la Fiera Letteraria - XII - n. 1 - 6 gennaio 1957

Pag. 6 LA FIERA LETTERART~ DO\IE rrcA 6 GENt IO 1957 q11ella francese. Che questa pittura (la sola vera. autentica, puramente francese che la Francia abbia prodotto nei secoli) fos..<e da approvarsi, gustarsi e lodarsi era stato detto quaranta o trent'anni prima di loro; quan– do cioè essi si occupavano nelle loro cri– tiche professorali di « fondi oro » o delle croste secentesche. Quello che si deve dire oggj, a ragion veduta, è che l'opera dei migliorJ pittol'i italiand di quel bistrattato Ottocento vie– ne. per la sua genuina validità, subito dopo raggiante gretteria e indifferenza domi– nante nella nostra società di quel tempo; è naturale, dico, che là ci fosse una rigo– gliosa iìioritura di talenti e di opere di largo respiro, mentre qui i talenti. trovan– dosi compressi e nella necessità di l'ispar– miar persino tela e colori, producessero Opel\e di minor mole. Lo stesso supera– mento di tali difficoltà è prova della po– tenza di questi talenti nostrani: e d'al– tronde l'arte non si misura a metri. Questo per dirle. caro Sciortino. che la idea da lei prospettala è ottima. Ma crede possibile di vederla attuata come si d ve'? I nostri artisti de!l'OttocentQ. proprio per le ragioni che dicevo, e soprattutto per le strettezze f,inanziaiiie fu cui quasi tutti vis– sero, si t):ovaron costretti a smerciare ed a mettere in giro. insieme a un certo nume– ro di autentici capolavori. tm numero molto più grande di operette secondarie, di tentativi mal riusciti. che in altre con– dizioni avrebbero essi stessi distrutti. E non si può render loro. e al prestigio del– l'arte italiana de! tempo. peggior servjzio che mettere in mostra quelle miserie frut– to di miseria. / I COMPENDIDIL Accennammo altra volta al– l'ampiezza e 'all'importanza della divulgazione culturale, un fenomeno che nelle sue vistose proporzioni sembra essere una espressione tipica del nostro tempo, anche nella contraddit– torietà delle sue conseguenze. Da una parte infatti certe gros– solane forme di « balbettamen– to» culturale, e quelle stesse [orme oggi cosi diffuse di sche– matizzazione ed estrema ,sem– plificazione dell'apprendimento (se ne dibatte anche in sede pedagogica) isteriliscono la vi– ta :intellettiva, inducendo alla pigrizia mentale piuttosto che sollecitare alla difficile e ap– passionante conquista del sape– re. D'altl'8 parte nelle sue forme più dignitose la divulga– zione culturale. resa oggi più largamente possibile d a g I i strumenti di diffusione che la * tecnica e l'organizzazione della gulrsi i poemi epici indiani Ma– società doviziosamente offre, è habharata e Ramayàna, !"opera orima di tutto un dovere so- omerica, il libro di Giobbe, le ciale, e si ha ragione d'insi- superstiti tragedie di Eschilo stere nel richiamarvi l'atten- Sofocle Euripide alcune com– -.ione _dei responsabili, perchè medie di At:istofane, tre dialo– uno dei compiti più importan- ghi platonici, la più nota com– i.i d'una società moderna è media di Menandro, il fram– qucllo di elevare socialmente mento della chioma di Bere– le masse. non solo fornendo lo- n1ce, le Argonautiche, alcune ro maggiori garanzie econbmi-, commedie di Plauto e di Te– che; elevandone cioè il tenore renzlo, l'Eneide. una tragedia di di vita materiale, ma anche ad Seneca. la Farsaglia, L'Asino un tempo, dando loro attraver- d'oro, l'Icaromenippo, gli Amo– so l'educazione e l'istruzione, e ri pastorali di Dafni e Cloe, la attraverso tutte le forme pos- Sakwitala, le Confessioni di A– <1bili di mediazione culturale, gostlno. Ero e Leandro. due un'adulta coscienza umana, e drammi di Rosvita, l'ultima rendendole cosl pienamente parte del racconto di Ghengi. il partecipi della vita del loro Beowulf, il Viaggio di S. Bran– tempo. dano, i Nibelunghi, il Cantare E' ciò che è stato fatto più volte in Ita– lia e all'estero: e tutti sappiamo con quale risultato. Mettendo alV'allti un'idea di valo– rfazazjone dell'una o dell'altra scuola del periodo in questione, si son fatte esposi– zioni mastodontiche, dove poche opere di pregio o eccellenti erano sommerse e con– taminate da una desolante congerie di 1·oba mediocre o di scarto. Esposizioni tali da iar persino sospettare che - con l'aria che spi– ra da certe congreghe - si miras~ rag– giungere lo scopo opposto a quello di~hia– rato. RASSEGNA DI STORIA DI GIORGIO * DI GIOVAfvNI Accanto ai modi e strumenti del Ciel, la canzone di Rolando, propri dell'educazione popola- il romanzo di Tristano e Isot– re, vi sono altri strumenti che ta. Alcassino e Nicoletta. le Tre s.1 rivolgono a un pubblico più infedeltà, Lancillotto e il ro– ristretto, sebbene vasto, a quei manzo della Tavola Rotonda, medi-colti tra cui vanno ascrit- Perceval e il ciclo del Graal, ti anche molti colti « specializ- il rom8Ilzo di Violetta. i fioret– tati,,, fuori dell'ambito circo- ti di S. Francesco. il romanzo scritto della loro speciallizazio- di Renard, la Vita Nuova e la ne: i compendi enciclopedicl e Divina Commedia. il MiUone, le VGrie forme di sintesi del sa- l'Africa del Petrarca, una par– pere, valgono anche per costo- te dell'opera boccaccesca, il ro, specie se elaborati e redat- Cerchio di gesso, i Reali di li da studiosi di provata com- Francia, Guerrino il Meschino. petenza :in ciascun singolo ca- e cosi via fino ad alcune delle pitolo del gran libro dello scibi- commedie di Lope de Vega. quello dei p'.itto'ri francesi dello stesso pe– riodo, se pure on casi non rari non la su– pera per naturale schiettezza, serietà e pro– fonda spirutualità poetica. e quasi direi religiosa. Dunque anche a mio avviso una sele– ziione 1·igorosa. spietata sarebbe la prima cosa·da tener presente quando si venli~ ai! concreto. la condizione ;mprescindibile per la buona riuscita - :Cina[mente! - di una mostra quale la si propone. BIBLIOGRAFIE EDOCUMENTI le. Ad esempio. chi veramente In un solo volume è già. co- . d 1 b · d· d 1ne si nota, un panorama va- ~\r~~: ~onatat:;:g~n~!re.:'oner~ stissimo della letteratura uni– massimi capolavori della let- versale. E' inutile dire che une E' naturale che data la differenza fra i due c11mi politici, sociali, tra la pro– sperjtà ;!l inan ,ziaria francese e la penuria italiana, :f.ra la calda temperatura civ.ile, favorevole al successo e incitante al laJVOro in grande proprio di quel paese, e la sco- Soltanto così si potrebbe tappar la bocca ai vecchi e giov,ani avanguaroieri della 1·e– troguardia, e imporre anche all'estero i va– lori reali e superiori del nostro Ottocento pittorico. ARDENGO SOFFICI Rassegnadella nioda * di J!ANESSA * Una Bibliografia ragionata cenni sulla letteratura odepo– dei viaggiatori stranieri in Ita- rica. L'interesse che suscitano lia. frutto di anni di paziente ~li scritti e le testimonianze lavoro e di interpretazioni varie di .COresti.che, attraverso erudite e psicologiche, sarà i secoli hanno viag,giato in Ita– quanto prima data alle stampe. lia. è vivissimo. Ma. salvo stu– Ce ne informa iJ suo compila- di e conh·ibuti particolari su tore. Angiolo Tursi, in Nuova questo o quel viaggiatore, o su Rivista storica. (Soc, E<lit, Dan- questo o quel periodo (C!r. te Alighieri; Roma-Napoli- Paul F. Kirby: Th.e grand tottr Città di Castello. fase, I. !956>. !n Italy (1700-1800). Vanni. li quale. a rendere più ghiot- New York. 1952: Giuseppe ta la comunicazione. aggiunge Prezzolùti: Come gil americani che la bibliografia. ricca di scoprirono l'Italia (1750-1850/. cinquantamila schede. si alle- Treves, Milano, 1933), e taluni ga a un materiale pertinente tentativi di ricostruire w1a bi– di quinaicimila volumi. otto- bliografia_ è da dire che un Te– mila opuscoli e migliaia di ar- µertorio analitico e completo. ticoli di giornali e riviste. Una compilato con criteri metodo- , • Una persona d1 gran gusto za come di magno)ia capovolta, binazioni di merletti, di sete, raccolta preziosissima. dunque, logici ben definiti, a tutt'oggi non è quasi mai giovanissima. si diffonde un drappeggio di ricami. che sarebbe rimasta una chi- non esisteva. Ci si erano pro– si sa; ma sono sempre le gio- schiacciato di tutte grigio, in Direi che tali abiti s'intona- mera. se il Tursi, per i suoi vati dapprima il D'Ancona in: vanissime a indicate un orien- modo che trasparendo il color no perennemente alla festa, e fini bibliografici. non fosse ve- L'Italia alla fine del sec. XVI. tamento del gusto, e quindi ad rosa, ne derivi l'identica tona- variano cautamente, su un !on- nuto scoprendola e radunan- Giornale di viaggio di Micltele accennare 11>iùo meno vaga- lità della parte ricamata sul do che è sempre q uello sugge- dola, Facciamo omaggio ai suoi de Montaigne in Italia (S. La– mente la moda che si delineerà raso. rito dal desider.io , dal sogno sforzi, nonchè alla sua muni- pi, Città di Castello. 1889) e in un futuro immediato•. • Se la solennità del r atale delle più giovani. Sorprende!'- ficehza: perchè wi'altra noti- in: Viaggiatori e avventurieri; Questo è il convincimento ha tanta forza poetica da ali• 10, leggendo in segni sfuggenti, zia non meno importante è che e. poi. Sergio Samek: Piblio– preciso di Vittor.io Gasbarri, mentare secoli e secoli di poe- questo sogno, dargli espressio· tutta la collezione. per benefi- grafia di viaggiatori stranieri una sarta che, ad un grande sia, mi dice la Gasbarri, mi ne, fissarlo in una durevole in Italia (« Annales Illstituto– talento unisce uno spiccato in- sembra che anche nella moda forma. questo è il merito di cio degli st udiosi, è Slata do- rum». voli, VII-X. Roma. 1936- tuito psicologico. Per cui tiene un riflesso poetico si debba ri- Vittoria Ga'sbarri, sarta di :,ala. dltllo st esso proprietario, 1939): ma entrambi con risui- d'occhio le ragazze e~trema- scontrare, quando ci si propon- grande talento. alla Biblioteca marciana. tali incompleti e visione d'in- mente giovani non perchè ere- ga di rallegrare o abbellire Il Tursi, annunzia nd0 la ~~~ sieme difettosa, da di scoprire nel loro aspetto una festa cosl ricca di sugge- VANE A fatica, ci fornisce anche Notevoli. invece. a detta del un risultato; ma percbè è fe- stioni •. In occasioni simili, una _________________ Tursi. Je due opere bibliografi- Jicemente ·persuasa di sorpren- donna che si prepara per un che dovute a Wilhelm waet- dere nel loro modo di essere e pranzo o per un ricevimento, zoid: Do.s klasslsche Land. di presentarsi un presentimen- esce dalla cornice d'un crac- )) U 13) L J B R J Wandlungen der Italiene 1 iseh- to della moda: qualcosa che va conto, rappresenta se st't!ssa in sucl,t: Seemann. Leipzig. 1929 interpretato, chiarito, condotto un'aura di favola; per ciò il e a George Parks: Tl,c Englisl• a termine e sopratutto depu- tratto caratteristico costante di traveler to Italy; fiTst volume: rato. questi abiti deve consistere * the Midd!e Age (to 1525): E<liz. Una giovanissima, danciata nell'apparire rallegranti e no- di Storia e Letteratura. Roma. sulla pista dell'eleganza, se ha bili a un tempo, intonandòsi 1 95 4 , Ma se il Waetzold fa una iniziativa, brio e personalità. alla serena Qetizia della ricor- H U' x· L E y clru;silicazione del viaggiatori finirà con l'apparire, per lo renza con un accento di gran- secondo le loro « ideltlità,. meno un tantino stonata e in- de dignità. piuttosto che secondo la loro discreta. Alla sua ispirazione Di un fragrante rosso gera- professione. e quindi •indtùge per realizzare quel vivente ca- nio, è fatto uno -strano abito a una ricerca « più psicolo.~ica polavoro che essa, in definiti- di ta,ffettà, il cui drappeggio, che erudita». il Parks tenta sì. va, sente di essere è venuto schiacciato e sti-rato si.i tutta la dal canto sµo. una cla sifica- forse meno un rapporto, uri superfice -semirigida della gon- B .d e 1· 1 • zione più esa11rienti, ma la li- ~~~r!a1ttaiir:rtv!tm~:r~':!~ bfim~!i: 0 t~~~:~~l:~~ea:!:t a n ' I n e I mita ai soli viaggiatori inglesi. per cui ciò che è legit~imo e movimenti .ID un pouf, risolto Mancava. perciò. una biblio- bello fra amici nou io è più in in una rosa. Questo è uno di grafia per quanto possibile una sala da ballo o al teatro: quelli·abiti che, quantunque le· particolareggiata e universale insomma è venuto meno qual- gati alla moda, aspirano a fare e che rispettasse i limiti di cosa che appartiene a un Iun• ritratto. Si sottolinea così un * tempo, Non cl sono motivi per go tirocinio, a un assiduo tu desiderio: fissaiisi in un ricol'- dubitare che. adesso. non ce per tu con la v.ita intesa jn un do, u scire dalJa stretta attua• ne dia un esempio il TUrsi. In- senso brillantemente mondano. Jità e far.si un posto a parte jn A cura di Emanuele Padoa descrivere un mostro? Oggi se tantò. nella sua bibliografia. • Ma smotzate quella prepo- un ca lendar io ideale tutto com- abbiamo un altro libro edito n'e persa l'abitudine. Un tem- non sono registrati soltanto i tenza, dice Vittorfo Gasbarri, posto di date memorabili, di da Feltrinelli: I! posto del- po se ne cost,ruivano in penna letterati. come di preferenza attenuate quegli eccessi, com- occasioni luminose, di sorriàen- l'uomo nella naturo, di Thomas O pennello dei bellissimi. Un s'è creduto di !are nel passa– ponete quella commovente gof- ti avvenimenti. H. Huxley, Thomas H. Huidey volto di vecchio e~nuto su un to. benanohe artisti. politici. fagine, e vedrcete ~~?1e :u~ta Se gli abiti larghi s',mpon- fu sostenitore delle teorie evo- tronco di cavallo, un vi3o cli scienziati. Il repertorio. cosl. è viva e pru.pitante ""-'zer a- gono i_,er-una loro tradizione donna su un movimento di diviso in IO classi: Ciceroni. ~~nJi ai v? st ri occhi la signora aulica, quelli stretti e strettis- ~fe;:~~~:a 1 Pt:~:~a ~J~ serpe o un volo di uccello. Letterati, Artisti. Eruditi, Re- 1 omam •- . t t simi hanno avuto do ogni tem- trinelli fu il suo manifesto. Dove i componenti ~ono reali, ligi.osi. Politici. Scienziati. Al- • Non ci capite•: pro es ano po il loro !ascino. Si tratta di intuizioni che tutti posseggo- pinisti. Viaggiatori vari. Scrit- le giovanissime,. E hanno ra- dare a queste tenute di gra'nde L'uomo di oggi, l'uomo nor- no; gioco. irrealtà, è la loro tori di viaggi immaginari; con gione: perchè il p'iù delle volte spicco, un tono che le renda male, non ~ente più il proble- combinazione. Così sono reali 2 appendici; l) Viaggi d 'Ita– pretendiamo di sostituire alla il meno possÌbile effimere, ma della sua parentela con i componenti delle teorie co- liani; II) Elenco di pitture e loro immagine una immagine quindi bisogna abolirne il ca- gli animali, ai quali sarebbe siddette evolu1,ionistiche: da incisioni di artisti stranieri. che ha elle fare col no st ro ri• priccio marcato, la nota spin- con~unto per un certo Je. una parte l'analogia scientifi- rappresentanti paesi e monu– cordo O col no 5 tro miraggio, e ta, il colore che si lega a un game. ca tra la struttura ossea degli menti italiani. Ogni classe, a che le rigua rd a ben poc~; m'f- attimo della moda. Fra le tu- Ammesso che vi siano delle uomini e quella di detenninate sua volta, si suddivide in di– tre basterebbe int':i"'ìre a-re a niche ha riscosso ammirazione analogie tra la struttura ossea specie di animali, dall'altra il verse sezioni. e nelle sezioni. loro realtà, P?{1an ° a a com· unanime una stretta rosa com- dell'uomo e quella, non so, di concetto filosofico di svolgi- infine. le schede sono dispost,. piutezza di sti e. pletamente ricaml,.ta in argen- una scimmia antropomorfa, mento: niente più che giuoco alfabeticamente secondo il no- Vittoria Gasbarri si è affer- to, stTasses e pailfeucs. · •A- J · è mata appunto nella moda .ita- questo in-essa e scienze na- e curuosità è la loro combi- me del viaggiatore. Il quale liana e internazionale per que- Quanto agli abiti da ballo, turali. Quando si applicano d« nazione. accompagnato: a) dall'elenco sto suo sapiente attingere ispi- domandiamo alla Gasbarri: parte di soggetti esuberanti gli li bimbo che ha trovato In delle varie edizioni e tradu– razione nella varia e sempre •Le ultime fogge 'rispecchiano istituti della logica ai ritrovati una favola un mostro spaven- zioni delle sue opere attinen– nuova ribalta che è il mondo lo spirito dei nuovi balli?•· delle scienze ne viene fuori toso. la sera, .nel buio, se mai ti 'Italia, b) da btevi note bio– delle • jeunes filles en fleurs •· « Assolutamente no•, ci rispOn• un ibrido assai originale, eh<' lo ripensa, se lo sente accanto grafiche, e) dalle indicazioni • Si sa che l'autunno è 1Più de. E stupisce il fatto che que- sul:>ito può suscitare il vostro e. se ne spaventa. E' accaduto degli scritti italiani e stranie– armonioso, più indiscutibilmen- st i bellissimi ve st iti possano interesse appunto per ia stra- qualcosa di analogo per i teo- ri sul suo viaggio in Italia, te elegante, più puro della essere tanto mutevoli, dato che nezza propria delle doppie na- rici dell'evoluzionismo, con la • • • primavera. Ma l'impulso vita- le loro fantasie non sono in ture. Ma, il mondo, che in ge- diversità che i mostri non l1 le, la gloria, i! sorriso di tutte relazione con i ball1 per i qua- nerale è savio, passato il pri- avevano trovati ,nelle favole, Un più esteso esame, se la Je stagioni rimarrà sempre la li vengono inventati. Niente mo momento si fa un sorriso ma se li erano costruiti da periodicità, invero alquanto ri- primavera •· d ~1~~tt~e~~llopi~~~{~it~o!':;;~t: e lo relega nello scaffale del- soli. I gidat,. di questa :rubtrica no 1 '! bci D'accordo; e più d'accor o 11 f le curosità. • • • I cos nngesse a con rarre o - ancora quando, alle sue paro- dell'allegra pazzia, de a ora- . . , bligo non diciamo di recensire. le. fa seguito la dimostrazione sticità delle nuove danze si ri- Infine, è un gioco, Vi siete Ch~udia!Jlo qu~ta !assegna!ma più semplicemente di pre- de ' suoi modelli. nette in queste squisite com, mai provati a disegnare o a della vetrina Feltnnell1 con un sentare un notiziario dei mol– cenno per un libro che reca . . . Scegliamo nella sua numero· una fir.ma assai illustre: Or- ti lavori <;h~, nel campo degli sa collezione quelli destinati • ganic ità e astrazione, di R. studi storici. s1 vengono p_ro- alle occasioni festive: abiti per I marted1'·le·tterar1· Bianchi Bandinelli. Iil noto ducendo_ annualmente, me~1t~- pranzo di Natale, per la veglia studloso di archeologia e di rebbe d1 certo questa. be_llLSs!- di fine d'anno, per 'l'Opera e storia dell'arte greca e roma- ma op~r.a, nata per des1de!10 per le mille ricreazioni alle na affronta un problema assai e, ausp1c10. d~lle _«Ass1curaz10- qua'li danno luogo le feS t e di Venerdl 14 dicembre inau- Carme da grammatico, eppure, attuale: in che cosa si distin- m generali di Trieste e Venc– Natale. gurando i corsi 1956-57 di • Let.lsuperato il momento filologico, guono le esigenze del realismo ~a»: L'assi~u_TO:Zione a Vene- Nero e vivace, nero e gaio, ture Critiche. Antonino Pa- questo stesso gh serve a co- e dell'astrattismo in arte, cioè zta d<1;11e_ origini, alla fine della nero e volubile, ecco requisiti gliaro ha parlato, al Ridotto gliere il ritmo della interna quaji ne sono i motivi? Am- Seremss~ma (Tr,1este, 1956). La che si sarebbero composti dif· dell'Eliseo, dei "Centocinquan• legge che ngorosamente rego- messo un paraJJelismo tra arte quale drrem~, ll:'tanto, che. sl ficilmente senza il maestrevole ta anni dei Sepolcri". L'orato- la • I Sepolcri•· e società non nel drastico sen- presenta ed1tonalmente rie- intervento d'una sarta-artista, L' to , 11 · - 1 • Si tratta d'un modello la cui re ricorda i primi giudizi della ora re accenna a a viri e so che l'arte rispecchia la so- chissima e splendida d'elegan- opera di poesia è irriproducibi– teratura uruversale, o sia pure le: le stesse traduzioni. anche di avvertirne la sollecitazione? Questo nostro avarissimo tem- nel casi più felici. non sono che rati di Trieste e Venezia». per viceversa, ridursi a una fatica po, confessiamolo, pone dra- un tentativo di approssimazio- l'occasione del CXXV annuale di Sisifo. stici limiti a noi stessi che an- ne all'originale. Nelle poche pa- della Compagnia, ci han !or- ~, . t d . d' gine dedicate a ciascuna opera. Lo Ste!ant avverte che è da ....amo in eressan OCl I lette- in questa enciclopedia, non si nito più che uno zibaldone, più presumere che altri documen- ratura. Per non dire dell'osta- dà. non si può dare, che un'idea che una miscellanea: ci han ti. a causa del gran numero colo, a volte insormontabile. appena evanescente di quello fornito. vogliamo dire. la pri- di magistrature ed uffici che della lingua. e dell'insuffi- ma «storia" dell'assicurazione per cinque secoli si interessa- cienza, in certi casi, della ca- c~e fu I ed è il testo originario, veneziana, nel suggestivo qua- rono in proprio. o perchè de- renza, in molti altri casi. delle E uèn abile sunto della trama. dro di quell'umanità mercanti- 1 d I à 1. · · IJ t li ma però di fine fattura. Non le e laica. protagonista della egati a a tra autorit . ag ' .veTs1om ne a nos ra ngua. è cioè un racconto freddo e potenza commerciale di Venezia. affari di sicurtà. siano nascosti Meritori ed utili sono dunque schematico. ma colorito e viva- nel coacervo dell'Archivio dei i compendi anche in questo set- ce. vivo dunque, ispirato ai ca- Tanto lavoro. perchè fosse mo-i, Mia i :r.isultati. per lo !ore, quando curati con ade- ratteri peculieri dell'opera. al– apprezzabile. richiedeva non scopo che s'era prefisso l'A., so- guata conoscenza dell'opera, la sua idea generatrice e infor– già un anonimo comitato reda- no stati eccellenti e allargano con gusto e vivo senso d'arte, matrice, e perfino ai modi pro– zionale. come per lo più sue- la sfera d•egli interessi della come queste « Trame d'oro,, e- pri dell'arte del poeta. cede nelle pubblicazioni di ope- stoo-ia veneziana. Centinaia di dite dalla UTET. di cui per In molti casi dunque è un la– re a finalità giubilare. bensl documenti furono rintracciati, ora, quale strenna festiva, ha voro d'interpretazione che sot– un'impostazione individuale af- interpretati.. trascritti, sebbene visto la luce il primo dei sei tinténde uno studio critico as– falto consapevole. Il che s'è di essi. per ragioni di spazio, bellissimi volumi previsti. siduo. Inoltre. delle brevi note potuto realizzare per la prov- solo una parte è staia pubbli- Questa « Enciclopedia della bio-bibliografiche precedono vida circostanza che curatore cala. in quantità sufficiente, letteratura narrativa,, ideata e ciascuno cli questi compendi, e dell'opera è G1 useppe Stefani. comunque. a lumeggiare il ca- diretta da Fernando Palazzi, le numerosissime illustrazioni insieme direttore delle « Assi- rattere e l'evoluzione de1l'isti- Marina Spano e Aldo Gabriel!i, in bianco e nero e a colori. curazioni generali di Trie st e e Iulo assicurativo dal XIV al è stata realizzata con l'apporto scelte avvedutamente con un Venezia» e storico dei più XVIII secolo. Per una più age- d' I eh · · 0 preparati. (Ricorderemo di lui vole lettura dei documenti edi- una arga s lera di collabo- preciso mtento di ocumenta- l'ultimo fortw1ato studio su ti (contratti assicurativi varii. ratori, da Amoretti a Beonio zione storico-iconoj!l'aflca. rap– Cavottr e la Venezìa Giulia. Lo controversie. atti commerciali. Brocc~r1;fu da Brigante Colon- presentano un utile comple– Monnier. Firenze. 1955, segna- di costituzione di compagnie, na a r io Brocchi, da Cen- mento del compendio stesso. In lato. tra l'altro. an~1e da noi sentenze, registrazioni notari- zato a Galletti, da Marisa Fer- conclusione. un'opere simile in: Fiera letteraria. 1956. n. 29), li. suppliche. compravendita di ro o Guido Lopez, da Salvator può assolvere con dignità il Ora è certo che una storia schiavi, ecc.) lo Ste!ani ha ag- Gotta a Maril10 Moretti, da comnHo prefissasi dagli ideato– della assicurazione veneziana, giunto. in :ippendice. un glos~ Puccini a Ravegnani. da Tee~ ri. di stimolare cioè una diretta con una vasta appendice di do- sario, ricavato dai dizionari chi a Vergani. ecc, Essa raduna presa di contatto con i capota-. cumenti diplomatici. non è la- specifici. citati nella bibliogra- ,ma sintesi dei grandi capola- vori della letterahl1'8 universa– voro da nulla. Perchè senza fia. e dall'indice generale dei- vori della letteratura universa- le: ed e si in sostanza non han– una competenza specifica, di l'Archivio di Stato di Venezia, le epica e drammatica, comun- no torto quando rivolgendosi quell'istituto giuridico econo- compilato dal conte Andrea da que «narrativa» in senso lato d un supposto censore doman– mico. qual è ]'as.sicurazione, Mosto. per le notizie riguar- dal poema al romanzo, dallo ano « se per avventura non non si potrebbe !are storia; co- danti le varie magistrature ve- tragedia alla commedia. secorr- sia meglio conoscere almeno il me. d'altra parte. senza la sen- neziane. do un ordine approssimativa-i riassunto d'un'opPra p'iuttosto sibilità dello storico. con le sue mente cronologico che in que- che ignorarla affatto,,_ conoscenze paleografiche. di- GIORGIO DI GIOVA, NI sto primo volume vede susse- GIANNI GRAl'\'A plomatiche e archivistiche, non r----------------------------------------~ si vede a quali mai 1·isultati porterebbe la narrazione delle vicende dell'assicurazione at– traverso i tempi. Lo Slefani ha saputo ben ac– comunare In sè le due nature. Ma siccome la consapevolezza dello storico è preminente: ec– co. quindi. che il pericolo di distorsioni stol'iogra!iche e di caotiche risultanze d'archivio non è stato nemmeno sfiorato. La pubblicazione delle fonti non è cerbamente fine a se stessa. Se così fosse l'assioma che la storia precede la crona– ca sarebbe in[irmnto. e non ci sarebbe dato. perciò. anche in questo caso. il godimento dJ una lettura conseguente e in– telligibile delle fonti: le quali in tanto ci interessano in quan– to sono trascelte secondo un criterio che preesisteva al rior– dinatore. L'Autore ha stimalo «oppor– tuno mettere in evidenza il rapporto che. per cause inli:in– seche alla natura dell'istituto, intercorre fra le varie fasi di sviluppo dell'assicurazione e le condlzioni generali dell'econo– mia veneziana. noncbè insiste– re su alcuni elementi di impor– tanza fondamentale per la sua storia, quali la schiavitù, la pi– rateria e la guerra di corsa, che accompagnarono e dram– maticamente condizionarono la graquale evoluzione delle assi– curazioni marittime». Sicchè alla pubblicazione dei docu– menti (che prendono quasi i tre quarti dell'opera) lo Ste• fani ha fatto precedere un'in– troduzione sulla storia di Ve– nezia. Quindi non storia del– l'assicurazione. perchè un isti– tuto economico giuridico non dà luogo a storia. ma storia tout court, di quella categoria, infine., ch'è la !orz;i mercanti– le deua Serenissima. Canto della Nativi * di SANDRO BEITILACQIJA Tenera è la mia :rosa e dolce il mio flauto sulla montagna dei sogni, paro!~ d'faaia. Lacrima il mio cembalo sulle mura colme di peccato il suo pane è di fieno; accendete fuochi di letizia sulle rupi delle vostre montagne ove il muschio è gelido come l'alabastro delle tombe clonate alla cenere del patriarchi, ma un g-iorno il suo canto sarà luce di gioia albero d'amore per l'aJJodola sotto il trionfo della luna, e più triste risuona il canto dell'astore; , attorno alla luna sigillo di Geremia. E' pieno di gelo il mio liuto la brina notturna lo rende pesantP le spine delle selve sconvolte dall'uragano offuscano la sua voce come nebbia sul mare; ma allo stormire di una magica foalia anche il mio liuto ritroverà il suo ,splendore, testimonianza di Ezechiele. La mia tromba è di pietra · la mia vecchia tromba che squillò all'alba e al crepuscolo nella rossa pace dei deserti sotto la palma ansiosa. Dopo tante marce sulile orme dei profeti è piena di sabbia come un'aniora abbandonata tra le colonne di ·un tempio abbattuto dall'impeto dei cavalli; ma anche la mia tromba di canna quella che funpida cantò sul fiume quando la luna fragrante di erano annunciava l'estate aspetta un mitico fuoco per riprendere la sua canzone in un mattutino celeste, voce di Colui che viene. La mia capanna è calda l'antica rupe la ripara dai venti la pagHa del mio giaciglio• , odora di sole come un fiordaliso all'alba, ma un grido misterioso mi chiama alla valle in questa notte d'incanti in questa festa di comete, annuncio di un pastore. Il cielo è tutto bianco dalle montagne aJJe valli daJJe selve alle pianure è un grande fiume di cristallo, un cedro per giganti è il firmamento con mille e mille stelle che palpitano come uccelli sui rami dei boschi luminarie d'amore luminarie di gioia luminarie di tenerezza luminarie di speranza in questa pace di mistero, rivelazione di un lettore d'astrL La ruota del mio mulino è più lenta la polv.ere dei millenni con spine di vincastri criniere di cav-alli corna di tori sotto la corsa dei carri esultanti brilli come magica lampada la vetrata melodiosa dei :ruscelli. grido di un angelo. L'ho tenuto nel seno come miele di collina nell'anfora rapita ltlla tempesta e alle 15.amme ma nessuna mano d'uomo mi ba sfiorata: l'ho stretto nella mia carn<1 come il grano nella spiga · che palpita al vento marino ma nessun ginocchio d'uomo mi ha toccata; nel mio sangue ho sentito fluire il suo sangue come sorgente di cielo lieta di viole ma nessuna bocca d'uomo mi ha baciata, gloria di Maria . Anch'io contemplo chinato il cuore questo mistero nella notte di Betlemme Vorrei piangere per questo bambino nudo per la sua culla di paglia per il suo pane di fieno per la sua acqua gelata per questa povertà infinita quando sgomenta la neve e nell·orizzonte urla la bufera delle aquile, ma l'angelo mi ha detto che il suo trono è eterno, che il serpente è stato bruciato in un rogo di boschi selvatici, ninna nanna di Giuseppe. Dove ci porti stella dei miracoli? Alle campagne arse di Giacobbe ove la pergola è sterile alle fontane di Rachele aJJe arche tenebrose dei profeti 'i Dove ci guidi stella dei sogni? Alle grandi pianure di grano dove dormono i cavalli delle battaglie con l'elmo dei re e dei principi accanto alle criniere insanguinate? Al sepolcro di David il grande cantore dei voti e dei rimorsi. sempre prostrato sulla cenere dei peccati. sulle spine dei rimpianti? Dove ci chiami con il tuo splendore stella dei misteri? gonna ampia e di media }un- critica sul Carme a cui si rim, malinconia che, dopo aver ne- cietà ma nel senso assai più za: e difatti i due tomi in– ghezza è tutta composta di pe- proverava dal Bettinelli, dal gato. ogni sopravvivenza ~ei vero• che l'arte non può non quarto di complessive 627 pa– tali di rose nere. Una ecatom- Giordani e da altri di essere corpi, esalta 11 valore stonco muovere dalla storia, cioè dal- gioe son<1 corredati fittamente be di rose nere in palpitante oscuro intimamente incon- delle tombe che significano la Ja vita che è sempre sociale. di riproduzioni. in aelicatlssi– chiffon sfogliate su una gon- gruent~ e composto di momen- continu!tà dello spirito ':'ma- è chiaro che l'astrattismo e il me policromie, di quadri, stam– na. e trovano la loro conclu- ti lirici giustapposti :na non no; e ricorda che questa ricon- realismo si motivano in esi- pe, codici con miniature piene sio~e, quasi Ja loro apoteosi, in intimamente fusi in _unità. Non quista della sua stessa nega- genze sociali diverse. Lo stu- e rillesse, musaici, tavole; e un'unica rosa, ugualmente ne· si negava al compommento una zione è l'elemento poetico più dio del Bianchi Bandinelli si in bianco nero; e di scritture ra fissata dietro con un gran unitaI'ia atmosfera lirica, ma accentuato che dà al Carme il concretizza nella analisi di paleografiche e, più, diplomatl– tr;lcio di foglie. Il bustino sfuggiva alla critica quel ritmo suo ritmo profondo. Dopo aver questa esigenza. L'astrattismo che, trattandosi. per la parti– scende serrato lino a] fianco e serrato e ·coerente che per noi accennato all'importanza delle non è un fenomeno della no- colarità degli argomenti trat– comporta una scol1atura mo- costituisce il maggior titolo di immagini nella poetica del Fo- stra epoca. Già prima di Cri- tati, di atti non di uso libra– derata. , . . grandiosa armonia nel poema. scolo, Pagliaro passa ad esami• sto, ci furono epoche in cui rio. Questo pel valore esterio- A questo ~b1to di grand<; Mancava a quella critica, dice nare il valore di queste nel dominò l'astrattismo ed altre re dell'opera che, per quanto succe_sso, _ia !1S~o1;1trouno. dei Pag!iaro, un profondo lavoro concreto dell'opera e conclude in cui dominò il realismo. E notevole, e se fine a se stes– colori del1catiss1m1. Ros_a d1 ra- di esegesi che affrontando la sull'unità di struttura e fan- proprio dallo studio della so- sa, potrebbe tare soltanto la so. il fondo, sul qu_ale s, sno_da, lettera dei testo andasse oltre tasia che si avvera nel Carme ci~tà. di que~ ep?c?e,, quin- delizia dei bibliofili. Di consi– nel panne':!<> ante-r1o_re, un r1ca- l'esame dei vari motivi e degh a significare un pensiero che di sia che Sl motivo il pas- mili del resto enti istituti m_ o rin_as01mentale in argento, spunti' u·r,·c,· che s1· agitano nel saggi_o da, un m.odo di,, espri- orga'ni vari di a~minlstrazioni Ora lo Stefani ch'è al cor– rente della più aggiornata let– teratura sulla storia veneziana (e di cui ci dà conto in una vasta appendice bihliogra!ica) ha rifuso la particolarità e la evoluzione della assicurazione marittima nella più ampia nar– r,11zionedelle fortune economi– che e commerciali di Venezia, evitando, in tal modo, di sog– giacere a determinismi. ad astrazioni, ad unilateralità. Donde un contributo nuovo al– la storia della Serenissima, tma accentazione sin ora ignota. se si prescinde dalla breve me– moria più che albro ortatoria che Adol1o Sacerdoti pubblicò negli atti del R Istituto vene– to, sull'origine e lo sviluppo dell'assicurazione a Venezia, e le successive scoperte di Livio Piattoli ed Enrico Bensa. Ma sulla assicurazione marittima, dal secolo XIV alla caduta del– la Serenissima, le notizie era• no oscure se non proprio ine- sistenti. Di trarle alla Juce. e in ciò sollecitato e confortato dalle « Assicurazioni generali », si assunse il compito lo Ste!a– ni. Il lavoro di ricerca, quasi del tutto espletato in quel poz– zo sP.nza !ondo ch'è l'Archivio ferro gonfio di ruggine la frena sull'acqua inquieta che porta l'erba avvelenata che trascina la pietra delle folgori che ascolta il pianto di Giona. trepidazione di un vegliardo. Venite e adorate Dai burron della notte anche per noi sale la voce dell'angelo. sempre più dolce sempre più pura: Finalmente è fiorita la rosa annunciata da Isaia, f ha trovato la sua forma poeti- ali alt ell d t m 1>erl_ine_e.cannucce, con e.- poema: solo un'accurata inda, costruzione logica in- ;1?-ers1 • , _ro, pur n , • en 1- pubbliche e pl'ivate son soliti fett1 ~• g,:ig10 lunare e opalll1·gine esegetica che dalla forma ca, una ,a dell attività espressiva, c_he compilarne. con gran spreco di no Ai tah di questo panne o , ,. 't , vestita dalla potenza fanta- il nostro autore vuole scoprire quattritti e poca O scarsa vali– ce~trale, sia nella parte supe• g_mnga ali mter~o ri m_o pu~ sbica. una regola generale. dità di contenuto. Ma questa riore sia sulla gonna. ,che •è rilevare la realt_a orgamca d~• ampi~ e ba una certa fermez- "Sepolc11i". Pagharo guarda 11 OLGA LOi\IBARDI ANNIBALE PALOSCIA volta le «Assicurazioni gene- J di Venezia. poteva. alla fine, se il tecnico dell'assicurazione non' fosse stato uno storico, e è nato il F-glio &i Dio la sua culla è una grotta la sua veste è di paglia guidaci a quel rosaio di gloria e di pace cometa di Dio, preghiera dei Magi. SANDRO BEVILA,CQt1A

RkJQdWJsaXNoZXIy