Fiera Letteraria - Anno X - n. 26 - 25 giugno 1955
Domenica 26 giugno I955 l,011« col figlio minore Guido, la nipotina Irene t 111moglie Sh:1 MIO PADRE DI GUIDO LOJPEZ o:i°~lt~::,o ,~t J;'~ftn!lr:.O$::/c:e' 0no~ f,:: glio. h1ttt 1 collaboratori di quute pagine. meno uno, Il Ghel/1. hanno conosciuto mio Padre auai prima e ptrcfo anche meglio di me. Quando 10 rennl al mondo. nel gennaio dtl 'Zf, mio Padre aree:a ctnquanta.sti anni, e appartengono alla mia pnma Infanzia i ~~~a d::,:"rrz"f:. 1 ~:e1~::J!B~~~u8.:r8M:J~ e Maria e della Buona lt.a:llola. Iklla t:lta intensa di Lo~z g10t ane, a Bologna col Panzacchl e U Te,1tonl. a Torino con f Ca– landra, a Napoli con Bracco. Df Giacomo e ~a l!~':la 0 ~taa~~dcg;:nvr,: }1~~1:0:r:!~: a Milano con Praga Routta Giaco.sa NiC<XJ– demi Simoni Giannino alla Societd degU Autori: e della 1ua conn.dudfne con tuttJ glf attori e le attrici del ttmPol ~ arrft:ato fino a me aolo Il ricordo: attrarer,o le pagine del $'lo rlna~rsal e di Punti di vista. attra– z:er,o le lettere. i racconti degli amici, gli aneddoti, Il parlare che mio Padre conti– nuamente ne /acero: poiché pt!r lui cita e teatro erano tutt'uno - • Che mal .tcriveran– no ,ulla pietra tombale? cf ho pcnwto: bre– vttd, brevltd. Rla11umere tutto o il m.eglfo. ~fta~'[.~'n!Ta!: :;:;rh:o:a:cii:!tt~ha~ di'~e:~ tro »: furono le tt.1e ultime righe. Peritno negli a11ni cup, della bufera per tutti e dell'enlio per lut, parei-a ch'egli cer- :if: ;~:::e ~,gn,~: ~e:," q:;:~~:~ 1 C''!e ~ della traaect1a,la/ba del TG-S.M"renamento. • .4.L tntro Valle ft t formata una Compagnia con la Borbmd e NtnchL » m; ln/ormar:a da .. a città a/l'altra della Stiz.:t'ra r,ndomanl della Uberazlone di Roma - ed era come dt– cu,e: e Il teatro riprende, l'Italia è .salt·a •· ~~~ :r~dd:i':;'~C.u:~o1::,~n~:r:1~~ l~n~f bllttd di r1trorare fra le quinte dtlla ,cena quell'equlUbrio che dalla platea dei mondo era .stato .scacctato. DI• qui la .sua onesta creatfra, Il ~o rifiut o non IOl o a .seguire le mode ma per.stno a la1e1ar.sf toccare, come arti.sta. dal tumulto del .secolo: che non era tt.1per/iclalit4 e candore. come molti per trop– pa /retta giudicarono. ma cutetUJ nelfeter– nlta delle J)G.llionf fondamentali, nello .spi– rito umano fndbtru.ttfbl/e. Una commedia come Olovannino. portata a U'rmine neU'im– J)tf't'er.sare della guerra, rappruentata nel tumulto degli anni appena tt.1cceufrf, poté .tembrare cieca e ,orda al • Jlachfatorl » d'al– lora: ma era come ae Lopet con 3ue1ti l'tloi ~:c::r: /'::nt 11 d/ 1 ';,,aeu"f//~!";~ ,.1~n k~e!~~· di,. 1trutto pfetd, 3J)eranza. 1emplicftà d'animo. fre,chetta di cuore. 10 dunque conobbi un Sabat,no Lopet già anziano. ,e pur, rino al 1938, a11oorfP.Otanf.t~ 1lmo di IJ)irito. E con tale carica. ntale eh~ tutto ciò che u,!Jcru - .t0prattutto nell'ani– mo, umiliato dal generico oltraggio dell'an– U.semWnno - non incrinò Il fu.O equilibrio, mal de.stò in lui acerbltd o .spirito di TI• cal,a. Vagamente ricordo fl na.tcere delle ,ue ultime commedie d'anteguerra: preannun– ciate da un .seminar di battute .tul marplnl :e~~~c~~l. ':!/:!~a~~llda?"Jl,~ie~ k"!f!e,!,i~ cU penetrare di là dalla Porta a retrl del suo .studio. E .se lbfrclaro. eccolo alla .scrlra- ft~~ :eid::':T:~~ ,C::e1ta'":1 e17'!':i!g~:r~ che mormorarono la battuta. le .t<>pracclgl,a a dar. nel mol"ime11to, colore ai dia/090, qual– che accenno di gesto con le dita libere dal iu~tr;:a;a,~~~Eio 1 ::r 0 tr:n iicfr~ 0 ma:t:,"r~~:~ d'ottone. Anche ricordo l' atte.ta de/ J'erlto, la .sera delle •prime».· ch e e ra poi atte.ta a·un te– legramma o d'una telefonata; e l o .tqulllo, '!,~'<>;fa:~o E1:rJ!~(k/~~~~! g -n~• 1 i: ~ 1 »,P1; lo conrlncerano, u$Cl ca; a meu anotte pa.t- 1ata. di ritorno dagli applau.ti. mia Madre aprita l'armadio a muro. ne ca uat·a Il Mar– ia/a: nr - dice1·a mio Padre. alla llt:or– ne,e, alzando Il bicchierino - non aono an– cora rincOTbellito Ma ricordo ,oprattutto, pcrchi plit i:tcfni, gli anni del .sflenzfo forzato quando da pro• ta9011l1ta era ditentato ,pettatore. Voltare ~e1e°l~1 ~~:o'~!n~e!rr~ a(~e:~e ~u!~f1!::. bra. o nei camerini degli attori. apecie da Armando, da Ermete. da Ruggero), ma era ft teatro çhe ren,ra da lui: - ogni domenica pomerigg10. , PQI.St!nh, l,a,aza, Gino Rocca. Lari.~ e lettere, telefonate, ombtUCtate: la tal commedia.N la tale attrice.~ Come prima e piu d1 pn~a. accog/let·a con quella 1ua paterna cord1al1td giot·anl t non piu tanto giot·anl autori. con I loro copioni, o ,co/ar, ormai padri di Jamlgl1a ,e non con f ca~lli grigi. e ~/um~· ~~en;~~o~ 0 :r ''f!' 1 ~r.'~il't: dopo otto anni, gli a/Jiut col nome di lApu: Sarah FtTTati e Erne,to Sabbatlnl ne La signora Roea. Lo accompaenai alla proi:a: dar."'ttro ti carò d'un colpa dieci anni d1 douo - gli at·ernno ridato fo.s,lgeno. Oh. non per l'ambizione del nome che riapP.Orira ,uf giornali, ma proprio per quel ritorno alla t:ita: te pror e, le .sce ne. il 1lpario, l'ansia dell'e.tlto, gli applau.tf - o anche I /1.tehl, bi109na euere prepa rati ancl1e a quelli, e guai non cl /oS.tVo, dtcera. Ce ne furono. al• ~ri!~e':~: Pf: ;:,::r~~ =u' =~ r_: a;;~ cle tra I giot,anf - reclamato altre CO.te, altri Impegni, altro teatro. Noi ne so/1rlmmo fan- ~~ ro~~/:n~~~~~t~r 'f~~ 1 ùr':!~u:~ 1/ 1eg nale d'una canea d1 car·u/lerla: - Che ca.ta t,ogllono? - dice1'0.- Il problema cen– trale? che se lo puppmo. il problema cen– trale/ .tf .stancheranno presto, udrete. In ~:~oe::n!::1e"~r~e, 1:::1:, b~1:::~~= dre (era tutt'altro che AOrdo, cM tncompru– .sfvoJ, come d teatro /t»--~ anche altra cosa da quuto: direttore del • Teatro del Popolo• di Milano dal ·21 al '25. al JJOPolO - n01t a uua lllte raffinata ar-eta oDerto Plrand-ello e Cecov accanto a Praga e Nlccodeml. Non 1ntendera negare altri ingegni. tanto meno tagliar la .ttrada a nr.uuno; non 1i c,-edt:t:a, ;;::' ~le~::d~~1e~ar:~ y:e~e!::o, nl'an /uo.,~: maz1a del cuore ,u.lla te,ta, salrarlo dall~ri– dltd dei ,u.per-111tellettuall. So/Jrfra df quegU sband amenti e di quet periCOU come li trat• ta.ue d'un figlio e.te .sembri act'far,r .sulla cattlt ·a .ttroda. Ferdinando Palmieri, un crmco che si I! .sempre dichiarato • dall'altra parte della bar• r:,c:nt: ~i ~c:r::~·gdr::g /:1/~:,,1~ :a;J!1 gg: biamo aempre parlato di Lope~ con rl,pdto. Lopez ha una Janta.tla e un linguaggio, Il suo morall.tm0 e arguto. la ,ua .spregfudf• cateua C sottile. I .suol pregi ,ono certi come ~o~~I ./!m~~ 1 io~gi:a:f~~t!n~a~~rl~ n~!i°~~ ~llen1~~~cnni;,!\~·t:::'da;!~· 1!:e ~n ":;;;:,,n:, del Bertol az...., p1u cr udo. E poi, In quel teatro co,iddetto borghe.te che è un'altra coraggio.ta rivolta - gli d obbiam o la ribelllo,ie ai rom an– tici, al " boz:eltl.smo medioevale" - il to,cano Lopez non t .solta nto un commediografo; an– zitutto t uno .scrittore .sul serio. e.t:!1~:: taen~~a~e!,~~jd~ir:;ì !:Sa~:tf~! U,pez t ,u que l genere di teatro. L'ulHma sua compar.ta in pubblico fu -per– il cinquantenario della f ondazione dell'Uni• rersit4 POf)Olaredi MIiano, ch'egli arera dl- ~;~a:!tc;"~~l: ':!i eu~':J 1 1n~::~C:~:;1,J? ~':ioni 3;1:1;;::_fop::lò,g~"!l:!d!: 1 nJu~f1~:. con quel brio e quella comunlcatlt·a che lo /euro tra i più llmpatlcl conrersatori del tempo .suo. • Caro Sabatino - gli dfu"o alla jlne - partta oggi ch e tu are.t.sf t't'nt'annl li. Ne auta. purtrov,,o. qua.fl ottantaquattro. Nell'ottobre 6Ucce111ro. J>'t l' ult ima colta Il uatro renne a trot·arlo In ca.ta ,ua, ntl l'tlO ,tudio. Ma /ul non ,I fn/ orm ai:a piu, non 1:'i~m:i'!;;J;>;! eÉ~rf~' ;:~:o~ 0 e:tf~1d az:era fatto Il ,uo ultimo dialogo .soltanto col cuore, a labbra gid urratc. No. non e·~ proprio nulla che lo PQ$1a dire i~/J/2 n:d~~.~;see ~:, ~~/ta .t~a n~~;i!~.~~~ uguale nel suol scritti o commedie come ~i:::e 1~c c~t~;_e !f'~:bb:f:o dci::~t cca:r~~~ figlioli. Sabatina Lopea non ai•e1·abl.t0gno di arere ,cgretl. GUIDO LOPEZ LA }' 1 J:: K A L t. 'i l t. K A K l A 'C~A PARE~TESI DI illEHORIE Consolatore diau rrieri Oxilia, Vizwtto, FaUJIO Maria Martini, Borsi: nomi CM rappre– .sentarono in. quel tempo tm. periodo, ed un'iniziativa .spirituale * rii ALHl<:H'l:0 t::OL..1~'.l'UO~I Alla Società degli Autori, dal ~gltore, aiutando Il auo com• a.cappa, Invece. alla sua • bat..– Cioml del mo nucere In poi, pito la 1ran barba t11010ra1edi terla da campagna• dove una per la cerca dei reggitori non Peppino Bor1hl. con l'appren- sventola, due m~I dopo, 10 fa si frugava che nel grandlOML, distato di Olno Rocca, apporto ruort, spedendolo, a raggiunge,. SI attacca con Cffare Cantu, dJ conturbant.e Incandescenza re aldilà l'amico Camàsio quel– che si vuole presidente onorA- t~ le acartort!e di corso Ven&-lo df Addio, giot.·lneua e•~ Car– rlo, dall'82, anno deUa fonda- &Ja ◄. SI: capo, rlvelat01l esper- 10 Vltzotto che previa una zione; morto nel '95 Il aran to, oltreche del c•leplno di r,... lettera, toc'ca.nte, al Nostro v~lone, per li gran Lama nu- to Ambrorto, anche dei Hbraocl muore sul Tonale, sottotenente mero due occorrerà un quarto Dare-Avere dove non 111 tratta di Fanteria, bencM, In copio. cl1 secolo, prima di approdare ce.rto di Prome.s,I Spo&l né de.I nlsmo perlomeno colonnello· all'uomo di tutti t laun, l'orba- parados.sl di Olderot. SI, rerra, c'è f'&usto Maria Martin! che· to d'un occhio, che dal Garda to I n tutto, dJce.vamo. tenente del bombardieri unO spedirà alla Società - lede via Ma Sabatino non fa splcoo speizone lo sconquassa d~ 5ten- ~~nt'A~:r:-ror~~~~~ r~~~~·~::,r:.::~rc;,:/,~~: !!tr: ~l~~Ue;I~ ':a[:ui: firma • Il .Socio g1u_bllato•• a ciò che sia tema d'amore, o d,I mlracoU della ch.lrurgia; •e•e dlecl na3tnnl uzum. patire, dove occorra 10lldallz. Olosuf Sorsi che sullo Za.1tora Nl per t Pf'C"Sldentla!!,ttlvl zare col f11Udi mamma adeuo 1ale d'uryenu a1• suo cnsto dà si sgana - neppure Il n,ua nelle strelte del loro dovere di lui fatto poema e catarsi arm<>- IICtlta. Scat,tano all'alto seg(io, guura, J)'r taluni nelle aJtnz,,e nt 068 . uno dopo I altro, I nomi che li Ideali delle dedizioni supreme, Cotl ratt.o ~ Sabatfno Dlret. sanno: da Tullio Musaranl al dqll subito, lui, Il caro noetro, tore Generale e cofl.SOlalOre ~~n:lA~~;C:';;,,!~ ~ ~ ~~;::Ored'~1\i~~~~~a~:i~ ~~~.~~:.tJ:arif~~e: 1 q:!: Praga a Vlnce.ruo Morello, e.cc. , del sodallz.10 artistico già par- celio e rano riusciti a tornare a COI medesimo metro comportan- Utl, o in procinto di partire, ca.sa al libri o alle nbalte del c:losl per la formazione d,1 con. per le buche e le crode d'ogni loro 'i nguaribile• baco 11 al rlab– slgll Direttivi. luogo, Tre.ntlno, Camla, forre bracciare quel suo SCauante Ed è qui che, per II morlre del Carso, ecce~ra. Sotto, lui, Gino Rocca buttantesi subllO di molti determinandosi nuovi a dllap\diusl nell'Impresa fra- a quel meffiOrablle lntrolbo del vuoti Importanti nelle me de- temo, tanto che, a non tenerlo 1uo Uragano che cominciava gli eletti - vicepresidenti, Il prr le falde, c'f da vederlo pian- qua5l cantando, a questo modo; Pul16 col figlio dl Paolo Ferra- tare In UIO le barba del PI• e Quella Jamo.ta glontata co– ri, Augu.sto - entra n,1 ranghi nella Borghi e, I bord~rò di mlnciò cosi: con tutte le /ine– del dlrlgentl, Sabatina nostro. QUC6loo quel genio di rango .sire .spalancate ,ut viale perchi Ha già dato al teatro una doz.. te atrale, e co rrere al distretto ta primavera trionfante entra.,– z.ina di coplonl che lo hanno a domnnda.r e se lo v01llono; se nella mia stanza • al taci• confermalO dlalogh1$ta scolpi• ch6 alla m eglio, un • mO<Stllo tani poco a poco di Quel suo !o~f;~ ~ C:~:c~~· f:~~:: :Obn~~u: u:~co~~=i1:u1:t: :r:,i'1~:t~~~~r~~ a:i rilotto con due narrat.lvt, fer- scia• ballerina•• prolett.tle ovoi- sangue non s'era placato una :fn~tt=1 J~i;co pa~::'c: ~~ii ~~r,1an11 a mano. ~ra5U~':ne:d:Ortoin~= ~ f1llbust.1eri e cau.ottatort, ma Ma non può. E gli Autori, cle.tà d.1 gente che romanz.ava corretta un PoOO, per Sabatlno, che P'r le morti o I firll la- o poetava O scriveva soene era dal rigorismo del Liceo Nlcc» actatl a casa, nella pena, han• adesso tenni.nato in buon& r& lln~iC:~::~: ~~r,!~~-lone ~u~~~ t~n~7'~~~~: : 1 ~e~ 1 d~ato:'~~~~ 1~:- di Marco Praga, alla carica d1 per !ani quattrini ura:entl, a al tavolino di ca5a' sua a r1' ~~~~o~~ec~r:1ellll ~rt;~'c:, :° d~~non&rla e ))Miro- =dfu"~1o:o dJdi= i ecco l'autore di Bufere .<tre atti Per cui, non può che limi- vl151me, le.tizia e causticità, squassanti) eccolo al. hmone -: tarst a questo: angust.1ars1 lui acuteua e sclenu. di vita; una e annesse responsabilità - d1 per tutti: ricevere la lettera.. parlata che d calepino del Chia. ~el~~r~I."~~~:em~~ 1~~ 1 ":1~ = r1:u'!t~:~:· \~ e: ~°i!u~'~ b~:~rein:rio: avanti, dando, cioè, il t.remen- mandazlonl, e gli abbracci for- tano Uceo labronico' eh' era do cou.o proprio nel ◄2 mesi mldablll, di teri.i e dl quarti. stato quello di Ma~l di della tragedia nostrale, In ple- E tra I tanti, che partendo Panza.echi di Renato Pucinl e na aµocal~ guerriera dell'in- lo eleggono papt, atrarlpante Carduoct. ' ~~ :er1::!:~ 1 t!· austero 50rve- ~n~rl:C: =~;f;a_:v~f~ot~~'. ce ~~~m!~n:t!~· ~~ gllante delle faccende ammlnl- Ila che, lmboecato a forza da.I apporto a quel teatro dl chia.– strat.lve della Società, Il nuovo superiori al Teatro del Soldato, rezza che era u suo modo di , • ,rirere qualche ban-lcata con- [ UOMO DELLA MORALE CHf (DRRE. l-':.,?:!' , ~;.<:•:::~~~.,~~~ di uggbtiea pura, d1 specolo. gta arel!onda In materia di In• oornlte umane, spirito e cel• lule. Se Gramsci, e qualche altro fiu<Uce, d UOTÒ a ridite, li pobbUco d' oen1 prnm. dal rra-, della poltroniAtma al· l'appiedato lt. In fondo, speae volte tu Invece con lui. - Teatro, questo nuovl.ulmo, che non dà troppa riofa _ ar– ri.schiava l'ex Direttore Ge:ne– J'&le. - ...Che illumina! - cl fu chi ,u ~- - Beh, ma al buio del tutto, Il mio apethtore non lo mando a eua neanch'io. Bottarella alla Quattro Mori... ALBERTO COLASTUOSI Pag. 5 Una foto di Jnna Gramatlca LVI CO.UE I SVOI LAVORI * CISISCAMBIAVA LE IDEE * Ptauvolezza e 1•rbo, • plrl.ta acida e pla ao Il •••; •••" •--•■te dello verità, e .N tto e dogto 11.et •••I 9f•,lbf )f. di IRHA GHAHA'l'ICA Siamo ,ton 1Mnpre cari amici, Sabo– tino e e Trmu.uo >, rimpatici e mai di part'T con, trano, camerati allegri e ben 1ntelllgen.ti. Ma i11. un breve periodo di la voro, a Genova, qua"do egU era redat– tore al Secolo XIX e io mi trot:m·o al' e PagaMtfli • flt'T tulM- la 1tagt0fl8 d.el Ccm,c1.,ale, ai ptKI dire che ct wde1rimo ogni aera per fare quattro chiacchiere - o anche più. - Ml mio camerino wei mo, menti di ,o,ta o di ripo!tO. Ed erano •oambi di i.dee, o moth di spfrito (quuti erano aempre a-uoi, aneddoti e 8Cherzi che W atauo ,empre a ttntire gaud1063.– mente, e qualcho t'if-itatore con me): lui, da btK>K toacaAO. M al'l!tOO aempre a ,cel. ta e ce li ripeteuo ,e-mpre con una par• lata da Dante Aligh.ieri tt ""° 1J)iritaccfo àa Carobba To,cano. P~euok'ua tt go.r• bo, apirito acuto e bmtario. U no; uomo amante della writ4, e.atto e ben tto.Gto in tutti i llloi giudiri. .. E come CGJ»IVG il teatro/ e qual direttoN di COffl.pog,tld .arebb6 atalo.' Caro, caro amico.' co,a e OolldolUI :» tra i miei pili fedeli • cari • wrl omlici... Quanti anni ao,s. gi,4 pa.uati e come wm– pre t..'i voe pul. tante il NO ricordo/ I l'uoi lavori era.no come lui, l'upra1Wtkl dà 1UO an im o: H mplici amiani chiari J)'r'O– fondi, co" "" aubatrato di wn, boK.td. Alla cara m09lie e ai figli mando il mio ricordo e U ndo rimpiam:o. IR~tA GR,OIATICA FIGURE D'ALTRI TEMPI • I figlicanuti: Federico DeRoberto 5 dicembre 1926 E' morta a Catania la mam• ma di Federico de Roberto. Ohi era vecchia: aveva n~ vant'annl. P,r tutti era vec– Chla. Meno Che per l figli. Per I 11111, le mamme .sono i;empre &iovant, come per le mamme I llill 50no stmpre ragsu::i;i. Io la conobbi. Era una donna semplice, che non si occ::upava te non della casa e del suol due figlioli. Siciliana. Sicilia. nisslma. Aveva seguito ln con– Un,nte Il marito ufficiale., era tornata, vedova, alla sua cit– tà, e non se n'era più potuta staccare. Al momento d'Imbar– carsi aveva sentito come uno strappo, era tornata addietro. E Il figlio con lei. Ptr Federico la rtne deUa madre, non O!tante gli anni e I malanni che da un pezzo l'a– vevano fiaccata, dev'essere sta• to uno strazio senza nome. Perché quando muore la mam- :~ ~~:ms~t: :~~~f~f1~ 8 ~~ce va, cl si rifà: ma quando si 6 grigi e soli, la ferita non si rimargina più. Il dramma del vecchi ce.libi scoppia quando la madre 11pa• risce. Non et si accorge di es--– se.re avanti negli anni e I.solati che Il giorno che muore la mamma. Ci si era chiusi In ~" ,%;"~/~ 0 , !l'!'~".1. ~'!:",~ L'editore degliScapigliati: !f\t~ 1 rg ~hr: 0 ~:t 1fdc~~a :U 0 0~ Francesco Casanova dire: non si è più nessuno. 25 dicembre 1917 Tanto tc:mpo che F,derlco Sertnamente è spiralo quel non scendeva più a Roma, Francesco Casanova che tu un non veniva più a Milano, non principe degli editori, e che da si mtsc.hlava nella achlera de- molti anni ormai era un aovra– ill amici fedeli! SI chl'6eva: no decaduto. Ancor vwo! - perchè? hanno esclamato coloro che rl· Noi, t Jegau a lui, al sape- cordavano li ,•ecch10 libralo. va: perch~ non voleva la.seta- to~\ ~~:;ncgr p~~t!,u~u~i re la mamm._ ' tutti nella tomba, anche quelli SI, cl sono gli artisti che che ~ovanlss1mi avevano avu. 50prattutto amano l'arte, M> to I pnml rapporti con lui rtà mano Il volo, aodono il Chlas---maturo. so o Il favore, e temono di per- Genovese di na..sc1ta- chi se d,re 1 contatti con gli editori, lo rammentava? - era stato ~nq~,f1'i~~~~~d~~rt'~. ~~~() ~~~:~l d:se~1t= i:m~o~~ avanti senza guardare chi si hbreria succursale, nel "72. Cin• lasciano addle-tro, anche se quantacinqu, anni fa. quel chi é la madre c .he pur Il Casanova era stato l'edl· li ha covati, cresciuti col ,uo tore di Em\Ho Praga , di Ar– nato. Ma c•~. specialmente tra rigo eolto, di Giuseppe Gta- tf! di Ur, forse verso Il 3500a.e. Il nome di Me.s Kalam Dug à jnclso sul vasellame d'oro PoSto ne.Ila bara. Ntlla bara sono anche due vasl, una lam– pada d'oro, un'ascia da com– battimento, un pU(?lale, molti grani di couane, orecchini, a• nelll, spille prnio.e. E più pre– ziose di tutto qutsto, per Il buon nome dd morto. queste parole lncbt: • Il buon eroe del pae,,e •· Dopo più che cln– qw.nta secoli una dolce teatl– monlanza di 1ratltud1n,, un tlconosclmento di virtù mora.– Il e militari. v/rf!\~toKi!:ri~ iPi~nrt~ ne. Prepararsc:la qu5a poate. ritl, mentarse.11 questi attesta– ti' Non \'t"rranno poi? Non vuol dlre. L'importante ~ m,rtta.rll. Per pote-r chiuder gli occhi ae– rennmente. ~AB.\TIS"O LOPEZ f!1 ~~~s::_~~ i1n st;:~b~~r.; :r;i:t::: ~~r~~ec::r~~ ti~ ~n~o ~\fo~l~~F~~~e 'd::2 rd~!~dof't:~ 1 ?.n~~:. ::~~~~! tETTEIIE l\GLI AllICI In madre prot('ltO e della ma- v,va preparato t disegni per ~~-p~t~~~-, ;!!~~~ti~ ~ ~~n ~~ 1 ~ri~~ Id~l~~r if;i 8 1t c•::1.~ , A Ettore Albini (et1tlco deL- lndlVl!l!blle. Per f"SSIl'avvenl• no. Il manoscritto tardo.va ... O l •Avanti!• al primi del lt:CO– re non conta, non ha fascini perché non avrebbe scritto lui loJ, 22 dicembre 1947 - ... Sta– né prome~'\e: quel che vale ~ Calandra, Il volume? E fu l'edl: volta ml hai detto le cose più solo Il po.!-.~atoe II presente. tort, più che a scoprire, 0 In- rrate a me. Ml dici che sono au– Sono g,neralmente artl~tl che ventare addirittura l'autore. se tore di commedte sane e sa~ sembrano per qualche tratto li probo rievocatore delle sto. rose di schl~tto carattere ne> oltrtpassall • \'tcchlo stil,• rie e delle leggende del Pi~ strano. Ecco. questo volevo es– • vecchia mnnltra •· Qualcuno monte, 11romanziere della Bu• sc:re. Un autore soprattutto n~ ~ih,~u:il~ ~~e"~!~~om~~: ~rg ~ :~~e?1~n!e:;s~r1:e~: ~lera~<iji~~~~~/~!h~ ":= no (almeno se-condo le 1('1tgl na, si deve specialmente al Ca- regioni e parlano nostrana- di natura) prima del figli ... sa.nova. m,nte-. Note re Ile su po91ne sporse ~ 1 d~~"; 1:,h~.:e~' 5 !~a~aua~ dc~ t~nil :~~v~o :~~I~;~ A Zacconl 5 ottobre 1911(tilla taccati ancora alle loro gon• quand'era biondo, e troneggia- SOC'1etàAuton) - Niente di nuc> ne? LA vUa ha le sue utgen• va In quella sua libreria, ritto-- ,·o sulla mia cnsl: forse doma– i.e. Sono !{là anziani e ancora vo di tutti I letterati e gli ar- nl o dopodomani, perchè doma– si ~nton bambini? tli,tl che convlnvano o com·e- nl c·f Com1gUo che non ~ dlf• - ~tt~/!t~~a!~::1!g/:. !:~~ur :.1~~ni~~~~~ ~~, ~ii!~~e~.: ~l~l•a:e~an~~~7o /o e nocelllere brillante, plda gioia e che het.o stupol'f' gqulllo del ~lerono che le ap- Y,~~:.";::ac· sf~ .':•, t,~ :~ ~'::~~f(~l~~~hi 1 ~ta~~~j portr!.!\!tf~.a T~~~ 1 • ~i· non re. colo XIX, alla Illustrazto./ che non siano di fatto. cltart'? - No, la sua rinunzia ne Italiana, alla Lettura Quanti anni? Dav\"ero ! non le costa alcuno storz.o. El• a.nche .sotto varit pseudo. Soltanto? la non conosce rimpianto. nlml. Riportiamo qui nl• lo non v, Il dirò ~Il anni Sall bambina su quelle ta• ·une sue notarelle, ma.I rf· d,lla Tina, per quanto lel JI vole ed era frenetica dl recl· pubblicate In volume. ripeta anche a chi non li vuol tare: i.e non kllelo avessero l.,a Ti1111 ~~~~en~~.n~~ 5!t"~fl~~ nc~ ~~~e:!· :t~W: t~~~ f.it: Cn~: 13 gennaio 1924 ::01~of]~~~~~~'Jt~1:s.'i~~~ );t~~dc11~l~~r:~~t::1~r~eteriu: ...Chl, ha sentirla, non rec1- In platea troveresse un moti• reva di non aver 111crlta10tut– terà pili è Tina di Lorenzo. va a non crederla tale. ta l'rmlma sua, ~I l'rntlva do. L'ho vista con un piacere rhe Scnonchè non recita più. lcre Il cervt'IIO, e dovevo Mr• non so dirvi, e cl siamo but- Non è pili un'attrice. e soltan- rldert>, r nccoqllere, fe-stosa, tatl le braC<"lanl collo: Tina to unn. mamma ... Ripensate I "li ammiratori nf'I imo camtrl• ,d lo 11amo vrcchl amici. E Dlvoratcri di Annle V1vantl? no. L'ac~lnmnvano, e nella llUR Tina cl tiene a dtrlo che sin Forse ella non pen!ia che al co,;rlt>nza tormentatrice- le pa• mo v,cchl, chf" e v{'('chta, e et suo ft~llolone, che presto <non reva dl n onavPr mentato tut• ;;~~eè,./:t::;•1a~i~ !'f~ 0 èh~~~ l~u~~e e 8 p~~n,~)u~~n~, 1 : ~~:uf~1 1 :n:~~'.a~~· ~r 8 ~~':::.~~ le abbia conoacluto nella vita. un &eRrelo) darà a recitare U· non 1, sembrava corrt~ponden• - Sembre bella? na commedia .. A chi? E chi te allo !Jfono. E OR-nl~ra mu - Belllulma. Per la 5ua età, ,·olete che gliela reciti? Il 5uo taril vesti, auen1amentl. ani- non 50Jo, ma per di eci anni d1 papt I Armando F-alconl, che ma .. Basta, basta. Applausi, meno. St rompe.su Il auo pro- è tuttora v,ntt-nne come suo fiori, rtgall, la rolla alla por– ponlmento dl stare lontana dsl figlio. Ma nemmeno quella se- ta . Vanità, vanità. Basta, B101otecaGino t:Sianco basta. Ora, quando però non ~ stanca delle sue pas.se1glate tra San Jacopo e Ardenza a Livorno, se non le dol;:ono 111 =~: e:~h;:~,~·1:C:Ji:e e~~ bontà, con indulgenza, con amore. E' i,tata sempre pronta a ri– conoscere Il merito delle altre, perché non fu mal Invidiosa ... Ma si sa; ogni attnct era una concorrente, una rivale, Nes– suna aveva quella sua bella fa.cela e quella sua bella perso– na e quella sua bella gnu:ta e quella sua fresche7.Zll che Su,anna, figlioli, e che Miran• dolina, e che Dorina! - ma In llOmma .. Oggi l? perrettamente ~rena, oggi vi parla di Emma Ornmatlca con calo:e com• mosso. quasi col pianto ntlla voce tanto le piac,, e parla RnC'he del vecchi amici, del compagni d'Arif', ma non di ~. mal di ~- ~i non è plu nlen• te, non vuol e51ere pili niente. Il teatro. sl, le piace ancora, ma visto da pubblico, nel suo palchetto, n,lla sua poltron •. E sorride aoltanto quando le parlano di Armando, quando le tanno sperare d,I suo Dino ... Ma re.citare, non recit,re– te più? Mal più. Oh, sono vec– chia, sapete! E ve lo dice ln un modo che vi pare non ala mal stata tan. to giova.ne. ltnbt>l11l# 1wn.i11 ghulldo 2 dicembre 192& E' morto Rabelais, un famo– so cavallo da corsa al bei te.m. pi, un rlproduttore esemplare sino a poco fa, Ave.va diciotto anni, tre,cn età per un 11;iova– notto, vecchleua lnclph!nte per un co rsiero. M a tutt'ln.:tiemt" non si pote.va lamentare, e non si lamenta\•a. Lui no, Il proprietario sl. Egh aveva pen!lato di proluncare al cavallo la a:1ovlneua, a &è I cuada(Oi con l'lnne.!to d,lle ghiandole lntHU&laU. Proba– bilmente se 1hene ave.auro chlHto l'autorizzaz.lone Rabe– lais avrebbe ICOASOscettica. mente la criniera e avrebbe detto, come lo può dire un ca– vallo: - La.sciate stare, che é me~llo. Ma I cavalli non sono con• sultatl, n eppur quando si vuol lavora.re sulle loro cami, e co. si... f urono chiamati a coruiul– to soltanto i chirurghi. Voronoft disse: SI. operia– molo. Vedrete meraviglie. Senoncht stavolta - càpltan anche al chirurghi che lnvon• no sugli uomini Voronoff si è lnRannnto. Ed è accaduto quello che a volle càpil a al cri– stiani e anche n~II ebrei: l'opc. razione è riuscita perfetta.men• te, mn l'operato è morto. SI è agitato durante l'opernzlone, ha sudato troppo, gli è soprag• ,tiunta la polmonite., e una cor– rente d'aria l'ha ucciso. Perchè si ~ agitato durante l'operazione. Il ch1rurao e li propnetario. concordi, avranno detto che tl cavallo non ha avuto giudizio. SABATlNO LOPEZ SI, dinnanzi alla mamma, si sentono bambini. Questo dar;! tutti a lei, f un prtnd,re. Que– sto che pare un sacrificio fa un dono. L'hanno conoscmtn, la mamma, dritta e rlero.: ora la vedono ricurva, cadente, trtmula ... Ma se 1mcora sor– rid, - Ja mamma .sorride al thtllo anche se la vltn è ri– dotta n una perpetua tortura - quel suo sorriso vale per lui tutti 1;11applausi, tutt, I~ fe– ste, tutte le ii,ole, tutti gJI spassi. .. Soltanto quanao viene l'ul• Umo straopo è lemblle. Ter– ribile eppur dolce-. La mamma rtno all'ultimo 11:lomohn d~t– to: • Huona notte Marea, Ru~ na notte Roberto. Buona notte Renato. suona notte Ru1e11:ero. Buona notte Marino. Buona notte Federico ...• Ora non può dir nulla. Ma anehe dopc, che à mor• tat, oanl sera, quel t11II si sor– prendono a dire: • Buona not– te, mamma». nh•ano a Tonno. Ll erano gli !!cli~ s1 proluni,?ht, dato U lunao ~~~rèn~~n!;:~·ad!mi1:. ~ra al ::~-~o~~ ~°_";,opfùd~uft~: Ml stampò una commedia vtmentate. C1penserò lo, se non che avevo scritto con Edoardo altn, a dare molto movimento. Calandra ctece un cath,·o af- Non so prevedere quel eh, suc– fnre> e me la pa't6 In hbn: con cederà, visto che non ho lana– sel ,·oluml (non ,rn ancora tura dell'agn,Uo o 5e vuol dire pubblicato Il settimo> del Tea- In altro modo del corbtllone. tro completo di Dumas fi~llo. Mo. perchè non so prevedere DI quel trequentaton d'allc> quello che succederà, non ti pos– m non c'è più nessuno o quasi so dire nulla, se non questo: nessuno: De Amicis, Camera.. che lo qui dentro o fuori, aono nn. Verga, Dmo Mantovani... e sarò per la concutulone per– Ph\ nessuno. Che de~erto I chè sono u1tt1almente disposto Mn M>novenuti altri giovani a r_lconoscere I dlrlttl degli au• a rlemplre quel ,•uoti. Dlso!tfla ton quanto quelli d,1{11attori. JUardnre anche alla morte, pen:r.an- alla morte con sere- A De Roberto, 23 novtmbre nltà. 19JS - Lavoro con ostinazione, An('he, perchè I morti rltor- prt'ndendo e lasciando due o tre nano. Avrte letto? tele d1 commedie poco tessute, La ii1>e<:1monearcheol(Kt1ca il che vuol dire che lavoro con onr:anlzzata dal Museo Rritan• ostmazlone, sl, ma con inquie– nlco t' dalla Unw,rs1tà di Pen• tudme, e tu nella tua squtslta !lilvanla net suoi nuovi scavi sensibilità capirai che per quan– ad Ur dei C"aldel ha scoperto ta buona volontà uno cl m,tta una tomba renle contenente t non cl si può astrarre dalle con– re!ltl d,1 pnncipe Mes Kalam dlztonl aen,rali per c hlud,r sl Duh, vls.suto qualche sc:colo nella torre d'avono e d'os.so del avanti la prima dtnnstla de.I proprio lavoro.
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