la Fiera Letteraria - XI - n. 23 - 3 giugno 1956
Pag. 6 L A .I:- I E R A L .t'. 'ì 'f .E R A R 1 A Domenica 3 giugno 1956 "Pe,•eo,•,•e,•e e batte,•e e 1•ip1•onuÌteiare la p~t•olo, 1•iNenti1•lfl nel suo euo,•e e eo9Ue1•ne ed illuminanti, questo solo può e deoe ess~••e di ehi t,•,uluee il pi•llprn,;ito ;,,•imo e . I. . l . • eNp1•1111e1•ne 9 I, seoth UIIIIRfHU e la p1•eoeeupu:do11e eupitole.,, (Manara Valgimigli) 6he 0 %cli:;t:n,ect,,;_~ri!: st o grana.io, no. a proposito del se, del per- R. Certamente. . · poranea e, se Il traduttore, per sict latini io ml son dovuto pro- Uno dei più stn alari t che e del come _convenga tra- D ... - Pensa che s1 treduc:1 .ttta fortuna, possedesse singo- porre questo problema in una desti tantt nostng roces~~ ~~ durre >I. [?!rò oggt pt1;1-t~osto eh~ di Ptu o di meno, a seconda larità di stile nella proprta ltn- forma un po' dtversa. Salvo teriort è quello delf.arte. orbe- i;:!~~bu: pare tl n~ni1l 0 in~I- dello sltato di m~gglore o ml- gua, non vt rinunci. Come fa- Plauto e azcunt squarci dt Pe– ne, se chi traduce fa O e;a d'ar- . , ~a11;can o qua_~ nore ! or1dezza di una lettera- rebbe a rinunctarvt? tronto e. per quanto ctò pos– te, la traduzione ri!ane es- o_gni.sforzo di riprodurre tl Pll: tura? Pensa, msomma, che Ja D. - E' preferibile Ja 1c bella sa sembrare strano - delle par– senzialmente cosa sua dell'ar- ~:,i~i~mo poiss.tbll 1e l carèatten trad1;1zl~mepossa soccorrere e Jn!edele » alla corretta tradu- ti narrative o aggressive delle te sua I f . opera or gina e non che qu051.runpfnguare una Jettera- zlone che cerchl pedestremen- orazioni dt Cicerone i classici Cht. traduce un libr atica ~prec~ta._ P_arlo ~opra~- tura? te potremmo dire, di dare un'i- lattni non estgono ~n uso CO· -pagtna quando è uom6 gh una tu~to dt versioni .di poesia, poi- R. - Sui primi del secolo, Il de'l dell'originale? stante della costdetta parlata ne tnténde esprime nell e ,5e che la prosa, a_ mto n_iod_o di ve: romanzo russo fu tra.dotto ap- Si può stabilire un costante corrente. E lo stesso Plauto, che pria lingu~ nella ro ,fa 1\~ dere, e~cetto in casi dt autori prossimatir>amente ma moltis• rapporto di equlllbrio tra in· è più letterato dL quanto non telligenza 'nella pfoplta arte ro~r!u C07!1-e /oy~e, offre di/• simo, da noi; in un mome,ll-io terpretazione dello spirito del si pensi,_rich!ede la parlata cor– quet 'che 'trova lo fa U zco a a~ sai m n on. Se un tra- assai florido delta nostra let- testo? , rente plu che altro come un tn– è Omero e l'O~ero dejuJ~sc~~ duttor{ i~ ten.de bene una Li,,. teratura. Attcaverso le tradu- Quali sono i criteri che ella gredtente fra i molti dL cui è è Foscolo non Omero. co ì gua s ran ~ra, e se çonosce_ e zioni, si manifesta il bisogno ha, seguito, o che si proporreb- composta la sua temperie quello del 'Monti è Mont' 3 sa man~ggiare ~ene la propria, spirituale d 1 una novitli dt con- be di seguire nelle versioni poe- espressiva. D'altro canto ormai Omero. Per rendercene '·u-n~n non puo non riuscire a un rt- tenll:to. La narrativ~ russa, sul- tiche? non si può neanche dire che conto basta mettere in co s bo O sultato decoroso traducendo la fine dell'f.00 e pnmi del '900, R _ Non ci sono altre vte da fra parlata corrente e lingua to co~ gli altri due l'Om nfr dnj prosa. Ma il valore d'una poe- ebbe la voga che la narr.attva seuU.trese non quella della tra- letterarta ci sia una netta di– Pascoli, velina da ricalc/ro e sia è talment~ legato al suo americana ebbe qualche an- dl(zione letterale. In qualche stin.zione, salvo quan~o nell!l Questo se chi trad · è ritmo, alla vosizione e al suono no fa... modo sempre malamente si prima non si debbano introdur- tista. in 'caso contrarrce ar- delle sue parole, alle associa.zio- D. - Può dinni qualèosa del può dare un'idea del testo I ori- re venature dialettalt o quel cfuziOne resta cosa ~ii~/ra- ni che certe parole col loro suo- fenomeno e della moda. délla ginale rispettando i significati tanto dt neologismi e di caden. commerciale, filosofie! a ii:i no possono s.uscitare solo in narmtiva ame~icana in Italia? rtspettandolt per quanto possi: ?e gergali. che· oggi si ado~era: che si vuole, ma fnsomTna ion quella det~rminata l.ingua, che R. -:. Indubbiamente, l'amert- blle, poiché irn'identftiL assolu- no p~oprio l!er differenz1::i:s1 mette. conto di parlar . . ogni ver.swne poetica è de- cana e stata la narrativa più ta di significato anche solo tra d~l ltnguaggio delle persone mezzo di trasporto co;:e. ue u~ stin.ata zn .qualche ~odo a interes ante in un periodo che vocabolo e vocabolo da una piu o, meno c~lte. Pe'. quanto tro un veicolo u g e e . n a· fallire. Aggiungo subito che si può collocare tra il 1925 e il lingua all'altra è di 'rado rag• si_a tuttora vtv1ss,mo 1l pregiu– teriale. Utiliss'im~,,aifte9%J.fa':i<;;..ogni versio!le i?J- P.r_osad_i U7!-ll. 1940 .. La letteratura francese glungibile. Per. il rimanente, dizio che_gli autori. classici va– ci. piil. utile delle ste t opera poetica e gia fallita in era in un momento di stasi. ed è un rimanente che è quasi dano resi con una lingua. d1 to– d~2:ioni d'arte. ma lt sse ra- parten2a, perchè I.a logica del Dopo Proust e Gtde i Jrancèsl tutto: sintassi metrica il tra- no marcatamente letterario, ob– Con. una tradilzione d•a~fe c~t~ discorso corrente è diversa da no_n ha,:!'-o piil, dato opere cf:i duttore farà ~icorso alla sin- bediente ai can'?ni dell'os rotun– ct s'impara nemmeno la dn ua quella . def fanta~n:i,a poetico. primo ~ian_o. E venne fuori, tassi e alla metrica della pro- dum, m. realta Df!gi ne~suno in cui è fatta la traduzione g Tuttavia ~ prefenbile una tra- molto giustificatamente, le let-l pria lingua che gU sono /ami- che consideri 9ueglt auton non, L'Italia recente possiede· tra- duzione di prosa -. che, come tera.tura americana. 1 gt 1 ari e perscnali, cercando di solo come ant~caç!ie buone p_e, AR.NOLDO CIARROCCHI: Paesaggio du.zioni belli .. ,;sime a cui manca una /oto g~a/_ia tn ~tanca e ne- D.··- Come le appare il campo. indovinare e di cogliere e fer- un esercizio stilist~c~, ma anche soltanto la necesSaria f . ,. 1 ro n.on da indicazione alct+na della traduzione, oggi, in Ita- mare nei propri modi, il pi.ti: come maestri di vita oserebbe . ,. .- Tartarino di Yorick n~":::a'era sui ~olo~i - a lf-na traduzione lia? µossibUe, il tono dell'autore. Co- rende~lt con una prt:sa dt ttpo pot~emn:io dire, d1 dare un idea Sterne. Prevalgono le 11 brutte doloroso e· rlflesswo Catullo e. professor Murray ► c1s2o;, Ll1. brutto. quello di Pala..2zeschi è poetica in. ,un: :1tmo_ al_teno ~a R. _ Oggi, in Italia, si tra. du- ~e si possono restituire i suoni fosco.ltano o leopard1a._noo car- dellorigmalé? . . lnfede~i>>.. _ poi, con diversissime maniere, Collected e~~aytt, Faber & abe.r, una meraviglia. Ma chi' s,· fer- quello dell originale. r1far e in ce molto meglio di c om e si duna lingua in un'altra lingua? ducctano o d~nnunztano. Ba- R. -: Certo che e preferz~ile Se,si puo ~tabilire un rappor a quantt altri, fino al Foscolo, Loc" 1 ~r,a,G~~:;ppPPD 63 _L 64 ·a. tntro- ma sulle traduzioni? E re a u.n metro divers?, c'?m.eè stato facesse cinqu ant'anni fa. Forse Nel ""pesodel vocabclo poetico si ~tano sol~ un avveduta sc~lt~ una traduzione tn/ectele e viva to d,equilibrio fra lett~ra e spi• al Pa.scl'Jli._Che tradussero l'im- duzione a Scri~tor~ d~crel,gioM parer mio, l'Iliade def~o~ti rifatto_ tra ~oi, il C1 m 1tero ma- si scelgono le opere.da tradurre s~ che valore fondamentale ab- dt vocabolt e un tono un po .rt· ad una f~dele. e. mo~ta. rtto. Traducendo un opera dt mortale d, q~eU,a poesia nel del Trecento, Rtcctardl, :'1-lllano- contiene la più grande oesia rlno di Valery sarebbe. come rf.. senza troppa discr iminatezza; btano i suoni.. sillabici. Qùanto Sf:ntlto Pf:' certi nesst espressi- D. _ 5 1 puo stabtU!~ u_n co- una certa _mole non s_Lsegue sentimento d u1taUra poesia. Napoli, 1953, pp. ~"'<-"-"Xl. italiana del secolo scors~ Ri- tc:re lo Stabat Mate~ 1~ temvo converrebbe essere più severi al ritmo, come fare se i vocabo- vi, e _la dista7:-za fra il loro. mo-: ~tante ra~orto di equ.1hbno ~ra mai U7!-criterio. unf~o. ~ana, Che, veramente, tradussero, vo- (13) crr. G. Théry, o.P., e No. co d b . i h • l d allegretto. So benisstmo che nella scelta e che i trad-uttori lì da una linuua·all'altra hanno do di concep~re e ~l e~primersi mterpretaziooe JetteraJe e m- da pagina a pagina, il criterio, glJO dlre: tradussero, secondo U te-s ... pour orlenter dans l'ltude i·Otto erissMmo C e sono de. Si son fatte variazioni sul Dies s'impegnasséro di più Ma a11 accenti e iun{Jhezze diverse? e il nostro e sufficientemente terpretazione d0Iilo spirito del a seconda che occorra salvare cuore più Profondo del tempo, des traductlons médlévales >, tn d' Poc!n o B iz?.zo~t t~ Leopar- Irae e altro; son cose di dub- che dovrebbero esser·e pagati fio tradotto la Fedra dt Racine·· tracctata. tN;to? la << s~stanza >1 ·o la (C forma». della nazione della civiltà in ,l1tlanues Jru1eph, Maréchal, II, ctn ~~:Ztniaede' epe; qt~:tost~ bio gusto, m a a o gni modo son meglio; perché il lavoro di tra- ma come avrei potuto per eserri- D. - Sì può staPilire un co- R - Co tante? Gioe va.Udo t ad/cnte;tHchef thto segulto ..neil cut vissero, tn/tne s6'ondo tl lo- Desclée De Brouwer, Parigi, 1950, poesia. ' presentate ~ o.me var!aztoni. Ma du2ione, a volerlo fare con co- pio, tradurre: stante raPJ:<>rtodi equilibrio fra per ognuno che traduca? E per r urre. o a o. versioni n- ro più intimo cuore del cuo- r,p(1;r·~i\ G o L s tt. 1 t.radutton tn v ersi, anche se scienza e competenza, è di una Ariane, ma soeur. de quelle Interpretazione letteral6 e in- qgni opera? Per ogni autore? /edelt, semUe~tera~i O lett~ralt, re. ( 27) tor& d,. ~ei,g,~ne; ec~.• ~~~r Trompeo 110n.nas_condono eh~ il loro è difficoltà straordinaria. , amour blessée _ Vous mounites terrpretazione dello 3pirito del In.somma sc)entlfico e imper- a sec~nda · de, ca.si e delle pos- MARIO PICCHI (15) c. De Luca, ctL, p. XXI. un rifacimento, vogl10no spesso La scelta delle traduzioni aux bords où vous fùtes laissée testo? sanale? bo ·escludo. Slbilita. NOTE (16) clt. In Ver3ione dell'c e. coone_starlo col no,71:e ~i e< rt- dovrebbe essere regolata, va- rispettando, in italiano, quegli R Guai, se, nel rendere i D. - QuRJi sono 1 criteri che Fedele o infedele che sia,,una (1) Dante, Conuiu10, 1, vn, neide », a cura di Arturo Pom- creazwne », qua.siche il loro gliata con cura dagli editori. intervalli di semitono ·tra l'ou classic1, non si badasse assidua- ella sl proporrebbe dJ seguire trad~zlone è sempre un altra (2) -Benedetto Croce, Eatetfca, f{;,~~ 1• 1 1 ;Jf>< 1 uz., p. 31 • UTET, To- Pietro Paolo Trompeo, nella s~r_ume:ito, che sovente non val E' molto più importante di e l'o che danno, per ripetere mente a instaurare un tale rap. neBe versioni poetiche? cosa' f!U~ ~ssete anclz;e 7!1-igllo- I, IX, pp. 75-76. (17) Pompea ti lntroduz. cita• sua r,isposta, esprime il parere piu d lfn colasci.one, potesse quanto si creda una buo11ascel- 11.n'css~rvazionedi HenrJJ Bidou. porto! Le versioni che mirano R • Gli stessi che ho se uito re dell ori~.tn~le, ma e dtversa. (3) Jacques Au<!lbertl, e Du ta, pp. 33-34. ' che qualunque discorso sulle metfersi all~ ~an del~~ cetra ta. Per tornare alla Jetteratu- non si sa quale prestigio alla solo a una resa pedestremente tradu~endo rosa Polchl an- Le opin~om che a..vet~ asco!- iangaJ;e >, In La paraslen.ne, apri- (18) Gh a,rnali. di Gaio COr– traduzioni debba essere neces. dell au~~re im.itato. Ce qual- ra americana, è accaduto che I trama melodica dei due versi? letterale del testo non sono piiL. che la poesif ha Un suo tessu- tato appaiono talora singolar. le(~~~{ 1 F bi I Q i n nello Tacito volgarizzati da Ser– sarlamente .. empiri~o :~ . cosa a.i grottesco nella gara, Si siano .Jatt.i ~na fama e~age- Quanto alle .belle ~raduzion! concepibtli se non. a. scopi bas- to ritmico mentre anche la m~nte àCC;O~date talaJtra con- ho a i r:s"o o datfa ~ia ces~:rie~7.! nardo Davanzatt. a cura. di Eu- Parlare dt traduz,om e di tra- ma non sembra accorgersene lo rata scrittori dt secondo piano, volutamente 1 c mfede/i » perche samente commerciali. Ma nel . ,.. • 1 tt h a tr~dd_l~tone.,,ma tutte. ci pare, di crfftco in Lo rauegna detla genio Camerini. Sonzogno, ~tlla- duttort significa rivangare vec- strimpellante Beckmesser che come gli Steinbeck, i Cain, ecc.; siano I( belle», si !lbbia il CO· nostro campo non si concepi.- ri:si:z.al'e~~alttleo:ge~tiv~ un chianficatnc1. letteraturi tloliona., n. 4, otto- no, 1874 · pp. 22 • 23 · t chissime questioni, alle quali e il traduttore, anzi questo mentre Hemingway è comincia- raggio di non più chiamarle sce neppure una versione che si . • ·. Essi:, ci illuminano. soprattut- bre~dlcembre 195'1. < 19 ) Camerini, lntrOduz. eta- non e stata anc ora da ta e ere- trae dalla presunta confidenza, to a uscire soltanto dopo la traduzioni. sono tutt'al più dilunghi dalla lettera del testo, Inf me, ecco J a ris;>osta d1 Eu- to su un fatto: che solo J'espe- (5) Lucl~nb Anceschl, tntrochJ- La, p. 17 · do che non sani dp.ta tdnto fa- in cui è entrato ~ol suo autore~ guerra. e Faulkner ~ncor. dopo. Imitazioni e s_iccc.mequalsiasi e non per velleità ~stetif!he, m~ genio M.onta.le: , . . rienza e il talento personali J>OS: zlone al LincL qreci tradotti da l'AC3~~ cd~::;.:ri~f• lnt~~~~l~~~sfc!: cilmente, una risposta. Si può una ce~ta qual sicumera, qua.si . Uno s_tesso ques~10nar10 ab- opera letteraria e per molta anche soltanto 'l!er cogliere pfu Una buona traduzione e quel- sono_da_re delle norme, valevolt 5r'~ftore Q~slmodJ, ~ 10ndado- ne di Agnolo Flre~zuola, sonzo• parlarne soltanto empiricamen- che eglt ste~s? fosse un ?ate di biamo rivolto a Giuseppe U~- parte imitazione volontaria o a fondo lo spinto. Se l'autore la che non sembra tale; quella per 11smgolo traduttore e, P<>-. r • • llano, 1 • p. · g:no.;-..rnanos.a., p. 9. te; e accorre fare del!e distin- qualche entita, e magari sareb· garettl, Ettore Paratore, Ello lnvolontar1a credo che s'use- ha ~celto quel dato numero di che presenta un testo che si di· tremmo aggiungere, nel momen- po~~f Ben~~euoRf;~~~r'lf~~,~~ (21) Manara vaiglmtgll. n1.1ta zioni~ tante, forse. quante sono be disposto a stampare tra le Vitt~rin,I ed Eugen!o Montale. rebbe de(erénza aW!l.utore ma- parole, i,:t quella data _giacit!l: ,ebbe Originale. to ln cui egli tr~dur .e.. ,. Napoft,e l.' 950 ,'ap. 692 _ · · tnlroduttlva a Opere di Vlncen– le. tra~uzioni. sue opere co17_1.plete quelle de~ Comrn~1amo con Giuseppe Un• lamen_te imitato 0 me.ttendo an- ra. vul dire, che la ,maniera piu Affinittr,, fra. ~ trad_uttore e Se può apparire ch1a.ra I tm- (7) Ezra Pound, e Tre lettere zo Monti. Rlccta rd1, Mtlano-Na- An,,tulto si devono dislin- poeta che egli crede di essersi garetti, che dt parlare di lmita2lone in consona alt espresstonç del sµo l'autore? Afftmta di spirito, no; portanza ct}e la traduz10ne ha ul tradurre , In Letterature mo- P 0 (iif 9 r~l PPit~l u F . 1 guere tre campi: scienze fisiche appropnato con la traduzione. D _ Che cos'è una bella tra· tali ca.~i. spirito era proprio quella. Un di mezzi stilistici limitatamen- ect ha avuto come fattore cultu- derne. n. 2. settembre 1950. P - ~, t n go ~fc~to, e morali, poesia, narrativa, con Non è detto.con quest~ che, o~e duziOne? Ettore Paratore risponde gio- tra_dutt~re_ pe!'etrante. di opere te al brano t,:adOtto, sì. . rate a volte di pr~missimo ria- (S) Armand Plerhal, e De la rl~ 03 Fu~l:i'ecEdt~.e¼!/,u{,), tni.r~: profonde differenze tra loro. un verseggiatore a~ile. /a~cta R. _ Una bella traduzione vandosi della sua vasta espe- l~ti~e 1n italiano_ de~~ s/orz.a~• Una traduzwne fedel~ e di/- n9, Ja tecnica e 1 m~i e 1 a- traducllo1_! 1, in La paria1enne, duzlone. 0. x:xxvr. Nell'uno è ovvio che st possa sua una grande poesia, il nsul- è ancora da inventare. Esistono rienza di studioso della lette- si di avvicinarsi il put posstbt- ficilmente bella; ma e su.fii- mmo apparter:igono d~ volta .in aprile 1953. (241 Fublnl. tntroduz. citata. avere la traduzione perfetta cioè tata debba essere una cattiva tradu..z,ont più O meno appros• ratura latina: le a. quella, ma evitando la ba- c;ente quando sia accompagna- volta al poeti che nechegg1a- (9) Giacomo Leopardi, Zib!!l- pp. XLII-XLIII. la. completa. trasposizione dei p oesia. Proba~i~mente c'è tanta_ simative, e se il loro testo pre- D. _ Che cos'è una bella tra• n.alta e la sciatteria delle cor• ta dal testo a fronte. no in sé la vo~e d'altri poeti ~ do~ei22~ron~~d1rl, l\Illana, 1953 , (25) Fublnt, lntroduz. citata, concetti da una lingua ad u.na sto/fa nell'originale, che qua.l- senta qualche qualità di bel- duzione'! rispondenze meramente form a• Quale lingua ILSare? Lingua la !anno propria. Come Si esprl- ppnoY ?\J~ l Eu d E. p. (~,vrr. h altra; nel secondo e nel terzo, co~a._ della sua dovizia, qualche leeza, essa è principalmente R . .:_ E' quella che cerca di li fra pa,:ole. di Uf!Ual~ rad.ic!! o d'oggi, salvo casi eccezi_onalt. me Luciano Anceschi: leprosor'u~C.~aIn t're~~ 0 ; 3 , x;m{f p. 16 ncesc 1 • tntroduz. ctL, rispettivamente piU e meno, so- b!iciola, passa anche nella ver- dovuta alle vtrtiJ. di poeta e di adeguarsi o per Lo meno di av- fra nessi. s intattict td ~ ntici O La (C bella Lnfedele )) è un ca- Cosi sempre accade af poeti. aprtle 1955. (27) Ancescht, tntr0<1uz. ctL, no necessari L'interpretazione, tl s1one e basta a darle qualche artistci del traduttore. S'inten- vlcinarsl .a. due caratteristiche solo esteriormente affini. so raro: per esempto Foscolo- E, prima dt tutto accadde aJ. (11) T.S. Ellot, e Eurlpldes and p. 18. rLpensamento, il rifacimento fn- sapore: e oserei dire che una de, parlo tn particolare di te- fo,idamentali dell'originale: tl D. Quali sono i criteri che somma. tale 11 bella infedele n, agli ef- sti di poesia. Il tradurre è l'lm- timbro psicologico che lo condi- ella ha seguito nelle versioni Un esempio contemporaneo /etti dell'intendime_nto del ca- presa più. pazza, e anche la z.iona e che di solito è definito da classici? della /acoltiJ. d'introdursi nel polavoro originale, e anche peg- più proficua. Chi traduce, se il suo colore sentimentale, e la R. _ Per un filologo che si movimento che regge e guida gio d'una versione fedele ma è persona di coscienza, procede sua cadenza stilistica con tutti proponga di tradurre un auto– l'opera d'arte, con spontaneità stentata e quindi cattiva. Da tormentato dal sentimento dì t suol connotatt culturali. Sic- re c!assico nella propria lin- e senza alcuna pedanteria, lo questa almeno si capisce l'ina- perpetrare una violenza, un come le due cose si condiziona- gua u primo compito è quello abbiamo in Diego Valeri, tra- deguatezza del traduttore, dal- t1adimento. un falso. Eppure, no· a -vicenda, ur.. traduttore di O.ccertars1 della retta 1ezione duttore dt poeti proveµzali anti- l'altra tutto a'ppare piano, fa- diceva. é anche l'impresa più che sappia ben pe,ietrare que- del testo anche quando di es– chi e moderni, di La Fontaine, elle, risolto: tutto corre, e il proficua. E' esercizio che ver- stt due aspetti della personalitd so si poSseggono accurate edi– dt simbolisti francesi. lettore è invitato a credere che mette, per quanto possibile, no11 dell'autore prescelto, i quali, zioni critiche. Proprio la mia Non si possono dare regole la poesia che ha davanti rap- solo di penetrare nel segreto sommati e coorél.inatt insieme. attuale esperienza di tradutto– per chi vuole tradurre. Tutta- presenti molto davvicino l'e/- di spirito d'una diversa cultu- ne formano ciò•che si suol chia• re delle tragedie di Seneca ,ml A JPALàZZO JBRASCHJC * Mostra rornana del Pinelli i:ta, riscontriamo. net migliori getto che avrebbe l'originale. ra. d'inseguire l'originalità di mare il mondo poetico, è quasi sumgqerisce l'importanza di . esempi, una adesione all'inter- Da quanto ho detto, parrebbe J molto dello spirito d'un lin- sicuro di fare cosa non vile, quest;opera d, accertamento . Ogni volta che ~I dice Pinelll * Una altezzosa C05Cienza di su- na musica di una ltrica, pania- che io dovessi concludere asse- guagglo straniero, ma esso co7:- D. - E' necesror1a, per ben prelimi~iare. Chiamarla pfeli- v~en subito aJlà ·mente il Belli: periorità li anima e li giustUi- -------------------------·---------------- minare e anzi solo un modo di Ora, anche se la rima è smac- ca: una pretenz;iosa assurda vi~ intendersi: percl~é ~~tto il Pr.O· cata, bisogna riconoscere chè di' MAURO JNNOCENT[ lenza li fa vivere di brigantag- ARNOLDO ClARROCCHI: Pa-esagrio cesso di scelta dt c10 che al ft- non c'è nulla di più lbntano del gio e di risse: unico svago il be- lologo .traduttor~ sembra !a ret- Plnelli da1 Belii. Il poeta era re e il ~altarello: unica uma- ta lezwne eost1tu1sce gza una un uomo sofisticato e raffinato nità i figli che saranno altre buona "!-età di qu~ll'opera di amaro e ·sottile. crudele e c~ * vergini Camille e altri briganti. penetrazwne dell'originale se1t- sciente: il Pinelli invece è un Una umanità retorica e rumoro- 2:a la quale non st p~ò mai pre• pittore incolto e popolaresco, che Poi ritrasse con tanta vivez.. non stava ma1 senza la carta e rosa. melodrammatica e gestico– tendere d, trad?frlo m manie~~ aspro e grossolano. rissoso e pre- za nell'opera pcsteriore. Torua.- il lapis in mano; caricature, ap- }ante, una umanità flttwa e dl– soddisfacente. S intende che gia potente. Tutti e due però hanno to a Roma si uni a un pittore punti. schizzi, disegni. sono la sumana: Ligure di eroi per forza da questo momento s'imµo,ne dipinto e interpretato. ognuno a svizzer o, il Kaiisermann per il sua giornaliera produzione. Fra e di madri comelie. Un mondo una conoscenza il più posstbile suo modo la Roma del primo ot- qua.le popolava le vedute roma- tutte le onere che di questo arti- che non si concilia. parliamo completa deU'ambiente ctlltu- tocento. quella Roma che aveva ne di personagg-i e figure. Tra sta ci rimangono, e ogni museo, è.ell'artista, con la concezione rale da cui l'opera è sorta. anc ora il re taggio dell'Impero e queste U Foro romano. l'Arco dl ogni collezione ne conserva, le evocativa e solenne dPl neoclas– CompiUto il Lavoro di accerta- del papa.to la Roma che a,veva Tito, il sepolcrò,di Cajo Cestio tav~ie dei cootum1 e il disegno ~iclsmo al quale il Pinelli. so– mento critico sul testo e sui vist o N apoleone e i francesi co- e Il sepolcro d.i cecilia Matella, sono le cose migliori. con le Il- prattutto. aspirava. Per cui i suoi precedenti culturali, bfso- me personaggi ordinari sullo opere fra le inigliori del veduti- lustrazioni per 1l Meo Patacca, venticinque scudi del Canova gna rileggerselo piiJ. volte, sino schenno della sua storia mille- sta tedesco. Liberatosi del Kai- di Giuseppe Barbieri, un poema paiono a noi. oggi, ben dati. e a farselo vibrar dentro come naria e' grandiosa. Tutti e due sermann cominciò a lavorare di giocoso. scritto nel dialetto del la renzione del Pinelli srnoda– voce di noi stessi, cioè sino a hanno. ognuno a suo modo, can- bulino e a.ll'~uaforte per sé, e Popolo di Roma, che il Pinelli ta e altezzosa. raggiungere la maggiore imme- tato un popolo fiero e. orgog.iier nel 1809 pub bllcò una raccolta illustrò con scene di risse e di Solitario, rissOSo retorico il desimazione possibile fra l'opera so, buNesco e festaiolo. Tutti e di cinquanta costumi di Roma, concioni tra gli abitanti dei Pinelli consumava' la sua vita, da trad11rre e la nostra tempe- due sono espressioni di quella che sono un documento prezio- quartieri di ::rrastevere e di Mon- in compagnia dei suoi due ca.– rie spirituale del momento. Al- ultima grande Roma nella qua; so dei riU, delle leste, dei gio- ti. OrmQ,i conosciuto. li Pine!U nt nell'ooteria del Gabbione, lora tutto il meglio di noi sarà le si svolse la lollta tra il papato chi e delle abitudini, oltre che avrebbe potuto diventare ricco scontento. aspro, cupo. soltanto costretto net modi dell'opera cui e l'impero, l'ultimo atto della deLcostumi. della Roma del p,ri- e famoso, solo che avesse la.scia.- nei disegni che rivelano l'abban– abbta mo dedicato la nostra at- lotta pe:r; le investiture. . · mo ot:tocento. Un'al.tr.a ra.ccoltalto Roma, ma soleva dire, questo dono e la verità del suo segno, av,tà di traduttore. Renderla . Del .Belli. c)1e a \>ropos,to del cli costumi la pubb!tco nel 1828, vero romano d! Trastevere, che riesce spontaneo e artista; la do. nel timbro espressivo più con- Pmelli. pochi giorni dOPO la. sua ma sono costumi non soltanto se « avesse passato il ponte Mol- ve mette i coturni e sale la ri– sono all'originale sarà aUora morte, in un sonetto dedicatorio, romani. di tutta Italia. Questa le. sarebbe stato colto da una balta della scena cade nel ridi– impresa più agevole. in verità non molto riverente, è una delle più feconde e mi- forte melanconia e sarebbesl colo e nella illustrazione meno Ed ora, ascoltiamo Elio Vitto- ebbe a dire: . gtiori attività _delpittore. che si sentito mancare il respiro». Ro- felice. rini, per il quaJe l'esperienza s:. quell_q che, pportava 11 ca- nvela 1mmed1ato e spontaneo ma era la ~u8: cuna·~ la. su~ .Si ·'?8rca di_ !are apParire U d"i tradurre ha rappresentato pelh / ggm PP er grugno. e la nel segno, osservatore acuto e tomba; fuori di Roma tl Pmelli Pmelll un artista. lo e ma non u;, completamento essenziale mosca al barbozz~.le, I er .,,ttore stntetico._Altre due ,:accolte ~na non è concepibile: basti'!- dimo- è u~ pittore. II Belli, disse be– nella sua propria esi,erlenza di àe Trastevere, Pmelli. / e cere- di quindici costurru svizzen e strarlo il seguente episodio: una ne: il pittore di Trastevere. Pi- scrittore: pato ,>e ccausa d•un 9ucale ..., una di cento costumi tratt) da volta disegnò una mano e gli nelli rimane soltanto un docu- ' ba stera, a di segnarlo, ncordare monumenti antichi. costituisco- parve di averla latta tanto be- mento di costume e la testimo- D: - Che cos è una bella tra- il compian.to per la morte di Pa.- no Ja. produzione dei Pinelli in ne che pensò di mandarla al nianza gratìca di un'epoca; te duz1one? pa G regorio: questo campo_ se non conside· Canova; il quaile in compenso stimonianza p0polaresca e ple- R. - Quella che riesce a far 11 A pap~ Grigorio je volevo òe- riamo che ogni suo lavoro. in gli fece avere venticinque scu- bea. Ciò non gli toglie valore. er.. tra.re un'opera non solo da ne. perche me dava er gusto de fondo, è un esercizio di cost.u- di. man.dandogli a dire ohe d.! Solo che non Io si voglia const– un a ling ua in un'altra ma da potenne di ma!e >). Del Pinelli ri- me e se non si tien conto che un'altra simile opera gli avreb- derare un pittore un~creatore· mo, 0 di un racconto O di un rendo l'impossif?ilità di un~ cede inoltre la possibilitiL d'un tradurre un'affinità. spirituale una letteratura tn un'altra e a portiamo ~lcune considerazioni ogni sua figura vive, soltanto, be pagato altrettanto. li Pinel- se lo si la.scia nelia sua misur3. romanzo. Scoprire tl ritmo, u qualstast traduzione tn versi. dialogo con un:.altra persona, del tradÙttore con l'autore? renderla co_mfiutamente parte- del s~~ Prlf;lO blogr_a!o-,Orest~ per il. cos_tume. La pr<>?-uzione lj al portatore della risposta e d_iperson~io stra.vagante e cu– cite ·non significa necessaria- Ed in linea di mc:.ssima. questo cosi confidenziale e intimo qua- R. - Senza dubbio. Se mt è cipe di quest altra letteratura. Ra.gg:i,. < '?h uomiru i ec.cel~ent! del Pinell1. che e~a }ln ~mpr_oy-ae1 den~ro fece. '-;llla scen~ta ~ ne>so ~1amo !~tenderci. Ma mente identità di metro, dt è infatti il mio p~re:e. Si _ dan- le mai non st atterrebbe in al- lecito addurre la mia esperien- D - E' necessaria per ben no~- 1spe~1no ~re gmd1ca,t1 visat9re,. f~ gra~d1ss1ma' egh li- solo oer 1nterpos121one degli ami- quando s1 dimenticano persone çu-esta musica e seguirlo è la no p_erò rart casi dt poe.ti ge: tro modo. E' esercizio proficuo za personale, dtrò che dif/icil- tradurre, un'affinità 'spirituale 1na1 ret.tan:-i~nte vivendo: che 11 lustro lAnsto .. ~ Telemaco ~elci ~ebtò i Soldi che.spese per e oersona~gi dell'arte.Per esa1- maggiore fedeltà che si può nuini, ~ebbene mt nort, tl cut nella stessa limitazione dell'in- mente, com.e traduttore di clas- del traduttore con l'autore? retto .e-1ud1z10intom.o ad. ~si, Fenelon, la D1v1na çommedia, o.f:fnre da !,Jere a_tutti I prf:'Sen- tare un. tlh.1~t~to_re .11 dover-e avere nella versione. Allora non dono di canto può esse.re, per dzagine entro cui co tringe a sici latini, mt cimenterei con . . non a 1 contemporanei. !Ila e ser. la (?eru~alemme Liberata, le t1. sotto !;li occhi st~pefatti del ~el cronista, e d1 richiamare ~- è Più•necessario parlare dt tra- usare una 7:arola forse . no~ mantenersi e a disperarsi il tr~ Terenzio o Cesare o Livio o Ti- R.. - Non e necessa:1~-_BaU;- bato sempr.e ali~ pcste-ntà ... Bar- Storte di Roma, .e ognuna con datore de,1.messaggi~ e dell~ l osservanza ~elle regole deLgiO– duzione letterale o a senso di bella, potenziato da una squi- ducente, poichè indica come bullo Od Orazio o Plinio il gio- d_elaire aveva delle aj/1nit0: spi: to~omeo Pmelh: non:1e .alla pa- cen.to. settan~a, _cmqu~n~a _tavo- somma. Ce ~tta I.a fierezza d1 co. Quando s~ SI>ende del .dena– lingua letteraria o parlata,, an.- sita capacità fil.alogica d'inten- ogni atto di ciascuna persona vane rhe per varie ragioni rituali con Edgar. Poe dt cui tna e. alle _arti _canssuno. era le . tl Don Chi.scwtte, l Enet_de, e un romanacc10 d1 Trastevere ro per allestire una mostra s1 tfca o moderna. dere _un testo in tut~a. la sua umana sia nella sua inteç ·ta sento di éssere inadatto a re·,(. tradusse i racconti,. 17:-aFosca- certo. m ~st1m3:z1on~._non poc~ a~tre opere,. Riceveva_commissto- che anch,e mort? di ~ame:, non ha il d.i:ritto e il dovere di d.lre • La traduzione della Certosa ammirel.}ole compless1ta: l: al- unico, e come nella parola ci dere. Invece tradurre Plauto è lo non ne avev~ -m.inimament~ appQ 1.su01,conc1~tadm1... ~ egli n1 fantastiche. venti~uattro ~a- a~cetta I elemo~ma di chi con- la verita. . . d •.·Pa.rma di' Stendhal fatta da lora puo nascere quell<f pietra sia sempre una zona che, qua- stato per me ragione di vivo c~n l~ Stern.e di cui tra~u~se t_l ~no dttque 00Ch1ingegru, 1qua- vole ~ un soggett?, l illustraz10- s1.der~ suo ~ari, la prepote:nza La mostra e bene allestita, la t ti he e la bel lunque ne .':!a la car+sa e le gau; d.io com ora provo un ve- V_1agg10 sent1rnentale, ne s1 puo h na ura, non suole spesso mo- n~ d1 questo e d1 quello avve- d1 chi non tiene co_n~oc~e ~el~ scelta del~e ooere accurata e do,. Ferd(nando Martim, per esem- Plare,tiroasdau,s, 1 0n,,ee,cnacversi. E' ne: , . 'ii it d' e t d t dire che Pavese ne avesse con strare ali umana stirpe ... ». mmento passato o presente. A la sua opera, l'aJteng,a di chi si cumentana il catalo~o ben fat- pfo, è troppo toscanamente bel- . cause .Po~s~no essere in n l:! ro go 17~iento a ra ?rre le ,ra- Melvtue di cui t:radusse magi- Su guesto tono continua la tutto questo Ja,voro il Pin~lli ag- ritiene pari ai grandi. E questo to ma si ha il senso di una la per un autore come Sten- cessano tuttavia che si stablli- resta in.decifrabile, o, _come " gedie di Seneca. Luno e l al- stralmente il Moby Dick. biografia: (cennt intorno alla"~ giungeva il suo personale òi sentimentò nell'opera del Pinel· plèsanterie cittadina che non dhal il cui ritmo tnterwre non sca un Jeltc~ equilibrio tra co- Leopardt diceva, tnde /tri.1ta. tro aut<?re, con . la . loro esu_b~- ' . . . ta e alle opere princlpali di Bar- creatore e di narratore del co- li è sempre palese. basti esser- giova aHa valutazion~ del Pinel- va ~icercato nella fluidità O dest~ fa.colta .poetiche e le fa- D. - E' necess~ r.ia, pe.r. ben ranza sia pur di dwersa ongi- . D. -. E possibil~ npra d urre tolomeo Pinelli,scritti da Oreste stume. I disegni eseguiti duran- vare Je sue figure: le donne so- li. che tuttavia. rimane un er– nella scorrevoie 22 a dell'espres- colta critiche, per citare esem- tradurre, una affinità spmtua- ne e natura,,si add;cono a.1 m,o •l mo~imento. creativo dal qua- Ragqi. Roma, Tipografia Salvi.ç- te le soste lunghe e giornaliere no tutte vergini Camille e gli sona.ggio della Roma ultim~ e slone. Lo stesso dicasi della pi italiani che . tutt, avranno le del traduttore con l'autore? temperamento. Un a/finita spi- le un opera e nata? ci, 1835). aJ!a bettola del Gabbione sono uomini tutti discendenti di quei più bella. traduzione del Pan,ini delle vreswt,, non m, pare che tale R. _ Ebbi più d'una volta"a rituale tr a autore, e traduttore! R. _ Certo che è possibile. La storia della sua vita è più numerosissimi. In effetti egli romani che rapirono le sabine. MAURO INNOCEN<rI Scene di vita di bohème dì equtltbrto lo, trovassero il Ro- dichiararlo. non m'accin~i a consen.te una verfwn~ che no71:Ma se dall'assUlo di riprodurre semplice anche se romanzesca~ Murger. · Della traduzione ~re- magtrc?li e l Erranfe, come mt C!lSOa nessuT{a mia traduzione. fals i _t .. ~ ono dell original.e. e sii il movimento creatiVo dell'au- rocambolesca. a-lmeno nella pn~ cedente si può dire che non è pare . invece che labbi~ trova- In un dato momento della mia sfo'. 21 di renderne lo spinto e I tore non nasce u.n movimento ma parte. Nato da ~enitori pove– stato rispettato il ritmo vero tq piego Valen. le cui trq.du- esperienza poetica m'at.lvtcfna- il. timbro per una buona part~•lcreatwo che sia proprio del tra- ti in Trastevere, v1ci~o all'ospe– , e crearne un altro artificiale; z;on, dal Lq. Fon.ta_ine e dal vo ad un altro poeta d'altra CIC'è le consenta. la minore di: I duttore l'opera tradotta non rtale di S.. Galllcano, Im da bam– ~f r questa che è stata creata Goethe, se e possibile giunge- lingua o per. motivi cli forte sp.e~sione possibile det valori riuscirà a vivere come se fosse bmo a!uto il padre scultore. non una , prosa bella e personale, re .a un qualche grado . dt per- contrasto spirituale ed._espr~s- originart che a una tradu2tone 'originale. certo famoso, se operava presso t oppo pan,iniana insomma fe210ne in que,f.a diff1c1liss1ma sivo che sentivo la necessità dt pu essere concessa. I D N 11 t d . t· un« pentolaio» che faceva, va- l'ove una prosa .,;,on e istevci materia, sono esemplari. nsolvere nel mio antm'o, 0 per D. -: Può esistere ,una ~e~,}a l -~ r a r~o~: 0 niata1~~: Si da e;lardino. fi:lg~to p pa_dre ff /Ltt Una versione •ndovina motivi invece dt affinità tr~duz,one fedele? E poss1b1le I cc, a . ":J e in P ? Q' q U e da Roma per debiti, 1!Pmelll lu a . o. . t • l= e h. quand~ la mta iSpirazione reclU:. riprodurre il movimento creati- gua SI eve usare. ue a. pa~- portato a Bologna dove il Prin- ta, inve_ce, e quella fatta tn CO . ecc I . .b OV[ ap. vo da! quale un'opera è nata?• lata corrente e co_n qua[i cn- clpe Lambertini pronipote di Zaborazione da Gutdo Mazzont mava nuovo et O per nu , . . · ten? quella letteraria? Per un'o- Pa a Benedetto' XIV rese a e Ferdinando Marttnt, del Pa- profondi.menti ttel suo stesso R. - Il canone tradizwnal.i,: pera non contemporanea si de- prlte erlo e lo mise / studia- radiso delle signore, di Em!lio A Emlho Cecchi abbiamo· rl- proprio senso. . . . che le belle .ve,:sion, sono infe••ve forse usare Ja lingua lette- re di~ 2 n 0 'dal Frulli, A Bol,o- Z-Ola: un buon ;tallano, anzt rnlto alcune domande sull'im- D. - Nella tmduz1one. (parti· deli e le ver s wn, fede![ son brut-I raria dell'epoca. in cui J'opera gna il l>inelli giovan~tto fare- toscano, non troppo vistoso e portanza. storica delle tradu- colarmente In prosa). quale lin- te sa orma:. d, vieto luogo co- fu scritta? va l'attore 1n· certe compagnie intonato al sapore dell'origl- zionl: rua si deve usare? Quella par- mune. Se ce, nella nostra tra- . d. ,... t 1 ·t d 1 , I · fata corrente e con quali crite. vagliata e arida età, un ele - R . -:- Non si puo tradurre in i ven=a ~ea ra e. ree, an o a nale. tJ ~eriole'siqfr~àu~~u~ei ';;1ù~er- ri? quella letteraria? Per un'o- mento positivo, questo è l'eslre-! u.na lingua arttftctosa. B1sog.na parte. del tiranno • ..del preJ)O- Praz R. _ Quando c'è un'attra,io- pera non contemporanéa si de- ma raffinateua raggiunta dal•;tradurre nella lingua che et è t~nte, f!nche. ooco oiu,che qum– ne verso opere d'arte strantere, ve forc-e usare la lin_eua lette- la cultura la quale permette al' naturale: la stessa in cui not dicenne, mra%or},to ~u?a c:lm– che st sente abbiano avuto una raria dell'epoca in cÙi l'opera un lettore' proi>veduto di ripro-.scrtvill;-mo. E poco imJ?orta ~e pagr1:a. d'arfio g~,J a 0 <?~ 3 f e t t tu .scritta? durre dall'interno il movtmen-llo_ scrfttore che tradu~iamo si~ ra~g~unse, ma, do~e st ~ <r Ascolbiamo ora quanto ci di- ;t;r:::Zien~;/:edm:rrt:;,~z:::1/ ~n, Può esistere una bella tra- to creativo più intimo dell'ope- di un altra ,epoca.. Egli contera gno m Trastevert e visse pnma successo, per esempio, nell'epo- duzione fedele? ·E' possibile ri- ra d'arte; questo lettore, se non I nella letteratura . tn CUi vien flbot~tto da .un a ~te eh\ sr1ne rà. Mario Praz sulla versione cc romantica, per Byron, Schil- produrre il movimento ct'eGti- è destituito di senso linguistico 'tradotto solo se v, entra attra• I ero dat~ ,1 cara ere r.t e e 1 ~;1~P;~t~::~::n:::1/~;:i;~~ 1~:tt~~iio%!~~':nlii~~t:<;:;~ ~::. VO R~·~ ~~~ :s~~~~:~~ ;\~a~~; !if 0 ~i~~;~u_::llJn!;~~~cd';;"~~: r:r:c ,~a ~~~~eanfohei:. ~~t l~ v~; i~:~~ctJ~i~:'.d!!~C~l~~ vanile antologia Poeti inglesi risponda a una scelta meditata. detto rispondendo alla prima coftament< Il processo da cut e t~ad1tce. Vale a dire che la tra- 0 Ja sedizione. e il Pinelli. g!o– dell'Ottocento dicevo che la pri- Di ciò la fede il caso di Verga domanda tradu2ioni fedeli. Ma Igorgata la creaz101>e. duzlone di un, aulor.e non con- vane si arruolò per reprimere ma legge d'ogni tradu,ione è All'estero furono tmc!otti e rt• come pot~ebbero esistere tradu• · lJ. - Nel'la traduz:one, parti- temporaneo ..nsultera Jatta, ol- con ie truppe francesi la rivo!'. quella premessa dal Rossetti al- lradottl autori che valevano 2ioni fedeli quando nel miglio- colarmente in prosa, quale !in- tre che da lingua a lingua, an- ta di Civitavecchia. Ma la di– la sua versione della vita Nuo- assai meno di lui: ed egli fu co• re dei casi in un te~to di tradu- gua si deve usare? Quella par- c~e df e~o11 a fP~cad E per- sclplina. militare non. doveva es– va « che una buona poesia non nosciuto, in Inghilterra, solo per 2ione coabitano, mutilati, de- lata corrente e con q.uall cri- c e, c.opo u o, s ra uce un sere il suo corte e a1>pena pochi debba. essere trasformata in una le tradu,ioni di D: H. Lawren- formati malamente fusi due ten? quella }etterana? Per autore non contei;.poraJeo ie chilometri fuori Roma nelle ctittiVa ». Dicevo allora (nel ce; quaranta o cmquanta an- spiriti. quello dell'autore é que/- un'opera non contemporanea nont per ":ecess?a I ren erce O ma,,chie del Maccarese. 'c11sertò 1925) che questo mt pareva ni dopo la pubblicazione delle lo del traduttore. E, per carita, sl"deve_ forse, usare _la II!lg~a con empo,:ineo. e si mise con i pastori briganti « l'unico principio incontrover- opere, . non a.ggiu.naiamo pasticci a pa- lettérana d.ell epoca m cu, 1 o-. D. - E' preferibile la « bella della zona: coi quali rimase tiblle tra quante discussioni si D. _ Si può parlare d'impor. sticci, e nella llngua d'oggi tra- pera fu scritta? I infedele li aUa corretta traduzio- qualche tempo, Là disegnò. stu– sono fatte, si fanno O si Jaran- tanza storica delle tradWlionll durremo un'opera:non con(em- ·. R. - Come traduttore di cla.s- ne che cerchi,. pedestremente ciiò i costumi -di quella gente BARTOLOMEO Giostratore su una vaccina
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