la Fiera Letteraria - XIII - n. 5 - 2 febbraio 1958

no1•0 DIECI Otta\·o ,·olume della collana poetica curata da teri Pozza. ecco di Ugo Fa.– solo. a dieci anni di distanza dalle ,·al– lecchiane Poesie (comprendenti. come si sa, I g1orni terrestri del '35, prima raccolta dell'allora trentenne Autore. La sorte pura del '39 e Viene a noi il cielo della ,era del '46) un altro dei più interessanti libri dì poesia apparsi dalla fine della guerra a oggi: L'isola assect1ata. E' un'opera, diciamolo subito, che in primo luogo do,•rebbe ,·alere a togliere dal Hmbo di una sem,plice elargWone di stima un poeta che im:ece. a nostro giudizio, ha titoli per poter essere indi– cato .. carte alla mano, come esempio quasi unico di interezza morale nel bai– lamme della cosiddetta nuova poesia (la data di nascita del Fasolo, il 1905, non basta a farlo rientrare in una sta– gione J)ff'fecta dov·egli invece è passato di striscio. anche se non ha voluto o potuto ignorarla, lasciandoci nell'orec– chio lo stridore dell'attrito). e tale co– munque da rendere iJ proprio autore più interessante per i suoi felici errari (per le sue momentanee sconfitte e le suo momentanee riprese) che per i suoi risultati obbedienti (cosi di rado: e vedremo &l1'1stan1e, semmai, da quale avversa parte) alla contemporanea poe– tica in au2e. Riapriamo Wl momento il libro delle Poesie (trascorso u.n po' alla cheti– che4la, nonostante la limpida prefazio– ne dj Dirlo Bo), e leggiamo a caso: S01>Tonamcnt• r1mmobfle ardore le un1:fmU aovolpc .rcalff dJ f'D«'i4; °' "'' IU,IO IIIO k1WIO a"°".MC1!.ta. Co. cretar.tf d" lmm.cn. .,o e di polen:a nel la reol td d elle ., ,1ndfflt( !OTme aUO.ite df lu.ee. L'essere ""o • G UOr(o t,. que.sta pie-M, sauo dl /Tana .ahtario nel tlffde tn!ll!:1tso della baua wlfe. Occorre proprio mettersi il cornetto acustko per conere a riaprire, sempre a caso, i Frammenti lirici (1913)'? Dalla •-,.ol lurchfftG o.rcw.rfld. Pace '1l weoc uaporaftdo il pUlno Scon/111<1ffl4tlodlo.o; Rus«llo 4 H lampo egual• Che non .. mbrn fluire .•• Il frugonismo di Rcbora (il suo po– stremo titanismo diroccato da una ra- ti\' FTERA' tETTER"A'RT'A' ll '11 'lllJO 1 7 0 LIBRO DI L'ISOLA SSEDIATA di * GIORGIO CAPRONI gione feroce, e il suo non saper parlare se non per mozziconi di Illustri archi– tetture in rovina) non è il più imme– diato ascendent.e di questo linguaggio anonimo• di Ugo Fasolo? e Li maggiori sui•· di Fasolo. eccoli dunque facilmente identificabili in ca· sa nostra. e appunto tra i ·più risentiti ,•ociani (Rebora in testa), continuati o ripresi non soltanto per quanto con– cerne la tensione della parola ,·erso una scena morale dell'uomo (diciamo pure dell'anima, ortodossamente o esi– !itenzialmente cristiana, con quel tanto di illuministico che la posizione com– porta: scena altrimenti testimoniata, per li rami, da un Betocc.hi o da un Luzi o da un Pierri, ancorchè così di– versi l'uno dall'altro) ma nello stesso sapore letteratissimo della scrittura. so– stenuta in 1'"'asolo sulla corda più certa del nostro aulico linguaggio. rendendolo pronto a tutte le cadute (a tutte le dis– sonanze) che un simile squilibrio tra urgenza spirituale e urgenza stilistica (tra il dire e il fare) comporta: Dura e! la tarTO, (mprf'gnoto: df ghiaccio, ,ne-re.tata dJ pelo; re,1H dt -neuc ai lati della .atro.da /ra.mmeno af .ralchf .rpoglf. trrig ld.iU Jtrt campi abbo:ld:Onatf. Bf.anchi tf.Orl di brina: .tavro f aa.uf awhfacriatt come n ghfacdo oro fntonto prerna la m(a sta1tchcu11 alle ra.d1ci drllc P'4•l• tg,u,de, .rt'TTG!a fntorn.o all"11nfmo. Grauano rare tutte tnu,a,.o tormentata lu1190 t dOdk:f ma.,(. DHolata la ufo n•I Cardo .rol•. esawco • ff CUOTe pel sorda 11.10 - breue pauaa U Natale - fn que.atf J)OC'hl Q'ionlf ulHmf a tf,ne d'anno, aJfanna L'esempio (il 6aggio) non fa punto qui (e ne potremmo scegliere tanti altri. sfogliando le Poesie), ma per noi è proprio in questa durezza o asperità di risultati (in questo amor per l'im- pervio. non certo ignoto a Rebora, col quale Fasolo ha cond1v1so anche l'ardore per la montagna, romanticamente amata come luogo di $Pir1tuali solitudini e al– titudini) il fascino di questo primo libro del tutto fuori moda. che poggiando ap– punto con !orza sul più marmoreo car– duccianesimo in frantumi (niciano nd remoto sfondo. come del resto in Cec– cardo e in Campana), forse proprio per questo sa mantenersl tanto alla larga, rischiando con coraggio l'anacronismo, dalla sfumata o addirittura sfatta pa– rola pascoliana (grondante altri signi– ficati). cosi sottilmente e proficuamente coltivata (dopo un trapianto dal ter– reno del e cuore • a quello della lucida intelligenza. e dopo gli innesti che sap– piamo) nella successiva - e a Fasolo contemporanea - imperante stagione. Questo suo ondnr controcorrente (questo suo rifarsi a tempi anteriori) in obbedlenz.n a una sua e maiuscolità interiore 11 (Carlo Bo). Fasolo non smentisce nella sua attuale Isola asse– diata, ma soltanto blandisce (risolven– do le più aspre dissonanze in accordi di quasi claMiica compostezi.a, cui non è estranea la conoscenza d'una poetica trattenuta tra Va1éry e Rilke) in un discor-50 meno impennato e più sciolto, senza con ciò perdere minimamente la severità ()'austerità) del proprio elo– quio, e sent.a alcun dubbio sciogliendo quegli ultimi dubbi che in altri pote– vano essere rimasti sull'autenticità (sul– la necessità) della sua ,·oce: Non fftdulgcr• r,I 1ogno abile della 1tanchuzo: ca1N' d·uvo • nubi m"ouono I corri oi compf, bal:rono le ca.atogon• dal ricdo sopio C doui dell'AppCllftlno. Pcrcht ~ u chiudi '" J)rHag( di nebbtcP Ancora il vento U111n11 .as;iombr• I• 1tre1da, non c'è neue eh« imbianchi la campagna e seppur foue intendi oll'ore ufehto alla .stufa, lr"d( I• oord• alla chltorm e lieuC dllpo,.I I foOlf eh• fl ,-,utero annerf. ,, chforendo cli ulr•m• goeometne. lJGO FASOLO Ma se a qualcuno tale vittoria può sembrare una resa (una labile labile collisione pascoliana, e un rientrare in un tempo - In un ordine - prima accanitamente riftutato: mentre in real– tà si potrebbe parlare, semmai. di una non più in!requenle concomitanza con certi ultimi movimenti luziani), si apra e si legga H libro a pag. 19 (Fu.cri deL– l'ombra deU'arco), o a pag. 23 (Com– mem.ora.:donc dei defuntl), o a pag. 65 (Scorda aaggezz.a), con quel tanto di grazia tra canoviana e foscoliana ch'è recuperata nel dettato), o ancora (Rocce di sangue) a pag. 59: ... 01\, k tue "'-Id{ d"acq,io COffl • on,io, • tntaTTOQGno. n IOI• acce-nd• O roa.so delle ni.p,f • t"4 rOT'lda de( capelli, la front•. l• tua labbra. .. Scorda l'ombra. .re,,.t"OTnbrc • l'csla d.•I pabb'4ll0, • .q>lendida .r'tnftGLto., • Ulua. l'OTG 'AOllt'O in delo. E si leg2a anche, a pag. 95, In memorta: li g(OnlO cM 0114 ftOCI• C'Oftduce .-ch(ortac• o uou•. aure ri chiude cU •ub( • muto oll• slagf,onl; ~tanto o t• . tan.ru rouerno d•clfno. brill4u,a. l'in tento luo aoi., •d CT"O a noi ICN'ftO d0n0 e J)Uf' w,np,re ott«IQ hl~ ... Su questi e altri molti componimenti (che in certo senso risolvono ma non rinnegano la fona - l'urgenz.a - del primo libro, vibrata ora con una mag– giore grazia), dlUlcile ~ dubitare che Fasolo sia giunto ormai a una precisa definiz.ione del.1a propria personalità, la quale proprio nel contrasto tra le intime aspirazioni a una superiore verità, e la resistenza della parola, riesce a offrire la maggior suggestione: un timbro che par risalire dalle radicl stesse del no– stro più forte Novecento, e che ancora una volta ha l'aria di risuonare contro– corrente (come in quel primo '3~) nel– l'attuale smania di riuscir nuovi senz.a una profonda conoscenza (cosi viva in questo singolarissimo poeta) delle ra– gioni re.mote che condussero alle attuali conquiste. GIORGIO CAPRONI Domenica 2 fehbraio 1958 UNA ccTOR U \BGA~A)) ALMESE VERBA VOLANT es.MS - ve-nuta - n suo ll n1u 111,o aftor.a l'ueurdO lo non to eh• dlrl•. A parte .. li canto del 1rlll, • e • Anc~ l monU •· eh~ mi Ktnbrano •ttondane ln uno aquaJ·ore completo. to ho :rtto con Jnte.ra.N • Tra.acorron-o per qui peedo,iiDI a. Ma prop:-:.o. • ml creda. non 90 CM COA dirle'. tac:ct• putt, • ~: pu6 euer11 • SJ)('t.m<Pntalmente • una ricerca. tmpOrUnte.; k> pen110 che for,e ll!l ha qua!cou da dire:. ma Jo dke :n un modo di C-'On~o– nall1,l an1 c:onvenvonalc che ml lucla pttpltuo An&.I. non ca- f.~~n' :n.:;!• ;f1:;. ~~ fnma er.uiore. L'orlcinalltà non le manca: l'unica co e.,, C he ru~a. d.■ domandanl te tt.no • che punto e.a abbia pr oba b:l;tà di colncldett con I• -pon!•. Le tac– cia, alncuamente. I miei au,urt. l"RAN ZAN. • Vmula - Bo et– lo I SUO! Vft'al, Ml Mrnbra.no. ~~~~rc~e be~itor:rtt~~~I ~~ lntendlamoc;, ma alcune certa– ment-e. • Ma 1e vt trova.e del buono. • lei ml dlce: 11. ci U"O,-o de.Ibuono, Lllnlo da lncorapia.rla ln questa fatica, e la r:nçu.o per una. • a.nvniru>one • che aen– u f•lsie mode!Ue - non mer to. Adu.o vedo vn'altra fraae della lettet11:.. Me lo die9- Snd.candomi dove In part.icolatt •. Cerco dl aeconWl'La: • 1A. donna cbe non u amatt •· • La Jio!a te s.lrc– uou •• .. Le doti.ne del mio pa~ 11e • Un p o· m eno: • Stanca .-ainaNa. mc. VINC .• Roma - Ammet– tert, e1tt110 am:c0, dJ avrre esa- Jl premio .-Tor Margono ..,, ptr le gt.oocnl genera..."loni. Per- ..-nto Inviandomi oltre .ettanta di cui fv. daia noti.zio, verrd' tor\lo ogni attkiul de1J·1nte-Ul- ~e che, onfflament.e. m1 r - as.tegno.io pe-r lo pnma vol:4 111?n:Za vernl prHo in con.nde- :r.~!.: ~~~te..•~ S~;~– ks sera de U•J febbraio alle ore I ro..."1on.e, daUo letteratun1 alle han di. faac,c-ok>e pw-troppo n~ !~,3~i "t el~~\:'~~~/~~= 7~ !t:t::~~: dal giomaU.smo ::: ='~1:1 ~t~hd le~ro: Q(lno. . Il prentlo .-TOT Mcra.~na .. ~:Ì~~~r~i. 1~ 1~_:,, ln.em~ l dr~ c~fe~t~~:. ;;;,fl:crv;fl"I~: ~;;,,q~e~:r i 0 p~~!Ifd1a'":~; r~ 1 =· ?.ia l'lmpttaklne non :u~::ia R~:=rto m!~t 0 cfa ve:!! ~ 0 nod~~n;iio~~ai~lfe;:a;i:nt,~ 1uZ:,~·Y; 1i :rrr:~v•- d•\te :~~ commi.s.none compo&to da Eho ne e.Jutano o0ai. tre compoel:r.1on1 ml .embrano Filippo A«rocca. P(UQuole Fe- Sul prossimo numero dello m~l:o, uul me.1110. dei ,~rsi sta Campanile, Maulmo Frcn- Fiera Letteraria daremo ampio lnvtatl da lei b volta prec-edente, ~ri~:,.:f:s~m~"v:~~~ o~ u . '::n~ o~~!., 1! p~ ma c::: ~~:;'a; :r.:tuaiun ~ :,r ten~.: n:-f!~~ ._ ___________________________________________________________ ...,1 opera NJ?l)re.smti un olto 1n.H-1simpcitia in ogni am.bim.te cuJ- ~:!reT~~hto ':1!c7·V:: 1 ~ Siamo troppo abituati • p Trebbo •d Alesaandrla d'Egit- Q'U?ffll!TltO dl ordine cultuNir turale non .soltanto roma.n.o. veno 1n meno che un ~-erao L'I ~n~~~~~~chl~; oesi•a e cornuni·cazi·one ~ldo~~ ~ngo~e~~:ttod;3 ------------- ~tu~~om~~~:'°~l.;-~ 1: ~~ 1 =.;~~~ •~~~ =:~t. d~:. 1 ~~~~~ IL FILM DELLA SE'ITii\IANA ~ ":" =,'.~ ... ~ .. ~! 0 j,l 0 5:e~ta~~ assuc.larci alla terranno tre Trebbi - a Porto ~~:!;. ~ror!::i -~~O:::: dl Saict. Aleaandrla., Cairo - 8 * N:tt banalmente c-onsol.at.one. ~~one =~ ~u!! * ~!~~n~~ ~~lavÌ.~ f:c11":o.~av:= !~~~l~ei E:~.t;•:co.,~É.'l~~ di ELIO FILIPPO ACCROO()A "';.:o~c~:'~revuti alrunl "Dunllo 11nll'Atlant'1110 ::;,~~~i~':'.'x!.::=",.';: ~e) per un J)t"OCe:S.W inter- .Esperaeru.a che dovrebbe venull ln altre città. o lo stes- E questo mi pare un punto nel, oou brevi notizie criti- ~~ Lu~::J"~ ~od.~: fj r \ '' ~~~ 1~~~ an1vare, nu- no; si può ucoltatt., 0 pubbU- OOilSlderarsi in f'Un.d.one In- so Ungaretti e Quas1modo, Gat- che investe anche una que- che, da vendersi darante i In Toscana. per Ca.rd.relll. GIO..LOC. - TffTllnr - Ch~ cam ente l e11ere, a patto che formativa,. cl~ di dif/wlone to. Caproni. Bertolucci, ecc., che st:lone di gv.sto da parte sua, Trebbi a un preuo bassi&Sl- Montale, Sinlsplli, De Llbe- ~el •I autoquall.flchl • poeta a es,a rie.ca• trovare un adat- della poesia. per primi avallarono e inco-- di prcdllezione. mo. cento lire. ro, Luz.l e Betocch.i. ecc. di G A.li' LlJIGI O em~ :ii:a:euim~ ~Jace: ta to ~o , ': cÌf!d~o ~ Il la~ no~ea poesia, ragala.rono il lavoro del dut Per coocludere. von-el ri!e- Un altro /roaetto à quello In luoahi d'ort&lne O in am- I ff 1\iD/ = tun' hm•, 1> anche ~~ ~t"co::~rla ~ d.l ~prez- ~a J)()e~ 0 ~h6 &~~o~ ln't;,•t~[!~ Cornello po~bbe ~~b~ ~:~ ~~:,:ae ~ :~1~rtaorlg1ne~~:l{ 1 :t ~ 1 1 :'!~ ~nt~: 1~~ 00 a] 3 1 ~at!. I tilrn dl guen-a ormai han- dentale o marginale, è ,tnveoe =~b:1v~:,.vor~<'ll~;, 0 ~~tf: za¼i8trlm tJ si ruchi di d caso, allora, dl denunciare dirci quali siano le zone di realizzare (queU1 che ml ri- scopo di scoprire e dJ tar aco- La poesia va rintracciata no esaurno lUtle Je po51101- tt.mzionale ed essenziale al su vmtlquattro, Ma, entrando PMCI ai C:allL. • ar ~ad:t 1 ~~)~to~~ ,:u c~i: ~if~~ilinS.:t:Cie il~~ suJEt;A~~- cl~~~:~·one un piano fe~~~•ele ch8:1°;,~:nafi1: ;:d~; alla rad.ice. ~ di~~8:~,:.~~~ 1 ~ ~~n cui tutto il film ~:I cO~~~l~i:1~ ~1uJ~~ E tut.11 noi upp1arno quanto .scere la voce del nostri mag- che secondo lui ne sono U editoriale· la pubbUculone df d.l una poesia. Non stuggtrà n Trebbo. c o,l. passa da goro.. 0Cm vol~ -pwcò ohe. Si tnf ·ti -----._ nqat.lvo aut NOI wnl che tono ~cUe aia la atrada per raa- ci.ori (antichi, moderni e con~ motivo. .. QI.Yd~ dcl Trebbo i. COD credo. l'importanza dell'uion~ una prima fa.se d1 divulgo.rio- oe 8 e uno S\ilio ~o, JJO,S!Ono •~ ~....- proprio 1etltt.1 • • tffl\pO peno•· ~ e.re e.l\loumo,IU1: -rn•~ ~r:?~O • ~ pubblico Altra spiegatlone che vorrei ventt~tre..nta poe,te ace.lte da critica che si pub svollet'e a ~ una ~~a_~J>a~!-1:_ alla le~ d1 veder qualcosa : ;:~~ ~1::: ~~ ~~~ ~~~ ~~=ùe\'., ~~ 1m_: che n= sia 80ltanto materlale di e~e ~~on .:i~ ~~~u~,.: d~ ~~~: ~Ies~a~:rip,l~D~~~ tal~~~~rà il viaggio del P a Euo F. A~ll~CA ~ n.= ~ ~~~~ cuore e l'tnt.eillg~ non a1u- ::.,•~Che~~ ,uad.a- 0 m :~~uc~:~ ftdu- :rn~~: ~~~ 1 :0 1 ~ c~~ ------------------------------- se, ee -non edd~ nulle. =~.ag ~~«!i :a;:: HOFRLL~N cla nel meui di comunica- timore un po' reverendi.lepri- ,-----------'-----------------------------, Una t10presa QU85i felice, cosi sedesse nulla. Il fUm.. invece, ~I~ J~rasll::uc~ ;ef!~: m1,~~e :~~- ~ ~ 6:• 1 ~~:iyimi~t~ :vec~~~ 8 ~: ~!• .~C0:.;.":':1:: no~ ~ ":~t., ri~"';,';;.:J:: C R O N A CHE DEL PI A CE R E ~.:,•~.;:'·~;: ~\:Fco°:~a= :: fomentato.. essi riesoooo a trovarlo, Il * Dick Powell. bilitA di tutt.e le ·e an SI pub da~ torlo all'autore Trebbo allora ottiene un a-ran- E' un film d1 aue,rra, come tiche e nuo\o-e ~~ ri: Ricerche storiche efilolo~iche de La buJeTa. de successo. L ' ' d e I B h . tanti, e costruito per di ph) vel andosi non sol etU ma i poeti, quei Ubtl che ne assolutamente nuova ai ,egre- 61ngdlare che DOn ';'rrl: iC' altrlt.i dalla Vlta, induriti (Oontlllaa da P&&'· l) no':."'::"~~o;::i ,. r~.i.~ bu~nl''f:.'i~.~~iiv'":'": :•• ~ ettera 1 n r1 ta r O a a rO etocc I ~~launf~~ solob~~ marln.al, ma an~e ~ bi:F 0 :~~:"'.:~ 1 =~ :_;h~~ .. ~~*r:È ~d!a~i!P~~=.: ~~ F: t;~~~~~ =·~~ .... api!,,~~-un sia ph) facile apedire ratti volta a un 'Inbbo, f.anno .. to?) clesoe • day VLta _a.wio cepito, r-isulta olm! a tutto Cosl le 3.D?otaz:.Clni al sulla luna o arrivare al Polo 9COI"80. le quattromila persone spettaoolo più VJVO, piu inl~ sfrondato da ognì animosità Pa!tor Fido Cl trattengono Sud, cb<, rauluna•n, la ero- che ,ascoltavano la dlzjono do d i A L ..,, O 1,., S O G A T T O ressanbe e forse anche p,u tr.. nemici e unicamente Il- ancora nell'emblente ferra- s~ della poesia. La pietd d'Ungaretti erano per •• ·• umano di tanU e rtantt dello nisoe per consistere in un tor- r<ese (le annotazì~ni sono Sento anc h'Jo 1• dunque, di lo più (salvo le autorità O for- stesso genere. Questo el~ neo d1 braV'Ulla sorretto csolo tratte dai manoscrttti de:Ia non ritenere tac.ue la via per- se loro 1nclU.9e) certamente Solo nella st&rua, ho voluto confidare queste let• nekle tue parole, oe:,i, ritrovo ta stessa b-eschC22.& di mento è il e modo• con oui dal sentimento del dovere da citata Biblloteca Ariostea) e ché essa vet111•oomlllll"'IA In digiuno di poesia conlempoca, tel't su un pi<lcolodittafono avuto m dono, come .. ti quelle altre parole con cui, più òl v,,nl'annl i.. ri· sl svolge 11dMello del titolo, compiere· un sentimento eh• o! dànno un metro <li llli- manlera, diciamo, pubblica e ne& 5e non dl qualche ele- parlagsl lent&merrb!, pensando e vedendo .a occhi cblu• conos cesti t miei venrt e la mia vita, è percbè Ja tua una aocenita. caccia sull'ocea- nen·u.rficlale tedesco è reso wra per mtenden come I_a spettacoJare. , men.tare noz.Jol"!e letterari•: si. 1..4 domenica romana ~ stata iunga, s-Qeru:106'a, qua- k.m.ga fflEl.llOlffil accende seml)l'e dl &è H fuoco che la no che, s:c> p.re le on de, ha per anche più pateUco dal fatto ~vola pastorale del Guari- Ho 6d ucl• aoltanto nell uni- pescatori, uomini sempUci. si raccolta intorno al:!a mia piccola stufa ~ ha un bruc ia per ria~e la flanvna e per e,poril, col fred- protazow.st.a un uf fidale ame- che egli non crede all'ideol~ W. u.sdta di Ferrara. ven..sse co me-ao che. ritengo idoneo donn1:; di casa. ~n. bambini in odore di petroliera. do dell'esperienza, ancora alla gioJa m~ òel~o rt~o, comandante di un &ia naz.i.5ta perciò a ll P<)51.illata nel 1586 e cevisio- ~• c~?Iun.lcaz.iof~ V- tt!,• ~ brlc~~ ~-rat .nien, P~• pro- Qua.odo tu mi scriveVi - una sera, nella tua case se,..iardo, ctel:}Q ~= alla o-ola e alla provy-td~ .m oaociatorpediniere, e 90 lto le guerra che ~vece ~ ~~~ Data dal .6.loloa:o e aramma- ~Jua~~r:~ ~hluso deU~•P~: ~~te soJo ~p~eta di :i_t a Borgo PioU. .vendo vicina la tua bambina - l'an- cui credi. Più di me sai esstTe giovane e lDCttdibtle =: =e~=~ rarnente co~llx;ndo: ele- tico. florent.;.no Leonardo Sal- prla preparulone. della pro- tano Marittima bnccianti no non era encora .fiinito. Nelle stesse are, con Grazie- a te di tanta vita. dante di '• mento un po mciie, questo, vtatl. . . . pria capacità d'intendere l le- bottegai, professionisti. stu: na e con Leone, io ero in treno, fe.1..Cc. Andavo per ia Ecco: io vedo le nostre case le nostre st.anz.e: dall_e ~ due uom1::f ~=-=· ~ VC?gliamo, e anche un po' ~'!3 N':IJ. =~er-l che~~- ~cach:.1aunn1::° ~i~ 1;~ dinti. pnma voKa a ~- '1\.1 sa1 quanto lo abbia atteso eo5e più piccole, dalle ore più perdute, dalle tri- pre a bordo della propci; ~~ =~~~ os.servaz:fonlan e j :.asugger.ment1 ta suggMione. zi~e ~~~~ d!PJ";:oi.r~~~ ~~~o":- =!~ gj~= :o~=e~:~: s-te.ue più soliterie, a~bia;o fa~to fiorir~ un''::,1~ unità ~ non solo non si vedo-- luto, ma guardate oome spe&- di ordine ~atcale orto- ~~.:,0~:~(':~~~1~:~ti ~= eh• non eranodi ~';'=~~~n~=o•~~l~•;:, v~~ .. l\l~; ~~ !:1n:E{~~•;t~=~:~t:.~~~~ ~~:!r :~ = ~~Ì,:e:Eli.! ~~ ~~~ ~ credo lD!i Il tempo che trova nefi:~;~clp~eva :a~~udi:U ma) att.fa di mia madre a fermarmi. Ven ti anni prima quanti s'avvicinano senz..a tremore e aenza agomento ~. almeno e:gli inlz.l, lo esprime... ta tesi del florent.no arcaico Naturabne.nte, questo ~ un Cervia da mLgUaia dJ persone era stata la poliùa. Non av evo ma.i accetta.to, per ella poesis, credendo dl eerviner.e, mi capite. spesao de.ll' esutenza dell'av\'er~no. Qualcosa di in1eressant-e e quella dell 'uso vivo fio-- discorso che va fatto tra pe;- rimaste colpite dalla sua poe- mestrere o per tournée polit.it: a, di tanni inv iare. Vole• di fare il tuo nome, il tuo nome dl uomo. Dko ses.n• Il eo ttomarlno tedesco. in.fat: dunque, e qualcosa di nuovo'. renbno pre\.'alae, grosso mo- sone che banno della poesia sia. Era Ungaretti, non la Lol- vo andarci veramente p-er Ja pr.ima V'QJIQi e con '1-e i i t1 h) Ui I ti crediamo che ti, c:e:roa con ogni tneZ20 di Certo questo non -tx>glie al do, quest'ultimo per opera ~e~afc~~ &se~~e~n:~:. lobrigida o Coppi o un uomo p1ùme speranze, avendo nella va-ltcla, per cuiòa, quat- i'~~~ ~oJ~~~o vi~sol~nto 0 a ::er~, e.bbia il suo ~~~f~~lcer:/el e;~ Ufllmsu né 1 _il suod ~~• nd~ ~ 1 :~T~a elin~i.,~v;::\ =neni sl';!1fl~r~~:.ss~ ~~~coal d= ~t:~~-o da- lro libri di poesia. destino di felicità. Tutta la piena del vivere, quanto avendo molti motiVi per ere- guer~ ~:reg~~~. ~ fon~ . dtalettaii_,f~~i, la, to P'PU E il poel.a era più commos- Andare e Parigi - tu lo sai - è sempre un po' più urge, si contiene e ritrova il suo rigoglio, quieta- de.e che si sti,a nascondendo nostro avviso, è un merito di emiliani. e settentrionali rn ~ ~ta non è maJ cuente. dn~ dfu:~:zi~~s~u~a p~:= ~::= !1. g = ~ ~~~ ~~~fi:1~~= =~e.l~~°:tA e~o~~:~ t~C: 1 te"n~/ ~art= ~~ :tira 1 :a~~~~ ~~~r1:~~t::~:~ st :~ 1!n :eni:rese~: sr: 0 fa~~ =~1:' d~Ìr~~~latrari~rc: bhco che ora lo conosceva e stesse ore in cu1 1 lettori del!la « Fiera 11 lleggevano la del loro volo d'in.1%10, tqUeU nel loro !corclo quasi iuta, .date tutte le finte, le guerra a sfondo psioolog:loo e un fondo to5cano aveva sol- gU altri, tra sé e l'lntln.lto. tra gli e~tern-ava la sua spontanea tua lettera, io ero sceso dal metrò, davanti tl ponte fuggitivo. Non voglio ripeterli e. t.e, me. dirti eolo =~ e le man.ovre del- d13 :mevore .. n~~-topoldilatmguerrao ~i,·~ ~todell'1 '0,ritacimla-~- en 1 t2__bermo: 9é e Ja realtà ph) concreta e ammi.ruio ne. Vollero da lui di I....a\.-CllO:s. I grandi b&ttelli oella nebbia azzurra questo: che a me ,;embTa di vedffe in essl i tuoi OC• ~LCUJ . ~- ... u ....~-v ,-., ,.., .... completa. sia ossa di natura autogra.tl. Ascoltai uno che cU- della matt.:na navigano verso Rouen e il Nord. con chi puri sino e.i sospetto, in cui 6ort1de la malizie. con ·Pure, n°!1~nte questa in• gioco di C'8I'3ttert. Qui, tnve- r~io e convinto il Tasso a spirituale O materiate, indi vi- oev a: • M a alJora è bello an- le donne in coperta che stendevano un pjccolo bucato cui aggiusti la mira dell'uomo umile che vuol \.~ere certez.:za, 1 anone del coma.o- ce. abbtamo tutte e due le g;u st l:ftcare 1a sue opera duale o soci•. che Ungaretti..., d'asciugamani rossi e ce!esti. La Grande Jatte era fio- anche da vicino le cose lontane che spesso fanno dan:C americano è esatta. cose. e 1-e 9.bhiamo, per di ne ' 6 Geru,aJemme Conqu.i- E neppure à solo, mal Pro- Per un miracolo del Trebbo nta nelle sua brina leggera, tra 1 grandi e1bcri. spo• ltà. ~rcolosa, ~sa, oome 9e più anche eòbasta.nz.a ben ~ stata. pno quando più lo si ritiene era ...bello. anche Ungaretti, "'poetico• o tenno "'arle • senz..a ver 61 trovas;ae faecia a MOC.iaga~ tra di loro una detenni• Le oaervazion.i dal Sal- =~ ~'(f è ~la~~;~:~ t~trifu;=~ ~=n'f1 ~U; ;.r~~;t!i:~~;~~~~•tfe;t;i neg~OS: f.~~'!~~~~ ;,:,,~';':~ ~:. ~~t"':F=U 0 ~= ~~ ~~.~-an- ~t, d.da A~ ~ ~""~.: =:~ ::re p~~~ d~~= c~:~:~ne d~~ ~~ed~~ d'esitate chiuse. E' un mondo provvisor!o che eteme- glia veder n&SCere le sue parole, ugue.U alla ,pere.nza n:::"ctg rst 0 1 ~ ~:- che di lim!ti. Sl, perchè n ~to Je ~rsi all'Acoade- assillano Ja sua d.ittlcile e non SUO:I Ubn. mente duroa.. For.sie la storia di quella grande città in- che t'aspetti di riceverne. Forse non U è sta to me.i batt31gli ~1 g S'V'l_ up infat fUm resta sempre (o quasi) 8 oren ) cl moStrallo sempre appacata ricerca. La poe,ia - per opera del canta-ta è in que6ta sua eternità del provvisorio che detto - vorrei essere il primo 111 dirtelo - come tre. ti in o~i ~=~.:1e, - solo sul piano dello spett.aco-- :.i_m~ sfanw ~til dal testo La • rfservatezz.a della poe- Trebt,c, - trovava la via di è come dire i'eternrtà dell'Uomo. Hanno detto e scritto gli scrittori e t poeti toscani d'<>Ui tu sia il solo in i 'colpi, lo incalza da n~~: ~~- ~!sf"~i;~. 1~~ ber~ e ~~Ì•~C:: sia,.. non e,elude - e qui è il comunicazione per giunaere a che Parigi è la ciÌ-tà che guarda meno all'avvenire, cu1 la parola è m.Jsteriosamente variegata e spiccata esat~te come se lo ve- ciano qua e là mothi trop,. grafta sia stata tn:gliorata: punto - la comuntcat.ione. la farsi conoscere. che meno ad esso si con.f.:d.a.. E questo è vero solo per- nel suo mònito, come cioè l'accento morale vibrava ~ di .tronte -a sé. lumino• P0 comWli e non hrtte le 51_ oggi si direbbe tirannia della ~~~ie: '\:m~fc:Zlo~· 1:te:1~~ stf~d;e::r ~~i~:! ~~~}~o e~~ chè -ancora là resistono le ult!me barricate de3'uomo nella pulizia schietta e secco del suono. Vorrei poter- SJ9Sl.mo bersaglio ... Dal canto tuat:ionl son sempre tellcl scuola. allora ciò si chiameva re. e quindi di natura lnd.Jvt- ooscenza a!tetttva-sentimcnta- che si riconosce i:l diritto dj essere e di vivere. li riconoscere, sia pure in fretta come s'usa per con• ~· l'altro, auando si è de- vive, originali. , disclplina e studio dell'uso duale; o esterna. e QWZldi di le alla compre.nc: ione critica- I..Amgoil cammino da LGvelloie a Neuilly, la Senna fldenz.a, la schietta popolarità con cui &ema beceri· ~ 1 ~a~ ba~~{jt;, -a~-e~-Z:\~ . C'è il resto. però. E QU~ ~e1f: 11 f 0 ~d=~:a ~a~~~ natura co!Jettiva razionale) non è compito del piccola di qua da'lla Grande Jatte, la Senna grande, ':n~~'te~~l~~~.~, : 0 ~ru:a1 ~~• t~~~~:~; ri~ga con una egual mone- Cl basta per.._~~rdare al ~lm esigenza di vita e di costume IOQ Luloa P.~a llsta~!:ee ~oi,cot Trec~~'"O po•~ ■rri"a-1 marJoo e mattutina di là - silenz.io e f'Ul1l01'e ugual- e n<>veU~~È• un-a vgpa, .. rola che m'è venuta, sentendome· ta, ecco ohe rivela ne.I duel- conqu':f1a acotl,a-..uZl~edlsupet·I'1o~ letterario e si muoveva verso -- -.:,,,......... ..... ~ ,.. mente vie-i n.i e a tnX:i - tutt o vWeva nel passato, fa- lo altrettanta pe,rtzitl. altret- a a. n cu_l so llO ~ un ideale di armonia e di intelllcenza. d1ciamo .. ad alto persone.lmente, o con l'au.sillo cem:losi v!a v.ia minutamente in quell"ora. Si be come le. rimandare dal tuo riso, dal tuoi occhi, dal modo ~nta e..stuzia. altrettanta agi- ~arda a1 film di guerra. eleganza, e il Pa.s-Cor Fido ~~f~u'io S:Jttc!~:=.d 0 ~~l~ ;:t : 1~:le su:Ce~~va q~!f~rie~~= u senso di una tradizione che 6 neri 1taiianl è ignota: giovane con cui sai tiitrovare la Wa an'ima. Solo a Dtà. Da ~lare ~che una nella revisione del Sal,..9iati tre che &tfelUvo-5eotf.meotale proviene dal'la scuola. dalla )Q obiamen':i tradizione del passa'to prossimo, ri~tto a te veramente invidio la tua fede. Alla tue modestia ~ come mal' eos·~ che buona mt.erpretazronie (Curd si avvantaggiò di questa in- come in aJcun.1 ca~. . lettura organizuta. cons.lgll•- queHa remota, che cl assedia e che è tanto d;fticlle chiedo ..il segreto d'essere minuto, pettegolo, quasi im- rende così ch!arove««-enti Jurgens è ~n ~lta amarez- dagine. La aecooda ,-pecie d1 comu- ta. ecc.; c omunque da altre r!condun'e aH'umiltà. pertinente per c.h iarità di cuore.. quei due lX"lmini ohe non st :"'8 e con solido unpegno l\Jf- . ~ rt:costruire fa lotf.ca nicazione è quella che non organ.iz.z.az: ionl. Forse nel:a tua città, nella m:ja città _ Firenze è Ricordo 1111 tua ce.sa, e Borgo Pinti. ove una sera vedono e che si comh1t10.."l0 flcia-le tedesco. Robert Mlt• :nterna di alcwri capo!a~ri ' ~~; 1 re1 0 • pech~!remerlfa bassolo ste! Il. Trebbo compie la su• a.nc.he mia -, eterna di cose eterne, s'avverte questo ti ho visto lavorare avendo accento il quadro di Ro- a distanza. chiusi cla-<cuno ~ bè hj a~cano dal e ifferne la storia il Pa- ~ 1 =":: tunnone rendendo popolar la ~rese n-te che dura. E l'Arno con J 6 uoi magri arenil. sai e i tuoi libri Ricordo setnpl'e quel tuo modo di neDa J)r'O'J)r1 nave tutt.a di ' rusc e · la mente squaz;i non pot.ev.1 farsi di· mpe~ dell'altra. ma diciamo ftgura di un poeta, recla:uz- in certi giomi di luminoso squallore., di vuoto puro, schermirti col gesto della mano, quel tuo guardare ren"O? La r.S'PO"d~ I> P.tlt'llln fl orontal. .Atten~ ~!ne alla scepolo di metodo migliore; • IT:.eliminare •: e non p~ò s~~ ::ando l'opera dei no!trl acrit- mestiz.i di ad.no di sottecchi, contento che un emico abbia e.ncora I lffl-3 delle novttà ffi?'l mm~ JZlfstereaforua; di eolitu tutti la tecnica artstica non è bd~intellibeg•'!!!_te,omaunsol•~•_?Q(_..1 t.orl. e comp_ iendo un'adone di raggtun&e quest.a slessa a lp,ar umano . . 1 strumenti moder:it à'l:e con- qll;i suoni. che piovono un un m--.stero, nè opera di ~ ........ ~ trui h d bbe che le ~rchitet-ture non miinaociano, asc:landocl scor- SUOipen.s.ien a onorar o. <Pntono :,alle n~v, ormi Poc:c:i-oo da oeru. 0;8T'be sono abba• a.straz::.one: comprendere c<r è importante anche questo) di =~ .C::,i-en!tae .90P~~~tto gere come }\l'omo per t primi e per gli ultuni gesti .sia Sei tra i pochi che encore amano gli uomini., mio btle esplorarlone. dal -rudar <:!anza fastidto:si; qui,. pero. me questa ala protesa verso ~~oaqc~ciiea!J!i1:'-:!~ue:1~ da.i nostri taz:dl e non sempre Jeg.wto al proprio sguardo e invooch.l leboriosamftlie. caro Carlo, e che ancora credono alle feste umane ~'l s,::,pareccht t>eT .. a~l- nescono a farvi _smtire ~ una vicenda di vita gpiti• mal (credo) di natura critico- penetranti editori. Dirti di peroooanm .O. ritardo col quare tt ri.spon· delle città umane, alle letizhl. I nostri <Xrll1 rimar- tam» 1 fondt marlnt Si <t't,\ • non il segreto T'eSD".ro del ma• tuale llgnlfloo far rientrare razionale. L'e9Cmpio d1 .Cervfa è uno do, S'lgni:!icberebbe chlederitJ di perdonwnni U • viag- ranno sempre aperti, I nostri occhl sempre ln sogno non ~ ooi oo-=a :1n1n n'U'0\·1· -e. almeno le moI"teolici vocf l • suss 1 di. e le analUi del- A questo secondo t.lpo di dei molti cht; 1~ potrei tare gio • e Q\lestd stessi pensieri con cui ognl giorno im- e sempre •reali•. Il tuo da semore nei film di n.t~'!'T~ -t1=1lse~ che ell uomini l'opera d'arte nel g'.usto ..,co,nunlcaz.lone. va rapporta- Anzi. vorrei mvtta~ Comello. pariamo a essere e a avere quello che non s.i ha. Se ALFONSO GATTO 6\ vede l'lmcieeo di ou~ 1 1 <10n <:<"e<! ~ ooscond-ere fra le comp;to della storia lette- ta, secondo me. l'esperienza Della Monica o Cicognanl a ~ntl. E' V'eTO. ma CTUi rue pje,P'he raria. del Trebbo poetieo. riferire epi5odi analoghi, av-'L--------------------------•--------------.1 questo impiego non è acci- GIAN LUIGI RONDI GIOVANNI FALLANl t

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