Fiera Letteraria - Anno X - n. 24 - 12 giugno 1955

Domtnica 12 giùgno 1955 LA FIERA LETTERARIA ,. •• 5 ILRIMBAUD CHE MANCAVA ALLA POESIA TEDESCA SOLO VIVENDO IL POETA E' DIVENTATO UOMO }(,. George Forestier POESIE * Traduzione di GIANNI SELVANI * IL MIO CANTO PER L'EUROPA La vecchia Europa non pub ancora morire, fra cancrenose ferite pulaa possente Il sanrue &uo, va attraverso canaU, arterie e vene, attraverao le membra al precipita e le vie del cuo: va oltre macerie rovine e cenere i!"t1:!~ta~l?~~r. profondo batte alle rive della Manica e dell'Atlantico. Roma ai chiama Il 1uo cuore Parlai un altro. Londra, Berlino l'Aia e Madrid. La vecchia Europa ha molti cuori ha molte corone che mal perdono splendore. DI Mosca e aenti che tu sei aolo. se nomini New York tu .. 1 ln paeae atranJero. Schan,al - Ben'area 1ono avventure, Sidney e Rio un aaluto da lontananze. Dovunque tu vada 1U l'ali del ,orno tempre ritorni di nuovo a casa, a Atene a Vienna a Oslo. D1 1010 Europa e aacolta li tuo cuore. Tra 1uoco e rhlacdo c't aria d'aprile, Pii) vicino t il cielo e plO. dolce la terra. Le •tanze 1ono ltrettt • piene d'Intima vita. VtcJnll'un l'altro tu aenu · t aepolcrt e -U I padri 11d opl tuo-. .ueolta U tuo cuore: non muore l'Europa morire non pu6 1ln tanto éhe l'aml * AUTUNNO Grido del bOachl 1n autw,.no. Corvi ,racehlano nel rami i,~•1:::i~ 1~ 1 u:i:~t::~n~~~ndola la l\111&. Chi ancora domani vivrà ama la notte e la plo,&la, ama della notte le ombre e lo scricchiolare del aelo. Chi 0111 tura:e ~;,~ 0 ~'!n:~ifr:· con mani ricolme ttelle sue taache il ricordo, l'ebbrezza e I colori dell'autunno nel cuore ... * COLLOQUIO CON NERE MURA Io dico nena notte, poartata la fronte al vetro della 1b\t1tr1, una parola che ml consola, ~.~~e~:1~~n~•a:~~:~ di nude umide mura. Fo11l tu presso di me poteul lo cosl anche te con,olarf' con l'alito della mia bocca con la mia voce, che nessun altro coalle se non quelll che come ti upettano e pogflano le tronu a.I vetro dell'Infinito. '* SE NON DANZA·IL TUO CUORE ~ non danza il tuo cuN"t". danz:a il vento con la p\011;fa. Una rosa strappata tra vernlce d'auto e atr.,da. Cinque, 1el, 1ette petali veleaa:tano lungo Il trottoir Reata solo un gambo e spine e un cuore senza ph) canto. Terrlcrlstallo rettano lacrime nel rl!lessl dell'u!alto. * TUTTO E' CONGEDO Tutto i concedo, la bocca, i tuoi occhi, la 1trada dt pioggia e Il profumo della tua pelle. Un usignolo canta sempre più lontano, pii) adaJio un usignolo canta dalla notte del mio cuore. Ad ogni parete in tutte le strade Il sincopato rumore le tremolanti reclam otturate trombe: Via, è Unito! Con tutte le mani ml si scrive In me: MAI più, mal più.. solo una volta: la rosa. GEOR.GI: FO.L-STlI:R. ca Gino * Quando i" un 110lumctto del Verlag E. DiederW:h DUueldorf apparuero nel 195' le liriche di 111t certo Foreatier, qr,eati canti acrlt– ti e nella palvere della atra- GLI ULTIMI ANNI DIVERLAI !f:io:dfn"g:l:,"°ec~'"ner;~',,~ blico dei lettori. U noto scrittore Stefan Andres sall,tò Forestier co– me il Rimba11d,eh(' <utcora mancava nella schiera del poeti teclaachl; a noi ricor– da uno tioce cho ci () cara, quella di Dino Campana. Un'attenta lettura delle sue ultime raccolte ci chiarisce la miracolosa continuità della sua forza poetica, impegnata sopratutto a risolvere il reale che prima aveva risolutamente fuggito * Ma al Poetci ci accoatere, :zrrgo::on~: ~~ft o~~f 0 ::i vendoci delle notizie che ci d4 K. F', Le1u;ht, nella aua DJC A'ILF.REDO JR1lZZARDI ~oc~~ll:• J;;e 3;ia;:,~.,{~ e wonderndes Rvz >. Di padre francese e ma• dre teduro George Fore– •tier nacqtte nel 19!1 pre•• •o Colmar in .A.laa.tia. Do• ~. ,,~: 0° n%iYji<;J/:,.~nf:~i la • r.ca fa miglia, compt gli •tr.c di a Straaln,rgo e a Pa– rigi . .A ppena u,entmtne com– batte volontario aul fronte ruuo. Alla /iM della gi,erra. è ~,~~/e::t"!'ittf Tr~i~~ ,otto falao nome a Martti· :;iri9~ir.~'~j.~i:: :ov:,o/ ~: torio> nello legione stranie• ra, che lo porter<l in Indo• cina. . U ttella vita di g11anii• olone pare cominci a ,cri• uer• un romanzo e alc,mi racconti,· in•ieme o queati I: ~~ci:O:i!:' a :m~n"1:. I •lloi ultimi ver•i •i troua– "° tm fogli di pocaie di Gott(ried Bntt in una mal– concm e ttporca cartella, che l"oreatter conaegnerd ad un camerata prima di •po.:~o::~:o,! i~uod;1rc~~ f.rno wrdy nell'autr.cnno 1961. ccf'd, ~~•!:nÌ~=~· maft• GIANNI SELVANI (J.1". Tek tc1-r•lk "'-'" R.-rz f11 lf•11 !laub dff Slrtu.te (Io acrivo Il mio cuore nella Poi· nr. della ,trada) • Eu1en ~~~•~1~:~. ~r~',,,. Ds~~•:~dc; 1~ 11.,r Toll 1,1 dle Naclu ltl di• 1,ltb• crort• corne la morte t ,~~~r~~ J~arr.O:'bu..!I~!:r. Se attennlamo che e P1rallHement • Uqul, da Il pa.sgato, vogliamo sotto11ncare che f,Ue– at.a raecolt.a, apparsa nell'89 m1leme al ri• cono$dmento ufficiale della critica stimola– to da e A rebours • d1 Huysm:ma, pone fine a un mod">unico di atfront.arc iJ reale, che 01mat superato lascia il J)05to a una diversa maniera espressiva, a una diversa dertnl– zlone della poesia. Ma a colom che lnten• dono porre una frattura decisa tra l'opera precedente e quella seguente la pubbllculo– ne di e Parallèlement •• opponendo l'incisi• viti\ e l'essenzialità della prima al modo dJ. acorslvo e realistico dell'altra, relegando la sua facoltà poetica nella prima parte, cl &embra ne-cessano 055ervare che un'attenta lettura delle raccolte degli ultimi anni an, zlchè convincerci dJ una simile frattura (che c'è stata, si, ma In tut.t'altro senso), cl chla.– rlsce questa miracolosa contlnultà della !or• za poetica verlalnlana, immutata seppure più. dlstrttiulta, meno affidata all'lstant,e di Illuminazione, ma quui viva Snlnterrotta– mente per Il chiarore dl una facoltà visiva più acuJta e penetrante. 011 ultimi anni di poesia vedono Il maestro, nel chiasso del magri ve~! del nuovi adepti, rivolgersi con unr. &empllcltà estrema di mezzi ad Impri– gionare e risolvere Il reale che prima aveva risolutazp.ente fuggito. Reale e soa:no non esistono più sostituiti da un unico tluaso lnatancabllmente tluJdo. Imprua difficilis– sima, questa, che a;ll C05terà uno srorio di esemplificazione, dJ chlaritlcutone non me– no grande di quetlo che 11 giovane, con lo aiuto di una gra.zta fugace, aveva lmple– pto nelle • Romances • e In • S&geMe•· So– lo vivendo il poeta è diventato uomo, e ora vuole cantare quel ratto di umanità che prima rifuggiva e temeva.. Il tema 1'è apo– stato: alla parola vaga e aerea s'è sostituita una parola sommessa e precisa: ma nel mo– men to in cui l'oggetto è colto dallo siruardo, sia es.so U paniere o Il cagnoUno morto, vi– bra n ella lirica tutto quel mondo di trucu– rata realtà e importanza, la cui Inattesa acoperta alza dJ colpo Il dato a voce di poesia, Prima Il canto era releaato al dee!· de.rio; era la memoria. ln cui Il desiderio al mascherava; era l'Ideale, In cui Il desiderio &i giustificava. Ora Il canto al leva dallo strato di vita, di esistenza vissuta e mace- rata In ogni Istante di tutta la aua vloendr. terrenr. orm&t voltr. ver&O un limite. li reale è Il corpo del auo pensiero, la vita con la 1ua monotona sequenza d1 giorni e d1 fram– menti, di emozioni e dl visioni. Verlalne scopre li mondo nellr. sur. lntereua: non si lmpoverl.sce, tutt'altro! Ma pure IOOprenel, la aua nudità la qualità trans1torta delle COie, opposta alla Immobile pr6enu. di sè, a unr. pena contlnua. · A volte nel auo attegalamento verso la carne, verso t momenti e gli ogaetti banali della giornata c'è, lnaleme al senso conti• nuo di dellmltazlone della luce, che è Il pro– aressJ.vo aprirai degli oggetti Induriti al auo airuardo, un disperato senso dt amore, di llluslone di aderenza a queste minuscole cose, trascritte può sembrare realbUcamen• te dr. un tlducl0&0 candore, che dà toni drammatici, percM di stridente 1rottesco, a una vicenda apparentemente lnaulsa e negata alla poesia. Sembra, Verlaine, un Don Chlsclotte sensuale allr. &e0perta e alla conqulata di un mondo già risolto per gli attrt - o che gli altri « credono • sia 11a risolto e acce ulblle. T utte le raccolte, ac– canto a brani altl.s.sl: mld1 Impegno e vera.– mente difficili di Interpretazione (perehè la facllltà di scrittura richiede un'attenz.lone somma a Infinitesime pieghe d'animo, oltre che a tutta un·atmosrera rara e meravlglla.– ta>, trovano luogo numerosi pezst dove Il poeta si ~ luc.lato Imprigionare dal tema, o percM poco lnterloriu.ato. o perchè rrutto di Improvvisazione. Perch~ questa poula, ancor più che l'altra soggetta a una 001tru– zlone formale &usuttiblle d1 rifacimenti, rt– chlede una maturità eccezionale di temi, un pro pont lin da remote distanze sul filo eaat.to degU oggetti. Quale sarà 11 risultato, allo ra, di una poeslr. di cosi esili srumature espressive, cosi uraente d1 un'lnterotta espe– rtenza vitale, tale da non sottrarsi al con• !ronto con l'lmpa.ziente lllumlna.zlone atova,. nlle? Innanzi tutto un quadro veramente antlromantlco (cheechè tOStenp senza alcun fondamento un ~eta, Il Baratano) dove valori cla.sslC!s'lmpon,ono con una definita evldenu, dove 10pratutto la scena pou 1u una maestosa architettura sotterranea, Il mr.nno dl un'Intera vita di poesia proiet– tala verso un risultato esprealvo quale 10lo « NIGHT RIDER», ROMANW MAGISTRALE * PE~~ \. W 1\RRE~ e Il primato dello stile * Egli è stato uno dei paladini della nuova _critica intesa a ristabilire la nece1Sità che un'opera narrativa sia anzitutto un'opera d'arte, corri• sponda a dei valori poetici e non si Iimiti ad essere un grezzo documento DC GJCACOAL'\.O AN'Jl'ONINJC o un ,rande poeta può ottenere: l'element.a.– rizzuione concreta del mondo net suoi dati e.Menz:lall, Il rifiuto del riempitivo auricola– re, per cosl dire, l'o prtort di l.splruione mu- 1lcale che non adertaoe se non art.Uictal• me nte a u n Qi'.Retto maturo di pensiero. Ma qua.le più aperta e chiara deflnl:ilone di clas.slcJ.smo di questa visione seru.a chJaro– scuri accentuati delle cose? In questi ultl· mi risultati la IJO'Sla dJ Paul Verlaine si po– ne riaolutament~, giunta al bivio da altri cammini e tentativi tutti untU da un 505tra.– to peraonall.utmo, sulla tra ccia della più aenutna e dlaùllata IJO' s.la francese, denun– ciando non 1010 la aua autva parte<:lpaz.lo– ne al proprio tempo, ma la ,ua qualità dl gu.!da, dl avanauardla alla ricerca di una moderna misura dJ classicismo, che se non può più avere un sl&nlrlcato esterno alla poeala, al ldentirlca ora con la presenza di un ritmo prorondo e nello stesso t~mpo 1pleaato, una misura Interiore duramente conqulstat.a e realizzala. Questa aUennazlo– ne estae una documentazione che 1010 una lettura lentissima e maturata nel tempo del testi Potrebbe legittimare. Allora 11 testo non la.acta dubbi. Scel&o dalle varie raccolte tu\te onnal legate da un'Identica atmosfera di conclusione, dove la parola del poeta luot minima parte alla discussione. Ecco In e ~eacea •• una poeslr. di circostanza (ma qlll paesi.a a.ssume ln pieno li signlfl• calo i()ethlano d1 perenne c1rc01tanza>: e Le ptn.son d' E.• L'uccelletto catulllano, meano t rlntraeetablle nel aonetto ad A. Rimbaud CLVI), elorto funebre ehe rl• acnte della lettura del e Tombeaux • di Mal• l1nnl, per l'lmmaatne ampia e definita, per la parola Inscindibile dalla frase, priva d1 quell'lndkls, di quello ,turnato pallldo che caratteriua, come una firma, la precedente poe,la verlr.lnlana. L' hUtolre t' a tculptt trfonphont de l4 mort - Et jou,qu'auz pura ucb jouUtant de la vie - Te, pltd,1 blanct J)Oltt ,vr l4 ttte de l'~nvle. li i1,ovane compagno dell'età bruclata h• peno l lineamenti mutevolt dell' eal1tena per assumere la tonna etema dellr. aua opera: Les spirale, d'encen• et ze, o.ccor~ du luth - Slonalent ton entrte au ternpU de mtmotre. • Sempre 11 ricordo di Rimbaud ha 11 PC> tere di alzare Il suo canto. Se uno spunto apologetico, ma dtl resto comune aJ tono di questa n.ccolta, non vlgla.aac la lirica a «Un pa.ssant •• potremmo annoverarla tra le più belle: e bellissime lnfattt è l'lnvoca.– sione a quel pusante della aua memoria che tanto vi la.sciò di se I Mon cher en/ont que fol vu don, mo vt• errante - Va. done, vtvant ou. mort, da.n, re, e,pa.ces librt1. Ancora Rimbaud &Il1trappa un momento intenso di stupore e d1 pena Cc &ur un cro– qul.Sde lui par aa soeur •>, tt.nto 1U è lm• poss.lblle fliurani Insieme la auperba vita.- Ritratto di Verlaine ma dl un poeta che uaa Catullo come tram, pollno, come e Immobile et muet dans le cage aonore •• diviene Il centro di un'atten• zjone vlalva del reale che a'lnnalza al tono tragico del arottesco, dJ. cui Verlaine ~ in queste raccolte dolo~ cantore. Egll porta ti grotteaco a quellr. alteua tragica che af. fratella nel aecoll Cervantes a Swlft, H~ aarth e Toulouse-Lautrec. che culmina, In qucata poesia, nel contrMto fra Il terrore dell'anima e la quiete notturna: Et tu qordala l'etpolr, oardant de trop gemlr, - De le crolre en ti/et endormi ... La nuU ,ombre - Vlnt. qui noiu consola quel, oue peu. Sempre in eDMlcaoes :t altra lirica dove Il p,oeta rivela. questo nuovo aspetto del\a 1ua arte è eA Ph ...•· Mentre nella prue– dente è descritto J1 dolore per la morte del– l'uccelletto caro ad Eugenie, qui appare un altro ospite della monotona esistenza del Pauvre Ullan, quando non si trovava ln ospedale. Entra. nel suo mondo que6to ml• nuscolo animale, Ingenua e grottesca (un ridlcolo doloroso) predi\ di un disegno prc,. stabilito, tanto che la sua morte giunge a colpire I' Immaginazione come un grande spaventoso delitto, In netto contrasto con la consueta trueurata vita dell'onetto. La de– scrittone del cagnolino è condotta con una saplenr.a figurativa unica, dove chiazze di colore e tratti scoperti di carboncino crea– no un frammento di vita veramente palpi, tante. Ma ecco, nel mezzo della desc rl.zlone, appr.rire tutto un universo anim a.le. la sto– na dell'es.,ere degradato chi uso nella aua Inferiorità (appena più Inferiore e più feli– ce dell'uomo) e l'1trocllà di una simile con• dialone d1 esistenza. C'è nel proporsi della Immagine, tuttavia, un distacco che acuisce nel corpo descrittivo tutto un mondo dl sen, u.zlonl. guidata da questa meravlglloa:a tec– nica tlaubertlana: Il plaulalt, je dirai• mfeu:r, fl mlaulait, mtme - Piaillalt, tant ,on crf Jormalt la vcl.z ,u,,rtme - De l'anlmol dan.t t0n in– nocenct ... Il co ntinuo passagalo attraverso un'ele– fantla.sl del reale che avei& le minime cica– trici fa rtuna;ere Il poeta a llmlU mal fino allora ranluntt dall'occhio di un poeta: . IL nou.t ltchait, le pauvrt, ovtug/e tncore un peu, - De ,a langue, lmperceptfble, ouand, d'ln,1tinct, comme - D'une JU.che • soudolne, Il rouln, chtllJ ttre, - Se, veux tournts veri sa maltresse et vers .1on mal. tre, - Et mourut, nou.1 pre,que plturant, tout blanc.t, tout 1ot1, - Stl pattts /rtlts en l'alr comme les olstau.r. In « Dédlcaccs >, pubblicato con l'aiuto di sostenl(ori nel '90, 1>0che altre liriche pos– sono confrontarsi con le due citate. Un'iden– tica atmosfera scopriamo In e A propos d'Un petlt panler •· rt"'ntre molte altre poesie che recano traccia di uno studio Inteso ad altro fine, conservano un tono più semplicemente discorsivo che le allontana da altre slm!U di qualche &Mo prima. Un tono mallar- lltà di quel« l'Enfant aux semelle1 de vent•, o di colut. che l'illfleulblle allontanamento del tempo conrela, sempre più misteriosa– mente vivo, nella 1ua. memoria: Tol mort mort morti ... - Poite qui mou- rus comme tu le vou/als... Que&to allontanarsi dal fantuml della giovinezza oltre le porte di marmo della morte trova gli accenti più altt forse nella commemorazione <ma tanta è I&parola per questo Intimo, atruggente dolore> dell'amico Vllllers. Tu nou, /ul.t comme /ult le tolti! ,ou, la mer - Derrltre un rfdtau lourd de pour– pru lttharglquts - Lai d'ac;olr tplendl seui ,ur lts ombre, traglquet - Dt la terre 1011, verbe et de l'aueugle tther. • De la terre r.ans verbe et de l'aveu1la 6ther• ...: la corrispondenza con Il llmbolt• smo mallr.nnéano non è più qu i n6 cuuale ne es\eriore: c'è dunque str.to In Verlaine un momento espressivo cara tterizu.t.o da una arrlnJtà profonda con la voce del poeta dei e Tombenux :t. Dentro questa coml)()6teua, qua.al dolore cementato contro l'lnfleas.lbllltà del deatlno, giace una disperazione che non può raue– gna~I. come nella d6dlcace a Lepelletler, In una pietosa domanda: Car n'ollon,-nou,1 pa1 les rejolndre1 Infatti, rivolgendosi a Vllllen, 11 tono è tanto dimesso da denunclare, proprio In (».lesta semplicità, la durezza e la profondità del suo dOlore: Noiu rettons pour encore u.n J)(!U de tempi fcf, - Conservant ta mtmolre en. notre espolr transi. Altrt rari •momenti di IJO'aia st posaono trovare In queste • dedlcaces • che non sop,, portano un fludlzlo come raccolta, per la eterogeneità del motlvt e per la fttquenza dell'lmprovvba.zlone, non sempre tellce. M• perchè al riveli poeta bagtano sempre pochi versi. anche quem che traccia in fretta su un carnet, un'immagine di pochi tratti, un accordo di poche pote: • Clown ttonnant en vtrltt • - Mala plru admlrable poite - Qut ,noJort Patcal ttt restt - L'ange tout en /altont la btte. In «Bonheun, apparso da Van!er nel '91, ti p,oeta riprende con dltrerente ablUtt e fortuna t temi di e Sagcsse • e di e Amour :t, che restano effettivamente tali, motivi ora,. tori, raramente !ntercalat.1 da qualche mo– mento felice. Cosl nell'immaflnata rledlfl• cailone della propria vita, contrastata dal male: , Furleux, mali ln.tldltuz, - Volct l'euafm dts mauvat.t o:nou - Ravant le pur, le ro,. dltuz - Pa v,aoe de volt ttranoe,1... siano es.st I nemlel o le amiche, Il edemon femelle • horrfble horrlble horrlble Jemme c'è un ritmo aerrato, una complutezu tn~ riore che dà ala al veno e rende acceut– blli all'altrui parteelpulone I più. minuti ALFREDO RIZZARDI (Continua a pag. 6)

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