Fiera Letteraria - Anno X - n. 44 - 30 ottobre 1955

Data la sovrabbondanza di scritti che cl pervengono con In esplicita richiesta di giudizi parUcolnrl, comunichiamo agli Interessati che direttore e redazione dclln. .-Fiera• sono asso• lutap,.ent.e lmposslbllltatl a dnj riscontro a queste rlchlcst.c. LAFIERA LETTERARIA ORARIO DELLA REDAZIONE 11·13 16-18 ManoscrlW, foto e dlse,.nl noh pubblicati non si r~tltul~conet OTTOCENTISTI A·BOLOGNA EAFAEN GAETANO PREVJATI: Dopo Novara (Mostr3 de11'800 a Bolo~a) GIOVANNI BOLDINI: Le lanndale (Mostra dell'800 a Bologna) Biblioteca "-li He\'lslonl delle ,,nrl~ regioni per ln scelfn di quelle I 00 opere dcll'Ofto .. cenfo lfnllnno dn Includere fra I cn- 1wlnn?_ri dclln 11Uf11ru di fuUI I fcm11i * m GIUSEPPE SCIORTINO ' Da qualche anno a,. questa parte - e vorremmo credere come preparazione a una gra11de mostra nazionale da portare anche all'estero - varie regioni italiane organJz. zana mostre dei loro ottocentfstl; ed il Me.uc,glorno al gran completo due anni or so110 si e presentato a Roma con una esposizione globale che ebbe un autentico suc– cesso e che servi non solo a riverdire la /ama di alcuni artisti ma anche a rivelarne altri che meritavano di non essere dimenticati. Ciò non va guardato con 111-presun• zlone di contrapporre Il nostro Ottocento ai Cento Ca• !;:!~ 0 ~~,:g;r~~~oc~n:1~1;~~:;rn v~~t~. ~~ lfJft~e:toR:a~:;, la dignita europeo per la musica con la Germania e per la pittura con lo Francia, a11che l'Italia ha contribuito notevolmente a dare dignitd a quel secolo che, per altro, il loro Uon Daudet ritenne •stupidissimo•; poiché d1 valori, assoluti e relativi, ne abbiamo avuti anche noi durante lo scorso secolo, pur se all'estero poco o punto noti. E que1tl valori finiremo col /or conoscere, dopo fa.e. corta e consapevole revisione a cui c'Invitano le varie mostre regionali. Dl codeste mostre, le due ultime in ordine di tempo e ancora aperte al pubblico, sono: quella dell'Ottocento Emiliano a Bologna e l'altra dell'Ottocento Romagnolo a Faenza, La mostra di Bologna si articolo su cinquantaquattro art111tl, alcuni noti e altri meno noti o addirittura s'c<> nosciutl; alcuni di primo plano, altri di secondo e terzo piano, e la maggior parte di nessun merito. Tuttavia è un bene che, In questi primi paui per la preparazione di una mostra dell'Ottocento lto.llanb, nomi ed opere ab– bondino. ·11 •coro•• si sa, serve a mettere In rilievo le prime voci, senza dire che le prime voci, in alcuni casi, sono ancora da scopr1re. Cosi, pur non entusiasmandoci, a Bologna troviamo conferma della vallditd. di Antonio Fontone&f, della suo stretta parentela con I Lorenese e I Copstable, con I Tur– ner e I Corot: la sua• velata e Indifferente maestd. • (Cec. ~:fa d:ft~ '::f:~~ia 11 d°;lu~~ 1 ~/m!i e":~1f.!r:i~o s~~~~;f1 ~~,,7; tn.~o.•tltulbrlt emblemi. In Fontanesl è un costante su,su. m-:rr istanze liriche alla concretez.za della realld.: • an• che Quando dipinge /e ore :lei çlorno - annota l'Arcan– gell - nei paesaggi di Fontanesi, maceri e diafani, è sem• pre un senso, come di larve in gestazione o In segreto s/a• cero». Sottolineiamo il colore e la luce dl una dJJ/usa mu– sicalità in Giappone rustico, la profondità prospettica e l'orlglno.lltO dello scorcio In Paesaggio; come accenniamo al dubbio di fronte a Contadinella, al rammarico per la asienza del meraviglioso Aprile della Pinacoteca di To. rino, e al fatto che qualche opera poteva essere facfl• mente sostituita con altra piU slgnljtcatfva. Giovanni Boldini, che nel suo lnl.ziale pel'iodo mac,. chialolo non raggiunse mal la pienezza espressiva pro])rla ad alcuni compagni del Caf/è Mlchtlongelo, ebbe modo, trasferendosi a Parigi, di. sfogare i suoi umori grafici e cromatici, In un disegnare e In un dipingere elegante, mondano, /rivolo, imolazzante: una produzione che non ha nulla a che ve<Ure con quella, esteticamente valida senza alcun dubbio, di De Nlttls, al quale cl sembra d1 cattivo gusto paragonarlo. Da que,ta scelta boldlnlana, f,~~s~aRrtr:i1~ev:. e:3fr~:~ 1 t:/ 0 ;a"~~ec;;':1~rag~e~~n'~ p;~ viali doveva /orse essere orientata diversamente, poiché - com'essa è stata fatta - cl •dà un Prevlati dLsgregato, irretito nel sottintesi simbolistici e misticheggianti. All'ammiro..z:lone della provincia, dopo le parentesi po• rlglne che gli fecero conoscere la scuola di 1-'ontainebleou e venerare troppo ostentataente Corot, è tornato Luigi Berte/li, pittore parecchio noioso perché privo di un suo mondo emotivo, troppo legato a moduli che dJ un'epoca riflettono la parte opaca, annerita, senza risonanze. Mario De Maria, dogli e//ettl tonali che h1 seguito avranno un pili puro ed alto ,viluppo nella ,tessa Bologna, ha un Tramonto a Capri più che suggestivo addirittura splen• dldo per la luce che Inonda Il primo plano~· di buon e/• /etto è Ombra di luna e df iina poetica povertd. quasi allo Torna Tavoli di un'osteria: l'Auto{itratto è di un valore lirico che tocca e non tocca I vertici dell'a,ssoluteua. Dunque, l'Emilia, che nell'Ottocento non ebbe mal validi centri di aWvitd. pittorico, ha I suol due o tre no, ml (Il rigore, ln proposito, non sarà mal troppo, se cl vorrà onorevolmente sostenere l'lmmaµcoblle paragone del pubblCcO e della cr1tlca) da allineare per la mostra dell'Ottocento Italiano, di cui da qualche tempo ,1 parla con molta'frequenza. Erano nomi che gld.sapevamo? Cer– per/lue • .Con più rigoroso senso documentano è allestita a Faenza, antico e sempre vivo centro di alta ciolltà arti• stlca, la Mostra degll Artisti Romagnoli dell'Ottocento, al pianterreno di quel Museo lntern112lono.le delle Cera• miche che è tra i più bellt del mondo. • L'attivltd del ro– magng/i - scrive Ennio Gol/ieri, scrupoloso ed ottimo or– dinatore della mostra - t ecce,zionalmente dispersa fin dalle origini: non avendo la Romagna un nucleo urbano di tale entità da poter loro assicurare un lavoro reddl. litio e cdstltufre un centro culturale e spirituale ode• guato alle loro a.rpirazloni, i noltrl artisti hanno sempre emigrato /In da giovanissimi per poter apprendere, per• Jezlonarsl e lavorare•· Dopo aver reso omaggio a FeUèe Gfanl, che fu uomo di eccezionale ottlvltd. e che In Romagna lasciò larga traccia di sé, uno degli artisti da segnalare è Tommaso Mlnardl che ha, fra l'altro, un Autoritratto i cui colori d'Interno hanno un loro suggestivo squillo e contribui• scono alla determinazione di un equilibrio del disegno e del colore; oltre a un Ritratto di Prelato plasticamente ot• timo anche se come stesura Il colore cl appaia un po' macerato. A meul piuttosto artigianali sf appoggia la pltluro o e-ncausto (la migliore è quella di sostanza no• turallstica, a VOite 4.SSO.f chiara e trasparente) di Lodo– vico Bellenght su lastra di cotto o di marmo, come Festa di fanciulla e Ritratto della Contessa Zaull; pfttore e ce– ramlfta nello stesso tempo e Achille Farina, faentino; ha buo11I toni Mariano Mancini e sono di una squisita tene. rezz:n!o~~~o le~lajfl 1~~:~ln:1~1o~ug:'e~r':Soff~!~~~,~~I; avendo studiato in un primo tempo con pittori autoctoni, si lasciò In seguito conquistare dalla e macchia» e fece parte dello prima brigata dei macchiaioli, Molti altri al• ternarono la pittura su telo, tavola o cartone a quella su corto, cioè alla ceramica: Glu1eppe Chinassi, Angelo Ma• rablnl, ecc. 1t noto vedutismo di Norberto Pauinl (e lo scorso an: no abbiamo visto al romano Po.lazzo delle Esposklnl una 51L\ CSTRO LEGA: Villa di Ponfo Piano (Mos.tra dell'800 a Faenza I nOi\JENICO BACCAR1NI: L'Isola di San Giorgio (Mostra dell'800 a Faenza) SIL\ J::STRO LEGA: Paesag:gfo con ri1ure (Mostra dell'800 a Faenza) sua ampia anche se non ben 1celta retrospettiva, che con• fermava le sue, sia pure limitate, doti di paesaggista al· quanto romantico} ha nella mostra /Oéntlna qualcuno del $UOI migliori qudrl, fra cui, /JtJr modernità ed essenzio.-· lita di accordi, cl piace segnalare Capanno rosso del 1916. Più consistente riteniamo l'apporto al vedutismo da parte di Attillo Pratella, che in Novembre, In Sulle rive del Se– beto e Jn n Sebeto a San Giovanni a Teduccto cl sembrà abbastanza castigato, cioè Juort di quella retorica parte• napea che, Illudendosi di celebrare una continua epifania del colore, non esita a sprofonda.re nel banale. 1-·uoresce,aJmeno nelle sue cose più significative, dal• l'assurdo oggettivismo vedutistlco, Angelo Torchi di Mas• salomborda, che, dopo aver fatto studi classici e dqpo essere stato a Napoli, si legò a Ffreme di amicizia col Tomma11 e col Lego, diventando uno del più a,ssldul /re• Quentatorl del gid. ricordato Ca/Jt Michelangelo. Da pit– tore di macchia, ottimo sotto molti riguardi, dopo una parentesi a nostro avviso di decadenza, Il Torchi s'lnl• zlò a Parigi al puntlnl.smo per finire In un • natura– lismo malinconico a tenui velature» eppur ricco di ac– centi poetici, qua.si In sordina e comunque autentici, Naturalmente la nota più alta dellcf mostra J~ntlna è data dalla presenza di Sllve,tro Lega. Dallo studio del prlmltiv( e dall'adesione alla pittura a macchia, Il Lega è riuscito a elevarsi per porsi non solo come « Il plu gran– de del pittori romogt1oll dell'Ottocento», ma anche co'lle uno del più grondi pittori italiani di quel secolo, accanto a Torna e a De Nlttls, a Fattori, a Ro.nwnl, al Plccio. Plfl che i ritratti, di cui alcuni per altro hanno un loro squillo particolarissimo, in questa scelto leghlona sono SJJ(cial– mente belli J paesaggi con o senza /tgure: da quello con figure alla Signora Bandinl che dipinge, da conversa- .. i. ~ .-,:1_ '. 4 ANGELO TORCHI: Risala (Mostra dell'800 a Faenza) ~~~g~~ ::i 0 J~\~n:a.J>;~~~led~1~rrt:e :a:~~!~!an:: parco. Il capolavoro della scelta di Faenza è senza dub- ~:0v11;1:gYd:~a e ~,1,i~t~t:1/~~ 0 01g;:, !t!~fim~~e fn°io:~~~ con. un ritmo dlsegnatfvo e una purezza cromatica esem• plarl (qui del Lega, tuttavia, ncn c'è una figura, co,icreta e &pigliata, come Testa di contadina). Ecco, In conclusione, dalle due mostre di Bologna e Faenza, venir Juorl opere ed autori che possono sempre meglio essere studlatt e ristudio.ti senza bisogno di spo– starci da un luc,go ad un altro, da una pinacoteca a. una raccolta privato, e con Il vantaggio di avere a portata di mano quadri da confronta.re e da discutere anche CQm• paratfvamente. Fra codesti autori ed opere, moltJ son da riporre nelle pl11acoteche ptU o meno provinciali o nelle vecchie case da cui provengono. Tanti nomi che un tempo furono sl11onlmo di albagia e di pomposa vanità, 1t1 queste retrospettive ottocentesche qld appaiono tiella mOdestia o nella povert4 del risultati estetici, rassegnati. ormai a scomparire e quindi a non partecipare a quella che sorlt - cl auguriamo assai pre– sto - la Mostra dello Pittura Italiana dell'Ottocento, da fare In primo luogo in Italia, e da portare In seguUo - magari ancora più selezionata - all'estero. Penso (e spero di nor1 peccare di ottimismo o di sciovinismo) che abbiamo anche noi cento opere dell'Ottocento da cla#s~ /lcq,re fra i capolavori della pittura di tutti l tempi. Pur. che, nella scelta, non c'entrino vanltd. campanilistiche, In– teressi merconWl1tlci o altre influenze di dubbio 9usto. GIUSEPPE SCIORTINO

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