la Fiera Letteraria - XIII - n. 9 - 2 marzo 1958

LAFIERA LETTERAR Anno XTIT . X. 9 SETTIMANA L DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE Z Domenica 2 marzo 1958 SI P BBLICA LA DO.\IENICA Direttore VINCE:\'ZO CARDARELLI Q Ui\JERO L. 60 DIREZIONE. Al\L\1INISTRAZ10NE: Roma - Via di Porta Castello. 13 - Telefoni: Redazione 555 487 _ Amministr. 555.158 _ PUBBLlCITA': AmminJstr.: e- LA FlERA LETTERARIA,. \·ia d. Porta Castello, 13 • Roma - TAR.· Commerciali L. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semeslre L. 1.400 Tr:imestre L. 750 • Estero: Annuo L. 4.000 - Copia arretrata L. 100 - Spedizione in conto corrente postale (Gruppo 11) - Contocorrente postale n. 1/31426 REBORA E BOINE * cli LEOX.ilHDO L.IGOll.10 Un giorno, subito dopo le guerre, sco- consenso, tanto più acceso quanto ;iiù di– persi in un villaggetto dentro terre le car- verso. Con grande alletto tuo C. Rebora ,. te del Boine che sette povere monachelle, ti Boine non accolse bene la critica del– avutele in eredità, bruciavano ignare. For• l'amico e non rispose. Rebora il 16 giugno se arrivai in ritardo, me ancora in tempo per salvare qualche poco di un'interessan– te co'l""rispondenza con gli amici. Misi tutto dentro un secco, e sulla bicicletta m·atrret– tai per soddisfare la mia curiosità; la gen• te al mio passere avrà pensato c-he nel secco vi fossero cibarie dopo tanta care– stia; ed era per me davvero una ghiotto– neria. Aper5i quelle carte curioso, e tra le prime mi vennero in mano quattro lettere di Rebora. riscrive: « Perché non mi hai scritto più? Spero invece che un'intensità di vita ti vieti della quasi vana dispersione nei qua– si vani animi. Ho parlato molto di te con individui degni. e ho diffuso il tuo volu– me; e questo per ··egoismo··. ~r espan– sione naturale ella mia implacabile inten– sità che senza speranza ma gioiosa abbiso• gna di un·aureola incandescente per vive– re; ho bisogno di vivE:re. senz'altro son sdr.etto? Dico però che tu - appunlo per– chè in parecchio dissimile da me, ma fino in fondo - sei dei pochissimi ch'io sento vicini negli attimi del mio vigore. Ti vo• glio proprio bene. Ma io non so scrivere; sono ignorante, massimo in botanica, e colgo o calpesto i fiori secondo che mi desiderino e io li desideri. Grazie che ti ho scritto! Perc-hè mi sento lievitato e Mario Novaro, mio carissimo runico, una di quelle sere che veniva (lui diceva: a di- 5turbarmi) durente la guerra, mi parlò di coloro che collaborarono alle sua e Rivie– ra Ligure• e si soffermò su Rebora, e mi propose di farne ricerca per ritrovarlo: egli ne aveva un'alta opinione, e avrebbe voluto fare un estratto della sua rivista delle migliori cose pubblicate, fra cui ep• snello. E si che sono ìn un momento tutto punto le pagine di Rebora. Mario Novero acciottolato, dove il mio destino dolentato mori nel 1943 e la « Riviera Ligure., ri- sobbalza. Benedetto anche se mi romperò mase, introvabile, nel dimenticatoio. la testa; perché ho saputo (ho dovuto) Orbene; lasciamo parlare di Reboro a uscire dalla troppo facile mia solitudine Rebora. II 5 aprile del 1914, dopo cinque dolorosa e gioiosa, bastante a sè. Io sono anni che il Boine aveva per regioni di sa- implacabile contro l'assaporamento (e la Iute abbandonato Milano e !"amico, stabi- compassione) di sè. anche se resto nell'unì– lendosi a Porto Maurizio con la madre, verso nudo e crudo. E !arò il teppista piut• Rebora ne sentì la lontananza e gli scrisse: tosto - se domani lo sentissi necessario, « Mi prendo qualche giorno di vacanza, e arriverò costi martedì prossimo (tutfal più mercoledi) alle 13,15. Desidero veder• ti e parlarti, se è possibHe. Intendo poi at– traversare le Alpi Marittime per il Pie– monte. Con amicizia aifettuosa tuo Re– bora "· Egli giunse il 7 aprile a Porto Maurizio, ospite di Boine, e riparti il 9 mattine, pas– sando per il colle di Neva; Boine gli ave• va· decantato Viozene, il paese ove si re– cava d'estate, allora paesetto senza strada carrozzabile, tipico paesetto ligure, in una zona verde, pittoresca, di fronte ed uno scenario di monti ma con poche comod,jtà. « Dopo una fantastica pellegrinazion~, nella quale più l'azzurro del cielo e il di– namismo estatico dei monti camminarono che non io, son qui !ra rudi uomini sotto il basso volto intenso di una semiosteria. Questo ti spieghi - chiecch.ierame incom– prensibile - l'incòmodità delle mie paro– le; ma però sent.ì tutta l'affettuosa mia vi• brazione !orte, e ringrazia tua madre buo– na e l'intelligenza triste di Battisla Paro• di. Perdona le bizze della mia spontaneità, e curati fino alla possibilità di un lavoro che ti soddis!i più veemente. « C'è la vecchia luna che canta mera• vigliosemente fuori, e trema dei balenii del tuo mare. e Ti prego però di non credermi un ro• mantico, ciononost.ante. Tuo art.mo Re• bora Nel giugno Boine aveva inviato aJl"emi• co il suo romanzetto Il Peccato e Rebora i suoi Frammenli per la pubblicazione sul– le e Riviera Ligure"· che Mario Novara in– titolava poi Movimenti di poesia e furono pubblicati nell'ottobre dello stesso anno. « Milano 6 giugno 1914 • Grazie Boine per il Peccato (che lessi con desiderio: non avendo autorità-abilità di recensirlo, te n~ scriverò), e per !"interessamento ai miei vecchi Frammenti. Io li ho seguito nella "Voce" con qualche accoramento. per il malinteso ab aeterno che necessariamente ci deve essere fra te e Prezzolini - il quale - con tutto il suo merito altrove - non potrà mai capire queste faccende. Per te è ragi6ne di vita ciò che per lui è strumento. Vorrei talvolta. vicinamente parlarti, sei dei pochi. Tuo eff.mo Re• bore •· con piena adesione - ma non il soute– neur del dinamismo oliato dall'eternità strizzata con maestri.a, abitudinaria. Per– lo oscuro, ma ora non so più; e respe– rienza di vita che ti eccenno. è misera e normale a chi non se come io sia vissuto e cosa signi!ichi per me tutto quello che faccio. Scusami !"inutile slancio e sono encora sincero; volevo scriverli anche per questo; io ho composto alcuni nuovi Frammenti (pare che Marino Moretti li abbia persi): se li riavrò, la "Riviera Ligure., accette– rebbe? Sono •·antipatici" e Corse poco fa– cili, ma comprensibilissimi quando si ra!• Crontano a un lungo Frammento che usci– rà l'agosto nella "G. Illustrazione" di Pe• scara. che è un troppo grosso pompon.s. Vorrei pubblicarli perchè sento che muto; e farebbero la Cìne di molti altri (meglio. eh?); e mia mamma ha un cosi ingenuo piacere inv""ce! e Auguro a te ciò che la lue vita .annun• 1-ia:e se mi scrivi, ti \'Orrò bene, Ìorse u:1 po' di più. Aff.mo Clemente Rebora >. Boine rispose con un suo giudizìo sui Frammenti elogiativo. e Rebora n·è con– tento. « 29 luglio 1914. Grazie carissimo, per il tuo giud,zio sui miei Frammenti, importantissimo - e con timore - per me. Esso è il solo che m1 t·uol bene; e !"ac– colsi come una stretta di mano silenziosa Pensaci ch'io ho raffreddato molte simpG• tie per me, con i miei \'ersi! Tu . .n"l·cce. mi sei rimasto. perchè hai inteso la •·poca importanza" che un·opera d·arte ha per chi vive senza perdono, come talvolta io Ceci. Oggi non mi è possibile scriverti. pe:• chè nella ·•violenze" che ho fatto al mio destino de un mese, son tutto in questa nuova china dove forse mi romperò :1 ca– Po, ma che ìo perseguo con piena ctdesio– ne, a costo d·ogni svalutazione e d·ogni rovina. Ma qualche momento verrà, e \'Ì· brerò nell"ardore di sentirmi vicino a un individuo come te. Perchè - de,,.; saperlo - Jo scrivere lettere inutili è per me tal– volta una sottospecie delle lirica, e niente è più sconcio dei peccati spirituali. Per questo vi sono giorni ch·io mando sei o sette, e alcune senro indirizzi. senza reca– pito. Soltanto con pochissimi m"è dato esal- Ed ecco come il Rebora • recensisce tarmi in loro; e poiché per me tutto è \'Ì· il libro deu·amico, che aveva per titolo la - questa penna, quel buio lì fuori. il Il Peccato e altre novelle: mio ventre che bruisce ecc. - non capi- « Milano. 2 giugno 1914 • 'on so atten• sco cosa significhi falsificazione letteraria. dere un riposato giudizio approfondito; il O almeno le mia spontaneità è nell"essere tuo libro di novelle mi ha preso, subito, a tutto falso. In malora ch'io non so nulla. una prima fuggevole lettura. fra il capo- Per oggi. solo il mio affetto creatore in– giro delle mia \'ita di " professore '' sgob- timemente nel tuo sangue Clemente bante ... Grazie, Boine: ma anche cattivo Rebora. di aver sofferto di te la prove di scrivere Ho mandalo a No\•aro quattro poesie, cosi! In questa torva sospensione rivolu- le metterà? Altro che tiglio!-e! E tu giudi– zionar:a - che s"incepsuJa definita come cale solo dopo aver letto il lungo Fram• sciopero, ma è l'affioramento della perpe- mento sulla •·G. Illustrazione" (uscirà nel– tua insopportabilità della \'ita sopportab:- l"egosto) nel quale ho detto tutto ciò che Je; e così tutte le storie, che incarnano il potevo, e chiudo forse un periodo della dissidio immanente - trascendente del mia vita. Di tutta? E tu Ja\"ori? tutto - mi son trovato le sen~bilità più Venne Poi la guerre; Rebora. sottotenen– alacre per riviverti. Un'altra volta - se te nel 72. Fanteria. al fronte scrisse al Boi– vorrai o se potrò - ne parleremo da per- ne qualche sua impressione; me egli ave\'8 sone dabbene e di gusto. chiuso \'Cramente un periodo della sua e Per ora non so far altro che scivo• vita. Jarh in lineua di fiamma vicino !I mio LEONARDO LAGORJO UNA VITA DEDICATA AL SACERllOZIO E ALLA POESIA REI IGIOSA Clem~nte Rebor.l _LL\_lcune indicazioni sullo stile di Rehora * di GJOII.GJO B.IRIIEHI SQOAll.O'J.'Tl lont.d di sottolinea.r~ ques.•a pa. rlato borghese senza. scatti i. ter~ i.ni, riducendo "'. P• .. r~elidentifica mai con una vi.– condizione, non d1 1~htu...-io- né 1mpuntature, espress1one tradi.: _1 onale del linguaggio cen<ta comune: per questo il noh.:zarl~ adeguando 1l perio- d1 un generale stato _d1 som- reboriano a una zona e.ngua linguaggio di questo dramma :~c::e~nc;,t\ ~~d~o!~~:~= ~~! 0 rir:i:;s~en:n!~~~:~~~ ~olsc;;;::;:ne!:1~ec:;vnd!~i!'vr~ è. fondamenta~ come _spunto dittori di un lessico che pre- za dei sensi o nel senhmen- forme comuni vengono at- dt_ rottura de 1 vecchi sche– sento contemporaneamente to. di romantica aicendenzo tratte in un ben diverso ci· mi. ma appena framment1 se rudi presenze di arcaismi, on- e memoria. In sostanza il lin- clo di espressione, e la 1in- ne du:taccano per essere ac– ch'essi pnvati di ogni con- guaggio poetico, nella cui tassi complesso, ad esempio, colti nel nuoco linguaggio notazione decorativa, e _posti elaborazione si inserisce. vio- toglie t~tto ciò che di troppo poettco che si andrà forman– qua.s1 a segno d_1_un nfiuto lentem~nte l'esperienza d_1 Re- e.s~rnatmo poteva _e~serc, _ne- do, fra il primo Ungaretti, ~:;rt ~~,i~~u;l~~· p:edua~~ ~ 0 ;;!i:A~~lt:o::r~tonl~a rr~~t~ f.~cc:~:~t~:1~~:i~ad~t~ra~ quello delle ~e.si_e_di guer- :a del soslantwo sull'agge~- derivati da u n'alta dignitd g,ilitd nel .sostantivo lepato a ra,. e Montale, P 1 1:' _ esporta– livo ri.dotto a. pura fun.cio- retorica onn.ai in via di esau- memorie crepu.scolari. CeTto bih e generahu:abth n.sulte– nahtà, sen.::a compiacenza di rimento e qu indi tonto più l'a.::ione hngui.stica di Rebo- ranno alta fine le esperienze ornomentaZlone o indugio di accentuata nei suoi elementi ra ha accanto a sé i tentativi. pur meno radicali di Sbar– prezios~ immagine: _Quei so- più esteriori e clamorosi, e di un Boine, ~i un.o Sbarba- baro e di. Campana in con– stanttta secchi, duri,_ ~satti, un"opponzione polemka _di ro: ma se l'azion~ innovat1t:a fronto all'eccesso d/ t:iolen=:a ~~~• q~ 1 a11eJ~ 1 a;rue:~~aou~t 3a~: ;i~~~!~~~ >lega~: 11 al ;::~ 1 ~t~:~ ~ ~~::,~=;':~~e 1 ~ei~i~~u~:~ ~T~onoL_e, di • .sty le >~ e al- esterni dell'esistenza, della mune della conversazione co- gio poetico italiano, quanto 1 e.sigu.i_ta di . do.ti .soet~h,. dt natura, che .,-acch1udono i me convenienza sociale, con mag,giore all'inizio appaiono l comunicatwlla, d 1 • ecntu– componimenti di Reb3ra in tutti i conseguenti. sposto- residui tradizionali non mu.- re• (per u.sare la tennino– un.a !rama di corrispondenze menH di .tono in direzione tati e inverati .in Boine, pu logia dt Barthes) propria di. p,:ima concettuali che /onta- dell'~rhftct~ e dell'aitrattez- ,l perdurare d1 un ducorso Rebora. Non per nulla la cn– s_11che(quanto inesatto quel za: in ogm caso un hnguag- frantumato daU'esc.lamazwne tica ha tn.sistito .sul tendere ~~~ 1 °µae~r::t::~~p s!i11!\ 1~~~ r~~~n~=~t~u°!r::C~t~s~~ti, ~:: ~::tl!'t:ccli~e~:,ro~~ • .s~n~~ di tutto il dilcor.so poetico di ture razionali, di cosi conclu- pro blematica .storico, mora- Sbarbaro, a.nco.,- 0 cori Legato Rebora vers~ l4 conclu .. none si modi di meditazione), ne le, rehgio.sa, e, nono.stante la a termini figuntiui genera- della conveT.sione: questo fat– fanno un discorso che é in- sua com ples.sitci, in fondo liuah; per non parla.,-e di to cent rale nella laografia. di si.eme collfessione, grido del- astratto e lontano da contatti. Campana la cui direzione in- Rebora r.on fa che con ferma– la. coscienza. e .,-agionamen- reali, quos; una lingua ago- novativa è molto lontana dal- re 1l cara .tteTe tutto indi.vi- 10 da .se~i~e. e da interpre- n!ca, perc~è prit:~ _di scam- le intenzioni_ .,-eboriane di duale della su.a scelta p oe– tare, e' g1ud1Z10: e rormentata b1 culturali e soctah, sopra.t- creare un hnguaggio de.Ha tica.. della forma intenta. del- pogrr;:1~a~esti tipici dati stili- ;;r~ 0 u1Y:l~av::: f.t~~i~o'!! 0 ~oct ~~d~;=~~~Tiade~c~ 0 rr;;:e~~o ~~~ la sua parola, t qui nd i di stici s1 compongono su uno tile .scienza innovatit·a del (e quindi attivo in u.n piano oam parte ed elemento deL sfondo storico ben difforme: Pascoli, /mito anch'egli a ri- di coscienza storica e crihca suo stile. Rebma, per tl .suo S~. voglia~10 _ric~s.trutre la s! deL ,> eri.od~ , delle proles- ~u;a~: ~~ 1 !n ~;u!,~ 0 f:e~!~ pe:~or~u:s~~e s~!:~~i~~~m~:!~· ~:!n!'aos~~• ~'::!~:t~t~ou: iu~~ ~n:;~~~ta di:rio.s~ie:!ie: 1 ~:• P_o s izione e il sig.nificat? st o~ si. ~he a,cce1! uano l~. spez- tico medio, che aveva assor- guuhco l'esperienza di Re- interni alla letteratura, in non la coscienza del s-uo tem~ neo del linguag1710 poetico di zarn dell 0rd ine tradi.=ionale, bilo dagli esemplari dell'ul- bora è stata fin dall'inizio quanto legali a inserzioni. te- Reb_ora, do~~iamo . ri.salir~ sia n e! verso. fra~tumato, si~ limo ottocento solo le forme un segno di con!raddizione: matiche, concettuali, che so- ~~n~c:~:~~~àia. .ta sua non co= an.::,tutto . ali impressione di nelle prOJ?OSIZ10nt sconvolte. ptù esterne e istituzionali, non anch"egli eredi tava inevila- no estranee a Campana, so- e ~ure un ele •urto>, d1 spiacev_ole a~rez- la rara nma, usala_ con u.n le ragioni di rinnovamento, bilmente alcuni da.li. generali, no accolte ma non risolte da ~ento che lo nallacca alla za, che dertua 1 mmed. 1 ata- fondamentale tono di dispre:::- eh, _ pur in _essi erano pre- come, phl clamoToso, il tono Boine, sono intuite ma n_on.ntuaztone n.ovecentesca del~ ~P~!io~~l:!, lfi~~;:i ~:! llr;;: ~:i:~~'ft~ 1 om:t::;~i3~ 1 c::: !~';~a '::~~~ 1 t 1 ' ,!~~;rt~u!t~~n: ~::~~:. ii~t1~~;~ztcoo~eri~~:~~ ~~~~fo a!t:t~~~tc~ rn.n :t:c:: ~e:~:::•.,:::::'!~ d:ti~o~ 21, dat pm Temoti fra i F'ram- sole ritmiche:_ la stessa. t.•a- tinu.oto l"inari~ita neutralità di una sintassi ~ssai ,oste- baro). scelta polemica e rog·o e d" menti linci. L_ 1 mlpresrio!1e si ~età de!. metri, che non co~- di trna d1gmto1a ~etorica, nuta e d1 _un lessico ricco d1 Rebora ha reinventato il una ricerca individua!; n eh; concret~ in ein.dentus1m1 dati lleflft pm nessuna memon_a quanto anche per I 1ndiffe- forme auliche (ma neppure linguaggio di una poesia di in altri sa à d Ì e_ . stilishc,: la frequPnza degli di clamorosa mae.stria tecm- ren.:a pro_blemahca, il n/iuto eTano assenti i nchiami ver- ricerra meditativa di penrie- t d r ~e~TI-O e. n/tu~ enJ_ambements. scel_ll _ fra cn, e tanto meno t segni di della ragione e dei suoi se- .so 1 ton, sommessi di dlscor- ro e certo TI-On e' ,tata ,co- '!• a µarte e !a St'C\eta dt quelli pitì violenti,_ più 1nna- uno. sforzo ~usicale o d_e~o-gni, pTopri del l "esperienza. so): contro questi elementi pe'rta facile dopo che il hn- riconoscern neU orrore della turali, e ancor p_tù compii- "atu:o, mo. piuttosto .s1gni/1ca crepuscolare, il cui e degré della traddone_, peTò, .si col- guaggio de.scrittivo e orna- r~ma,_ nella ~rofe...~ della cati e resi ardui dall_'ms1- ancora una d1mostraz1one e- zéro > d1Segnav~ stilistica- loca un'inte?I.Ztone shhstica mentale O reto.,-ico aveva po- dutru.none, o in. altri anco– swa presenza. nella. smtas- stenia d1 rottura, e la t·o- mente le coordinale d1 un che ne sposta a fondo tutti tuto .,-agg,iungere La solidità ra evasione nell'improbabile, d1 un"istituzione. Se il lin- non coUaboratione, pura ne– guaggio di Rebora h a .segna- Qativila di fronte a lutti gli to d ritrovamen.to dt una eventi. e lL LIBRO DI CUI * SI PARLA Coniisso lirico Coniisso narratore * ~~~~:tera;tat~i l~n~eal~dlt!i .Tanto e ~ssen..."iale la r_a– un travaglio spiri tuale quale gione inc:hv,duale nello .stile .si è svolto come cri.si dei va- d, Rebora che anche I.a sua. tori trodizionali dec aduti a poe,ta religiosa non sarà tan– retorica, e denuncia di uno to atto di amore e rapporto stato di rottura, di scon~otgi- quanto piuttosto, ancora un.a ment?: quante ~rote d1 !'le- volta, grido dell'anima,. 10,- ?'!:~;7:; d~~f0nt:c~~~tt~ 0 ~ mento per.sona_le, che non ne- raie, del tormento e del dub- sce a placarsi_ neppure nel– b\Q, in Jtet>Q'Ta,di fronte ai La pura. ~peti..::1on! delle for– pochi segni delle cose, ripor- mule_ PIU generali, consuete, tate co.,tantemente alla situa- • 1oc1a.h>, della liturgia, det– z:ione interiore: siamo anca- l'innogTafia, della preghiera ra, ce rto, a. un. grado di di- cattolica. Tutta la poesia re- di FERDI:\: ,;xoo ,-1no1 \. , co.so troppo inoo,oato ~ ap- ligto,o ho com, p,oblema di • _ _ _ . • " & 4. _ ~ _ 1::~;:n~otr:ur t;:P;~::~ b~~e. il _rappo_rto_ !r~ l',immo- _Oue hbri d1 G10\·ann1 Co- rent1 mezzi e_spressiv1. questilreca il titolo d1 B~e~a. alcu- n~, forse all'infuori di_ quell_ale faticoso: ma di qui la gran- ~dita, linvanab1h_ta, lassen– nusso .sono a.ppors1 m que- elem .. enti .si m.crl?C1~no e 1~ ne .. ~rofon<ie e s1gmf1cé.'-tivedt una ca~a~_rofe punf1catr1- de poesia novecentesca della .. a d1 scelta, proprie della pa– sll ult1m1 mesi. a~parente- certo senso s1 c~1ar1scono gl~ af[m1ta der mondo. com.issa- ce _alla v1g1ha della ~h~- e crisi> storica contempora- rola hlurgica, e la personale 1:1ente assai d1v~~1 I uno dal- um con gh altri. ella v!rtu no eon quello d1 Dino Cam- z~z1one del lungo dest_deno nea ha pur derivato il fflO interpretazione del poeta del !altro e _suggerili da d_wer- le~gendaria. e un Com1sso pana, ~he_ non sono solt.a~to di Faust~, de! concretarsi del- esempio (anche se non i mo- significato di quella parola, se esperienze, m realla da ep1grammattc-o che spesso 1 arfin1ta d.atmosfer:a e dt in- la sua ribelhone - che può di i. dati particolari) la pri- del dogma d II t leggere come espressione di consuma un'immagine,. una cliriazione letteraria, ma piut- essere persino una voluta so- m~ immagine di un' adegua- dat b t' ed el .s rutture epoche e d1 stati d'animo as· impressione net brenssimo tosto testimonianza di un in- vrapposizione romanzesca se lo linguaggio. Certo le i.sti- . e a _ae erno e_ la preghie– sai simili anche se venuti giro d.i una percezione visiva, crocio di sensibilità. di un non proprio surretUzia cer- tuzioni Tetoriche e anche il r?. ma in Rebora t due aspet– alla l_uc~~o.tto asp_eltì e !or- !Ila p11f spesso r~yive q~ella modo_ comune di porsi verso to. non n.~essari.a all'econo- sottile artificio del parlato t~ restano t•~no esterno al– me d1ss1m1h. !l _primo. è un~ 1mmagt~e _e_quell1mpress1one la vita. mia e all intonazi~ne del ro: crepuscolare offrivano una l altro, opposti anz:i, nelle se– esile r~c~olta d1 ver~1 e d1 co~e s1 nv1v~ una lunga e Della stessa felicità espres- manzo, la _fuga dt Fa~sto. e base di comun.ica=ione assai ne dei componimenti. cele– prose. hnch~ -:-- brevi. fr_am- capi.La-le esperienza._ non sen- siva si può dire sia partecipe la vera _chiave per cosi dire più ampia di quella che po- brativi e lituTgici e in quelle menti, pens1er1.. not~z.1on1 - za, _talvolta. espn'1.'ere _ un il romanzo testé riapparso • comiss1ana > del romanzo teva dare il discono aggravi- delle con/essiont dell'anima apparsa sot.1.o d titolo La gludmo che tuttavia r1sul- nelle edizioni del e Sod-aUzìo stesso. gtiato e tormentato di Rebo- · è: •t t· . . ' virtù legg~d~ria in un es1- ~a qua:5i S!mpre da un'altra del )ibro •- Nel Delitto· di Ma oc~rre aggiunge_re. che ra: una base ,. storica> nel cio 1 mguaggio tmperso– le eleganhss1mo volumetto immagine m cert_o senso so- Fausto Diamante, è la stessa è essenz1alm_ente com1ssiano senso della. regola.Te adegua- nate della preghie~a no1; ser– d~ll~ collai:ia _e Quattro sta- vrapposta alla prima. sensibile e poetica evocazio- non tanto 11 tessuto della .:ione ai dati di una societd v~ a rend!r~ sociale t espe– g:001 > dell Editore Rebe!lalo Cosi nelle pagine succes- ne di un'epaoa. lo sciogliersi su~ n~rrazione quanto e as- ancora divisa fra. una mito- nenza reh111oso, che resta di Padov~;- tl secondo e I~ sive,. come q~elle de_i fram- e il mutarsi di stati d"ani- sai p1u quel sent}mento v1v~ logia eroica di lontana defi- tormento e soffe.,-enza indivi– nuova. ed1z1~ne.. m .uno de! menti raccolh sotto 11 t1t.olo mo delibati con la piena e e commo~ con 11quale egh ni.:ione romantica, imbevuta duale, ancora espressa nello vol~m• destmat1 ~1 prop~1 La caduta. degh angeli, L'1m- limpida gioia dell"immagine e (e per lui il suo p~rsonaggio) di un classici.smo accademico stes.so linguaggio del dubbio soci (e non \·enduti nelle h- possibile ntorno e soprattutto della sensazione. Ma c"è in osserye gli aspetti del mon~ . . . 1 r 1 della. polemica deU . 1 • brerie)_ dal 50:dahzio del Li- nel Ritorno del figliuol pro- esso un personaggio tipico, do: e il piacere intenso d1 1 ~ cui st _se.mpe~at,•a-no ~ 1 u _- . •_ a . nvo - bro d1 Venezia ~ella coli~- dtgo, si accresce la presenza O se vogliamo emblematico Faust<? nell"attra'-;ersare la t1m1 echi nsorgimenta~i. e 1l ta, att~averso gh uguah me=– na d1 narrativa italtana ~1- di elementi diar_ishci e insie- di questa ricerca tutta co- s.~a c1tU.. la mattin3: presto: gu.sto rndebohto pe.,- Il _sen- ~ dell_e.sasperata co~pless,ta retta da Umbro Apollomo: me la traccia d1 una c-onfes- missiana di una libertà asso- I unprovvtsa evocazione d1 t1mento al suo grado minore smtatttca e del lessico rude C!,el romanzo Il d_~hlto di sione drammàtica nella qua- Iuta. di un discioglimento immagini .felicissime del se- di effusione, una stanchezza, e violento. Anche neU'ambt– ~auSlo, Dia.manie, gia ap~r- le_ si mcr~mano _talvolt_a sia delruomo dai limiti e dai CO!J dO_ ca pitolo del romanzo: u.n. rifiuto del rischio e detta to della poesia religiosa il :so nell_anno 1953 _e 0 f!11a1m- ~h atte~g1amenll estet1~an- legami della società. Non sì è 11 . n.co: -d4:1 della guer:ra nel: avventura, che riprendevano linguaggio di Rebora resta trovabile nell~. h~ren~. ~na tJ propri dt una generazione tratta soltanto dell'orrore la v1S1ta d1 Fausto sui monti 1 . h. t . b h . . _ •inattuale• ·oè l t d . delle o~re p1u s1gnlf1~tive m gran parte educata dal del giovane Fausto Diaman- del Feltrmo, il . ricordo di a~ te 1 e'!11 . org ~s,, e i~ . . • c1. on ano a1 d_ello_ scnttore veneto, e ~1gnl- D'Annunzio. sia pure quelli te. lornato appena dalla momenti_ vissuti_ inteo_samen- dica.~an~ ms1eme I ann~~c10 t~nnm1 _generah del hnguag– f1cahvo .sopra_tt~tto pe1 un~ di una letteratura della me- guerra, per gli interni bor- te. quas1 _che m ess 1 siano ~ell mcnnatu~a, della. cnsi. Il gio poenco contemporan!o, da. su_a . carica tipicamente co moria che da no 1 avrebbe e- ghese dì una sua città. et- concentrati tutti i valori del- linguaggio di Rebora resta quella nuova ricerca. dt una m,ssiana, quella di un aper- vuto un più largo campa di traverso la quale è facile ri- la vi~a; è la scoperta del ma- essenzialmente non comuni- ba.si di comumca.:ione che to e sensu~le abb~ndon~ al1a,d,ffus1one dopo La Ronda. trovare la Treviso nativa del- re _di Fausto a Genova. il cativo, non sociale, e se pre- pare lievitare, pur fra i ten– natur~. all a~pir:azion~ di u.n~ Atteggiamenti e letteratura, lo scrittore._ ma il sentimen- vehero che gh appare nel annuncia e ar.:i. ·esprimei dati tatiui e g~i errori, nella ricer- ~~1:ar~~~~~lae ~~~r::to~~b:~~ ~~r~~ \~t~nude~• p~~foJ~~~f p~~= !t°a S~~~redl sì~~a ai:?e~~~:~~ g~r!o d~u~~o ~O~iitou~i s~r:;; ini:Zia.h della CTisi sociale del cci stilistica di questi anni. dono alla na_tura, aJ fluire si a quante affinità, senza dell'esperienza. In Fausto pienezza di vita nella natu- primo novecento, lo !a .s~t 1,n quest~ prosp~ti:iua .tutta de 1 s 0 ent~ment_1 e degh _aCfet- dubbio casuali, tra queste li- Dia~ante si ritrova tutto 10 ra, s~>no ~h incontri di Fau- ptano della TOttu~a indiui- t elabora..ztone st1l1Sh~a d_t_Re~ ti. S.a 1_1prui:io _che 11 se- riche. prose liriche, notazioni antiborghesismo di Comisso, sto, e infine la fuga di Fau-, duale, come polemica contro bora, dai Frai:nmenti hno a1 condo det due hbn fanno par- e brevissimi racconti e Il ma altresì quel sentimento sto. dopo il delilto, sul ve- le strutture di un mondo ap- Canti e.nonim.1, ai Canti del– te_ inoltre dell esperienza co- mio Carso di Slatapov, affi- lirico della natura. quelt'aspi- liero dove sì è clandestina- parentemente solido e conten- l'infermità, impone findica– mtsslana deJ ntorno ~Ila pa- nità che s~nza dubbio fan- razione ad una libertà totale, mente Ìf!lbarcato .. :'\nche se to, ma in realtà gici colpito :ione iniziale della sua situ.a– fe dopo \a g~yr~ 1915 1 t 1 co~ n_o parte di u~·aura roman- che vede nel mare come un Fau st o Diamante e, 111 un ~r- dai segni della rovina: una rione di solitudine, di contra– che co~re~ stt com:orfarr~ :i::~ ~c:ntrcas~ifri~l~~u~ir:~= grande ~!raggio. un ritorno ; 0 1:eès~~o u~tci>':np~~~~~i ~lemica ~he nasce d'!" u.n~ sto, di polemica, di _fronte al– fal~o ntornC? in_ una gene- ni. ma che rivelano altresi ~ressoche roussov1ano ~e~- a!C:nità il cui riscontro po- ncer~a ~nv_ata, re!t_a 1t_ gn- la generale _condizione della. ~Tr 0 :n d;ag 1 ~i~';;ie:i~/d~~~ ~an: 0 :~~e ~rc~~t~z;~~=~~er~~ ~~o~~ ;~~aa ~~a F~~=: :rt;_ ~~~~bene~t!erp!::~~ el~~~6!i!i; ~fvad~u~;/1: 1 :~ti~oft~ ~~~ :~ ~::~~o~~:~: a~:~~::p~e~= le reazioni ch_e la pace po- rico {naturalismo nel senso nova per imbarcarsi su una memorialistiche della Virtù stile. la sintassi aggrovigliata, lo stile di Rebora (e quindi. ~~\·a portade m. una n_atu.ra di un sentimento panico del- nave come marinaio, rinun- leggendaria, è proprio la fe- ricca di inversioni il lessico di tutto H mondo poetico re– c:iuo3-:oi~m~~~~~ st avi~~!~i~~ci-la natu~a, .qualcosa di_ di- ciando alla v_ita borghese che lic.ttà di racco!'lt.are di Co- fitto di. termini dissueti, e boriano, in quanto espresso in una sensitività cos~ inten~ ~!~~~t~~m~~ed~l r;t~~aJ~~~ gli è stata nse:vata sin dal- :~:~• 1 ! 3 sudae~~~:-sa di~h~~~ tanto più quanto più aspro dalla parola) dovr~ partiTe sa. in _una disponibilità cosi senso, po~tato a!Ìa obbiettiva- •~ stessa _na~~•ta nella sua za. ~d offrire al romanzo è l'assalto _contro_ il mondo d~ questa c~nstataz,one, per ana:ch1ca~ente aperta ad vazione realistica) che è nel c_ittà, ass~t P.1u del suo de- oltre ad una particolare at- moderno, ftno a giungere al- gmngeTe a situare nella vera ogni esperienza. I mondo più vero delruno e htto - I ucc:1s1one, e Geno- tratti va \·erso i l lettore , la la parola 1eroce del sarcasmo. prospeft1L·a storica e poetica Ne.ll'uno.. come nell'al~ro dell'altro scrittore. Cosi non \'a. del vecchio poeta inver- sua ricchez.za di quali.là nar- .Fino in fondo lo stile di un'opera.. quat"è la sua, rin.- dei due libri. sia pur su pia- è difficile riscontrare nel- lito. in un episodio che non rativa. . Rebora resta quello di un golarmente isolata. '-------------------------------' ni d1vers1 e attraverso ditte- la sezione del volume che ha alo.ma. vera giusti!icazio- J"EBDI:SA~DO VIRDU. dramma.. peTsonale che non ii GIORGIO B. SQUAROTTl

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