Fiera Letteraria - Anno X - n. 30 - 24 luglio 1955

LA FIERA LETTERAR Anno X• N. 30 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 24 luglio 1955 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ~OMA, VIA D'ARACOt;LI n. 3 - Telelool: Ammlnl..strazlone 6840Sl7 • Redauone 6&1098 • Pubblicità.: Ammlnl.St.ruJone e La FIERA lEITERAR.IA • • Yla d'Aracotll. n. 3 • Roma - Taratre: Commerctab L. lbO Editoriali L. 80 al mm, - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 • Sem~tre L. 1.400 • Trimestre L. 750 • ~Uro: Annuo L. 4.000 • Copia arretrata r.. 100 • Spedlt.lone tn conto corrente oostale <Gruppo li) • Conto corrente post.aie numero 1·31426 UN DISCORSO CHE PUO'· RIPETERSI OGNI ANNO * ,,,. Troppi premi? :*. ,U E~ 1 JllCO J!'ALflVl lo ~i~:rl~rJ:a!~~fi~:i~~i ; : Un Inedito di vJale volume che l'editore Ca sin! ha sontuosamente dedl calo al premio letterario Ba– autta. cl è venuto naturale domandarci se saranno molti 1 premi. pur !!'!! gli Infiniti venuti dopo, che a trent'an ,_________ , iblioteca Gino Bia ENRICO PALOUl I ., Giuseppe Antonio Borrue e Marino Moretti In una foto di qu~11i 11ltlmlanni MARINOMORETTI • di GOFFREDO BELLONCI Siamo dawero imo atrano popolo: abbiamo avuto 1tn poeta quale Giooonni Pa3Coli, grande, e in que– •to anno ce,tte3imo della •ua na3cita no11 abbiamo ancora parlato né 3Critto della ,11a poe3ia ""ova e innoi;atrice come ne avremmo 3critto, - oh, t"tti i giorni - •e /OHe •toto ,troniera. E abbiamo atte,o clte Marino Moretti compi33e i 3ettant'onni per rico– no..cere o ricordare che è un grande ,iarratore. Marino Moretti crebbe in anni poco propizi di giovani, quando ci.gli editori e ai direttori di rivi3te e di gior,iali la giovinezza .sembrava almeno "" di· /etto. < Ritortl(1te tra qualche anno, giovi.1.9'to ,, • d.it -#1'4 .il 11('('('1,io Tntt-ea ol .,.,,~n;,.4r ((Ire ~r– tavo m, mano.scritto. (Poi, d'improtWi•o, e non. a\.'8'• t,a ancoro q1wrunt'an,.i, Marino •i sentl cla•3ificare tra i vecchi dai Ja3c;,.ti che ,03tif11irono alla lotta di claMe la •tolta lotta delle genera.:ioniJ. Ricordo la 111attina che i.-enne nella mia 3ta11za di ..capolo, molti anxi fa, il 1913, a chiedermi di leggere il suo primo romanzo Il sole del sabato, 111ano..critto, e di dirgli poi e°" 3incerilll di amico e di critico se gli consigliavo di p11bblU::arlo, e •e credevo gi1Mto che Treve3 non l'aveue CLccettato, Avevo 3i::ritto il bene che 7JenaC100 delle 311e pro,e e 3peci<llmente dei suoi tre vol11mi di novelle; ed ero da alcuni anni 3110amico. Mi aveva ,orpre,o a letto, e a letto rima3i, poi che f" 11,cito, ,ino a aera, a 1eggere il suo romanzo, •e"• za neppure far colazione. Mi via.eque; mi parve che fosse, nella noatra letlerat11ra nuovo e ardito per q11ella .,,ta m11anità e,presao i11 11no •tile umile, .,1, 1na dell'mniltà di chi hn gettato via il ,uper/illo per iahx,re il neceaacoio. E gli dia,i clte bi.sogncrna p11b• blicorlo &ubito, magari fe perché nof) t1ell'oppen.• dice di trn giornale: avrei io tentato di /C1rlo acco• yliere dal c. Giornale d'Italia>, Parlai d1mq1te del 1nano6Critto ad Alberto Bergamini che mi domandò t10n un'opinione ma u.n giudizio e non esitò poi a 1mbblicare i11 ap1>endice li 6ole de-I sabato. Il roman– ro piacque ai lettori e agli ste33i letterati ma non viMe l'o•tinatt, dif/id01t::a del Treue• che •olo quat• tro anni do7>0, il 1911, lo accolae nelle site edizioni. Che cosa portava dunque di m,ovo agli italiani Marino Moretti1 Aveua incominciato con. 7>oesie < •critte col lapi3 > come egli diceva, ,iegli anni della ,ignoria letteraria di Gabriele D'Annunzio che 3cri• woo le 311e con le penne d'oca: cantando cioè le tri.stezze della vita quotidiana, la 111alinconia delle domeniche, dei ci11ematografi, dei giardini pubblici, perfino dei botteghini del lotto. IL d' A,rn,mzio prean• n"nciaoo parole che douei;ano •ignificaro < cose grandi>; e Marino diceva dimeHam.cnte che ,ion cwe• oo nulla da dire. /./imo •tava fra, dei e aemidei, e l'altro tra gli umili che non hanno altro 61tperiorità • do quella del dolore. Un. ,entimento cri•tiano traafi– Uflrava la poesia del Moretti vhe creaceoo per an• tite3i, da ,in pi,ì uit,'O 3e11sodella realttì; ed egli, il poeta, indugiava 3ugli episodi me110 grati dell'e3j. •tenzo, come od e3empio il 1merperio e il parto, Berntamio n.ella loro tremenda materialità. per tra• &correre poi, con moto improvviJto, a co11301{lre e ad amare le creatllre colttrette a vivere in qlle,ta ,liateria terre,w. Voleva cmclle 801/rire della durezza e della cmdeltiì della vita 1Jer dare agli altri con• /orto delle proprie 30/ferenze per comunicare .con i propri 8imili. Non temeva di di3cendere ,iei rece33i bui della uita umana percl1é in q11el bttio ICI piccola di..creta lamwda della 311a pietà e del 8110amore riluceva pilì chiara e 7>i1l dolce; sì vedo,,o le 1>063ie dedicate alla ,orella, alla mamma, t! rcrti poemetti q11ale e Il ,ogno di Pasquetta> e < Prate Asi110 >. Gli era 3toto 3enza dubbio mae,tro il Pascoli nel.• l'o33eroore le ,,mili co•e e nel parlarne con 1mw11a 3emplicìtd,· ma non aveva appreso il 1i11g1taggio va· scoliano nella "'° piì, ordita 3inta.,si, ilumdito nella no3tra poe,ia, nella no3tr(I. letterc1t11rà, con q1telle ae nuove forme impre3,io11i,tiche. La voe3ia sem• braoo 3pe3so distaccata dalla roolt/1 come 11n volti• bile diitcor,o per illudere i sof/eronti di q11e3ta vita. /.,a realUt., in,omma .si mo3trova nelle 3ite vicende più itt!Jrate, 11elle 3ue perao11e 7>i1ì cattive, cosa da narrare meglio elle da cantore. Ed ecco Marino Mrrotore. Eratao gli anni della cosl dette, 1etterot11ra provinciale, clic sarebbe in• comi11ciata co11 il Verga e Bi 3arebbe svolta ,iai libri della Serao, del Di Giacomo e degli altri sino allo Deledda. Per il Moretti la 7,rouì,wia no11 fii mai costume, be111tl 11110 •vccie 11m<111a, q11ello beffarda e uiolent«, egoi3ta senza mi3ericordi.a: dei e le.ro– f(rnti > di vaese cl1e han110 le loro vittime nallc crea– ture di 1>if1 tlelicato sentimento, deboli 1>6r trom>a 1m1iltè'I cri3tianu, q1w3i sempre donne. l,e novelle 1 mbblicate nei tre volumi d{Jl 1907 al 1910 ci ,iarrano <hrnq11e uicende di uomini materiali e br11L<1lie di donnP. se111tìbili, ìm1<rn1orate e desidcro•e d'amore, timide 6 obbedienti. Marino scopriva a ri.1co,~tro dei e lc•tofanti:. i e J>esci /11or tl'<1cq11t1 >, la crrot11re cl1e lo vita getto fuori da 3é, nella aolit1tdi11e. Nel Sole del SRbl\.10 3cri336 dltnf/llO il roman..:o di quelle, Borberi11a nella q1wle riconosccvn •e •tc,~o: Ba.rbe• rina 11ata 1t.ella valle dove la Romagna t pi1i •ola e de&olata, rnga~za 3flenzio3a, pazi~nt6, 3an:a cono• tJCcn.w del mondo, senza volontà, tolta dal capanno di """ madre da due cacciatòri, che la portano con loro a 3ervirli e 36 la conteneù»lo le notti ,enza ini• miei.rio. Q1,e,ta ragazza non t corrotta: ben3l inge– nuo, innocente, peccatrice ,en.za co3cienza. del pec• cato. Ama ,wturalmente, dei due che st la 3parti• IJCOnO, il più b11ono, Mauro, e ai,iceramente attribrti• .ce a lui la patentità del bimt>o elle ,to per 11a6C6rle e f!Cr il q11ale sopporta le ingi11rie e le insidie dei /amiflari di liii. Ma poi, quando 1l bambi"o ls 111110- re, l'impet1103a forza del Bentimento le cade, •i 68"le sola, 11traniera a quegli uomini che la c-ircondano, e ~i ricorda di at't'T Jterln ta(le tNa madre aoltJ, ab– bandOflOta ON<'h'ella, e ai ,nette i• ria Jllf!r raggiun• gerla co11 il 6110greue fardello di dolore stringendosi al petto il piccolo libro che le luutno regolato,< L'imi• razione di Cristo>. C'erci 1,na sola persona veramente tl1va in. quel romanzo, Borberi"a: le altre, bizzarre, grotte3clle, cattive, ci erano ,no3trate da fuori, ma• 3Chere a volte paurose; ma quella non ai;-eva. somi• glianza con ne3311n'altr.a dei romanzi italiani. Il mondo di Marino t q,uwo, delle novelle e del roman.:o; e v11ole acoprirci e 11103trarci le creature elle non re3istono al ,,wle e si ro33egnano, e le crea.– t11re che hanno il coraggio di 3opportare quel male co,s cri3t·iafkl fermezza e di affermare con mnile tenacia, ai suo confronto, una più alta coscienza umana, e di trovare le forze per vincerlo e per rico– atruire quel che abbia di3trtato: G1tenda, Cri,tina, la Mimma, l'Andrea"" ,ono le protagoniate di q11e- 3to vasto dramma che per Moretti t la vita, dei ro– ma.n.zi scritti dal 1913 af '35, dico dei pii, belli flJ. Dopo, da La vedova Fioravanti ai Fiocco ver• de il romanzo diventa pi1ì comple.s30, ind11gia 311i p,uticolori della cronaca co11te111poranea e del po•• aato. La vedova Fiora.i.xa.nti, -madre di un giooo11e ,acerdote, che lotta contro la tettta.zione del peccato, contro il male ciOO pii, inaidio30 perché pitl ,edu .• cente, e che vince pemondo al figlio anch'egli in•i• diato ma forte nella """ pure.:.:a di 30cerdote, è una delle creature più ,igni/icative dell'arte del Moretti in q1testi ultimi anni. La bellezza del romanzo il prima di tutto di tono: dalla prima olr,dt·ima pagi11a la prosa del Moretti, sem.pre t.'Ollltamente 3poqlia, par che 3eg11a lo 3Vol– gimento di ttft. motivo spirituale. Poi o•sertierete il 3alto dei per3011aggi che ~ quale deve e3sere in un racconto di q11esta •pcçie, di un'intonazione lirica se pur di tecnica 11aturali3ta. Si può 03scrvare qui che l'<1rte di Marino Moret(i t 11101to piH dil/icìle di q11a11tocom1meme11te 3i creilci; perch~ 3embra non dare ne•sima importanza alle parole, usa,ido i voca– boli pii', comuni e ,11agori le fra3i piii. vecchie (per• •ino < brillava per la •ua a3settza >) tna in realtd è sorvegliata e in q11esto romanzo as3ai precf.Ba. l./a11torc 11110/e clie l'utte,i.:ione di chi Iooge vada alle cose, oi 7,articolari della realtrl. Ap1>11ntoq11e3tecose, queMi particolari in qualche romanzo e in qttalche t1ovella parvero rompere l',rnitrl del ,·acconto ora troppo veristicamenta calcati, ora deforn1ati dall'iro• nia. Qui, i,ivece, ad uno ad ""o sono diste3i nell'epi– :,odio con la /elicilti di un pittore•che fa ttn quadro pennellata 3" pennellata, o di "" ,11113Wi.sta che "ola per nota costrui.,ce m1 pe,.~o sen.za lt3Cìre di regi.stro. La fa11ta,ia di Moretti no" è stata. mai co.sl armo– niosa come~in q11e3toromanzo; ,ié la ,ua pro3a co3l precisa e ri.soluto. Non 3i trova. q,ti per e3mpio quella diver,itd gil, ,iotata /rli personaggi g11ardati da den tro, 11ella loro qnima, a pcr4onc1ggi vi3ti da fuori t1ei loro gesti, come creature dì diverti mondi. La realtà - poiché Moretti tmol euere a 3110modo reali• sta - t sempre coltt1 mentre < si fu>, q11ale si mani• /eltta allo 3pirito del r>eraonaggio; e I 7X1rt·icolari in apparenza piì, iMigni/icanti, di cro11acC1, 3ono in td· timo annlì3i i pii1 3jgnificativi. Ha11no cercato nella lctterat11ra •troniera gli scrit– tori che pii4 li &omìgliano e che pos3ano avere au11to in/l1Mai a" di lui; Charle3 Lo11i3 Phil.ippe e Dosto• jewski, Ma11riac e D11hamel. Certo, Marino t acrit• toro di molte letture, conosce be11fasimo la lettera• tura fr<mceAe ed ha 3pesso parlato dei < Fratelli Kl1• ra.mazov-. e dell'< Idiota>, Ha una c11lt11ronon vro– vinciole, ma e11ropea; la sua forma.::ione però t so– pr<1tt.1itto italio11a. I s1wi viaggi, i Sl40i volumi di ri• cordi q della sua gioui11ezza a Fire11ze o tli sM ma• dre che 11isseco11 liii 11ella cla11311r<1 del 3140 amore, o di quanti ha conosciuto negli anni pi1ì recenti, ora lirici, ora elegiaci, ora ironici e par3i110 3arcaatU::i, ci 1no3trano il silo animo naturalmente buono e deai· deroso di bontcl ma a 1101taolfe8o e inasprito da coloro che ,iella bo,itd ,.,ogliono mostrare 11na dcbo• lezzo, una vigliaccheria. Perseguitato come. debole durante il Jascì3mo mo3trò come potesse dwet1tare 03pro e J)ersino temibile. Ma lo .sua arte 3i esprime soprattutto nei grondi romonzi che ho itl breve ri– cordato; I; un'arte che fa degli 11111ili i mt1rtiri a gfi eroi ,teli(, noatra •ocictà contemvoranea. GOFFREDO BELLONCI in 1-·ra quesll rleorderc mo sptt1a1mente 1 dwe /a11c111lll, j P11ri dt c11or., li trOIIOdel J)Otien '- "ROTTA A NORD,, • Squisiti fantasmi di Orsola Nemi • La Ncmi riesce talvolta a salire sino ad una sorta di amaro e pressochè religioso senti– mento della morte, nclrangosciosa doman• da sul fine uhimo della vita degli uomini • di FERDINANDOVIRDIA Chi vole~ <ma noi non lo è un romanzo tutto C06trulto, corulgllamo, tanti sono I peri- tutt~ condol;lO con lnnegabiJe e.oli non soltanto lettenti al abil!tà e addirittura con atraor– quait correrebbe incontro, prtmo dlnaria bravura di oompo1,il:10- tra tutti quello di dover ricono- ne: la storia leggendaria di un scere tra vocaz:lonl vere e vo- capita.no di mare, Beniamino ca.zlonl false> tracciare una gal- Brigp e del suo vascello per ~~~!tode~:~~~~it:l~le d':;_ i'fu! :~~~~ 1:labrlJ;;: vrebbe incontrarsi col nome dJ ca sugli oceani di un mitico ci• Orsola Nemi, un nome, occor• mttero delle navi, avventurosa re dirlo, che non suona troppo crociera tra le tempeste. !ll 1pe:s,o tra quelli che hanno ouanl che hanno perduto ogni maggior fortuna nelle cronache apparenza terrestre per auu– letterarie e si avvalgono di un mere un'allucinata e Infernale fer:g~~O,pe~~~~..;:lt~•~t~e;. 1:~it~ofr:ffl~ ~~~ut~ t~ i~onl~a1taq:1~ 1 a~fae ~~r:: t fffl n_:n:u::~e t~~~~ ::i~ di un nuovo libro non appenalrAtlantlco abbandonato dallo ~J:. Pt.Z ~~V:n:e~r~en:e: 1:g~oa~~/~::;~;~~~ si UmJtata fortuna della Nemtldella sua presenu - è rl~ t~~~~iJ=r. i~l;!~~e :aa ~~; :~~t~a~~~asl~dJ!!i~rii~; certa letterarietà non tanto ze di due protagonisti della sua della sua prosa quanto della ermetica vice.nd~ . della confes– sua LspirazJone, di cui parlere- slone della mogbe del ca.pilano mo più avanti, e soprattutto che lo segue volontariamente dal tatto che, a d!fferenu dl nella folle Impresa e muore ~n alcune altre scrittrici d'oggi, an• Jul, in quella del cuoco Antonio td:e ue~!~:i~o~: ~~/ 0 :0~~- 1::r~u~~:~ 1 ~a ~~: 0 ;:n:, sostanzialmente, dl c1:11turacon• tlma e profonda del romanz.o: ~~~e~~=~:!~a:~~;ec~~ dS:ln suo amore trepl~ante e devo- l'mizio a una certa sua linea to, le sedute spiritiche alle qua,. ed anche - diciamolo pure - Il assiste. In ca.sa di Jack Oosse.l ._ una certa iua letteratura, che creano nel capitano Briggs, la Nemi non ha ceduto ai rl· la tremenda infatuazione che lo chiami deJle mode letterarie, spingono all'avventura, «alla ~o~ hp~;::n:\re ~~it;i8ct:: scoperta del segreto dl Dio; il ~~~ :fl~!~i~:~n:1:u ~':f:f. :~n:/f;eJ:a_n;io.z;: 0:1 =~ 0 ~; la della dlrett11 o Indiretta salveremo, ma bisogna che lo autobiografia documentarla e I racconti nel modo che potrò c~t:~\~"~:::e t~~taa:~:'ti lflt! ~la~:1~:.e;: :-: che da e1,5a avrebbero dovuto I rana di capire qm1 cbe appa,- ~re /e!.ro:!ma, non ha re lDcOmpftmlbUe. dl zt.t= ;?'!;,t:ttom!"~~~e :~ !:~::: ~per~ non è' riuscita ad evadere da donati, e la ra.saegnaz:ione.- in– una sua particolare cura let- fine ta sua maternità nel corao tera.ria, che non è sempre, s1 del tragico viaggio. Dif'ffllO che badi, stile e personalità di Ilo- nella confCMione di Mary Cele– guaggio (che non Si escludono, ste Briggs è la storia di una ~actirt=m~ ed::n:u~ral:;~~t vocazlo~e e <;li Unll conduma ma piuttosto una sorta di rl· femmtrule ali abbandono e alla nessa e talvolta quasi crepu-1più estrema e strenua consa~ scolare estenuazione nell'lro- volezza. L'a.ltra, quella di Anto– nia, da un complut~ e talvol- nio Sclaluga o!lre Ja Chiave sur- ~~ ;,~~~osi:~~ u'::a 1~::n;!~1::1~;1::11!!=.~ ~;; ~1:° 11~ d~tf1clf:"\u~a~: 115Jt1 nella s_ua imP?St.a.tlone meno -stlnguere a prima vista sino a persuasiva e p1u letteni.rla, do– che punto tutti questi elementi ve l'avventura e l'allucinazione siano fatti diretti, frutto di e- si dosano l'Una con l'altra ap. sperienze congeniali e orlJl.narle punto in un gioco di specchi oppure superstrutt_ure tipiche di e di rifrangenze. Qui la acrit.– un gusto letterano. A cercare trlce è certamente abill5sima :~~ ~~~g6ii;! ti~af::':~~: <e sta a provarlo 11 racconto la stessa precisione con la qua- della •Mary Celeste• in vi.stil le essa viene condotta altra- del cimitero delle navi, gli tnaf– verso I meandri piutt05to slnuo- ferrabbill spettri delle navi che si di una esplorazione di sotli· sembrano svanire nel mare gla- 11 e talvolta addirittura fillfor• ctale e l'improvviso ln5orgere ~~ri~lta!rn~~~=-.eèa~ della tragedia. la morte della ro, una femminile chiaroveg• moglie del eapltano, la ;tagica genza, una cupa, sebbene n.n navigazione successiva, I abban- dfzYa~lna~r:i~'f.0 d~~t~:U~: ~ 0 ':i!r'::) n~v: :::/~:v:e~ ne che si Innesta. in contrasti più abile tanto più si accresce tra sensi e sentimenti, che so- quel sospetto di gioco e di af. no quasi sempre alla base di fatturàz.lone letteraria di cui si ':r~av:er:i~~tte;/u~r:er,::i\~~ diceva: MeMlle e COnrad e 50- e Vero stimolo della donna alla prattutto Poe, ma un Poe plut,.. poesia· ma quando una tale tosto in tono minore, si leggo– esplonizlone viene condotta da no troppo al di sotto della nar– un plano Intimamente Urico su razione perchè essa possa per– quello più disteso della nana- suaderci appieno. E tuttavia zione, attra\.-erso tutto un ri• anche in questa parte, quando :~~~h:lgil~~=\zi~~f!v~:i~~ il ~to dell'invenzione, l'incll• provvise e ambigue apparizio- nB.Zloneal surreale e al maca– nl, n let,tore avverte 'come la bro, una certa tenebrosa poten- ~f!f~~:ri~e1~~~a <:1::C ~ft :e~I !:~:~~e fe~C:::;!~~o ;°r! telle e certe beghine, certe ra.. prio della Neml che riesce tal· ~f:-Ctr:el~se m1;,~~go~mt:;:j volt.a a salire sino ad una sor– della narrativa di questa ,crit,. ta di •~aro e p~hè ~Ugto– trlce) si stemperi e in certo so sentimento della morte, nel– modo si att.enul proprio a cau- l'angosciosa domanda su.I fine sa di una tensione che è tut- ultimo della vita degli uominl, ta Intellettuale o me5:Uo intel• alcune pagine veramente con. lettusliStlca: nr.!.laffl:allz:ladelle dotte con rarissima sicurezza ~n~tiò g:11 •1~~cl~~11\~~~o ~~ di. meul espressivi, danno la :I!~ 1( ~=1~~1ih;a~h°e ~i ~~~i~ :;:u:r1i~: ~~lt:n:e q~!: caro a certa letteratura fem- !ora si la.scia trasportare da mlnlle an!dosassone, di cui la ambizioni forse più grandi. di Neml è ttàta, ed è, una delle quelli che sono i suoi meu:i, è buone traduttrici italiane (ci- senza dubbio una delle più in• tlamo tra tutte la. COmpton teressanti tra le narratrlci lta,. Bumett), allora I suoi personag- liane d'oggi. :tai:::O:~~ ~~e:,1;~ft~ea~1'!1:~:: Che ella si sia la.sciata tra- le, nonostante tutto, la Neml sport-are dall'innegabile fascino sa dare colore e rilievo. per di una materia particolarmente diventare piuttosto simboli e cl- allettante e In certo senso ab– rre segrete: Insomma il macchi- bastanza affine alle sue lncli• nlsmo dell'lntre«.lo e quello di nazioni, è ben certo: tuttavia ~~u~1rtaop;;it~be :~Jr:,~~ t~ tanto grigiore di stanco N!a• to all'lronla e all'umorismo - ltsmo e tra tanta polemica mor– gusto del macabro. Cl si d0,, tifica.zlone femminile, Il suo co– manda allora se non è un raggio va annotato come cosa suo particolare e innegabile fon- non comune specie per una do romantico che opera, filtra• scrittrice provvista di cosi rlc– to magari atlra\'erso P<?t, Mel- chl ed acuti mezzi critici e di ~~!1• ~~:h%'m 0 a~t~~ P~~~~~~ una cul\ura cosi viva e aggtor- le e originarlo non sopraffatto nata. Vorremmo che ~ a\'es• da una letteratura troppo fred• se anche un altro coraggio: damente accolta e per:.\lno trop- quello di diffidare delle sue po abllmenlt" confusa tra le frequentazioni letterarie, degli proprie componenti più dirette eehl della sua ricca e profìcua e vivaci. attl\'ifà di traduttrice: troppo E' una domanda che b1sogna spesso I suol fantasmi sono ~r:l ~~~"~a io~a~~tad:i 1 1 :~: tl'Oppo ~uls1tl fan~asml per es.. ml, apparso di recente nelleedi• sere ven fantasml, non cl fan• z10nl Vallecchl (Flrente, 1955), no paura. L-~-----------------------------------' Rotta a Nord. Rotta a Nord FERDINANDO VlRDlA I '

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