la Fiera Letteraria - XII - n. 11 - 17 marzo 1957

Domenica 17 rnar..n 1957 l'';\' FTF.R"'A' T'.FTTFR"A.l'H'3.' ----------------------- ----------------------------- GLI SCRITTORI E LA SOCJETA' * GLIORTI. NELDESERTO * di G U«. LJ IJJl,lll O PH'l'llON I Dif!iclle mi riuscirebbe di ridire l'impressione che m1 fecero le parole che. or non è molto. ebbe a dirmi un anziano amico, uomo di cultura che ammiro moltissimo e che. d'altra parte, è •uno dei massimi rappresentanti del nostro pensiero: a pro– posito di un certo discorso che qui sarebbe inutile riferire, l'anziano amico mi disse. con la sua abi– tuale semplicità che ne rispecchia la nota nobiltà d'animo: e Non leggo mai romanzi. Non ho mai letto letteratura amena>. A parte una venatura di polemica che nel discorso quadrava beni&simo, sapevo che era vero. ma il sentirmelo dire mi rese alquanto perplesso. Avrei saputo abbastanza bene come. cavarmela, se non nutrissi tutta la stima per quella persona e se mi rosse stato possibile allegarla tra quel genere di eruditi che abbonda da noi, e per i quali una afCermazione del gene1·e rappresen la la banale rettorica della e sapienza superiore>; ma in questo caso la cosa non era così ,s~mplice: ciò che susci!-ava in me la dichiarazione di questo autorevole signore doveva per (orza si– gnificare qualche cosa di più vastp, doveva essere un elemento tutt'altro che trascurabile da aggiun– gersi a tanti coi quali si riesce a giustificare, anzi a spiegare, lo strano tipo di comunità intellettuale nel quale svolgiamo la nostra esistenza. Ho dovuto ripensare assai spesso a questa frase. Tutte le contradizioni che nell'arte e nella cultura it.a1iana determinano situazioni spesso paradossali non sono estranee, tra le altre cose, a questo modo di intendere la cultura e di vivere nel proprio ambiente: è un retaggio di quelle culture di élites. di quella tradizione che da noi pose muraglie spes,; sissime tra la cultura umanistica e quella contem– poranea. tra la cultura artistica e quella di pen– siero, ecc. Tutti sono d'accordo nel giudicare oggi il nostro Paese particolarmente ricco di umori intellettuali, di fermenti creativi, di buona produzione artistica e letteraria: eppure tutti sono d'accordo anche nel constatare che altre culture ormai più consunte, attualmente meno ricche. hanno nel mondo una voce più autorevole della nostra: è una contradi– zione, ma se si spiega con l'unitarietà di quelle culture, ben ci si accorge della disuguaglianza e del frazionamento della nostra e se ne capisce la scarsa efficacia. Ma senza guardare ai rapporti col resto del mondo. che pur sono cosi tanto indicativi, specie ai nostri giorni. basta soffermarsi un po' in casa nostra. per accorgersi che la condizione della cul– tura e dell'arte d'Italia vive in un clima assai precario e dissociato. I filosofi. gli artisti, gli scrit– tori italiani, sono oggi come dei provetti giardi– nieri i quali. provvisti di mezzi, di energia. di ornate facoltà, coltivino ognuno il proprio orto sulle sabbie di un deserto. senza aver ancora ca– pito che quella sabbia non potrà mai ricompen- sare le loro fatiche, finchè ognuno, smettendo di Insistere solitario sul proprio pezzetto di terra, non si preoccupi di combinare e idee e sforzi in comune. per creare un sistema di irrigazione che uno solo non può realizzare e che. tutti assieme. possono attuare per poi coltivare davvero il pro– prio orto ricavandone i giusti frutti. Sarebbe possibile perfezionare con dovizia di particolari la metafora dei giardinieri nel deSerto; ma a questo punto basti per quel tanto che può Iar riflettere chi abbia le nostre stesse impressioni ed anche chi. eventualmente. ne dissenta. Io. in questi ultimi tempi, rifacendomi ad espe– rienze personali, cercando di capire la natura dei rapporti che purtuttavia corrono tra noi e gli nitri, ho più volte avuto occasione di scorgere tanti altri aspetti che confermano la necessità di una cultura unitaria, un costume che attenui le disso– ciazioni interne e sotterranee e quelle patenti. Non si tratta certo della istituzione di un corsorzio. ma di qualche cosa che nessuna orgamzzazione, nessun intervento esterno possono attuare. Una delle più profonde scissioni. a mio avviso. resta ancora nella eccessiva preoccupazione di schieramento politico che ha investito la nostra cultura dalla guerra in poi. Non lo schieramento politico vero e proprio. strutturale, ma quello fatto di complessi psicolo– gici d'ingarbugliate giustificazioni di cui sembra non si possa f are a meno, ed invece sono le uniche che, un artis.ta non è tenuto a dare attraverso la propria op era o le proprie idee generali. Di quel complesso di cose che ha fatto degli uomini di pensiero ed anche degli artisti, delle personalità preoccupate di risolvere i propri problemi di co– scienza di fronte al rinnovamento politico del Paese. investendovi anche la propria opera, il proprio mezzo espressivo. A me sembra che, quanto più la coscienza del cittadino, specialmente di quello qua– lificato intellettualmente, abbia sentimento profon– do dei doveri verso la vita civile, tanto più sul piano dell'arte e della cultura, senza rinunciare a nulla, debba sentire il bisogno di attuare in sè ed attorno a sè quello spirito unitario di co.– scienza. quel dialogo disinteressato delle cose rap– presentative e creative che sta al di sopra e dà senso a quanto. a parte. rappresenta partecipa– zione militante, convinzione ideologica. Ci neces– sita dunque quella e comunità:,, che in altri paesi. nei quali le preoccupazioni e le polemiche poli– tiche non sono certo minori delle nostre, tuttavia è attuata con un sentimento che, comprendendo la decadenza delle unità nazionali e delle unicità politiche. sente con sempre maggior vivezza l'im– portanza delJe unità culturali, le quali, quando sono tali, sonO più vicine che mai ai sentimenti universali che dovrebbero unire tutti gli uomini. GUGLIELMO PETRON1 UNA DOUANDA DA TELEQUIZ ~ Quante collane di. poesia si stampano oggi inltalia * Alcune sono collane di meritata fiducia. stagionate nella famosa e vigilante serietà di noti curatori, altre invece sonp da riguardarsi con qualche commiserazione se non col codice civile alla mano * di ELIO FILIPPO A.CCllOCCA Quante collane di poesia si noti curatori, altre invece so- colte finalmente intere .- se stampano in Italia? Ecco una no da riguardarsi con qualche la notizia è esatta - di Pen– domanda da far cadere un la- commiserazione se non col na e Pasolini. sciaraddoppJsta sulla soglia codice civile ella mano. Queste nominate raggiun– del cinque r_nilioni. Ve ne sono di quelle che g~no già la trentina, e abbrac– Qul non c1 sono esperti che durano da molti anni, carichE c1~no numerose province, da tengano. Non saprebbe rlspon- di lustro per vastità e per la Milano a Firenze, da Parma dere - in novanta secondi e notorietà e 11 prestigio (quasi a Venezia~ da Torino a Vlcen– senza poter consultare alcuna sempre) dei poeti raccolti co- 7.a, da Bologna a Roma, da e pezza d'a~pogglo :,, - nep- mc lo Specchio di Mondàdor: Varese a Padova, da Siena a pure, Falqut, nè .cecchi,, nè (che con le recenti opere d; Udine. da Lecce a Caltanls– Mac;t, ne Pasollrn. riè l alto Nelo Risi, 7.'ltta Rosa, Stefano setta. funzionar:10 della I:resldenza Terra e, ullima, Quasi una vi- Ma quante altre e collane dei Cons1gllo che, immagino, cenda di Alberto Mondadori di poesia• escono in Italia o tutto sa dell'editoria .it~iana. ha raggruppato 42 autori>· uscivano sino a qualche tem– Nè ta!lto meno potrei r:sponH la serie in grigio di Letteraiu~ po fa? Dal Cavallino a Fiu– dere 10 · • ra contemporanea di Vallecchi marn. dal Calto al Preaente, Collane fermat.es! al primo (attualmentP. ferma ml pare. dalla Conchic,Ua alle Edizio– numero -s o1 tc1;nto,. a vo~te,. n~te dopo le opere di Cacciatore ni Scientifiche Italia.ne, da morte perche prive. d1 r1c~1a. Viviani, Ombres. Ceproni). ~ Palmaverde a Zibaldone, da mo e ~s.tern? • o d1 effettiva quella di Eiraudi (inspiega- Fussi a Camene, Momenti, necessita e interna :,,, bilmente limitatissima), di Poesia Nuova, Badalamenti, La collana segna una mdli Guanda Scheiwlller Sansoni Intelisano, Kursaal. ecc., ecc. ~~~j~;edic~rv~e~;a t~~~~~;~!. 8b~fdl~li'. e e Luc~. Bardi: m~~t~l~uan~lv~~~ic~:e~ e~o;r: ~f.n /i~~~~~~I ~i:u!~~~~tr!ls~I~ Altre sono P!Ù 1:ece1; t1.co- ~rne~r~vo~:!ss/t:u:~t;i~ d~pf~~a~ r:ti~~::.~~· • aeh~nsaer~:c;:iizi~~= ~oez!: (~~uriio~/a s;!~sj,1:it~~f~ bilmente Illimitate .... pe~e;~~tt 1!~1!:-0~~~· essenzia- ~~~ gr.cr: .~s~~r11 ir;JJ;iy~ 1 J~a~~ll! r~~pr~~~~ta~uott!nelfl 1 :~:nd~h= le per tenere in piedi una col- Ed1tr1ce Magenta diretta da p1ccol\ d1 una lu:iga catena lana è la mira a un punto Anceschi, del vigllati-ssimo che ~iene .leg~tt I P.olsi ?el preciso, che può essere il più R~CCf:>Qlito_re,de,2:li Editori n_~stn p~eti. d1 quelli noti e semplice di questo mondo, Rnrnm. d1 Sch'-'-'.'arz. ~ebella. r1.PE: ttab1JI nel loro assiduo e quale ad esempio _ senza to, Maja, Porfln, dell Istituto prezi oso lav~ro, .e altrl che enh·are nei termini di una d'.Arte di Urbi~o, dell'Alb~ro vengono persmo 1.gnoratl dal– abusata polemica - quello d,iretta, da Co mi, d el Pr<?vtn- le questure l~cah .. di un gruppo di poeti appar- c1ale.d1 Udine, d.ei Frateth Le-: 1:" qu,este ~1 aggiungano le tenenti alia stessa generazio• ga d1 Faenza <.v, sono apparsi ed1~lonl ~uori collana, isolate. ne, 0 che intendono importare I verdi fondalt dei_teleo-etno- e s1 avr.a un quadro spetta– una loro presunta (quando logo Roberto Bos1), Leona1'.'dl colare dJ U!)a oart{: della no: non presuntuosa) .:::omune di Bologna, ecc,; I? recenti~~ stra editoria. ~n m~ndo d1 e poetica:,,, tradizionale O di slm~, appena eyv1at~ e g1a parole en~i:o ~u.1 naviga, ~U– rinnovamento O che comun- destmate a lasciare 11 segno sarmato, 1 md1v1duo che rm– que siano co~partecipi di un come quella ,di Mantovani 01'! corre lmrr1:agi_ni o fa~fell~, indirizzo estetico - buono O cui S?no uscite le r~ccolte d: cercat<:>re di '?olett! o d1 mi– cattivo sl vedrà in sede cri- Solm 1 e Art,,no. o Lmea G-ra- ne antiuomo, investigatore del tica - ma ugualmente tnte- / i.ca {dove è ?PParsa StciUa proprio o dell'altrui destln?. ressante l'esperto in sh1.tlstica abb andonata di Gmdo ~allo). ca_rlco comunque .di _una Ult- 0 può essere, anch~ una Altre collane <Ji po~sta .han- ~1t ata responsab11ita: quella collana dove 2li elementi sono no c~ssato I.a pubbhcaz1one. d1 tro.va: e la parola che con– difformi (non voglio dire d'ac- ma d! lo:o s1 parla con .qual. sol a , mc,ta, ~1?1:lmuove. catto), raccolti O racimolati che :1mp1anto anche a d!stan- .Responsab1hta_ che .nel.mag– senza alcuna esigenza eletti- za d1 tempo, come la· prima e g1or numero dei casi diventa va O selettiva. seconda serie della Meridiana, ourtroppo, una vera e pro- Alcune 6000 collane :1 1 me- o 11 Canzoniere. pria irresponsabHità contro la rìtata fiducia, stagionate nella Un'altra sta per essere va- quale non ci son leggi. ,_ _______________________________________ _, famosa e vigilante serietà di rata da Garzanti con le rac- ELIO F. ACCROCOA BICORDO 1 DI DINO CAMPANA * di PIETRO CIMATTI Marzo 1932. marzo 1957: noz- diabolicamente nevosi e mari- to poetico, e andasse a consi- ispirazione coi flussi aaturall, legittimo: la genialità libera, pana era un genio. e un genio {è diventato facile scrivere ze d'argento di Dino Campa- ni, viso squadrato, Istin ti di de-rare la storia letteraria ita- pronta a seguirli, a farsene la danz.a dei sentimenti. Niente ..classico,.). versi, ormai!): ma nessuno cbe na con la morte. E nessuna adolescente allucinato dai tr.op- liana in umiltà ed in amore impollinare rino alla creazio- più di composto, di esatto, quel Nei grandi che le scuole 1ta- possa• e sappia superare i de– siorla , lo può ancora (o lo pi sogni, giovane verboso gor- della ..poesia.. dovunque of- ne dei miracoli d'intuizione. sonetti precisi come operazioni liane mandano a mente, è caloghl anticipati in cui la cri– vuole) far capitolo. nessuno gogliante di rancori, di sesso, !erta,, tolti via gli specchietti Campana dimostrò a chi lo co- di computo; quelle musiche or- trasparente questa concezione: tica contemporanea sta forte, storico ancora intende fissar- di volontà di potenza, di stra- dei grandi nomi e dei valori nobbe d'essere un ingenuo, chcstrate da maestri. quei ..sto- .. tutto può diventare parole ... la critica che onnai fnvtnta. la ne J'aJa che volò in quella fottente timidezza, uomo di- extraartistici. si centrerebbe la mancante di senso critico nel- z:ici », quei confettini con la Per Campana, primo dopo Leo- poesia. Questo sguazzare cbe la mummificante collezione en. sgraziato fino a dover finire in Importanza di riscatto che l'azione. deficiente di pensiero mandorla dolce in mezzo. Nien- pardi. è vero l'opposto: .. tutto critica fa nell'arbitrio ha però tomologica (farfalle d'oro in- un manicomio comune perchè Campana ha rivestito: rlsca~to nella sistemazione della, s~a te di classico, quella compo- è nell'oltre delle parole, nel l'insormontabile limite della !ìlzate allo stilo aguzzo del almeno vestiti e minestra gli d'una tradJzione di poeti lin- giornata ~errena. Bontà sua! stezza che muore di emorroidi fuoco dell'intuizione e nel- Triplice: è nel di qua di quella tempo) che è la storia dei fossero assicurati: Campana guJstici e !_or~allsti. di un ~a non gh mane~ LI senso del- filosofiche. Niente di origine fo- l1ombra che subilo la vela, e che essa « ismlzza,. e. cataloga poeti e della poesia. Si conti- •rappresenta un tipo poetico vuoto di genialità che è vera- 1 autoc:ltica poehca, e lo te- scollana o carducciana. Come la penna non raccatta che ce- con orgogllosa presunzione. co– mia a far della cronaca nera: unlc~. necessa:io, eh~ fa an- men~e pauros?, o più vera~~n- stlmonia il cont11;uo possente niente di dannunziano, nell'a- neri ... Campana è dinamico. si me in anticipo ritenesse im– l'occaiione Dino Campana non tolog1a patologica e b10Joglc11 a t~ nscatto d1 tutta la genia- lavoro di llr_nae dt ricerca (do- nestesia della verità. nella vo- supera continuamente: un poeta possibile una qualsiasi nuova può essere lasciata cadere: sè, ma fa soprattutto una poe- !1tà sprecata sotto 11 bt:l sole c_1;1mentato. m abbon_danza dal· lontà autodeificante di sovra- a cui nessuna vita terrena sa- dtrezlone della poesia, impos- ;;g~~odefracr~e ~~:~~~ar°::rc~: ~:e ~:n~!~c=v~a~~:. tn s~~= ~:!~a~ 0 a1f: sfn°ce:~it~h;e: 1 c~fs~i ~1~'rt~a:egl~fb 1 l.Ca~ilZi~nr11cl~t ~~,~~!!~t~'eJrr~sià~~~o~c~li!lr~ ~~~be si~~;!~~~- p:r u~i~n~~~a~ ~~~~aJgr~~~ue 110a[ u:u°o1q~~s!f~ possa pirmetters1 questo lus- lia. Camnana è un poeta clas- che oscuro desiderio di chia- Mai poeta Italiano fu cosl voglia introversa di annichilire Egli éS)Hirimenta, vlve. Tutta la ghi immobili: e Dino Campana, so: in lui avviene Il segreto sico perchè amò I.a poesia co- rezza. Cl voleva gu~sto ~enio co~prensivo .d~i due opposti, l'estro al gioco dei sentlmenti sua opera è palpitante, ardente. viene a soffrire proprio di que– recupc-ro dl secoli di poesia me meta, com~ chunera. anche assolutamente poco. mt~ll1~en- gemo e ~tup1d1tà. Quanta ~o- tolti dalla vita, nella coralità La sua ..,forma,. è il suo ..con- sta datazione assolutamente popolati di poeti cortigiani e se fu r'?manttco come uomo. le pl?rchè la poesia 1tahana stra poesia è stata ed è m- senza firma e senza gridi. Se tenuto ... Ogni verso è un gìor- arbitraria. E' morto da appena ~rco;~s~<tpe:!e ~~~~ em:in~:_' ~rt:~~~~o ch~~/~~~le ~de}~~ ~l~~~~~t:~lad_a~ufimit:~~e!~; ~~~~~n~~t~if;~t~!. k°c!~l~~e~~e~ :!r;~:, s~l~:a 0 ~!1°a e~~~e le}; ~ 0 3 i~a ~~ 1 ~!~~n~~\ _s~:e~~f::~ d~ ~~~;P~ng!~~i~nti~~~~;~ gamene preziose. secoli di uo- mantico e al folle de~II istinti; del suo classicismo .. c1 voleva porta s~l 1rrad1az1one se no'! esperienze d1 poeti cosiddetti che han toccato prima i mu- la storia sicura deila poesia mini che fuggivano solo. con ques!a 1~ su~ .mo:dermtà. E nei Q~est? C~~pana sbpgllato, ft. Leopardi. sulla fug_a.folle dei ..,minori ... quali santo France- scoli, il cuore, il fegato. la te- italiana: se non gli si può in ~:p~:ot::a~ Jlu~i~~ ~~:si~; ÙU~Jira~:r:,m~~l~o f~si:~=11~:~ ~~~ c~~~;~~mde1d~~\~~~. 'i~~t ~~nt~7e~~~l~t~~i!to~1a Jre :e1~= i:~~~~c~~~l)~avalcanti. Poli- ~~~e~~en p~ga'{~P~;~ò~et~ ~~J rs~~undi m~~no~~!c~~~e vuuo~ ne stavano al caldo. D'Annun- contenu~o e to.rma. che dopo mente all.erta, per ~vv~:f:ir'; le storia. <;:ampan~ ha que~to. rn- Leggendo Poliziano ci si deve sangue: l'ha scritto col sangue. dire proprio che Campana è un !\~16PJ!il~~~s~a te 0/t~~I s:;: ~~~~odi ~~ gro:nr~ ~~ù ::i~i~ 0 ~ ·~=u~e ;~~ ;0 1 ;!Jbifi 1 ~nlJ~~-~~er~ ;i%ii0Ede~n;e~~. 1 e::ov~ ~et:~~ 1i~~?ed:1 f~!c~:m;:c~es) e;:: pa~~o~erait~u~ ~\~: ~~!ti~o~i~ I:e~~=~ 0 ùne ~a~u~en~~\~ndeTT; gar~ro~~~~rt~~· f:;ebu~~~n~! f~nffnJ~e c~\~~~~d~~e aJ{i3 r:~= ~~· :ah~~~r~a~~:~~\::eu 1e1!; ~~ 0 ~si~a u!t~~~ ~ fuf~~o d~~g ;~~:~ca~~~ c~~c~1: f.ec~ °r:::v~~~ ~~~~;~~qfi!~ 0fn~~J~:mi di te~~~ ~~~!a·c~~tr~~~it~ gl':~!~~iu~; poi alle somme non potè es- ----------~~---------- mini, mentre come poeti non moniano d'una diversità, d'una non il capitolo. Un minore. serè scusato della beffa che lo !urano sempre, non lo pote- anormalità normale In un ge- un'estrosità. una pagina d'an- aveva ordito ai professionisti rono. La poesia in loro rimase nio. Fu più poeta quindi più tologia. · dell'elzeviro e al cacciatori del spesso sommersa, ma ce n'era, diverso. E come uomo ebbe sol- L'ambiente letterario italiano mistero: D'Annunzio non aveva quanta per secoli non ce ne tanto la follia, seppure l'ebbe, attende 11.poeta nuovo (è tra- una .. maledizione .. ma Cam• sarà. in que~ta tanto sconosciu- ai suo. La vita non gli diede parente) e le continue dls!l- Agata. Pistoni: "Madre siciliana" LE"fTURA della- mano ~ di R. JJI. DE Al'°GELIS Come invecchiano le mani simili a foglie di tardo autunno, oro rosso, accartocciate a rughe e segni che non conosci. Il sangue non vi trascorre veloce. il tempo ammuffisce le falangi, le lacrime che non piangi fanno ruggine nella voce. Venga il gelo definitivo, l'intrico è a monti canali croci, palude e cimitero della carne qui, tutto, nel disegno, si rivela. Quanti viaggi. quante voci confluiscono nel rivo, arido e opaco che si cela sotto la pelle tra falangi e carne. Non fare scricchiolare le dita. si ridestano allora i rimorsi. non tendere le mani, Ungile prima di balsami ed unguenti: la ferita è dentro, invisibile antica, e dal cuore si irradia il dolore come veleno di mummia alla luce. Dove il tempo ti conduce, neppure ora lo sai: e ti guardi controluce le mani arabescate dai morsi del destino; non esiste altro cammino. tutto è chiaro evidente sicuro. anche l'ultimo punto, il più oscuro, puoi leggerlo nella tua mano. Ma tu, creatura d'oltre oceano. rifiuti la cabala e la sorte, noi hai paura della morte, sei arbitra del tuo destino. Si il palmo è una tavola d'atlante. il dorso è giovane liscio: se chiudi le dita imprigioni il tempo ed occulti ruggine e stagioni. E così, diventata statua, non si scancella dal volto il sorriso: a una luce di paradiso la tua pelle d'india si tatua. R. M. DE ANGELIS faar~a} 1 Pe~oc~1;ìf'aa~:g:::~a pco~~ ta~~;~~ ~~~a ie~~~!r!~!li8ata~ =~~~- f~;~s:~1;\sc 0 c1d~~mf~~: ~~~ieonlo ~f~10}~~n;a cg:An~~= resta pur sempre obbligatoria chiarezza e alla totale sincerità. gli ingenui. almeno. Davanti .a zio non c'è stato più un poeta, ,._ ___________________ ., attorno alle vite dei poeti. E 0 Ha destato un sonno secolare. sè stesso. Campana dovette n- lo si sente dire con tristezza. stata la grande irripetibile OC· ha capovolto una scuola, è u conoscere solo la sua diversità, Una tristezza figlia dell'igno- J( p a S Ca l d 1· G U a r d 1·ll 1· casione, ia metéora a portata primo poeta moderno Italiano, farla quasi una follia, che fosse ranza. o di quella esistenz.ialità d'occhi di tutti I dilettanti di Uomini come Foscolo. o Car- il suo «mestiere .., la sua le- teleologica che brucia l'ebreo r:.tr~~~~a·s:r~~~io ri:;;e str:t'~ • :~fci~o~ e~~rnJi~!i°aJ!tt~n~j~ f!~'k~~ ii~~~!~ ~~z~~~ :~~~t~ ~~ ~~!~n~!m~~: d11\/~~~~~ (Continuazione dalla ~ pai;.) . che si è posto nei limiti di quel grande poeta. servl e se- coi:nunarli n~ nei .ris,uHati nè, stanco Per Dino Campana nire. Un poeta grande ha uc- tica e manierata; e ciò im- d~\~i~l1: 1 i: ~be ~a e~~~~: gulta a servire per quella fa- pruna. n~lle mtenz1oru, ma solo uomo non ci fu posto nella ciso l'Italia nel 1932, di cui già porta non tanto per trarre dotto il valore dell'amore me dì mito e di idealità che assumerli a valori dialettici di società italiana, neppure In potremmo celebrare il 25. della anche una giusta conclusio- l ~~ 0 h~~n~ 0 ~~J~~a\tg;~j } 1 !~~= trn~~ilfo 0 ;~zi~~f~i:i s~b~tos~~: i~ff\1~~n: 0 ;~e;:md~p~~~ :f1~te:cea~~sso~:c1~ ~:·1~!fe~= ne apologetica ma soprat- ~:1 1 ;a;~~~c~~a1ut !i~a= tici.nque anni dalle sue nozze circonfusi da un loro mito. tuito soggiorno nei manicomi consultato gli aruspici della tutto per teS t imoniare il do- scal che si legge come un d'argento con la morte la stel- che si ritengono molto poeti. statali. La pazzia di Campana critica di stato, dove nessun no di libe~tà che Pascal .ha richiamo dunque e che non la seguita ad essere coq.fusa insomma che non ritengono ne- si deve interpretare come la papiro io annuncia (ed, in tem- ~~tuta attinger;. Non qmn- si porta come contributo ad ~~~ 1~ 0 !u:~g~~~-. ~! !~! ;~~~ ~~~~r:er ri1s:1t:;:nie~~:,ri'cecr~~ ~oj~i\!c~:~~e~am~~=~~ 0 d~~= ITre~a s~~1~v~!t%~nede~ ~~v~= d.~.~~~~}dI~e c c~r~! c;:i;~~ una e querelle> perenne. cità col fenomeno. U suo mito come uomini. se non come poe- poesia. Quando comprese que- ro. anche fra i lettori meno s1~1oru d1 carattere calvini- e C'e st le coeur, Qui sent con la sua realtà. Un poeta tL spesso mentono: vengono alla sta inammissibilità. egli fini di ingenui è subentrata la facllo- stico o. l~terano, che ha cer. Dieu, et non la raison > e esostorico, o me~lio metasto- pagina in coscienza di dover scrivere, tacque. Si mise a leg- neria di .. arfl.darsi al critico .., c~to d1 riprendere una linea poi ancora e continuamente ~~P1::/·èslpo~hi:dgiita al~~~~ · ·t JfriJ:~iti~~~lc;~~ i~n~~anudne~ :i~e vL:1d~n~~~!d!~Pfa 0 ssa:c~e!: fer!~n;fe~~~e~ra~f~n1ff ~:t~~i t~·s~~~f~~t~i:ed/f~~~cadi eJ~ ~ce:eàu las~f!~~;; ~ua s~ 0 j~: molto seriamente? verginità sempre ripropo,ta allo non l'aveva meritato. Una poe- conosce meno che superficial- particolare concezione teo- eia· attenzione con Guardini .Qua!c~e ~~tte fa in una rlu- spirito. Campana, genlo mi} sia csostorica_, o metasto.rica? m7ntc Campana, fra il pub- logica (e anche nelle Pro-, che cuore sta per amore, ntone d am1c1 asteml - stret~a ingenuo. poeta ma sopratutto Oppu:e semphcemente un reno- bltfo, se dalla bas.e de~1a s.cuola vinciates non ha voluto es- per la charité quindi per per quellf" glravoltt> di senti• uomo, trop~o uomo. non ha ~I meno, un «la .. della natura, ali ~tezza delle sintesi cntiche sere lo specialista ma lo quella carità ·paolina che è d'uec~to_chs~~fniu~;, ~:s~:r~rr~ i:est:crY~:.he~;~:~:.uoJtr~d~i;; ~~~o~~n rf:p~:rogeàaN~~SS~l~~at~ ::!\ei Na:::~~!· v~rg~~ann:~./:a.. ~i:n?ete hon~me c~e affron.- il _fuoc? e _ressenza del Cri- buona volontà i testi antologici grida e sommesse intuizioni. questi quesiti: Campana occu- essere detti ungarettiani, 0 a queStt_one :secondo il Shanesimo della poesia moderna. Finchè, mette sangue, paga ogni giorno pa ancora qualche pagina vo- montaliani, fra i giovani, ma ne buon senso), non un uomo VALERIO VOLPINI ree1n~~~~ne:.zo~P~sf~: ~:r:ç\~~ ~fnsi~ri~~~~e~io:~asi~~az~~~f~ ~ae~t:o~~1:e~;~~o:~e~1~nococ~; ~~tr;f{cs~~:s1c~~~~e~~n~~n~~oir~1~ ,-:C_o_n-,.-t-,.p-,-. -d-e-ll_a_C_A_S_A_E_D_I_T_R_I_C_E _ mera,. di Campana, .. e la not- na. La fine dei suol canti pilJ trova interessante ripetere gli campanlani: perchè Campana .. ~!ad\t::sa~eu:bÌt~ 1 ~ri~i~ ~~i= :::ne;,~~:: u~/~i~re~ar~r~: ~\~ 11~1~~~:\:r;~ic~C:sfr~to~~; ~~~r=s~r~ ~ 0 ~n~~a~~~~\ 1 1b~~~ - GENOVA - Corso JÌ'/entana 5, e uscito !~a~~s~aPP;~!er:ro;a;;caec:~: ~~~ 0 ~/::is:~~1~:ièt~~~~~!· "~~= ~f~i p~~t 1 ~~b~o~t~~~~r:~~: :!~: ~~~sz~~o è ~°o1~lb~m~e.!i~t;e e~~ un libro di patriottis,no e italianità, il te dell'aggettivazione campa. ta all'atto, dal fuggire impen- mato per comodità dai «critici,. avere sullo stomaco. anche e so- libro degli italiani d'oggi ~~~~~~. 1 T·a~~:sovr;;~~~:. 1 ~:1~ ~~~it~~:. 0 ~:~~r:~!t~et~.r~~m~:! ~!/~ti.t~s~ch~n;:nczoemt!e~~or!:: ~fat~t\\~ b~~~h!u~i~~~(~l~~ 0 ~:,~~ sue tulgurazioni, il gemo .. si vittima della sua Innocente Ilde sul plano che pure dovreb- più o meno vantate dipendenze leggeva. ripeto, una antolog1a. veggenza, sempre succube del- be essere l'unico a oontare sta a signlflcarc proprio che Fu istintivo nndare ad attin- la sua potenza. Aveva da dire quello della ...carica poetica .. ? Campana è considerato un poe- gere il vivo, aprire .. Canti Or- sempre di più, sempre oltre. Dopo la triplice dei grandi ta. sl. ma non una poesia. Qui :!.ici• (li futuro dovrà dlre gra- Campana fu più che un poeta, ottocenteschi, la poesia italiana sta il pe<:cato della critica e !a zie ad Enrico Falqui. entomo- una continua volontà di ultra- sbriciola le sue esperienze tut- mala informazione del lettore. logo appassionato). poesia; la sua fu una tensione tara su quei filoni, più o meno Campana è una poesia. italia- Poesia lirica, epica, politica, storica Tempra di normanno. fisico lf!cont;o all'oltre dell'esprimi- patenti, ph) o meno ~conosciuti I nls.shna. per giunta, prima che di romagnolo (forte come è bile (11 che parve talora avvi- anche da parte degh sbriciola- umversa!t L'autore: LUIGI BRUZZO !orte il genio, per razza), occhi , Mario Russo: "Ombrello" cinar!o al futuristi, ma Cam- lorL Tanta poesia e tanti poeti PIETRO cL,1A'ITI , ,____________________ _. CANTI ITALICI Pagg. 290 - L. 650

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