la Fiera Letteraria - XIII - n. 10 - 9 marzo 1958

LA FIERA LETTERAR Anno XIII . X 10 SETTllllANA L DELLE LETTERE DELL A RTl E DELLE SCIENZE Domenica 9 marzo 1958 SI PUBBLICA LA DOMENlCA ARDARELLI QUESTO 1 Uì\JERO L. 60 DIREZIONE, A,\11\llNISTRAZIONE: Roma _ \"ia di Porta Castello, 13 _ Telefoni: Redazione 555.487 . Amminìstr. 555.158 _ PUBBLICITA': Amministr.: e LA FIERA LETTERARI~ :t - V)à. di Porta Ca'stello,. 13 - Roma - TAR.: Commerciali L. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 _ Semestre L. 1.400 - Trimestre L. 750 _ Estero: Annuo L. 4.000 _ Copia arretrata L. 100 - Sped-izione in conto corrente po~i.ale (GÌ-uppo 11) - Contocorrente postale n. l/3 14 26 NEL XX ANNIVERSARIO DELLA MORfE * "Le mie azioni all'oblio, ed il mio mnore - Alla posterità delle perpetue sabbie,, D'Annunzioauspicò POESIE DI T. S. ELIOT il ''romanzofuturo,, * Btsognerebbe ritrovare e ristampare tre articoli del 1892, impor• tanti come frammento di un suo vagheggiato sLucl~o sull'arte nuova * di E~UICO Quaicuno ricorder à, almeno per averle sentite 1'1.: .petere.le idee manifestate dal D'annunzio. nella pr efazione al Trionfo dei– la Morte (1894), intorno alla necessità. al– lora urgente, dell'avvento di una moderna prosa italiana narrativa e descrittiva, non– cné intorno alle possibilità a disposizione della nostTa lingua per adempiere alla «rappresentazione• sia di «.. tutto il mo– derno mondo esteriore • sia degli « stati d'animo più complicati e più rati in cui analista si sia mai compiaciuto da che la scienza della psic~e .~ana è in onore•· S~!a scorta degli i.mpcranti esempi francesi e russi, ma in opposizione al trop– po sperimentale verismo o al troppo tm– gusto regionalismo. D'Annunzio identifica– va negli psicologi (ma quali poi fossero. da no!, i meritevoli, sarebbe dilficile precisa– re) i nuovi romanzieri d'Ital:a a: e, aUin– ché pote&-ero • fennare in una pagina con precisione graiica le più tenui fuggevo:!i onde del sentimento, del pensiero e fin dell'incoero;b:le sogno•• impadronendosi nel tempo stesso di «elementi musioa.U cosi varii e così eWcaci da poter gareggia– re con la grande orchestra wagneriana nel ~uggerire ciò che soìtanto la ·Musica può suggerire all'anima moderna•· li con– sigliava a riallacciarsi ai padri•: «gli asceti, i oasuisti, i volgariz:r,atori di ser– moni, di omelie e di 6'01iloquiì... • e Né per trovar esempii di bella prosa musioa– le debbono essi csoi,re dai buoni secoli. • I\Ja neppur lui riuscì ad attuare una siffatta con temperanza di «segni• preci– si e di « clementi • musicali, portato come ero., da naruro, a !ar pre\o-alere questi su quelli. Ne il rapporto mutò prima che, nel passaggio da una • sensuaUtà carnale• a una sensua!: tà senza carne •. mutati il tono e l'immagine, fosse infine concesso ai •,segni• di prevalere sugli «elementi•- Tuttavia fu cambiamento, ossia scaltri– mento e affinamento e superamento, di cui non dovette neppure da ultimo sent:rsi sodd:sfatto . .se :n alcune pagine del Libro segreto (Prose di ricerca, II, 778-779) sul punto d: con~ed:u·!-i dalla vita e dall'ope– ra. tornò sull'argomento e confermò la testimonianza della sua estrema sconten– tezza. « Sembra che per la rappresentaZlone dell'uomo interiore e delle forze invisibi– :: un'arte de:la paro:a debba ancora esser creata su l'abolizione tonale della consue– t11Jdine letteraria...... Si può a{fermiare che tra Ja nostra vera occulta vita e la parola elaborata non esiste concordia ol– CW\8...... Ma può J'a1·te essere innovata. o continuerà nel secoli a non procedere se non per un accorto gioco di vocaboli? ... Sento che se la nostra -arte fosse per in– novarsi ella non s'innoverebbe per sot– tigliezza ma per non so quale potente ru– dezza ingenua .....• Sono pagine ormai !al'llose, per le quali. anone se scrit1e anni aw'l'lti, vige la data di pubblicazione: 1935. E del resto a legit– tima:me il valore di confes~ione sta la loro &t"eSSa nebtezza. Ma, di fronte a tanta dnmmatica sfi– ducia nel potere di quella stessa parola da lui sempre esaltata e sforzata oltre ogni timite: dl sotti-glleZ2J8e di evocazione (sfi– duo!a tanto più disperata perché sorpren– deva e accasciav.a l'al"tista al termine del suo raggiante cammino), stanno le ef!er– ma7Jioni ben altnmenti decise da lui affi– date, quando di quel cammino era quasi al-l'inizio. a umr pagina critica suJ e ro· manzo !uturo • ii:mas-ta dimenticata e ignorata (tranne un richiamo nel D'An• nunzi.o critico del Bianconi: Sansoni, Fi– renze, 1940, pp. 159-163) nelJ0 Domenica del Don Marzio del 31 gennaio 1892. E dunque a nteriore ai due scrit:ti sull'Arte tetreraria ioolia.na contemporanea, pubbli– cati nel Ma.ttino d i Napoli del 28-29 e 30- 31 dicembre 1892 e in parte riutiLizzati, due -anni dopo, nella cik1ta prefuzione -al Trionfo della Morte (Prose di romanzi, I, 653-658). In quel prezioso Frammento d'ttno st'u– dio su t'Arte nuova, - iderrti.nOdto ne! ro· manzo • il libro di prosa in cui l'osserva– zione esatta e la forza dello stile si ac– cordano a rJcostituire la vita, quasi direi a creare un nuovo esempl-.are della realtà scomparsa •• e rioonosciutolo come e la più la-rga e la più complessa • e tra le po– che !orme d'art-e lettemtiie rimaste alla scelta degli artisti contemporanei •. in quanto corrispondente a e quella forma che meglio di ogni altra è capace di con• tenere una ~sta coorcHn~zione estet-ica d'elementi vitali diversi•. sicché gli ar– ti9li e cercheranno d'armonizzare in quel– la, con l'opera alterna dell'anaEsi e del– la sintesi. tutte le varietà della conoscen– za• - fu li.' in quel Frammento, che D'Annunz,io. opponendosi a psicologismi e ENRICO FÀ.LQUI (Continu-;:--;; par. 2) · FllA UNANUBE DILACRl~JE SPUNDENl l Signora, sotto i rami d'un ginepro Giacevano tre bianchi leopardi. Nel fresco giorno, s'erano pasciuti Delle mie membra a sazietà, del cuore E del fegato mio, nonchè •di ciò Ch'era dentro il mio cranio. E Dio: quesfossa. Disse. vivranno? Vivranno quest'ossa? E ciò che all'ossa (di già fatte secche) Era stato congiunto In un bisbiglio disse: Per sua grazia e bontà questa Signora Fa sì che noi raggiamo di splendore, Questo è di noi perchè in meditazione Ella onora la Vergine Maria. Così smembrato nel deserto offro Le mie azioni all'oblio, ed il mio amore Alla posterità delle perpetue Sabbie e al frutto della zucca. Ecco ciò che i miei visceri ristora E le fibre degh occhi e le indigeste Parti che non abboccano i leopardi. ABa contemplazione la Signora Biancovestita va, biancovestita. Il candore dell'ossa Espii sino all'oblio. on è più vita in esse. E come sono Ed è bene che sia dimenticato Così devoto e inteso al mio proposito Anch'io dimenticherò. E disse Iddio: Profetizzate al vento, al vento solo. Che solo il vento ascolterà. E l'ossa Brusirono e cantarono - e bordone Tenevan loro i grilli - questo canto: Signora dei silenzi Calma e desolala Dilacerata e intera Rosa della memoria E dell'oblio Esausta e feconda Stanca e riposante L'unica rosa E' il giardirlo Ove ogni amore finisce Limitato tormento D' amore insazianto Più gran tormento Di saziato amore Fine del viaggio Senza scopo nè fine Conclusione di ciò Ch'è inconcludente Discorso senza parola Parola di nessun discorso UNA NUOVA EDIZTO IE A CURA DI LANFRANCO CARETTI in quelle del Bruno il mo– derno conceLlo della natura. all'arte alla poesia alla mu– sica che rinnovavano il loro linguaggio me9è:olandosi ln- * Tiitte le poesie di Torquato * di GOFFREDO BELLONCI T sieme in una poesia musica1e, in una musica che voleva es- asso sere un parlare armonico. in un'architettura che voleva sembrare pittura, in una pit- tura e in una scultura che cercavano di rendere la real– tà nella sua naturalezza di luci e di colori: in quel mio primo studio 'dunque osser- Tutte le poesie di T.orquato fantastica e letteraria della due secoli, dal Galilei al ì\Iu- te doppio registro .. : il bi- vavo che la /tessa Controri– Tasso saranno pubblicate in sua lirica o ~ù ostinati a n- ratori. fu .spesso n[atto: in- (rontismo spirituale del Tas- [orm?, meni_ e re st3 frava 1la cinque volumi dall'editore vendicare l'ispirazione reli- g1ustif\cabile se crediamo che so trova solo nella Liberata dottrina tort st ~ùit.~!i:r"a 1· a l\fondadori nella sua defini- g1osa del poeta. giovino tutti un poeta, sia com'è, surficien- la sua vera forma 11. Per il nuova . .'!en e . 0 ! 0 - ti\·a col.lezione dei classici. ? a farci meglio conoscere ,ne~- ~ a se stes~o. e. in sé com- Caretti insof!lm~ il Tasso :u~f: 1 1 gnf~ q~l~°s~~~,i~~~ 11 J~ cura. d1 Lanfranco Carett1. la sua complessa realta 11 p1uto. ma ut11!ss1mo per pa- aveva due reg1str1, uno basso. . · d 1 u . _ Il pnmo, uscito_ ora, ci <:iàLa nuovo spirito che. si mamfe- ragonare le condizioni di ,vita di ~oni allucinati, talvo1ta ci:~~~~io~coen ii i ~e~si~– Gerusalemme l1bera~a 111 un sta nella sua poesrn. Nessuno dell' uno e dell'altro. I uno torbido e morboso. sempre \~, e_ .s a 1 . 1 testo che non ru. criti~amente c~rto ~redcva .sradicata dal n.at~ e_ cr:es~iuto a Ferrara an-go~cioso c(?me se . fosse c\~~ 1 :pf~i~~aW ~/ 0 ig';;_a 1 zi~se;;– accertato sui d.1vers1 mano- Rinascimento l arte del Tas- c1tta c1v1hss1ma. dove una prossima una 1rreparab1le ca- 1 . 1 scritti e sulle diverfe stampe so quando, nel 1 29 scrivevo corte educata. da maestri t.:'lstrofe: e uno acuto energico Lo~o~zan~o:!~:;~r qu~ f ~":'Il) ~~~f~~~~~~~~io rr;,fvear~:~ca; ~~e 11;i~~i ~n~~1~;/f ~~a"~?i ~~~l~e~~~r~~oS:ufr~~rdead~ :o~f~v~ ~~!s:il~g~e~i~~•~~: ~~f~nd~ conosce~:; adel;a corretto dalla s~conda edizio; in c~rto senso roi:na~t!co .. e anima la realtà ~cc_oglieva cuperand!) giusto al _ limite, r~ 1 ~~\~~~a ~{ra~~·esf~ q~~fi~ ~=l fle5grr;;;i~~a~~~o ir~onno~ f::t: 1 e~~~~ee~~c:\it\v~d~~~ r:~sat~/ n~~.~ ;:;:i~a 1 ~ ~i~ ~~v~e 0 n 1 ti:n:~~c?:n~~~;~~~·:: che i~ C~r~yaggio ne)la 4e varianti hnguisttche e di sicali. Nel saggio introdu.ttivo llTlilr umana e d1 _perfetta roso de_lla vita che sorregge pittur?. c;r~ ti m~ov~ lm: lezione della pnma edizione il Caretti mette queste d1ver- co~rispondenza tra vita e ar· e_ illumina i gesta eroici, ror- ~uea~,~~~~ 1;~g~o e~~f~ e ~~dello stesi:o ~onnà e della se interpr_etazioni alla prova te, l'altro venuto a Ferrara ta_flca lo spmto della rinun- n·t/. 1 ltà nell \m stampa pubblicata a Manto- dell~ stona. cerca dunqu_e_le da_ fu.on e 111 una Corte _non eia. esalt~ la pietà e jl s~c~1- 2 r~v~~sa ari~:iazione d! un; va i~ 1583 da Francesco corrispondenze tra lo spmto p1u s1c~ ra ael domam, disse- fic10. purifica le passioni. 11- fuc h la t sfigurava e la Osanna. Le ragi_oni che il del poeta e 9uello dei. s1;1oistata. msidi_ata dall'mquis1- lumi_na anche la mor~e di una ric;ea\: per ~irLù della pro– nuovo editore dichiara per contemporanei anch'essi m- z1on e. prossima a cedere 11 sublime speranza. C1 ha de- • m • t 1 s· g1· giusti6care questa su~ scelta quieti dopo la rovina della I p.ro .:,rio. potere allo. Stato s~ritto così la dialettica spi: pr~aò ~t~;d~ra g1: co ;is~dl non sono da\"\'ero fac1Ii:nente società cinquecen!esca. tra Ponf ifiç10. con ~a a~istocra- :1tuale del Tasso. che solo si d\{ v· h . . \ e . confutabili_ avendo eJh mo: Rifor'!la !? Controriforma: Le zia d~s1derosa d1 lussi_ e ~PE;l· innalza _all~ poesia ~uando I sio ape:~n~"~{~~l~~nc:n~~~ strato le licenze e gh errori corti 1tahane dove nel Rina- tacoll, ma paurosa d1 d1so0- due registri 1n modi sempre ,;,a . • _ delle pre.cedenti .edizion.i cr.i- scimento era stata c;olt1vata1b•.dire a.Ue ~ego!~ _im.postel_ediversi si ac.cordano n,el tes- ~~i~tudii~e~a~~o;:Sìd~~i~ 1 i 0 tiche. da quelle del Solerti e in sempre n';lO\le va_r1età con da fu~n. L ~mal1s1, rntelh- suto espressivo. Ma ! un? e d bbi n iment · li– del Ferrari_a que!Ja .del, Bon- sempre.nuovi innesti letterar, ,e:ent1ss1ma. c1 rryostra co!Tie l'altro sono, due sec<?li prima groso otr°a ~ r~~ dell~m~re figli per gli Scntton d Italia la poesia petrarchesca. erano l'mcertezza e l'mqu1etudme che la parola diventasse . 1 b . 0 d ~I ~ te E rap– del Laterza oggi ristampat~ cadut~: e cadute le famiglie del Tasso na~e~se ~a~la man- d'uso. ron:ia!'lticì:. il mor1;do e/ se~U> 1 e c~sm er 1 3 natura ma con molte correzioni cosi principesche ~he _avev?no canza, ormat. d1 umt_a f!IOrale del. Tasso~ m~att1 quell? .rn- P u~i d'im e rovv1so si mostra– dal Soz.zi per la Utet come protette J~ ~rti .. e gli _arust!, ed estetica nella soc1eta ~on· ten~r~. m1.stenc;,so. degli 1m- ~o nello sgecchio a volte tor-– dal Chiappelli_ nella nuova forma.ndos1 1 ptu vasti stati. temporanea. Il poeta, eszh_d1- pulsi. 1~iaz1onal1. del ~enso e bido dell sua psiche· un raccolta fiorentina ~el Salant del Piemonte deila Lo111bar- :e. doveva recu1>2rare .fatico- dell'1stmto: un m_ondo. dcv.e esaggi ape eç:empio · nel Abbiamo dunque m questo dia della Venezia della_ To- samente r1;ella propria, c': ll!tto Sell)bra ed e labile. il ~!ntimenoto eh ègli ha di volume - di iegatura di car- scana dello Stato Pontlflcto scienza pnma che nell ar_,c piacere l amore la fama. es- • e 1 su I roi ta e di caratteri !1pog!a~ci n~i quali si ra~cols.ero _i_nuo- !'ui:,ità per~uta •.e ~~~cava 111 sendo la stessa vita un aSf?Ct- q~~iecfa:~~ggi.~ella 6om~ne el~antissimo - . Il f!Hghor v1 ~ti bor:ghes1_ar~1cch1t1 nel- A_nstotele I pnnc1p11 capaci to della morte, e dove, piut- ~anit? ~ il suo poema si testo che sia uscito \"!Vendo le _ammim r~z1om d~lle pro-: d1 sorreggere la sua stessa to~to che,. la r~g1one ~uo do- sciogli/ a maJ suo j?rado in il poeta. . . pne!à feud~h. o nei tra!~~1 ~ebolez.za_. la sua i_nle~na e mmare. 11rraz1onal_e smo al- tant· e isodi lirici: ritrovia· Gli st~di tassesc_h 1. m_ que- medite~rane~ e tr~ns~ceamc1: 1mplacab1le concordia ~1scor~ I~ ~ag1a I! Care~ll parla a~- mo la tua unità osservando i sti anm num~r~s1ss1m1. del O dai r1forn1_ment1 d1 guerra. de»: E prosegue: « li r1su~ta- dmtt!Jra d1 sentimento es1- tra assi. non mai logici. sem– Flora del Mom1ghano del Fu-: una borghesia .che avev~ _su-: to. e, nel poema .. una ~m~1- stenz1ale. . . P • · r da sentimen– bini del Getto del Pet~occh1 bito chiesto t1to_lo ~_ob1llan n~le _coml?e~etra;u:~ne d1 pia~ In un P.r1mo studio ~elJa rie a 1 ~~~~y:~:n~0 da immagi– del Sozzi. hanno m~sso 1n lu- e privilegi feudali. all,u!lpera- n1 ~.1.vers1 l!1. cui I mOffi:ent1 nuoya soci.età for!l1at~s1 m ne a imma1!'ine.· Il parlar di~ ce. finalmente, la 1mpartar1;- tore e al papa nvend1~a~do er01c~•. s~or1c1 e. moral_1. e Italia declinando 1I Cuy.que: sgiunto che-parve inaudito ai .za che ebbero. decimando 11 contro lo Stato la prOJ?l"la m- que_lh tmc_i. ~umen!ah au- cent!J ..quando tutto mut?, dai èontem oranei era dunque Cinquecento. la G~rusalem: dipendenza ec~mo~rnca e tob!ografic1, s m~recc1ano e vE;st1t1alla struttura dei ~ea- necesç:a~io al Tasso. e trovò la me liberata e le rime e gh creando quel cap1tahsm9 !el!- rec1procnme1_lte s1 _trasfondo: tri che eb~ero al!ora la _pian- sua n~ova potenza espressiva al. ri poemi de~ Tasso . 9a1 dale che .un no~tro storico. ll no sec~nd~ !mpuJs1 su~1tane1 la e. 4 1 ordme dei teatri mo- nel'a musica. la musica che qua'e incom~n~1a la lmca !3ul!eretti, ultima'!le1:1te ha ed eccitati, m_ un continuo f: dem1: dalJa cultura che tro· fu dun0I./P ot>r lui aue!lo <"he moderna. E mi sembra c~e illustrato. Il Caretti riprende spe.sso ~epentmo mutare ç1 vò nel~e opere del Campa- GOFFREDO BELLONCJ r,li stessi contrasti tra i crit.1- il famoso confronto tra luci e. d1 ombre ~ntro una 'd1- nella 11 .nuovo fon_damcnto ci O più attenti alla specle l'Ariosto e il Tasso, che per mens1onc narrativa a costan- gnoseologico dell evidenza e (Continua a. paf, 2) A T S. Ellot è stata concessa la laurea " honoris causa • dell'Unh>ershà di Roma Sia lodata la Madre Per il Giardino Ove ogni amore finisce. Sotto un ginepro cantarono l'ossa Sparse e lucenti . Siamo liete alla sorte che ci sperde. Fummo avare di bene l'una all'altre Sotto un gmepro Nel fresco giorno Con la benedizione della sabbia. Dimentichiamoci l'une dell'altre E di noi stesse in pace nel deserto. Questa è la terra che dividerete Ciascuno il suo. per capi. è qui conta l'unione o la discorlia. Questa è la terra. E noi ne siamo eredi. II Colei che camminò Tra viola e viola, Colei ohe camminò Tra vasie file di variato verde Vestita dei colori di Maria Bianco ed azzurro, E disse cose semplici e comuni Igna!'a e conscia dell'eterna .dogha Che andò fra gli altri che 31\ l:n an~. e forza Diede alle polle e rese frec;chi i fonti. E di fresco irrorò l'arida ro.'.:c:;t, E fe' salda la sabbia nell'azzurro Doìl'asperella. azzurro di Maria. Sovegna vos Ecco gli anni che vanno, E portan via I flauti e i violini, E dan vita a colei che va nel tempo Tra sonno e veglia tutta avviluppata Di luce come d'una bianca veste. E vanno gli anni nuovi che ravvivano Fra una nube di 1agrirne splendenti L'antica rima con un verso nuovo. Che sia redento il tempo. Sia. redenta L'ignorata visione nel superno Sogno, mentre ingioiellati liocorni Traccono il carro funebre dorato. La velala Di bianco e azzurro tacita sorella Fra i tassi, dietro il nume del giardino. La cui fistula ormai non dà più suono. Piega il capo. fa un gesto ma non parla. Ma l'acqua sgorga e giubila l'uccello Che sia redento il tempo e il sogno e il pegno De la parola incognita. inespressa Sino a che il vento trae mille sussurri Dal tasso, e dopo, questo nostro esilio. ~10M'E PER ACQUA Phlebas il Fenicio. morto da qumd1c1 giorni. Scordò il grido degli albatri e il gonfio respiro E il profitto e la perdita. [del mare Una corrente sottomarina La sua carne spiccò dall'ossa in b1sb1gh. Preso nel mulinello su e giù. oltrepassò Gli stadi <leµa sua età e giovinezza. Gentile o Giudeo. Tu che stai al timone e spii donde spira 11 Yento, Pensa a Phlebas. che una volta fu come te alto [e leggiadro. T. S. ELIOT (Versione dalringlese di Paolo Nobile) MllHILLO ME1VDES PEH ll1VGABETTI La settimana scorw lo Ambasciatore Br86iliano a Roma ha offerto un rice\'imento per fe\Ste,g– giare i se:ta:nt.a anni di Giu:sep~ Ungaretti. S:ia- 11)0 lieti di pubblk:are il !est-odel discorso 1)1"0nun– ci.ato in ·questa occasione dal poeta brasiliano Mu– ril:10 M!ndes Caro Ungaretti, it dono aUa. Galleria Na· rionale d'Arte Moderna del Suo ritratto, QpeTa di Fla-. via de- Ca rvalho, pittore, disegnatore e riceTcatore fra i pitì lucidi che conti or.a il Brasile, rappresenta una nuova tappa nel glorioso ciclo di que.llto Suo settan– tesimo compleanno. E in questa affettuosa riunione noi non possiamo fare a meno di p assare i n rivista alcu,ii dei moti.vi che La legano al Brasile: motivi non a.rtiJiciosamenre creati o poetizutti, ma reali ed autentici. Le ho sentito raccontare che fin dai primi tempi della. Sua permanenza nel nostro Paese, Lei ha amato il Brarile; lo ha. amato per quella sua prandtosità di :icenari naturali, per la suo ospitalitd, per 11 senso di futuro e di vigoria che e.uo racchiude. Lei non. si è li· mit<ito a voler conoscere le nostre grandi città: ha vo– luto viaggiare per l'interno e venire a contatto con la gente dei popolo e con i suoi rudi costumi. Si è in· teressato alla nostra mu· sica - tanto alla popolare come all'erudita; ha ricer– cato i canti dei nostri indii, ha a.scottato meravigliato e commosso ì Ch6ros e le Bachianas di Villa·Lobos. le sinfonie ed i quartetti di Com.argo Guarnieri. Ed ha studiato ed appreso la lin– gua portoghese così da po· ter leggere nell'originaJe i testi dei nostri scrittori e poeti. Suoi amici sono stati alcuni dei nostri pià illu– stri uomini di lettere, come Mdrio de Andrade, Jorge de Lima, Manuel Bandeira e quel polemico ed irrive– rente Oswald de Andrade ehe Lei, nel Suo commen· to al poema e Semantica •, ha voluta chiamare erguto uomo. Ha conosciuto da presso pittori come Porti– nari e Flavio de Carvalho, e critici come Sergio Buar– que de Holanda e Paulo EmUio Sales Gomes. Buon coposcitore detla poesia brasiliana ha voluto anche farla conoscere in lta.lia traducendo autorevolmente nT1merose sue pagine dal- i\J.urillo Mendes con Giuseppe Uniaretll ali' .Ambasciata del Brasile in Italia fèra coloni.al.e fino ai nostri giorni; e sappiamo che a questo ha dedicato anche una interessante trasmissio· ne radiofonica. Ancor pochi giorni or sono Lei mi parlava con aj– fetto degli uomini e delle cose brasiliane. Ed alludeva all'importanza della nostra moderna letteratura, deUa necessità per esempio di tradurre in italiano un libro come e Calunga • di Jorge de Lima; e questo fu tra noi pretesto perché Lei po– tesse evocarmi la figura di quel grande poeta e uomo. meraviglioso. Per questo e per altre ra– gioni che io potrei ben al– trimenti svolgere, è ben chiaro che i motivi di or– dine affettivo che La le– gano at Brasile non possono essere collocati su di un piano di scambi culturali artificialmente creati. Ma su Quel piano di sponta– neità e di comprensione che sono propri della Sua ge– nerosa natura, ed in virtù delle quali tanto rapida– m~nte Lei ha potuto adat– tarst all'atmosfera det Pae– se in cui avrebbe dovuto vivere alcuni anni della Sua vita. Ed io non posso non ap– profittare di questa occa– sione pe-r ricordare che Un– garetti ha lasciato in Bra· sile tracce ben visibili del suo passaggio; e di ciò è d'altro canto chiaro segno, questo dono a Roma. del Suo ritratto opera di Flavio de Carvalho. L'Università di S. Paulo mantiene vivo il ricordo di Giuseppe Un– garetti come di un pro– fessore sui generis, di quel– li che hanno abbandonato ogni forma di pedanteri'a per seguir solo le loro in· tulzioni e quella linea di MURlLLO MEKDE8 (Contlnu0 pag. 2)

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