la Fiera Letteraria - XI - n. 10 - 4 marzo 1956

AF Anno XI • N. 10 A l, E D E I, LE LE T TE R E D EL/, E A R 1 I E DELLE Domenica 4 marzo 1956 SI P BBLICA L ICA Q ì\1ERO L. 60 DIREZIONE, AMMlNISTRAZIONE: ROM.A · Via d1 Porta v•stello, 13. Telefoni. Redazione ~-437. Amm1mstraz1one ~!{>Il • PUBBLICITA': Ammin1Str. e LA FIERA LETTERARIA• Via d: Por• Castello. l:l Editonah L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.7\JO • Semestre L. 1.400 Trunestre L. 750 Estero· Annuo :. 4.000 Copia arretrata L. lilli Sped1Z1one in conto corr,r·t, oo<tal• •Gruppo Il> Roma TARIFFE. c.;ommerc•ah L. l50 Contn corrf'ntP OO!lifalp n t :u4?"" AVEVA PERDUTO COL.TEMPO QUALCHEMISTERO MA NON IL SUO FASCINO... ( •t• { t• e . , . d . . l . r, tea es e 1ca Addio a Léautaud inquant anni i vita etteraria e criticaeretica i11 alcune pagine inedite del '']ournal,, * ·on si sa dire se Léautaud mettesse ogni cura a difendere più il pro– prio personaggio o la propria opera * di GIA~CAlll,0 \'IGOUELU Anche Léautaud se 1z.'è andato, improvvisamente. In fo11d.o,lo ha11no detto tutti, proprio come voleva lui: senza accorgersene, sopratutto senza che se ne accor– gessero gli altri. E' morto, ma si110all'ultimo ista11te ha difeso coi de11ti, co11 le unghie, il proprio perso11aggI0. 7\~on si sa dlre. infatti, se Léautmui. mettesse ogn, cura a d.ife11dere più il proprio perso11aggio o la propria opera. Sicura111e11te,per lui, l'opera ed il perso11aggio costituivano una cusoluta identità. Non sappiamo, pero, se anche i lettori ed i critici di domani saraun.o dello stesso parere: lo scrittore avrà se112·aItro vittoria sul perso11aggio. perchè il suo stile era ed è di quelli che durano; 111aJ diveu.uto ombra il personaggio, non si accartoccerà w1 po' anche la sua opera? ono m partenza per l'America. e non ho né tempo 11è 1nodo, come vorrei, per rimettere le n1ani negli scritti di Léautaud. Mi acco11te11to di tirar fuori dal cassetti qualche pagi11a, che avevo tradotta sette a1111i fa, del s110straordmario Journal; 110nIlo 11eppure i! tempo di a11dare a riguardare 11 testo, ed apportare qualche debita corn12io11e. Del resto, ora che è morto. a. me par quasi superfluo indugiare a ci11cischiare que– ste sue pag111e, be11chè sappia di fargli il più, gra11 torto: propri o ora che è morto, Léautaud dalla tomba non cesserà m.ai di esigere il rispetto, il rigore, l'asso– lutezza dello stile. Era la sua fede; purtroppo, o per fortu11a, 11011 è la 11otra. * Due editori italia11i - se 11011 so110 male i11for- mato - Garza11ti e Bompia11, si stanno da tempo d.i· sputa11do i diritti di traduzio11e del Journal Llttéralre di Léa1Lla1ut. Le attrattit:e- sem11re e .,0110 beo,e infor– mato - si era110 svolte prima a11cora che fossero usciti i primi due volumi del Journal. dal 1893 al I!f06 e dal 1907 al 1909, e qua11do cioè di quel tremend.o libro segreto si co11osceva,io pubblicate qua e là solta11to alcu11e pagme perfide o picca11ti, tutte redatte in u110 stile dimesso 11.a i11esorabile. Ora, mvece, che abbiamo letto già quattordici a,1111 Interi del Journal, u11a certa disillusio11e 11essu110 l'ha potuta 11ascondere. Le cattiverie di Léautaud sono mag11ifiche, ma la sua monoto11ia è i11fi11ita. 1905 re una lettera nella quale gli 1ece. a quanto pare. moll i iiue– v:ene promessa una cattedra ne hanno parlato. e e e pe.rs: .• Marteb 24 ge 1 waio. _ Al aUa Sorbona per l'anno pros- no molta gente chf: crede sa « Mercw-e ». 1 n pre...~nza di al- stmo, coi:' U medesimo cor- stato Schwob a scriverlo. tre persone. v an ,er ml ba so di lezioni. Schwob ha poi * n!ento quello e.ne· li ha rac- saputo che 9uando s1 è tra.tt1.- . . . contaoo. due O tre giorni ta. LO d.l sostituire li padre Oe.cha- Lu~ed1 13 t ebbra 10. - Da Jean Hodes, il corr.1.sponaen ! nel. non 8\rebbero voluto u<r Sch\\ob. Ero andato fuorJ ma– ael 1'-fahn in Mancmna di pas,-lminare Lefr~c. che è stat-0 poi no a cercar. e un appartamento .. saggio a 1-'arlgi d.lrett.O 8 rie- eletto a malincuore. per e.3eJu-e cos~ret.to a tornare a c~a a troourgo. Sul µi'roscaco ul qua- dere ~r~etière. e che i pro- cambiarmi le scari:,e. arrl\ o H>l– le , 18 ggia, 8 ri.oaes nella bi- res....--on piu gfo,·aru hanno de!..- tanto alle cinque e mezzo blloteca dell'eqwpagg,o c·era to di es.sere spiacenti C:1e ml. Schwob m1 llfferra subloo per una copia del 1-'ettt Ami Schwob. non abbia !alt.O :i~- W1 brRccio, mi fa vedere un · suna pubblicazione di genere ta\·ollno già preparato. con Wla A bordo, tra I passeggeri, si professorale perchè In questo lampada. Cogli d1 car .a. tutto nota, a una bella donna. 11;01to caro avrebbero potuto propo:-re 1·occorreute per scri,ere. con elegante, aaJ modi un po ec- la aua candidatura Schwob di- Sch\\ob. c·era Charles-Louis PI· centrici, una specie cli a,·,·en- ce m essere quasi c"erto che do- lippe. Ero andato a sedenni su! t.ur.era. per dtrla con H.odes. po SYer tatto il corso alla Scr- dh·ano, come un ospite. Ma Questa Slgnora a,e,·a preso in bona. e pubblicato uno o due Schwob_ ml fk alzare, m1 indico mano il t'e~it _Ami e lo le~geva. studi d.i critica letterar!n. po il ta,·01100. mi mette una sedlb Jean Rode:;, ,edendo. d.letro le ;..a ottenere la istituzione, ap- sotto 11 dld.etro. e. senza ne&n sue spalle, Il tllolo del !lbro, le posrtamente per sè, di una calr che lasciarmi II tempo di scam disse. • Legge quel hbro. signo- ,e:!ra d.J lettera.ura compara· blare due parole con Phlllpi;e. :a? ... - Ab. ~ proprio w, Lbro ta. Ma tutto questo ,·uol dl:-e ml•dà un (as !colo d.l rltR!lll d. :,traordi~ar.o. - r.spose la - 1n,oro. molto ta,·oro. Per di piu g1ornaU. dai quali de,·o estrar• gno~a, piena cli ent.us.a~lo. si è preso nnca.rico d1 condurre r~ il materiale per fare cento E una cosa che fa plBc~re. a wrmine una edizione di Ma· nghe su di lul e su Pie rné pez <?>61 lo~tani, cosi sconosciuti rot. incominc!at.a da (dlmentJ- reditore della Croi.sade d.es cn I uno ali altra. Pensero qualche caoo Il nome). Ha già la com- fonts. ,·olta a ques.a donna. ::pondenz1.. i hn·ort di teatro. Pensando dl es...~re. fuort dt Sempre due o tre giorni fa. ecc. Per farla bre,·e. m1 µro- casa al momento del mio a.rri• ho lncont.r:ato Olivier. de La l)l,ne di andare da lui per alu- ,·o. Schwob tnl a,e,·a lasciato Fayette. llll ha detto di un cer- rario nel suo hnoro. scr1,ere un appunto nel quale nù spie– t.-0 .BoJSSy. che scn,e sulla Cr~ lt lettere. riordinare gli apµL1.1-ga,·a il laYoro da fare. Un po nr.ques des lwres, che ha letto .i. ecc.. due o tre ore al giorno. scontento per questa ua ac– il mio opuscqlo su Régnier, sen- Sta a me decidere. se la pro-- cogl!enza n1i u-:etto a leggerr za sapere che la Fayette mi co- JX)Sta mJ connene. on so l rlt.agll per le cento righe noscess., e gli ha detto: « Un tale neanch•io se dire di si o di no. In quest!one. Nel frattempo d!ce che Anatole France 1qene Tutto que to r!ene a scompì- Sc.h"'ob parla con PhihpPe de generalmen.e conS1derato un,,..-----------~•PIU e del meno: pttnuo Gon grande scrittore. ~entre non e lco·ut. Marte Donadieu. La Mo che Wl br_a,·o scrittore. Co!'1e A pag. 2 I ternelle di Fraplé. le «arie• dl abbraccerei ,oJent:en chi l ha Desca,·es. Madame de Noatlles scntto! » Questa e una pro,a. Altre pagine inedite di Paul alla quale applica. mettendo come fece nle, _are a La Fayet-1 Léautaud molto al posto di un po' la bat,, te. che eh_!scrive come pensa, * tut.a del1a -signora Cdimentlcato talvolta nene rlcompensaoo. I ,\ 3 li nome) a proposito delle Ma,. * · pag. PAUL LEA TAUD Domenica 12 Febbraio. - An- • ~1'1l~~odif~~~;iio Praz • (Con.tin~ a pag. 2) Paul Uautaud sulla soglia di casa ::,aaoo c~~o;;,"fed~i::n~~ i;:rr;~: i:, ~~I ~~~'.i~~ c:Ò~s~;: ~)fd~e~ A pag. 5 alla sua conferenza. Cerco di G. B. Angiotelll: • Dopo UN'OPERA SULLE ORIGI 'I DEL TEATRO IT ALIAì\'O * * n'importante opera di TV ilson scoprirà al lettore ita!iano gli ori::::onti di una sagg,istica che da noi ha scarsi modelli * di FERDIK Aì\"DO VIRDIA E' proprio ,;ero che i problemi della cntica si esaunsca110 tutti in. quello d, una ric~rca tecnica, d1 h ng11ag g10, d, espres.srone, della d1.•tinzio11e tra poesw e 11.on· poe~i.'l.l Mez;;o se,;olo d, edurazione crociana ha fatto s i che 11 problema estetico pret:a/esse sopra ogni nitro elemento 1tell11 valutazione d1 11no scrittore e della sua opera. Si può agyilrngere e/te la ,wstra cn– tica sia q11el/a accademica, ch6 quella • militante>, sia altresì quella uieologor11 - 1 cui problemi si re· stringono, tiella maggwr parte dei ca,.i, al controllo dell'impeg1to politico e soc,ale da pnrte dell'art1Sta, lo c1u t.:alidat<i è commisurata cosi non tanto al rappor• to tra l'artista e la società, ma pi11tto.,to all' aderenza ad alc11n1 ca1101<Iastrai/i - 7,r,r at:endo raggiun.to envi dubbio 11n grado a.<sai alto d1 el!icie11za e do precioio11e 11eI s11oi giudizi, ha finito a poco a poco c011 l'isolare il problema estetico da ogni altro ele– mento costr11ttit:o, a consuierare il fatto poetico come complet<1mente avulso dalla 11tessa persona dell'arti• sta e da quelli elle sono !J/i on/itiil1 legami dell'opera e dell'artista con l'ambie11te storico nel quale è v;,.. suto o vIt:e e 11el qouùe si sono maturate le sue espe– rienze. t:oglvw1<> dire della s11<1 /on11azio11e ,ntrin.seca e della ~•"' stessa umanità. Sarà anche che troppe leggende so110cadute. e elle d.opo gli Entretiens radiofo11ici provocati dal Mallet l'tromo Léautaud aveva perduto q11alche mistero, se non il suo /ascu10; 1na, insomma, quel monumento che d.oveva essere il Journal è parso u11po' a tutti friabile, no11ostante la stupenda assestatura. ~::e~~~~~~,. e,! ~rltgic~&\i~ "\'ioo e Pa;e·•• ~,ui;,,;}::,et!gi:e~!~':iu~~l~~l~~ r~.b~~o~g::~i~ui;,~;:m•o• Una letteratura' da t' r~~~ ~f 't~~zl~:i~,~rc!! i:, , r mm 3 IC3 ~~r:eJ1 s~fle en~~~~~r:'~f"' ,:e~: A pag. 6 ( X on che. ci si i1tte11da, 11 problema estetico, quel• lo dello stile e dell'espressio11c poetica raggiu11ta o da raggumgere 11011 sia un problema essenziale, come è essenzoale quello della d1sl mz,one nell'opera tra poe• s,a e no11-poe.~ia. ma essi. diremo, sono problemi /ma, li, quelli della .super/ice dell'opera esaminata. quelli che den1111cia110 il punto estremo al quale l'art;,.ta è pen·eI111to, la pnrte e/te richiederà l'ausilio della filo– logia 11ella scoperta <te, suo, t:alori di l.ng1UJgg10 e dt espressione. Né saremo noi a ne9are l'importanza dell'opera di Croce 11el ri1111ot:amento de, 11ostri studi letterari, l'apertura che da essa ha significato nella 11ostra cultura, ma non è possibile. nel tempo stesso, non renderci co11to che troppo spesso la facilitd di ricarare uno schema eia quell'opera, adattabile pr6"• soçhé a tutte le circostanze, abbia contnbu,to alla facilità e alla superficialitd cii molti giudizi, ma so– prattutto a quella estrema automaticitd elle è una delle caratteristiche di certo crocianesimo militante, e militante 1ton solta1tto sotto le dirette insegne del pensiero crocia110, bensl anche sotto talllne bandiere che le sono apparentemente nemiche e con&tranatant~ Abbillmo oggi ttna critica qua1tto ma, prerua e coere11te sia 11ella soia imposta.:i011e ideologica e/te dal pImto di v;,.ta della sIUJ prep11razione filologica e tec1tica, ma non pochi ,ivvertono il disagio che na.,ce appImto dalla s11a efficienza e dal suo rigore che tTOPP< • .w si tramuta110 i11 ultreta11t~li111ita.;:io,11 allo stesao 111t1d1z10 complessivo dell'uomo e delropero presi i1t esame. Diremo che nella maggior p'lrte dei casi lo stesso Croce J scurscnnente respon,Jbile d1 quelle e/te so110 le troppo rigide schematizzazl0111 ,te, Perfetto lo scrittore, ma cosi fittizio il stro mondo. e. cosi ci.i a11gusto uso privato ouel suo catechismo epi– cureo ... Dall'b,tero corpo del Journal forse ci aspetta– vamo troppo, e se ne ricava solta11to 1111 fe11ome110let– terario: è l'oeil-de-boeu! portato sulla letteratura, sul milieu llttéralre. Cosi che tutto intero 11Journal. forse, non. avrà né consistenza 11è resistenza; ma ad offrirlo in u11 bel montaggio antologico avre,no 1telle mani u11 libro capitale della letteratura Jra11cese del mezzo secolo. ed eme11doto da troppe monomo11ie Léa11ta11d ci apparirà qual1è: un cla,ssico in esilio, u11 epicureo sapravvissuto. u11 liberti110 SPOdestato. ma che però c1 ha igie11izzato eta parecchie decade11ze co11tempora11ee. ~';;~~,:~~~~~: ~~~ s;'~i~~! M~t!,~' :,rr~~:~~; :: I cl I p J E R () Ben ve11ga, qui11di, tt11a antologia italiana del Journal , e qui 11eanticipiamo qualche pagiliaJ: oltre a conoscere u11 personaggio fuori stampo, saluteremo uno dei più solidi scrittori di quella sple11dida lignée che Il Thibaudet chiamava e du Lleutenant >. che par. tiva da Amyot e arrivava a Voltaire e a Ste11dhal, U grande amore, quest'ultimo, di Léautaud. GIANCARLO \'IGORELLI :::;-.,:, aE·'? ,~eg~!o l~r:!~enc~t f: 1 deroo• i:, Non si può Iesge~ 11~cente re qualche alt.ra co a Ho tren• bel volume d1 Paolo Toschi su tatre anni Oh anni dhentano Ignazio ..ilone: « Primo la• ~~o~:i~~~ :i:~ te~::i~o~tealplae~oU preziosi. E" tempa. ormai. An7.J, contro con Oostoe,·sklJ,. i tema impor.tante, ed anche sen- ValleLte. qualche giorno fa. nu ~ za una scossa ai nostn dotti diceva che non ho più t.emlX)oa A 8 ricordi ed a certe strutture cui• perdere. Gli dico che in anto · pag. turali divenute un po' conven- rorrel tro,·are qualche Ja,oro Album di Bruno Caru.so zionah. Un lettore anziano, tor- per un g!omale di provmcia. ~------------' matosi ancora sulla tradizione cronaca. critica letterarla. o letteraria del metodo stanco si qualcosa di slmlle. Schwob ml g!la1e 1 _m1e1P anl di esistenza. trova, leggendo questa 0 pe'ra, dice che cl sarebbe appunto 11l'>_la ,·ed.o elle Sch\\'ob e COSI01, quasi trasportato in un mondo giornale di suo fratello. Le PIia- t1mista, cosi lanciato! J,,o la• di Indagine nuovo, presentato re de la Loire. ma che. neanche scio. dopo esserci 1J.. ess1 d accor- con procediment.l metodologici a farlo apposta.. è tn "pa..,;:,s.,o e do cbe ,-erro domani. lunedi. che non erano comuni, almeno de,·e ridurre le Sl)<'se. Poi. ml alle quattro. Schwob ml ha an- lino a tempi recenti nella cn- rl(erlsce quanto segue. E c!oè che chlesto nollzce d Valéry. tica letteraria. ' che li suo corro su Villon ha ;\Il ha poi detoo qualche pa- Infatti, anche 1a ricerca delle uscitalo l'interesse d.l Miche! rola a proposloo ~ell'artlcolo Con~, e delle orlgm1, si è oggi Bréal. che ne ha parlato a Crol- Bolsoard sulla Comcdte. Gli di· allargata a campi che furono In set. li decano della Facoltà di ce\'O che. sinora. l'art!colo non passato poco indagati; e cosi Letlere; Schwob ml (a legge- ha a, u,o molt.a risonanza. ln- ora la storia del teatro. in mo- do particolare, mveste anche, eminenti p\oniert ricorrono rre– problenrt di soc1ologla, d1 storia quentemente. 1101 ep1go11i e che l'opera di revisione alla quale ne· gli ultimi a11ni della sua vota egli avern sottoposto 11011 tanto il suo pensiero estetico q11a11to certi stroI corollari e appllcu.::ioni. è 1111 chiaro esempio della sua stessn co1tsapet:olezza di talu11i r1311ltati negutIc, del suo stesso inseg11amento, e I pericoli elle da esso disce,odecxrno. UN IN1'1!.,RESSAN1'H RITURNO ALLA NANRA1'IVA VtNTI Al\'NI del costume, d1 folklore. dr li- Ad un certo punto l'Autore turina e simili. In questa opera, formula la grossa domanda che n Toscht, con la sua poderosa 001 stessi avevamo sempre sul conoscenza specifica delle tra- le labbra, leg~endo 11l:bro. ma ~i2aom popolari. si propone di che quasi non osavamo, davan mdlcare motivi e stimoli delle ti a tanta dottrma cosi 3 agg1a (orme teatrali sorte in Italia <e ment.e e posta, metter fuori. In tutto il teatro med1r, 1 ale eu• Egli se.rive m!att1: « li !ettore ropeo> con ricerche prezlos1ss1. a questo punto e, dirà che si me. In realtà, riesce quasi 1m.• i persona~g1 li vede, ma iiori possibile dare anche una breve vede JJ dramma ... » Cpag. ◄68>. notizia dJ un'Opera come que- Proprio cosi; la domanda è stil, neUo spazio !Imitato di un giunta davvero a proposito. s, articolo dl giornale. Questi so sono (mora accertate le orhnm no llbn che richiederebbero, delle Ceste popolari italiane: ma davvero. un altro libro per po- 11 teatro? SI vorrebbe quas 1 d•· terlt veramente commentare e r~ che. QUI ci sono esposte le va– map:ar, completare e integrare. ne ong1n1 di certi spettacoli, e che comunque costituiscono ma che poi non .c•e lJ "ero tea– delle pietre miliari, poste bene tro. Qui sta Il grosso punto. sul In vista ne, quadrivi più impor. quale del resto s, potrebbe apn. tanti della cultura, Vorrei dire re un approfondito dibattito, Dopo che cl vorranno anni per dlge- perché Sl tratta di questione as– nre ed assimilare opere come sai ,complessa. queste: come avvenne dei suoi L Au~re stesso e~ dtre che ai. fo sosta11za, l'errore forse più grat:e della critica dei crocIa11, e dei post-crociani è stato q1tello di voler partire da 1111 p111tto fermo tlietro il q11ale dat:ano per risolti o per superali t11tti. o quasi tutto. , prob/i>m1 precedenti. e non tanto, s, badi, quelli defmitit·amen· te chius, dalla sua perfetta si temazione del pensiero estetico hegeliano, quanto quelli che il Croce at:ei:a ereditato. sin pure su 1111 piano idealistico. dallo stes· so De Sa11et;,.; e l'attuale vigorosa r.opertura degli studi disanctisia,11 è appI111to anzitutto l'indice di un disagio. cosi come è i11dice di 1111 disagio quel richia– mo a Sni11te-Beu t:e che cosi pesso ricorret'a negli scritto di Arrigo Caium,. Il fatto è che nella mag gior parte dei casi la critica puramente estetica. per rimnnere ttel campo più strettamente letterario. non soltu1tto ha reso quanto 111aIdifficoltosa la sistema· zione di og1li singolo scrittore nella s11a giusta pro– spettiva storica togliendoci la possibilità di inqr,a, GI • t • • • . 1 es r1 e I eapr1ee1 di DaVid Gàrnett Volendoli accettm·e in pieno, i protagonisti di «Aspects of Love~ vann-0 situati nel periodo della «douceur de vivre» quando tutto sembrava facile e solo i confl.itti sentimentali potevano contare J>J" * GTAC01"..'\.0 ANTONTNI T~t•annl or sono quando I assoluta sicurezza senza uno Dav1d Garnett narratore è EmUio Cecchl pubblicò su que-1 scarto che avrebbe potuto ap- uno scrittore 1nvent1vo ncco di sto giornale le unpression, e pesanhrlo o troppo alleggerir- sorprese I cui scritti però sono gli mcontn letterari d'un v1ag- lo si è dimostrato durevole. A tutti o quasi del capncc1 nel gio m Inghtlterm compiuto questa vicenda di una giovane senso et.e in musica s1 da alle poco dopo la fine della guerra donna trasmutata 11nprovv1sa- parole. Il letterato s, rivela In il nome d1 David Garnett ve: mente in una volpe con tutte lui sempre U più forte ed ogni nlva citato accanto a quello dr le conseguenze che ciò compor- hbro prime dr e ere un rac– Aldous Huxley e di V1r~1ma ta (mo all'abbandono del pure conto con intenti s1mbolicl co– \\'oolf fra gli innovatori. Tren- amato marito per seguire un me « A l\fan m the Zoo» dove tenne allora egli veniva consi- maschio volpino sono stati at- s1 ritrova la ste...c:savena di derato una delle più ricche tribu1h reconditi si~nificati. • Lady into Fox » od un roman– promesse della nuova narrati- Sarebbe diHiclle negare che zo quasi realista come « No Lo va britannica. Il successo di « Lady into Fox I possa a, 1 ere ve» o « Go She Must » od an– • Lady mto Fox » è stato fui- intenzioni simboliche ma il va• cora una colorita rievocazione mlneo e menfato. In un peno- !ore del llbro In sede lettera- d'un romant1co pa ato .come do in cui tendenze rivoluziona.- ria sta unicamente nel modo « Pocahontas » è un bnllant.e rie nelle lettere portavano fa- in cui l'autore ha narrato l'm esercizio stilistico, un compo cilme'hte a stramberie ed eccen- soht.G storia con un rigore ed mmento e$e~uito non senza un tncità Oavid Garnett aveva una serietà che non e eludono Po' di compiacenza da un vir ratto la prom che una indi-I una sottile ,roma. tuoso emento. Anche nelle ope scutibUe originalità poteva ma- Gli ulteriori sviluppi dell'ape- re meglio riuscite fra le quali ni!estars, anche contenuta Jn ra di David Garnett.hanno di- vorremmo citare oltre a « La• una forma degna dei classici. mostrato comunque che lungi dy into Fox •• cui deve tuttora Come Aldous Huxley Edlth dall'essere un precursore di il suo prest1g10, « No Love• e Sltwell ed altn giovani di allo- Kafka od un narratore d'mten- • The Sa1lor's Return • Da,1d ra Dav1d Garnett, in reazione' ti metafisici egh è un lettera- Garnett riesce a meravigliare al romanticismo ed alla lette- to assai raHine.to ricco dt mez.- e divertire ma non mai a com– ratura dell'intero Ottocento d1 zi d'espressione ma privo di muovere. cui I maestri della generazione una Corte personalità artistica Pur ne, hbn apparentemen– precedente la sua, Joseph Con- con una Conte a'1sp1razione al- te mlziat1 con un maggiore ab rad John Galsworthy altri quanto magra. Cerebrale come l>andono dove come Jn • No Lo erano gli ultimi mppres tan- Aldous Huxley egh non ne ha ve• o « The Sallor's Return • ti, si è nratto al Settecento in- l'impeto creallvo né !'intere e momenti di poesia non man– glese. Un Settecento stringato per i problemi morali e poli· cano ed Il fascino dell'artista cortese caustico incline 11qual- lici del tempo. Dall'altro Iato riesce per lunghi tratti ad av– che stravaganza ma con molto pur condividendo per quanto vmcere il Iett.ore si viene ad garbo senza mai dimenticare. concerne l'amorosa pa 10ne la urtare contro qualcosa d1 fred. le esigenze formali. « Lady ln·j scettica Indulgenza degh seri!;. do premeditato e qumdl arti• to Pox » rimasto 11 hbro mag- torr settecenteschi David Gar- Cicioso che toglie l'illusione del giote di David Garnett ed nett non è pungolato da una lettore. s, ha sempre l'impres– un'opera veramente notevole sen uahtà raffinata insistente ione che in netto contrasto per la sua perfetta riuscita por. quasi perversa. Dopo il Cellce co, m,ehon narraoon bntan– ta tutte queste caratteri tiche. debu.tto di • !Ady lnto Fox • 11nicl di ieri e di oggi da Flel• L'equihbno era l'mtelllgenza e talento di David Garnett da dmg e Jane Austen ad Evelyn la sens1bihtà. fra la favola nar- tutti nconosc1uto non s(oc1ò in Waugh, Chrrstopher lsherwood rata e lo stile è degno dr un opere di più vasto re piro e od Anthony Powell egli non s, maestco settecentesro. Grazie più profonda portala quali la ci condurre dai personaggi a codesto raro equilibrio « La- • Those Barren Leaves • o non tenti di ricreare un'mt1- dy into Fox • è un'opera de-•• Point counter Pomt • ma s ma visione ma s1 diverta p1ut, stinata a rimanere. mantenne con e ,ti più o meno tosto a se~lllre 1I ritmo del pe- Il successo del l!bro che sta Cehc1 sur una stessa hnea di GIACOMO ANTO 'J 'l Jra U racconto psicologico l'ape- estrosa mvenz1one accoppiata - - --- logo e la•favola condotto coni ad l1ll classico ngore formale. (Continua a pag. 4) DA \'lD GARl'iETT degni predecesson : come il cune hgu~ e certi motivi on– D•Ancona. ad esempio, li De 11:mat; In Ital,a, trovarono por Bartholomeis, li Crelzenach. 11 fn altri paesi la loro vera rea– Chambers, ed altri più recenti. hzz~z•one drammatica. Ed md1- Limit:iamoc1 quindi a pochi cen- ca 11 ca.so d> Robin HOOd e ni, per indicarne l'Importanza Ma1d Manan. S1 potrebbe lor e l'utilità, e per commentare se stabilire altri ne$.<• e rap. qualche punto che può essere PIERO RE8ORA FEKDii'iANDOD nRDL-\ -------- controverso. - - -- Le idee sulla stessa natura /Continua a pao. 4) (Continua a paJ<.61 del teatro sono ratte risalire dal ------,----'"----- --------- Toschi a motivi rituali; le ror· me drammatiche nas,cono c1C>4 da cerimonie religiose. Anche 11 teatro profano avrebbe un'ori– ~ne sacra, se pure precristia– na. Tutto il nostro teatro avreb– be la sua culla nel rltualL<mo delle reste popolari. annuali e ta11:1ona Il; feste, come Capo- danno. Carnevale. Catendim~e 11:lo,Natale, Pasqua ecc.: alcu– ne di ori~lne cristiana. altn d· deriva.ione pagana. Il Toschi. m questa sua tesi, insiste ad ~semp10 nel notare che:- « La ~i~it~J~~e ~~e;:,~:: i:N v~~ indlcato il Carnevale ce>mecul– la di tutta la nostra commedia. sta quella detta "deH'arte•· sia ouella detta umanistica ed eru– dita• (pag. 72.11. E le notiziP mmuz1ose ed accurate ch'eeh porta a sostemo delle- sue te– si sono sc.ientUicamente scan• dao:liate. son o ordinate e di– scusse con rnagistra.le padro– nanza "del vasto e complessissi– mo campo d'indagine. L'Autore indica e vaghe Lutti I possiblh motm rituali che hanno Potuto stimolare un'azio– ne drammatica, e che si sono sviluppati 1n spettacolo. Esami• na Il carattere aorrarlo aelle no– stre principah feste, che st so– no espre~se come nh di rerti– l1tà; ne (a la storia, n, rivela I caratteri riposti, ne scopre I s1gmf1cati oscuri: come quelh ulla origine demoniaca delle maschere del carne, 1 ale. Anche per 11 teatro epico vale::ono, se– condo il Tosrhl, gli stessi pre– uppost, rituali e rolklonstici U teatro epico nascerebbe. da i riti propizia ton pnmaverili. con le sue danze armate e more– sche, con I suo, mag,n e con I vari riti agon1Sllci. Sulle ma• schere demoniache. come I no– stri allegn, ma certo non cosi innocenti Arlecchm1 e Pulcinel– li e Zanru, le o ervazion, e pre– cisazioni divengono a a1 inte– re anh ed in buona parte acu– te e nuove; se pure 11Toschi registra, sempre con giusta ml. ura, il debito nostro verso i grandi maestri dell'Ottocento: ed I nomi, oltre al già citati. del Monaci, del Graf. del Bar- bi, del Neri, del Pitré e d'altri 0.PJNIO~I DI UN A~TIS'l.'.A * La palla chesti~mo pP-rper BA H'1'CJ L NI L'Italia non. pouied.e matene,the ancora tentano darvi ad sai in 1spec1e. Anche altri buo,. prime. L'Italia ~ come una. vi- intendere che 10 sono un per- m pitton han dato frutti lt.07' na. di pesce: tut.t~osso; con ,e Ildo dt rttrattere: la.!c1acem1, d;spruzabrl1, tanto più. se ,t sue pietrose montagne rapida-, per piacere, pa1lare. ,\ es,-t.110 con.stdera d valore delle ncer• mente digradanti al mare r to può mettere tn dubbto che ,o che dt costoro, ossia I tentativi scnveva. in certe sue con.stde- non ami sinceramente la 110- d affermare la loro genuina on• razioni d1 polttIca, Napoleone_ stra cc cara Jtalta »_ coSt come ginalita. la loro LSJ)tranone. pnmo). anche 1n punto dt morte la in• E cero: e, ono .!lata JCaden.,.. Ma Utalia e ,tata, pe, ,eeu1,.,vocò Amedeo Mod1gilan1 V al· tI rappresentanti d'una pseud.o la culla delle belle arti; l'ltaila tro11de. non è per me che ,o t1adizwne; e che hanno com– e una nazione d'arttsh flo nt• parlo. (lo sono contento di promes~o le nostre ragiona; tn. cono anche gi americani, •;he quel che sono e non m1 voyho quanto e stato detto. • Vedete? r.on sempre sono I no.iLn mi- arramp,care. Net fattispecie 'I· t:edete De Chinea ed I suo 1 qua.,. ghor r g1ud1c1/. Dato pe, lavut fuggo anche dall'appartenere a, dri passa/Istic1? •· • Costui rifà, liss,ano che tale è l'llaha ,e va,titI pohttc,: ed anche d·ur>- pepg:orandolo, que/ che fecero che se anche se la volesse non partenere ad uno dei tanta fme- t pitton del settecento sino a. potrebbe mutare il suo solfo/ srhini/ sindacai.i delle belle ar• Delacrou:; e non soltanto nulla (del resto, volto cast bello!) ,e tI (che pullulano senza con' v, aggiunge_ ma. talvolta, /Il ne trae la conseguenza che ,s-lcluder nulla ,tn ltahaJ. _ tmItazwne nsulta dura, all'epi. sa deve giuocare la corta rhe Il mm discorso era, qut dap- dermide, parodtStlca. Altre voL hn tn mano (tanto p1u che a pnnc-ipto, un altro. D1cero che te. però, ed 1n r.specfe il recen• cagione degli ultimi ecent1 1319-l'Italia patrebbe narqutstare lo ,e maturo De Ch1rù:O mostra i 1943) viene c on,iderata maluc- antiro prestigio di cut go:feI·a suo, innegabili preg',. L'altra. c10 in me.uo al çrande ,uro net mondo, se ritorna,(se alla ~era m1 incontrò una giovane megLto: at numeroso rotbur• sua naturale attnhuz1one dlVt· ptttnce avanguardista; costd zto umano. Viene considerata. na: quella d'es.itere la «zzione mi a'f)Ostrofò "Dunque le, ra.• alla meno. pegow. quale un delle belle arti. E' certo. però. gIona come De Chmco? "•· piffero di montagna: rhe on- che sino a tanto che alt artt ti la signorina. es.,endo giova• dando per suonare r« suonate 1ta!iant itr1mfotteranno le ar:an I nina giocanina (ma non r:,t!r quarantatre Ncv.1om 11 - come j quardie straniere nnn caceran- codesto 11:onfurba matnrolata) staLa c-ntto nelle barbierie , no un ragno da un huco ,;, oli era nel dtntto d'ignorare I mtd e nma.~ta suonata. fio lo dir-e- stranieri. torneranno a_ ri~ete- scritt; 1.11 Quadrivio pubòhca– vo sin d'allora . .\'on ,peravo rlie re r1r,aamfn,1 ie man,1. 1 lta- ti allorchè il De Chlrico rme• mi si des.e ascolto. ed intatti lia nnn è "iù la naz,,,ne di ori- tafl.SicoJ barava come tutÌi ali mi condannarnno al contino: ma. Non t onì la Nazior,e dt altn della sua comrJagma. 10 peogior cosa ancora. t•enne rf,f. Giotto ~mo a F'rancPsco Gunr• ,ncece. non ha ma 1• barato: e: fusa, a, m1e1 danni, la nomPa di to. (Pcnndo me. sino a G10- per lo meno. d1ec-1 annf Innanzt à'un cattwo 01121 nerftdo ra- t:anni Fattori). alla cont·enaz1one rltl De Cht- rattere! J Ma non rltt'aohiamo. * r1ro sosteneco quelle che la Dicevamo che l'OL'"' 1,erduto La no tra Tradt.Z1one non .~t s111nonna. faltr,i s 0 ra definu.'<l t.1Ia guerra non è, olla /&n° rf.Pf è arrestata rhe tardt fe for.(e « 1,. raotnni di De Chtriro ». CC'lnt1. un male irrepambile .- 1 mo 1 seopur l'1nour.~re. e; s-pen- E'. intanto. veritri rhe, ooai. 110n de/1nlt1vo: se, però s, p().<· tal. Gil ultimo Metl1 della tra• In Italia ia Trarftzione non Steda una ~n.ina donale nnn rliz1one ~nno dnt1 non olf imt- vanta. - eccettuato un certo de/ tutto rotta o supina. 'on tntor, tielle mnde tranc,,,. ma Lt:IGI BARTOLTh"l vf st)OVentate. dunoue, de, miti I .lfod1ohan1 e Snadmi, Sciptone scr1t:1. Non credete a coloro e Carrà, Solfoci e De l>tsu; Ro- (Continua a Pa.it. 4)

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