la Fiera Letteraria - XI - n. 31 - 29 luglio 1956

Data la sovrabbondanza di scrittl che cl pervengono con 1a esplicita richiesta di giudizi particolari, comunichiamo agU interessati che direttore e redazione della e Fiera• sono asso– lutamente impossibilitati a dar riscontro a queste richieste. LAFIERA LETTERARIA ORARl(J Ol,,LLA ttU>AL.10:\1,, u.1a 16-18 Manoscritti. foto e disegni non pubblicati non si restituiscono GALLERIA DEGLI ARTISTI ITALIANI Lun,:a vacanza nel rel;'DO .di Carlo Mal;'DO * Arrivò il giorno che il futurista Pippo nella corazza come un Faraone nelle Rizzo entrò bende projiunate * di RAFFAELE CARRIERI Per parecchi anni sono stato seduto, quasi ogni sera, a una poltrona. Fra le molte profes:ioni da me esercitnte, quella del critico di teatro è stata certo la più faticosa. Da ragazzo frequentavo il tea.rro dei pupi: tutti i pupari che davano rap– presentazione a Taranto venivano dalla Sicilia. E sicHiani erano i pupi: Rodomon– te, Ruggero, Magonzesj e Maomettani. A Catania c'erano 110n soltanto i mi– gliori scultori di teste reali, ma ; più pro– vetti sbalzatori di corazze. di s:udi e ci- 1nieri. Sarebbero pia.duri al Tasso della Geru– salemme: senza parlare dell'Ariosto, al quale si ispiravano i pupari dell'intero meridione traducendo brani dall'Orlando nei vari dialetti loca.li . IL primo Furioso me lo hanno rivelato proprio i pupari di Palermo mm trentina d'anni fa nei teatrini del vecchio porto. Fu in quegli anni che conobbi pure Pippo Rizzo. pittore palermitano. Un giovanotto dal profilo agt1zzo come in uno stampo di terra.cotta. Faf=eva parte dei ti,-. riosi del Caffè Massimo. L'Jl.riosto di Pip– P0 Rizzo era F.T. Marinelli. Ricordo i suoi quadri fwuristi. Li esponeva rego– larmente a Palermo. a Roma, alle Bien– nali di Venezia. Un siciliano molto attivo e presente, e anche motorizzato. Lo perdetti di vista. Seppi poi che era entrato all'Accademia di Roma insegnan– te di piUura. L'anno che Cardazzo tenne a Milano una mosfrà dell'Auto·rirratro Pippo Rizzo si presentò in tenuta di pala– dino, con elmo e sciabola. L'autoritratto s'intitolava: Rittaldo alla ba traglia dei Maomettani. Riconoscibile l'autore. am:he se aveva abbondato, nel rit.rarsi di profi– lo, di rosa e carmi11io. Gli anni passano pP.r rutti non per un antico paladino. IL futurista Pippo Riz– zo era entrato nella corazza come un Fa– raone nelle bende profumate. Aveva so– stituito il dinemiismo con la Tavola Ro– tonda e l' Areopilfura coi rom.anzi di cap– pa e spada. Le immagini non devono mai scarseg– giare in questo genere di pittura. Abbia– mo parlato di artigiani specializzati. Riz– zo ha il medesimo repertorio; ma. dipinge da pittore. I rossi crudi delle, tavolozza popolaresca sono stati rimessi a lenta cot- 1 ura da un esperto in rapporti e cadenze. Si seme la memo capa.ce . l'occliio che sa impostare prospetto, sco·rcio e distanza. Sotto !e scenette, in primo piano, sono disposti mazzetti di fiori. arance e altri oggetti di natura morta. Gli spettatori ·di questi paladini fan·no parte de! quadro: infatti si vedono di spalla coppie di ma– rinai ~ carabinieri; o pure monache col soggolo inamidato che guardano la batta– glia di Ferrati. Pippo Rizzo tenta ima giustificazione alla sua h111gavacanza nel regno di Carlo Magno? Stiamo entrando anche noi den1-ro la cornice come spettatori non autorizzati. Meglio i paladini' dipinti che una poi• -trono. in teatro. RAFFAELE CARRIERI PIPPO ~ ~ \\>l . ,. ,,,,- - ... --::::::--_ __ ... ,, .· . ' '. I I / RIZZO Ontaggio ''paladi1ii,, 11-- di PIPPO RIZZO Quand·ero Taga::o uno dei. miei dn' erti.m.en.ti pre_Jenti. era il "Teatro dei pupi h; ma spesso non potevo assistere aLL"intcro spettacolo perchè mio padre. uomo rigoroso. non voleva che frequentassi qu.ell"ambieriote pieno di fumo e di baraonda. Il 1, Teatro dei pupi•• di. quei tempi era. infatti. instal– laio in un grande magazzino pieno di panche e di sedie rotte. e dove un pianino a. mauovel la suonai:a. stonatis– simo, due o tre pezzi che facevano da orn(lmento alle battaglie dei paladini, e alle scene drammatiche dei vari episodi. In quel curioso ambiente. frequentato da g~nte del po– -polo. io. di nascosto a. mw padre. mi inserivo cauto e mi situavo in un angolo per non Cs$cre visto. lvla sul più bel.lo , quando erct giunta al suo punto cu.tmutante. UN mano energica mi afferrava per il colletto e mi impone-va di filare a casa. Era mio padre clte. cono.-;cendo H mio punto debole, sapeva dove rintracciarmi all"ora. giusta. Così. quasi mai potei assistere con agio a una normale rapprese7i•tazione del « Teatro dei pupi "· e nii rimase sempre. da adulto. un desiderio e un amore per quelle battaglie e quei simboli. Con questa visione in, mente e un antico desiderio. insoddisfatto per questo tipo di teatro, ho i;oluto rendere un omaggi.o ai ,e Paladini,,,,, dipingendo scene che sono state tramandate dai pittofi dei carretti e dei teloni del teatro dei pupi. accomunandoli a personaggi di oggi che per il loro costume o la loro divisa più mi hanno colpito. Ecco come sono nati t miei (<pannelli.,.. che oggi pre– sento: intendo fare un grato omaggto ai paladini che mi hanno se-mpre divertito r che oggi ho dipinti con gioia e con ·a1J1ore. in momenti di vera felicità. di umori.smo e di candore. PIPPO RIZZO

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