la Fiera Letteraria - XII - n. 39 - 29 settembre 1957

Pag. 2 LA FIERA LETTERARI~ Domenica 29 settembre 1957, ~; Ilsommario del "Veltro,, ~rtr~ PREMIE V E R B A Il numero 5·6 del \"eltro, I~ tarorm_•_tak•>to nna,trao<di- 7!fk p~ CON CORSI ~r~aitJ~~i'~t\ur!a~l~~a ~~ ~;~~;·,uJ;~~iaen:e1~\~;01Fa~~~ L------------·---------' c1età Dante Alighieri, presen- inte.ligenza Il larJ,!o sucees- v O L NT 13 un sommolio quanto mai so di alcuni •uoi ltbri. special- Il Prem·10 TorMargana » I prem·1 lellerar1·s·ena A interessante. Il fascicolo si apre mente de~ll ultimi. più che da « « I » ~ 1 rr~t:.~o di~m~t 1 ~~r6°co~g~~ n~fo l~;ln~~~8aat~ 0 d!n~ 1 ~~~~; tu 1 1~~ (!t;!~1!1~~:1 p~~t(d 0 0~~ 1 i~ st'~i;;: 0 in';,r~~; 1 :~u!~~ s~~~; * BIBLIOTECA * * 76 POETI DEL "SECONDO '900,, * ___ n~zlonale d1 Pistoia. ~~e poi scandahshca O sensazionale nahss1mo col quale s1 intende che nella loro IX edizione 80 . • • py _ Xocera. Ecco. le di- ~ra f:c~~~! 0 p~Ù !~~/!i.~r~;i~ de~li ar~omenti prescelti o ac- ~.~~~~~~~;e ;~uu~:~i'flc;t:~•~ no cosi artlcolatr al Premio tll Gl(SRPPE TEDESCHI tb sinei!ramente· ho Jeuo con figurano un sagiuo di Massi- colt! e dalle perpetue misene d~ll atlh itb. culturale n.-i di- della latlmtd Sim~n Bolrvar (d1 a·tenz1onc tutto 11 suo dattilo- mo Mila sul nnnova~nto mu• dell umanttà comp1aclutam<!nte ver!.i campi L 4.00000) per un opera di poe- Oo~o 11 e saggio e reper- ra di nomi solitari. di nomi realismo ci ha sempre detto molto vahd1 vale per tutti scruto e non ho fatto Iauca a s1cale 1tabano e uno studio sul- denudat(' m vista di una ten· Per la pntna ,olta sarà as- " 13 edita nel bienmo 1956 - 57 , torio su la giovane poesia> rimasti al di fuori· un De che la m1ghore maniera per quello d1 Sandro Zanotto (la leggerlo anche se le pnme l"ar-e della pre1stona dovuto tata interpretazione del mon• seanato un premio ad un·ope• 1 1 autore di lingua italiana. dJ Ennco Falqu1 che è del- Cesare. un Cale!. una Bardt, capire la giovane poes1a era cui poesia (Cl riferiamo alle poesie appaiono piuttosto de• a Paolo Graziosi Giacomo De• do che, per quanto si m 6 , 11te- ra letteraria o artistica g1or- c:~~faeie spa~nola. portoghese. l'apnle del '56. gh scntt1 un Vecchi, ad esempio di cercare nella produzione pache cose lette in questo ~~1fì~ c~/~~~~d:~: a pl~ell~ ::::,t~c!c~i~~/;~nc~n~I ~~al~\~ sh partecipe della sorle urna- dallS\IC:1o/mem~oR_ranra, r;; b) Pr:;,u~ro~~~!~.~ 0 ,d 1 ~w:~ sulrargomento SI sono pro- Nei mesi scorsi SI è avuta precedente le _radici. le te- Libro) e ta confluenza delle ~be sono mentre una iesla letti commemora Qum•lo Pffa. na. per la stessa impudenza u~oate ~e,u~'aaco~pos~:." 1 ~ 8 3 eMas- 200 000) per un izruppo di cm- dotti con 11 ritmo d1 med1a una particolare prod~z1one mat1~he e le direttive p1u v1ve esperienze poetiche - non è un gioco di parole _ jorana Giacinto Spagnolett\ che la sospinge. non potè es- simo Franciosa p Festa Cam- que liriche inedite in volume, di addirit~ura uno alla set.- d1 scritti cr1tic1 sull argo. C10 ogg'l Cl confenna Ca- m atto. conciliate m un Sin· ,aie per quello che e. non tanto pubblica un articolo su Sve,o sere che fascmosamente super- p:mile Eho Filippo Accrocca cl Premio Federtr,o Tozza Cdi timadabb Non sappiamdo se mento Addmttura Carlo s1mtro Bettelh in questo im· eretismo di forma e di con– per quello che dice Lo stesso Nelle Cronache lettera ne En- flciale contraddittoria e spesso e M,-.ssimo Vecchi L 100 000) per un'opera pn- CIO e a essere conSi era- Salinari sul e Con tempora- portante I.bro quale è ap• tenut.o davvero soddisfacen– dlfet.to sarebbe altrettan:o r.- zio ~tranRolo. titolare della mooe;ente La sua pro 5a, luci- Il pr•.:!m10la cu, denomina• ma (poesia narrativa. critica to m senso, nega t l\"O O m ne-o> del maggio. se non punto • Il secondo 900-. di ti) ma è altrettanto vero che .::;contrabilenelle poesie più re- rubnca s1 occupa questa voi- da e rapida audacemente e z1one sarà ...Premio Tor Mar- terrerana) edita nel biennio senso positi,o PeJ ora non andiamo E"rrati. affrontava cui già abbiamo fatto cenno non Cl ha spiegato 11 SlSte• cent1. ma in esse c'è m me- ta della Morantc. di Angioletti. nobilmente 1 ;bera suscitatrice g,.,na... consiste m una ripro• 1956-57· d) Prt>mlo Dt Pa.squa- Cl interessa saper O abbia- 11 discorso e c1 parlò di L'importanza di questo 11• ma delle ganeraz1om anche 1 ~~~g 10 ~~P~~:~de;:a dtJ:ngu~;~ ~~o~!~~Ldie i1;1a~~ajt'i'è~:ra:- di meraviglie est~hche Cbasll g~! 10 :'oerr~n :~~:n~ ~tl~a s~e;;; ieell~dill~ic~o~~]1/e_:i 1 ;aci/: ~~to~f:n~~t~~ da 3 i 0 e d~ :1~: ;,;·!m"ç~~t~~po~:~~am~~; ~~~u~a d~n~~;~ra du~l~~e n:~ ~~r~!n~'~e u~h~1br~ 0 d~l?- /t~~ .!:.IO talchè u contatto parola golo scrive fra l'altro· ..Scn- pensare alla fantasia del quat- nei pressi della omonima p1az- Non è richiesta ras.sa dt let menti m un nostro agg1or- Dario Puccm 1 ci sintetizzo I m O eh d e ~ 1 d t vamssiml" per la quasi to– immaiinc-senun~ento diventa za mai superare nettamente I tro ve,1t1_ cardinali ln -'faiedet- za dove ha s-e-de li noto n- tura I partecipanti al Premi~ nato schedario che ci per- nomi e la produzione di ri:1/ Die na\u~! u~it~n 1 af; Lalltà degh mclus1 > Non Cl C'ertamente piu immediato. hm.i.ti della sua 1nclmazlone a1 h toscani) non r1,ela tutta,,ta storante ..Angelino.. Bolivar do, ranno Inviare una mettera m un ruturo non e Questi d1ec1 anni> Questi perche si com d sp1egh1amo allora la presen– Quind1 m1 sembrano buone modi più elevati della lettera- quella arcana e dtspie~ata ar- La •Tor Margana,. sarà fu- copia dell"opera al prof Edoar- molto lontano di condurre scntt1 del e Con tempora- h I ;ncia a v~ ere za d1 un Artont che e del premesse ad un ulteriore S\•i- tura pubblicistica il Malaparte mon1a che detta il pensiero sa - secondo lnd1iE;crezlonl- do Crema Los Chaguaramos . un discorso mcqmvocabile neo> 11nmed1atamente ne b e h. ~sia rova ~ 0 ld 1 '23 e la mancanza di un Ac– luppo del suo Ja,,oro CJb eh~ s_ic,11ne-1tò nel ,·an generi del- quando si ferma a rappresen- su modello orhi;.,1aledello scul- Calle Sanz. Quinta Georgina. e preciso m cui non teme- determinarono altri. Accroc- c~nc 1 1 ei'•ed~f~~~e À:;:~~ucc: crocea che e pure del '23 pol nu sembra troppo hm.• I ar,e dello scnvere. nel rac- tare i segreti del ,ero m pagi• tore Em1ho Greco Caracas (\ enezuela) entro li remo d1 trascrn·ere le anL1- ca ru iJ pnmo a vivificare d po I Ne Cl sp1egh1amo la omis– tato è il circolo dei suoi inte- con,o. nel romanzo. nel saggto. ne per vtrtÌI propna \·ive e La prossima settimana dare- 30 settembre 1957 e otto co- non11e che s 1 sono volute 1·arJomento da queste stes- eve essere part~co a'jmente s1one d1 un G1ud1c 1 che e ~~8:;; d;i~e~~~o~~;,·s:_e ~f'::; ~el~i:~~o n~f/a c:~~ 1 ~~og;ar1 °r; tali da potersi dur-e,·olroe'rite1~ 1' 0 11u~;;~~~ ~~~iz~~{ 1 : 1 u~~~ft~; pie alla r1\·lsta A1.1.rnn1a via ~n~enerare Sara semmai da se paj?me m data 2 giugno d~~~~~! 1 !~ J:~~e ~ 1 ° 7~~~ del. 24 proprio come un Bo- più a fondo dentro se st!sso· ogm prova manifestò la pronta nparare dai capricci del come il più caratteristico di di ì\1al1z1a. 48 Siena I partee1- ::.tab1hre un punto d1 par. e il suo occhiello ripeteva ti di questo •secondo , 900• Cl na\lTI e un Costab1le Anco. REN IZ . Livorno • La Di- e attenta versat1htà di un nml- ;empo•. quanti se ne svolRono In ltaha. panti ai Premi Ausonia e DI tenza e se Cl. conve_rra il i! tlt~lo d1;}lo scritto d1 Sa- va stud1ando una prezwsa ra p1u .smt~mat1ca. la pre- rezione m.l ha trasmesso lei------------------------------- Pasquale dovranno far perve. metodo se!nant1co o 11 me- lmar_1 (e I 1mp0~t.anza della collana di giovani poeti con senza di ~l!chelott1 che es- poe5ie da lei inviate. Debbo nire I dattUoscrltti in dodici todo occa~ionale. . DOCsia»}. Fa!qu1 il 1~ d_ell_ocopertina plastificata e con sendo del .19 avrebbe do\.·U: dirle che le trovo piuttosto di- D • f 4 • 1 • copie alla rivista Ausonia en- e L~ giovai:,e po~sia_• _è stesso mese 11;1 1:1nch1ar1s.s1- altri accorgimenti di mag. to consentire la p_resenza. dt 5org~niche. nel senso che esse u e em.m l n l l tro la mezzanotte del 10 otto- ormai una c~fra di r1re_ri- mo e ,e-eneros1ss1mo__ elz~vir_o Jiore eHicacia editoriale e U!1 Cetrangol~. d.1 un Rm. cornspondono _ piuttosto che vo et bre 1957_ Allo stesso indirizzo m~nto non piu fa_nt<;>m~t1ca su •.Il tempo• dall !nd1~atJ. di lancio. 1 primi autori di d1 un ~oma!lo, d~ uno Spa: ad espressioni compiute di una dovranno ~ungere in tto co e me~rt~ yerso cui c1 s1 po. vo titolo. e II corag~10 d1 es- questa collana sono poi no- gnolett1 e. di altri '?-umeros: qualche realtà - a notazioni 1 · 0 · teva mdmzzare con appros- ser poeti> apporto ultima- mi già qualificati· Zanotto ~t1 del 20 e del 21 e del rra~enta~ie. ad una possibile ; e, ~e opere concorrenti Al sima~ione ~ con .s~tffi~ienza. tivi ar:_gomenti al_la causa della Corte. Orsini. etc.) e di 22. _Ma-fc::irses~r~nn.o state materia pnma. pertanto in at- (Continua da pag. 1) che incredibile freddo / con la tosse remio Tozzi. )1tolt1 nomi quahf1cat1 ce lo d~lla inovane poesia. Anche natura poetica e critica per- parti~olari cond1z1om a de- tesa ?,i essere la,·orata. Quin- alla gola I e H vento nelle gambe ... a; Fa_ranno parte delle ~iurie. dimostrano: in critica un Pietro Cimatti In più ripre- che è la dimostrazione che terminare l"inserimento di ~~r:na1semb~a J!1e lei sia an- :i;~~:~ 7~ii:um:it~ ~~aen~~~ i;;:;~~ e Era già sera e i primi Lumi aL largo/ resiedu~ da _Francesco Flora. F~_lqui che .or~ai. ~dii ~~me se! ~f ne ha prlato o cor:ne Falqui ha saputo mettere ruesti nc~mi perché in_effett! ,pi· -~~11{::~atifa:~:~z~:!~s~ sen~a ritorno>. ~,n~1'.1~tali,;ap~,•~, :c-~h•,.:a;,,e~t-n~l~adnd,· o,·•"b1b•,~.~/lli:,ce~n•:,,_,••• t~~:,~::;~':f !:~J _,;i;:: !f~:!:~1~~~~!~~••~nn • f ;~ i :• ~ 1~ 7€{•::';fa"~~~~;~ ;~~\~; i~io~~~~~ ~ ,1;; cl1fige;°r~d ù _in là . de.liesercitaz.lone m::rr~1~1tè":1~~ian~~~:C~i. l~j c~lev~~j calz°e, sfiorand~" stelle morte I conc11i- ni, A. Grande. E. Jenco. h E:tc. e m poesia tutta. la le! antolo~a ~ tl _secondo '900 > Effettivamente questo ,se- citati e Renzo Nanni. )[;. ~fi:P~~~~riiu~m~~ 0 di~~i <ii:;~; però non rivelano (Itinerario, Schwarz) glie vuote e filamenti di alghe ... >), R. Laurano. A. Lusini. G. M.az - schiera del 'reperto~io > di Bettel~i ci diceva c~e • 1° condo "900 > vale più come c~ele Pa· rd o. Gi~':'"anna P_ero- mi sembra molto giova~i del- alcuna precisa terra <l'origine. apparen- sempre su questa dispasizione a crearsi z~ni. S. PeUegrini. G. Ravegna- ~~~u~ae: 0 0 :u~f:~a a~~~~: f~~~ 19 Jf ~~n !~o ~h~s~ ap~rt~ critico a!la causa s!;r;~:a~for~aTofJ;i. L}\~ 1 3:ì~ la scuola: per quanto riguarda do mossi, pittosto, da quella particolare una propria ria ba o leggenda la Carlucci ni. G. Tltta Rosa. A. Sàssone. raccolta in questo e secondo e qualcosa è profondamente de la gioyane _poesia che cit Ubiali Ste(ano Vilardl e ~~r~ss~ill/a 1 ~i~in~ellait~!f!~ sottile immaginativa propria di tanta riesce -a disegnarci spesso quei suoi pae. G. Spa~noletti. B. Teechl. 900-. (Amicucci, ~ditore. ~a- mutato in Questo dop~j!uer- :~e t:~~~~i~:Ìti~o l:i~~llj qualçh_e altro. . rio _ che non ,··è ~uogo a poesia remminile (sospesa fra sogno e saggi. e ancor più certi suoi e interni>. A. Vannm1. dova) e ancora un altra sch1e- r_ae ehe anc.he la poesia ~e- si e dimostrato informatissi- Cnt1cam ente_ d1ce\·~o procedere. realtà). qui così pronta a dare un sa- che acquistano tutta l'aria. pur così veri, _____________ \e far. sentire (far sen~1re mo e maturo mentre come questo lavoro si mantiene AL.MEN - Pulsano. L'argo. pore di lucida fiaba (a volte viene in d'esser sognati a occhi aperti: < Ma ri- m corsivo ne-Ila nota ongi. scelta ~i tesLi non ci ha fat- su un piano i:-r,olto qu_alif!- mento della sua -Maschera mente il filo quasi miracoloso della An. chiusi la porta I perc/1C se un paradiso II T hh p • nate) la.le mutamento>. to capire le sue preferenze. c~to. Le note introduttiva e borchiata ... mi sembrav:i ab• geli) ai più comuni oggetti e casi della è precluso I non si deve turbare I con I .. e o oet1co Effettivamente molte ~llO Avrebbe voluto essere un !male cerytran_o molto accor- bastanza divertente: ma - pas- vita quotidiana, appena appena "esal- una presenza molesta, I poi salii tre le c<;>seche sono cambia~ ampliamento del , reperto- ~mente 11 cllm3: del1a ooe- sato alla lettura del. purtropno. Lati> (ma non distrutti: anzi resi più gradint di luce I nell.a scala di legno. 1 con !I dopoguerra anche m rio> falquiano O avrebbe sia cosi come s, sta attra- volumin!)SO datWoscr1tto - n'? . . r) d 1 . . C'era alla sinistra 101 solaio I con le _ Poes1a ma s~lo nel senso di voluto essere una antolofl:ia versando. fn Q~sto s~nso E: sono r1mas_to profondam~n:e vivi e rea 1 a una eggera quasi 1111• . Da questo numero 11 Trebbo,delle d1z1oni e. nel _ testo dei una. JPr~uzione legat~ a a sé stante. indipendente- per la _scelta d1 alcunt nomi deluso. P~z1en~a. caro arnie.->. prendibile luce di vaghe significazioni mele rosse d'autunno I le ragne sospe. st presenta sulla Fiera con vo- commenti, che sia utile _media. partico_lan precedenti d1 pe. mente da Falqui e da tutte sconosout_i questo libro en• anche se ~ !'110 gludbio n,•n simboliche che ne accrescono il non se I uno speccl1io macchiato I i vizi ce pr.opna. dopo le affettuose tore fra oopolo e poesia) nel na e _d1disperazione. Cioè il le altre antologie? Non l'ab- trerà facilmente ne Jr elenco e irreprens1~1le. come te1 ;.:.n ~- sempre fragile e incanto>. dell'anima I riflessi sull'orlo ... >. testimonianze di Giorgio C3- circolo attivo della vita cultu- cambiamento e stato un !at.. biamo capito. Le date pe. di scritti validi e bibLo~ft- i'.ff;l:.r 't.qi ~•:,~d~, ,i: ~:~ ~Jr~ a~}~ ~:)~ :~~:·d;~~.::~;:~'. ~~!~~~ ~f. .r i~::~½~r::}~~::~~~ !:~~~:.~D:~f;i,g~t '{;{ :r ~::i!:t::~·: 0 !~~ ;,tJ: 1 !~ ~;~1-~t:t~~!.ir~r1ii[~ r1;.~~::~~:r 94 }7l 9 :r 1ifi:'{~tf:~ 0 r; !~ 1 ~~; HOFFì\lA:'.\"N fatta e magìa >. il cui primo strumento t.aJe. a certi altri {pur cosi reali e f~o 19f7\. E,br•h~po rAcc~tcua guftto e di vita c1v1i:n\qcuandd<? s~stera di scrivere e dJ sen- giunto nomi che Falqui non sia». ========== è il suo stesso esser donna. Una ,c. ma- e magici>) del giovane ticinese Giorgio Ci[ie:1 di é!r\'i~. :e ;;~e°;l\r! ~~so~~i d\a ::;e ~~~1età)\ ~pe~~ ~I~~ ~I roi~'u;rer~c~: ~gsct~ ci aveva fatto e nomi anche GIUSEPPE TEDESCHI H \J D \ ,• gìa » che non dispiace però. anzi riesce OreUi: ma in realtà la voce della Car- 1957) e la. co..tante at1enz1one ranto lavora a una_organ1zza letture continuavano ad es• I Ll I e nae IS ;,~~~i:.r:•~n~:;1,/~~: ii ::: p ~g;~\a~ ~ L~~~.~t•i~:1:11;,:/,{i~!~~~I1z :i~:Jrl~= .. : ~. 1t.'i: :r1li fr fa: <Ff~~.1~,!~E~·~à:~~\: ~~~la~ :1:~~: ~~i;;~~: (Cont.lnua da pag. 1) sua responsabilità verso i propri simili, occorre rife. rire siffatte dilacerazioni principalmente alla sua com. ponente meridionale ugual– mente accesa nella fantasia e travagliata nel fondo da una problematica morale che tuttavia non diventa mai problema, ma si tra– ::cfonde nella narrazione con la forza e con la tensione d1 tutte le facoltà. di tutti gU istinti. Cosi la compo– nente europea non è una componente culturale e ra– zionale. bensì un"istintiva inclinazione romantica. Sin dat tempo di Inver110 i.n pa. lude l'incontro delld sua vi– gorosa sensualità con una tempestosa idea del peccato lasciava presentire che la sua narrativa a"rebbe cor– so la strada della fantasia e fa più di una fantasia di netta impronta barocca. E' difficile non riscontra– re in questo scrittore una istintiva adesione a Quello che C lo spirito e il dram– ma d1aliano dopo la Con– troriforma. diremmo che lo spirito della Controfiforma penetra nella sua narrativa {basterebbero La peste a Urana. Il aiocatore fortuna. to. ad offrircene l'indizio più sicuro. ma soprattutto il romanzo che precede quest'ultimo. Storia di uno sconosciuto, romanzo tutta– via. a nostro avviso. ne-I quale gli impegni dello scrittore sono troppo aoerti e scoperti) per la difficile strada di una tragica ambi– valenza tra senso e contri– zione della carne. tra cari– tà e visione paganeggiante della vita come rappresen– tazicme Le pagine migliori di que. sto romanzo. come di tutti .eli altri romanzi di R. M. De An,l?elis sono quelle nel– Jc quali la narrazione esce dal limiti. dove la fantasia interrompe e traveste i li– neamenti della realtà. sono nei deliri di Giovanni. nelle sue sotterranee disperazioni. oon isono nei colloqui enigmatici e- ansiosi {sarem. mo per dire intessuti. di mondana e\·asività) tra Gio– vanni. Corinne. Syl\"ia. Irene e \Joseline: sono dove i se– gni della tormenta si fanno più osses'iivi. non dove è plù insistente l'indagine psicolo.eica: sono quelle sui mitici caoroni del ì\Ioutt.:is. e- sopnHtutto oue!Je della festa di c:irnevale. del \'a– ,e-abondae-eio e dell:i morte del picco1o Jpan. nelle 011.,,li veramente il DP AnJ?"elis -r:iegiune 0 il lh-ello di ur" alta e \"ieoroq caoacità di e,•ncazione. Sono aoounto nella barocca. comolec:sa. il– luminante e\·ocazione che nasce dal suo vitale irr11zin– n.alismo. dalla for1a istinti– ,·a che trasforma fatti e fi. e-ure in una ricca simbolo– ~"ia. in un trae-ico susse1mir– si di visioni aJle~oriche. E oroprio l"alle.(oria che e sotto l'immagine del Mout– tas Muragl. sotto il sortile– ~io di questa e montagna in– cantata>. ci offre la misura deJla sua \"Ocazione di nar– ratore. FERDI:SANDO \"1.RDIA ~~~~~~zzf fr~~~o1'tc: f:n~~tbi~o;tr~~~f~ suffieientemente in proprio per poter ~g:ierri~~r:~:~ ~a.qè 1 uv;t~:O~ ~~oe~~tl!tto 1 : 1. ~~~t~ri.p~s:i~~~ 1 1~ li~• ~:~~cht_r C~;,o;o~~J::: (emminfle retorica: e un unico esempio arrischiare il suo avvenire. Ed è sol- va prova ,i 1 fiducia nella no- circo I I culturali. iniziative ~lu~ci. Sere_n1. Solm1. Bigon- in contr,arfo lo troviamo. in tutto il tanto per pignoleria di recensori che. stra iniz1at1va che da circa un pubbliche e pnvate, ecc) per g1an e tutti quei poeti che libretto, a pag. 17), sicura già nel co- di fronte alla promessa. qua e là ci anno tent·t di ristabilire un indirizzarle: sulla via più ci avevano detto qualcosa o gliere la situazione poetica e nello scio- siamo ricordati di certa poesia francese. ;~r;~~: /e:t~~~u~o~~a~!~ta:;: ;ea~:fa ~Ìtu~:~ d~r,~on~oc~~~:~~~rf'3;J~ 0 n~:f:! :s~:le~ glierla con una semplicità di mezzi che soprattutto di certo Prévert. del re 5t o sulla sensibilità di sempre piu lt_ahana:. oUrtrP uno spett'.'1-colo Naturrumente da queste pare tutta istintjva ma dove av\·erti. •~~~ir~m~!f~~t~~~~~e d:c:~~!~tidadifa;~~ vasti_ :s'trati di popolazione i dh_al~o livello chj imp~rt• PO: letture anche ::.e conciliate anche. il frutto dell'educazione: ,c. Avevo nore relicità: < La gente cammina il !~~\t~m:~ra~~~. poc~~a. t~~~~~ ~o~~~~e a!~~~!re° gri~ii~a~~~~ l 9.r~~~~jf o ~r~:r~:c~~ spentc, un lume dopo l'altro / avevo treno già fischia I stanno levando in spesso e se:i:aibr:na appann-ag. te. e: ciò puntando al _m_ass1m~poteva non venire una pro- chiuso la porta. con cura I e messo la cielo il segnale / - Filippo. non ti posso g10 di un ristretto cerchio di su valori umani l valJdità dei duzione che non ne conser- chiave nella toppa. I La città era una chiamare / il microfono cade, / io ora :~:t;n~i~~~~~j!~moe~~ectieri;~b: ;:s~~~~~zaat~~:if[àu~s~n~o~~\': vasse gli um~rl. le pre.ferf:n- nave che fuma I con cento lampioni I ri. vado lonta,10 / devo andare lontano / bhcamente cht ci ha voluto Dei modi d1 reahzzare questo ze, le ,semantiche. In ciò 518: flessi nell'acqua. I Ero seduta al divano ma dove non so ma ìL treno ora parte>), appoigiue: Gatto, Montale, spettacolo. oe:lle scoperte, idee, mo d acc.or ~o con C_aprom pitì basso I di fronte alla hma / e la o. ma rarissimamente. di certo Palaz- ~~:tm\~\~~loT,~t\ R~s:Ùiu~f 1 ~j !~~lip~~s~~cre.chdeid\i!~sl~a~os; ~~~ nd è 0 }~ d~~u;~ 1~/ 1 ~a~: mano tremava I come la lepre scoperta 1.eschi (e lo vidi una scala. così atta il cui nome non per irricono• delle_ re~z1ont del .Pub~llc!) di un sac~o >. Ma anche a nel bosco ... •· dj legno I che L'estremo grodmo I po- scenza. m 11 .• di nec:uità q~i ~~et~~ 1 ~~~i~~fcz~è ec~'.)hi\a~~~~b~ ~fna ~str%}~ ~t:r~bb; i;a~~!~~ E sempre in questo ritmo di raccon.to teva incontrare ima 5tella >) e. per quel- non s1 registra•'. (Ne pubbh: tratterà su questa colonna. la lettura di quindici libri quasi e fatato> e tenuto sul filo del 13 \"ia, di certo Pascoli ( e La cucina era cherem~ .ep_,-=odic~mente gh Per sviluppare la nostra in!- usciti dopo il fatidico 1945 e doppio senso> ( Allora aprii la mia in basso / la fiamma già accesa ( la atte st at 1 di simpa t ia). zi-at1va abbiamo bisogno del- a dimostrarci la stessa con. casa / dalle porte di acero fresco ... >: tovaglia disposta / a un ospite ancora . 11 Trebbo non presenta m~- l'aiuto d1 tutt.i gli amant.i del• statazione. < Avevo bussato con le di!a alla por- invisibile / quello che deve sempre ar- mfeSlt ne. teonz_z~ 11 propri.o 1~ cultura_. C1 auguriamo - L'uscita del e repertorio> ta I una mattina fredda d'aprile I per- rivare / e 110n giunge. / perchè 101 in... operato. Cerca di immettere 11 siamo cerli - di averlo. ralquiano ha poi vieppiù chè l'inverno er.a duralo /,a lungo q_uel- cidente lo ferma I al!'ullima svolta>), :;f:r;:ec~;i~:si:~~p~.:zi~~n/~r; w~~:.s~!f1~~,~~~iic:, c; 1~ 18 J i~ i r~~t~fi~~u;~;o d~~fJ!~~~ l'anno / e la siepe era morta I - ma GIORGIO CAPRONI ricerca di un tono. nella voce Bosco 2. Ra\fellna. in post-ermetismo e in neo- Nella pentola della ''giovane poesia,, (Continua da pa1,. 1) da quella risultante. per esempio. dalla Quarta generazione. Evidentemente Chiara ed Erba accudirono alla loro citata antologia senza svincolal'5i dalla suggestione ermetica: e recero opera parziale, polemicamente sorda contro ogni altra espressione non into– nata al loro gusto. Gioverà dunque ri– petere che. via via che ci si divide e allontana dal ·43.;45_ la produzione poe– tica. cosi dei giovani come degli adulti e degli anziani, si differenzia sempre più d~cisamente dall'Ermetismo: ragion per cui la novità maggiore risulta sem– pre proveniente dal Realismo, Non per nulla. senza ripudiare tutte le prece– denti esperienze, grazie all'accettazione della formula di un più o meno e cauto realismo•· da parte di molti e si cerca una poesia che. riallacciandosi senza troppo fragore alla tradizione. non ~r– da contatto con l'ispida problematica de-I presente~. {Cusatelli: Palatina. I). Per mutato che s:a ~ il metro del giu– dizio intellettuale>, nelle voci nuo,\e migliori è già dato an•ertire e un senso di autentica poesia. E si sente. soprat– tutto, quando queste voci. pur con tutta la carica di novità tematica e linguisti– ca. si innestano in una tradizione e non arfldano la loro forza semplicemente alla polemica destinata a chiudere la loro esperienza in un irrazionale eser– cizio senza ruturo •· {Pautasso). li no~tro repertorio. specialmente nel- 1'1mmmente seconda edizione. reca la documentazione oggettiva che esiste una larga tendenza narrati\'a la quale trascorre dal cronachistico. quand"è più dimessa e immediata. all"epicheggiante. quand'e più sostenuta ed elaborata: là contentandosi di un commento ai fatti (e ai problemi) del giorno e qua miran– do a interpretarli e riordinarli e sten– derli storicamente. Ma la tendenza nar– rativa passa altresì dal realistico. so– vente polemico e diffuso. al bozzettisti– co. ornato e circoscritto. NC manca la ripresa così della novella in versi comC' dell'idillio e èiel poemetto. Dall'intona– zione quotidiana si passa all'esaltazione retorica. Dal quadretto e dalla scena di genere alla rievocazione di un avveni– mento, di un periodo. E sen1pre con un proprio linguaggio di più in più sliriciz– zato. Sicchè la e grigia pàtina che in• crosta. tranne poche eccezioni (che però non ne sono del tutto indenni). il lin– guaggio della cosiddetta gio,·ane poe– sia>. vuol essere considerata non alla stregua di una mancanza di caratteriz– zazione. bensì come una prerogativa della distinzione alla quale aspira e di quando in quando perviene l'uno o l'al– tro dei poeti che più distesamente rac– contano le vicende degli uomini, delle contrade. delle città. delle regioni. c;on un largo fraseggiare: sorta di lento pro– seggiar cantando, in cui a tratti sem• bra di sentir riecheggiare or le e chan– sons > di gesta cd or le e croniche>. Il verso s·allunga interminabilmente: ma sempre. nello sdipanarsi del filo del racconto. è regolato da una cadenza ... La e grigia pàtina >? S'adegua al senti– mento di chi. nel raccontare. esponendo e commentando. mira a conforire una certa solennità alle sue parole. La tendenza religiosa oscilla tra un andamento salmistico. piuttosto rallen– tato e ca,·ernoso. e un eccitamento li– rico. pittosto esaltato e im·ocati\·o. Nel– l'un caso e nell'altro con frequenti in– sorgenze rivendicatrici. che la rendono partecipe dell'istanza sociale. D"altro lato. se in un Bettelli l'istanza religiosa si ricollega al Realismo con impennate quasi populistiche. in un Tu– roldo invece partecipa ancora del Post– e"rmetismo con inflessioni mistiche. )la la storia ci ricorda che una e con– dizione d1 poesia> può av\·erarsi anche e sotto opposte insegne. a difesa di in– teressi contrastanti>, Perché ciò do– nebb~ oggi essere impossibile? Il sor– gere e il fiorire d1 una sorta di coscien– za per così dire collettiva. non in tutti s'è raggelato e interrotto. o deviato e guastato , per il sopraggiungere e l'im– porsi di e opposti sistemi intesi all'af. formazione intransigente. alla recipro– ca disintegrazione>. (l\Iarcovecch!o). Se e \·ero che la e poesia più caratte– rizzata ed afferrabile di questi ultimi anni C quella sociale e religiosa>. non ,·ediamo molto spesso l'una fondersi e quasi immedesimarsi nell'altra? In dif– ferenti casi non e invece il conflitto ideologico stesso a dar alimento e calo– re alle espressioni poetiche? Esse non perdono valore a causa del loro per– manere in una fase contingente di ri– cerca: se mai esigono d'essere valutate al -di sopra della polemica. Il che non significa lasciarle indiscriminate. Non meno esigente risulta !"attitudi– ne corale. sia nel settore realistico. più fortemente risonante di una esacerbata socialità. sia nel settore religioso, più intimamente rigonfio di medianica spi– ritualità. Una simile attitudine e anche la ri– prova di un adattamento retorico non sempre dovuto ad un'autentica insor– genza poetica. Ma precisarne i limiti non deve portare ad escluderne resi– stenza. Fra le forme di reazione all'Er• met ismo. la corale non è la più gra– tuita né la più insignificante: e può trovare sollecitazione anche ncll' ade• guarsi del canto e intorno ad uno stesso non eccelso grado di accensione>. op– pure < intorno ad una stessa gamma di motivi>. Perciò rattitudine corale aspet– ta di essere riscattata dalla nuvolaglia dell'anonimato e risoUevata nella luce di un·avvincente personalità. Vorremo rifiutarci di credere alre\·enienza che e ad un dato momento. !"attività delle ultime generazioni abbia a rivelare in ra.re e inconfondibili voci l'essenza più segreta del sentimento poetico dei no– stri giorni>? Allora. e solo allora. sa– remo in grado di ravvisare nella gio– vane poesia i \·alari della più autentica e perenne coralità. quella che stringe le voci di tutti nel canto di un solo>. {Cu~atelli). Né son da trascurare satire. scherzi ed epigrammi. nelle diverse gradazioni dall'ironico al macabro. a seconda che s'addentrino nella psicologia o che si accaniscano contro la politica. E merita del pari attenzione il trape– lare. tutt'altro che casuale e indeciso. di una tendenza drammatica. 1\Ia è altresi da aggiungere. al nostro fine documentario. che nelle espressio– ni di ognuna e di tutte insieme queste tendenze - ciascuna delle quali con– rerma. non meno di tutte insieme. come < poesia > non coincida più con e lirica > e basta (cfr. anche M. Guidacci: Il pre– giudizio Uri.co, in Esperienza poeti.ca del dicembre 1956) - è spesso ravvisabile l'adeguamento a un coniormismo ideo– logico o l'appiattimento in un confor– mismo tecnico. La polemica o la poetica pre\"algono allora sulla poesia e, nei casi estremi, le varie espressioni si li– vellano e intorno a una stessa gamma di motivi>. come se fossero il portato di una specie di collettivismo. in forza del quale ogni eventuale spicco di persona– lità è costretto a rientrare nell'anonimo di .una produzione poco men che in serie. Manca ancora la e voce poetica asso– luta che ad un certo punto diventa la coscienza. quando non addirittura il simbolo, di tutta una generazione e ba– sta la sola sua opera a caratterizzare un periodo> {Pautasso). 1\lanca il poeta della quarta generazione. ln compenso ci sono i poeti. E del resto quale gene– razione si è mai affidata ad un solo poeta? * Per tutti questi motivi: noi continuia– mo a rimanere del ragionato parere che migliore atteggiamento da osservare nei confronti della giovane poesia sia. per il momento. quello di raccoglierne. ordi– narne e presentarne oggettivamente le numerose contrastanti prove. Deve ba– stare un repertorio. M,a qui cominciano le delusioni e le reazioni. Troppi gio– vani poeti sono persuasi di meritare e impazient.i di ottener già una distinzione che li stacchi, li isoli. li sollevi dagli altri. Si potrebbe tentarla. Non sarebbe ditricile. Né il riuscirvi dovrebbe auto– rizzare chicchessia a darsi l'aria di sco– pritore dell'uno o delraltro poeta. ~la e ancora presto. La storia della giovane poesia e appena all'inizio. E c·e chi so– stiene che un'idonea < sistemazione sto– rica > della stessa poesia meno giovane non può essere spinta oltre l\lontale senza incorrere nell'arbitrio e nell'av• ventatezza. Tutto quanto. per ora. si può in coscienza aHermare ~ulla < gio– vane poesia> è che essa esiste. E non m.1nca chi è disposto ad ammettere che al forzoso riconoscimento della sua esi– stenza ha forse un po' contribuito anche la oggettiva documentazione de] nostro repertorio. Se cosi fosse. quale miglior compenso avremmo potuto augurare al nostro la\·oro? ENRJCO FA.LQUI Hicor<lo diGiotti (Conllnua da pas. 1) La loro estesa vis~vità, iJl una prospemva dt toru tus~ e plani che vede èlevars1 a tìkura, a !lnea, a pa~S3.&M-ll, gli accenti sahentl del verso, le pause, i co1on soli l.'.he fanno largo all'rmmagme. Ove, nel suo cùzionaneito m append.ce a.ile var;.e raccolte, G1ot.ti volle spiegare 11 s,gnilicato dell agget t1vo gualtvo egli scl'isse: e Guat1uo e tl mare quano o: tranquillo, gualivo sarà un lavoro di r,camo ~ne, senso che si dice dt un lavoro fatto oene e di uno superflce senza disuguaglianze). Della uguagl:anza o •cose e di persone in dtaletto non si dice che son\, uguali, ma compagne >. E' da leggere m questa nolo lessicale quasi una timida formulazione di poetlcd Gtotli mirò a dare alla sua poesia il Lsc10 d1 uno Lranquillità che era il senso stesso di un lavoro fatto bene e senza disuguaglianza: alle cose e alle persone l'alta pietà, che Il dialetto stesso gli concedeva, d renderle compagne, mai conformate al vero, ma at• tratte dalla loto spontanea e concorde sorpresa a incontrarsi. Quest'inconLro è il modo stesso con cui il poeta, a indovinarlo, a colpirlo nel segno, sembra quasi che scopra il suo mondo per caso. Ricordate in Felizità? Go vi3to un mu., fermo a marina, arente de vele canarine e naTaru:one: Lu' tuto neQTO, con q_uele orecione, serto. E in t-ekc.To, drio, iera. do brente e un puteLeto conta.din. Ma. eh.i se ga. impe-n.sado de méterli là?! Mar e campagna che se ga incontrd! diese minuti de felizità por mi. L'occasione della poesia è, nella sorgente stessa del dialetto di Giottl, una battuta d'incredulità e di meraviglia per il creato: un creato che risponde cosi bene alla propria immagine da restarne illeso, ma turbato quasi per la sua salvezza. Sempre cosi. La poesia di Giott.i è uno specchio che s'appanna col suo stesso flato. Il suo inimitabile patetico è un trasalire dell'immagine acerba verso la proprie curiosità d'ap– partenersi e di diventare adulta. La contentezza dl essere (e Se go due oci in fronte . son contento de viver, - d'essere ancora a.l mondo) cede all'incanta– mento pensieroso (E un omo, vìgnù fora - de Id, ,e giusta pian - pian, et se incanta sora - pensieT ...). all'attesa della sorte in cui s'accorda. vanificato, il silenzio di tutti i colori. E' una spoliazione muta del– l'animo che pensa a quel che sarà - senza paura come nell'ultima quartina d: e Sulla riva>: E mi vardo, e no' -pen.so più altro che a 'sto incanto che vedo: discordado go de mi tuto quanto. E' sign!fl.cativo che Giotti riesca a toccare propno nella descrizione e nella nomenclatura delle cose I valori di profondità più E motiva per la sua parol3r E' una parola che dura in tutta la trama sillabica per staccare e diradare la vislv!tà tranquilla della sua penetrazione. Leggete (ancora in e Sulla riva a): F'iapo., molada in bando, . pica la. vela gTanda - zo dal maestro. A pupa, • piam., i màina. !a randa. Un gioiello di quartina che ne ricorda altre, tante. questa ad esempio: E mare e riva e riel xe suodi. No Qhe se che quel fu.mo, qu.eit'ala pièia, e il mio cuor che bati. Senza il suo autore. questa poesia resta ancora più sola e presàga del suo lungo e umile dolore. Noi torneremo a leggerla. a spiccarla nel vivo deJla sua gioia naturale. a ripensarla nella storia del suo lungo travaglio umano e letterario: sempre la indicheremo tra le più pure e le più alte espressioni del nostro tempo. Ma l'amico che ci aspettava da tre anni. non lo rivedremo più e senza lui, senza Saba, senza la moglie di Svevo. Trieste sarà sola. Ora. a G!otti. nessuno potrà portar p!ù via la sua pace (... de pase . ohe ne g,avrò presto tanta tanta, . e nissun più me la portarà via ...). ma per il suo intrepido bisogno di vita e di sguardo. non S:amo sicuri ch'e~li sia con- 1ento d'averla. Come un vèclo ormai in narp mi n6 in pace. egF •· rtbella ridendo. \ T.FOSSO GATTO

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