la Fiera Letteraria - XI - n. 50 - 16 dicembre 1956

Pag. 2 FTE HA TFTTERARTA Domenica 16 dicemhre 1956 litico necessaria ma neppure n.essun atto morale e la nostra scelta è sopratutto moralità primo che politica che comun– que non. sard m.ai spicciola e formale. Quc_sta parola nono– sia; •e tutto secca (forse lo espressione non è proprio giu– Jl.a ma ~ runica che si avv,ct– ni a certi atteggiamenti) e per questo st crea un.a s-pcci.e di esenzio11e o di rinvio lm- PRE~DENDO SPUNTO DALLA QUESTIONE DEI PRE:UI LETTERARI Una lettera diGoffredo Bellonci r. ossibiie ed assurdo. La ,iostra etteratura può essere persino M.n.'orcadia (nessuno può 1m. porre 111,lla alla creazione, at• l"inven,.ione) ma la società e il tempo impongono di vivere nella realtà e non nella parrl– colare arcadia. Non ci si può lamentare se la pubbllca opinione è lontana dai letterati, se la poesia e la n0:rrativa non han110 un pub– b!tco adeguato: ogni polemica in propos,ito co·m.incia da que. sta prinia -necessaria disposi– zione dello scritto re. E' anche una questione letieraria - tn senso nobile, s'inttnda! - peT– chè ogni combinazione co.mnt– cia esattamente dall'uomo e niente di più. retorico e inutile di una Investitura a freddo Per questo non si chiederà dt scrivert poenii per gli insorti di Budapest o lamenti per i bombardati di Suez ma ci sem– b-rn ,in.vece necessario eh.e sem~ plictmente si parli di Queste cose. Noi dobbiamo parlare; dobbiamo partecipare alla vita quotidiana e nella misura della nonra libertà e della capaciM di non perderci (di rinunciare .iioè olla nostra autentica auto– nomia) dimoHreremo la im– portanza della cultura nei pro– blemi vivi degli uomini, pe1 noi e insieme a coloro che cl sono vicini. La figura publ)ll– ca dello scrittore non gitLstlfi– ca nessuna a.stendone, semmat conduce al contrario; ad un ap– profondimento severo e sempre più razionale e 11eneroso; dlf/1- cile Quando c1 si affida volen– titri all'istinto e quando 11ulla sembra pi1ì raro dell"amore, eppure in tanta tragedia c'è anche la prova di. una speran. za e di un racupero immenso. L'uomo è meno tristo e mal– vapio e vile di quanto si è cre– duto; lo stesso Camus ne delle aver •entit 0 la verità stendendo la sua senaibile protesta. Qualche mese fa abbiamo accolto coil molta attenzione un libro avvertito ml rappor– ti fra politica , cultura; un lll– bi'o diritto e oneato anclle se non acc,ttabile In tutte lt con– clusioni. Non si tratta di con– siderare H fatto politico nella sua forma ph) c;i1messa e maga– ri meschina, &i tratta di accor– gerci, ,,mmal, delle diverse ar– gomentazioni eh.e stanno fra la nostra cultura la nostra mora– lità e la socletd; si tratta dl rl– stab!llre un eQufllb,1!o e df mantenerlo cosi da mettent nella società pur potendone gludl.care I limiti e pii aspetti, Altrimenti è troppo sempilcl– stko pronunciare Il proprio va– no lamento sulle rovine; bi– sogna far si che le rovine non 1ia110. Ptrchè da noi Italia non e ,ono uomini di lettere che s.l fOKtno ascoltare ancht in poll– tlt,a e non determinano un'o– pinione? Qual.cuna certamente ne sarà felict ma non credia– mo rii• questo sia ene. Abbia– mo letto che nel Qiomi della rhloluzlone ungherese anclw! LJukac, era per le strade: rat– trista e commuove (anche se porta a Infinite drammatiche consldera.:lon!) ma comunque insegna proprio per quel senso dl-parados.,o che Il fatto Ila in d; un ,.,empio di chi gl11npe tardi. In queata nozione della no– stra giornata clvlle c'è la no• stra Ubertcl. la completezza del no,tro t-'Stre cittadini e ricor– diamo ancora con Bernano.1 che « il mondo sarà salvato dagli uomini Zfbe1'i: bfso11na fare un mondo per 11li uomi– ni !lbtri ». Davvero ne1S'Uno può elimer.i. VALERIO VOLPINI (Continua d& pag. 1) nelle diverse e disperse associazioni. ·nazionali e nei convegni all'estero: la domanda trovò consensi alla Camera ma fu re– spinta da! Senato e dal governo proprio mentre si ridava, in forza di una legge speciale del novem– bre 1955, i! permanente sulle ferrovie n11!1 ex ac– cademici d'Italia. 8) « E' scarsamente operante, dice Vigore!ll, 11elle varie commissioni governative dove è chia– mato di diritto o per con– sulenza». Vediamo: nelle commissioni detla Socie– tà Italiana Autori e Edi– tori partecipò atl ivamente e con autorità Corrado Al– varo aiutato anche dal Tecchi, da Alba De Cé– spedes ecc.: con quanta efficacia può dire H dottor Ciampi direttore genera– le della Società stessa. Della commissione di vi– gi!a11za sulla Rai e! presi– dente uno dei due rappre– sentanti del Sindacato, Bonaventura Tecchi. e prewdente ascollatis6irtW (l'altro rappresentante, e son io ouetlo, è consi.dera– to iL più assillante colla– boratore della commissio– ne). Nel Cong resso delle Arti raduna.io dall'Une– sco a Venezia fui manda– lo io dal governo come suo deleQato e dal Sinda– cato come suo rappresen– tante. Era in discussione il « dominio pubbUco pa– gante» la percentuale cioè sui libri caduti in pubblico dominio da as– segna re alle Casse nazio– na.lt d.egli scrittori. I fran– cesi, allora, spec-ia.!men– te gli editori francesi, erano co,i trari a questo diritto di percent-uale e volevano addirittura farlo bocciare anche in linea di principio dall'assemblea: 1101che proprio da quella percentuale avevamo u,i reddito per la cassa teme– vamo che, c aduto all'Une– sco, q1i.el diritto potesse essere a '>roQato in Italia. • La lotta fu durissima e la seduta dovette essere in– terrotta per una mia vio– lenta scenata; ma la con– clusione ftt per noi trion– fale: per merito anche del– lo Spender. che presiede– va la seduta, la percentua– le tanto discussa fu in li– nea di principio approva– ta. E oggi, se non erro, vige persino in Francia, 9) Questo per ali an– ni scorsi: nei quattro mesi della mia reQgenza: a) ho cercato di im– pedire che i libri di scrit– tori italiani invenduti fos- 8ero dagli editori manda– ti a,I macero o ceduti sotto prezzo alle banca– relle. sia pttre seco11do lo articolo 133 della leggo sul diritto d'antore; do– mandando alla Presiden– za del Consiglio di acqui– stare quel llbrl per le bi– blioteche popolari, do– manda che In principio e in massima è stata accolta. b) Sono a11dato al conveano di Pontremoli per discutere la. legge sui premi letterari che a pa– rer mio offende la liber- . td della c1L1tura. Ma di ciò parleremo phì. imianzi. c) Sono andato a rap- presentare il lndacctto nl Congresso della Stampa a Trieste, dove ho con risolutezza denunciato il danno che fa alla cultu– ra itn!ia11a e alla sua dif– fusione 11él mondo la man– canza net giornali di qttalsiasi discussione illu– strazione o cronaca dei problemi della cttltura stessa: demi11cia e/te ha persuaso it presidente Bergamlni e lo stesso Az• zarita a, riprendere, ma– gari in un convegno fra giornalisti e scrittori, Questo tema. d) Ho partecipato al lavori della sottocommis– sione per il diritto d'au– tore presieduta da un al– to ma(listrato di Cassazio– ne che è anche un lette– rato, il Pasouera: si trat– tava di modificare vecchi articoll e dettare articoli nuovi in difesa del diritto d'autore nella Televisio– ne, Siamo rimcitl a otte– nere, con il valido al11to dell'avvocato Dc Sanctfs della SIAE. che la licenza legale non sia estesa alla Televisione: che il fonda– mento delle relazioni tra autori e Società televisiva sia il libero contratto. e e/te « la comunicazione in luoghi pubblici a mezzo di apparecchi televisivi di opere diffuse per televi– sto?le » sia oggetto di pe– riodici accordi tra la So– cietà Ital!ana degli autori e le or11anlzzazloni profes– sionalt e di categoria. E a!~o ancora abbiamo ot– tenuto che è inutile dire. E ve11iamo alla legge ,mi premi letterari. Il ,10- stro censore domanda « perchè il Sindacato 11011 ha preso posizione di fronte n! malcostume di certi premi e a parecchie Irregolarità•· Rispondo: perchè nessuno cl ha de– nunciato questo malcostu– me e oueste irregolarità. Quando uno scrittore. persttaso di essere stato il– lecitamente offeso nel suoi interessi dal responsabili Perme anche s nza prPmi (Contln~ paJ. I) caso? Che forse nella mia noticlna non dicevo esa t– tamente la stessa cosa che lui dice all'Inizio della sua lettera? 1n realtà non ho proprio • messo as– sieme• nulla, anzi ho distinto e molto chiaramente, perchè cosi mi pareva che si dovesse tare. A Falqui, a G. B. Vicari l cui scritti non ho avuto l'occasione di vedere per mia sbadataggine, comunque si siano pronunciati dkò che da parte mia non ho albro davvero da dire se non quello che conlermo in queste mie osservazioni finali. Dunque ora verrò, come posso, al punto giusto: la Fiera del numero scorso riporba lo s<:hema del decreto leggo In questione, ed lo personalmente {lOn saprei che cosa opponre. C'è un solo punto, Il solito -su cui mf ;fermai anche quando non co,noscevo questo testo, cd •è quello espressovi all'articolo 6. Io ml domando soltanto perohè, l!)resso la Presidenza del Consiglio, que1,to Comitato? E rispondo no. Che la legge sia 1att.a e nel modo migliore; che sia latta rispettare nel mòdi consueti con oui la democrazia fa rispettare tutte le leggi; ma come esistono per tuhle le caiegorle professionall enti speciali (albi, sindacali lndipen. denti al quali è preposo\a, nell'ambito delle leggi vi– genti, la tutela degli Interessi di categoria), anche Jn questo caso ohe sia un albo con l'apparato appo– sito, che sia un enJtc qualsiasi, che sia il slndacaio, quello che volete Insomma, ma Indipendente. La di– pendenza da u,fflci dello Stato non mi sento davvero di ammetterla, non mi sembra che possa essere ac– cettata specialmente per una categoria che, etero– genea quanto volete come quella delle persone :n– teressate al premi letterari, è sempre impostata su una attività che per eccellenza è e deve e sere indi– pendente da qualsiasi potere centrale. Io vedo semmai, e questo lo dico en passant, la possibilità che i competenti uffici statali sentano, non l'obbligo, ma il dovere di aiutare praticamente la costituzione di questo ente indipendente, peclal– mente se sarà nuovo, con un intervento finanziario, Si guardi bene, affinohè sia chiaro che qui non si tratta di diffidenze, ma di una pura questione di principio e più ampia, per quanto mi riguarda io dirò che ,preferisco comunque un organismo qual– siasi (qua'le lo scelgano gli scrittori, gli editori, gli ind•ustrlali e gli enti vari interessati ai premi) il quale !unzioni maledettamente male e non riesca a risolvere nulla fparlo per assurdo) ad un 01,ga– nismo di .funzionamento perfetto e ineccepibile ma che faccia capo ad un ufficio dello Stato. Non credo che anche il lettore più sprovvisto abbia bisogno che qui si illustri le idee da cui prende avvio una affermazione del genere. Per concludere r4peterò, come mi sembra chla ro, la diffidenza per se ste. sa non è in questione, ma ben altro, ben altro che non riguarda solo i premi letterari, ma rigua,rda i diritti d'ogni cittadino. GUGLIELMO PETRONJ Ricordi-racconti di Saba (Contln~ P&&'- 1) una dimensione narrativa. Il mal .-.er un romanzo di mondo degli ebrei di Trieste, " che è l'oggetto di una seflsl- Svevo?). bile esplorazione nella p;:ima Più anziano di Slataper, sezione del libro. è legato, ma più giovane ç!i Svevo, come si sa. con mille fili al– Umberto Seba, assai più sen- la poesia e all'autobiografia albiie dell'uno e dell'altro di Saba. Scrive giu tamen– alla celebrazione degll a.Met- te Carlo Le\ri nella sua hre– ti e dei sentimenti, partefl- ve Introduzione a questo pa con l"uno e con l'altro di gruppo di prose: e Quel man– quella che è la comune 'tn- do è visto come un mondo cl!nezlone della letteratura aTCe.lco e zyr!glnartio, ed è triestina per l'autoblogra!I- veramente un mondo di re, smo; ma nella sua poesia li ,poveri rei. I oui dolori e le ricordo penetra più che negll cui miserie sono assunti dal intimi recessi dell'indagine poeta e trattenuti In lui. per J)ISicdlogica, in una zona pro- restituircelo puro. avvolto da !onda e ensibBe: la 5'lla poe- una aitfettuosa Jron!a. intes– sia così spe$SO condobta w suto di pazienza e di speran– toni lirloamente na•,rativi, non re, pur nelle meschine vi· è mal. tuttavia, affidata alle cende di una povera v\ta, magia dell'evocazione e del- de'Ha trepida i1'l !cm-ezza delila l'llluminezione ma piuttosto elezione•: e ancora giusta– Si concreta nella perfetta mente egli cita i ver i, dal– chlerezza della sua esplora- l'Autobiografia (1924) che ci!– zione Interiore, nel ragKiun- cono: « DQ. -sè li più vecchio glmento attraverso queste le s-pese taceva - oer rlspar– ultima, di una classica perfe- mio. e più torse ;ier dtl<!t– zlone: al contrario, In Slata- to. - Con due fiorini un per la pienezza dell'afflato cappone metteva - nel su:i poetico conduce a una sorta grande turchino fazzoletto. di ebrezza eplco-l!rlca, ad Come bella doveva essere al– ~n :firammentario dionisismc, lora - la mia città. tutta un In Saba [a ma<l!noonla sotit!Q- mercato aperto I» E ancora, m,ente sensuale della memo- parlando del contrasti. degli rie tende a comporsi epl- orrori di dissidi tra le due grammaticamente, q u l n d l razze serrate a gomito a go– classicamente ne'! suo stesso mito, a proposito ùel suol intimismo senza estetismi e per onagg!: • ... Il vecchio <.l– senz.e. decadentismi; in Sia- mltero - degli ebrei. così taper potremo trovare una caro al mio pensiero. - se vi immagine poeticamente gio- penso i miei vecchi. dopo v1tnlle della triestinità, il suo tanto - penare e mercatare, aspetto pienamente remanti- là sepolti. simili tutti d'an;– co. SI veda come q,ueste ifor- mo e di volti•· ze si compongano aitresl in L'affettuosa Ironia di Saba queste prose In gran parte è senza dubbio il filo con– ~ovanili di Saba: autoblo- dubtore che so1Tegge iQ tes– graflsmo di fondo, evocazio- suto narrativo di queste pro– ne l!rica. una sottintesa sen- se: nella rievocazione dislac– s11<tlltà che si Identifica a cata di un mondo rhe è qua– volte in un sentimento della si :favolosamente nella me– vita giovanile. a volte in moria. la materia stess3 quel presentimento di una dei sun: ricordi si tra fìgu– senllità destinata a pacifica- ra sollo le sollecitazioni di re la sfere degli afrett!. una lievis Ima ma assidua Nei Ricordi-Racconti di ,vibrazione deHa fantasia: Umberto Saba, troviamo lo uomini e donne di questo esatto corrispettivo sul piano mondo chiuso, cosciente di della prosa di quelli che so- essere ancora dopo tanti se– no i profondi motivi che a- coli depositario di una vzri– n'mano la ua poesia in ver- tà pressochè inconoscibile a– i-i riportali in un clima e in gli al!.1i, cercano perenne- mente In Joro stessi I egnl mane nel sottofondo, nell'e– d'eJQasa~vezza; ma pur 1'lel fo- sperienza dello scrittore, ma ,ro esistere distaooato e ,gelo- traspare in queste novelle semente ,raccolto, lo sorirtlt.ore sablane proprio In quella ltirova Infine la testimonian- commossa vibrazione dei! ,ri– za di un dolooe 11miversale. cordo che è intimamente con– RilJ)erco11ren•do H cammino oesso con la sua poesie. An– delle vlte ormai suggellate f!el Che qui opere con acuta pe– •loro segreto, copre neWntl- netrez!one l'ironia che sor– mo de!Ma ua ,poe6ia, ,una Juce regge le prime ,prose e Il suo lontana, il sentimento di un segno si ritrova altresl nei lento trascorrere dell'eslsten- tre bellissimi Rkordi de! za, de una generazlon~ al- mondo meravlgUosq, scritti l'altra, un soffrire per vivere nel 1946-1947( • il bianco im– e- un vivere per soMrlre: macolato signore• nel qutl•· dramma universale, diremo, le Il Saba racconta una sua che Saba guarda con reccon- visita glovan!le a Gabriele solata ,pietà. Ma è l'ironia D'Annunzio ai colmo delle che crea Il cl!ma di questi sua gloria (<[ suoi figli avè– raccontl: l'at~osfera di una vano la proibizione di chla– 'l'rieste rltagl!ata da vecchie marlo, In pubblico. papà: do– stampe ottocentesche, dove vevano chiamarlo maestro>), sotto la patina del tempo in Vers!lia. «Tommaso Sai– ogni 11gui-a, Samuele Davide vini e il mio terribile zio• e Luzza.to, il dotto !lluminato soprattutto In • Italo Svevo Sciadd!, le pazienti donne all'Ammiragliato britannico• del Ghetto, l figli ribelli, a- dove si avverte, proprio at– quista unà Inconfondibile e traverso la sottile rievoca– ferma presenze. zione Ironica dell'amico, una Dove invece il Saba nar- affinità profonda proprio nel ratore appare più vicino. an- segno di quella triestinità che per una sua sottile pe- della ouale sia lo Svevo che netrazione psicologica. ad e- il Saba sono tra gli interpre– pe1ienze narrative tipica- ti più persua lvi e che In mente trjestine, sciolta da e;ran parte per loro merito si quello che può essere il li- è oggi inserita stabilmente e mite di un mondo troppo in- con un uo carattere. con suo timamente connes o con gli modu<lo di esores ir,,e. nella affetti dello scrittore è nelle letteratura italiana. Assai più Sette novelle scritte negli istintivo artista del roman– anni 1912-1913. Anche in ziere di Senilitd, 11 Saba è queste è sempre \"Ivo l'ele- riuscito a fondere nella sua mento autobioin-aflco, ma co- ,poesia )'.)rima che nelle suP me spesso in vevo, esso ri- prose quelle testimonianze di una civiltà e di una cultura mlttel-europea che cosl fati– Leg~ete LaFiera cosamente riescono ad espri– mezisl sotto ila ve te ita'1ia– na dcl1la narrativa &vevlana; ma la sua più esperte elabo– razione letteraria non deve trarci In inganno e farci giu– dicare queste prose di Sa– ba sul plano di una lettera– tura e letteraria• da ;nserire su una tradizione di bella scrittura eccademicumente codificata: es-e In realtà come la sua poesia apparten– ,l{ono a une nuova letteratu– ra italiana che è ormai usci– ta dai limill della tradizione particolari. ta e acc~rlhmi<-a FERDI ANDO VIRDIA di un certo premio, fece ricorso al Sindacato, il ,io– stro legcile rtvvocato Fri– soli esaminò i fatti de- . ,iu11ciati e gli diede il suo parere: che cioè non fos– se possibile 11éssu11a azio– ne giuridicamente fondata contro qtLei responsabili. Ma domando io: perchè il Vigorel!i, per esempio, non de11unclò al Sindaca– to il gravissimo episodio del quale ci hct dato 110- tizia a Pontremoli: che dunque n Mi!a110. quan– d'egli stava per consegna– re ai vincitori un premio da lui. se non erro, pre– sieduto si accorse che la busta datagli dal fina11zia– tore 11011conte11eva i de- 11nri promessi, era vuota? Il Sindaccito è sempre pronto a esaminare le de– nunce a cominciare da questa di Vigoreltl; ma sa anche benissimo che mol– ti scrittori 110n premiati accusano di irre9olarità e di imbroglio glt ordina– tori dei premi e le giurie nei discors i a l caffè: mi– serie. E v.oi, bastan.o il codice dv I le e il codice penale a punire chi fac– cia hnbrogLlo o 11011paghi quel che. ha promesso. Ma il nostro censore ac– cusa anche il Sindacato di non avere ricordato che la legge fascista del '38 sui premi letterctri non era stata a'Jrogata. Rispondo: molte leggi fasciste non sono state abrogate perchè stabiliva,110 cose o fonda– vano istit\11 i che si p·re– sumano caduti col fasci– smo: contrari al nostro Statuto. E d,el resto lo stesso uoverno si è ricor– dato di quella legge solo dopo dieci anni. Per abroga1'1a? No: per sosti– tuirla con un'altra Legge ugualmente offensiva del– la libertà, SI può benissi– mo abrogare una legge, scriveva sensatame11te un giornale fiorenti no 110n certo sovversivo. sen.za so– stituirla con un'altra. Ho chiesto in ouni modo ad amici giuristi se davvero sia necessario per abolire de Iure et de facto una vecchia legge fare una legge nuova mllo stesso soggetto: ml hanno rispo– sto che bc1sta dichiararla decaduta o abrogata per Legge. Per abrogare la leg– ge che istilui il tribunale speciale c'è du11que biso– gno, do111a11do io, di crea– re un altro e diverso rrl· buna/e speciale con uno legge nuova? Di questo diseg110 di legge, tntanw. non abbia– nw saputo 111tlla perchè la Commissio?le 11azionale del libro 11011 ce 11e ha cla– to notizia: lo esaminai io quando Z-011o·rev. Scltia– vello cf, adunò a Pontre– moli per disc1tterlo. La violenza della discussio– ne è stata descritta dal giornali: i rappresentltnti dei Premi ler.terari e il rappresentante del Sinda– cato (io) da ·pri1na respin– sero la lc1rne: di poi, pre– gati dall'o11orevole Ne– grari, ctrtlcolo per artico– lo mostrarono come a– vreb'Je dovuto essere com– pilata se davvero si vo– leva solo fare il registro dei diversi premi. Nessu– lta domanda percltè u11a do manda pttò esse re re– spinta: solo una notifica per registrazione da par– te di chi vuole Istituire un premio letterario, no– Ufica da fare direttamen– te alla Presidenza del Consiglio e non per il tra– mite della Prefettura che potrebbe anche non tra– smetterla, e che ad ogni modo 110n può avere ,,e,– suna veste per giudicarla. Si osservò elle per esami– na re se una notifica è o non è In reQola non oc– corre un Comitato presie– duto da! Sottosegretario di Stato alla Presidenza e com.posto di fun.ziona·rl detto Stato, di rappresen– tanti di altri istituti, e di « tre rappresenlanti degli autori di opere letterarie" designati. si badi. dalla Presiden:a del Consiglio, non dal loro 5'i11dacaro. Un comitato di ouella im– portanza vorrà cerio. e cerro tenterà di fare ben altro che !a verifica del– le 1101:ifica.:loni: possiamo ragionevolmente temere che tenti di dare lui addi– rittura, i premi o di i,i– tervenire a mutare il giu– dizio delle aiurie che sono e devono essere insi11da– cabili. Prem. di stato? A Pontremoli ci lasciammo promettendo cli riprende– re la discussione ;n una adunanza romana clie Leonida Repaci disse di voler fare in 11ovembre. Ma, giunto alla fine e dopo aver elencati fc,tti senza spreco di parole. mi sia lecito osservare che in 1111 paese come il no– stro, dove. se mai insor– (lete contro chi distrugge le nostre antiche meravi– gliose città per giocar al rialzo su!Z,e aree e far mi– liardi con la ven(i,j tn e l'affitto clelle case. vi tro– vate sempre contro un fn· rabutto vestito cla ideali– sta che vuole imporvi un teologico rispetto per la sacra itiiziativa 'Privata, è sorprendente che proprio la inizialiVCI privata di clii. senza nessun guadrt g110, e per amore della cultura, dà rte11ari per un premio letternrio. sin per– .seauitata, scoraggiata. re– golata. nnzi. con la beffa di un barbaro vocabolo. regolarizzata. GOFFREDO BELLO Cl Un'altra lettera \ I premi: vecchio discorso che resta sempre da cltlarlre. Un tempo se ne sc-riveva su~ quo– tidiani e sui periodici per de– nunziarne l'uso invalso contro la loro funzione nell'ambito delta cultura. La dlt>nun:ta d! un incontrollato dllÌ!gare di inl– riatiue. ${ concludeva con la rt– chieata di un intervento che lo moderasse o nello stesso tem- i,o salvaguardasse il pre,cigio e il lavoro depli .scrittori degni dl Questo nome. A questo primo tempo chia– miamolo cosi, dei Premi de! dopoguerra ne è succeduto un secondo. Il quale è consistito nella attenzione da parte del– l'U IJlCio promotore e .!oste-ni tare di iniziative in favore del libro, " con&eguentemente nel. l'esame della situazione di fat– to. L'esame. da quello cl1e si è saputo. è stato eseguito da una comntissione composta an– clt e da .,crlttorl e da editori, che hanno dato con gli altri componenti la formulazione allo schema di disegno di legge per la regisrra:ione dei Premi letterari., artistici e scientifici. Che e,si abbiano co1ry,piuto un lavoro meritorio. oqni interessato può oiudicare dal dieci articoli nei quali es– so è redatto. I Per questo schema si è pas– sati al terzo tempo, che è quel– lo della discussione pubblica e privata. Non è poi detto che sia l'ultimo poichè sard discusso nelle d.tLe Camere. Intanto ce da ~llevare che chi lo accoglie favorevolmente ha perfetta co– noscenza di ciò che ci si vuol prefipgere; clii, lnv,ce, lo re– spfnge Timane entro le 1ttret– toie di pregiudizi e si dimo– stra impressionato da rei fan– tasmi. Quello elle più stupisce non è la d,visione che •i forma per f pareri contrari. ma uedere accanitamente avver.sato un provvedimento in fieri. che fu a lungo richie.sto da una est· . genza, senza che &la 1rt1f/ragata l'avversitd con una dimostra– tione convincente. E'. q utsto. un modo di ragiona re sen.za fondamento, cioè uno dei tan – ti nrori del nostro tempo tur– bolento. che in altra ude s1 definirebbe meQl!o come dlema– gogla. Meraviglia non poco sia u,ato anche da chi ha tm pre– stigio Per&onale da difendere e quindi si trovi nella condi– rione di accogliere favorevol– mente tale dise11110 di leg11e. Perchè accade questo? A leg– oere attentamente cz a sentire gli avversatori. non si può che dedtirre che essi temono. /tanno una matta paura di una limi– tazione di libertd nella faccen– da del Premi. E'. però. giusti– ficato? Sl. senz'altro. per quan• to riguarda coloro che st ser– vono dei Premi per illeciti fi– ni, no. per gli urlttori cl1e con.eorrono con opere a dare lustro alle finnlitd della istittt– zione. Poich~ non si rfesc-e a comprendere quale Interesse abbiano gli ,crlttori di esser, confu&l con chi niente di sè. che po&Bamerita'Te una one.,ra con.siderazione, offre vincendo u.n premio. Insommn non. si ve-– de per quale 7'n!lio11e•i voplia soste11Pr,, C"n 1a propria firmn e autorità il perpetuarsi di 1111 malcostume Utllftd di raie ge– nere servono Sf'mpJkem,nte a coloro clte prendono la letlera– tUTCl com.e un campo df a1mPn– rure e di ambizioni sfrenate. Anclte su que,to pen.,o si debba convenire. PercM in ca- 10 contrario si dovrebbe affer. mare ch e, al di fuori dei Pre– mt che han.no una Ticonoariuta /unzione, non pullulano tutti gli altri creati da sl•ngoll, dlii certi gruppi. da certe rivistine, da certe aziende. da certe nsso– ciazlont senza un estto cultu• ralmente vali do. Per co,toro l1ttto è leci.to: non dare alcuna ga,ra~zia ml ri&ultato della pre– m.iaztone. non corrispondere il pr,mlo fissato, fare pagare una tassa di lettura a piace7'e non rispettare la scadenza · della premiazione e 110n. far sapere Phl nulla al concorrenti dare uu n,ime a un Promfo °ChP /. gid di tnt altro del più noti: art riòuirc o rom111issfonj che non esistono 11r1nmeno sulla carta l'a seonazione di premi Inesistenti. • tant'altro. Davanti a questa voluttà esi– bizionistica e affaristica non ,i può obiettare olimpicamente che i Premi s! discriminano da -'oli. per q1te11o che rappresen– tano. Cosi. si vorrebbe, forse. glu,tlficare la funzlonalftd d,i ~~~~!~~uz~~~, ~~!do~ ci~~;~; La Fiera Letteraria nel1957 * CONDIZIONI DI ABBONAMENTO ABBO 'AMENTO annuale L. ABBONA'l\fE TO a.nnuale con paramento semestrale ABBONAl\1El\'TO annuale con pagamento trlme trale ,. ,. ,. 2.700 1.400 750 4.000 ES TE R O a.nnnalc N. B. - Gli abbonati che gradiscono il pagamento semestrale e trime– strale A UMONO L'IMPEGNO DI EFFETTUARE I PAGAMENTI AN– TICIPATI E PE;R TUTTA L'ANNATA. Abbonamenti cumulativi annuali LA FIERA LETTERARI e IL TEMPO per 6 numeri settimanali L. 9.930 ,. ,, li ,, " per 7 numeri seltlmana.11 L. 11.180 6,930 3.330 3,330 4.770 » ,. ,. » LA CIVILTA' CA'ITOLICA ,. ,. ,, " • CL RAGGUAG ·LIO LIBRARIO " li > I) » CITTA' DI VITA " " ,. li l> HUMANITA ,. I M P (J lt T A N 7.., E «LA FIERA LETTERARIA» SARÀ SUBITO E GRATUl– •TAMENTE SPEDITA A COLORO CHE VERSERANNO L'IMPORTO DI ABBONAMENTO PER TUTTO IL 1957 CHI PROCURERA' CINQUE ABBONAMENTI ANNUI riceverà In 'omaggio « LA FIERA LETTERARIA » per un anno. I PRESIDI DELLE SCUOLE MEDIE E SUPERIORI che invieranno cln«1ue abbonamenti fra gli studenti e le classi dell'Istituto, avranno rra– tulto U glorna.le per la Blblfoteca scolutlca. SI prega vivamente di et!ettuare i pagamenti sul e.e. postale numero 1/31426 - Via di Porta Castello, 13 - Roma. BIBLIOTEC-4 * Saggi contemporanei Oggi da parte d1 taluni po- lll Francia. Ma. di fatto !u or– poli ~l pago la colpa dt essere ganlzzata e condotta a terml– plù deboli di alcunl ali rl. Noi ne glorioS&mente. assistiamo al dramma di que- Cl slamo dilungati sulle ori– sii popoli come a un po ente gin! per dare un'Idea. Dal tem– spettacolo che cl eccita nello po della conquista il popolo misura della nostra sensibili- algerino non 81 è mal sotto– tà Uno di questi popoli è messo: dapprima pochi poi quello di Algeria Due !rance- di più. poi in molti. i martiri si si sono alzati dalla platea cadevano ogni giorno, E' se– e h3nno agito In chiave di sto- mc il oanguc del martiri. Oui ria politica: Colette e Francis l patrioti algerini hanno un Jeenson. Il loro lavoro ha da- esercito organizzato e compat– to un libro, ed1 o in I alla dal- to, nonost.anle i bambini bru– l'edllore Feltr!nelli, sotto U ti- ciatl, le donne !atte 8 pezzi, tolo Alperia fuori legge. dove gli eroi distrutti da una !urla quella quali{fcnz!one sorride enorme. Da parte di taluni si tli scherno. è scusalo come una crociata "E' dal 1. novembre 196-1 - contro l'Islam. Tragica pero– sono le prime parole del li- dia del segno della croce por– bro - ohe il dra11vma algerino tato davanti ad una rapina. tiene cartellone e fa cassetto: Lo Statuto che la Francia i titoli dei giornali diventano ha dato oll'Algcrle contempla sempre più grondi, le scene di un programma di democrat!z– orrore si moltiplicano. il nu- zaz.ione pcrletlamente e5egul– mero del lettori è in continuo to, nell'Ironico senso che sono aumento. Ma. pur se il pub- state usate tu te le accortezze bllco s'appassiona ogni giorno per non democratizzare aftat– dl più. il suo interesse non su- to. Per non scendere nelle sol– pera mt\i I limiti della buon;, lillssime curve di questo Mo– educazione. Lo so, allorchè stro pluridlco, come è stato Otello sta per uccidere Desde- chiamato. cl basti dire che di mono, non ~uccede mal chr gli fronte ell' Assemblee algerina spettatori si alzino dalle loro un francese locale (algerino) poltrone e sl precipitino in pesa un ottavo di !rancese– aiuto dell'infelice ... Ma slamo francese (europeo). forse a teatro? In queste men- Gli algerini non chl~ono zognc, in queste ingiustizie, in lune. Vogilono che la repres– qutlsti massacri, non c'è niente sione finisca, che l detenuti dl filtlzio· questo dramma non politici siano liberati, che sia è mai staio scritto; i suoi atto- af!ermato Il principio che l'Al– ri lo vivono pçr davvero ed gerla hu diritto all'!ndlpenden– è per davvero che muoiono ... ze. on odlt\no i francesi DI– Di che materia è !ella In ri- slinguono chiaramente t;o la b~lta che ci dà . l'impresslone \ Ìinea politica di alcuni sfrut– dt essere sepa'.at, da loro_...."· latori e l'umanità del popolo Ognuno d1 no, sa che finora , è stato a guardare. Apriamo I Cran~ese. Nella loro lot a non giornali, ascoltiamo i bolle! i- trovi nulla che sia della ven– ni della radio. E seduti alle detta o dell'odio. Senti nelle nostre poltrone pronunciamo loro parole una cris iane, com– le nostre opinioni come gludi- movente, umanl&ima com– e! imparziali. Sa di eleganza. prens!one per il giovane sol- vostri padri, i voatri nonni, vo! stessi. consideravate recentis– simamente I soldati dell'ear– clto hitleriano. ..... che vi al chi~e dl combattere non per un ideele che meriterebbe il vostro sacrlflcio, ma per la difesa delle caase!ortl dei Bor– geaud. dei Blachette e dl ùtrl negrieri miliardari, i quali si !an beffe tanto dell'Al,11eria quanto della Fra_ncla ... Noi sappiamo che voi siete capaci di opporvi cora1glosamente a una guerra che sape' essett Ingiusta. .... che all'occorrenza siete capaci di riClutarvl dl versare U vostro Mngue per una causa malv.gia. Per qu•- 1l0 cl rivolglamo a voi, ... E. una volta compreso que«to di– rete al vostri governanti: no! Noi non faremo mal la guerra agli algHlnl •. Algeria !uorl– legge. ... Nella vetrina dell'editore li libro colpisce il pubblico dato che una politica ingiusta francese, ma li lettore italiana trascina contro di essi. Non non ignora che non cl sono confini nel pubblico. c·è di- hanno parole di sangue con- vcrsltà di Calli tra noi e l lro chi un ordllie costringe a colpiti, glacchè essi sono sulla saccheggiare Il loro popolo. a ribalta e noi nella platea a bruciare i loro villt\ggi pleni guardare. Ma. la falt\lltà. in ancora di vita che non si può astra to. del pubblico che as- difendere. ad impalarli come sls e senza comprendere è di esecrablli fuorilegge quando andare a finire sulla sce'la. Feltrlnelll tro,·lomo un al ro lavoro di storia politica: Gio– vanni Amendola ntlla cri.!i dello Stato italiano (1911-1925) di Giampiero Cerocc!. autor~ che già cono!Clamo anche per un grosso volume su Agostino Depretls pubblicato pochl me– ,1 fa a cura dell'editore Einau– di. E' proprio degli orinont.l dl ricerca del Carocc! l'appro– fondimento di alcune fls!ono– mte politiche, di peraonaiin della storia cioè non 1..9olablli In una monografie. ma che acquistano un senso quando siano calati nel vMto pubbl!co delle masse, delle ideologie. degli avversari. I protagonl3t! della politica sono le masse, le !deologle, gli uomini. Le mas– se ne sono Il contenuto, le ideologie la coscienza, gli uo– mini gli a solo, interpreti dPl contenuto. con la coscienza d, Interpretarlo. QuestAI coscienza li get a sulla scena politica. La logica del Carocci è la ricerca delle relazioni tra questi pro– tagonisti Non cl sono Francesi e non sono presi con un fucile in perciò inserire. prima di tutto. P.~sa in un ordine che assicuri uno svolgimento, clte crei la co~.dizione per 1111 pludlzio po– ,d11vo sulla sua validitd. che av– valori la sua funzione in modo elle non sia rigettata dalla pub– blica opinione. la quale l mol– to spesso costretta a conferire serietà alle opere c/,e non sono state premiate e a screditare quelle premiate e con esse la stessa istituzione dei Premi. cl sono Italiani. Entrambi già mano a combattere per la cl ~iamo finiti. Potremmo ri- patria. tornerei. Vogliamo trascrivere alcuni La storia d~Ua colonizzazio- stralci da manifestini di!tus1 ne dell'Algeria è più veramen- dal Fronte di Liberazione Na– te storia di una rapina esegui- zionale, diretti al giovani sol– la con grandi mezzi. on si è dati francesi: « Nel momento trattato di andare e civil!znre In cui voi state per prendere un popolo incivile. Al princl- le armi contro gli algerini, noi pio del XIX secolo I' Algr1·ia riteniamo che sia giusto, e ern uno Stato autonomo. di- anzi necessario, che vi chle– retto da un governo prcsle diete quale sia il senso vero duto da un capo eletto. il bey del contl!tto nel quale eviden- ti quale era assis ito nelle sue temente. vostro malgrado vi Amendola nelle prime Pll gine è il collo studioso d-ella Cilosofla tedesc8, ~vve'l'!l8rtu del Croce per alcuni mot!vl ma compartecipe nella lot•a contro 11 positivismo. Moralt– sta Intransigente crede che spetti alla sua generazione dare 11n contenuto aU'Cl1\lma nazionale. ~ scettica. a!!arlsta. irreligiosa, provinciale». cioè « risolvere il problema morgle e combattere la mancanza di profondo senso etico comune all"lntero ceto politico, dai conservatori ai socialleti,. co– me era toccato alla gener~zio– ne risorgimentale riirolvere il problema politico italiano e alla successiva il problema economicc,. Carattere di conservatore li motivo della lamentata de– cadenza dei Premi ha una sua causa. Una parte di essa risie– de crr amen e nel!' arbitrio e ,.,_ella orat11ità. cui pi;$i sono sta– ti . abbandonati. Infatti ple– n11a1p trn qualunque libretto o un qtrnlsiasi m.irnoscritto è di• L'enuta la stessa C'Osa che pro– clamare reglnelta una ragazza di rione. Come nascono i fun– qhi. cosi si ammoniscono I Pre– mi letterari. con la dlifferenza e/te mentre la natura produce i •~oi frutti perchè procurino a– limenti allct nostra esistenza certi ornanlzzatorl si affanna– no per privarci del godimento spirituale e/te dovrebbe proctL– rarp un'opera premiata. Una semplice registrazione dei Premi elle si vogliono pro– muovere. non ne toglierà mai il prestigio. non limiterà la li– bertà di g;w/1:i~ del 1nPmbri· si volgerà soltanto a sgombra~ re 1111. cmnpo tanto importante della vita della nazione d'a cer– ti detriti e da certi paras,iii "he pregiudicano il untore del- 1a cultura e la funzione dellp 1ctteratura CASIMIRO FABBRI !unzioni dal Ministro della trovate impegnati. ' M~rina. dal Ministro dello Certamente gli uomini con Guerra. dall'Incaricato pn gli tro ! quali siete venuti a com– Altari Esteri e per li Tesoro battere vi sono stati presen– da Caoo del Demanio, dal t.ati come dei «banditi,., de– Capo del Cui o e dclh Giu- glt «assassini». dei « !uorileg– stizia. e da un Se,n-etario. ge "· al soldo di non si sa quale Il territorio era diviso In potenza straniera. Noi vi di– quattro province che godcv«- ciamo elle tutto questo è asso– no di autonomia amministra- lutamente falso. I patrioti al– tiva. Si coniava una moneta gerini che combattono nell'il– algerina. C-erano più di due- legalltà con le arml alla mano m!lt\ scuole e parecchie Uni- hanno abbandona o li loro Co– versità ad Algeri, Costantina, colare, la loro famiglia. e son Tlemcen, Mazoune. L'esercito pronti a sacriCicare le loro vi– di 15 mila uomini era fiacco, te per un Id ale di libertà e ma era assai pote11te la flotta glu tizia..... Vi è stato anche prima che andasse, quasi com- detto che dovete difendere gl! pletamente. distrutte. nella bat interessi della Francia... A1t- 11gllt\ di Navarino, nel 1827. che questa è 1tna menzogna ... Nel 1830 Carlo X di Francia E' (acile comprendere come mandò a conquistare l'Algeria, gll Interessi della Francia ri– a cui la sua nazione si era ri- siedano non già nel manteni– volta per prestiti di denaro e mento di un regime di domi– forniture dl grano durante I nazione, nemico della morale, prlml anni della rivoluzione, e del diritto naturale, di qua– poi si era sempre mostrata as- lunque accordo internazionale sai retriva verso il saldo di e della coscienza universale: quel debiti. C'erano stati degli ma nell'amicizia e nella libe– cplsodi Incresciosi tre la Fran- ra cooperazione fra f nos1d eia e l'Al.~eria per la qucstio- popoli tLgualmente sovrani.... ne dei crediti e dei dcbl i La Bisogna che voi sappiate che conquiste dell'Algeria aveva 1(1! algerini vi considereranno trovato molti oppositori anche alla stessa stregua di come 1 lotta in nom~ della libertà contro Mussoltni sulle pagine del Mondo, e contemporanea– mente e ne.turalmen e contro le Sinistre, di cui non com– prende le esigenze. Quan<lo il dittatore incalza egli si tira sull'Aventino. politica di astPn– sionismo che è propria dei moralis l. e non è veramente una condotta polttlce., perchè politica è veramente solo la azione in parlamento. o. In tut– ti I modi non può mal esserla l'a!!senza. Del politico gli manca la capacità di scegliere politica– mente. La sua scelta rlmanP sPmpre morale. lndivualmente morale. Sostanzialmente Gio– vanni Amendola non uscì mai dal suo chiuso. seppure digni– toso, provincialismo di conser– vatore. Nato a Roma de famiglia salernitana, quella sua cultura edesce. sa più di tass~ di tra– dizione alla cuoia meridio– nale che di un respiro europeo nella sue personalità. Il;' Il suo punto di partenza ma anche il suo punto di arrivo. ANNIBALE PALOSCIA •

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