la Fiera Letteraria - XII - n. 25 - 23 giugno 1957

~ Data la sovrabbondanza di scritti che ci pervengono con la esplicJta richiesta d1 giudizi particolari. comuntch1amo agU Interessati che direttore e redaz.:ionedella "Fiera• sono auo– lutamente impossibiUtaU a dar riscontro a aueste r1ch1este. -. ... ~~ .'-'t Maria Alto belli: « Isole Eolie» (acquerello) I LAFIERA LETTERARIA I OKAKIO Ul:.LLJ\ Kt. OAL.IU: \t. ti 13 16·11 \lannscrllll. foto e dlae,nJ oon oubbllcatl non 1I restituiscono ITALIAi\l: EDOARDO Delia pittura di Gioràano s!' potrebbe anch~ n.ccontare la storia descrivendo una sene di episodi isolati: il suo lungo e in;nterrotto lavoro, mosso fin dagli inizi attorno ad alcuni temi fondamentali, po• tr.:>bbe oftrire tutti gli argomenti per un tc?r:tetivo del genere. Ma il rischio sarebbe di formulare un indice troppo esterno do– -I.! !'l scrupolo di una organizzazione cri– tica finirebbe con il far prevalere esigenze formali in senso limitato. Forse si può tentare una analisi che sia almeno più ri– spettosa de)l'intimità di questo discorso poetico. una analisi che non si ponga lo scopo d: definire e di separare. ma piutto– .;to ouello di seguire (naturalmente fin do– ve è. pos.!-ibile) i1 concatenarsi delle fasi di q!.le!-ta plttura. Una analisi in sostanza che i~nga conte non di una serie conclusa d: oggetti, ma dei rapporti continuamente in aHo che !i unisce a volta a volta, 1: giu– -:''fica. li prepara e li risolve. Nei quadri di Giordano che precedono quelli e~posti in questa mostra lo spazio ~r~ indagato e oggettivato attraverso una .;truttura pura: ed era uno spazio conce– pito nor. m termini - e limitì - stretta– rnP.nte fhic:, ma come vero luogo e con– à!z:one d: espressione pittorico (così come d i * ElllLIO 'l'--l.Dl~I ur: e ambiente• psicologico, ad esempio, µ1.,.è, t:sser:o per una espressione lettera– ria). Er:i evidente che Giordano non ten• dev~ a definire uno stato di inerzia (nel qua: coso sarebbero pesali tutti i rischi d! una soluzione più o meno nobilmente de– coi ot1vaJ ma p'.ut.tosto una dinamica vita• lità. non si proponeva di ripetere una forma de.fin.toria e aprioristica, un rigido calcolo d1mosuob:ie, ma al contrario, di suscltare e d'. agitue uno spazio imprevedibile, ii movimento. inciso dal sentimento e dalla ntc-ll!ge112.a Cosi quel rigore strutturale ltutto :m:mato da una luce concentrata e precisa. vivente nelle conchiuse vibrazio· ni de: coiore puro) dava veramente ragio– ne di una poetica, non di un e modello• dStr.:.tto. Cosi la sua era una geometr:a ftt:;da, incalcolabile: la forma stessa di una fcrvoros2 cautela. Il proce~so che ha portato fin qui è pro– fondamente int:rno. Basta osservare uno qua)SiélSJ d! questi quadri: non esistono ton.t, :meriti meccanicamente: sroo \·era– mente ;uce e colore che si sgranano e s: sv!luppano in una più aperta vitalità dal profor.rto del quadro fino alle nuov~ strul• iure che :u organizzano. Ed è per questo che ;-ossiamo ben parlare della conquista di un; :, p.u ampia d~mens:one del senti– mento, c.he anima queste immagini e in– s:eme le sfronda di ogni esuberanza trop– po gn:ixe, chf' le sollecita e contemporanea• mente ;e b1occa nella loro forma. Accesa emozione e malinconia non con· fuS'l. ansiosa sensibilità e rigore intellet– tuali?: queste sono parole, e si può soltan· to sperare che riescano a corrispondere µer un attimo al solo vero mondo d. Giordo:iC', fatto di puro linguaggio pitto r:co !\1a se- si vuole accettare un discorso CO$Ì latE:;c?;e r:spetto al discorso sulla pit– tura :e perc!ò valido solo come allusione, si può :.ir.che accennare ad altri fatti. S: può 9c:isòrt. a ceni suggerimenti della luce e del coior~ napoletani, filtrati e chiusi in rt'Odo che si può definire inesorabile n~: limp:tio 1et.colo dei primi quadri di Gior· dano; e i:01 ad altre luci e ad altri colori. mer.o vio1Fnti. più ombrosi, qui a Milano. do-.re Giordano continua a svolgere con .1drurale conseguenza il suo lavoro. t:be r.lndo :1 suo discorso in un calore più g~r minante: un'altra prova della sua precisa v.:>lonta rl. giduizio, della sua passione mentale. E in un caso e nell'altro bisogna escluder"' ogni facile riferimento ad un colore lorafe - almeno nella cr:ttca che potrebbe st::rv:.rsene per comod. ta - ;><:I– chè in quadri come questi es ro è elimi– nato ::-i i .. rtenza. Qui non s1 indulge ma: a un rm-aello naturale, come prima c)1•D si Jld'.Jlge\ é- a un astratto modello tec-"1- co; non si prende per buona la poesia di u:i qua.~ Esi paesaggio o oggetto, poicn" p~es:a non può essere che nell'uomo chE si affat:ca ad esprimersi, non può es~!re che ~a arammatica possibilità di un v-=.:,re e.spress:vr , Lo stesso rag~onamento che s: è cer• cato d. fare sin qui, può es.sere svo:to fino 3l'.~ medes:me conseguenze per ognuno d'eg~i eiement: che costituiscono 1; Ln– ;;uaggiC' d? G:ordano. E vale la pena accennarlo per il suo segno: quel segno ci si ,mpon•· sottUmente inciso e vibrante ne: p:-:m 1 quadri. svolgendosi ~n rapporti pre– ci.si e sensibili (veramente sensib:li. anzi. or oprio. perché veramente prec:.si). e che neg!: u:t:mi si sprofonda fino ad ident:fi– ~srsi nenc segrete giunture luminose del coìore e P'J: si organizza di nuovo in am· pie forme: quella specie d: e ritratti di for– me• chP s: alzano Eber: e oggettivi, in– -.eparab;li dal tessuto generale e veramen– t~ organico entro il quale essi vivono. DllLIO TADD.-I

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