la Fiera Letteraria - XI - n. 5 - 29 gennaio 1956

Il presentenumerocontienel'Indice per Autorie per Materiedell'annata1955 LAFI RA E A Anno XI· N. 5 SETTI M A N A l, E DE l., l, E LE T TE RE DE l., LE A R TI E D E J, LE SCI E N Z E Domenica 29 gennaio 1956 SI PUBBLICA LA DOME ICA Direttore VI 1 CENZO CARDARELLI QUESTO UMERO L. fiO DlREZlONE, AMMINISTRAZlONE: ROMA - Via d1 Porta Castello, lJ. Telefoni: Redazione 555.487. Ammm1strazlone 55f>.158 - PUBBLICITA': Ammlnistr. ((LA FIERA LETTERARIA». Via dt Porta Castello, 13. Roma. TARIFFE: Gommerctah L. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1.400 . Trimestre L. 750 . Estero: Annuo :.. 4.000 . Copia arretrata L. 100 • Spedizione tn conto corrente postale <,Gruppo li> . Conto corrente postale n. 1-31426 I premi ·tra poeo La grossa e piccola stampa italiana de– dica assai poco spazio ai premi letterari anche i più irnporf.anti - Per fare un esempio, « Il Corriere della Sera» ha relegato nella pagina della cronaca rni– lanese e offrendogli j>er giunta assai scarso rilievo, il premio Ba.gutta di que– st'anno, uno dei più illustri tra quelli italiani ed anche il più ambrosiano Il che è indice ài una situazione * di FERDINANDO VIRDIA Si riaprirà tra poco la stagione dei premi lette– rari italiani. che, a difterenza di quelli della mag– g10r parte dei paesi del mondo (si tratta, occorre dirlo, di una inllazione non soltanto nazionale) coin• clde con i mesi caldi, la primavera inoltrata, l'estate gli inizi dell'autunno. Gli editori lavorano gà a pre'. parare i nuovi libri da sottoporre a.Ile ceruto e cento giurie _insediate per la maggior parte in luoghi di v11Iegg1atura e su spiagge più o meno Jamose an• che perché sono proprio i libri ultimi apparsi quelli che hanno maggiori possibilità di imporsi all'atten– zione di quelle giurie, com'è ormai provato dalla pratica di quasi trent'anni, da quando Bacchelli, Ver– gani e altri valentuomini premiarono, a Milano nel• l'osteria di via Bagutta, per la prima volta in Italia, il giorno del _gi,.dizio di G. B. Angioletti, apparso aJ. !ora da pochi giorni nelle vetrine delle librerie. Fu quella una scelta degnissima, che consacrò uno dei migliori scrittori italiani della generazione di colo– ro che erano tornati appena da ppchi anni dal primo conllitto mondiale, e che impose al pubblico un'opern prima tra le più meritevoli. Da allora i premi si sono accresciuti e moltiplicati sino a•I punto di diventare una specie di assicurazione per chiunque abbia pub– blicato nel corso dell'anno un libro appena al di sopra della mediocrità, di narrativa o di poesia. Non sare• ma noi ad adontarci di questo, tanto più che la scarsa ricettività del mercato librario italiano, spe– cie per I libri 'i;alani, non permette che la fatica dellu scrittore sia remunerata come merita: il libro, sia esso un romanzo che una raccolta di novelle o di liriche o magari di saggi, costa in genere almeno un anno di lavoro, ma è raro che un buon libro renda al suo autore nei cinque anni successivi alla sua ap– parizione quanto basti per compensare, al massimo, due o tre dei suoi mesi di lavoro. Si tratta ormai di un costume radicato nella vita italiana, buono o cattivo che sia, di una forma di r:1ecenatismo tutt'altro che disinteressata; ma occor• re anche aggiungere che non è mai esistito un me– cenatismo disinteressato, un mecenatismo, vogliamo dire, preoccupato soltanto delle ragioni dell'arte e della cultura e non piuttosto da quelle della politica, o suggerito da a.Itri calcoli più o meno incidenti sulla libertà intrinseca dello scrittore. E se sotto certi aspetti questa forma di mecenatismo <turistico> non manca di rivelare un suo lato umiliante (lo squal• !ore di certe premiazioni frettolose al colmo di serate mondane per lo più provinicia.li , l'immediato disin· teresse del pubblico più che mai lontano dalla let– teratura e della cultura subito dopo la premiazione stessa, o la gelida burocraticità di certe altre ne,lle quali lo scrittore o gli scrittori premiali fanno la !igura di intrusi tra il ministro o il sottosegretario di turno, H prefetto. il sindaco e l'lncllto collegio po• litico locale), pure esso nella maggior parte dei casi. non impegna lo scrittore a servizi Ideologici o a glo• rificazioni più o meno retoriche: se pure conscio cli esser serVito a scopi dichiaratamente pubblicitari, il premiato può compiacersi del fatto che il riconosci• mento della sua opera dipenda essenzialmente da un giudizio critico sulJa medesima. Ma questo non significa che un taJe costume deb– ba essere accettato come valido senza discussione aJ. cuna, che non si possa e non si debba pensare a mo• dificarlo e a migliorarlo sia nella sua intrinseca so• stanza, sia nella sua forma. Si vorrebbe anzitutto che ogni premio assicurasse la garanzia di un giudi• ziÒ critico quanto più possibile esatto su un piano di valutazione estetica e di valori letterari intirinse• ci, che a.Ila sua assegnazione presiedesse una giuria di nomi qualificati dai quali fossero esclusi in modo assoluto autorità, uomini politici, !unzionari alti o bassi, piccole e grosse glorie locali; che ogni giuria fosse composta da critici, da scrittori, da studiosi, da uomini di cultura, che soprattutto fossero noti in anticipo 1 criteri di lettura e di selezione; si vor• rebbe altresl che le premiazioni non avessero luogo. come accade assai spesso, in occasioni troppo voi· garmente mondane, ma, anche quando 1 premi ab• biano la funzione di richiamare l'attenzione su de• terminati luoghi e su determinat! prodotti. che esse siano inquadrate in manifestazioni affini alle arti e alla cultura ed in ambienti nei quali essi non siano destinati a cadere nel vuoto. Sarebbe altresl molto opportuno che ogni premio si sp~cializzasse n~n tanto nei generi delle opere da premiare, quanto m certe loro caratteristiche intrinseche, che per esempio un determinato premio fosse risen·ato a un determinato tipo di roman-zo o a certi indirizzi della lirica attuale, o talune tendenze della critica. E perché non asse· gnare premi alla biografia, a.Ila memorialistica, al saggio di co~tume,. che p~r tanno ~arte. della lette· ratura. premi, vogliamo dire, spec1altzzat1 statutana– mente? Si eviterebbe, se non altro, di porre sullo stesso piano e di dover giudicare con ~li stessi criteri opere sostanzialmente non paragonab11l•tra loro. Quello che si sembra soprattutto essenziale é che si crei attorno a ciascun premio un clima di interesse piuttosto diffuso. C~me si sa, la gross!1 e. piccola stampa italiana dedica assai _poco spaz,o a1 pre1;11 letterari anche i più importanti. Per fare un esemp10, Il Corriere della Sera ha relegato nella pagina della cronaca milanese e offrendogli per giunta assai scars? rilievo. il premio Bagutta di quest'_an~?• uno de! p1u illustri tra quelli italiani ed anche 11p,u ambrosiano: li che è indice di una situazione. Ma si tratta ,h una situazione che gli stessi iniziatori e orga~izzat_on dei premi potrebbero modifica~e con_ una _p,u. attiva propaganda diretta. i cui accorg1ment, non e qu, luogo di suggerire. Ogni ~remio potr_ebbe _ess~re p~eceduto e seguito da dibatt1t1, d1scuss1on1, ind1screz1on, che naturalmente varrebbero a creare tra l'una e l'altra iniziativa non soltanto un più largo interesse di pub– blico, ma soprattutto a far si che l'un~ ~i differe_n– ziasse dall'altra. com'è necessario perche ciascun pie– mio possa vivere di una vita sua propria e pos,a avere una qualche utilità per Io sviluppo delle nostre lettere. FERDINANDO \'IRDIA [._ ___________ __, Il BRUNO CICOGNANl UNA RILETTURA IMPORTANTE * LE NOVELLE IDI CICOGNANI IL l~IBltfl DELLA SE'l. 1 Tl,Hi:-l,\'A )f. L'ultimo Marotta o_ la bellezzacompendiata In « Salute a noi», apologo tra il reale e i~ surreale che va a collocarsi vicino a « Gli alunni del sole», Marotta è quasi arrivato ad una saturazione di scrittura: a leg,_r!,ere bene, però, è in vista in Marotta qualche altro filone d'oro * di GfANCARLOVLGORELLl Lascerei il discorso obbliga. e, tllttavia. era anche 1m'I del:'altro. Con la differenza, to sul cuore, non fosse altm belle, vendetta di Marotta, che il primo era lliit ispira– per averlo già tentato 1nesi fa e.jsere quasi annoverato tra , to; e_questo secondo è un. po' q1ti nell'< Omaggio a Marot• < ca7>itolisti • raffinati, !1ti appl1cetto, scop1·e la co,tm– ta > curato da Festa Canipa• che veni·va dai bassifondi. Ma zione e le a;1nah,re. Eppur~, niler e lascerei da parte anche <elzevirista>, e cioè scritto• e. non appaia . 1 1.na contradd,– quello Sll qllell'altro suo cuo• re di varia occasione, di ispi z,one .. sn Jl libro nel/n ,luq re (e altri organi) che è Na- razione dispersa di salt11.ario c 01 !iput.te?za. non. nsu..lta qoSi poli'. dove troppo_ in [retta e,_nozion~,Marotta non è,: è t::~~;.it~:;:r 1 ~';:'~1~/~~~:f tutt, fi?uamo p_er idenh/&ear• p1rotecn.aco, 1na la _s1tac~nca, ta conti qui unri caduta, u,w lo, ed in niargme a quest'ul• è _una (che non è dire u.nicaJ; di ·cesa. timo libro, Salute a noi. 1111, che moltiplicarsi in elze- . . (Bom,piani, 1955), vorrei solo viri. e in pagine rotte, sembra . S_alute ':'-. noi può n'?n esse 7 ~ atte,ierm.i a qnalche ,iota snl· predisposto a fc,re un libre il libro p,u combustwnato d, la scritture, di Marotta: nat1t• concentrato; le, sua disper Marotta: ma Marottr né:~ ral1ne>tle, non per eh iuderlo sione pare a me una, voi onta• cade, n~ 1~edtsce,i d e. ° C! e . e per chiuderci in qualche ria dilatazione, proprio per• - e q,o ~n Salute a n~i ,n, splendore tannale. chè egli contint1.a a scoprirsi se1~1.bra d, scorgerne og_nico1~- I Se il real•ismo (spesso i-ronico) di certi qua• dretti può far pensare ai francesi ed ai russi certe riposate descrizioni e s,imilitudini mo• strano una pacata sensibilità manzoniana Lc, parabola di Marotta, in- 1JOSS~dutodei llna maniaca l'::t'::~1ve~!~e1::i~r3;f~ ··~/:;;,:: fatti, è cluara. E' venuto su ,m,ta, e tutto gl, /a groppo la cioè al p1tnto opp,;,,to dal dalla < bassa forza> e per al.la gola. . . . . . q,;ale s'em mosso S1tpposto ------------------------- "?'ni non solo si è sentito dire Allora, si dirci, se elzevtn· che ieri scrivesse imppo ma- 66 llll U e l.~ lJ li e A § dietro le s7>al/eche scriveva sta non è,_perchè ques_to Sa- le, oggi scrive troppo bene...; ll- 1l L "li male, ma che col cosiddetto Iute a noi resta ttn libro a . . .· 1 . d' b t <mondo> o e bel mondo> de- metà strada, né libro ,mitario viene P"?P' • 0 vog ,a • " · gli scrittori non aveva niente né di ca7>itoli separat,Y lntan- tarc't st •b 1 itoy1agg,:f~'r) 0 0 °n KKAIRAn * d • PJERO /'-'EBORA da 11art,re: glielo dissero s11. to vorrei co1ni?iciare a dire qu_esa 3 u 7 ia a cri t~a. re- L \ tlltti ' tom; ma q1tel che pitt che S<!lute a noi non ha certo scmto con la panra \" corpo . conta è che era ltti per primo il valore dell'Oro, né d, Alun- d, una s_or~tt1tra facile, qn~l Dopo aver riletto con lettura mente sperare 1'1mposslblle. e, non sentirsi /e, coscienza a ni del sole, né di Coraggio, suo P"'it,glio sulla parola o, a serrata e con Insolito dlletto e Dunque, esemplarmente 1ta- posto, tanto è vero ohe cert, guardiamo; ma di questa con• gli è dt1;~11tatouno scrupolo, Interesse, queste cinquanta no- llano. se pur con qualche tocco suoi libri dell'altro ieri è da statazione, non se ne tragga uno spas11no. NEWBY velie di Bruno Clcognanl, già in reg,lona\e (come Verga o Fogaz.. ,m bel po' di anni che non snbito un gindizio negativo. Non che io voglia _indt,rre anni passati sparsamente .lette zaro), fatto è che C1cognam a.p.· v1tole neppnre ricordarsi a, E'. un libro di crisi e cioè di al sospetto.che egli sia cad1t· b • in libn e giornali, una _!olla et< partlene qui alla tamlglia det averti scritti: esagerando /or passaggio: in parole chiare, to o stia per cadere nella ten- e a m 'I a domande e d! problemi s, a! grandi scrittori. Con poche fra- se e quando ,,i dovrtì .•tendf· vive 1111 po' de/l'eredità di al• tazione della < letteratnra >; I,, follano allo. ~ente! d1 un lettore si secche e .pre-cts:ceg~i scolpi re' un sag.'}io dii/uso sulla sua tn lib,•i di ieri, m.a vi sono la parola., tn M(l;rotta,. non si genere che sia un po curi050 deUe con- sce caratteri e ~1tuaz1om con 1 . ll . segn.i che chi lJha scritto sia dissanguerà ma,· anzi se di temporanee vicende della nostra bulino esatto e risoluto La vi· ig 14 ra e su e opere, 88 pwe . . . ' '. ult O d bi ml cend essenzl I di u Ùomo O non troverPmo la marghe.-ita padrone già della crisi che at• "" ven_colo oso avvertirlo, è • , ~onu:io ,:ti;;,~rt eelii:,s;lcl con ~a.ggior 7r~uen:a e pe~e- Jrngrando in qitei libri ri/ilt· traversa e prevede, le nuove del_pe11coloapp1tnto OPJJ?Sto, di GIAC0~10 ANTONINI ma anche sociali e morali. sui trazion~ psicologica, d'una don• tati. sono siou.1·0che vi trove- stra~e da, prendeJ·e. Intendi~- e cioé _che la parola Yh st rttt· linguaggio e conseguente vali- na, viene Incisa con rap1d1 •oc- remo qualche perla coltivata moc,. non che Marotta voglia sang1u troppo, e~ o_gn1maas– dità regionale O nazionaJe O uni- chi netti e conclusivi. Già, per- e soprat1<ttoscopriremo come - o debba" a,,dare per strade sorba e concentri m sé anch~ versale di molte c,pere letterarie, chè si direbbe che Cicognani dc, /1mghi anni, in segreto, "??! sne: ma ad 1tnc,_sua< no: q!tel san!'"': che ha tntto 1l ci sarebbe da aprire un dibattito comi.nel a scrivere I suol raccon- trepidasse già per giwJche co- t 1 tta > 10 credo, e mi pare d1 diritto di circolare altrove e 1 che tnves>irebbe la stessa so- ti daUa fine; nel senso ch'egli sa di vih di qitella stessa col- doi:e,·la dedurre da qnesto suo 'J)ersinodi andare'"' po' sper– stanza ed i propositi della no- ha in mente una sua soluz1onl! tivazione. lnso,nma, un. pun- ulf.irno Libro. Oerrherò di pro- so e. non coalt[!Ulare se1npr~ stra civiltà. Anche la lettera- tragica, o cumunque una cris· tiglio sulla. parola Marotta lo vario. • . goccia stt _gocc,c,su qnals,as1 tura dovrà essere più spesso ,tu- od una catarsi: e ncostru1sce ha sempre avuto; anchequan. E la prova, ', qu., sulla parola ... E' la sua forza, e fu diata, come qualcuno ha fatto, a rovescio le scene_e le amb1en- do pareva che sçdvesse a scnttiira. 1 guardarlo sen.z~ la sua stnpenda vittoria di In sede sociologica. ~az!om preparatone che debba- braccio. I letterati non lo ri- tro_ppc, cw a,. Salute a noi , scrittore, queste, sua facoltà Queste ne>velle di Cicognam O con logica t>OOtlca pr«ip,ta• conoscevano nel /oro gregge, 1"' a/Ira o71e,a d, s_cavo 8 " 1 di premwn.za della parola, apparvero nel periodo 1915-55, re nella rl'";'luztone voluta. Che mc, state tranquilli che nean• ·' 110 oro navo_letan_o( Slrnttu: stiparla di sensi imprevisti, ·quando in tutti i paesi la nar- ~~~u'Ji°v~~~ dellngrand [ nr che quegli altri se lo sentivci• ~at'""';e, ne~ ~f_dfc1 cap,toJ! stregarla di contraddizioni e I rati va prev~ e condizionò, modo ·particola~o Mau;~:~t: no provrio dei loro, i cinero- P~n~p: ~~~~ebr~ di ;~~,.~~-ic~ di influenze, dilatarla e 1nera. I nelle sue vane ~enden~. l'e-- ceoov. ' tocalchisti, i e grandi firme>, Tùmmolo è un libro che co,ne vigl:io a1nenle astringerla: e spresslone letteraria e po, clne- Ci dice Giovanni Paplnl che gli :w,oristi ed aJtri < buzzi- Gli alunni del sole si svolg.- no·n .,; pensi che voglia to– t~ogrs-fica. <?ra in un'età di « Maupassant da naturalista chini> in seri.e. o si conipie co,ne un apologo gliere anche una pal1na sola b~em:z~:;yta"..~ai::,:a~~l~ ~:;:; quat era, lavora.va sulla vita de- DQ'/}o il '47, con L'~ro d! Na grondante di significati, e al_s110t;ion/o. N?n è forse il germinazione originale si !a as- ~uàata, spellata, scuoiata, c1<><' po~t, _! ca_ncell, degli orti /et- questa somigli~nza forse spie- p,u bell_elo~w d, Marotta 1I sa.i più complesso In realtà In !pugnante ( c/r. La loggta dei te, a,, gli s, so110s11alanca_t1. ga ,ma certe, d,sattenzwne da poter dire, 11 dover dire _che certi paesi di s.;.rslsslma ·ce> busti, P· 130). _C_hl non_ ricorda Lo <scrittore> /1< ncono ctll· parte dei critici verso queste, attraverso q,_,estast_wscr1ttn scienza llngulstlca. l'interesse quegli lmprovv1S1quadn di vita lo da tutti, anche se qualcnno ultimo libro, qua,,; che in ra a ns!lcch10 contmno è ar· per l'originalità poetica affida- PIERO REBORA fa 1 11 ·onto e, salutarlo _soltan- fretta lo auessero giudicc.Lt0. GIANCARLO VIGOUELLI ta ad un particolare linguaggio. ________ t?,. malgrado gl, elog_,_im7>l1-quant,, alla sua co1nposizione la sensibilità per le « !ras; ma (Continua a pag. 2) c1t,, come un < elzetnnsta >: tec111caaJmeno, "" dopp,one giche n e cc la brevità poetica » (Continua a pag. 2) Il ricorrere continuo del no– me dt P H. Newby In arwco- 11 e ,aggi dedlcaL1 "11• nar– i at.:vr1 brn.a.nruca del dopo– guerra. I insistere di alcun.1 crilic1 sull"mtere:tSe della sua cpera lnduc-ono a riprendere il dlsr.,orw su un autore cui abb.amo a illU riprese accen– nato senza mai annoverarlo Ira I più originali e promeL– tenLI degll scritwrl inglesi del dopoguerrA Ma Walter Allen in cITlle Nove! To-Oayn <The Brittsh Counc1l > ed1t. London > è d'un alw-o avviso. Fra I glovaru egh dà a P. H. Newby una certa importanza omet• tendo di nominare Jocelyn Brooke, Wllham Sanson, Wal t.er Baxter. Hugo ChRrteris. Cbapmnn Morti!ller che se– condo noi e vari altri crittcl sono aa ogni ngunrdo assai ;>IU valldl di lui Ben e vero che trascura anche Chrlstopher lsherwood Chrislopher Sykes e Clll!ord K1Letun. cosa a.ssaJ più gra– ve ed 1n certo .:>ensomcom– pre~ibde. Ma dallaltro lato met.te in un giusto nllevo l"o– pera d1 Antnony Powell, Les– lte Ha.rtley ed t:;velyn Waugh che oggi senza dubblo vanno pu lu mttgg.ore. di vichiana memoria, si fanno T JI sempre ptù scarsi ed incerti. A I urr A 7R E Jr .. /' IJ O~ i( i, A C RE D lE IR Jf,: NE 1[ PO lE L• pres.i di posizione dt WiùLer Allen. che non nomi– na nerumdlQ ['111ge1 Htuch.n '! R. C fluLCiu.n:,on ed ap– penli di sluggit,a JUJJ1esHan– ley ed 1gnocanao I g1ovaru di cu.1 r-L e la.tto 11 nome ne ci– La con ptt.ro1e dl lode una d1e– c1na d ·rutn. e moLivata da und ten~1enza a.quanto d1t– l\J..':,a ugg1 Gt:g'h d.IllOtentJ let– Leran ont.ann:cl e di cu.1 an– che P. H. Newoy trae protlt– t.o. La mooa e at.tualmente a.I roma1iz1 d ambiente esoti– co. 1 cui per~onaggi non :,01- tanto v1vuno ln contrade lon– tano ma sono d1vers1 dagli mg.es1 corue reazioni ps1oolo– g.che e ,ent.mentJ L llalla. .a Frane.a. 1a Germania rAustna. la Svizzera o I 0- larr.ia non contano. Per una rag.one o l"altra esse sono troppo vicme Od apparentate, nè conta l'America sempre tenuLa un po' w so,,petto. In Eu1opa 1 at.tenzione va alla ;;pagna od &1 l:lalcl!.nl.Ma le vi:re preterenze sono per l"A– fnca e.Lei ;;ud. i India. le AnL.lle, 11 Gllippone. 11 Le– vante IAlnea Equatoriale. Ora, qui abbiamo dei t<>sti--------------------------------------------------------------- che sono di grande Interesse . . anche da un punto di vista !In- !~tte le vicende P<><:t1che giustico e _sociologico. La scrit- ~:~ch; 0 i 1 s~~~ st ;t:i!in~rf:~~: tura d1 c_,cogna'!I è costruita le più chiare e assimilate nel con matenall e pietre da taglio quadro della letteratura Italia– tratte dalle più rorti cave d1na. 11 rapido mut.are degli tn– una solida tra<lizione. Pietra dlrizzi, degli eventi e delle opl– forte e pietra serena; che CJ niorn, ì1 frastornare delle con– mostrano ancora una volta d1 fusiollJ. e delle preSSlOni non Quale stupenda tempra sia rat- precisamente liriche, U succeder• ta la lingua Italiana, salda e s1 <li polemiche .,moti_vat_e tro~. pur plastica e p1eghe~ole a tutte ~,~"":' i~fe~f~~Wn~:~. le poss1b1htà espress,~e moder• tutto questo, anche se valse a 1:e e modernissime. Lmgua tta• tener maggiormente desto un liana che è :1aturalmente lmgua problema e abcesa una situa– toscana, coita, e magan ~che zione cb si notevole lmport.anza, popolana (ma aJlora, se s1 escP non contribui certa.mente a por. per amor di colore, dalla norma tare ordine uel quadro convul– di quella omogeneità che per so della poesia contemporanea. gli Italiani sembra cosi dlfftcile Eppure si trattava di porre in da raggiungere, pos.sono servire un certo ordine di valore 1~ anche brevi tocchi di altri d1h.•opere più vive o meno vive dei letti, purchè si tratti, àppunto nostri poeti e di liauostare a' di brevi tocchi). Cicognani, da! test, i Ietton di una Ita.lla _bur- 1915aJ 1955 si evolve 1Inguist,ca-1b·el'I)e aff2t1ca.t_a,. letton n,s1dtf· mente, da u1;a scrittura con i~rmi ~a d~t!lf~ 1 ,i;~~\ ~~~ti~ qu~lche . cond!.scendenza colle>e di gusto, e sopra!fatti, per di qu1ale !torentina, SP<l<:ienella 'più, dal clamore <li una vlcen. gra!la e nella fraseologia, ad un d-a civile che stemperava ne, dettato sempre più omogeneo, confonni!mo più sc!-atto I moti ma non meno vigoroso ed e- più elevati del cuore dei nostri spressivo, che gli ostinati cc um- poeti,_ spmg_endoli talvolta ad 1tari ,, come iJ sotA.oscntto, ose- una mvo!um~ne espressiva_ che rebbe denominare nazionale. poteva d1ven_1re.per molti un I La prosa dt Cicognam è co- consolante rifugio. . me un torrente a.Jpino: ora 1r. Per fortuna la ventà, anche ruente e b~lzante di masso In ~~J;°~l~• ~~i~ ~m~/;ti~t;~n~ G. A. Cibotto e Vittorio Masselli Invito auna compa~nia sempre quello d1 (cfar cap1ren e. che anche quel quid può esse– re la riscoperta <'i un mondo intessuto eh memona a[fiP.ata e scaltrita. la risultante dt un lavoro spirituale, proprio di una ccdi.,;:perata sollec1taz1one», rhe può talvolta r1durs1, pur con 011ore, anche al piano de~~ piu semplice r.ceroa e della p1umo– de. ta analisi. Propno m questa luce, e con queste premesse, har. !orse lavo– rato Vittorio Masselli G. A. Cibottc net curare L'«A ntole> i~~e~f,f,~ 1 t ~. t'a1f:;;~/~~e ~ - tu volume), una raccolta di testi di tredtcl poeti (cinque li– riche d1 ciascuno I nati fra lo '83 e il 1901: Saba, Jahte1, Go vani, Rebora.. Palazzescht, Cam pana, Va/eri. Cardarellt. Sbur• baro, Ungaretti, Montale, Betoc– chi, Quas1moao. E una raccolta ciI sessanta– cinque poesi.e commenta.te, com. p!etamente con note sugli au~ La voga !nsoli La d.J scmto– n come George Lammmg. James Balctwm, John Lod– w1ck, Gerald Hanley, Norman Lewl.:i, Jonn Ma.,ter5. F.dgar MtLLelhulzer. Jwm Wy!Ue. lo interesse d1mostrato da Wal– Ler Allen per molti di loro e ~z,alrue: :J.te dovuto a ques...u. & presctnuere da qaan– t.O gu autori cnat..i potranno oa..ri: gnlligendo ad u.na ma– Lunta t,p.,a.i·e indubbio che e.si e:1 allrl ancora debbono la fortuna de1 pnm1 hbn al– l"tn.:),nt t.a p..1rolog1a dei per– :.o.... 1sgg.. au·amb.ente esot.100 nel QJale s1 :Svolgono le tra– me cte1 loro romanzi. Sotto Lgru ta.1.tro a.:,µeuo essi non P=0no reggere Il confron– .o con un Jucelyn Bruol<e. ~n Augus W1lson. un N1gel Lenrus. un Walter Baxter. un J D. Scou. un W1lliam Sansom Od un John Wam. E 01 p.o~no abbiamo c1t.ato alcuni nomi cli cuJ Wa!Ler Alle.o sr..e&:.o fa un gran ca.:.o &.ccan{{, ad. a1t.r1 da lui ln– g.u.,t.timente d1ment1cali. ma~, ora t!mpldamente tremu- il discorso dei poeti segue sem– la m plact.d1 laghetti, m attesa pre un suo cammino faticoso la critica. La verità della poe- d" DINO CARLESI di nprendere la paz~a cor:-:a: ma approdante a lusinghieri sia, è vero, s'afienna comun- I n e con scntt1 quasi tutti me– d1t' dei poeti steSS1I quali ten– tan'l d1 spiegl\re te ragtont per– sona.li d1 una scelta poetica e della vocaz1one aJ canto. Nel– la confidenziale «lettera dt pre-, sentazlone» al lettore I comp,. latori avvertono che mtendono parlare con ccsemplic1tà d1 lin• gua.ggim, a: «cittadlno comune)) e spiegano che ccl'Antologia è popola.re sopratutto perché ll re un motivo pe~hé nella poe- commento esauriente, il più pos– s1a C?nllmscono ,infl.ne dati ed sibile facile, che precede ogni espenme_ntt che l 1Sp_1razione su- poesia ha lo scopo di far cono– P. H. Newby na tratto e trae tndubbuunente profit– to da codesta voga dell'esot1- co. I SUUl llbti uuglion. quel.! li cne hnuno OLLenuto più :,Ucces....'°::11criLica si svolgo– no lont.all(, dall Ingh1lterra: sul G,.Hfo Pe~1co. m uo·1so– ta del! Arc.pe,ago Greco od in Eg1Lt.o. Sono state le no– te di colore ln,,ohto. g1I ac– centi puco familiari ad at– ti1are ra~Lenz1one d1 quanti r.pe; .:utarnente hanno parlato di lui. Per lui come per gn altri di cui si e ciLato il no– me da Geo1ge Lammmg a °'>ra?d Hculley Norman Le– wis e Jolm W;Il1e molti cn– uci trn~taudos1 di paesi e di reaz10rn psicologiche che non sono loro famll ,u.rl si sono di– mostrati assa, mdulgent1. Nel· la magg10ranza dei cast sl puo af.eimare che le qua.Ii- sempre fresca e luminosa. Se successi di diffusione e di pe- que; ma germina e s'affenna si paragona tale pr06a a quel- net.razione. Il verso, nonostantP più rapidamente su terreno rie• la dei romanzi. non semp,e m-1 tutto. sa donarsi a11;1i uomini. co e coltivato, e, ln tal ca– slgni, che sono ogni giorno tra· anche se fra tes\o e lettore v1 so. ta poesia cessa assai prima ~dotti e letti dal hostro pubbli- è troppo spesso I argln_e dt una di essere un movimento a, tab– co, c'è da stupire che molti !et- tndtffere,:iza che residui d1gusto bra o un motivo di banale com• tori pre!eriseano una cabt1va ~irruii~~rna~v:ni~~chi~o!?~ ~i~f1r;t~ite:t~~\f~e s~f~~~~~i t-raduz1on~ straniera ad un buon più sordo ed evidente. E ciò an• terreno si fa r.cco e coltivato, t.esto italiano. Ma lasciamo an- che se la critica militante - o almeno migliore, non por– dare. Non vogliamo napnre cer com'è avvenuto nel tempo di tandolo a chiarire tutto, fati– te questioni dt gusto e di op- cui discorriamo - ;,artec1pa ca ,mpossib:le del resto n– portunità culturale, che dovreb- a.Ila tenzone tettera.na COn in• manendo ta 1unt «s,gmficati sp1- bero pUI servire a qualcosa, ma tenti estremamente polemiC!, ritua.:~ intraducibilh>, ma invi· I invece non servono a nu11a. oppure - forse in omaggio al t.a.ndolo e curandolo con rea– Sperare che scriventi e parlanti pur uti_le.sul?eramei:ito crociano lstica sempl:cità. 1t.a.lian1 'tendano ad adegu>trst d•lla _d1st:nvone de, «ge~erl» - d,;,ei;\'~:io ~o ~u~~~u:;g:: d~\ ad una lingua comune che sta ~"s;'~tt~~~~';;"f~:~r~ ~;~ 15 gennaio> che alla base del abbastanza omogenea. laso ta n cumentazione, di chiarificaz!o- la Incomprensiore del testo, do perdere certe ost~naz1om, s~ ne, d·i imziazione che noi, con· ant1co o contemporaneo, v'è c,e et, grana e dt pronuncia. tranamente a quanto pensano sempre una cnncapacità» del Iet– che non servono che a frantu alcuni, ritemamo ancora uno tore ed una sua « mancanza 1marci sempre più, è evidente- ctei compiW fondamentali del· di intelligenza», non è men ve- ro che non è umiliante asse- bhmerà m lmma.gim CM_ontale: scere a1 gra,de pub hco dei non gnare al cntico il dovere, pre- ccll bosco ... non era vergine; era lettera.ti d 1 professione la dt– minentè sugli altn, di avviare stato conCllTlato da molte espe- scussa poesia del Novecento,,. il lettore a.d una maggiore com• rienze e letture,,. Ungaretti: «La C~diamo. in li.nea dJ princ1· prens10ne di quelh che il Bo poesia è bene dunque un dono. pio, dl con.sentire con una tni. definisce giustamente 1 ( (f8.fr come c.:>munemente ntenuta·, o z1 t'.va che è anche un atto porti misteriosi che passano !ra meglio, essa è il frutto d1 un di fede nella poesia e che si la poesia e il tempo))_ Il tem• momento di grazia, Cut non propone un? funzione dtdasca. po e sopratutto un segno della sia stata estranea, specie nelle hca nei confronti et, certi stra. cultura (anche se può sembra- lini;ue d1 vecchia cultura, u~a ti dell'opinione pubblica che re il contrario>. d1 una deter• paziente. dLSperata sollec1taz10- son portati ad ignorare qua. mi.nata cultura; e gravano pro- ne))); .eò .anche Q~ando Mon- lU..1.(ìUe problema che suoni me– pno. sul lettore i pesi e le In- tale Cl d1ee che ml problema d1taz1one e ripensamento crlti– co~te e le assonanze e I n• e <li !ar capire quel quid al co, e che han sempre tentato ch1am! cultumlJ d.1 ury tempo q_l'ale le parole da sole non ar- di giustificar{ la Fancanza d1 che s1 fa r >mprens1b1le - e r1vano», noi seguitiamo a ripe- mteressi artist1c1 con la astru– con esso inevitab:l:nente la poe. tere - pur concordando sulla s1tà de, te tt e l'oscurità della sia - solo quando il lettore suM:mità di una conquista e dt cnt1ca. E voghamo sperare che attento 1'abb1a accostato e pe- una scoperta che traggono dal l'Antolog,a giunga un po' do– netrato. Non è mai fatica spre· so~ge(ti~o elevamento la poss,. vunque a r:conc1hare almeno ~:~e q~~~a r~tin!~~~ i ;m:,~t ~lii: :p~n~e~";~~i1e d~ l~h: DINO CARLESI Iei:are un ctato o a sottolinea.- il problrma che ~imane è pur (Contmuc. a pag. 4) GIACOMO ANTONlNl (Continue, a pag. 4) à

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