la Fiera Letteraria - XII - n. 26 - 30 giugno 1957
._,.,__ I • LA-FIERA LETTERAR Anno XII . N. 26 ::>ETTJMANALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCIENZE Domenica 30 giugno 1957 SI .PLJl:H3LICA LA LJOi\11::NICA Uirelfore VINCENZO CARDAHELLl QUESTO NIJMEl<O L. <,O lJJ HEZIONE. AMMINISTRAZIONE: ROMA - Via di Porta Castello, 13 - Telefoni: Redazione 555 487 - Amn'linlstr. 555.158 - PUBBLlClTA': Amm.lnistr.: e LA FIERA LETTERARIA• - V. di Porta Castello, 13 - Roma - TAR.: Commerciali L. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI Annuo L. 2 700 - Semestre L. 1.400 - Trimestre L. 750 - Ester'o: Anoo L. 4.000 - Copia arretrata L. 100 - Spedizione tn conto corrente postale (Gruppo Il) - Conto corrente postale 1/31426 :\"O-' C'È DI ìtJEZZO IL JJARE * Dal· ((Dizionario Melzi )) ali' · e( Enr) cloplédie de laPléjade )) * «l nostri fratelli di oltr'alpe. ha con/~rmato R11sso.-s'i11tefessanoalla nostra letteratura, solo quando in un ,nodo o in un altro possono di- 1n.ostrare che s~amo pensionarii del loro pensiero o della loro arte» * cli El\BICO FAL(lUI Che per la cof!oscenza e per l'apprez· zamento della Letteratura italiana. sen– za distinzione tra l'antica e la moderna. non tirasse oggi in Francia buon vènto neppure tra la gente di cult1ira, s·era avvertito in occasione della inchiesta 1promossa da Raymond Queneau. tra duecento e perso111,1es jouissant d'une certaine autorité dans difTérents domai– nes pour que l'arc-en-ciel dc- leurs avis puisse guider des lecteurs qui souvent n·ont pas cent livres à lire :o. allo scopo di poter appunto offrire la lista dei cen· to libri necessari ed essenziali pour une Bibliothéqu.e idéate (Gallimard. Parigi. 1956). e Les cents ouvrages que tout honnéte homme se devrait d'avoir lui>. Dei duecento personaggi interpellati. si e fio una quarantina stettero al giuo– co e risposero e d'une façon positive>. Tutti gli altri non ne vollero sapere e. con buono o cattivo garbo. con ironia o con condisçendenza, rispondendo o ta– cendo, si trassero in disparte. E al tirar delle somme, assegnati i due primi po– sti a Shakespeare e alla Bibbia e ses– santuno ai Francesi dei novantotto re· stanti. si verificò che in pro degli Italia– ni, incamerato d'ufficio quello scavez· zacollo del marchese Casanova tra i Francesi) non ci fu verso di salvarne più d'uno: il ventinovesimo. Ben meri– tato, d'altronde; poichè la scelta cadde su Dante in vitttù della sna Commedia. N"on di meno Queneau p:retese cavarsi d'impaccio con qualche osservazioncel– la numerica. dopo avere in proprio for– nito un singolare elenco dove mancava' anche Dante, e con Dante ogni altro nostro rappresentante. a tutto vantag– gio dei Mac Orlan. dei Breton e dei Céline. Ma la sua risultò pretesa ecces– siva e provocò lamentele, nonchè ma· linconici raffronti con le differenti te· stimonianze di esalta informazione e di adeguata stima che per solito ven– gono da noi fornite allorchè, pur trat– tandosi di partecipare a consimili gio– chetti di società. preferiamo farlo pren· dendoli sul serio. Vero è che non de– vrebbe più esserci gente di buona cul– tura, disposta ad alimentarli. Dipenderà forse dal fatto che questa gente si sente lusingata nell'amor proprio allorché, previa scelta, viene richiesta di mani– festare pubblicamente un'opinione de– st{nata a tramutarsi in giudizio e a servir di guida? Diversamente non si spiegherebbe certa arrendevolezza nel rispondere a domande di questo tipo: e Trovandovi in un'isola deserta. quali sono le cento opere che vorreste trovarvi? :o. Perchè a scherzetti del genere si riduce in de– finitiva tutto lo spirito enciçlopedico del referendum indetto dal Queneau e destinato, salvo errore. a illuminare principalmente i lettori di specie ame– ricana, relegati in un'isola in mezzo al- r~cea1io. sollecitandoli e guidandoli al– l'acquisto di opere letterarie in gran– dissima prevalenza francesi. Quasi che realmente i tre quarti delle opere di una e Biblioteca ideale> universale do– vessero appartenere ad autori fràncesi. Burlette che, solo ad accennarle. muo– vono al riso. Se non fosse che. questa volta. a presiederle è stato. con molto sussiego. un Queneau dell'Accademia Goncourt, della Encyclof)édie de la Pléiade e soprattutto dell'Unesco: e se non fosse che a stamparlo con la debita serietà è stata una casa co.ine quella Gallimard. E non staremo ad aggiungere altre osservazioni. nè altre lamentele. intor– no ad un argomento che ci sembra ini– zialmente destituito d'ogni assennatez– za perchè se ne possa discutere senza dover poi rimpiangere d'aver perduto il tempo. L.'enquéte e Pour une Biblio· théqu.e idéale > hon può trovare appro– priata utilizzazione che in qualcona del– le superstiti colonie francesi non anco– ra ben concimate culturalmente. M'fl ne esistono? Parrebbe di doverlo esclude– re. E dunque per siHatta « biblioteca >) non dovrebbe esserci posto che nelle praterie dell'Arizona. Senza voler of· fendere quei simpatici cow-boys. Ad aver la pazienza di spilluzzicare tra le varie risposte e d'intrecciarvi qualche commento, ci sarebbe da intes· sere un articolo a buon mercato. Vicino a quelli che si sono adoprati per rispon– dere di tulto punto, s'al.lineano quelli che hanno preferito cavarsela con urfa barzelletta. come il commediografo Ar· mand Salacrou, che ha ridotto a due i cento presunti libri essenziali: Dizio- 11ario del L.itt:ré e Guide Michelin: op– pure quelli come il narratore Mar:cel Jouhandeau, che ha confessato d'essere: e Pas liseur du tout. Aucun lìvre ne m·est nécessaire. Je préfère les étres. la vie ... >; nonchè quelli come il saggi– sta .Jean Paulhan, che ha domandato: e Comment voulez vous que j"y arrive? Puis je ne crois pas qu'il y ait dea ou– vrages essentiels. Je pense qu'il y a des pensées essentielles auxquelles ont finit en général par arriver... >. Ma - ec· cezion fatta in favore del solo Valéry Larbaud, che tuttavia si limitò a la– sciar trascrivere alcune pagine d"un suo antico elegantissimo saggio sul e pelit jeu littéraire > in questione - per il resto, quanto accademismo e scivioni– smo ed esibizionismo... Uno spettacolo da non prendere ad esempio. Non di– versamente dal referendum stesso. Nessuno esclude che, fra cinquecento anni. l'intero elenco possa risultare su– perato- ed assµrdo. Chi sa che i libri stessi non siano destinati a uscire di ENRICO FALQUI (Contlnua a pag. 2) IL LIBRO DI CUI SI PARLA * vero e il falso nell'ultimo Soldati * cli FERDl1\"A:\'DO J/IRIJIA Sino a che punto una for· di scoprire la sua verità più avverte proprio laddove il mula narrativa serva uno segreta. o meglio il costante sottile gioco psicologico del scrittore o piuttosto non lo relativismo della sua verità. narratore cede per lasciar tenga prigioniero, è sempre Dalla educazione controri· passare quasi di contrabban· difficile determinare con !ormista passata attraverso do un momento di emozione. esattezza; ma la lettura del un successivo filtro illumi· il peso di un ricordo. un·tn– nuovo romanzo di Mario nistico che tuttavia lascia termittence du coeu.r. « Madonna di Costa11tino1,oli » (part,) - Mostra. della scultura. lignea a Milano Soldati: H vero Silvestri, .ap· scoperto in lui un gusto del Occorre cercarlo, quel se– parso in questi giorni presso barocco (~ sia pure di un gno, piuttosto indirettamen– l'editore Garzanti, ci sembra barocco piemontese compas· te che direttamente. dove il legittimi un sospetto o al· sato e in ritardo come le rapporto con l'esperienza. in meno una perplessità di archite:tture del Juvara~ il una narrativa cos.i oggettiva– fronte allo svolgersi di una Soldati ha tratto con sicu- ta e spesso cosi abilmente og– vicenda che comunque sem· rezza l'inclinazione allo stu· gettivata, appare meno espli· bra ripetere un gioco di dio dei casi di coscienza - cito; non tanto. dunque, in prove e di controprove at· inclinazione saggistica assai una certa aura affettuosa· traverso le quali alcuni per· più che esplicitamente nar· mente e taloca amaramente sonaggi tipici di questo scrit· rativa - condotto talvolta familiare nella quale il Sol· tore si ritrovano da raccon- attraverso uh'indagine nelle dati evoca il borghese mon– to all'altro. da un romanzo situazioni psicologiche, nel do subalpino della sua in· all'altro. mutando talvolta fondo delle disintegrazioni fanzia. le buone cose non fisionomia. origine, ambien· più profonde tra sensi e vita sempre di pessimo gusto te sociale e trasponendosi morale. tra volontà e impul· (come divergono in questo da una reincarnazione al· si. Ma occorre anche ag· caso le inclinazioni di una l'altra in situazioni appa· giungere che quel suo per stessa éducati.on sentimen– rentemente diverse. ma so· sonaggio reca in se stesso tale da una generazione aI– stanzialmente affini nel nu· u~o sconcertarrte segno auto- l'altra!). Direi che qui re– eleo di problemi morali da biografico, sconcertante per sperienza dello scrittore ope– cui sono animate dall'inter· ché straordinariamente dif- ra senza alcuna soluzione di no. secondo un certo tipico ficile ad afferrare. di raccon· continuità con le esigenze svolgimento dialettico che to in racconto. di romanzo dirette della narrazione che permette a quel personaggio in romanzo. e che talvolta si assorbe quel mondo attra·. verso le sue stesse filigrane. Tuttalpiù quel mondo bor– ghese dignitosamente con– venzionale, cosi amaro e a!· fettuoso nella sua cattolica moralità. è uno schermo abi- (( CAiJJllS A CONFR01'TO CON I SUOI POS'l'ULATI MORALI * 1/Exile etle Boyaumm) prova f 1 1 ~;~gr~~e e~~~;z: :';f;~~ e ee. re ai contrasti interni sui I qu~li è _condotta la sua nar: rativa: e su esso e contro d1 esso che si producono i pro– fondi traumi nei sensi e nel– la coscienza morale nei per- sonaggi. * L'autobiografismo trae oe'- 1 casione_ da qualche cosa di de~feal~~~ti!c,~l~a~~v!i;·pJ:Jl~ Troviamo, nel Camus narratore, qualche notevole attinenza con le f:r~~t~s~~ 1 !ttr~~!~~~i~i; ~~'ifars~~t~~~~i:h~et•.;i~;~~ narrativa di Albert Camus è migliori pagine del nostro Guglielmo Petroni, nel quale come nel riman_endo 1;1n po'. aS t ra~. to che produce una tale rot- la simpatia che essa ispira. p~r vivendo 10 un cllma. arti- tura. quel personaggio fem- ~71~raar~~to1;:~s~u~~n:l~t~;~~ francese il linguaggio lo stile la cadenza del periodo contano molto ~\1i~~~:te i~~ef:!}~ 0 ~5Jln~~; minile _che f~ pr~ché da deità del fatto, l'abulia com- * evidenza, provocano l'adesio- sp~c~io al gioco de~ prota· pleta del protagonista. ciò ne e la simpatia. Il più vi- g~miSh! una_ sorta di tavola era vero perfino ne e L'Etran- cino ad Albert Camus è in di registrazione sulla quale ger:o. In maggior misura più tli GfA.COMO A,N'l.,ONIN( questo senso da noi Gugliel- si iscrivono le reazioni di tardi ne e La Peste>, recen- mo Petroni, il Petroni de questi ultimi come su una tem~nte ne e La C~ute :o e mare Camus in una specie un maestro gli hanno intral- fermo ad una prima espe· it La _Casa si muove >1e « Noi 1a1:agna. segni _cancellabili perfino_ nel saggio e L Homme di guida morale, di augure ciato la strada. rienza. di cui « La Nausée ~'· do~b1amo parlare :o, che o~~ all estr:i:rio, ~uas1 che I~ ~o– Revolte :o un calore umano, dell'odierna società di cui In contrasto con Jean-Paul e Le Mur :oe e L'Age de Ra1· scn".es~e .in francese anzi ro verota finisca col d1sc10- una forza d'attrazione, si ogni frase va attentamente Sartre, al cui nome il suo è son> sono il frutto, mostran- ~é !n italiano_ g?derebbe o~- gliersi di fronte alla forte e sp11igiona dalle pag:ine anche soppesata ed ogni parola scru· stato per ignoranza ed erro· dosi insensibile alla poesia ed gi di una ~aShSSlm!l fama m immutabile realtà di questa quapdo. p_er l'ui:i~ _o l'altra tata per scoprirne· e metter- re anche i.nItalia troppo spes· incapace di una creazione che Europa ed ID Amenca. . enigmatica belle dame san.s ragione r1seTve s1. impongo· ne in valore il x:econdito sen- so abbinato, egli non è un non sia strettamente legata C?uest:a,parent~la [ra i due merci che dall'uno all'altro no. Non foss~ per .11peso so· so. Forse'~er certe posizioni dialettico ne un abile elabo- al discorso, Albert Camus _è scrittori e sens1bil~ soprat: romanzo. dall'uno all'altr vente e~cess_~vo di un ~u~- assunte al<:unianni or 80no, ratore Q.i idee filosofiche al- un cr~atore per il quale in lutto nel volume d1 ;ac~onh racconto varia alcuni suoi strato hl~of1co .e morahst_1- per una. seri~ di ~artìcol! che l'uso della folla. Alber:t Ca- un'ope:a na_rrativa la poesia di Albert Camus _e L Ex.il ~t caratferi per così dir secon- ~b~~ ~e~~~~al~:p~a ira~;:1~ ~~l~~t~~ ~l~~~i::tte;;: !~~ ~aus ;:~n !01~0 ca:~~~ti 1 a p~~ co~a s~na~~~~z:~i: 0 de1 :ac- ~a~~;a~hee:o foi:C, 111 ~ri~~t: dart, .mantene nd0 j: tutti l~nt~ JnlZIOde e L'Etranger: » l'impostazione dialettica de quanto attirato da problemi conto e del Fomanzo. ha que- ger.>. ci sembra_ l'op~r~ sua tutt~via quello fo_ndamenta– s1 .sareb~e posto davve:o m ,(Le Mythe de Sisyphe1> e morali, sensibile a certi in- sto di particolare dì non es· arhst1can;ente_p1ù raggiunta. le. di .un suo fascmo straor· pnmo p1a~o come scritto.re e L'Homme Revolté :o, per la terrogativi cui oggi ,sembra sere mai disgiunta da una te· Quante;, e sc~1tt~ nell~ pre: dmanamente captante e nel· m un penod-0. n_el qu~le a pericolosa miscela del sag- difficile sfuggire ed incline malica dove la preoccupazio· sentaz1one ed1tonale d1 e Noi lo stesso tempo repulsivo. que~lo nun:1eros1ss1n:io dei l\,ar· gi~ e del romanzo che ìn· ad .~laborarli in ~orme dl_'am- ne morale è a volte prepon- d~bbiamo parl~re :o 'di Gu- il gusto-disgusto della sua te'.1,h fa r1~cont:o 1~numàro quma e La Peste :o ed anche mahche o narrative egli e es- derante e sempre presente. In glielmo Pe~ro~1 val! esatta- bellezza medusea: è la Do– esiguo degh arrivati. e La Chute :o egli stesso offre senziaimente un artista ed un un libro di Albert Camus mente per 11 libro à1 Camus: lores del racconto e La giac· A lui hanno fatto e fanno il fianco a queste deforma- artefice della parola. Mentre conta meno l'aneddoto che c.E'. un romanzo che i!)tende ca verde> in A cena col tuttora torto esegeti e com· zioni. Un troppo rapido sue- Sartre inesauribile nella dia· il significato da lui datogli. richiedere al. lettore più _che commendatore è l'opulent mentatori la cui ammirazio- cesso all'iniz;io e )'eccessivo lettica, abilissimo nello sfrut- L'aspetto fisico, le circostan- 18: sua passiva osservazione cortigiana Dor~tea d 11 L t ~ide~~~ ia ~:e\\~ e~i il t;~~f~~= ~!~ms~~~t!io1~~~\.~!~!~t;~i ~7~~ri!~c~~re~Tst~ èit~i~~s~~ ~T t~r;~~~g!\ ~~~opo~~~r;:ei~~ ~Ìpa 5 t~~~t~lfiv1,a q~~:i ~;r~~: ter~ da Capri, è ~a ebe;l~ •--------------------------------' trebbe dire la sua collabora- amica tentatrice delradole· CHE COSA FAilTNO S C Il I T 7.' O Il I * DIE(JI DOMANDE A PIER PAOLO PASOLINI cli l~LIO * Fll.,/PPO .4CCROCCA Due sono i posti più e paso- a quale dei due finiscano col- « Escluderei !"esperienza let- carte ammucchiate sul tavo· 1saggio Roma. Però questo ~t!Wr: ~bp~~~~g~~~sì p~~ro~ 1 1 •a~~~~et~:~f~~eit~{;:il~~eCa· ::~rl:tte~~~~\a R~~a~: 0 dr:;ti~ ~ J~e~~a ~ ce:r~::i~~om~~f~ ;oti~~rt ~e~t;t~ntr:~~-iv~~f ~ naccio o Trastevere, San Lo· riche di giovani bagnanti con e L€ ceneri di Gramsci. Ma storia il mio amore - per anche in altre città, con renzo o Tormarancio), entra-l gli ~~chi _acchittati di acerba non. c_redo si possa_ parlare d_i esso :o). Ma, soprattutto, è dei c~mbiamenti puramente g ~~~adi:!lf!a~~la d~~;~!tee,:~~ i ~a~;~a~e::S~~~i~;u~~n a~~~~lt!~ ~j~f[~:roza ~~1~t~~~~iae R~~~dt ~~~~~o~;;-o md ~~r~o-;t!~t~u7:~ es~;;:1:~ 10 allora a conside- della p~ssione umai:ia. c~e d3: I m, d1 cui e us~1t3; fresch1ss1- una esl?enenza ~1ret~mente le p~gme ~el 1·omanzo.e quel· rare iL ?"apporto tra e perije– essi den~ per motivi. d1~er~1 ma da ~arzam, ~ attesa rac: l~tteran~ posso dire ~1 .averi~ le d1 poesia.. . ria• e e centro :o, cioè tra cvi– e per diverse suggestlom: colta dei poemett1:,Le ceneri vissuta m questa c1tta cosi E allora gli ho chiesto, nel ta:o e e letteratura :o. Natural– Rebibbia, la zona cioè del di ~ramsc_i. eome avrei J?Otuto vive!·la a te!)l~tivo di a~largare i ter· mente per cperi1eria:o e ccen– carcere mod~llo che sorçe al . Piazza d1 Spagn~ e Testac- Bologna, a Firenze, a Milan'?· mmi dE:,lla prima domanda: tro > devi intendere H loro di là dell'Amene sulla T1bur· c10. Monteverde e 11moderno Soprattutto a Bologna che e, Quale importanza ha. avuto particolare e intimo senti· tina. oltre Ponte Mammolo; Penitenziario sono le zone come sai, la "sede di Officina. ed ha tuttora Roma per la mento e il Ciriola, il galleggiante sul urbane e preurbane (centro Invece a Roma è_ stata !o~ tua narrativa e per la tua e Q~esta diversa importan- Tevere 6 otto Ponte Sant'An· e periferia hanno perduto i damentale l'esperienza chia- poesia? za fisica e immediata dì Ro'- gelo, dove i e ragazzi di vita :o propri confini} p1ù ricorren· mata personale. ~ in quale c,Roma nella mia narrati- ma nella mia narrativa e nel– si bagnano per inte!·e. stagi<:>· ti e dir~i più emozi<?n~li nel senso lo sia stata lo espr_imo va ha quella fondamentale la mia poesia con-isponde ni, fi~o a gu.ando c1oe - d1- nuovo !1br:o di Pasoh~i, .~ove nella seconda p~rte del Pian· importanza di cui parlavo proprio a questa antitesi tra venut, adulti quel tant? da C':)nfess1on_1 e C<?nt~asti, ri_cor· to della. scavatnce :o. prima, in quanto violent.o periferia e- centro . apparire (< poveri ma belli )l - d1 e ~entimenh. nspecc_hian_o Qu! infatti (il poemetto è trauma e violenta caTica. di Il rn:manzo ha come am– prenderanno altre strade. I~ lucida tematica stor1co·h· del '56) - più che in altre vitalità, cioè esperienza di un biente determinante la peri- Sono anche i due posti che r1.ca che trova sfogo e com- parti del libro - Pasolini mondo e quindi in un certo feria e richiede uno sforzo più fanno da cornice al nome P 1~ento . n~lla e st ~penda e scava nel ricordo del 5UO Pe- senso deL mondo. Nella nar- stilistico immediato, violento e alla figura di Pasolini scrit- 1 misera ~1tta :o.che .c1 avv~lg~ niten~iario, della sua borga- rati va Roma è stata la prota- e vitale, in un certo modo tore e quasi ne indicano gli :con l'ana dei suoi quarhe~I ta e tutta calce e polverone, gonista diretta non solo come irriflesso e mimetico. QuindJ estremi di un segmento en·je. c<;>!peso delle sue tradi· lontano dalla città e .,dalla ogge_tt_odj desc:iiione o _di l'importanza d~l dialetto, del tro cui si articola lo sviluppo ziont. .campagna :o dove, povero co· anal!st ma proprio come spm- gergo: della vita. letterario di questo giovane I Per cui spontanea è sorta me un gatto del Colosseo, è ta. come dinamica, come ne· La poesia ha corile am- che sa egregiamente dividere'. la prima domanda: Quale im- vissuto per più d~. due anni cess!tà testimonfale. biente determinante, almeno il proprio tempo (il propriolporta.nza ha _avuto Roma nel- tra lung~~ cammmat_e• nella . Anche quasi _tut~e le poe- ELIO F. ACCROCCA temperamento) tra un salottoda tua E;Spene~a. personate e calP,_acahg1!:)e .e lunghi C?repu- sie delle. Ceneri .di Gramsci e un galleggiante, e non sai lettera:ia? scoli trascorsi davanti alle hanno come ambiente e pae· · (Continua a pa;-. 2) ITALI Al\! I Pier Paolo Pasoli.ni z!one :o.e p~ù in !à:. e L'atten- scente Clemente. Jeannette. ~iin~e~toqu~:t\v~c~~~~:~!n: nella Conf~ssion_e, è infine che accompagna in sottofon- questa enigmatica Aurora ;Q do tutto il racconto :o. E esat~ del nuovo romanzo Il vero tamente quanto avviene nel Silvestri. ~~~~ss~iri;;1~!ici;!~u~o~b~~ Ben_inteso il pe17onaggio spirito di adesione immedia- autob1ografico non e questo tamente provocato d'altron- personaggio femminile. ben– de dalla prosa dell'autore. sì l'altro o gli altri che sono Perchè, come nel caso di posti a contrasto con lei; quglielm~ Petroni, il linguag- o meglio. lascia avvertire ~~ 0 ;ìJo 5 ~~~ta 1 ~ 0 ca~~ft1:Si!~ una lu~ga tras~osizion~ di nella narrativa di Albert ca- elementi autob1ografic1 la mus. Ad essi è affidata la situazione psicologica del creazione di un· clima parti- protagonista maschile e o dei cola~e. da cui nas~ono le im- protagonisti maschili nei Qi;~rò èei;o~~:sì 1 \utft~O~~i qu~li _si rifrango~o le sen- intimamente legato al pae- saz1om che suscita quella saggio che l'autore, d,ando co- imperiosa figura di donna. sì le migliori prove delle sue che è sempre una donna i~~li~o~:rti!~èit=~ :;l~car~ :epa.ndue, co_n ~ passat~ uno dei sei racconti che for- mtr:icato e inquietante: s1 mano il volume e L'Exil et tratta di una carica di de· le Royaume :o il paesaggio è sideri e di rimorsi che una del tutto assente, nella. no- tale immagine (spesso non ;:!\fsti~~~s~~irica~'i::.itin~~:s~~ si tratta che. di un_'immag~- apologo di un pittore favo- ne, quella d1 un idolo di– rito eccessivamente dalla for- spensatore di piacere e di tuna all'inizio della sua car- dolore) espande attorno a se rìera, . ~e~ebrato_ d~ a~ici ~ stessa e che condiziona do– ~aerf!t~h~or~~t:1 }alu~~o•s~~l lorosa.m~nte la_v_ita dei pro– successo mcmdano e poi asfis· tagomsh stessi impegnando siato e ridotto alla impossì- in es.si un antico e tormen– bilità di ~;P~D :gere.pr ~prio da tato fondo di repressioni ~otesta flt~121a puscit.a che morali. Direi che proprio in ~~v~~~~~~~;~~ i:~f~~amJ.3: q_uella _carica di desid~ri e di la sua giornata finisce per nmors1 passano quei con· contrasto a condannarlo ad trabbandi di ricordi, di emo– una intima solitudine, è l'uni- zioni, di intermittences du. co appunto a. rimanere astrat· coeur attraverso i quali si to fra ~•esilio ed il re~no è chiarisce un'atmosfera mo- ~:chr~m~:e cp~~::;me:t~~~~i~ rale che è dello scrittore e GIACOMO ~'ITONINI FERDINANDO VIRDL-\ (Continua. a pa;. 2) "
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