la Fiera Letteraria - XI - n. 15 - 8 aprile 1956
Domenica 8 aprile )956 LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 TACCUINO DELLE MOSTRE MILANESI LETTERA MUSic;_LE DA SALERNO La colpa * Mino Ceretti, Bepi Romaanoni eGiuseppe Gu rreschi alCentro Culturale diS. Fedele * UNA p ASSIONE d~Con~~~~a~-~Jl d S M tt alle estetiche nemmeno oggi SeCOil O • 8 eO rra~~rr~at~a:~~ 0 a~~la~~~'. dalla loro personalità e capa• S h h · d · ;l ad cità, Boutet percorreva il cam• Da c utz e e vien etto, a ragione, • «p re mino inverso: < Prima esiste della musica tedesca», p,rende le mosse, oome il Poeta, la Parola, il Dram- . · · d' z ·. nd · ma, e poi dal testo cli quel filiazione irelta, tutta a g1 a e musioa po- dramma materialmente rea• lteriore, in s,pecial modo quella di ]. S. Bach !izzato. riasc~ Il Teatro: qua,n– ;lf. do cioè il miracolo s1 compie, la Parola s'incarna, i fanta– smi si trasformano ln creatu- . re viventi di vita anche sen- DI LUCIANO HUDJlGN A. Non ti cosa agevole presen- qui ci n/a,cciruno !n modo parti .b.le 1 personaggi si anima· tare éonvemente=nte un vec• colare alla • !'assione • eseguita si 1- 'altrettanti attori. Se del chio lavoro, togliendo dallo a Salerno/. ,n cu.i e da notare no 1 ~ il 1 li h ' se sparttto la meta1ortca polvere l'originalità tutta propria della diecim a art ço e e scris ' chs vi st è accumula~a in pa- fantasia dell'Autore, sia nella Bou~et ne scrisse almen«_:>no• recchi anni di dimenticanza. strutturazione delle partt sol~ vem1la non. sopra au t~n ma La di/jicolta maggtore sta nel stiche sta in quelle polifoniche, sopra attori e problemi deila dover presentare al pubblico fantasia ormai ll.berada preor. scena, CIÒ fu appunto per dir~ una vecclua composizione !on- dina.ti schemi musicali, che ti questo: che cotesti p_roblem1 La.~ò.stra del tre giovani pit- re strangante, incongrua. im- za al racconto. anzi &lla. «si, tana. per cosi dire, dalla sena,- canto gregoriano imponeva. egli li vedeva in funzione del tori nulanesl Mino Cere'tti. Be- pensabile addirittura. Cerettt. tuazione"· per Guerreschi cte::a bilità 11iodernadei piu. L'a~er Da Schutz che vien detto. Dramma, e cotesti attori Il PI Romagnonl e Giuseppe Guer: Guerreschi, Romagnonl ogg; ricerca di un emblematismc voluto portare al cenlro deU m. a ragione, il « padre della mu- trovava troppo, troppo, trop· 17scht, che ha lu_ogo m que st1 non rinnegano certo I'esperien- drammatico, per Romagnoni, teresse ~i uno scelto pu~bltco, sica tedesca». prende le mosse, po lontam dal compito csacer- giorul alla _galleria del Centro za della superata stagione del infiene, di un «oggettivismo» In una citta d• provincia in cut come filiazione diretta, tutta la dotale• a _cui gji pareva che culturale d.i San Fedele testi- loro asi,rattismo. E per com- senza margini di tempo e dJ Cesc~ Ba.seggio ed Eia.a Vazzoler nella commedia di Goldoni « La casa nuova ::o· una mamfestazwne del genere grande musica posteriore, in fossero chtamatl >. mania. a fav?re di una attuale prendere le ragion!, Il modo, 1 spazio. viene immediatamente ad ClS• special modo quella di J. S. Questa ra!ina apparsa in possl_. bilità d incontro mora_Jee primi risultati di questo supe. >< sumere nolevolissuna 1mportan- B I p · ·•1· 'l h' d btìllstico. dell opportunità d1 un ra.mento ci ~occor.redi nuovo 11 v - . . ac t. er rimanere ~ esame volume ne 1 35, s e IU e con IL T!EATRO DI VE ~TJEZ[A ROMA ta, e merlto lnd1scusso del! En- delle due opere consorelle, pos- parole attraverso le quali con. lavoro solidale, di un impegno verso della Waste Land: Il so:e Altri tre glova.nJ in questi li te Italiano Pro Cultura e una siamo notare come Ba,ch, nella siderando il caso Boutet,' sen- ~onco!de, e contraddice ne~ mo- eliotiano, pur non essendo aSt;o- giorni nelle gallerie milane3i: prova di coraggio, mostratasi sua « Pa.ssione secondo s. Mat- d bb' d'Amico pensava a ao p!u _con~lncente la te~1.che lutamente quello «dell'avven!.n,. la pittrice Za.nfretta ali• gal- utllf.ssiina, alla luce del succes• teo » mostrt di rf.senttre dell'o- za u 10 - denuncia I isolamento spmtua.. a furia. di battere, d'illuminare lerla del Flore, Rodolfo Aricò e * so ottenuto dalla Iniziativa. pera' di Schfltz In alcuni punti se stess<_J: < Questo atteP.gia• le d~ nostri arti6tl d'oggi ed 11 e di scaldare la « terra desola• Giorgio Bellancli alla g•lleria La co1rtposi21one scelta. anche e anche possibile un raffronto me_nto.d1 Boutet verso I atto- convincimento che gli « appa- ta » ~oveva necessariamente far Pater. Della prima e,r,not,R 01 _ L tn pros3i1ntlà del periodo p~ diretto fra le diverse frast mu.-. re 1taha_n<? del tempo suo, che renta.menti » siano soltanto e- germina.re qualche superstite no Formaggio nella prefozione squale, era una delle « 4 pas- slcait. Nella figurazione ritmi- parve r1g1?0 e duro, non era sterior!, detennin&tl dalla vo- seme di umanità e di fiducia al catalo!!'o: «Tutti potranno o ~oso nuovo swnt degli Evangelf.sti» che lp ca di quel passo in cui, net te· dunque, SI voglia intenderlo lontana e indispensabile ade- nella realtà. E a-1timido. fati- vedere come dalle sne prime SchUtz compose intorno ai 1660• sto evangelico. si racconta del- bene,. rinnegamento d~il<èm1- t.ione a un i_smo prefi5.SB :lo. E' coso. contrastato fiorire delle cose e fino a queste ultime una 1666. quella « secondo S. Mat, l'ultima cena e dell'insorgere rab!h, delle stupende virtu del opportu_no richiamare I atten- nuove lmmag1nl - deboli, cer- chiara coerenza tecnica e lm- teo ». Jn quel periodo lo Schiltz accorato e concitato del disce-- nostro attore, che Boutet ado• Zlone _di quanti hann? a cuore to. e contorte e aspre, ma vive guistica tenga saldamente in un s~ era ri.tirato a Dresd.a, con tl poli alla notizia. data da GesU, rava, e proclamava uniche al le sord della nostra pittura sul- comunque. intere, integre, non filo unico l'opera sua. fllo che d • • 8 titolo dt Maestro di CapJ)ellache uno di loro l'avrebbe tradi- mondo. Era la protesta con• costitulsce il più feUce rlòultato d!ata in.soddisfazione per !'in- bisogno di fissare In terminJ cli -7 a, IS! ~ W,11, P~ Cristiano di _Da~imarc!', ctt- ta analogia virtù, e contro lo sfrenato in· la mostra di San Fedele - che mori<! e frani<! - ecco l'imme- potrebbe es.<ere indicato in un ~. o 9 n o e .. 91111 o -~ IR n I della Cappella reale_del pm":i• lo, possiamo notare una per/et- tro lo sviamento di cote~te della intensa attlntà svolta da cantevole giuoco formale con- una certa sobria e sintetica e• ta che vide fiorire il meglto del- L'a,prezza e la nudità a vol· divldualismo in cui esse fatal· q~esto Centro a rnntagg10 della sentito dalla rll!-efazlone intel• pica contemporanea l'atto uma- la sua ultima produzione musz,. te quasi selvaggia. della tessi- mente sboccavano. Ed è chia- g1ova~e_arte italiana - proprio lettuale. ecco Ioscuro ritorno no, piccolo o grande nella sua Il realismo dell.a recitazione non basta da se solo a rendere un Gol- caJi;ando nel prtmi anni del tura musicale, e punto di par- ro che, considerando l'attore per 1endente assenza, neJ so- del sentimenti, le ama.re es!- nuda quotidianità. li gesto del- secolo dictassettesimo, 10 Schiltz tenza per giungere alla ricche:,,. come interprete del dramma, dallzio di Cere,ti. Guerreschi e genze della pietà umana. il do- l'ombrellaio ohe sulla strada ag- doni scenicamente V'ivo; occorre una illuminazione dei rapporti interni venne in Jtalia. fnviatovi dal za delle çomposizioni ba,chiane. Boutet n_on poteva ammett~- Romagno_m.di ognJ esterno pro- loroso. 11 torbido rappo,to con giusta le stecche rotte, o della d 11' , . cl li 'l 1 . . l langravio di Hesse-Cassèl,Mau- La «Passione• di Schutz è re ch'eglJ potesse farsi _trami• grammat1c1,mo: è proprio un la vita quotidiana. Insoddisfa- lavandaia che totce l oanni co- e opera, una 11npostaz10ne esatta e a sua sottl e po emica SOCla e rizio, che era venuto a cono- compresa fra un «introito• e te da_ solo fr'!- la poes1!' e il comlll?,e clima spirituale, un li- zione, ritorno, esigenze. rappor- me il dramma degli 8.11uviona- scenza delle sue ottime attitu- una «conclusione». che hanno pubblico: uif1cl_o ~ _cui non bero mcontro um~no a unire to di cui la mostra di San Fe• t.1. E bisogna dire che. a, modo ;lf. dini ,nu,icali del piccolo Hein- testo proprio, e si sviluppa at- può bastare ur:i ind1V1duo,per questi tre pittori. L appartenen- dele offre alcune sign.1flcatlve stesso che sempre Je fanne na- rich e ne aveva preso a cuore traverso il nudo canto dei soli- grande che sia: occorre un ~a. alla medeshna generazlor:ie, testimonianze pittoriche. Il pun. scon dalle forme. ed ella ha di GIO\T Al\ìl\11 (J~LEl\ìDOLI l'educazione. a Venezia fu al, sti /Evangelista, Gesù, Pilalo, complesso. Un dramma non è gli st_udi compiuti lnsien1e, I a- to di partenza per la stesura cercato il suo linguaggio guar- lievo prediletto di Giovanni Ga- Gai/a, ecc.}, e _le risposte del un monologo, è un mondo; il miolzia ribadita daJ quotidiani di questi documenti figurativi dando coraggiosamente molto La casa nova, ehe la Compa- vani continuano ad avere spi- ticoso lavoro compiuto da Ce- brieli. dal quale poté appren- coro /di volta m volta: sacer- quale mondo ~on vive della ARTISTI ITALIANI * GIACOMO. BERTUCCI di SERGIO SAMEK LUDOVICI Dicemmo già di Giacomo Bertucci in qtieste colon– ne pitì di un anno fa e lo additammo ai critici e ama• tori per un consenso che ind1tbbiamente merita più, ampio di q1tello godtito. Piacciono sopra.ttutto le sue virt1ì istintive, la pennellata la,·ga,. buttata ,gi,ì con volontà costrnttrice della tonna, anche q1tando il sopraggiungere di uno spirito compendioso o semplifi• catore comprime in rapide e succose notazioni di sapò– re inip·ressi.onistico il suo temperamento genuino. E quest'ultimo si rivela specialmente nella "scoperta" di margini capilla1•i del reale, e si esalta nel mettente a lu,ce segrete cariche s1tggestive. Pittore alieno dal chiasso e dalla trovata troppo spesso p1tbblicitaria che, pltr sdegnando il '' bel soggetto ''i ri"esce a comu– nicarci sensazioni fresche di avpagamento d1trevole. Forse potrebbe,·o essere valide per questa produzione le definizioni: romantico o ,ieoromantico, ma gli ag– gettivi di questa specie sono tropvo frusti o pericolosi. E' certo che il Bertucci, che deve la sua ed,wazione a Francesco Ghittoni e ad Aldo Carpi, è un "figw·ati· vo" ctii parla la tradizione lombardo-emiliana attua– lizzata dalle esperienze più qualificate dell'arte mo· derna. La recente mostra documenta tm fecondo perio· do di felicità per l'artista che ha fatto tesoro di esve• rienze visive in terra di Versilia e nelle marine di Alassio e di Sorrento. Specialme?tfe le fresche notazio• ni in terra apuana, fatte di accordi delicati ma sempre. con pieno possesso della visibilità del 1·appresentato, s-i alternano a solidi ritratti di contadini che si ripa• sano, che giocano a carte o che la·~ornno di remota ascend~nza cézanniana. Per le sue qualitcl il Bert•1cci può e deve pretendere tina considerazione di valenza nàzionale. SERGIO SAMEK LUDOVICI ~1 alto. cosi non ha esitato da- gnia del Teatro d1 Venezia ha ritualmetìte ragione. sco Baseggio in molti anni di d~r~ t piu. rece~ti progress1 tee- doti. scribi, dLScepoli, tur~a!. y1t3:.di un unico er~, !?sse 'ant! alle tematiche costr,t.t!ve presentato &I Valle di Roma Ma tale è la delicatezza. del ostinata dedizione al teatro v.,. nICt, aprendo in tal modo la . La parola_ ha granduisz~a 11p1u eccelso. A_nche il p1u ec– ~he le si venivano offrcnc~o e con la regia di Carlo Lodovici, linguaggio oldoniano, tale la neto. Agli attori che, come Elsa sua _mente a ~.uove strutture mi.portanza. in quant~ Schufa celso ~r?e ha b1sogr:o, p~r n– "'empre ha fatto oggetto dei la- è una tipica espressione del ge- levità dellegsfumature nel ri- Vazzoler, Emilio Rossetto, Lui- mr:,sicatt n_on ptu legate at v~c- la riteneva element? tncf:ispen- velarsi m scena, ~e1 ~uo1 an– blll abba nd oni, delle CQmpia· nio goldoniano. V'è nella com· trarre un cosi intrigato giuoeo sa Baseggio, sono stati più vi- cll,1 schemi del canto _gregor,a-sabU@alla perfetta intelligenza tagonist!; e aJtres1 dei perso– cenze pateticrye. delle trepida- posizione di quest'opera una di sentimenti, tale la preoccu- cin_i all'illustre tn~erprete, si no. Inten~iamo rifenrtrct. t~ della composizione. Così è ne- naggi minori e mi!ll~i, e sin z.iotù epiderm1camente sPnslbl- gra.zia lieve, un'armonia quasi pazione di far intendere come umscono oggi atton che, come n~d? p~rt_,colc.ire. all~ composi- cessarlo seguirla passo passo e. delle meno percett1bil1 grada– llstiche, ed ha mirato all'alta simmetrica un gusto delle mu- i più complessi rivolgimenti pos- Marcello Moretti e Marina Do!- zio,u a uipira2i9,zereligiosa, c_l1e sul filo del ra,cconto. giungere zioni e sfumature di luci e di sintesi. persino con eccesso di I sicali rispo{1denze,che può per- sano attuarsi sotto forme pa- fin provengono dall'esperlen_za sono in Schutz la maggior al 11l?mento. in cui ha parte pre- ombre. Al che la compagnia lntelJJgenza a volt.e, ma più sino farla apparire stucchevole rifiche che ci vuol ~poco, assai del Piccolo Teatro. Questo m- parte. . . . . . dominante tl Coro. più O meno raccogliticcia, e spesso con energica e diritta a- e meccanica in molte situazio- poco perchè il gusto, l'esattez- contro non. può non. d;are otti- Nel 1.594 1 nonva Pterluigi _da L'importanza della esecuzio- sempre girovaga della tradi- sciuttezza >>. 1 ni. E v'è il lleto fine con ll gar- za, l'incisione di questo quadro mi ~isultat1. La tract 1 z1~ne gol- PaleS t rma e n~l ~ 643 morwa ne di Salerno e considerevole: zione italiana nOn poteva di Di Bellandi e Aricò scrive bato saluto agli spettatori, che si perda e cada in un disegno domana, .rlm~sta quasi appar- Cl~udio Monteverdi. A p_arte la non pare, infatti, che questa regola esser bastevole. Donde Ra.ife I D O d . N I /può riportarla ai modi di una convenzionale. Allora si ha ap- tat~ negh ult~mi decenni, deve solida pr~para2tone tec!uca che << Passione secondo S. Matteo» I'i ff' . n della Scena ita- e e e ra a._ «. on es - abusata convenzione giocosa. punto il Goldoni stucchevole d_ec1samenteritornare nel gran- allo Schutz venne dall aver co- sia stata prima d'ora mai ese- . nsu 1c_1e ~ . . ' . to. a. riconoscere net dipinti di Ma in tanta castiga.tezza di mi- il Goldoni dalla musicalità ap: de corso. della tradizi~ne tea- nosciut~ a fot7.do la ?astissim~ guita in· Italia. · !ia~a; rIC~LSSlma d ene~gi~ Anca e Bella nd i. nel_lehnposta- sure e di ritmi si esprime con prossima ti va e non signifl- tra le italiana, per ravvivarla e opera di questi grandi, egli pote . md1v1duali, ma_senza capo, rL zioni dei due diversi tempern• dolente rassegnazione una vi- cante per esserne insieme ravvivata. agevolm.ente fondere i vari ele- La parttcola7:e formula adot- masta anarchica e nomade, / menti. un intendimento reali- sione della vita che ha un con- L · di I d L casa nova Con la creazione del Teatro di mentl delle diverse tecniclte e tata dall'Ente italiano Pro Cui- mentre in tutti i Paesi del sta. Quale si n1isw·a. nat.\1rnl- tenuto profondo. a e zone e a . 1 Venezia, che compone persona- introdurre in Germania un 1wo- tura, che fa pr~edere una esau- mondo gli attori s'erano an- i mente, nella_ loro_generazione. La« casa nuova,, che i i ff:t:a dft 1 !~ez?t~iigc7': se~- lltà_e tendenze. diverse, _unpas- vo_sti_le, U «recitativo». elle co- rien_teillustr~ione culturale ad dati sempre più_dlsciplil:ando ,nel tempa d1 oggi. Non slamo vani nonostante 11 'loro eJ\ii. biata O interamente esente dal so importante m tale direzione 1m1icta ad applicare nei suoi op1a 1 11tmfestazio~e, affijhe sotto la guida di maestri, e si ! più ai primordi polemici. Le !m- siasmo i1 loro desiderio dì in- pericolo di trasformare la de- è stato compiuto. . « Sal1ni » del 1619, per conti- sia . ac~ e ~ompren erne a o~- erano da un pezzo e fermati> I mngini giustamente retoriche dipendenza il loro estro rivo!- licatezza oldoniana in leziosi- Alla ,rappresent_aztone de La nuare. poi. nelle opere seguen- do Il signifl.ca~ o. è stata parti- in una sede stabile; erano pas. dei primi momenti anLifOl'lll:\· toso non ;ìescono ad abitare tà e in bo~1omia nonostante la casa nova segue tl Parlamento ti e, in particolar modo. nella cola~me~ite uttld pe_r ct er ben sati dalla tenda alla casa dal 1 1 listi si sgrossano. si riducono in nasconde un'alle~oria. Così co~ sua ben chiara 'tendenza a ri- de Ruzafte che da va~i a_nni. ~ (<Dafne>), la prima opera tede- se_guir~.i s~c~e rrsi J.li a vve-, Carro di Tespi al Tempio'>. termitù individuali. si modella.• me nasconde un allegoria, che solvere con asciuttezza realisti- un':i- d_ele.. inter~rtetaz10!~1 pm sca. ~omposta su l&bre.tto. di Ri- nimen '1·1t1t es o. ed, Il i c?.;zse: RAOUL RADICE no secondo la maggiore chi a- va oltre una superficiale descri- ca la recitazione. Ma il cosid- efflc~c1. pm colon e e P u urna- nucc~n.i, tradotto dall Or.ntz. J1i guenza,. a ernarsi e o svi u,i j rezza_ dei nostri principi. G:à zione del capriccio femminile, detto realismo della recitazio- ne d1 Cesco ~~seggio. 1 seguito. lo Sc~iiltz può passare PO 11 iuS1cale. Second o ~~ nota- oggi ~giovani come loro, hanno l'irrefrenabile biso~no giovani· ne non basta da se solo a ren- GIOVANNI CALENDOLI alla compost21011e d! opere (e •!one de;101less~t Schutz_ uno Verba'7olant la c~cienza di trad,urre dalla lE: di mutar contiuamente l'or- dere un Goldor~ì v,i.V?· occo.rre __________________ !~~~~ef·a~cil~,~J 0 cicfve; ll~~~ y [poesia alla prosa. l arte della dme della: .« casa nuova n, la qualch_e cosa dt piu. una 1m- nazione degli attClcchi e soste- . prima generazione del nuo,·o sua d!sposmone, la sua_decora- postaz10ne esatta del rapporti PROBLE,lff RADIOTELEVISIVI neva il tono generale del! voci MI.MAGL. - Firenze . An- i realismo. dalla quale essi dU·et. zlone. Alla fl_ne i g1ovan_1 si d~b- interni dell'opera, una illumi- .. . .. e ,. · core. una lettera in cui mi si tamente - e oroprio qui a Ml- bono piegare, debbono rmunma- nazione della, sua polemica la lll . I piu sugge,t11>1 e//e_tti d In• fanno gentilmente gli augun .lano _ scaturioeono 0011 avver• rf:: al loro sogni ed adattarsi, quale non è certamente trascu- ,- siem.e st ~ono ottenuti per la di un buon anno nuovo: e sandone la polemica ma con- con l'a.luto degli anziani, ad ab!. rablle perché, rifuggendo dal bella fusione del complesso: l'anno nuovo è già vecchJ.o: e ! tinuandone la generosa storia. tare nella " casa vecchia" dal- toni forti e decisi, si svolge at- N I t'- d I d I I quello. co_me è stato _detto,dalla per lo meno adulto. Le chie- :che s:a dh·entando veramente la quale erano usc1t1.sbattendo t~aver~o un artlco~ato giuoco ecess1 a I u 11 ,ao~o A~adenua filannomca romc.ina. do scusa del ritardo che è a~ I il capitolo centrale della nuova le porte con alterigia e forse d1 tesi e di. ant!_tes1.Anzi un? d1_r~ttod_alM. Marcello. G1om• bastanza signlf!ca.t1vo dall ar• I te it II con disprezzo. degli aspetti salienti della on- bini. Solisti apprezzatissimi fu- retrato che resta.va da « eva ar . a ana ": Né si può dire che Il Go!do- ginalltà poetica. e spirituale del rono: Omero Di M_arw. basso; dere "· E lei chiede un g1ud!- / Si accostino questi tre. discor- n!, in questo conflitto, non Goldoni consiste in questa sua Raffaele Capor~~- baritono; zio analitico, che io le darei I si per questi sei pittori e, di- prenda parte: la sua simpatia capacità di non ridurre gli ln• Bernardo Manc1111, tenore. volentieri se lo spazio non 10 menticando per un momento di· é senza dubbio per i giovani quietanti problemi del tempo tra 1' I pubb]1' CO e 1' 11ro~ra 1nm1 'st'1 EUGENIO IUARCUCCI Impedisse. Mi limiterò " dire 1 analizzare il terreno in cui af- sconsiderati, per I giovani vin- ad una serie di schemi rigidi e ' che le sue poesie non sono I fondano )e n~.dici, Si avvertano ti ma non domi, mentre ai vec- di mostrarne la ricchezza e la * brutte e che due di esse _ ,le analogie. s1 tenti un rappar- chi egli riserva sempre una ~ottlgllezza delle contrastanti «Natale» e « Non può essere /to: eccellente occasione. se non sottolineatura di ridicolo e di ,stanze. Prima ancora d1 esse- S•b•to, 31 m•-~, nel Teatro mp 1 ourttotostq 0 ueblel!rea.ga.zzo » - sono i altro. per fare il punto delle lmpercet.tlbile antipatia. Anche re un moderato, il _commedlo- di ALBER'rO PERRINI • • -= 1 nostre ultime stagioni artisti• lo z!o·Cristofolo de La casa no- grafo veneto è un 1mp!aca.b1!e Quirino, gentilmente concesso G. CAM. _ Ragusa • Ho / che. va, che salva 1 giovani dalla osservatore che non si ferma Proseguendo nelle su~ inizia. te I programmi a scatola ehiu- da!J'E-1;.I., l'Accademia Nazio. letto le sue due brevi com= * rovina accogliendoli nella pro- mal alle evidenti, ma fallaci Uve dirette a conoscere l'opi- sa, e se la. merce non soddisfa nale ,d Arte Drammatica « Sii- sizioni, ma non ho potuto ri;. I pria dimora e pagando I loro esemplificazioni esteriori. mone del pubblico sui program· il cliente la cassa della Ditta via d Amico», m collaboraztone visarvi o, meglio, sentirvi il 1 1 Ra.ffaele Oarr!eri: « Itt cielo debiti. non é un personaggio La casa nova ha, purtroppo, m1 rad1otelev!s1vi, la RAI ha non contempla, natura!mehte, col Coro Polifonico Romano, ha seguo della poesia. Ciò non c'è un orto. In cielo c'è un eor- integralmente simpatico. Egli un punto morto: la crisi e la diramato uno speciale Invito a la restituzione del denaro speso commemorato il suo fondat~re, vuol dire che lei debba smet– còiloqui, certe chiare o.nalog,e è, n,ei tre a.rtist~ sempre co- no - Un corno dt fuoco · Noma. ripara ai danni dei nipoti, _ma.redenzione di Cecilia. La vani- U:i.000 radio abbonati e a 10.000 per l'abbonamento alle trasm!s- rappresentando, sotto la dire- h t bb d . d"interessi e d'lntenzlonJ non mune: l'occasione fisica. sempre, to Mirò. · Chi balla nel ballo . con un senso di Interno fastidio tosa, c&prlcciosa. intemperan- teleabbonati perché entrino a stoni radiotelevisive). z!one d1 Or 1z1_o C_osta, 11 _Miste--~~:: c~~roatienri \:tt~e. ~~ rono certo ragion! sufficienti a reale. sempre esistente nel gro- De! pianeti In rondò? · Joan e la sua tradizlom d e robustez-. te moglie di Anzoletto - .vi st e ;~;, PJ;;ep~~ 1 g· ;:.~;;;f P/a~lo1;~f~i Vorremmo, peraltro, fare un 1esi~;~~io~;t~~i~'. t.,asJ~~:t"ruf. uno sforzo costante di appro- fòrza.re la spontaneità del loro ,·!gllo della cronaca - una fi. Mirò falena-falò" Del qua.le in za rivela non pochi aspetti sor- le rovinose consegue_nzedei suo, e televisivi italiani. appunto al sistema, che cl sem. to da Sl!vio d'Amlco,.con sen•o londimento e di severa smces accordo nel rigido cerchio d, gura un paesaggio specifico un questi giorni la ga.ner!à dell'A· dldi. errori - troppo rapidam~nte si Questo nuovo metodo di in· bra unilaterale e non suff!cien. di poesia, da. laude del XIII e rità con se stesso, lei giunga un programma estetico. Ma sof• oggetto determ!nàto _ indivi- rlete espone una bellissima serie In tale contrasto di toni vi- np;e nd e e s~nza tunaDg uwfi- dagine consentirà alla RAI di temente garantito. Chi é, ad XIV secolo. a. risultati assai m1glion dei fermiamoci un momento a rl- duata e tratta alla luce dall'e- di opere grafiche. vo 1 !nsts_tente, spinto fino alle ;~;a°'!e c;~~;~?;e~h:· er: ~iv1!: . d' 1 1 t esempio, che v~glia e co_ntro!Ja L'opera, mirabilmente orche- presenti. caria.re le «carriere• paralle!_e spress!one per forza di sen~i- * p!u sot.till sfumatur~ Il Goldo- ne subito arrendevole e com- ~!~~~redtslri~~ftf 's:0~~~~ u~!: I giud1z1e desideri degli abbo- strata da Orazio Costa,~ str.ta X.S.R. HALF - Milano - di que st i tre giovani pittori. mento. In questi quadri 11 rife-1 111 manife st a la sua ideale ade- pre11slva. La motivazione é sor- terminate categorie demografl na.tl dl questi « Gruppi di AscoL Interpretata dagli allievi del- Quelle annotazioni d.! diario Nell'aprile del 1945 - e il rl- rimento della realtà non è mal Altre mostre milanesi di que- sione ad un nuovo _co~tumei volata sottlntensa. Vorremmo che socl&li ed economiche, I to »? Le lnchleSt e relative. le !'Accademia, in tuta e su uno •poetico» che mi sottopone ferimento a questa da.ta chla- casuale, non è mal arbitrari<,. sta settimana: I due giovani to- che è impersonato d~i g ovai, dire che è lasciata alla inven- quaÌ! costituiranno altrettante st a t , st ,che, 1 risultati - senza sfondo nudo, con uno stUe di possono rivelare certamente riscè In limine i limiti e la na- 11 terrore. l'orrore della casua-/ rlnesi Francesco Pavarolo Ca• e che ancor.au noi~ter~.S"te~i zione ed alla sensibilità del re- entità rappresentative del pub- dubbio interessanti - che ne straordinaria purezza, facendo una rara delicatezza d arumo; turo. del rapporto che que st a lità e dell'arbitrio sono anzi la sorati e Fran~sco Tabusso. pr~ rperare r!~el! inche il suo di- g!sta e della Interprete. E pro- bilco radiofonico e televisivo. deriveranno, saranno pubblica.. spiccare I! valore creativo della ma 11 passo è ancora lungo nota tenta di stabilire - ce- «divisa)) di questi tre pittori I senta ti da Ennco Paulucol (« li rze, eda un vecchio costume pr!o in questo punto lo spetta. A questo proposito non pos- ti In qua!oh~ bollettino? E_chi parola e inserendosi nell'armo- per giungere di qui alla po.,. retti. Guerreschi e Romagnonl Ne deriva una forma di reali: mondo pittorico di entrambi shacci . er,onato dagli anzia'. colo della Compagnia del Tea- siamo che lodare ogni Iniziati- garantisce 1autenticità dei r!- nla dei toccanti mottetti del sia. avevano. mese più mese meno. smo tutta particolare: un rea• sta. tra il favolesco e il ne.tu- ci e oh~Pin~ece si regge sulla tra di Venezia manca del colpo va che possa portare i desideri su!t~t• se questi, In un modo o Gabnel!, del Monteverdi, del Fl !JER.OP . _ Torino . Mi quindici a.noi. Il paesaggio na- llsmo che nell& rappresen:azlo-,rale. ed entran1b! accettano la f~rzeadi un codice morale osti- d'ala, della soluzlo:1e che sareb- e i giudizi del pubblico italiano nell al_tro, possono denunciare Palestrina e de 1 cant; gregoria.. sembr& che cl sia quaJcos• di turale~ mor&Je intorno a.i loro ne della realtà non si fermarrealtà per quel tanto che ne natamente e ciecamente dife- be stata ,:iecessana per resti- ad un più diretto contatto con :~c~!f!V;/'!~~~t~~~zii~~~r- ni,_eseguiti daJ Coro, sotto la ancora grezzo, ma non del quindici anni era quello che alla superficie ma è proteso I t111ra da una esatta informa- Profondamente sl•nlflcati- tuire equilibrio e p!enezz& poe- i Dirigenti della RAI, contatto diamo,P Infatti che la Direzl; guida sap1e_nl<! di Gastone To- tutto imperson&le,_che l?otreb– sappiamo. alla ricerca della verità insita z!one e da _un.a ,,1vace aderenza, !~· é II fatto che I vecèhi _ ne tica all'opera goldoniana. che si augurerebbe più frequen. ne Generale della Radiote!evi- sato. con ineffabile suggestio- be preelu_der~ a risultati (non Go6l totalmente frant& l'im• In essa: un « 1-eaUsmofènome• al problellll del! arte di oggi »l La casa nova lo zio Crlstofolo Ma per il resto la messa in te ed efficiente, a.ff! nché possa I It II h 1 t t- ne. Il pubblico, profondamente ancora v1C1m) abbastanza va. mag!ne del mondo che dalle fl. nico». come acutamente osser- alla galleria Spotornc,: sempre _ perdonino al giovani non scena di Carlo Lodovic! e !'in• trasformarsi in una vera e pro- s one a ana. - c e a. pos u commosso. ha applaudito più lidi. Ed é questo l'augurio che nestre dell'Accademia di Brera va. Giorgio Kalsserlian nella allo Spotorno dipinti e disegni perché finalmente ne compren- terpretazione degli attori è en· pr,a collaborazione tale, comun.. to. è una Ditta Commerciale volte durante la. recita ed ha le faccio. si offriva a.gll sguardi della au- prefazione alla bella monogra• d.! Lino Berzo!nl presentati da dano II disorientamento, lo comiabile. La nuova organlz. que , da rompere quel gelido piu che un Enl<! preoccupato infine evocato a lungo tra le HOFFMANN turale coscienza pittorica dJ fia che accompagna la mostra. Aligi Sassu: alla. Montenapoieo- smarrimento nei suol moventi, za.z!one, che si intitola al Tea- drn.framma d1 indifferenza - da. dell'Incremento _della cultura e acclamazioni l sensibilissimi quel tre ragazzi. da indurli !ne- Da questa posizione concorde I ne 6-a « 50 anni di moda nel nel suo contenuto; ma sempll- tro di Venezia e che é stata una parte e dell'altra - che dL del gu~to arti st ico in Italia - interpreti, -----------~ vltabilmente alla convinzione tre pittori muovono ognuno nel- disegni e cartelloni di Marcello cemente perchè si lasciano tra· creata dal Piccolo Teatro della vide chi confeziona i program- sia. cosi sp~rtana e liberale da Avevano dichiarato le nob!\l VINCENZO CARDARELLl che 9ua!sifosse maniera di fare la direzione indicata la propria pudovich »; Angusto Murer alla sportare dall'onda di un vago Città di Milano, ha ac~ettat? mi e chi li riceve, tra fornitori denunciare pubblicamente le ra~ion1 dell'iniziativa, prima Direttore dell'arte diversa da quella a- individuale natura. Per Minò Colonna. sentimentalismo. Anche nel ed ha. valorizzato con mtelh• e consumatori (questi ultimi, proprie manch~volezze, ov~ qu.,. deÌlo spettacolo, il Ministro DI ------------- stratta. dovesse giocoforza esse. Cerettl sl tr,atta di una tenden- LUCIANO BUDIGNA momento della sconfitta l gio- genza 11 meglio del lungo e fa- Inoltre, acquistano pratica.men.. ste dovessero risultare evidenti Giura, Presidente de! Coro Po. DIEGO FABBRI dalla collaboraz1one del « Grup. !!fonico Romano. e Raul Rad!. Condirettore responsabile pi di_Ascolto» da essa stessa ce, nell& sua qualità di Com- Melodram111a dell'Ottoeento istltu1t!. missarlo straordinario dell'Ac. TI. GO (Tlpografia Colonna) Da qui la necessità che anche cadem!a. Pi=a Colonna, 366 - Roma ln Italia, come all'estero. esi· ------------------------: stano e. specialmente, funzio- -· nino Enti incaricati di questo compito di sondaggio costante e diretto del pubblico della ra– dio e della TV per il preteso miglioramento dei programml radiotelevisivi. o o o.o o o (Continuaz. da pag. 6) sicari, l'assalto a ma.io armata, la don– na che per separare i contendenti si la.– scia cadere il velo, il marito la riconosce, lo stU,pore generale, il tradito che risolve eu due piedi di vendicarsi, e intanto i congiurati che dalla sete di sangU,e pas– sano al ghigno ambiguo e derisore: met• tete t1ttte queste cose in 1na,no a Verdi, e vedrete che n'esce fuori il capolavoro. Solisti e comprimari, cori e orchestra, qua s'intrecciano e quasi s'azzuffano, al– trove si appartano a e/fonder l'anima e il canto sotto < il raggio lunar del miele>, e qU,B/,lestelle dell'ingegner Pericle . An• saldo cosi terribilmente vere che paiono finte,' ma che le ineffabili note rinver• ginano d'un ideale splendo_re. . Ma perché poi il ptbbblico, che finora se n'è bevute tante con imo stomaco di struzzo, anzi della risatina del tenore ha perfino chiesto bis, si crede p1tntualmen.– te in dovere rider lui, quat1ulo ql!el po· vero Renato dice ansando a Riccardo: Fuggi, fuggi, per l'orrida via, sento l'orma de! passi spietati? Si scandalizza forse all'idea che i •passi• possano essere <spietati• 1 FJ perché9 Opp1tre nega si possa <sentire• un'< or– ma >7 Mio Dio, se l'orma è il segno, la traccia lasciata dal piede, siamo d'ac– cordo ch'è alquanto difficile sentirla. Ma quel Manzoni, a CU,Ì ricordo è cosi spesso palese nei metri e nelle •,nove11ze di que– sto nielodrnmma, no,i ha fol'se detto 1iel Cinque maggio: - Né sa quando una si• mile - Orma di piè mortale - La sua cruenta polvere - A calpestar verra -? Certo, in sé l'orm.a ,wii calpesta, per la stessa mgion.e che il livido non bastona. Ma se i,er un traslato s'ammette (e an– che il dizionario di Tomniaseo lo ammet• te) che per ol'ma si possa intendere non solo l'hnpressione, bens\ wnche l'atto del– l'imprimere il segno del piede, se inscùn– ma si concede che l'o,-,na calpesti, ed allol'a Renato ptbò benissimo se11,tirla.Che sono queste ingi.ustizie, di ma,11dare per buona un'immagine a Manzoni, e piglia– re in giro da tre qtbarti di secolo, per aver adoperato l'identica immagine, il povero Soinnia? Meglio sarebbe consigliare il baritono, condannato come s'è visto a quello che pU,rtroppo tocca a qu,asi Wtti i barito,ii, che quando scopre la s1ta disgrazia e dice: Tal marchio fltto ml volle in fronte non si tocchi m.aterialme11te la testa. Ma nel quarto quadro lo stesso bari• tono, ossia Renato, contincia a vendicarsi a bU,OM, rimanendo per t1ttta la scena a sedere sopra, anzi dentro un.a di quelle monumental,j polti-one dorate. che si 90• strU,iscono a uso dei soli baritoni, muco mobile d'U,n-0,stanza immane e mwta, nie,itl'e Amelia genuflessà lo iniplora ab– bracciandogli le ginocchia. No,i inten.do tuttavia perché poi, q"'and'è rimasto so• lo, egl,i dica al ritratto del suo signore dipinto stùlo scenario: Eri tu che macchiavi quell'angeùo, lall,dove il testo vuole: Eri tu che macchiavi quèll'anima. Seguono a tamb1.i·o battente la con• giw·a, l'estrcuione a sorte del < viglietto >, l'altro breve qu,adro in ca,Sa del conte Riccardo, e infi,ie quello del ballo in ma– schera. A11che a ti,i ignorante di nwsica come l'a1ttore di questo libro sarà lecito dichiararsi ammi.rnto del modo co,i cui le U.nee della temuta trageclia finale so- 1io state tracci,,te dal genio di Verdi sU.Zlo sfo,ido del ballo: sfondo dapprinci,pio co• s\ mosso e chiassoso, vero frastuono di fe• stino carnevalesco, poi melato e diffuso still'insistenza: carezzevole di que1 labile minuetto. Quel che è stranissimo è che Ren,ato, Bam Tom e « loro a,derenti », insistano tanto presso il paggetto Oscar per fargli dire quel che è, di tante maschere, il con– te Riccardo. Lo <scherzo» di Oscar, chi non lo s-a?, è i1tcantevole; ma l'insistenza dei congiurati è inU,tile; dacclloè i,i quèsto ballo i,,, maschera, almeno secondo la ctl· riosa regla del Teatro Rea.le dell'Opera, nessuno degli i,nterventbti porta la ma– schera, eccettuati precisamente Riccardo e i congit,rati; ai qtta/i ultinii pertanto 11-U,lla s rà più facile che' riconoscer la vit– tinta designata, appunto ver la ragione ch'è I.a sola ad avere, con essi, il volto coperto. E i dtie platonici amanti hanno < attac• cato • da poco, s1'l ritmo i>lsi,wante del minuetto, ii loro tenero dtiettino, che già il fattaccio si compie: l'incattivito Renato ptignala a tradimento i.l nobile amico. Il taffernglio che 11.eseg1,e è rapido e terri• bile; soa-ve il concitato e gemebondo dia• logo a tre, fra il morente che, giU,rando la innocenza del suo amore, nemm,eno a dirlo perdona a t1ttti, Amelia che piange r è la sua sorte, per tutto l'atto, di cantare in ginocchio) a' stwi piedi, e Renato con• fuso e pentito ma senza rimedio. Che possono fare gli altriF Sam e Tom • occtipano sempre il fondo della scena>: cos\ si contenta di dire la didascalia, nè ma, riusciremo a saperne di più. Gli altri mormorano atterriti: < Notte d'orrol'el >. E cosi finisce questo campione di quella cosa bellissima e ridicola, grottesca e pa– tetica, ass1trda e sl!blime, ch'è il melo– dram,m.a italiàno dell'Ottocento. SILVIO D'AMICO (Da Drl'tmma sa.ero e profaao, ed. Tummi– nelll, 1942). In realtà, in It&lla, esistono almeno due Associazioni di ra– dioutenti. una d'ispirazione co– munista. e l'altra d'ispirazione cattolica, ma. a quanto cl ri– sulta, queste Associazioni resta. no inerti e inefficienti non pos– sedendo organizzazione dlnaml. ca e autonoma. continuità di lavoro. e autorità e competenza In materia. Eppure soltanto ad un « con. troilo esterno» potremmo d&re sufficiente credito per un pro– ficuo dialogo tra pubblico e pro. grammisti. Le Associazioni di ascolto (esterno) In Germania. in Fran. eia e In Belgio sono efficientis– sime (basterà citare l'As.1ocfa– tion Générale des Auditeurs, di Parigi, e !'Associazione Cen– trale degli Ascoltatori della Germania Occldent.ale di Hei– de!berg, che fonde in sé ben quattro analoghe precedenti As. soclazionll e pubblicano perfi– no organi di stampa per Il col– legamento degli iscritti. Dl Al\lERlCANl ADERISCONO Àl BOOK CLUBS L1> genia.le Iniziativa t stata realizzata In Italia dag,f AlHIUI DEL LIBRO 1 cul aderenti godono dei seguenti benefici: a) ♦ vengono tenuti al corrente del libri di maggior suo– cesso attraverso l'invio gratuito del notiziario mensile edito dagll • Amici del libro •; O/ ♦ ricevono a domicilio, a mezw posta, i •libri del mese,, da loro richiesti; cJ ♦ ricevon'o tn premio un •libro del mese> a loro scelta del l"alore medio degli acquisti, per ogni due dihri deÌ mese» da loro acquistati: d./ ♦ usurru1scono del serv1z10 gratuito di consulenza Jl. braria offerto dagll •Amici del libro•: eJ ♦ fruiscono di uno sconto sull'Importo dell'abbonamento a riviste e g1ornall di carattere letterario. L'ades10ne al t1001< Club !tallano e llbera e ~r~tu1ta e '1 eflettu~ con l'acquisto dt un «lihrr del mese,,. Gli aderenti che presentano tre nuovi a!'-soc1at1 hanno diritto a sceghere gratuitamente uo • lihro del mese• Rlch,edere senza ,mpegno d.ettagllaio programma e schedo di adesione aglt Am1c1del Libro, viale delle M1l:z1el Romn Perché dobbiamo troppo spes. so essere arretra ti nei confron– ti dei pubblici stranieri che san. no tutelarsi megllo, e meglio. far ascoltare le proprie ragioni? I ALBERTO PERRINI •-------------------.:
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