la Fiera Letteraria - XII - n. 30 - 28 luglio 1957

LA -FIERA LETTERAR ANNO XII - N. 30 l)ETTIMANALE D LLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCJENZE Domenica 28 luglio 195 e SI PUBBLICA LA DOMENICA J l)ir<'ffore VINCENZO CAIWAHELLI QUESTO NUMEHO L. <,O OIHEZIONE, AMMINJSTRAZIONE: ROMA - Via di Porta Castello, 13 - Telefoni: Redazione 555 41:17 • Ammtrustr. 555 l:,ij- PUBBLICJTA': Ammlni.str.: • LA Fl.l'...HALETTEHAHIA • - V. dl Porta CasteUo, 13 - Roma - TAR.: Commerciali L. làù Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI Annuo L. 2700 - Semestre L. 1.400 - Trimestre L 750 - Estero: Anno L. 4000 - Copia arretrata L. 100 - Spedlztone ln conto cnrrente postale (Gruppo Tl) • Conto cornnte postale 113142 fl A PROPOSITO DEL « NOVECENTO LETTERARIO»DI FALQUI * Lacritica"militante" e la .suacrisi attuale * cli Fl1JRDJNANDO VJBDJA L'apparizione nelle hbrene re I nomi che ci vengono pn- l'altra, .tende al deteriore e della Sei 1e Quinta delle rac- m1 alla memo11a) verso la cn- all.::i scrittura anonima•· M.a colte critiche che sotto il ti- tica militante permane un occorre aggiungere che l'ott1· tolo Novecento Letterario En· certo sospetto se non proprio mismo del Falqul è tutt'altro rico Falqui va pubblicando di artigianato letterario, cer- che un ottimismo corrivo o presso l'editore Vallecchi (un to di autodidattismo e persino nutrito di eccessivo candore. grosso volume di quasi sei- di dilettantismo, sospetto, oc- La sua esperienza è. al cento pagine che fa seguito corre aggiungere. non sempre postutto, un'esperienza positi– alla Serie Quarta). più che ad ingiustificato, anche se ap- va. l'esperienza di colui che una recensione del libro, al- punto la _giustHìcazione. mi- ha saputo. in più di un tren– quanto diC!iciJe non soltanto gliore della critica •< mili- tennio d1 lavoro. tener fede a per la vastità e varietà della tare II sta in un esercizio un indirizzo. a una linea con– materia contenuta nel volu- continuo e pressochè allo sba- creta di gusto. l'uno e l'altra me stesso ma altresì per la raglio, il che esige che alla non improvvisati, ma lunga– difficoltà di una critica della mancanza di certi contatti si mente meditati attraverso un critica e per la composizione supplisca con la puntualità assiduo contatto, direi quofr del libro da operare per giun- del gusto, con l'attenzione diano. con la letteratura. Si ta su una critica esperita sulla sempre desta per lo svolgersi può essere in disaccordo con critica. e in particolare di della cultura contemporanea lui. ma non certo n.eg ~re che quella di un critico così pun- e non soltanto di quella let- egli ha saputo bemss1mo di– tuale documentato e ferrato, terarìa, l'impegno a tener fe- fendere. le ragioni della sua e dal quale per giunta chi de a una funzione presso il scelta e che proprio dove si scrive molto spesso si• trova a pubblico garantendo una è in disaccordo con. lui appa· divergere nelle opinioni. più l)ressochè a:;soluta accessibili· re al contraddiuore che che ad una recensione del li- tà dei suoi testi. talune sue apparenti im– bro invita a un discorso piut- A differenza della nuova puntature e sordità si mani– tosto ampio sulla funzione e generazione, quella dei criti· restano chiaramente come la sull'ufficio della cosiddetta ci militantj-docenti, che incli- espressione di quella che è critica e militante li, quella, nano quasi tutti verso impo~ la fedeltà ad un suo modo di almeno sino a ieri, priva, in stazioni di carattere prevalen· vedere fatti e vicende della genere, di gradi e di titoli ac- t~mente !ilol~gico, le .P~nu!- letteratura. inquadrandoli nel· cademici e in certo senso abi· time e terzultime le,·e d1 cn· lo svolgersi di un ben preciso litata sol~ da una irriducibile tici militanti {ed è inutile ag- filone culturale. E se egli ci passione letteraria, o da studi giung_ere ~he si tratta ~i leve ammonisce a e non chiudere r:l~a~iit~~:d~ad~l~g~!tf:r~~ ~;;i~~nlo 1 s~tt~~~ai st ~!~àryad!i ~~cl~;cs~ 10 a;irt lic ;a 0 ;iàei:rue~ 0 daWesercizio di un giornali- suoi adepti dai quarantacin· si tutt'e due e ha gia molla'" smo letterario che pone il cri- que ai cinquantacinque anni) to li, a e non dar confidenza A PROPOSITO DI UN'ANTOLOGIA * L'ANNO 1945 NON E' la chiusura lampo di un sacc * di GIORGIO C.,lPBO.'.\I In una recente antologia (Il secondo '900, panorama di. poeti. dell'ultima ge– nerazione. di Casimiro Bettelli. Amicuc– ci. Padova). troviamo: linizioni: cioè affermazioni categoriche, che come tali. avendo un massimo d'e– stensione, di conseguenza hanno anche, come ci è stato insegnato a scuola. un minimo di comprensione>. Cosi, intero, il e cappello> d1 quella nostra conversazione. dov'eravamo lon· tani. si, dal negare al 1945 la sua im– portanza e non soltanto nell'ambito delle istituzioni, ma purchè tale data la si intenda - scrivevamo, - più che sul calendario appeso alla parete. sull'altro - più o meno anticipato o posticipato - della reale storia intima di ogni uomo, anche letterari.a>. Al quale proposito. si precisava (ma la nostra chiacchierata non toccava soltanto la poesia). e può insegnarci qualcosa il fatto che il de– cennio s'è aperto proprio col Canzoniere di Umberto Saba, opera che nessuno. pensiamo, sarebbe disposto a considerare in ritardo o superata, priva di interessi umani e di adesione alla realtà>. (Ope– ra che nessuno. potremmo dire oggi. sarebbe disposto a considerare come e di~truttrice > dell'uomo). LAMORTE E'VENUTA PER CURZIO MALAPARTE tico a diretto contatto col pub- si è formata e si è educata so- e non regalar lode a chi non blico da informare e da indi· prattutto sull'estetica crocia· la merita eppur la pretende li, rizzare. na. facendosene spesso uno e questo a costo di procacciar· Dico sino a ieri, perchè a un sche!1la e centrando in ~odo si l'immediata impopolarità dipresso dopo la mia gene- particolare _la .su~ atten~u~ne c_con quanto ne con~egue d1 ~~~f~ria s:e~g!~z~e1 Ji~/~~: ~~a~~~i.'.e:~u~;e!~~~ et:1 1 v~\~~ ~\~;~~~nll~•f~a1~u:af.!~~~ne t~: perare non dirU il dissidio ma persino 11 pensiero estetico del duta, se non altro pe1· il sue– piuttosto il parallelismo· tra filosofo ~~poletano {e quest'? cesso e per la fiducia c~e in· questa critica milltante e. la accade p_iu spesso per alcum cont_ra una critica _d!11l'1mpo· cultura ufficiale delle Univer- tra quelh che rai:,no pro.fes_s.10-st~ztone teorica tipicamente sltà, passando indifferente- ne dt fede_c!lttohca o d1 p1u o e 1mpopolare li come l? :5ua. _ mente dalla libera docenza al ':l~no esphc1~e osservanze po- Il problema della cnt1ca m 1- giornalismo e da questo ulti- litiche mar~1ste) _dal coi:testo litante e q_uel_lo.d.i un'indi– mo alle cattedre. A parte al· ~ella sua f1losof1a! qua~1 ch;e pendenza. d1 &1ud_1z10, proble– cune eccezioni (un Bellonci tl problema estetico sia di· ma che s1 puo nsolvere solo venuto dalla scuola carduc· stingub1le dal problema ~ella in parte mettendo in atto 1 ciana e rimasto. anche se sen- ci:moscenza o.se _nella f_athspe: co_nsigli ci:i Falqui. la parte. di– za cattedre, assai vicino alla c1e le soluz1on1 crocianE: d1 re(, propriamente so~gettiva al originaria impostazione del quel problema non facc1an.o critico; dall'altra c1 sono le suo lavoro e dei suoi studi, un parte della complf:S~a archi- vere o presunte esigenze del e Ha scritto Giorgio Caproni (cfr. Fie– ra Letteraria, 11 dic. 1955) che il decen· nio conclusosi è stato tutto colorato dalla polemica tra ermeti~mo e neorea– lismo: fra una letteratura che viene .ac– cusata di fuga verticale dalla realtà e dalle umane responsabilità per essersi ridotta a un'inane esercizio di vita in– teriore. e una letteratura tutta intesa come partecipazione atti\·a alla storia. e soprattutto alla storia degli altri, che e come dire al costume e alla società. Spartiacque fra i due opposti versanti. si e detto e ripetuto. il 1945 >. Chiuse le virgolette. punto. e Bettelli prosegue con un suo {le sotto!ineature sono no· stre) e non c·c chi non sappia infatti come la fondamentale. responsabilità della generazione antecedente fosse co– stituita dalla scetta della parola. d.?l verbo assunto a mito, mentre per le nuove generazioni è quella soprattutto di storicizzare anche attraverso la poe– sia - una poesia ·•come lavoro·· - le aspirazioni dì verità. di giustizia, di charitas tratte. più che dalla vita del– l'io, dalla storia quotidiana di tutti. ln allre parole: la poesia ieri distrusse ruomo ecc.>. Bettelli ha il pieno diritto (ci man– cherebbe altro, dopo il 1945) di espri· mere liberissimamente le proprie opi– nioni: ma quel suo infatti d par che ,·o– glia tirare il senso del nostro mutilato periodo (ripreso anche da Falqui su Il Tentpc:; del 12 giugno u.s., ma 1icìotto con molto più accorgimento al suo puro e semplice valore di constatazione di quanto si è andato e si va dicendo) dove non vole\'amo affatto che tale senso ar· rivasse. Giacchè esattamente. e di filato, proseguivamo con maggior modestia: La nostra semplice conclusione era che anche i migliori poeti dt prima (e li citavamo uno per uno). a\'evano sa· puto darci. e spesso anticiparci, le mi· gliori testimonianze di quanto era a,·– ,·enuto dopo, e che in alcun modo pote– ,·amo considerare quel 1945 come la chiusura lampo d'un sacco. nel quale dovrebbero restar sepolti per sempre ~crittori e poeti che invece, maturatisi negli anni anteriori, e magari nel clima duro. e dopq aver scritto, anche in quel clima veramente duro. opere che illu· strano il cinquantennio, hanno conti– nuato il loro naturale svolgimento di uomini e di scrittori. assumendo nella Joro coscienza. e nel loro linguaggio in progresso. anche quei terribili fatti nuo– vi (ci basti citare il Montale. non dicia– mo di Fin.isterre ma degli stessi Ossi e delle Occasioni) presentiti se non. addi– rittura, vaticinati>. * A 11nuina 8 il 1•i"m•,lo cle, lo sc•·irtore ,, clell',umw n C.'lfl''-' di ENRICO FAIJ(tllJ Cecc~i, un De Robertis, ~lpri- ~~~-tr~r~;:lu~~~:!o~hc~s~t;,,~ 1~: ~~1r~s~~en! ~~,}~ a~~lit~!zz~s1~ mo titola~e di c~ttedre mgle· tanti di jnclinazione crociana, !!'.enze extraletterarie. 1~ pri– sl e amencane, 11secondo ll· 0 com1:,1nque esplicitamen~e ma delle quali è la ormai e Vista cosi in superficie, la rixa po– trebbe sembrare concreta e perfino ne– cessaria. Ma se invece poniamo l'occhio. • più che ai discorsi teorici, ai singoli li– bri, riusciti e significativi, apparsi dalla fine della guerra ad _oggi, subito ci ac– corgiamo come le due opposte defini– zioni altro non siano, in fondo. che de· Bettelli ci perdoni la precisazione. la quale non vuol essere un giudizio sul suo e panorama >. che ancora, ahime, non abbiamo avuto modo di esaminare. GIORGIO CAPRO:S"I ,______________________________ _. lustre docente, un Bo per fa· aderenti a uno schema esteti- FF.RDINANDO VIRDIA ,-------------------------------------------, ~~e~roc~~o·t!r~~n~!~foo~ee aJi (Contlnu.a a pa,. Z} Al COCCOLARSI IN Cli\'IA AD UNA CARTA GEOGRAFICA * La v1lle,:ì;'iatura • e l "benedetti,, panoramist i * " È po-sibile viaggia1·e rn un quadro. è p•rmes•o starsene al fresco iu un bosco di Fontanesi o fare un bagno in una marina di Carrà? ,, * ,li .-11.,Fflt\iSO GAT'l'O « E" possibile villeggiare in un quadro. è permes– so starsene al fresco in un bosco di Fontanesi o fare un bagno in una marina di Carrà? H. E' possi– bile, è permesso rispondiamo subito. Passare le va– canze ai mari o ai monti. standosene all'ombra gra– dita d'un museo o dj una galleria. crediamo sia un piacere da darsi ogni giorno a piccoli passi. misu- · rando la prospettiva delle luci e dei colori. centel– linando il proprio gusto di vi,·~re. Vivere è anche un'arte. Si impara a vivere dando valore ai beni che abbiamo. ai sensi. ai sentimenti. alla nostra donna, alla nostra stanza. alle gambe· che ancora ci porta– no in giro agli occhi che ci fanno ve-dere SeJ!lbra una cosa ovvia, eppure non è così. t;·uomo crede spess('I. se non sempre. che la vita gli sia dovuta come una premessa da cui partire alla conquista dei beni difficili. dei piaceri proibiti. del denaro. della ric– chezza. de:1a sazietà e dell'appagamento indiscrimi– nato. An11chè erlucare la propria capacità di vi,·ere. fisicamente e moralmente. affinando sensi e senti– menti ragione e ironia. traendo prQfitto perfino dal– la stanchezza e dalla pigrizia, qualità naturali di cui la natura stessa ci dà esempi. anzichè misurare le forze. dosandone l'abbandc-no che gli è necessario. egli eccita smisuratamente la propria potenza si ~r~– voce e si Jo!)('ia pro\•ocare. cerca dall'esterno la -g101a che non riesce più ad avere dentro di sè. A questo uomo restano spesso soltanto le mani - grandi. grandissime mani - e· una profonda delusione. una amara cattiveria che egli porta ovunque si rechi a fuggirla e a dimenticarla. anche alla montagna e al mare. Le vacanze per lui non saranno mai una fe– sta. ma un vuoto. Potremmo concludere che per pas– -sare le vacanze in un quadro bjsogna avere impara– to l'arte del vivere, sapere almeno che si può viag- giare intòrno alla propria camera scoprendo sempre ogni giorno un nuovo giorno. Restiamo ancora in linea. a proposito di vacan– ze. con un altro immaginario lettore che ci scrive: ~ Voglio sapere subito qual'è il p~sto in It~lia i~ cui si riesce a godere il panorama più vasto d1 mari. monti, laghi. e (iumi )) Tre sono le risposte. Il pri– mo consiglio che gli diamo è di acco<:olarsi• in cima a una bella carta geografica. Il secondo è quello di prender stanza in un pallone frenato. in un diri– gibile. nelle vicinanze dei castelli di Roma (il. bal· samo fino di quell'aria gli aprirà gli occhi e l'amma). Il terzo è quello di ascoltare la storiella non pere– grina. tuttavia istruttiva. che veniamo a narrargli. « Che cosa hai visto di bello? 11 chiesero gli amici al signor X tornato dalla Svizzera dove ave,·a passato le vacanze. « Ci sarà stato il panorama - rispose il signor X - ma con tutte quelle m6ntagne intorn~ come facevo a vederlo? n. Proprio così. I benedetti « panoramisti 11 •• che hanno nel cuore tante esclama– zioni. non si accorgono mai che l'unico panorama da vedere è proprio quello che nasconde on altro pano– rama. Ogni figura e ogni paesaggio in tanto esistono in quanto hanno confini e limiti ben precisi: tutto si curva all'orizzonte del nostro sguatdo. Per fortuna. Altrimf"11ti il mondo ::.arebbe una desolata linea retta. un manifesto spalancato agli occhi dei velocisti che s'augurano di viaggiare. presto o tardi. nei proiettil.i, attraverso lo spazio puro delle pitture che non di. cono nulla e le pagine bianche dei poeti che non cantano più. Si sa che le confidenze degli uccelli sono molto tristi al riguardo: con tutto il cielo e l'in– finito che hanno. amano starsene sugli alberi. sui campanili. sullP gronde. accanto . alle case . degli uomini. Per vedere tutto. come noi. hanno b1so~o soltanto di vedere qualcosa. ALF01'SO GATTO egualmente militanti non cro- cianL Ma il problema attuale della criticà militante evade net· tamente da quello che è un problema - che ciascuno ri– solve a suo modo e secondo le proprie inclinazioni - dei fondamenti o degli schemi sui quali impostare il giudizio estetico. che è nella maggior parte dei casi un giudizio di gusto, di cultura. di penetra· zione psicologica. li problema è quello di un esercizio effet- tivo della funzione critica, e soprattutto, di quel giornali– smo letterario che in passato ha costituito uno dei migliori caratteri della stampa Italia– na e che oggi è in piena de– cadenza. non sempre per col– pa dei critici stessi. siano mi· RI'l'9RNO DI LORENZO MO~'l'ANO ... i\ PASSO D'UOMO E' il primo volume di una. nuova importante collana dell'editore Rebellato * di ALDO CAJIERINO litanti in senso assoluto o mi- e A passo d'uomo> di Lo- zio_.a una chiusa; co11facen-1 ture loro adorne, rammen· ziosa e misurata e consuma– litanti-docenti, bensì a causa renzo .Monta110 - stampato tissimi. s'intende, atla sua tavano Lorenzo Montano; ta bravura. O centeHinava ~~U~uft1:::1C:~~~t~e~~e;;{j~t~ g~,~ng~a:!t~. ~~r~a~tas~ui~~~ :i~ri~o s:~riheanrftict~~o~ f~fist daei~:e,le~f:r~~tr~~ei- ;on d:ert~r:itg;;~s~· ~:lb~!t~8~ nel giornalismo italiano attra- no bianchissima, in duecen· fu mai un imitatore, sì. gli cende di vario aenere, tra le raccolta d'arttcoli nei quali verso editori e direttori trop- to pagine, di formato piacque richiamarsi. anche quaU certi eventi che pre· una simpaticissima sagge=– po sensibili ad una presunta 17 x 11.5, daU'editore Bino con tocchi e grazie non vi· cedettero. dolorosi, ta se- za si esprimeva in una pro– scarsità nella richiesta da RebeLlato di Cittadelta Ve- stosi. ai grandi. del passato, conda guerra mondiale, per- sa in cui erano evidenti ~a:~fon~eln~u~:~~~ ~-~ll~n~~~= dft~i~rl~~/fte q 1 1~~~~~si~[~~ ~int:.epl;~ta s~~~;~e s::~/ifd ~:~;:~ 0 pe~:ntfniuoa :i?:rd[;,~ /i~it!~~ dfer~;:J:::zzaL~ tere. e E' cosi - scrive il Fai· aolarissimo scri.ttore che ha nello scherzo, un moraLea· ad accarezza la sua pigri.- prefazione alla traduzione qui nel primo capitolo di que· taciuto per quasi trent'anni. giare austero e robusto. una zia. Ma non era uno scri.t- del e Candide> appariva sto suo libro - che la critica La carriera letteraria di tal quale grave scioltezza, il tore finito. Lo dimostrano esatta e giustamente con– militante ha perduto E.enza Lorenzo Montano nti pare rallentalo abilissimo di mol· gli elzeviri che ·da qualche creta. E la traduzione pu6 scendere di valore: militando si possa definire avventura· ti periodi. certo sentore di anno ha ripreso a pubblica- dirsi un modello di prosa meno del necessario. proprio ta. Giovanissimo, lo scrit- vecchi.otto inserito in scritti re nel e Corriere>, seppure succinta e snella; tutta co- ~~iredrn~=~:~r~;a:!a:~ ~r~p~r~ ~fb~eft{ 0 dis~::ii~dìc CDist:r~ ~~~er~~s/~::1ai ~~abWt~J~n~~a ::~~~,~~ d~c~a;l~i:t~s:arer~ f:ti e ~deiu!;!~~h~t ~~~: azione: e illudendosi di poter· danze>, pubblicato dalla giovialità non sentenziosa: del tutto daU'amabHe ozio quella di Voltaìre. che ri.– lo fare senza danno li, e Voce• 11el 1914_. e e Ariette ecco le caratteristiche le delle site lunghe vacanze. produce a perfezione. La Ha veramente ragione il per piffero>, impresso, per quali rendevano a un tem- E appunto un gruppo di. scelta del Malagotti, altro Falqui quando richiede ai no· L'autore e una settantina di po originale e tradizionale codesti scritti qui si ra.c:co- grande stravizzo di Monta– stri colleghi della critica mi· amici. nel 1917. Collabora- Lorenzo Montano. Fortuna- glie. H lettore vi troverd no, dette divertimento a Jitante un po' più di fiducia tore di e Lacerba >. Monwno te:> tra i migliori egli s'era it Montano di sempre. For- molti buongustai: i quali in se stessi e negli altri e fece la guerra del 1915. e formato. fin dagli anni gi.o· se. acuiti. i doni. di osser- seppero non prescindere quando afferma che la critica ne riporto tdl bagaglio di vani. uno stile. vatore in anche maggior dalla riconoscenza dovuta stessa. con un po' più di pas- esperienza da potersene util- Attentissimo nei suoi si;,rit· pacatezza, è evidente in lui all'antologo; e godettero la sione e di rigore potrà aiutar- mente valere in scritti savi ti: moralità, invenzione . .os- un'umanità che si serve prefazione: che in breve di– si a ricredere con più fer- e saporiti ancor oggi lermi· servazioni su fatti del gior- qtialche votta di pretesti un ceva tutto l'essenziale con mezza e intransigenza nella bilissimi. La prosa del Mo11- no ragionevolmente assurti poco edonistici. tuttavia non U1t gusto che si sarebbe det– Letteratura, e potrà anzi. si tano maturo con bella rapi- a paradiomi e assempri, ha fatto nulla scadere la to, a momenti, queUo di un può aggiungere. aiutare in dftà. L'esser chiamato. dalla brevi ritratti. aihchi cauti e sua acu.tezza di stilista che pasticheur di pran marca. questo senso a ricredere nella fiducia di Vincenzl) Carda· attutiti della fantasia, dove ammorbidisce da raffinato i sul viagpiatore e moralista letteratura il pubblico attua!- reHi. a far parte di quella mai cadeva 1tn ritmo men più spinosi arpomenti. Cose e scienziato ed eccentrico mente diseducato e distratto? e/te Baldini chiamo la e li.sta che perfetto. Montano fu d'oggi e antiche oli danno allora (1924) dimenticato o Direi che è difficile nutrire bloccata della Ronda>. gio- definibile. pressappoco. nel modo di riessere lui. Come quasi dai lettori. E sovente altrettanta fiducia di quanta v0 r:,randemente sia alla dif- primo dopoou.erra. con le dire più pianamente che i lettori finivano col doler– ne dimostra il Falqui nelle fuslone delle sue prose tra parole delle quali ci andia· continua ad adeguarsi a si che la copiosa, ma nem– oossibilità da parte della cri- non moltissimi. ma assai mo servendo 11oid'orrpi. Ar- una classicità in cui. studio meno scarsa produzione di. tica mil:tante di risalire quel scelti lettori: sta a uno svi- rngi: al nostr.J -:crittore toc· ed arte sono componenti na· Montano. non fosse stata la che è l'attuale crisi della luppo che ebbe tanto di na· cO la relatil'a forluna d'aver turali? raccolta dalla solerzia di un e terza oagina li del ,l{iornale turale quanto era oiusto in la piume oaresseuse. come Di tanto. in tanto. per una editore. quotidiano in genere ed anche- un artista non mai privo di egli mede.<:imo confessa. Il trentina d'anni. qualche tet- Tutte occasioni d'incontri del settimanale. in ro1ocako sapiente artificio. I...a letttt· suo patrimonio di argomenti tore avveduto continuo a con Montano, eh.e sono an– o meno, e non mi sembra in- ra attenta dei classici. e la wpue istintfrnmente ammi- riscopdre te prose di Mon- dato elencando. E serviro– vece che erri il Ravegnani familiarità con essi. con/e- nistrarlo a dnt1ere. Gli ac- tano. Così. qualcuno loda- no infatti a tener desto lo quando afferm-::i che • il pub~ rirono alla prosa di Danilo cadde di smetter(' di <:cri"e- va iL e Viaqoio attraverso la tnteresse sul suo nome, an– blico. abbandonato a se stes· Lebre('/,t (tale e H vero no- re as'lai presto: e rimase oiotumf'il secondo un itine- che durante qli anm del suo so. cammina per suo conto me dello ~criftore: quello nrE's<:ru:hPtrent'rmn, · ~enzn rario recente>, pubblicato non dirò letargo, ma stlen– lmbocca Qualsivoglia strada. ro/ quale firmò i suoi due rlnr notizie dt sè rin Mnndndor, nPl 1924 ro- zto Ora s'è n.messo a scrl– fa l'orecchio ai luo!!hi comuni orimi libretti, ,rn trrno as-:m Rpvure nnn •wltanto coln· \ inanzo mass1cc10, un po' vere, e s'è deciso. per eon– e alla sciatteria Non c'è cri- nartirolare e riconoscibile a ro t q1rnh ~, rnteressarann troppo pnvo di e vuoti• nel stolto dt FrPd1 Chiappelli ,t terio sicuro di scelta ...; e la ttna frase. a una movenza, a aUe vicende oramat stort· quale la personalità dell'ar- quale gli dedicò un esau- !__________________________________________ _, scelta. per una ragione o per un abbeltimento, a u.n tm· che dei rondi.sti e alte scnt- lista era rivelata con mali- riente saggi.o (Letteratura . ..,

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