la Fiera Letteraria - XI - n. 38 - 23 settembre 1956

'Anno XI. . 38 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELbE 4RT1 E DELLE CJENZE Domenica 23 settembre 1956 ~I PlJBHLl<'A LA DOME ICA 0ir ...Hore VIN< "FNZP < 'AHDA HFI.U ()L EST(> l!MEHO L. 60 lllRE:ZIONE AMMTNTSTRAZIONE· ROMA Via di Porta Castello 13 Telefoni Redazione 555 487 Amm nlstr 555 15P rPBRl.TC-TTA Amm!nistr , LA F'TERA I.F:TI EHAHIA • V di Porta Castello, 13 · Roma TAR. CommerciaU L. 150 t<""'rl•tnrtal1 L RO al mm ABBONAMENTl PETRARCA e l'atomica • di E!IRICO FALQlJJ Proviamoci per un momento a immaginare che cosa sarebbe accaduto, sia pur nel ri lretto mondo della cultura, ma in più umanistici o più umani tempi dei nostri, all'annunzio ch'erano stati improvvisamente ritrovati dei versi inediti di Francesco Petrarca. Prima. eran questi i fatti. gli avvenimenti per i quali si commoveva una certa, pur limitata. parte del mondo. E quando, trascritti e pubblicati, si fosse accertato ch'erano addirittura la redazione di un ca– pitolo del Tri.umphus Famae di cui fino ad oggi non si conoscevano che i primi nove versi e a mala pena dal commento di Bernardino Daniello? Quale rime– scolio tra le sudate carte. e non dei soli Petrarchisti ... Qual parlottio dall'uno all'altro studio ... E che feste, che lodi, che ringraziamenti... Non senza un fiorir di indagini e d'analisi. per meglio metterne. in luce l'alto pregio. Perché. alla fine. di non troppo dissimile poe– tica specie erano le scoperte e le conquiste di cui, quando capitavano, ci si sapeva saviamente rallegrare nel mondo della cultura avanti che il rimorso dell'in– ventore della dinamite avesse lasciato in eredità ; quattrini dei suoi omonimi premi Nobel. • • • Dopo. invece, è potuto accadere quasi alla che,1- cb<ella cb)e un nostro giovane filosofo, il Weiss. incu– riositosi - mentre scartabellava il catalogo dei codici Harley in possesso del British Museum di Londra - della succinta descrizione del manoscritto petrarchesco 3264 .abbia presto e niente di meno stabilito che si trovava al cospetto della lezione sconosciuta, « in ve– rità poco più che un abbozzo •· del terzo capitolo del Triumphus Famae. Essa era tata avviata dal poet .., durante l'estate del 1371, fa Arquà, col desiderio di impartire al capitolo « un ordinamento più rigidamente logico•· dividendo in tre gruppi le aumentate figure degli Antichi rnustri e mettendone a capo Platone. Varrone e Tito Livio. Nulla più di un abbozzo, rima– sto poi abbandonato « in favor~ della ben levigata e nitida redazione primitiva •· Eppure, anche così abbandonato, s'imbattè il, chi ne trasse copia; e cominciò le ,ue pe:egrinazioni da iw-a biblioteca. da una nazione, da un'epoca a1l'altra, finchè nel 1724, in seguito all'acquisto del conte Harley. emigrò in Inghilterra insieme ad altri codici. Ed ivi chi sa per quanti altri secoli avrebbe continuato a rimtnerc sconosè!uto se a risc:vprirlc non fosse soprag,.. giunto il Weiss. Ma le guerre (in corso o. come oggi, in sospeso) harmo sempre portato sfortuna al Petrarca. Nel 1509. al tempo del sacco di Padova, molti suoi superstiti !-0gli autografi non andarono forse perduti, e alcuni, dispersi. non furono ritrovati nella bottega di un piz– zicagnolo? A riscovarne e metterne in salvo un grup– petto, intervenne allora il cardinal Bembo. A raci– molar la copia cancelleresca di una particella residua è stato oggi invece un giovane adepto della scienza filologica. E se ce ne ha po~uto dare la trascrizione a stampa, è stato soprattutto per la imperterrita libe– ralità delle romane edizioni di Storia e Letteratura (Roma, 1950) guidate da un uomo di fede. quale monsignor Giuseppe De Luca. Senonchè allora quei fogli, quasi fossero reliquie, calamitarono presso di sé studiosi e poeti, collezionisti e regnanti che in c-:iro li esaltarono e se li contesero. mentre adesso i quinternini del tometto. nonostante il poco prezzo, si direbbe non abbiano riscosso nem– meno l'attenzione degli specialisti, a giudicare dal silenzio e quasi dall'indifferenza con cui. salvo errore, fu accolta la loro apparizione. Tolta. infatti, qualche rariss;ma nolerella apparsa si, le gazzette, e tuttavia non a firma di alcuno tra « gll addetti ai lavori • e a titolo più che altro d'in– formazione " di varietà, non si ebbe, a loro riguardo, alcun saggio, alcuno studio autentico e degno. E sì che la materia non mancava; se mai sovrabbondava. Sarebbero bastati quei nomi di filosofi e storici e poeti greci e latini, costituenti, col loro ricorrere, comE' l'immagine parlante della « biblioteca ideale• del Petrarca lette:-ato. Sarebbero bastate quelle varianti. cancellature, giunte, prove e riprove. offrenti col loro intrecciarsi, lo specchio fedele dell'ispirazione e della tecnica del Petrarca poeta. E la riproduzione diploma– tica e la ricostruzione critica stessa, tentate nonostan· te la natura incompiuta e anzi abbozzata del testo, non avrebbE>ro potuto dare avvio a qualche contrasto? Tali e tanti sono gli inviti e i solleciti e i problemi che si sprigionano dai 117 versi da dovercisi augurare che siano presi in considerazione almeno da un Bil– lanovich e da un Contini. così esperti scrutatori del segreto lavoro del Petrarca. Ma, non solo per questo insperato e prezioso ri· tro'l'amento l'annata del 1950 che se ne andò sotto la crescente minaccia della bomba atomica - con tutto quanto di travolgente e di rovinoso ne derivava per forza anche nel campo degli studi letterari - ben a a ragione avrebbe potuto fregiarsi dell'appellativo di e petrarchesca • in tempi più miti o diversamente as– surti che non nella preoccupazione e nell'incubo dello :mmediato domani. • • • Infatti fu di pochi mesi appresso la presentazione in Roma. - nell'antro della galleria dell'Obelisco. al 5uono di un discorso d'Ungaretti, -- dei Rerum Vul– garium Fragmenta nel testo esemplarmente curato da Gianfranco Contini e nella composizione condotta da Alberto Ta)lone con pari eccellenza, mercè i torchi c!ella sua stamperia sotto gli archi dell'antico Hotel de Sagonne (Parigi, 1949). · Trecentosettantacinque esemplari su carta speciale ma sobria, recante in fili· grana l'aureo nome del Petrarca. E chi conosce l'au– stera e nitida elPganza del Tallone - per averla am– mirata in altre di quelle edizioni (37 in dodici anni di accanito e geniale artigianato) che hanno fatto di lui ;i principe degli odierni tipografi europei - vorrà credere se asseriamo che col Canzoniere petrarchesco egli ha non solo creato un capo d'opera. servendosi del suo stesso raffinato eppur semplice e quasi schivo «carattere• elzeviriano, ma ha del pari elaborato ed espresso il «Petrarca• del nostro drammatico Nove– cento. Da non confondersi con quelli degli altri secoli. Sarebbé bastato fare una giratina lungo le mostre di antichi libri allestite nelle biblioteche romane per il Giubileo, e per quelli dei Romei che ancora prova– vano diletto di fronte a simili cimeli. Sarebbe bastato girare e soffermarsi davanti alle bach<?che dove erano esposti all'adorazione gli altri ornati e iJlorati e al– luminati e Petrarca•· per convincersi che quello d · ENRJCO FALQUJ (continua, In 2. pag.) Ann11n L 2 700 Semestre L I 400 Trimestre L 7a0 Estero Annuo L 4 000 . Copia arretrata L L0U - Speè!z1ont n conto corrente postale (Gruppo II) • Conto corrente postale n 1'3142R HJL P_tSS1IGGIO • D' E,1/E I Riaore concretezza r nell'opera di Ca proni ' * Il passaggio d'Enea personifica la realtà di una genera- J zione senza dati anagrafici, quella perenne del poeta che rivive il dramma dell'uomo condannato alla solitudine G. B. Angtalettt endra J vrossimo mese in Olanda per una serie di articoli sul– le. cultura olandese e.n-!ica e recente. Ha L, progetto tre lunghi racconti di ca– rattere mitologico e su.!la guerre '15-'18. Tra poco poi uscirà presso l"editore Fab– bri un volume contenente una quare.ntina di articoli, già pubblicati da ~ La Stam– pa». sulla lettere.tura fran– cese e che prenderà il titolo dall'ultimo pezzo ~ L'ana:ra alla normanna . * di ~LJO FII,JPPO ~\.CCROCC.\ Filippini: Figun, (Mostra dell'800 a Brescia) NARRATIVA E PITTURA .lf NEL Migliore occasione, a chi l'intenzione non manca, di riprendere il discorso sulla poesia di Giorgio Caproni, sui modi e la struttura del suo linguaggio, sulla congiunzio– ne che essa rappresenta tra la generazione degli e1metici e la seguente, sull'apparente «chiusura• o difficoltà d1 una voce risultata quanto al– tre mai autonoma e aperta, non poteva certo capit.ire: questo recente Il passaggio d'Enea edito da Vallecchi rac_ coglie, tra prime e nuove poesie. l'intera opera finora lvf EZZOGIORNO aifidata a preziosi ma rari quando non introvabili li– bretti -di uno tra i più scru– polosi poeti di una genera· zione che pure in fatto di scrupoli non andava esente davvero. Scrupolosità in un lavoro ormai venticinquennale. inL zialo alla luce di apparenti allegorie la cui freschezza an– cora si mantiene intatta. Nel– le diciassette poesie del pri– mo gruppo (1932-1935) che prendono il titolo da un ver– so di « Borgoratti • (un quar– tiere periferico di Genova: Come un'aLlegoria. - una fanciuL!a appare - su!la por· ta delL'osteria). si riflette una memoria accorta pur nei mL nimi accordi di naturali sen– sazioni (Pioggia, fiato, pia– nura, odore d'erba pesta– ta, ecc.} dove già s'avverte la sarebbe importante vederle), di un mest·ere condotto per scoprire coi propri occhi gli elementi della natura, il mon. do circostante e le proprie più vive giovanili impres– sioni. Alberto Moravia sra cor– reggendo il suo nuovo ro– manzo che sarà intitolato ~,La ciociare.» e sarà pron– to per la stampa ella fine dell'anno; è una storie am– bientata nel fronte di Cas– sino durante l'ultima guer– ra_ L,oJtre riunirà in un vo– lumetto le corrisponàenze pubblicate sul « Corriere della Sere » e su « Espres– so» durante il suo recen:e viaggio in Russia. Nel nome di Corrado Alvaro I lenta rima farsi strada e l'as_ sorto ascolto di una musica– le partitura che vibra nelle cose. Rest.i la figura di Cecco domatore di cavalle (dalla pianura ventosa - della tua terra ho avuto - quest'aspra volontà: un segno del carat– tere. di quel segreto « lign11g– gio etrusco• che afflorità più tardi), una Maremma se_ raie. un estivo ricordo. una immagine della sera (con quel viso un poco sbattuto - e de– luso - d'una donna di casa) e una femminile apparizione da dietro i vetri d"un balco– ne arioso. con la menta già in fioritura negli orti. segre· ta figura che s'appanna nella memoria: gli elementi. cioè, che torneranno nella poesia di Caproni con maggiore in– sistenza. E' un primo scavo dentro di sè. una p1·ima impollina– zione sul dissodato te1Teno. Ed è interessante vedere il Igr..azio Silone ha in corso di pubblicezione pres. so Mondadori q Il segreto di Luca ». romanzo di circa duecento pagine, che appa– rirà anche in tre o quattro puntate su « Lettres nou– velles ». E. il primo romanzo suo senza politica nè lotta sociale: è una storie. d'amo– re che prende spunto da un fat~o ';'"Celle .,. nana. del de– stino d'un uomo. Ha poi già cominciato a preparare una raccolta di saggi che s"in– titolerà « La scelta del com. pagni >>, nelle qua.le espri• merà le sue considerazioni ed esperienze sulla religio– ne, le politica, la società, l'uomo d'oggi e lo scrittore d'oggi. Parteciperà inoltre, nella prossima settimana a Zurigo. ad un incontro di s c ritto r i occidentali ed orientali per studiare la possibilità di avere relezioru libere de ogni legame buro. cratico. i premi Villa ~an Giovanni . • :ì Essi sono stati assegnati per la Letteratura a Fortunato Seminara e al giovane_ Saverio Strati - Un premio speciale a R. M. De Angehs - Ciarda e Levi premi per la pittura - Un'impostazione meridionalistica e uno scrittore "nuovo,, • di FERDI.N .. \NDO \IIRDI \. VILLA S. GIOVANNI, sett. terpretiava la mitica fabula- ma - classica nel suo intimo missione ha Yoluto che il Il nome di Corrado Alvaro silà come una eredità classi- - vita morale: ritornando nel premio di centomil.i lire per era 'ìelle parole dj tutti, la ca in se stessa, ma non iso- vivo di un clima europeo es- un saggio critico-artistico sera del nove settembre, al landosi in essa, anzi imme- si conservano la coscienza di sulla Calabria fosse offerto a Lido di Cenide, durante la desimandola nella sua stessa un intatto patrimonio che si Bernardo Berenson per la se– manifestazione per la conse- inquietudine di civile euro- è salvato nella vita popolare rie di articoli calabresi ap– gna dei premi « Villa S. Gio- peo di questa presente e viva assai più che in quella delle parsi sul Corriere deUa Sera, vanni » di letteratura e di nostra stagione, e nel tempo vecchie classi diri11enti, quel- e l'illustre critico, accettan– pittura, i primi che con im- stesso facendo perno su quel la vita popolare di cui ap- do il premio con un nobile pegno e con intenzioni di ca~ tanto di civilissimamente punto l'Alvaro aveva riven- messaggio ha voluto che. la rattere nazionale siano stati ,,primitivo,, che era nelle sue dicato t.utta la nobiltà e tut- somma fosse ded!cata, a giu– banditi in Calabria. E non origini, come di una pietra ta la civiltà pressochè in tut- d~z10 della_ comn:,1ss1one, a _un era, diremo cosi _un omaggio di paragone per la sua vita t.a la sua opera. èi sembra giovane giori:1allSt a .!'Ilend10 - postumo allo scrittore scom- morale e per la vita morale che appunto a una tale per- nale che sata al piu preSl'O parso, alla cui memoria, a che animava la sua opera di suasione si sia ispirato il la- designato. . . iniziativa del Circolo di ,cui- narratore e di saggista aper- varo delle commissioni giu~ Il _premio « Cem d e-Rotary tura « Cenide" e del suo fon- to a tutte le esperienze della dicalrici dei due premi, quel- Reggio Cala_bna" per un Sa!f· datore Giovanni Calì, era sta- cultura d'oggi, ma aperto ap- la letteraria. che se la morte ~ 10 economico sulla C_alabna ta coniata opera dello s_culto- punto perchè la sua intrin- non lo avesse così immatu- e Slato _assegnat_o a Vmcenzo re Marino Mazzacurati_ una seca ociginaria classicità gli ramente sottratto, avrebbe De Gwi_a per 11 suo st ud,o medaglia d'oro che all'inizio permetteva di giudicarle e di dovuto essere presieduta dal- urba':' st 'co sulla Calabna che della cerimonia stessa è sta- ha visto la luce nelle pag1- ta consegnata alla signora ., ne della rivista romana Pro- Laura Alvaro, vedova dello spettive Meridionali. Ma l.i scrittore, non soltanto un o- commissione, non avendo po- maggio postumo, ma piutto- tuta considerare in gara per sto la testimonianza di come ragioni cronologiche (essen- la Calabria _ questa regio- do apparso il libro appena ne così difficile a scoprirsi, qualche giorno prima del tet·· così ricca di contrasti e cosi mine a quo) i racconti di R.M. De Angelis Il giocato- densa di problemi che sono re fortunato ha ottenuto dal- in gran parte problemi di vi· l'ing. Cali, l'industriale cala- ta sociale, ma anche di urna- brese che è il mecenate di nità., di cultura - si ricono- questi premi, di potergli as- sca ormai pienamente nell'o- segnare un premio fuori con- pera dell'autore di Gente in corso di mezzo milione di Aspromonte. Ma non vorrem- lire. mo scivolare ora nella facile La giuria artistica ha as- retorica che queste occasio- segnato. tra le opere raccol- ni fatalmente suscitano: ci te nella colta e interessan- preme piuttosto di ricordare lissima mostra ordinata al - e così bene se ne rese in- Lido di Cenide. il premio di terprete Enrico Falqui, par- un milione ex aequo a Vio- lando appunto di Alvaro a cenzo Ciarda per l'opera nome della commissione giu- « Maltempo a Scilla• e a dicatrice del premio - il Carlo Levi per il quadro rapporto tra l'Alva'ro e la sua • Qu; nascono»: il premio di terra non si svolgeva soltan- trecentomila lire destinato a to su un piano di ricambio un artista calabrese è stato affettivo, non er.i soltanto il così suddiviso: duecentomila segno di una memoria, la te- ad Andrea Cefaly e centomi_ slimonianza di una favolosa La. medaglia d'oro in memoria di Alvaro (opera di Mazza- la a Giu eppe Marino: i due stagione che l'artista ripor- curati) donata a Villa. S. Giovanni alla vcdov:. dello scrittore premi-segnalazione di cento– tava alla luce, ma anche su mila lire a Orazio Celeghin quello di una cosciente e approfondirle nei loro più in- lo stesso Alvaro, ora presie- e a Remigio Eutera spesso dolorosa scoperta che timi e spesso inquietanti si- duta da Antonio Baldini e • • • impegnava l'uomo nell'art!- gnificati. co;mposta da G.B .. Angiolett!, Sarà opportuno annotarè sta anche quando, almeno Nei premi consegnali il no- Grno Dona, Enrico Falqu1. l'intonazione meridionalista nelle apparenze, egli sembra- ve settembre a Villa San Gio- Marino. Morelli. Giusep_Pe alla quale sì è ispirato iJ va più lontano dai temi e dai vanni, ritrovandosi nel no- Selvaggi, e quella per 1~ p1t- fondatore di questi premi, in– ricordi della sua terra, in me di Corrado Alvaro, la Ca- tura composta da art1st1 e tonazione nresente nei discor_ quella che fu la sua costante labria e i calabresi hanno ria critici come Giarrizzo, si di lutti coloro - tra gli al– e intensissima adesione al voluto dunque offrire la ri- Guerrisi, Guzzi. Monteleone, tri il calabrese ministro Cas– clima di una cultura e di una prova che è ormai del tutto Ortona. sian; in rappresentanza del civiltà dell'Europa moderna. superalo l'antico isolamento La prima ha assegnalo - Governo - che hanno parla- Operava appunto in Alvaro della loro terra. ma anche, come è-ormai noto - il pre- to nel corso della cerimonia la ·vigile coscienza (e non si nel tempo stesso. che essi, ri- mio di un milione al roman- per la loro conseima. Si è te_ insistererà mai abbastanza tornando nel r '\ ·1mbio di una zo Di8grazia in casa Amato nuto da parte di tutti a porre su questa parola) di un uo- cultura italiana ed europea f' di Forlt1nalo Seminara, edi- l'accento su una funziane cul– mo del nostro tempo. nutrilo riaprendo se stessi - e non lo da Einaudi e il premio di turale nei piani dello svilup– dalla persuasione di una ne- da oggi ~ alle necessità di trecentomila lire al giovane po delle re11ioni meridionali cessità di ritrovarsi ne\l'antl- un civile progresso, non di- Saverio Strati per il volume di cui in certo senso i premi co: nato in uno dei paesi più menticano la schiettezza del- di racconti La marchesina di stes i si fanno parte inte- poveri e perduti di una i·e- le loro origini, nè sottovalu- recente apparso nella « Me- FERDINANDO VIRDIA gione già per secoli isolata e tano le intrinseche caratteri- dusa degli italiani l> dell'edi– negletla, egli tuttavia ne in- sliche della loro anlichissi- tore Mondadori. Cosi la com- (coutinu.t ln 2. pag.) Un bell'esercizio, all'inizio di un rinnovato mestiere (« Mairzo » è la prima poesia dopo una lunga serie di pro– ve diff1,dlissime <.volte 'n pre– cedenza e mai raccolte: ma ELIO F. ACCROCCA (contb1ua in 2. pag.) Giorgio 0.aProni Ennio F!aiano. dopo una lunga vacanza. ba iniziato la preparazione d"un lungo li– bro che spera di consegnare all"editore Bompieni nella prossima primev~ mentr~ continua la sua atth·ità di scrittore ed au ore cinema– tografico. Maria Bellonci ,·edrà edi– ta il 17 settembre la tradu– zione americana di ... n se– greto dei Gonzaga~ che prenderà il titolo inglese di •A Prince of Mantua, a cu– ra dell"editore Harcour Bra– ce. Uscirà pure in francese presso le edizioni « Livre des PQChe~,., che raccogllt autori di grande rilie,·o (50.000 copie). il volume « Lucrezia Borgia ,.). Satira crudele delicata poesia inuna maturata M r, Mc Carth, ' ~ * di GIACO~JO -L~'l'O~l:\l Delle scrittrici americane di sulla letteratura americana sembrano essersi almeno per oggi Mary McCarthy è se non contemporanea si sono sof- ora fermati a mezza trada. la più sensibile senza dubbio fermati sulla sua opera. Essa Essa invece ha continuato, ha la più intelligente. Accanto è al polo opposto dagli John raffermato ed approfondito a Katherine Anne Porter. Steinbeck e Nelson Algren la sua arte ed ha raggiunto mollo più anziana, e Carson come da tutti i violenti ed ri ultati sempre più notevoli. McCullers, sua coetanea, es- un po' primiti\"i neorealisti Se «The Groves of Academe" sa va considerala la miglio- nord-americani per i quali e «The Company She Keeps,, re, la più originale delle nu- ogni ricerca di stile ogni pa- erano un,a promessa i raccon– merose narratrici statuni- ziente tentativo d'arte lette- ti di « Cast a Cold Eye" po– tensi degli ultimi venticin- raria sembra un'eresia od tevano già essere risultati co– que anni. Ma di lei si è fi- un'inutile perdita di tempo. me una brillante afferma– nora parlato relativamente Un libro cli Mary McCarthy zione. poco fuori del suo paese e non da mai !"impressione di Ma il passo decisivo Mary dell'Inghilterra perchè la raf- essere come un pugno sul ta- McCarthy lo ha fatto col ro– [inalezza stessa della sua ar- volo col quale a corto d'altri manzo « A Charmed Life » te narrativa e l'estrema m- mezzi alcuni tentano almeno (Weidenfeld and Nicolson telligenza di cui ogni suo li- per poco di ritenere l'atten- edit. London) che la critioo bro è una prova l'apparen- zione generale e molto spes- britannjca spesso molto dif– t.ano a quella schiera di scrit- so vi riescono. ficile se non addirittura ar– trici di cui da noi Gianna Eppure appartenendo alla cigna nei confronti dei nar– Manzini è il più alto esempio generazione rivelatasi dopo ratori americani contempora– destinate ad essere in un pri- l'ultima guerre Mary McCar- nei ha giustamente segna– mo ~mpo comprese ed am- thy in contrasto con tanti il lato come uno dei libri più mirate solo dai pochi per ot- cui debutto è stato salutato validi ed intelligenti pubbli– lenere con molto ritardo ed come una grande promessa cati negli ultimi tempi. Il a maturità già raggiunta una ha saputo mantenet·e una li- termine intelligente viene eco più ampia ed il meritato nea ascendente e giungere ad spesso spontaneo sotto la pen– riconoscimento. un'affermazione matura. Mol- na quando si scrive di Mary Prova ne è che nè Miche] ti suoi coetanei: Truman Ca- McCarthy perchè leggendo i Mohrl nè più recentemente pote, Frederick Buechner, racconti od un romanzo co– Giovanni Sa velli nei loro pur William Goyen, altri ancora me « A Charmed Life >i è la tanto utili e perspicaci studi dopo una splendida partenza qualità dalla quale si è su-

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