe quel pubbl!c<>rrez:zo. lstln– l!\'o, si disponeva !mmed1atamen. t~ In un'altra d1spos\zlone di ascolto. Non l'moz!onah, S<'n-z:a c:into spiegato. ]e pc,e,ie di Sala er:1no \'Oce \'era d: un mondo V('l'O, Centinala di firme hanno rll'mptto la lettera di saluto al poeta. Sono stalc vendute tre..,ta copie di • Epigrafi e canti•· edl– :r:!oneValleech1. L. 500. Sala ha scrttto: 'I Caro Cornel– lo, che d:rle? Sono rimasto c<>m– mosso sino alle lagrime, sino al d:s.iglo. M! sono rigirato fra le mnm I larghi e sonanti [ogli del GIUSEPPE _ Venezia. _ Mi Trebbo con le firme degli amic.J ricordo bene. d'~n suo rac- ~~n V~fn~t~ 11 nc~~-o 8 ~fn~~~ì'c8:.!~ ~ conto, che flU piacque anche nomi nelle grafie più diverse. a per il suo tono schietto. tono penna, a matita. nets!, rossi. blu. che -non Tiesco a ritrovare Alcuni sono rimasti tmpreS11i nelle sue storie di caccia. For- nella mia memor•a soa\'emente. e se, se non ricordassi quel su~ ml rltomano. durante la gior– scritto precedente. le loderei, nata. sul_le labbra. proprl_o come benché modera.tam.e nte. per qu~~~11~;roea~~~ 1sstm~~~·i·n~~– l'asctutre:zo dello snl~, P.er un tore del tl"C'bbodi V1Ìl:'lnO\·a. a\'e. certo humor che -vt c~rc ola. va ~cr!tto a D<-1\aMonica: ,. VI Ma penso èhc lei possa fare ho seguiti a Cervla .trn daJ ·56 e dt meaHo. e penso che quella da allora per ben sci volte ml ultrnia non sia la strada buo- avete donato serate lnd1mentlca- na. Un senso _di_ lucida pietà ~~ò 11~:ut'im 1 ! ~e~\~!g~:~:cre~~ che. parte da lei per este11- trò anno\·er:u-ne una settima ... Il deni aali altri lo -ricordavo locale non è bello, ma spero che d!Jl precedente raccont_o e l'ho ~·:;,~leas~ft~~~'.'. ._u1~al';'~~~ d! ritrovato nelle sue pnme due stato tenuto In un·aula delle scuo. storielle; non so se potrebbe le clcmentar,, sgombrata dal essere ung strada da battere. ban~hl. tra una vecchia carta mi limito soltanto ad indicar- ~Il :t~u~~n~n~!~~~f. 11 :.;:~~ gliela. prl'senll circa dut'.'C'enlopersone. Comunque, bada che 1'1ro11ia A For\l organlu.ato dall'mge. ha bisogrio. d·u11a c.<!rta' 0111- ~~~~ 61!3~bl~ 81 ~~,~~~a:i: l~~~~~ p1e::za. altrtme11h s1 corrode avuto luogo un trebbo dedicato da sé medesima e 11011 ottiene a S,monetta Ba~I. con la par- l"effetto voluto. ~~~~z:~~e ~ 1 1~~~du~a:::C~111detll; B. B. - Lugo. - Birne L due TV a '.\hlano. primi raccontml. vivi e pun- Nel prossimo nwnero Ja ero– genti come di rado mì capita n;,ea dei trebbi tenuti i giorni di leggeme. Penimi Qli altri ;:,•1/~:1a~n~· tF1~a1:aae~;!;at1~1: due. tanto da far pensare che spett1,·amenll' a e Voci liguri nel• s1 tratti d'un'altra persona. ~ne-a ~=ia Ca~~fi11~naSb~~~n~ra~ i'111'"0SSE Angelo Barde Una scarpa e mezzo (continua da pa~. l) celebre quel famoso rapport03Ue autorità superiori avvertite Per telegramma lampa che nel paesino di M. il cinquanta per cento dei carabinieri era morto di tifo. Giunte sul posto, le autorità trovarono che i carabinieri erano due soli. Scherzì a parte, se fossi– mo dotati di statistiche di più difficile ricerca e di computo quasi poetico - ritalia. crediamo, sia il Paese più povero di statistiche - varrebbe la pena di sapere quantl chilometri l'italiano fa a p~edi ogni giorno, quante toppe dabattini, solachi.011ielli e « rin– novatrici» mettono alle sue scarpe dalle tomaie ormai indurite nel segno dei calli e dei piedi dolci. Si codi– ficherebbe ùllora il miracolo di una verità che pos– si'amo credere di difficile smentita: l'italiano cammina più di tutti gli altri e consuma meno scarpe, nemmeno due all'anno. una e mezzo. Di contro si sa che gli svizzeri consumano in me– d:.a tre paia di scarpe all'anno e beh cinque paia gli americani. Non è che probabilmente le consumino - that is th.e question - le comprano, le mettono in guardaroba. Pare che biciclette con motore o senza, motoscooters e utilitarie stano i grandi accusati. Ma l'accusa c,i lascia dubbiosi. Se ci dicessero, le famose statistiche, quanti italiani camm'.nano scalzi e quanti dal matrimonio alla moMe viaggiano con un paio di scarpe sole, quelle stesse che avranno ben lucide sul catafalco, troveremmo che i ~ motorizzati n che asse– stano in sella la propria posizione di \·elo:isti corrono e precorrono a tal pun'to il proprio bilancio di otti– misti da azzardare qualche spesa per un altro paio di scarpe che loro serva di buona reputazione. Non meraviglierà del resto sapere. da altra fonte, come casalinghi e casalinghe. i più restii a mettere il p:ede fuor dalla porta di casa, siano ostinati consumatori di scarpe e di ciabatte. Ci son donné di casa, misantropi, solit3ri. napo– leonidi, che tra le mura di una stanza. camminando e camminando coi propri pcns:eri, magari parlando da soli. a!la fine di una giornata hanno percorso chilo– metri e chilometri. E i carcerati, e i monaci? Amiamo credeN:! - fosse vero - che siano ancora gli innamorati i più generosi e disinteressati sperpe– ratori di scarpe e di passi perduti, ma la crisi di cui si è parlato trae origine dalla triste verità che il nu· mero degli amanti pallidi e notturni si fa sempre più sottile. Una volta un rispettabile innamorato consu– mava sette e sette paia di scarpe di ferro per ritrovare il suo r: caro ideal •· Oggi? Oggi è meglio non par– larne. ALFONSO GA'ITO ..

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