la Fiera Letteraria - XI - n. 17 - 22 aprile 1956

Data la sovrabbondanza di scritti che cl pervengono con la esplicita richiesta di gludlzl partlcolan. comunichiamo &gi1 lnleressa ti che direttore e redazione rtel1a e Fiera .. sono asso• Iutamente lmposslbllltall a dar riscontro a queste richiesto G A JIÀ JL JE R JI A D-JEGJLJ( A R 1L l[ § T J[ ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16·18 Manoscritti, tot.o e dlsecnl noo pubblicali non si restltutscono -ITALJIA\NJI FABIO FAILLA Come p r i sentieri della sorpresa poetica * di G. A. Cl BOTTO Impcutato di dolcezza orientale e di nervoso atti– vismo lombardo, con ima venatura di aristocratico di.stacco (anche se ben dissim ulcrto sotto il gestir~ cerimonia/io e bonario di due mani felpate), Failla cammina lungo i sentieri della sorpresa, dell'impre– visto. Nessuno infatti, addomesticato da quei suoi occhi dove dormono languori, e solo a tratti scatta71li balenano spade, potrebbe pensare ad una < .schedina biografica» da fare invidia ai giovani scrittori 1ieo– reali.stici. Cioè arricchita dalle origini più raffinate (nel suo albero genealogico D'Azeglio va a braccetto con Manzoni e Cesare Balbo), e voi, dopo la guerra, movimentata dai mestieri più vari, come il viazzista di caffè, il commerciante in oggetti d'a1·te, il fabbri– cante di soui;enirs turistici e infine il pittore, 1nentre la latirea in legge e la carriera diplornatica ve,uva1t_o relegate ,iel magazzino delle illzisioni materne. O 11ie· glio, delle tradizioni famigliari. E se a chi<:irire una sua tematica interiore ed un suo itinerario tect~ico, z;alse t'i11contro con Ottone :Rosai, in ima giusta oscil• lazione fra suggestioni a1tliche e slanci vopolareschi, a scoprirlo doveva essere Tanino Chiwrazzi, con la mostra del 1948 in 1>iadel Babllino. E la critica, qziasi concorde, non mancò di riconoscere clie il bastone di Chiurazzi, quest'11ltimo esemplare di saggio grèco, ave11atoccato giusto, Cosl dopo la Roma l.evigata di Donghi, placida di Francalancia, scivionesca di Mafai, pq,esana di Guttuso (il veriodo dei tetti scoperti nel quartiere Prati), periferica di P111·ificato, colorata e festosa di Tamburi, cominciò il momento di Failla. E il suo repertorio di obelischi, di torri, di fontane, di venditori di palloncini colorati, di pretini sgonnella1tti (con notevole anticipo su Nino Caffè), di monachine, di soldati sperduti, sIù filo di un colore distrib1iito con parsimonia e avvedutezza (<mi diverto a mettere sugli scuri la veniice del sole >, ha dichiarato in ima inter– vist/L), ha attal',([gliato in brez;e le sim1iatie del p1w– blico e dei collezionisti. Specie qIrelli d'oltreoceano. Ma non per questo si pensi a cedimenti di ordine pra– tico, a soggezioni comme1·ciali, perchè il suo /az;oro si sviluppa entro margini di rigorosa intransigenza, di fedeltà a una vera vocazione artistica. 111fondo i suoi famosi obelischi sono sempre inventati, e sotto l'apparente preziosismo rivelano un'a,nima, una sviri- tualità d'artista, ' G. A. CIBUTTU La zitella Il Lavoro di questo pÌllure - nonostante le lusinghe di un autentico successo di pubblico e di collezionisti si ~ va svìluppando enllo i nfargini di una rigorosa intransigenza e di fedeltà a una vera vocazione artistica * Il pontile Colloqui San Giovaani di Porta Latina fine stagione Capanni al mare La tomba di Cecilia llletella

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