la Fiera Letteraria - XIII - n. 25 - 22 giugno 1958

LAFIERA LETTERAR Anno Xllf . N. 25 SETTIMANALE DELLE LETTEUI-, DEl,L ARTI E DEl,IA-, 8CIENZE Domenica 22 giugno 1 Q.j:, SI PUBBLICA LA DOMENICA Dil'et!ol'e VE'ICE! ZO CARDARELLl QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMl\IINISTRAZIONE: Roma - Via di Porta Castello, 13 - Telefoni: Redazione 555487 - Ammi111straz1one 555.158 - PUBBLJCITA"• Ammin1. tr.ll une: « LA FIERA Lt:TTERARIA 11 - Via d1 Porta Ca5tello. 13 - Roma _ TARIFFA. L. 150 al millimetro - A BBO~Ai\IENTI: Annuo L. 2.700 • Semestre L 1.400 - Trime!.lrc L 750 - Estero: Annuo L 4 000 - Copia arrctrat;i L. 100 . Spedizione In conto corrente OO$ilale (Gruppo 11) • Contocorrente p0stale n. 1/31426 Gio,,anni Gentile AIdo Fcrrabino VISITA LL'ISTITUTO DELL'ENCICLOPEDlA ITALIAN . * di ELIO FILIPPO .,.1cc.-1occA Una nuo,·a opera s·è aggiunta a quelle pedia t!po Encyclopaedia Britanni.ca. A per cui va già famoso ristìtuto dell'En· dirigere l'Enciclopedia Italiana furono ciclopedia Italiana. chiamati. per la parte scientifica. Gio- L'Encidopedia, come più comunemen- vanni Gentile. e per la parte editoriale te viene chiamato il complesso editoriale Calogero Tumminelli. e culturale che conta ormai trentatrè Nel '33 la struttura clelrlstituto fu anni di at.tività. sorge in palazzo Mattei mutata con legge dello Stato e Dome– a piazza Paganica, tra i più austeri di nico Bartolini ne divenne avveduto e una Roma (mi sia concesso il ricordo) fermo amministratore. Superata la crisi cara a Pietro Paolo Trompeo che abi- del periodo bellico. nel '47. sotto la pre– tava nella stessa piazzetta. proprio da- sidenza di Gaetano De Sanctis (che se– vanti all'Istituto. guiva nella stessa carica già ricoperta In questa sede, il 30 maggio scorso. da Guglielmo i\Iarconi. Luigi Federzoni durante una cerimonia cui erano pre- e Luigi Einaudi). ristituto ritrovò la via senti numerosi uomini della cultura e della tinascita. ed oggi. presidente Aldo della politica, è stato presentato al Pre· Ferrabino. l'attiviti!. delristituto può sidente della Repubblica j.J primo vo- considerarsi avviata su basi rigogliose e lume dell'Enciclopedia deU'Arte Antica. operanti. All'imponente Enciclopedia. classica e orientale. alla quale collaborarono 3792 studiosi di L'intera opera (, la sola esistente. la cui 462 stranieri e 38 professori ordinari sola completa nella informazione. la sola di Università. vanno aggiunte le tre che esplori zone e settori in ombra o opere attualmente in corso di lavoro e penombra.- come ha detto il Presidente di pubblicazione. cui sono preposte tre deJrlstituto. prof. Aldo Ferratlino) con· redazioni distinte. sterà di sei volumi. U secondo -dei quali Oltre all'Enciclopedia dclL'Arte A11ti– sarà approntato entr? ranno, .e P.~ò giu- ca di cui s·e parlato. rrstituto di piazza s~amente esser ~ons1dera.ta 1 Enc1clope- Paganica sta portando a termine il Di– dia moderna dell arte antica. la sola che zionario Enciclopedico Italiano già edito alla dignità editoria,le co'ngiunga la no· per due terzi (è uscito infatti rottavo vità culturale e che sarà considerata ne- •volume). aflidato alla cura di ben qua- , cessaria dallo specialista e preziosa dal- rantuno professori universitari cli ogni l'amatore. . . grado. Oltre che da una larga schiera d1 col- , 11 successo di tale dizionario - ha labor~to_ri spe ~ializza.ti . sia _ita.liani che spiegato il prof. Ferrabino - ha supe– str~me.n. scelt! tra 1 maggiori archeo~ rato ogni aspettativa. non solo per le 1 log1 d1 tutto il mondo come estensori vendite. ma anche per le approvazioni delle smgole voci. i sei volumi di questa e i larghi consensi suscitati. \'i si ap– nuov~ ~n~icl~pedia -s~no stati :eda~ti da! prez.z,a tra l'altro la felicissima fusione nostri ms1gn1 maestri Ranuccio Bianchi della enciclopedia col dizionario della Bandinelli ~ ~iovanni Becatti.. lingua viva. fusione ideata da Umberto Al comp1.ac1mento. d.el Pres1de~te del- Bosco e r.Iario ~iccoli e compiuta sotto la Repubblica che s1 e a lungo mteres- la loro guida dalla perizia e competenza salo dell'opera ~sprime.ndo ~l s~o ~lauso di due squisiti linguisti come Bruno ì\li– al prof. ~er:rabm.o e ai suoi du:ett_1,col- gliorini e Aldo Duro, presidente. il pri– laboraton. si aggmnga quello dei p1u no- mo. dell'Accademia della Crusca.-. ti studiosi d'arte stranieri. i quali ha_nno ~\Ila compilazione òC'I Di;,innnrin Enri– sottolineato J'altezza scientif~ca ragg.1un- clopedico danno la toro pregc:>vole opera la dalla nuova opera che viene cosi ad studiosi e critici come Arnaldo Bocelli. arricchir! ,J'i~pone~te att.ività dell'Jsti· Giorgio Petrocchi, Gaetano l\Iariani. t:.ito dell Enciclopedia Italiana. France!-co Calasso e Giuseppe :\ionta- Attività che comprende. com·e noto. la lenti. Grande Enciclopedia in trentotto volu- Altr<1 attività dell'Istituto e la prepa– mi che va sotto il nome della T~eccanì: razione del Dizio11ario Biografico degli legata al nome ~el fondatore. G1ovani:11 ltaliani, per il quale. in trent'anni di Treccant. che. riprendendo un vecchio assidue ricerche. sono stati forniti schc– pro~et~o di Fe~dinando ì\'lartini. n~l ·25 dari. materiali e piani che superano un cost1tm ui:i lst~tu,to come ente pnvat?· complesso di dl'.ecentomila biografie a col proposito d1 creare una grande enc1· cominciare dal \' secolo d. C. clopedia nazionaJe che fosse una via di E' già in stampa il primo volume di mezzo tra i due tipi di enciclopedie più E. FILIPPO ACCROCCA diffuse. il dizionario enciclopedico del tipo Dictio,rnaire Larousse e l'encic\o• (Continua a pat. 21 IN ~fEMORIA DI VIERI NANNETTI Vlerl Nannetti a Andalo (1955) GALLERIA. OEGLI SCRITTORI ITALIANI VIERI NANNETTI A ctu•ti di Ca,·lo Betocc/1,i scritti di: Carlo Betocchi Carlo Bo Giorgio Caproni Luigi Fallacara Alfonso Gatto .\Iario Gozzini Mario Luzi Gianna ~Ianzini Adolfo Oxilia .,crittore * VITA E MORALITA' D'UNO SCRITTORE * di CARLO BETOCllIJ Tolgo da un bollettino bio•bibliogra· fico. nudo e crudo, quanto segue: • )fato a Firenze il 5 agosto 1895, Vieri Nan– netti s'inserì giovanissimo nei movimen– ti letterari l:!dartistici del tempo. Volon– tario fra gli alpini nella guerra '15-'HI. ne riportò due ricompense al valore. Po– co pi\J che ventenne aderì al movimento futurista e vi militò come pittore e scrit– tore, con !°entusiasmo proprio della sua natura: tantoché nel '16, sul Monte Nero. organizzò anche una mostra di pittura. Nel '17, capitano degli alpini. fini in Pri– gionia. La salute ne risenti. Finita la• guerra si laureò in scienze, l'unica materia, egli diceva, che non sa– rebbe riuscito a fare da sé. e di tale ma– teria divenne poi professore eccezionale e stimatissimo. Lasciate assai presto le arti figurative <:idedicò interamente alla letteratura. ri· cevendo alti consensi di critica. Nel 1926, nata • Salaria'", fu tra i pi\J vivi e amo– rosi collaboratori di essa. con Alberto Carocci, Alessandro Bonsanti. Eugenio Montale. Arturo Loria, Giansi"ro Ferrata. Elio Vittorini e gli altri che sempre amò e stimò in fedeltà ed amicizia. Pubblicò. per le ediz. di Salaria. e Malseme • nel '30, • I nudisti del Mon– te Catterina • nel '32, • Sogno degli amanti in catene• nel '34, • La guerra ritorna ,. nel '35. Primo documento uf· ficiale della sua poesia fu un breve do– cumento che apparirà poi come il XXXI di • Declamazione•, rimasto solo a con- ~~a~~~r:ai!ad~~~~r~:ic~i i:t;~:;~lli, nel '34. Nel '39 fu inviato a Bucarest e Buda– pest, ma né il suo insegnamento all'este– ro, né la guerra interruppero la sua me– ditazione poetica che anzi acquistò toni più profondamente umiini e sofferti. Le bozze di •Declamazione• erano già pronte, nel '43, per l'edizione de La Co– meta a cura di De Libero. ma il Libro non poté uscire che nel '46, a cura di Neri Pozza. Tornato in Italia. riprese il suo insegnamento a Firenze, Liceo ì\li– chelangelo. Nel 1952 vinse il Premio • Sette Stelle • a Sinalunga. per il poe– metto .. Dimostrazione dell'Autunno., ~ntrato a far parte delle • Poesie., Val– lecchi 1945, premiato a Viareggio nello stesso anno. A e Poesie ,. seguì e Apo– calisse in Barocco,. (Centro Internazio· nale del Libro. Firenze, 1957), ultimo e maggior suo libro di versi, uscito pur– troppo poco dopo la sua morte, avvenu– ta a Firenze l'l t giugno 1957 '"· lìnitivo delle sue opere. E proprio da quel taccuino che ho visto - a chiarire la precocità e nettezza della poc'anzi ac– cennata disposizione del Nannetti ver– so la vita e verso il suo impegno di scrittore, converrà riportare questa sua paginetta d_el '~6. dove i caPoversi, gli spazi, la d1spos1z1one tipografica, tnsom· ma, che si conservano, ripetono quanto da lui mantenuto nel foglio da cui la t(?gliam~. e rispondono alla temporale ~;~~os~~ 1 1;n:stee/l;n~r~~~~~s~~: allora, vi- • Un giorno sarò capace di grandi sa– crifici - Ricercare la perfezione annul– landosi ~iorno per giorno metodica– mente - Plasmarsi - dimostrarsi ugua– le a ciascuno - non dare mai sospetto di essere un poco più intelligente o sen– sibile - ~e accadrà di dare qualc:ne verità preziosa con disinvoltura leg– gerezza - Né castello chiuso nel follo - e nemmeno casino di cristallo - Non e nemmeno semplicltà non mo– destia. - Eroismo si senza gesto - Raccogliere tutto il m:o cin:smo e la mia sublime elasticità'"· Qualche clausola denuncia il suo tem– po; ma siamo certi che chi abbia cono– sciuto e anche poco frequentato Nan– netti dal tempo di • Salaria • in poi, prova un tuffo al cuore nel ritrovarlo qui. già sgusciato e formato. netto e intero. nel giovane uomo di 21 anni. e per di più preso, senza alcun romanti– cismo (com'è provato dalle pagine di e La guerra ritorna :o), nel turbine e nel– le prove del primo cataclisma mondiale. Pintor nel ricordo di Bocelli Tutto qui. Artista, prosatore. narrato– re. poeta, ci sembra che per strigarci dai debito con la sua opera variamente pro– vata non basti affidarsi alla interpreta– zione critica. in questo o quel modo, di quanto ci ha lasciato. E' ciò che confer mano, del resto, in questa stessa pag111a de La Fiera, gli amici che frequentò ne gli ultimi anni, quelli de l'Ultima, Oxilia. Gozzini. Ma il sentimento della segreta natura di Nannetti. una natura ammira– bile, aspirante ad una perfezione di scrit· tare in quanto essa pareva, al suo sp1rito intero. uno tra i pochi e certi punti di approdo (e quello possibile a lui), nella incertezza costante del vivere, deve esse re stato presente sempre. anche fra gli amici più antichi. La vigilanza dei suoi moti interni., quel suo essere schivo non solo di lodi, e da ogni presunzione di se. quanto dal soste– nere a priori le verità credute senza averle prima lasciate passare pel vaglio di quelle sostenute da altri, appoggiate ad altri punti di vista; quel suo • dimo– strarsi eguale a ciascuno.-, né maggiore né minore. che era in lui non 6oltanto volontà, ma innaturato; tutto ciò che formava il suo consistere di uomo di cul– tura, ma cultura scientifica divenuta mente ed equilibrio d'una moralità: e in fondo quella sua vera umiltà sostanziale. che l'estro giovanile rinnegava, e che era in lui conquista della ragione. che era amor ragionante: e ben questo insieme la gran parte dei caratteri del Vieri Nan– netti che amammo. E non dico la più gran parte. perché non era da lui !arsi co. nascere tutto. laddove un suo giovane Iddio. come a~biamo sentito or ora, gli suggeriva di dire e cinismo,. ed • elasti– cità• quello che !orse era semplicemente V?cazione del silenzio. Il meglio, lo cre– diamo serenamente. forse ci e rimasto persino sconosciuto. Ma yi siete mai domandati quanto t~mpo e che. parlando di letteratura, non s1 parla di un uomo? Bene, cominciamo allora da Nannetti. E precisiamo le no– stre idee. La dimensione di uno scrittore e intera nell'uomo. ma se parlandone si omette quella dell'uomo, non si ba la dimensione schietta dello scrittore. come avviene il più delle volte nelle correnti esegesi dettate da una particolarissima impostazione della cultura: si ottiene in– vece una proiezione. una seconda scrit– tura di esso sullo schermo dei presup– posti filosofici. o delle tesi ideologiche che sono soltanto un momento della ;;;to– ria. quando non si limitano ad essere - come purtroppo av\·iene nella maggior parte dei casi - un mero e privato in- In questa rubrica parle– remo sethman1.lmente di volumi, contributi ed opere ispirati al:e rag;oni 1 della nesistenza, e che al– trimenti rischierebbero ai non essere adeguatamente segnalati alrattenzione dei nostri lettori. trattando di mé:terie sollanto apparente– mente estranee al fatto let– terario. Diciamo « soltanto apparentemente 1>. perché la Resistenza - come ricerca ed esigenza di libertà - è un fatto culturale di pri– miSsimo ordine per la socie– tà italiana. tale comunque d:i riuscire a condizionare il lavoro dcl!"li scrittori in o·Jetle direz!onl di ricerca éhe soltanto la l:bertà v– llt1ca può garantire, e da crl:!are i presuçoosti ncr,.;..' la letterat•Jra non sia sot· tooosla alle cem111re - .– Ilt.;:--he - di un qualsiasi M.ucu:pop. o sugg(Sti'>nat.1 d~l'e. velinP di un q:.1als'as1 fum:ionar:o per lo più lgno– r.mte. come, appunto ac– ca1eva nel ventennio fa· sci.sta. Sr non temessimo di dire una parola grossa. vorrem· mn oarlBre di « ,1.lto di fe– de •·nei valori della Resi– stenza; vale a dire. ;n de– finitiva, ne:la dignltc1 della oersona umana. Ci l!mltla– n1o a sperare eh~ _i ginv-mi. almcn, lorn. siwo portati ad ap"Jrofonò:re il s·gn:n– cato della lo\ta parli~i:ma, a comprenderne l'intima esscn~a. perché soltanto ~ssi. for:e. snranno in gra· do di e~ '!'i.· ·e :-!f'J!cno la le· zione dci!n storia. La Re.!:iiStenza, infiltti. è slata per lo più un fatto d{ giovani - intellettuali. cont:idini. ooerai. studenti - non so:t;;Ìnto contro gli invasori e gli aguzzini. ma anche nei confronti di vec– chie strutture, di vecchie mentalità; tutti uniti, code- * sti giovani - borghesi e proletari; cattolici e comu– nisti. azionisti e militari. socialisti e liberali - nella fiducia in un domani giu– sto e libero; e pronti a mo– rire per quella giustizia e libertà, mentre astuti let– terati (pensiamo a Gide che modifica il suo diario per non far vedere che a lui importava molto poco di quel fenomeno che insan– guinava rEuropa; agli e eroi riella sesta giornata •. ai falsi perseguitati, a coloro che si sono ricostruite pron· te verginità) assistevano im· passibili. o peggio, scettici (Longanesi insegni) alle morti altrui. Le parole che precedono di ,1,1·,;1~L(J 1•.t(JLIJZI Smeraldo'"· diretta da Lui– gi Monaco per l'editore Sciascia. Di Pintor abbiamo giil. avuto occasione di parlare su queste stesse colonne (8 dicembre 1956); e, d'altra parte. la figura del giovane letterato e ben nota non diciamo a chi si interessa della Resistenza, ma a chiunque ricordi le sensibili traduzioni di Rilke e la rac· colta de Il sangue d'Euro– pa, contenente gli scritti sparsamente pubblicati da Giaime nel giro della sua breve esìstenza. e collazio· nata dal Giarratana per l'editore Einaudi. Vogliamo qui accennare più distesamente alle po- I !o nel suo lavoro di rilancio, considerazione e scoperta dei nomi più significativi degli autori contemporanei i ~W!iap:~·m:~!·o~~.elli ancora Ma, nel parlare di Pintor, c'è qualcosa di più che agi· ~e-e in Sacelli: non il sem– plice amore delrarte o la abitudme lettetaria: ma una partecipazione sincera alle idealità che mossero Giaime sino all'estremo sa– crificio. e ciò pur nel rigo· re di una definizione lette– raria. E' un omaggio. ose– remmo dire, che il critico fa alla parte migliore di sé, di noi, alla comune umani– tà; come appunto Bocelli spiega nella e Avvertenza• Una recente immaiine di Arnaldo Bocclli sono soltanto u11 inadegua· 10 preambJ\o al ricordo di un caduto della Resistenza, una delle figure più belle del:a lotta partigiana. Giai· me Pintor. cui Arnaldo Bo· 1 cel!i ha dedicato un'esigua mo: partecipe testimonianza. nel recente G. P e la lette– nllura della Resistenza, uscita nella collana de e Lo che ma fervide pagine di Bocclli, uno del critici che. a nostro parere, ha meglio puntualizzato, e a più ri· pi·ese, gli aspetti della per– sonalità di Pintor, con una devozione e una penetra– zione alfettuosa; né poteva tssere altrimenti. se consi– deriamo quale equilibrio il critico abbia ormai ragg1un- al saggio: ~ A quattordici e più anni dalla morte, la fl· gura di G:aime Pintor, non che risentire dell'azione li– vellatrice del tempo, appa– re ingrandita dalla pro· spetuva storica; e ricordan– done, come qui si cerca di fare, i tratti salienti, non significa già richiamal'la al– la memoria di coloro che l'hanno conosciuta nva o hanno appre::;o ad amarla attraverso i suoi scritti: perché in costoro essa è più che mai presentej ma si– gnifica rimeditare in noi stessi i motivi profondi di questa presenza. la peren· ne attualità del suo inse· gnamento,. In queste rapide pagine è tutto Giaime: e ••• egli ave– va già dato di sé Mli prove, da essere considerato rln– telligenza forse più acuta, lo spirito più ricco della sua generazione; al pari di essi una vigile sensib!lità inorale lo portava a sentire la letteratura, la cultura, come un continuo appro– fondimento di sé, come un impegno totale; ...nella bre· ve sua vita egli compì lun– go il cammino, raggiungen· do quel distacco dai " par– ticulare ", quella facoltà di sintesi, quello sguardo ul– timo delle cose. che .solo la fine imminente suol con· ferb·e ai giovani. e per cui difatti la morte. seppure improvvisa, sembra venire a concludere un ciclo idea– le, una verità già tutta sof– ferta ed offerta ,., Il distacco: non si è forse insistito molto su questa lucidità del giovane di fron– te alla realtà. lucidità attra– verso la quale passione e razionalità si fondono, co– me è facile desumere dalla lettura della non dimen– ticata e Lettera al fratello :o; ma distacco anche reale dagli oggetti, dalla terra, da se stesso. dagli altri (e sembra qui di sentir rie· cheggiare un brano della e Preghiera del ribelle,. di Teresio Olivelli, quando in– voca: e ... liberaci dalla ten– tazione degli affetti 11), con– cretatasi nell'autentico e poco noto episodio di Giai– mr che, net viaggio che lo porta da Roma occupata a Napoli attra,·erso le linee, abbandona man mano i pro– pri oggetti personali, le carte. il portafoglì, il raz• zoletto, con l'incarico di farli riavere ai propri cari, quasi presago dell'esempla– rità del suo destino. della sua conclusione. e Musicisti e seri ttori - aveva scritto nella Lettera riportata da Bocelli qui nei suoi passi salienti - ANGELO PAOL ZI (Continua a pag. 2) Intanto, anche la data dei suoi pnmi interessi di scrittore potrà andare retro– cessa al 1912-13. Lo provano certi suoi taccuini tuttora inediti. dei quali uno vi– sto da me. interessantissimo, e che do– vranno essere esaminati per la stampa. che fin da ora sollecitiamo dagli amici. e dichiariamo necessaria. di un volume de- IL LIBRO DI CUI Sl * CARLO BETOCCHl (Continua a pag. 4) PARLA ''Gli occhiali d'oro,, sesta storia ferrarese * di FERDIXA~DO l'JRDIA La nuova , storia ferrare- duttore non apparente. non Bassani pen-enuto ad una nel clima delle Cinque sto– se > raccontata nel breve ro- nella vicenda e in molti ca- maturata coscienza delle Sllf> rie e in certo senso lo in– ma.nzo ~i . Gi?rgio _Bassani si nemmeno nei personaggi esperienze risolle,·a,·a in tegrano sul filo appunto di Gli occhiali doro, d1 recen- (anche se alcuni tra esst ap- una sorta di Recherchc du quella che è la presa dì co– te apparso in uno dei eco- paiono e riappaiono presso- temps perdtt. è difficile di- scienza del giovane che nar– rali! > dell·editore l:::inaudi, che con gli stessi lineamenti re: ma il giovane israelita ra. anche se non in prima ci riporta nel mondo e nel- clall\mu all'altro racconto). di quest'ultima storia che persona, e che vi evoca il la _tematica delle Cinqu.ejche era offerto da un unico ridve l'amara ,·icenda di dramma misterioso e segre– stor1e fcrran:51 _crie dop~ ~h- rac~ontatore. a volte prot~- un'epoca carica d1 dolore. to dei suoi corregionali, po– ,·ersc redaz,0111 ed ed1z10-1go111sta. a_ volte solo testi- scoprendo in essa non sol- che e scelte famiglie già ni da un. lib.ro all'altro ap- mane e gmdice nel tempo tanto una sua solitudine e completamente cementate e pon·cro insieme nel 1956 :-tesso. a ,·alte completamen- nella solitudine l'aspirazione solidali anche nel costume presso lo stesso editore e te assorbito nel .sottofondo e a un'altra libertà. ma altre- con una società borghese e ~rocu.rarono ~Ilo scrittore nel precedente della narra- 1 si la.riprova di un'antica mi- con una civiltà cittadina, I a.mb1to. ~rem10 Strega ~e- zione eppure sempre pre- naccrn che incombe da mil- pur partecipando di lilla it.1 Ai:n~c1. dcli~ ~omen1ca. sente con la carica di una lenni sulla _sua ~ente. ha partjcolare tradizione pate– R1u~1t1 insieme I cmque rac- sua censura morale. di un certo più d1 un lmeamento ticamente coltivata con or– c?nt1 lunghi o ro~anzi bre- suo rammarico, .di una sua morale in comune con lo gogliosa fedeltà. tutt'una v1 palesavano ch1ara~1~nt~ dolorosa esperienza. Che scrit~ore. e con altri perso- ormai con gli affetti più non soltanto la loro unita d1 quel raccontatore fosse lo nagg, delle altre storie. profondi: e di\·enuta tanto ispirazione •. ma altresì una stesso Bassani. o meglio un Gli occhiati d·oro rientra- più imperativa a causa del unità stilìsllca, un filo con- Bassani più giovane che il no dunque perfettamente dramma che essa comporta,

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