la Fiera Letteraria - XII - n. 17 - 28 aprile 1957

Data ta sovrabbondanza di scritti che cl pervengono con la esplicJta richiesta di giudizi particolari. comunichiamo agli interessati cbe direttore e redaz.looe della «Fieraa sono asse> lutamente impossibilitati a dar riscontro a Queste nchieste. LAFIERA LETTERARIA I ORARIO UELLA Kt:UAZJUNt.. li lJ 16·111 l\Ianoscrlltl. foto e disegni noo pubblkAtl non <11restituiscono capitano d; lung,o corso. ma 31$9Bi poco di uno S<.'Ultore: eppure. dopo la esposizione universale di Parigi inau– guratasi nell'aprile del 1900, non c'era artista del tutto tondo ,più celebrato di lui i:l Italia e ali'este-ro, a mo– tivo del suo famoso gruppo « Satu·rna1ia ,.., vi,acitore del gran premio di tutte le se– zioni d'arte. opera per la qu3le lo scultore aveva me– ritato lo Le@:iond'Onore e l'unanimità di ben tre giu– Tie. la tena delle quali com– posta dai presidenti delle altre due, un centinaio di critici di ogni paese d'Eu– ropa e· d'America. .. D demonio più im"POr– ta:r~e del 5ecolo ». come Io chlama.,-e lo stesso B!.oudi. aveva sfondato rotte le por– -re. ottenendo un riconosci– mento ohe era stato negato al Monteverde. al Gallori. a'J. Ferrar!. al D'Or.;;i: i visi– tatori delle Esposizione. che varcaYano B grand'arco del– l'ingresso col ritmo di tre– mi1a al minuto. a,vevano sa- 1utato le matrone dai 6€t1i sropert.i e i plebei, i sacer– doti e i gladiatori ubriachi con gridia di entusinsmo. pa– ri a quelle che avevano ac– cdlto vent'anni prima la .,:cena madre del Frejus. nel b.filo .. Exce1sior »· Persone di ogni paese vol'lero co– noacere lo scultore, pall)ar– lo. abbracciarlo e il Mus– set. autol'E'\-"Olecritico della .. Epoque » scrisse ohe il Biondi .,aveva fatto un'ope– ra degna di Verdi. di Ros– s:'li. di Ca,vour e di Gari– baldi». Nel:l'a-prile del 1901 al Pa– lazzo delle Esposizio:ld in via Nazionale era stata !at– ta la mostra del:1eopere d-e– gli artisti red-uei dalla espo– sizione di Parigi e tra il « Venerdi Santo» di Joris. « Gli eroi della Sorbona» dei SartoI'io. il gru.ppo delle dieci singolari 11.gureaveva di nuovo attratto un pub'bli– co enorme. Ma era proprio d.l cosl stretta attuaJità la deoaden- 7J8 dell'impero romano? si d<nnand-arva il Sacconi. tTa serio e faceto. ll Bioodi nella 9Ua «storiella,.. ohe e,ve-va fatto appendere a un lato del basamento tradott.a nelle principali lingue, ~ra stato capace di insinuare. tra le altre enomtltà. ehe egli aveva espres60 « la psi– cologia di U:l momento che ha tanti lermdni di so– m:,glia•na con quello ohe noi attraversiamo... Quale momento? l1 crollo, fo~. della classicità. impersona• 1a da una patrizia Iussurio. .sa? D «grido di rivolta del Golgota» sottolineato dag,li schia.'W. liberi flna.!rnente di ubriacarsi nella pubblioa via? E quale cattolieo. an– che tra quelli in odore di socialismo. un Murri per ESemipio. un Forgaz:zaro. a– vrel:ibe potuto accot,].iere il ...mes,;a:gigio,..recitato da un ...troupe,.. di attori cosi sguaiata. baroolla<1te sul pie– distallo, che pareva ~re vestita non dì pepli, &Ohi– n!?eri e cO'fiurni,ma dei pan– ni della teppa di San Lo– renzo? Certamente - pen– SéY\'a i1 Sacconi - colpiva la fantasia degli incompe– tenti la scena plateale. « soa•xlalisUca », non certo il concetto: tanto vero che la stessa opera, ridmesta al– lo scultore dal museo me– tropolitano di New York. non ·!u esposta al pubblico per l'opposizione di un pa– tronato di eletti personag– gi. ma1grado il viaggio. le lettere. le cause per danni che il .Biondi aveva archi– tettato per spuntarla su guel dirvieto. Eippure, vicino al disgiusto che il Sacco..-iliprOVaò\"aper l'opera maggiore del Bion– di. reputar..,a una specie di mostruoso sberleffo all'arte plastica seria. si poneva tal• volta una strana a.mmira– ziooe. meglio ancora una simpatia: non per l'opere., ma per l'entusiasmo che il Biondi ci aveva messo, per queTia sua spregiudicateu.a aDegra. per quel suo felice e s,emipre rinnc,vato ant.i– CO:lionnismo. Mai come i,n quegli e•mi il Sacconi si era sentito sicuro di sè. mai come in quei pensieri ap– passionati sull'altare della Patria si era sentito sicuro di arrivare ad una meie al• 1a. di ooi t,utti gli italiani avrebbero Gerbato alla sua memoria una gratitudine perpetue. Forse per que5to lo "sc&pastrato Biondi Io in- 1eneriva. al di là di tut~ le sue provocazioni. di tutti i suoi .. ant-lchi roma,:ii ,. da ra,gazzaccio Qualcile volta il nostro ar– chi1etto si sorprende,va a p(•:sare ohe un uomo di in- ~~:-n~o v~~{!!o p f:ir;:,e, su~ non lo tacesse sorridere di affettuoso compatimento. il RuteLLi riusciva sovente a conquistaTlo, sia pure su un piano dLverso da quello della sou1tu,ra civili. n Ru– ielli arv+evagià scol.plto un gruppo essai dinamico. « GU Irosi» acqui6tato dalla Gal– leria Nazionale d'Arte Mo– derna e si avviava a com– piere e!tre opere di maggio– re giocosità come la ro:1ta– na d:i Monreale. o di bel cìpig1io decorativo. come i leoni del Teatro Massimo e la quadriga del Politeama di Palermo. Me l'opera sua m86sima. come avLebbe detto l'Accia– resi. era costituita da quat– tro gruppi muliebri sdraiati 9u1 dorso di favolosi mosiri e beati sotto i getti dell'ac– qua Marcie ael ,. fontano– ne» delle Tenne: l'Oceania, rondina. la Nereide e la Najade. Non solo i quattro nudi. insolitamente procaci a.veveno conquiGtato l'ani– mo d-el SaCC0":1ci. il quale sa– peV'a riconoscere n bello do– v,e c'era e comlpacersene, ma co1 loro apparire al ce-n– tro della piazze, aveV3no suscitato tali clamorosi c0n– se-1si e dissensi nel pubbli– co. alla Giunta capito1ina. negli an'l'bienti artistici. pO· litici. commercla1i. ohe non ere proprio possibile igno– rarne la presenza. abita'='do e vi.wndo a Roma. La ..mostra» diell'aequa pia marcia - quale è ap– punto la fontana de:19.eNaja– d:i - era nata molti decen– ni prima della apperizio,1e d-el Rtrtelli. come una opera per nulla compromettente ed era stata inaU!g"llratada Pio IX nei giardini di piaz- ' za delle Tenne. ultima ope– ra pubblica pap~ina, il 10 settembre del 1870. Nel 1882, 6eco'::l.doil nuovo pia– no• regOllalore. la fon1ana era stata sospinta nel cen– tro della piazza. allo scopo di individuar,1e con restosi zampilli l'elevata posizione. una specie di perenne ban– diera di spruzzi e di getti. da contemplarsi alla fìne di via Nazionale. meglio a:1- cora al di là della piarza Venezia lungo il Corro Vit– torio Emanuele fino a Sen Pietro. I getti e le spume non maocarono e l'ingegne– ,re Alessandro Guerrieri progettista, oltre alla vaisca ottagonale. ideò quattro va– rohette 6emicircolari. sulle QUB'li ve.rosa-vanoacqua quat– tro sfi:-:,gi. BrutHne. com– punte, le sfingi a piazza del– le Terme aocolsero Principi e Presidenti dcl Consigl].io di tutta Europa al temoo di Umberto. Ma la Roma ·ai Vittorio Effi>anuele Ill. as– sai cresciuta _in ogni ireC\ISO, Tec'lama~a giustamente qual– che cosa d1 più di un pen• nacchio d'acqua vigilato d,a egizie deità e recinto da tma cancellata. Sicchè la società A cqua M aTCia cui per legge inc.on- .4>er\'a J'O':le– re dell'ab bellime nto dl?Ua Mostra. coadiUl\"81a d-al Co– mune. dette inoo.rico ad una commissione presieduta dal Monteverde di sceg'liere &C•na concorso l'artista Che paresse più adatto a sosti– 'lilrire le sfing:i con qualche cosa di meno compassato. In gran silenzio, lontano ce:1,tinaia di chilometri dal fras-.~omo della capitale. ne1la sua isola natia il Ru– teUi disegnò. e fuse, coa– diurvGto dal frate1lo e dal romano Oreste Casetti. i suoi simpatici nudi; quindi a piccola velocità sederi e seni. b raccia a ffusolate e flueo:1ti capigli.at -ure. per il peso c omplessivo di sedici tonnellate in otto pezzi giun– sero da Pelenno a Roma: coperte come danzatrici fuor di scena ohe si rechino in una fredda serata alla ribalta. le quattTO donne raggiunsero nottetempo uno steoca'to. alto e compatto. ere:to attorno alla fontaua a:lJo SCOJX) di cela,re agli oc– chi dei curiosi prominenze e al>bandoni che si sarebbe– ro potuti mal giudicare a pezzi. non .':llllfragati dalla armonia del1'insieme. ARTISTI ITALlANI * GuidoPolo * Un tentativo d'evasione ve.<tirs, da pai;t,acc,, da Arlec, hin,, da ma$chere senza nome di * CARLO iUUNARI E' ~~~~doa ~~;~o d~se~r:a~~~=uia:!~t:r~o~;o, g~~~'~:B~d;; stato poi dappertutto. Da Borgo a Trento, e poi a Vienna (giovanissimo). Quindi a Milano e a Monaco: e a Lipsia, a Praga, a Roma, a Venezia, a Budapest. Un itinerario complesso predisposto con Cttra per me– di.tare sul volume rinascimentale, sui valori del tono, sulla punta gotica. A Monaco, in particolare, s'è so!~ fermato per vivere l'esperienza degli. espressionisti. Per: Polo gti espressionisti hanno costituito unn lezione linguistica ed umana al tempo stesso, avendogli d'?– terminato un atteggiamento verso uomini e cose, ver– so il mondo. Ha poi preso residenza a Trento (si ha però modo d'incontrarlo frequentemente anche .n Mi– lano), cominciando a limarsi e rilimarsi per sciogliere le incrostazioni accademiche inevitabili in ogni lezione. Così. lentamente, ha circuito la propria visione. alimentandola al contatto - t'inte!Ugenza - delle plebi alpine. Sgomento e denuncia s'alternano dap– prima, sino a conflui.te in una satira starei per dire imprevista: amara, sp ietata, funerea, che potrebbe anche essere protesta dello stato in cui versano quetle plebi, in talune valli sperdute. Sarebbe un polemico se non fosse un poeta: l'amore gti fa soccom bere la ansia della protesta, così che al fondo d'ogni raffi.pu– razione c'è la pi.età che riconduce il discorso grafico in 1ma dimora 1tmana. E' il suo modo d'impostare il dialogo con una reat. tà sociale, non già su spinte meramente ideologiche ma sulla sollecitazione, appunto, della corrosiva in– ouietudine espressionistica, mediata da un sentimento cii solidarietà. Per accertare l'adesione morale di' Polo alla realtà della sua gente, è sufficiente riflettere sull'arco del suo operare. All'inizio. nelle sue stampe, è presente la Briicke (i neri del cielo e dei tetti sono fratelli der neri di Heckel, dì Hoper, di Nolde; il diavolo sulla <'ittà è il simbolo degli espressionisti: vi si discopre tutta 1ma cultura-base) - alla conclusione l'artista è condizionato per 1m oesto d'amore do:l!n rPnltà pro• posta da quelle valli alpine. Non potrà più staccarse– ne: i modi linguistici si trasformano, la cultura si ri– vela soltanto quale mezzo, strumento. E' la sensibi. lità a Questo punto, che inizia una dettatura proficua. Nascono così i gruppi che animano una kermesse desolata. Un t.entativo d'evasione vestirsi da.pagliacci.. da Arlecchini, da maschere senza nome? Il loro riso non è riso ma ghigno. I valligiani di Polo hanno ventri gonfi per antichi mali, mani storte da a.rtrtti, deformi i nasi. Sono esseri deviati dal corso della natura. Se– coli fa avevano pe1' parenti i ciechi di Brueghel. pii orchi. di Boscli, i nani di Rembrandt: centocinquanta anni ja o g\ù. ài lì anche le vecchie di Goya e i. suoi infanti asessuali. Gruppi espressi nello svolgersi di un segno incisivo, senza pentimenti... essenziale, in una cadenza esclusiva alt'autore: segno d'uno stile rapgitinto; faticosamente, dopo lunghi anni, ma rag– giunto. I risul~ati de!t'opera di Polo non sono sfuggiti qUO. . critica attenta: hanno di lui parlato negti ultimi anni, fra gli altri, Silvio Branzi, Nino Bertocchi, G uido Pe– roc,co, Ugo Nebbia, Pietro Zampetti. Le sue presen.ze alle diverse Biennali di Venezia, alla Trivenet a di Pa– dova, alle Regionali trentino-altoatesine, hanno rac– comandato un'attenzione particolaTe a chi tiene a cuore le cose dell'arte. I giudizi risultano concordi s,11- la vitalità dell'opera. dell'artii;ta valsuganotto. E' auspicabile ora veder Polo impepnato in una ampia personale a. carattere antologico: dovrebbe suq– gerire lo svolgimento organico del tema sull'articola– zione in misura italiana della c1tUura espressionistica d'ascendenza mitteleuropea e nordica. CARLO l\tUN A Rt LETTERA DALLA POLONIA: NOTIZIE SULL. ATTI VITA' TCATRALE Roman Brandslaetter * BBANDSTA e il suo·drarn111a c(II silenzio / * tli .ti. I( fJ L '1' O ,\T S K I - legaii fra di loro appena scr'ive 1 nell'anno 1953, sulla,suo brtve. ma molto sugge· da ~ualcl.1e ~on tana parente· falsa1"1ga delle creazioni po. stivo e Dramma Lunare .., una la d.t storica 171;p~staz1one. In. polaTesche. d~i coside_tti e ry• commov~nte apoteosi poetica fatti. _mentre l az1o;ne del prl• balt ~ (a1"t1st1 e ~oett, vaga- del patriottismo popolare. cui '!11-0 si s?olge,. nellanno 1813, bond1 combattenti, verso lalimpressionanti scene si svol· m un ~1ltagg10 a~dalus9 du~ fine del secolo XV! e duran.. gono nell'anno 1848 a Monte Tante. t. ~ombattm.1ent1 de~ te queUo .seguente. sutte piaz.. Rosso, un piccolo paesello f~ae:~~~~er!ef pas~~~~d~on;r:n.: t:cch~b~~:t~~ ,!e~iru~:~t!e~~ ~f~~~~!aJ~u1i:ii~~~,ledlmciu~i rappresentata la m~morab1- del proletariato da parte dei contadini contro la tiranni– le lotta pe~ la creazione de! ricchi possidenti .e borghesi) de di Ferdinando II, re di teatr? nazionale yotacco a1 una spassosissima commedia Napoli e delle due Sicilie. tempi del re St.anis!ao Augu. in quattro atti: e La guerra L'incondizionata tolleranza. s~o•. nel terzo, 1 cui pr~tago· dei zaki contro i signori "'· Si introdottasi. col cosidetto msh sono Napoleone e tl ge. tratta della storica sommos- •disgelo"' politico, nell'otto– ne_rale. polac_co Jozef Sulkow• sa, combattuta nel 1549, ai bre scorso in Polonia. e ciò sk1, c1 tro~1a11_10, durante la tempi del re Si.gismondo Au- specialmente in tut:i i campi ~fam1:1~n~~o~~ 0 d, 1 a;~~ef q~,~~~~ ~:J~~~ ~[~:~~~ ~:febrz:~;~ ~:u~i::;;tgu~t:r~l:a:d;i:f {:; nella, prima meta del seco- cademia. in difesa della bi- completamente nuovo. oramai lo X~I. a From.bork, nella strattata loro dignità e delle libero di qualsiasi ingiunzio• ;:;~a, l'~ftr~o St f/:!mce°n~ ~iciai~u%ifi~~t:rolo;~r:t~~~= :1~0 e~i~reer!~!~~i~~.ssesso del d,el .commovente d:a11_1madel· libretto all'insigne composi- Già nel fascicolo dello stes– i esistenza coperntch1ana. tore Tadeusz Szeligowski e so mese della rivista lette- U!ia classifica determinan- la .eccelsa figura deU'Artista I pregi più. significativi di venne rappresentato nd '54 raria e Il Dialogo., venne te 1L valore d,zi commedia• e del gretto suo ambiente pie- q~esti lavori consistono, an- con straordinario successo al- pubblicato il primo suo la. grafi viventi si rende in ge- colo-borghese. z1tutto, nelt'eccezionale in- l'• Opera dello Stato"' di Poz. voro di soggetto contempo– nc.ra1.e assai problematica. Insofferente delle inesora- tuizione dello spirito della nan. In seguito anche alla raneo: e Il Silenzio .., dram– Spec.1alm~nte . 1?erò Ofigi ~ei bili imposizioni politiche del- b~n app~<?P7:iata :appresent.a. • Staatsoper_"' di Dresda. ma in tre atti, sc,:-itto 1!:eH~ p~es1, cui. politica socia!~, 111-!'ognipotente e regime stati- 21one .st1hstica d1 tanto d~f- . AL medes1~o. genere appar· anno 1951. _per ovvie ragioni, ~muan~os.1, senz? eccez10!1e, niano », che non tardò ad OC· ferenti .epoc~1e della,. stor.1a. tiene la deliziosa ed argu- tenuto per? gelosamente na- 1~ .tutti 1 campt ?,ella vita, cuparsi persino dei problemi so~t~f!tLh POI da u?t insolita ta commediola e Marcholt,. sc~sto dall.autor.e durante un v1 !ml?ont ca~e?~r1came!1te. ! teatrali anche in Polonia, abi!t{a n.e;1a cos.truz~~>n~ del• (poeta-~uffone e .di,fe1_1sor.e qumquenmo inttero. suoi . 1rremov1b1h. preg!udtzt Brandstaerter, imitatovi in se- le_ magnifiche s1tuaz.1ont sce. b~~taghç:o delle liberto Ct• 11 lavoro. presentando in sta tait, non . risparmiando guito anche da altri, si senti. mche e da una cons1~erevole v1h) scntta nel 1934 in di- piena luce e con un grande nemmeno le arti~ la le~tera- costretto, per evadere dagli paC:fronanza del_ d1aloga~e, lettevoli versi dell'epoca e talento la grave ed insoppor– tura . . H teatro poi, considera- opprimenti effetti artistici e u.mte ad una lingua bellts· avente per tema le diverten. tabile situaziOne postbellica t<?. giust~'!lente come fonte. morali. di barricare la sua s1ma, '!'"a.~c~rrevole, ricc.a. di tissime avventure e facezie di della drammaturgia polacca. piu tem1b1le delle . ev~ntuah attività d'autore drammatico accenti !tr1c1 e dra mmatici e qµesto ruzantesco personag- considerato da qualcuno per· tnfluenz~ cont~add1tone,. ne quasi esclusivamente dietro ?d un. p rofon?,o conte.nu~ o gw del seicento polacco. sino come una sconvolgente pare dt soffrire maggtor- una, del resto, assai felice ideolog1.co e sociale .co!ltr.1b u1- Nello stesso anno, conside- • profez-ta"' della, proprio re- m~t~}!· tutto .ciò. trattandosi !~~~~e~~o~~g~~~t~o!~~~i~~- ~~; !Jran°cr;~;i~:; ~;;;t s1;:t 1 ~a":~~.:~:r1ii. ~l~t!i ai;~aa~:a~~7i!:~~ fi::te;!fn!~t~~r~u~~~~~~i~~ della Polonta, . a . Roman sempre ben indovinata attua- lt teatrali ossa~ .interessanti ti, come più O meno lontani grafo Fadiejew. risvegliò un Brandstaetter si p~o assE:· lizza~icrn.edelle presentate si- e molto suggestivi. p;odr0!71i d~q!~ attualj rivo!. ben meritato interessamento gnare senz'~ltro !!ta. fìn d~ tuazioni in senso della vigen- F.ede~e a questo carattere g1mentt pollt1c1 e sociali del 9eneralE: nel mondo teatraLe ora .uno de1 posti pm emt• te politica socialista) a qual- pohedr1co del suo talento, mondo intiero, Brandsteetter,ldelta Polonia. Non mancherà. nentt, e forse non soltanto che immeritaté, biasimo da Brandstaetter tenta contem- tentato evidentemente dal probabilmente di suscit-0:r!o nella ~ontemporanea dram- parte di certi critici, se non poraneamente anche un ge- sentimento nostalgico per il anche altrove. maturg10; polacca. . proprio mal intenzionati, nere teatrale tutto diverso e • Paese del sole», scrisse 1l A. KOLTONSKI Ta~~~. 11 i;, bea1r;~~ ii~:nt ~~~f Pcfi ~is:tli ordini peren. ----, . . ~ _ staetter, ?i l?ureò net 193,2 a!,- Ancora durante la sua per– la f«;c?lta d1 let.te1'e ~eU Uni- manenza a Roma, nacque V!rs1ta JageHomca di Crac9• nell'anno 1948, quasi insieme via. Dal 1929. al 1~3~ studiò con it suo e Teatro di San lett.eratura . a Parigi, do~e F1'ancesco .., una. specie di scrisse. un . importante la1:'oro mistero contemporaneo, e con f:tt;r~rig~~ewtcz come critico il dramma storico det medio• Spi!2to dai, tr.agici avvenl•1 ~:~o p~tic~~ 1 ;::~~:~s~a~:J 1 ;Ì :~~~iale,di!l ~~t;;r::tto st;r:s~ • Teatro dello Stato> di P9z– sare gli anni. 1939-1948 tonta· nan, un altro ~ram1:11a storico, no d.alla pat;ia, prim~ in Li•J~o~~e~~~t~~~~~r 1 : 1 "'•m~~~~~~ t11an1a. e poi, successLvamen- poeta polacco Adamo Mickie. ~èr°us~~~~::i~: ~:f!~dit~'::1;:lwicz e i~ ~am.igerato i~eolo- do 1946-48, dt1rante H quale g~ e 7»1sti~o. An~rzeJ To• ebbe l'occasione di visitare ''-'.1ansk1. c_ui dottrme .teo!o: una gran parte d'Italia. cui g1co-!1'1orah tTO~avano 01.suoi rimase sempre un sincero tempi. nume,:osi ader.enh an-. ammiratore ed amico passò che in Italia (spectalmente invece O Roma. ' net Piemonte). H la~oro, rap. Rimpatriato, occupò dal P;~sentato per la prima volta Una sc~na del dramma: e Segni di libertà• 1948 al 1950, il posto del di- yta n~l 1949 a K1elce, venne rettore artistico al e Teatro pubblicato nel 1954, raccolto ·polacco dello Stato> di Poz. sotto questo titolo insieme nan, uno dei più grandi e con quattro altri drammi - più importanti. della Polonia. • Gente della vigna morta .., Attualmente vive a ZIIkopa- (1949), e Ii re e l'attore,. ne, il noto iuogo dimatico (1951) e Segni di libertà• ~el~;cl~~t~:ffl~~~~c~fr~o!~aQ~~: (1952) 0 e e Copernico» (1953) ::EI~t:t.afr:Ji~i p!~;~: M_O ___ S ___ T___ B _ _ E_____ B _ _ O _ __ M _ _ :_A __ N_E chi studi sto,ici e lette,o,i. E fu soltanto durante l'ultima guerra che si senti trascina• to irresis'tibilmente dall'arte drammatica. che lo portò, si potrebbe dire, di colpo sul li– vello degli arrivati. Otà net 1947, ottenendo un di * I~OHE,\Z.\ 'l'RUCCHI U~~~:;so rip~1~:;!f 1 1.1.r~ ss:;~~~ Nel 1929 su. Ar ti Plastich~, tore .torinese. ci sem_bra aver un posto preminente tra le le cose più belle della mo– unanimemente sulle maggio. I Edoar.do P ~rsi.co, } P:'?P0~1- raggiunto una ~omp1uta _a~e- pit~ri~i italiane! non scade stra e Sottopassaggio. e e Ii ri scene della Polonia, ed an-1to dei • sei p1tto 11 tot mesi~ renza tra mezzi. f1gurahv1 E:ma 1 m compiac1mento. tanto muro». due tele che si fanno che all'estero, egLi debuttò al (Bo~well, .Chessa, G~lanb, abbandono sentimentale di che, proprio, per evitare ammirare oltre che per l'in- • Teatro Vecchio» di Craco• ~vi, Menzio e Paulucc1), che !~onte alla natura.: la mag- qualsiasi. superficiale mollez- tenso 6 igniiicato per indub– via col primo suo dramma: ptesen~avan~ le loro. opere g1ore dosat.ura dei due ele- za, la pittrice forza spesso. bie qualità formali e roman- e II ritorno del figliuol Pl'O· alla pr1m~ sindacale p1emon~ m~nti fa st che ~gli ci ap- nelle opere meno approfon- tiche. digo ». Il soggetto del lavoro. tese. s~nveva: • ...L'a:te di paia forse meno p_1acevole di dite, il proprio estro. fino a • • • tolto dalla vita di Rembrandt, P~ulucc1 ~on ~ decorativa né un tempo, (è quasi scompar- tr~sc,urare una ferrea disc!- Al nordico gruppo e Co- me~so in scena dal miytior fnvola; 11 pittore co!1osce sa quella esub ~ran!e ~l~gan- phna stil_istica. Del resto a ~ra_• già disperso (è roba del regtsta polacco. Janusz. War. troppo bene 11valore d1 una za che sp ~s.so, m gtudlZ! ~on provare 11 polso forte. del- :>0-:>l). all 'inform.et Tobey. al– necki. oltre a svolgersi sul linea o di un tono e perciò approfond1~ 1, fu scambiata l'artista bastano i solidi ri- l'elegante ed ecce ntrico Mat– suygestivo fondo ispirato dai le sue opere sono assai esper- per ~i:ia .brillante e facile su- tratti. tra cui spicca per pron- hieu, all°in"iese Bacon e al– più. celebri quadri di quel t~ nonost~nte la loro grazia perùc1ahtà) E:d.invece più at- t~zza ed equ.ilibrio, l'u~anis- l'olandese, 0 ora pariginizzato. grande pittore olandese. ri• heve ., e riescono a commuo- teni.o e senst~Hle ad. un pie- s1ma effige d1 cDon Mariano». Corneille, si ispira lo e spa- vela -veramente degli insoliti ve.r ~1.ad onta della loro sem- nano colloqu10 con ti creato, • • • ziale.. Emilio Scanavino p,regi poetici. e teatrali, spe- phcit a » . ad 1:ma matur':1 e pr~fonda fi- Alberto Sughi entra a far (Galleria Selecta). il quale bire un ra'\..,..·ed:imeoto; al– lora. a poco a poco. una Vittorie"!ta oggi. un impe– ratore domani, una quadri– ga di li a qua1che anno, nel• lo s,pazio di U':l lustro anche il Biondi avrebbe pobuiO servire a] suo ca6o. Del re– s'.o non si poteva coniS"ide– rare di g:à come u01a con– .-ersfone la sla:-Ua di Gaio che il Biondi av,e,va quasi finito di scolpire su ordina– zione dello Zanardelll. per uno dei cortili interni del Palazzo di Giustizia? Senza contare cile :-:el 1900lo SCU'J.. t.ore avev•a vinto il concor– so iniernazionale al mc•m– mento cileco di Mont e Va• ras. che sarebbe sorto nelle piazz:a della Unioversi:à di Santiago: ora i gruppi per– sonificanti l'i6tru2'ione ele– mentare. la c-ultu"ra slb{)e– riore e la legge. ideati dal BiO':!Cliper quel monumen• 10 . n()Cl JX)tev13 non essere astemi! Ma d'aile fe5'1Surequo-lche cosa si vide subito. qualche ahra si vide meglio poi, nè quando i pezzi furono tutti montati ai primi del 1901, l'impressione generaJe mu– tò: a piazi.a delle Tenne - informavano i romani che c·erano stati - 5tarvano met,.. 1endo in mosllra quattro donne cosi procaci che al loro cospetto la Oleo De Merode e ]a Bella Olero tu1te d,ue per niente ma– grette, ci avrebbero fatto ll'na brutta fi.,,.<f!l.tra. L voce deJlo ..sca,ndalo » si sparse per la città in mezza iior– nata; i cronisti ci misero la giunie. i vecchi ., neri» e i nl.K1'Ficlericali illumi– aati gettarono rallarme. .. L'onta di nudità femmini– li nel punto più bello del moderno sviluppo di Roma,.. fu una frase scritla, par– lata. tuonata nei giornali. nei salotti. e. na-.uralmente. in CampidO§'liO. cialmente_ nella espressione A quasi trent'anni di di- ducia nel~a v_ita. (S! vedano, parte con questa positiva per- cerc~1:1dodi conciliare le pun- ,____________________ _. drammatica del contrasto fra stanza questo acuto giudizio adt'es.e~pio, 1 sol~n e ~o~o- sonale alla Galleria del Pin- te PIU estreme e spesso più del lungi.mirante Persico è. ra 1.ssi~i p~esaggi. mèridio- cio. del gruppo, non folto precar~e àell'astrattismo in– per molti lati. ancoi:a valido: nal~ e isolani). Oggi ·ffme non dei nostri piµ interessanti tei:naztoriale. de~enera in una esso non solo ci da, infatti. mai. con ~UeSt a Pl ura che pittori realisti, egli è infatti noios.a a~cadem1a: una palu– conferma della coerente car- con ~ant~ tml?eg!lo ha sapu- tra i pochissimi che sappiano de ~1 ç:rtgi fin troppo • casti– riera del Paulucci ma. pro- to, via via. chiarire~ se .stes- oggi narrare, con sensibilità e g~h > in, cui s~gni e ghirigo– va. sopratutto, come sin da S? .e rend~re C(?mun~~altva e forza. della nostra vita quo- ri. anch essi ngorosamente a principio egli sapesse con- giou~sa agh altn, E~IICO Pau- tidiana. senza indulgere in • m~zzo lu.tto ... - bianchi e giungere una aggrazziata e lucci potrebbe f~u sua un~ un bozzettismo ottocentesco o ner! - ..compongono una dan– festosa piacevolezza emotiva cele?re frase dei Propos di scadere in una altrettanto za mutile e senza ritmo. Soultore dotato di mag– gior senso plastico. es~roso e cordiale almeno quanto il Biondj. era reputato :n quegli anni il siciliano_ Ru– telli. ancti'esso piuttosto ]ontano dalla concezione se– vera del Sace~<i.~ e<ppure anche di questo artista il nostro archrite11o Ge,gul la opera con entusias mo. Se il Biondi lo irrite.va più che Le Najadi attendevano di gio1110 in giorno dietro lo s1eocato di prodursi nel lo– ro numero, perpetuo e gra– tuito. in barba e ;utte le persone vesiite di questo mondo e i cO<Biglieri alla opposizione affii8'V'8nole 1o– ro anni oratorie. Tanto che la sera del venerdì 8 feb– bTaio- 1901 il !Tonte delle morale sferrò la sua grande offensiva. Fu il con6ig'1iere Galli che domandò lmprov• v:samente la parola su 001 argomento che non ere al– l'ordine del giomo ma c-he si v,edev-a.diciamo così. im– presso. nel sorrisetto dei consiglieri liberali. p~ore. in quel momento. di qual– siasi ingiuria. Il Galli de– plo·rò Cihe le severe sfln'.i'i fossero siate S061ituite da « ~"'Ure oscene» e propose che l'opera del Rutelli non fosse esposta el pubblico. Di rincalzo sì levò l'architetto Giovr,1-ale, anch'esso a pro delle sfingi. il quale. dopo aver mosoo una carica a fondo contro la fontana In qualità di Pre3idente della Associazione Artistica fra i cultori di architettura. VO'lle definire le statue - in que– s;a epoca d1 bronzi dediti a Bacco - « ciociare atleti– che ebbre di catiivo vino». Ma i consiglieri artisti. con a capo i1 prof. Jacovacci. di– rertore deilla Galleria Nazio– nale d'Arte Moder,:e. pre– sero le difese della audace opera del Rutelli. l1 éindaco. siccome il progetto non lo aveva proposto lui. si di– chiarò neutrale. L'a:ssemb1ea si sgolò fino alle ore picco– le. qu:ndi fu aggiornata. Gli oppositori, benchè in mir.a– ranza. avevano lasciato il campo con un punto aU'at• tivo: infatti si era stabilito di rim1.:,:dare ad epoca da deE.tinarsi la inall'gtrrazione d~lla fontana. n giorno dopo a piazz.a delle Terme le carrozze non passavano. tanta era la folla aceorsa a vedere i bro~ dello scandalo. I poliziotii in servizio avevano comin– cia:o fin daJ 9 febbraio a nulrire qualche preocoupe– zic•1e-perohè il tipo dei di• scorsi che facevano i ro• mani non era per niente a<;• cademico: artisLi, giornali- sti. studenti. perfino una :,o– ta cantante del Salone Mar– gherita venuia a bordo di una automobile fra gli ap– plausi. guardando al di là delle f~"U'Te. prorompeva,10 i-n esolamaz:oni sdegnate e tenere insieme come di ehi. potendolo. e no:1 volendolo fare per una sorta di pigri. z!a. indugia a liberare dei guai un amko innocente. Poi, a Gemplificare le co– se. venne il Can1evale: era il 10 febbraio. La folla riern• p:.va quasi la piazza; uno st.udente propose cU dare fuoco allo steccato. ru ap– plaudito e salutato con g,i– da di entusiasmo. Corsero alcuni ad avv-er.ire la d!tta ohe ave,-a fornito il leg:10. corsero quelli della Ditta a pregare il pubblico di non dar fuoro alle tavole che era un vero peccato brucia– re. quando avrebbero pohJ• ~,t:~li~~~t/1e~~ ifen~~ grn:e a dare una mano. D Rutelli. che ave-,,a preso al• lo~gio all'Albergo Quirina– le per en--serpiù vlcrino alla sua opera il giorn,o deU'ineu– giurazione. fu prelevato d>ai freque:i<tatori della trattoria del Romagnolo in via Pani– sperna e portato in trionfo àe11'albergo alla piazza. Quando Jo .;;cultore g:unse tutto pizzicato e ammaccato. ~';p1!~{V\1~v\~a~~i ~u~~ erano del tutto GC<>per:ee attendeva,10 soli'Elnto l'ab– braccio del,l'acqua. « Acqua! Acqua!» si gridava da bul– le le parti. come in teatro talvolta si g!'id-a al r::flet- 1ore. Ma l'acqua non ven~v·a perchè il c-tntode della fcr.l– tana si teneva in tasca la oh:ave: delle bocohe. e p:u:– tosto l'evre,bbe inghiottila. che darla alla folla senza la autorizzazione del Sindaco ìn persona. •Eunuco!• gri– darono .,1opina;emente. Poi il C".JS~ode si decise e l'ac– qua é;lprizzòa lambire i flan• chi di quelle paffute. beate di tanta accoglienxa; e cosl !e:?gulde subito. così bene ~~[~. atoa6~u~ie t~~j{!~ d~l un talamo. c-he pareva - come dissno la sera stessa alle graziosa cantante di va– rieià. due nobili romani - non fnssero mai state nu– bili .. 1'.\IARCELLO VENTUROLI con una colta sapienza tee-· ~aus~~: e JE: veux un ar~ sorpassata. retorica sociale. . • • • mca. -. .fJu 1 ~ 1 !Jre, .de pureté .. Q1;tt Se Daumier. Degas e Torna, Manlio .<Guberti) espone al- ~ Tutti sanno ormai del fe- ~euimete. ì!h ne troubt~, 1~ sono .i tr~ grandi modelli del la s.chne1der nume_rose tele, condo contrasto tra i e Sei sun e Qée .~~me fattgJ~: S~gh1 . .1 alito romantico ed nut7·1to ~d e,c_clettìco. campio– di Torino» ed i .fautori del 1 t m · er~i • goute e es1s~enz 1ale del suo moder~o nano d.e1 suoi .accamti ed in– • Novecento> nazionalista. e vr / une p.emtttre le calme lreahs.mo ha cert~ ra~ici. più cessanti. esJ?enmenti .formali: def positivo appbrto di que- e e repos · prossime • nei cos1dett1 pitto- d~ Bocc1on1. a. Kandmsky, a sto esi uo aru al ro • • • ri della e scena americana "'· Picasso. Tuttavia chi si guar- di a g ior;a:tn~o '~el~~t~ Vivissimo se.i:iso .del colore che intorno al '30-'40 crea- d~ at torno a ~ues.ta esposi– italiaf: inizjatosi .a P t e freschez~a d 1mp1anto, sono rono con la loro arte una zio.ne . n on puo esim ersi dal sotto e•l'insegna di Ja~;t ~- le c~rattens~iche salient! del-I nuova iconografia della vi- chiede r.si doye sia il vero fin~ allor~ ~n~o:a am~~inat~ ~~ ~~t!u~: ~l1e~~~~: ~uZ:~= ~ara~t~t:~~f;~~tic~UJ~~~eiam:~ ~e~~er! 1 ~iC"1~~ita;~_r:fi:~: n.e1 no~tn c1eh 11 :1d.ob . 1 h. non tima personale all'Incontro. I tropoli di Hopper, la, satira che più personale. paesagg:– rievoc eremo qum 1· m que- n~tivi paesaggi siculi, inve- amara ed espressionista di un stica •tonale> con cui l'at– s~a breve nota,. 1 : conseguen- s~tti da un nitido vento me-I Levine (il quadro della e Bor- lora .esordiente pittore si ore– h. e spess? fehc.1 t-appe dell~ d1t.err.aneo, rammenta_no. per sa vaHki .. ce lo rammenta) sento .. per la prima volta, al pittura d1 Ennco Paulucc1. ag,hta di grafia e ncchezza o la cronaca impressionista pubblico romano nel 1951. v.olte sen:ipre ~d una pr?g~es- d~ dett~gli. alcune vedute ma- di un Soyer. trovano in Su• LORENZA TRUCCHI s~va ed. mtelhgente ass1.m1la- nne d1 Dufy. anche se in ghi una evoluzione del tutto z1one d1 un gusto e d1 una queste trasparenti acque me- personale. Il mondo melan- VlNCEr\ZO CAKHP K.t LLI cultura tipicamente europei: ridionali invece del leggen- conico e tedioso della pro- Olr"ttnre dagli Tmpressionisti a Matis- dar10 Cargo noir. affiorano I vincia e della città ha ne' 1-----,,,------- se. da Cézanne a Klee. Ci ba- mitici Faraglioni di Acitrez- giovane pittore di Cesena un UIHGo l<'Al:U::SKI sta Qui rilevare che nelle re- za. Ma quest'arte sensibile, interprete di notevole su"- C1ln1Hr"ttnr" rf'111onn!lahlte centi opere esposte alla gal- cordiale. elegante che ha me- gestione evocativa. di tirnl:>;o ,1»hil11m::uLu tq,1<11C1 u ~:) 1:, A. !eria del Vantaggio, il pit- ritato da tempo alla D'Amico essenziale e nuovissimo. Tra Roma • VUI IV Nove~b~e: Ì4o

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