la Fiera Letteraria - XII - n. 15 - 14 aprile 1957

LA -FIERA LETTERAR '.Anno XII - .iY 15 .SE T T I MA N 4 LE V EL LE LETTERE D EL LE 4 R TI E V EL b E S C. I E N Z Domenica 14 aprile 1957 SI PUBBLICA LA DOMENICA Di,.effoJ'e VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 OUU:ZIUNE. AMMINISTRAZIU!\E: HOI\IIA Via di Putto Ca:-lellu. l::S. Tele1on1 R~dnw1ne 555 487 Amm 111:-11 555 1 58 PLl8HLICITA: AmmtnL!'-lf · ◄•LA flEl-tA LE'l''l l!..HAHIA 11 • V d1 Porta Castello. 13. Roma. TAR.:Commerc1at 1 L 150 Editoriali L. 80 al mm · ABBONAMENTI Annuo L. 2700 · Semf'c.tre l,. 1.400 • Trimestre L 750 E~1nn: Annuo L 4 000 (""n'A arrPlrf!IA L \00 Specimnne in rontn cnr N'nle postale (Gruppo tJ) - Cnnto corrente oo~tAle 1'31'126 PARLANDO CON BERNARI DEL SUO NUOVO ROMANZO .... LACULTUR E LOSTATO Domanie poi do1na11i * cl i ELIO C;,rlo Bcrnnrl nel giardino della sua cn.sn romnna * FILIPPO ACCROCCA Col romanzo Domani e poi rale nella narrativa contem. pensa della critica contempo– domani di prossima pubb!i· poranea. ranea e quali sono i proble· cazione presso Vallecchi. Car. Sono andato a trovare Ber• mi che a suo giudizio essa lo Bernari è al suo decimo nari nella sua nuovissima ca· investe: libro. Dieci volumi per uno sa oltre il' ponte Flaminio. a (1 La critica oggi si trova nel scrittore segmmn un bell'at• un passo dai luoghi ove si momento più favorevole per tivo, e la critica non man· s\•olgeranno le Olimpiadi del esercitarsi. in quanto la cri. cherà di rivedere la « posi. '60: E. un nuovo quartiere si che investe sia l'estetica zione ))di Bemari nella storh che sta sorgendo al di là del crociana che quella marxisti– della nostra letteratura con- Tevere. ampio. arioso. e che ca. apre una nùova libertà al temp,:>ranea: alla luce, anche. va già accogliendo numerosi giudizio estetico. La critica 4 el saggio importantissimo di scrittori. non può più affidarsi cieca· Pancrazi tenuto 111 , Circondata da un giardino mente nè agli schemi ideali. or,r molti :.,..mi (d:1Irr,.... entro cui passa un vialetto stici nè agli schemi marx:- Tre operai) e stampato d:- lillipuziano ((1 il viale della stici che permettevano fino a Calamandrei sul Ponte. Speranzella 11 lo chiamano). ieri di distinguere a torto o Quel primo romanzo sbloc. la cas~ ~ co!ma .di silenzio: a raçione la poesia dalla no~ cava davvero una situazio- Perche o piccertllo donJJe. poesia. secondo due schemi ne e apriva una nuova strc1d, L.'u.Jtimo. dei tre !ig!I ha se. ri~i~i e i:1-com.uni.cabili: La dalla quale ha preso le mosse d1c1 mesi ed ha g.1à nnparatq cr1t1ca puo. qumd1 <?gg1 ~ tutta :a giovane narrativA a m.ettere la m.ani ?ddosso. a1 e:nare le vie. per un estetica Gli si riconosce anzi. assieme tasti della Olivetti. special- nuoya proprio. partendo _da)• agli Indifferenti di Moravia. mente su que!lo rosso del ta· le smgole poetiche che. si l,'1- una certa paternità degli spi. bul~tore che 11 padre non ha ca"'.an~ dal~e ooe~e degli scnt· riti e delle forme del « nPo mm usato.. . tori v1vent1. Ma 11:1 questo c~– realismo 1,. « Ii tern:11n~ neorea/ rs1.no va so ?eve guar"?ars1 d~ un r1- Bernari p~rò no~ ha :'1a~. ~:n~e~~~/il b~~~~i;id;-u~ 1 :~ r~~ 10 co~~enva ~~no:i~ti~~ i~:I~~ cato. anche m seguito .. di !ni- domanda. _ in letteratura serviva degli schemi filoso· rare a ui:ia sosta~za. still stJ c.a. esiste una tradizione realisti- fici predetti: quello cioè di a u:1a ricerca di linguaggi'! ca che nelle opere più auten- giudicare un'opera secondo lo (~ ricerca sulle. al~ure I) eg!i tiche conferma la validità di schema di giudizio che Pope. dice). COfT!'èdimostrato nel· questa tradizione. Uno scrit. ra stessa propone. spesso non le success_1ve opere. alcune tore suona una tastiera piut- riuscendo a recuperare quella delle quali. come ~rofogo al. tosto vastn. cercando accordi vergi[1ità che la coscienza cri– le. teJJ~'brc. ~pera11 ..ella (Pre- che via via tenta di compor- tica aveva prima che l'ape· n~10 Viareggio 195~) e VeSu· re in una unità armonica. E· ra da giudicare la modiflcas. v,o e pane (p rem10 S alento logico che in un'opera pre. se. Per quanto le mie prefe- 1~52), ~anno ':) llenu.to ~on.ren. valgano i toni gravi e in una renze vadano a questa secon· St. e nco!losc_n:ient1 di pub- altra qu_elli più acuti. Ma la da critica. non è che non ve. bhco e di cr.1hca che ha~rno mira è sempre quella di far da tutti i pericoli che essa s:mi:,re sott~lmeato la ~netà confluire i!' unri: sol~ opera ELIO F. ACCROCCA d1 lavoro d1 questo scrittore questa varietà d1 tont », e la sua ((presenza)) cultu· Chiedo a Bernari che cosa (Cont1n11a a. PIIC'lntt 6) a pag. 3, 4, 5, 6: GALLERIA DEGLISCRlTTORI ITALIANI GUIDO PIOITENE a cura di G. A. CIB01TO cli GIUSEPP~ P.ADELLAUO Dopo gli .- Incontri con smissioni che la R.A.L-T.V .. gli Scrittori •. - tenuti con squisito spirito di col..: re~en~ent~11te. m ~utte le laborazione, ha messo in on– pr111c1p~IIc1tt.d 1ta.llane da nel periodo 16-31 marzo: ~ aObia 1 ~0 rntervi.stato il notevole quantitativo di il do tt. Gmse'?pe . ~adel- _pieghevoli. i !o,:rli di pro– la.ro. Capo dell Uff1c10 .de! paganda, gli inviti che i ~~~:,~etiua1:lla P:::~tr'el~ Q,uindici Comitati prov inci~- Presiden:a del Con.sig-lio,h _ha~~°. l?rovy~du.to .a di– il quale ci ha affidato str1bu11e, 1 [!)lhon1 d1 let- ~h':aer~;i~n!nteressanti di- ~rr~a~o ci~rt~~~ie a~~e 01 ~a~j!{~ - · talia il suggestivo rich..iamo Giustamente, nell'articolo a partecipare agli Incontri; di fondo pubblicato su La le miglinia di manifesti. che Fiera Letteraria del 31 mar- sono stati affissi nelle città zo scorso. Festa Campanile sedi degli Incontri. rilevava che soltanto al ter- Il quadro. quindi. di tutto mine di tutto il ciclo degli ~l vasto e complesso moto di < Incontri con gli Scrittori.,., mte:essc suscitato da que– avendo a disposizione le ero- sta impresa è oggi compiuto r:it~~ig~e~7'~at~~{~m:~~= ~OP~f\~i~~~~ 11 cd;ifer~a;l-i za del pubblico e sulle ven- aspetti p~ù rilevanti. dite dei volumi presentati. lnn.anz1 tutto è ~a consta– effettuate nelle settimane de- tare 11 successo d1 carattere r;1\ol~~~~1\~~e:! :l~{~~~~r:~i fi~ 1 1~~~}~tr;~;lèL'ltrol~~OI!~~ iu:i~~iri~!~~~u~ vee;o~glierne ~:n~mç:~~o d;l la~i~~. 0 al~:~~ Oltre quei dati. oj?gi sono p~r l)ll periodo d1 qu1nd1c1 presenti sul mio tavolo fa- gio;m. . sci di ritaglì stampa, arti- on era mf11accaduto chJ? coli cli riviste, notizie di st nmpa, ra.dio: propa.,1tan~a agenzie. che testimonìano la rryu,rale, ec.ht_ori.,autori. cri– larga risonanza che l'inizia- t1c1 ed. atton umsse~o le Jo- ~i~a ~r~:~1:aµ;~i~fà df~?;i: éoa1i~c\,?g;ewt.:_ d1cc:n~~~1~ ~~~l!f!lio~e~\atr;~~~e?·~ 0 p~i:~ ~~r~r: ,~:it;~ez\~n~· s:r ;~b ~ sito Comitato provvisorio per blico .sulle novi~à editoria.il h; st ~~~~t~o ~~~ll~i;i~~o:, 1 : 1 ~nt~i~ h.i~~~~~~~;o i '.~on~~~iti t: blica. miti ~c1 e C1rc~li > Culturali A questo sono ancora da pe.r l!JUngere ~hrettam~nte al '--------------------• aggiung e.re le diverse trn- f:,an~=n~~~l~~ite~erilil m;~~ Seiritti di: Giacomo Antonini~ Anlonio Ba~ rolini; Goffredo Bellonci: Enzo Bettiza; Aldo Camerino; Giulio Cattaneo; Emilio Cecchi; G. A. Cibotto; Enrico Emanuclli; Olga Lombardi; Leone Piccioni; P. A. Quarantotti Gambini; Ornella Sobrero ,-------------,------------------------------------------------------------------------~ rappresenta un'occasione di incontro del tutto eccezio– lJ1\I l l'OESJA I 11/ E JH 'J' 11 * no.BTE A La poesia per Carlo Ber11ari non è un hobby. Fin dat '34, '35 egli pubblicò vari gtuppi di poesie in Quadrivio e it1 Circoli. Nella raccolta Le più belle liriche italia· ne dell'anno 1937 scelte da Nicola Mo. scardelti ne figurava t1JJa sua. Da allora è stato sempre più avaro a mostTare que• sta sua attività che pure deve occupare trna parte non trascurabile della sua giornata di scrittore, come dimostra il poemetto che siamo riusciti a strap– pargli e che risale al 1941, e nel Quale sono ravvisabili i w,1i Più. impegnali di una poesia che si fa narrazione. Cioè espressione dei. sentimeJJti dell'uomo e storia di un'epoca. - E 1 <:eme cento e cento altre sere; un nero ~quillo è sceso dal Tomori come di rauohi venti ed ombre infastidite, in questa chiusa gola di Clisura. Ma giù per i calanchi, fino in fondo alla valle, s'è dissolto in acqua e in fango, il grido della notte: e non più bianco della lana, il fumo ha segnato suJle cucine da campo. ma odori spenti di ceppaie in cenere e avanzi inaciditi di marmitta verdi e ardesia. - Proprio ieri è morto il capocuciniere, mentre ancora preparava per noi l'ultimo rancio, me~colando ai pomidoro il sangue dei nostri... Attaccati alla borraccia, caporale, un sorso d'acqua che sa già di sete, e aggrediamo U cammino, prima che all'erba il gelo avanzi a farci prigionieri. - Di sperderti tu temi fra tante cose inutili. che fan memor:ia ai solchi appena arati dal}.a nostra paura ? Dimetti, tascapani, - non vedi ? fucili, baionette, basti da mulo coi crini alla tormenta, disperati. ruote di vecchi c8rr:i per la spesa-pane, catogne di animali, musi ìn aria, che ridono alle briglie, non disciolte dal morso, a noi mostrando a denti stretti le nostre retrovie. - Fermati aUora, e guarda com'é strann queU'auto <Azzurro 1925 ». sembra caduta giù dal Tr~besceni per arenarsi m questo cimitero, non più di venti croci in fila, suddivise in cinque raggi uguali: su ogni croce un elmo con tm buco in fronte; e sui due pali più alti, che fanno da portale, una scritta scarlatta: « TorneTanno >. Ma nota come il minio spande sul faggio non piallato a dovere: sicché l.e sghembe lettere somigliano a una padellata di gamberi. - Macché, lo direi sangue, piuttosto. - Il sangue si fa nero dopo poco; o non lo sai che s'ossida appena Sj!nte t'aria? Mentre resiste bene quell'Azzurro, di un fantast.ico ieri ancor fanciullo. - Gioca infatti con le lettere rosse del e Ritorneranno>: di pantano in pantano le. rincorre, sino all'ultimo specchio della piana ove si china mite l'estremo indµgio aranciq del tramonto. Ma quanto può durare questa festa di luci e di colori ? La nostra guerra è tutta bianchi e neri, sull'orlo estremo fra la notte e H giorno. Potessimo distendere a· piacere questo giorno già notte o questa notte ancora diurna finchè il riposo adegui a quelle stelle la nostra fine sicura! O vuoi sapere se fu sepolto qui quel tuo compagno che abitava a porta a porta. con te . e fra Le sogtie vostre c'era. sempre una fossetta d'acqua saponata? - Ricordi ? Ne parlavo appena ieri come di un vivo. - E già morto Lo fai? E se lo fosse davvero, credi di sapere da quelle croci in fila il suo nome ? Non vedi. come gli altri. anche lui non ha che un nome solo: •Torneranno», scritto da quella stessa ,nano che inchiodo due assi 1n croce e un elmo su ognuna delle croci pose a caso. O volevi forse pitton, falegnami provetti, giardinieri; per f0.r poi che cosa? , Un parco coltivato a morti sen.za un numero, un'origine, un casato? - Soldati siamo. e arràngiati, lo so : sappi far da barbiere, d::i.imbianchino, da becchino, da sarto e calzolaio ; sappi da carpentiere e muratore erigere muri e ponti che non durano. E se da giardiniere sei chiamato a far tumuli non farli tutti eguali, ma più alti e più bassi. come viene; e i cardi che strappasti al gelo, che s'avventa dai monti, piantali Intorno intorno senza un ordine già chini al vento, anch'essi. come noi dei fuggitivi. - Guarda una scarpa. L'unica fra tante cose Luride d1 fango, DI CilltLO JJER11/Altl DUE non sarà. stata la sua? E quelL'etmetto che sormonta. iL palo JJOn sarà forse appartenuto a. lui? - Mi pare di vederci sotto la sua bella fronte maliziosa ed i suoi occhi allegri. - Lo schiodiamo? Potremmo consegnarlo a sua madre. - Sua madre é morta, non so quando. L'ultima volta che mi trovai in licenza andai per salutarla, e più non vidi fra i nostri due terrai.z.i che due funi, quelle su cui ,stendevano I bucati mia madre e la sua. E l'in!erriata, ove le nostre vecchie conversando passavano le sere ad aspettarci, contorta e arrugginita si rovescia dal muro. una spanna di tufl scalcinati, quelli ove battemmo gli alfabeti dei nostri amori segreti. con la Rita. - Piantala cot ricordi, caporale I Se hai qualche cartina per Le ta,sche ti dò t'ultima presa di tabacco. Arrotola. anche per 11'1.f! una. sigaretta. e lasciami in pace con te tue memorie l - Piantala, dici tu, e credi facile scordare quei terrazzi a mezzogiorno con funi tese tra un poggetto e l'altro, pomodori in conserva ad essiccare, gerani e salvia fra i varchi del bucato che riempiva Il sole di biancori ? Rivedo ancora nello stesso canto i nostri due tricicli lrrugginiti finché un marzo non venne con un dono di biciclette nuove. - Perc11é marzo? Che c'entra questo mese? Fosse Natale, Sa~ta Lucia. oppure la Befana. ca.pi.r-•i ! - Non sai che S. Giusep~ la frittelle e balocchi? E alla sua festa tutte le vie di Napoli si affollano di mli •· bancarelle e un profumo di gigli, gelsomini. e di cannelJa effonde ogni balcone sulla strada ? Così una volta all'anno in ogni casa entra la primavera ed entra un dono - Cè un'altra usanza da noi, ma mi piace questa che da voi saluta la stagione più bella. - Fu S. Giuseppe che ci diede in dono in luogo dl balocc'1i. biciclette assai più grandi di noi; e inconsape_voli di farci bersagli<··· sin d'allora. VOUI sulle spalle le issammo: e la salita di Montecalvarlo a scale percorremmo di corsa, per raggiungere il parapetto di Napoli più alto, ove le nostre madri si affacciavano sporgendo alla stellata balaustra le an9ie, i ricordi e le speranze J:use. Ma l sorrisi nel pianto subito sciolsero palpandoci Je fronti con l'aria delle dita, !atte pensose al sudore, che profondi solchi apriva alla fatica. Fu un baleno il nostro riposo in quegli occhi ; e degli anni ci risospinse In sella, ad esse volgendo le spalle e i petti nudi offrendo alla discesa durata fln quaggiù, sotto quest'asse la ferOcla su cui si legge in rosso « Torneranno )1. - La. prima tappa fu sua, e non è detto la. prossima non sia tutta. per noi. Beato lui, che vinse non sapendo di vincere; mentre per noi il traguardo è ancora in fondo a.Ua parola che non vuole Spegnersi. Anzi se è astuto. - e ~stuti sono i mo-rti! - ne approfitta. detl'a.uto ferma sotto il •Torneranno•· - E' più morta di lui, quell'auto azzurra, un mucchio d'ossa arrugginite, rUugio di lucertole e di gufi. Pensa Invece a quel che sarà domani oltre quei monti! Si dice che vedremo infinite distese di edelweis primule e violacciocche al pari che in Sicilia, interi campi di myosotis ~ argentei salici come sul Ticino. - Se arriveremo a vedeTle queste cose! Ma. non f.Lluderti che la nostra guerra abbia tempo da perdere tra i fiori L'hai detto tu: procede a bianco e nero tra pantani e fangaie ; sparge a-rgiUa dovunque e stronca abeti, s/oHando passeri e tordi dalle chiome e trasformando i pruni in cavalh di fTisia. - Perciò la notte come un rauco vento · cadendo fra il Tomori e il Trebesceni s'è arrestata di colpo? - Illuso se credi L'abbia fatto per noi questa notte vigliacca! - Che ne sai '! Avrà sentito gridare i generali • Per stanotte riposo ... Domattina all'alba attaccheremo di nuovo ... > Ecco perché si attarda al limit~ del giorno, non sapendo se abbandonarsi a noi o al nemico. (1941) CARLO BERNARI nale. E non er.1 mal accaduto, che sorUtori e critici aves– sero offerta la possibilità di prendere diretto contatto con il pubb1ico di più citta. e di sentire cosl le diverse re.azioni che la stessa opera può determinare in condi– zioni ed ambienti diversi. E' questo, senza dubbio, un fatto da valutare nella sua giusta portata e nei suoi possibili sviluppi. e. credo. che esso solo costituisca di già un elemento positivo perehè si possa formulare l'augurio che il piano degli <incontri.,. preveda, nel fu– turo, un programma ancora più intenso. Che questo successo - poi - possa anche deter– minare il superamento di un'opinione accademica e com~enzionole della cultu– ra: rendere cosciente lo scrittore dell'importanza na– zionale del suo lavoro: fa– vorire una più strelta con– nessione fra la cultura e la vita italiana - come si au– gura Festa Campanile - è una ambizione che J?li e [n– contri > non osavano formu– lare, ma che ne costituiva. invero, una loro se,greta soe– ranza. E' chiaro, comunque. che il tanto lamentato distacco fra gli scrittori ed il pub– blico. può essere .superato e vinto solo che siano assunte forme nuove, ed idonee alla psicoloj:!'.ia dell'uomo moder– no, nella presentazione del– le opere che vengono intro– dotte sul mercato. Il Libro. dunque, ha necessità di es– sere < reclamiziato.,. come ~~rt\~ftÌ a~~~n~~~~~~ dae~: dare a cercare un sllo pub– blico: formarsi un suo mer– cato; presentarsi come un elemento indispensabile an– che per la vita di oggi. La strada indicata dagli «incontri>,. che in definitiva è quella del colloQuio aper– to fra gli scrittori e lettori, Sf:mbra essere la giusta e su d1 essa noi speriamo si met– tano altri, indtl)endentemen– te dalla definitiva costitu– zione dell'Istituto del Libro Italiano. L'immediato rialzo. poi, che le vendite banno segna– to specialmente nelle città di media 1?randezza. tanto che in alcune di esse i li– brai hanno dovuto tele2rafi– camente chiedere riforni– !11enti, ad~guati agli Editori mteressati. dimostra che gli e Incontri .., non solo valgo_ no a creare un'atmosfera di maggior comprensione ed uno spirito di solidale ami– ci~i~ . fra editori. scrittori, cri lici e pubblico, ma si pos– sono tramutare in mezzo idoneo ad assicurare il suc– ce~so di una edizione. in i~o9~i ;a 1 r~fg~~rje.,. c~7~~ to, anche a chi non voleva aprire j:!'.liocchi alla realtà. S~li h~ ~~s~~f~~iii~ed~r~~~ mento iniziale di una sua politica a favore della dif– fm:ione del libro. A coloro che - a torto o a. ragione. per semplice partito preso o per genuino timore - paventavano un intervento dello Stato nel '--------------------------------------,c: .. --------------------------------------------_J dominio culturale, e che, •

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