la Fiera Letteraria - XI - n. 18 - 29 aprile 1956

Data la sovrabbondanza di scritti che cl pervengor.o con la esplicltn richiesta dl giudizi parltcolart, comun1chtamo &gii interessati rhe direttore e redazione rlella , Flera • sono a,;;,so• lutamente tmposslb11ltatl a dnr riscontro a queste rlchlesv::. DJEGILJI NAZZAR SENTl1\1ENTO E IRONIA . .ox G .. A .. CJIJBO'Jr1l'O Di Nazzareno Cugurra ricorderò sempre il tremila impacciato delle mani, che non sapeva dove posare. e il sorri$o fiducioso, infantile, tmllcnuto a malapena dagli occhi.a.li, la sera che lln co1111uie amico riuscì a persuadere un noto< oste> roma110 ad esporre nel suo locale alcuni quadri. Rimpa1ut11CCiato alla 1neglio 1 somigli.avei a-d uno di qneg/i uccelli disorientati dal venlo le sere di tempe· sta, e I.a s11.aaP7Jrensione inqnincwa il la.rio calmo e ctmicale della bhgata che l'avew ris11cchiato, calami· tata dalla dolcezza d'11nbonario cielo trc,stel'erino. /i'i, 11ii per dialoga.-e dnrante tutto il pra11;:o con il suo silenzio, e, una 1,:,olta arrivalo a casa, buttai giìt di foga, "" a,·tico/o pe,· il Resto del Carlino, mettendo nel sollo• titolo il nome dell'allorc, gioi;a11i.,simo c,rt~ela. S1ndo• lini, che ha gentilezza u111a11a e delle arti figuratit-e e' cnltore, non fece spostare rma sillabe,; cosi qualche giomo dovo,"" nome inedito fignrai;a accanto a quelli lau,reati di Guttu,so e Ma/ai e Levi. Credo che que/ v•·imo articolo snlla s11cipittura, 011· gm·ra debba ancora vedere, ma qun/crmo si preoccuvò di s~g,ial.arglielo, ed il meriggio che 'ci ritrovcon mn - dopo vari mesi, con la stagione onnai rigida, riegato verso b'inverno - un riso pieno e cordiale schiarì il suo vi$o e il broncio del/" giomata. Da allo1-a ci incont1'iamo saJtuari.amente per mostre, in corsa, di fretta. ma lu~ non manca ntai di regalarmi il suo sor,.iso~Un sorriso buono, a1>erto,che sa di stenti e di amarezza, di 11w./i1iconi<1 e di fatica; ma anche di sqe,.a_n.zu per una vocazione che comincia ad a<lam– p1e1·81. Pere/tè timidcu11ente 11wsic11ramcnte, nel quadrante della pittura contemporanea. un posticino C11g11rrase l'è preso. Ad ogni nuot•a mostm, infatti, q11ei .suoi pae· sapgi, brnmosi, quelle s11e fi.glll-e tralleggiate in chiave di sottile ironia. quelle sue 11nillre morte s!'nsibilissimc, testimoniano sì le possibi/il(l del/a. s11,e1 gan1111aero· ,natica. vaporosa, coerente sino allo scrupolo, ma danno nelio tesso tempo la prot·n. la certezza, che il suo ling11.aggi.o 1nttorico è d<1considerarsi co111pirita• men.te _qenuino.Non e· mai la mnniera. indice di stan– clreua 1,e/l'a,-tista, ma 11n'ansia di cogliere va,· dati es• senzia1i il vero, cioè di riaccendere alla poesi<1acca• si.oni llSllali. Ecco ve,·chè mi sento di sottosnit·crc quanto s11g• gel'ito da, 1tncritico, e cioè che la 11-0, e conquistata in• .Qenuità. > ha qualcosa di sognato, pc,· cui i colori si fanno toni. diventano atmos.fem. Ma 1m'at111osfera a,ggiwigerei - ferma, senza compiacimenti. doL'e tutto è levità di dfaegno e delirateua di colore. Ne/ modo piri autentico. Del resto, per capire che C11g1t>'l'a ignora certe mali.zie del mestiere e rifi11ta le e penne del pa• vone > basta specchiarsi ne/ suo sorriso. G. A. CIBOTTO ' o -1 ORARIO DELLA ltl:.DAZIONE 11-13 16·18 ttanoscrlttf, roto e dlstrnl non pubbllcall non si rr~tnu1~ronn J(T AJLJIA\NJI GURRA A SINISTRA, in alto: Autoritratto, la vecchia pittrice AL CENTRO, dall'alto in basso: Strada, di Torre del Greco, Campo Parioli, Tipi della Città clei Ragazzi ad Angri - A DESTRA, dall'alto in basso: Viale ai Ca– maldoli, Pesci sul cuscino, Autostrada Salerno-Pompei • '

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