Fiera Letteraria - Anno X - n. 15 - 10 aprile 1955

• Pag. 2 LA .FIERA LETTERARIA Domenica 10 àJ',rile 1955 ~!~!~~ 0 °; ~!~.?. Ilmessaa~io deali scrittori nelmondo m der ~ (Continua,. do •••· li ,o d,I c,.d, ,.,,.li,o ""'" qu,11, ''"""'i,, ,o.,,m,,,.,.,,.,.,; ,d ogni led,. ,d opi ,..,i., •imda di 5. Tomm,,o. ,,.i,ueo,o di * 11,~oel~'tt~i c:~:~~~~: tr1:o~~~:·d:i~~r::~ ·:i: d:ur.~":1!e tl~~t: Jm un, im110,t11io11enuov• ~;,fh~~=coi:~u~~: ~u~l~'i!· e;,."~~~::· .!r,'r~:~ ii'd':.:~~;r· d~;~u~:'/1:iodirJ~.{t~:a:•il et che a quello della citta di Dio. acquista inti• Pe1uy. ~huri,c. BunanH. Claudel. Simone nllunle .f,ÌI di,·enut1 co,i n,tunle ... Un uomo · Deum, t più 1ru:on il dru:n1n. LA RtJCeo co• (Contt,u,u. ~ Ng. 1) tkttt•, a.MM n.ZI' qmm(l"O,ti.,1imo. eomf.'tl- co raccoelleva cesl le prove che ,otev&.no gftis Talli. Eaes. rteffl ci ho. da.to La Loca.n– dimostrarf! la validità e 1'4ttualltl tlel p 4 . dieu golùnio.fta, ai M tùtto q~ll4 d,s~ trimonlo ereditato dal predeceuort. E ,1 vec?~ia s '!ten bu.oK<lthWition.e: de1H at- ::~1:~~~o~tfn:c~!;1~1f.~~~: da~~~~~~ to~ ~~~'\';~enianl SJmtri, nell'lnterpre- nultà di un troppo faciJe entusiasmo, al • tazlone di Ermete Zacconl. scriveva In pro2rtsslvamente accresciuto nel cono quello stesso 1918: < Sa.ppian10 che l'O– derU anni ed ha assimilato 1 valori ml• 1ua.l<lo di Zaccon.i nott- 1t più eh.- un tJ,rga,– ~liort dell'ultima cultura te4tF4le eurQ• t1Lsmo in MeompoNiott•, il qud.ls l,tllltl'SI· pea, divenentione a sua. volta parte lnt• ,a s tsrroriu:t> U. pubblico uNicament• pi' grante. auoi cara.ttmii patologici. Pertanto U auo Il se1no di quest'opera intesa a stat,jllre grido ftnale - Mamma, dammi U aole! - un vitale rapporto fra una realtl achlet• "°"" apa.tienta ae noK p,d auo l.ttfmJJe llffl· tamente italiana, che però rischiava di 10 d.i ebetudine: potCU Zacconi non ha ri• 4mUlarsl nel provincialismo, ed una real- leoo.to il leit-motll apMtuale dell'ov-ra, U tà. internazionale, ricca di lnnumeNvcll pubblico no" o/1,erra U ripo1to aigniftcato fermenti e animata da un !orte lmpullo ,im~Uco del.la q !omatt.da Mttota. Coa\, evolutivo, t nel quattro ponderosi volumi guidato da co,ccstti brtdalmlfflte rfl(lliatici, della Stona del Teatro dramm.aUco. Eul l'attore realiata pe-r eccellenza ci conduce sple1ano ~ illustrano quale sferzo di neUo ,bocca e MUa tomba Ml realianie: mediazione ab)Jla compiuto li critico per U Grand.Culgnol ,. ?:Cs~!!1J~~!r1!a1:~t~:!t:~~-d~~~~!~:!c~~ aJ 1nl 1t ~ ~u's b:e:.Ami~t~~~~~~ ogni Nazione e di ogni étà ~ rlcottrulta sò fin a11'ultimo istante di ~sere un pole• in funzione dello 1pettacolo e quindi di- mlata e la sua polemica sostenne con una viene la plb perentori& atrtrmulOne dtl· &ttlvità multlforme di organluatore, di la necessità di concepire lo sprettàcolo propa.gandl1ta e di studioso. Fondò venti come una manlfeatazlone d'arte e di cui• anni orsono l'Accademia d'Arte dramma• tura. La tanto decantata H~toire G4"6· tica, patrocinò la creazione de-I Piccolo rale nllf'trle du Th'4tre di 4,]clen Du• Teatro della Città di Roma, avvlò la pub– bech, scritta con la collaborazione di al• l,lkazlone dell'Enciclopedia dello Spetta. trl llluatri slanorJ. ~ al confronto uno z.l· colo, sviluppò una colosaale mole di Iavo– baldone informe ed Invertebrato. al quale, ro sempre, perseruendo con decisione lm• lo studloao d'oirt può chiedere soltanto mutabile 1 medesimi ideali. Fu veramente Il su2gertmento di qualche pttteaolezzo. un combattente e un maestro. E l'aspreu.a. Ad alcuni deceMl di dlatan~ dal auo polemica talvolta persino ecceulva dalla esordio, Silvio d'Amico, nel Tramo,1to quale tutta la sua opera fu earatterÌu.ata. tùl grande attor•, ripete dunque lo steuo ,Io rende glovanHmen-te simpatico a noi appello di Eduardo Boutet: < Il mcttatore che a un quarto di secolo di distanza lo i! aparit~, lei conl.pa.gnki 4ei guitti ri 1ban• se,Utamo modestamente. ' da; voghamo che nasca U Teatro flUOOO >. Le riserve con le quali accog-llamo e Ma la Incidenza di quest'appello 1I ~ facchJmo nostra la polemica di Silvio straordinariamente approtondltt., le aue d'Amico sono semmai altre e partono da proposlz.lonl ha.nno •Munto 4,na nuova due considerazioni fondamentali. Innan• consapevolezza. critica. zl ~tto, neHe ,ua batta1Ha per li rlnno- Seguendo ala.cramentt lo svHuppo delle ~1imento deUa soena J-taJlana, ee-11,pur e.,pe~lenu europee Ira le due 1Uerre. SU- awndo sempre affermato teorkafflente vto d AmJco st ta banditore del1a re,rla. Il la supremazia del testo neUo spettacolo, re,lsta non • 11 veechio edl~ttore •· ma ha finito poi con l'acconsentire, nel con• eolut ehe, awndo elaborato ';'"-a eonoezfo. cret.o esercizio della critica, ae-ll arbtlt'II ne ora~lca dello spettacolo J attua, I~ tut• prepotenti della reala. Mentre le propen• ;1 1 particolari, riducendo ad l:)nltl I ape- stoni di Renato Simoni volgevano tenera• ra del tuol dtvenl collaboratori, datti at• mente da-lla parte derli attori, queMè di tori allo aceno,rafo, dal costumilta al SIivio d'Amico volgevano dalla parte del maestro delle luci. Bue dello tpettacolo recls-tl. Nel Tramonto &el grand& a.ttare t U lHto che dalla sua lettera deve 8pirl· e,Il scriveva molto esattamente: cA ftof mere ti dramma vivente. Ma 111ahort pos. a teatro queUo che preme t u Dramma,· SOAO e11ere veramente Hnslbllt alla dire• 0 cui subordiniamo viaione, dU-ione e tut• rione de! reetata 1oltanto &e hanno rlce- to il reato. Per quoftto ttuuno ooglia abaft• vuto un adq,.iata preparazione In 4,na diti dallo ac9"<1i letterati, ci rie,ce: df/ff· 1CUolae ee, sottnttl al nomadlamo delle cUe dimenticare che tra i metteurs-en•&Ct· e compagnie di 1'1-0>, po11ono e.plica.re ne che in. pa.,aato non ,e l.a caooro"o male la loro attività In una sede s.tabUe. St lm· ci furono, oltre EachUo, altri letterati di pone a tal fine una nuova organlu.azlone ftome Sofocle, Pla1tto, Shakeapoo.re, Cal· teatrale, ohe può essere costituita esclusi· deron Molière Goldoni Goetke Oatro vamente con l'ausilio dello Stato, cqme del akt, 1baen. con' Ghe non 'a'ht.ten<te' alfatt~ resto aveva già auspicato Eduard~ Boutet. ,oatmutre che l'arttore e u critico debb6no Ma, ne Il tea.t~o ftOft deve m_onre, •or· e,aer loro. oggi, a metter materialmen.te etu-nge Sllvl!) d A~lco: < Il p~amo J>Uftto,in acffla l'opera, propria o altrui: ai vuol ~~llo su ctn "o" 11 PMÒ tranaagere, I che aolo tener prealJftte che t grandi autori i ut.terea,e cte_llo Sta.lo t16r,o U Teat,u tton drammatici, ,crivend.o per la rapprnen• uv'4MH1'6 d1 tl4tura t>Olittca, ma Ctlltu.- ta.zioM, la co11ee-pirofto co,n. ,erva e atru– rals. ll TeatrO, lnlattl, come Je Untvw- m8ftto. E' u modo con cui aeguitiamo a 1tll, I Muael, ie Biblioteche, rappresenta OOflCn(rla "°' •· sono parole caterorlche, un val!>re aplrituale di tutti I clttùlnt. ma Sflvlo' d'Amico ne eluse non di rado Il Nell articolazJone più ~en•, PiCIao- preciso contenvto convalidando con U suo Uda. plti viva, cht hanno onnii acqul.att• autorevole asaenio le manifestazioni di ta, le veochle l4lee di Eduardo Beuttt poi• una resta che, Invece di essere l'attuazlo• sono ,penino Hmbrare lniconoecibUL su. ne di una lnttrpretazJone critica del tea· vto d Amico, a!ténn.a la reUfloslt:• dei tea• sto mediante la rapp~sentazlone. era tra, trasle~do Il s~o di~rso IU un pia- piuttosto l'espressione meramente forma• no dla¾ettlco. < Ogo• - •1.U scrive M Lf1 le di un .ureeatlvo tecnicismo dello spet• criri det tNtro ~ la Cf':'8~ tUUa PMm tacolo. V't una sola maniera di Intendere drammattea ~ çnal < rtJlJçwa4:•: u,a.ftdo la tedeltà al testo ed ~ data dal rispetto que,ta parola (11<1 detto b•~ chiaro ...) "°" della sua lettera e dalla meditata. severa, :!a':1!!. 0 ~~~:. 0 ~:,.~':tr~. dS::. lhumlnante comprensione del, suo splri!O. acalico, pn!ICetti.etico O rimili; e Mmme1to In secor,do luoco., Silvio d Amico, ~r• '" afflao confMiio"al'" ma ,w,Z .t1liO ae,uo cando In alro per 1 Europa < pezze d ap– l4~o etimologico ite11't1o wol dÌrf lega- t)Ogfio > alle sue tesi, dlmentlcò ad un me-' ecelella t,U()z dire adunata. Pàrlar• certo momento che esse, per il tramite dl 0 ~" pubblico cU teatro vuol 4'nJ /are Eduardo Bouttt. eU erano state iniziai• 4 p,ello ai sl :ffltirhen.ti c~ lo raccolgono, mente trumesse dalla tradizione Italia• cf:! lo collegafto cM lo JaNno uo B p(Jr• na e che nel solco di quella tradizione lar'gli dG pHtà wol diP'e ,copriri, ·,,.. e&t•• dovevano rimanere per risultare vera– •ti ,emi~ti, , piff tlobiU; vttol tir•, •• mente etlkacl. Se Il teatro ha la sua base qu.at, i alfflt_ims,lti. /oaasro, aopiti e ft4'CO· ~~n!!:t~e 1 : J~e,i:a~~~~:~:emlr:~~~a r~r~ ,ti, naveglsq,rU, nvelaf! l aaaemble4 t1ma: matrice. Preso nel fervore della pofeml• ttq a ,e.. 1te11&, farla nco1t0ace;• :!/~ ea, Silvio d'Amico ol,bedl alla su11estlo– ,og~i ~" P:U"• Mti. l1U a.api '!-' i,t,lo !' ne di un v•eo cosmopolitismo e lenta• alte, fare ,n,omm.a, OJ)(WG er•lJç : mente rischiò di perdere ogni lntlmo con• E dalla prtmnsa della e rellflotlt~t d: tatto con quella cultura della quale era teatro cosl lntHa cUa<?tndtun. lmpo •n" pur partecipe. Già In Maachere egli aveva C?nHCUtnza: < ... u"4 òa.rattenalko 6188 • affermato: e Non. abbiamo una gP'ande ~• (~l test~o) - lal'lve ancor:9- SUv_lo tradi.tiott.e d'autori drammqtici e comici•· d Amic9 ~n I•~~ al T~ro - ~. it1. !::h;E successivamente aveva definito critica• temp, • ,,. tuth I iuoo1u, rimo.,t 4 • F. ,nente questo suo atto di sfiducia ahri· la stesa«.: Jl Teatro t la~comuni.o"- d un buendogll una estensione che a noi ap– pubbllco con uno. spet1a~lo .viVfflte. Po• pare Inaccettabile. Nella Storia del Tea, ato qlf8~0 F:'ff<:'pso • /tliCilia31 mo ON"1"'1)0- tro drammatico, portando all'esasperazlo• re cM • mod• ~• ~1t.'-4er U COM8ft:So cfuftO ne un'Interpretazione che era stata già del lo~la aOfto due. s, pu.b f4re_ a,z,peUo al. ,uo De Sanctls e del Croce, chiudeva entro ap1rito,, o at~ sua c<s,:ke;n poa~oKO rys~ ristrettissimi confini li respiro poetico del gUan , em.tun•Mi piw 4-ZH, o gl ia,Hnh Jkif Goldoni: e Goldoni l! un 3ettecent~ta, · baad. ~ pe-rèib_ "'-"'e pili del Ttq.tro fnliJ Goldofti è "" contrappun.tlata, Goldoni Nl::r~tiar• Cl tUt. t•mJHO o a UlltJ cua è uno atretto 1)(1rente dei muaiciati del 4' < Una {~~ ,dt mal'1fare > o < u11 tem· U"/e~~~1:,°pi~:~::1,!~ n.!:nu~o!~~ ~'i~Ì:. pio,: ln questa dlatlntlone reclsa.t la spie- atanco, senaualetto 6 tutt'altro che eroi• 1azlone 10,lca della !Rtranslgtnu critica 00 . 6 nelle ,ue: pitture "o" ci dà n~ cam• di Silvio d Amico, della aeveritl che rll t pi~i di ~ atroci nt modelli di virtù st\ta apesso rimproverata e che a torto altblimi ma. uomifti e donne nella loro t stata sca.n\blata. ptP partlalanerla dal niediocrit& :t. Ed ancora più lnxlustlftCatl suol inon pochi avvenari; ln questa dlstln• In Epoche det Teatro italiano si ripetono zione t anche 11 meccanismo della 1ua po- gli interrogativi con I quali nega la poesia lemlca vt1oroaa, lmplac~bile, lrl'1duclbHe tragica dell'Alfieri: e Che mondo ha creq,– ln dite-sa di un teatro d a-rte. EJ-ll pene. tot A quali peraonaggi ha dato vita I 1Uifava glt eversol'i del < templo :t e noi Qu.aNdo ai evocano i nomi dei maaaimi e non sapremmo davvero dartll torto. Se mi,.imi drammaturghi d'ogni etd, ci wn• or,! sentiamo che 11 divorzio tra la lette- goi,o incontro le flaioffomie delle creatu• tura e 11 teatro In Italia non ~ lr-1'\medla• re da. eaai fogoiate,· ma quando ai evoca bile, se Ol'&'I setitlamo che il teatro t &n• il nome: ,uo no" ci viene piutto,to incon• cora ~na vocazione culturale lo dobbl•mo tro il volto di lui, la. vita 8 le avventure esclusivamente- àd alami poeti, come ù,d• ,ue peraonaU, i auoi per,onali atleg,li e il PlrandeLlo, come Ugo Betti, come Re- ire e oriai e tumulti I :t. Del teatro Italia• nato Simoni. e ad un rrande pelem1sta, no che Invece dal Poliziano al Tasso, dal come Silvio d'Amico. Gli altri o hanno pro- Ru'.uante al Machiavelli, da.I Metastasio ceduto sulla stessa via o hanno fatto del al Goldoni, dall'Alflerl al Verga, dal Man: teatro ,non diciamo proprio qna < C•H. di zonl al Pirandello possiede e una grande malaffare•• ma almeno una rinomata tradizione d'autort eomlci e drammatici> bol:aeg~rulenza critica di Silvio d'Amico ~~~'aia ~:.if~ul~l~c~~o~~~!~a~a~e;t~ ~~~~l~~~~e~~a 7~tJe~~l~~lf:~';:o ~ ~11/t~~ntaak~~ ~ef1~e~!a";,!&te ;:enns:i masti innu~erevoll esémpl clamorosi. De espressioni. La LocandJera, messa In s-cena da Vlf!fl• Ma quale le?Jone. se ~ lo specchio llm· llo Talli per la solenne IQ&U&'Urazlene del pldo e fedele Il un'autentica personalità. Teatro Argentina nel 1918, scrlase, travol- non ha. con t suol meriti, anche I suol eendo tutto e tutti. nel su.osdegno: c •••• che limiti? Ed II rlcenosclmento sereno di tali la riforma goldonwina 11<1 ,_tata. ve-i:am~- limiti t n solo meno per Intenderla In te Gttuata, e ohe U auo spinto ll'MS nu.actto tutto U suo valore. In tutta la sua dignità, trionfatore neUa aucoeaaioo atona del M· in tutta la sua verità storica per conser• atri comici, ci par dif/ktUe, nott.0at~,.t~ i varla viva ed operante nella' propria CO· 1~nuali di ficeo, ~oatekerlo. L'indwtrut• iclenza. ttbUe mentol,tà ant~ p8"'a~t• t1tU~ra nel• La lezione talvolta dura, ma sempre la maaaima pa,rte M, no,tn attori, e no" Intellettualmente noblllsslma di Silvio aolo in qttelli ,che il chiamano Novelli. 0 d'Amico rimane come una pietra mlllare Muaco. Utto d• loro che ~ Jam.a; d~ at~ nel cammino della critica drammatica dioao, ~n. ~ aoate~uto 1n queah o~rn,, ltalla.na. e noi 0 ~,gl. dopo la scomparsa GO,. copia 41 b1.ge1tu1 paradoui, cM l ope- del mae$tro abbiamo U dovere di conti· ra d6U'qitore • Ml tutto htdipen!Unle dq. nuarla. ma ~lportan<fola al suol principi!, queUG Ul poet<!'I E ohe OOM ~ _(fusaio 88 riascoltandola nelle sue esigenze fonda· tt.0n un tro.~ato1161ltO della aoltta oonae• mentali alla luce delle parole che Eduar– ~lone, per pu, l'attore intende aertn111I 4e1 do Boutet scriveva ne La, mia folli<J: e lo teato no,i. ,,. alt;o modo che d'u" qualelQ.• la. tiedo. la vedo, ai noatri giornl più che 3i pr~e.,to, da ,m.po ~rare del~ ~,:oprl.e mai, que4ta. 3cena cft pro3a quqle la eogno: :::;g,:~~,t& c3:nc;. ~:i;~v:r~f~~: e ltallanq,, italiane,, ltal~n.a ,. aato le tracce, ,lJettde in propor.e.on , ,.,. GIOVANNI CALENDOLJ ca Gino Biar •• iicuren, tu! pi■no rtlii§ioio. Ali, bue de). Well uprimono l'1nti1 rtli.ioH di ehi viva che dici di tuere Dio puO u~rt muso insitt111e i tuoi cori formino un dittico chè polrebM l'ordine f: I■ ricerca di un npporlo di ,intul. in ptoS!imili o 1!ro111bn tlell, C1ttedr1le. ma con l"uonio il quale dka di uu~re di vetro. rec,re come itcrilione quutt puolè e quhto :,;0 r~~n 1 ;~~::~ ~-.::~:·~:::r;e~I: tlj~~~~o~~ ;:dedl1~r~:t',d'dl~e~:h 1 i" d:l~Ut!~i.;:: .. "bii;:i t 1 :1n 1 ~:~::i/~i q~::re 1!cc~~e;:H~!e 't~:11:0~ m:•ol§:~~mte~~~·,~r ~ttp1nt1 pèr la Téauta _ co!i il Critto è I• ainthi tuprema di tutti cri,ti1n1 .. PerciO l'opna loro, nel mome,110cui- 1nonflo.Ei§linon rim,ne per i aecoli 1vvtnire, dello Straniero, Sii preparata per lui che H gli uomini,. min,ntt e perentorio. •i hilupp, 1ull'u~o• t:•,meuni figura luctnte e eriat1llin1, nella cui come fin dom1nde •· Neuuno dubiteri che da Cri110 come uomo mtnlo della ~•h·u.i,. della predutinuione, del- luce Ol§ni COtl è chiari come cria11ll0. Un, continuiti di problemi, in forme ltt, je~!e~ ~bt:.iJ!i : 0 ;.~:i c 1 :n:::t,~°C~ill~~-'~~: 1 • t~~i-: 1 !io~: 11 ;u:~id 1 :::i:n:u:,~~ ~~n~~i1m1 mi• 1t1:\~:n:i 1 ~e;~~d~·:::o tmr~~&:~~:. 't~iu!·,_,~~:: :::r::.~~1i~u~l:::e: 1 d. li!~t~i:=~i~"n.:u:h! 0 o~ ne ,bbnccii I■ fede. n6n 1olt1 e privo della fe. 1lho della g-ruia: o,1ni formt di vi11 ti e.pi• ti du,-mil, anni: e il mondo che c'il viuuto bielliv1menlt riceru I, veriti, noti•mo aeJli :~ei;;li~;.i.m:~,::a1::c;:ict1 1 i1 :~~n~;ie:i1: ::~: &eePe;y.·~:~ 1 :::,0:t~;::~nd:n!:ut,e~ .. p::;·~:: ~::::e!oi~·':efl~ 0 1 1 :;i~~:,_i~,.tq;iil~h:::; ~i! ~ri:!~,:i b!t:j•:h!1 d~' 0 !1o~~te~:"4:ré.~.! ~!Jhi~;:~~io ,olo di una natura corrotta e ~:/ :~ii: ic:~e;~in::o;:!~e:;;-a~:u: ~l!,:~:a;i d~j :u:~l!&l!:':!~/~t1i:!~i: :i'~•~:J: !tt:i:,.'1ri:~~ :;:~ic:!, ~:::;!~,:roLW!rd~~: !:~:::t;i,~ In un «ntro um,ni•lict, come fire11. ~e.il Fi• 11ntimento in un trionfo del Mltluo dell1 Ca- 110 fuori. tivo. cino atudi1v1 nel be Chridiana Reli1ione è nel• rità cht scaturi5Ce d11l1 pielra del C,lvuio. La lct1imoni1n11 di T. S. Eliot non e meno L'Ottocenlo initlCR i tpiritu1lmeate le11to la Theolo1ic1 platonico la continuiti tra I■ ta• La conttmponneiti di tutti i tempi nella le- scoocert1nte e reuionuia per la turbi teti• 1 Newm,nn e nella poe.,i, rèli,-iou t: Hopkiu, pienu che precedette rJncunuione e qui Ila de IO ha f,ort,to • ti1nificue I■ prettnu di licà: • Pouitmo individuare lH momenti pn- quelli fi1mmi11ga• Kirkei§,i:ud e nella poctia &egui111I muuggio criui.no , tutti al Golgota. ,itivi nell, ,tori,: quello in cui i criatiui tono ~ Guido G•selle, quelli i111i1n11I Ro,mini • k prtoccupuioni dell'eli rina,cjment,le to- M1uri1e, cht Hi aqoi penoun:i del rom1n• uni minoranH nuev1 in un, 1&cie1adi tr.di- 1 •I MHzoni; letti coti univeualmenle aoti no in reluione ,11, rappretentnione. del 111,on• t:e parli dtl pecuto come ptt!Hlo, dr.Ila nllu• t:ioni po1i1iv1mente p1g1nt: quelle in cui tulle che un lettore anche sprovveduto cono.ce. do. Il conctllo di ,utorita divin,. di e,J)eritn• ra decaduta. del bi1cano di Dio, nHlè Parole lit tOC'ietì puO chi,mnti cria1i1n1, ai• riunita Difficile in anticipo 11:gft1lare le •oci CO'D• :u cotmic,, di dipende.nu lr, 1utori1a civile e ai credenti h, ricapitolato li tul fe.dc. in un 101corpo, !i• rliviu in téu~ e finalmente lrmp671neè c-hepoUtlno i" qualche modo cen• de~~~:.•·,~~:r~~~::td:\:;o:;!!fu"1:•·1~:;::: ·.:.;;,,...--c-----'":-1t. l~~'r.,-,---,:,n-M,.-.~--c,:- t~~:~.,~~{ n":,~::e 11e~:i:~ 1 ~~H m~,:~", ~~;;:i-: ;t~~;:i,;t:: }~n"de;~h,i;,,m;::::? Sf:;:,n;:n~! \ ' !/:hi,:./ 1 :~e:n:,i:o~~:np;~:l!e d:°~;:\'und::i~a: =~ :~ tOdnitRt.D'H edroione, i. 1truttura co~mo1ra• 11,,-;.---e,-.,.............. ~ t:ii:,~n:t y!:::::;t~~ M~!~:ie g:r u":!~':-~ v 1 t 1 ea):oli."\'j 0 co~ce~~/,~;,::~ 1 : 8 ~:•:fctr:i, nd:i la Sto,ia di Cri.sto, di Gionnni Papin.i e il c.rìleri&di nlidita per la propria uittt1u1 ti tifo bilancio iuli, noslr:i età dtl Coi - che pont Ì!I ragione della natura a di un tempo co1°è un mondo fuori di Critto - 1pie11re nero. E' tempre l'etica del bene• ri&e1tt11e il 1'1n11i10 1!11 gr11i1 dtll'Aiuole bruciai. di ~:,::i~: n.e~c:: nd n°e1f: 11 :;!:.'~::"d,~:~:~:~!~: 1••---11 ~lRi!::!~o B~:~:,~i e'~uft.C::'o:!~.\!.~:: con l'Aulore della n11un e della lrui1. Mi- di Giuseppe Onghtrelli: ,\fio fiume o,ieM fu. chel,ni§elo mi~un d, ciO il Hlore dell, Tit,: C'è 011i una letteralun che eumia, le • Deh fammiti vedere. ìn o«ni lttco ! •· situuieni piU varie del Cri1to veduto nel pee- E 1111fine del Ci11quectnto. ntll'ottu, P•· ellore. nell"uomo c.he tolftt. ne.I unto. a1lla ltliu del Tu.o, c<>n I, celehr111ionedelle lf· d11iu1, un rie.. me vulisaime dell1 lell•reluu mi pietose e del!, liberazione del Sinio Sepol• del 11cudo1io in quanto ripele il ae11a1flo ero il tem, crislieno p1le,tinest attribui,ee ■I• ev■nselico: (Mo1ni/ieal di Bui 11.Ceni.uro ,Ji. l'umana convfrenu im.portlbH e 1ianificat6. Di& di J. dt la Var■ndt. Mercelffli .S.11.te d i L, cuhun e la Yita dif1naono 11 terra de eui C,lves, Il Porroco di La Motte. Cielo e ,.rra •i irr,diO le llue111Novall1. Cervanttt eemh•t• di Coecioli); u.. Jetterat. re ,ui preti operai tua • Le.paolo rer la difua dell'Eurepa cri• e ,ul Critlo nelle fahbriche (Cc1bron i $enti ttiane, e diri • Gionnni d'Auttri,, dopo uer nnno all'Inferno), uh, ,toria la1tu1ri1. 11 perduto un hn«io. che per la fede era pronto più ampia e la più nuou ia h1li1 eh• r1ecn- • dire ■nche l',ltro. 1lie documenti e da l'nvio tcieatifitè 1Ue Si pula, per 11 lo1iu dei tup,ui dii Mt• ultuiori ricuche con Ciuteppe De. Luci. ~:.:;:a:l 1 ~::~i•~i!,:~ ~~ii~i : 0 !:rt~=~-~ fone l1 potiaio11e delle lettere pii.a 1alh• alle ,,·ilttflP() ,duho dtll, cetclenH umina, P•· tic■ rhaaae. qutll• di Ntwn,11u1: • Ceaotttle nendo 10110accw, la Rlform, eattolic.. 1'11 il ,o1r.--<... ~lm~:'.ii:pl:i,ft~e ft°:: c:=:c:~b:n~:::. u: luol§o comune, alimentato dii bi10«np di l§iU• ,·uitt, tapate che tipi6ci Tiffre in UH ,o- 1ti[icuione per i prt1tu11111i,ri1ult1 lfomito cieta importuu t pet1oH e dttidarere che il ~~np~v:·,. 1 ~J;~ ~n~~:• ,~:t::~~~ ~l~~r7~!:: tn11po p1ui pmto t che ven11 l'er, ehi Ti ma una minifettuione della Titl. c.he conotce ti liaeri d1 queslt noit? S1ptlt ehe •noi dire l"Htui e la Titione, I, Tit• unitivi con Dio, :-" •-"""-""- ;~:': ch: 11 ;:~':~~,::~~••::e~\~~~:e l u~•:~~ l'taptrien:u mistica tlr■ordi11ari1 di S. Midd,. ., _. / , i •imealo import1nte: tutto ciO che .-e le ri- len, dei P111i,di S, Veronica Git1li1ni, di S111° cor-'• •i mtltt in auuulto. ed e il prima pt■• i: :~-~~=~ 1 di ~~~:b:!:: 0 t1~U~rd~:n:;·!:1 ~~: ., ...,,,,,. ti"o che nj avete lev,ndovl d manine. :1nv':u':, 1:~::ia\:n~uJ:l;?1~:m 1 : ,:"~:~:!~ ::~ 111.-.. .... """ ...... "'!-!'"" .. ____ _, '/"' · '- rt~1'r:er e~: "!~t;ivcth: f '!:~~ 0 o \ d~o\f•Ì ::r~tr,::~:n'tt 0 r:;~:Ì 1 ;:;::gt::,~~::" d~t Ptrfcle Faalnl: Croeeflaalonc ;:: 1 ~.:,c:i1!°:11\~:oiv=-•~ii~==i ~:r-:: :~~ !i 0 ;r~ :~::~. 1~:·:\i~ fi:;pdr:i":o:~::· !';.: • Sall'eMmpio dt:11, m111ior parte dti no- il momento in cui i critli1ni 1100pOMOno-- ~=:·:::~:i.hiÌ :unod:i-:'re~~ ;~d.p~d~~l:.J biaol§nl dormire aino a quel 1iomo •• e rito!- ~~~ c:: 1 ::.,i:c~·.t1i:;!::rt!:m:i!~'1e!:~·:::r:: :':o:::si~r:::i:!i!n~.n:n:~n~~::bit; 1 •J:c~: e lutte le ,ue emoJioni lr&\'lno ia YOÌua eeo ;; d:t"i6~nr~S:~to:i 1 !:io~•emi~~r=o~tGt-~i t: itlinto. d1ll'aoaon, •• N Il Cthtlnetl•• ti tocitli che ha ~e»ato di UMrt crilti1■,. ... :~: 1:ip~~~~:·c:: 1 p,:i:d:~~1~ii~~ e'::.~: 1to... ,;oi1 elem, per ua giorao 4i pron IWl1 :,~~:o hr:~(..:hr • .: r =!~~ 0 ::,:- ,nu:~: ::::on;ip::~u;!:.~~ 1 1:n:e.:·::.: 1 .t:: telo qu1■do n~te cbi1rilO il mlltero. terr• •· mel~i. id ... 1' dl ~• ID alla aofb'• ,.. ranno il quesito... •• endo che ogi la OMth Ooutè •1-to tl'Himo i i■ ■ol, qùùlo N.. La. t,uione i•t~rior nella ,tori•, nell• ~ ten,, • ~ ettltura •I• ,eneralmente ■qali••• ... cbe. per :i,~re no~ 1:i"t.-::.~ 'tll :::::-:1~~i1~1 1 :~~~:·:;e!~~~i ttb,:, .. •" ....... ll!utt, CL",e,a. '"m,·d~,,f■Ce,61<11il:,lita·, CA~,--,·,. :::i,P,;:.t1N:~er=1~t!i,=!li;:~::.:: ::u!a!:!~•!: ~l••~=.bi= dc::: • d II bi , d Il' - • • perché un• eultun ne11hva perde .-lieiui d lt i d ut'll 1 11• &a. :J::;:.,~iI{~.~r~~::~: .. ~ !=:~: . :~: t:. :-;!·!2!~r}~:~=p~~J~::•;~. ; : :::;:!' - .:::'.i::··: ..;,~.:=li dr~:..~:.-: : ·~::!:-;.-::' t?!!; ~:ii:,1r.'7i:: .. f:::;: tunli o contro nllun che f9rm1no o,ceuo rina da Siena. di Tttue D'A•ili, del Cunto ~~~.:~i:n:~te!~oc~l~:i, f:::,.P~ha• ,i.' ,r.i~ notln ll,li1ioae •· dello 1tudio più 1pp1uion1to di quulo tecole. d"An. c-reiu:ione di unii nuovi cuhur• crllllH■ e Lo .erittort vive in ruhi quut'1111i1 tq• uo1i':1, 1 .e~:r: 1 ~r;i~· 1 r1Ji:~:p: 0 ~77;11~:: ·!: Bet'111no,, piU di lutti i conlempor1nei, l'acttllazione di UDIIcultura PIIIDII. t:i:· ,.<vr:~;i:t~~n~:Ìe 1 ·:~d':~t1.i:h~:,~l ralt e rtlii§iou; og11iodierno 1iaten1a. ■oche • ~h~':::~~dt~l'j;"'~,!e!a:'::! 0 eno:h:ui! m~~~di cfr::~ 1 . 0 ,f':n i ,:'.\~ 0 .d~ :::; 1 ~ c~:;i': ,i, pure con ali atinelli. come alermu1, af. ~i:~:io:: 1 ~i: 0 •d:.fJe';, li:t:d 11 ~;!~:e d!1i~•: 1 !: Critti■ne•'•• ■o■unci1to •lii dut, -'i nacet- 1nen1iche ur■nno re■lii11ti 1ohaato ■11 cono ~•1!l::•~;:::n:,mit :~~°:/ ~.:Ctt~:~n~:. pitalt import1n&1 che dttidera ,nribuirt d ::tì:èJ::,c!::~/ 1 e ~J°n~fe hd•,ir:•~;,: 1 ~ 1 il'':j~ !i\,~::f::.ie generuioni 1ei1lier,.l,ben il Cri• nèll'uhimo dti lil,ri del Nut1•0 Tut1m1atc, ek• ::~~~r;:/i ,1T:i•it:i~n,: 1 ~::::~:md:·1 -~-~: iuli a pi.. , hrucie. E 111erit101t conduce UH (Efi:~u3:::'em:1~~J:i1:i ,:~:r•,oci.e;;~::~i: !iu:."i1i·A~:!~~~ ch:i llchli:r;e.• 1 :: j!i~;1::: ch_ntole dichiaruioni che ci dinno una qu,1- ,?~~je ~\ii;:;~Ìo ~~ :::~:iù /e;;j.~'i:;~ della Divina Com.media) lo«I •il mit1aro tiella siona: • Vui Domine Juu • il fUDto d'1rriTe ~o:C:r'-e."itfil~~~~::: de1;::~1~!i:;ia~::~t '°'t° fuori della Cluu■, • IA Chieti dilpose bcljmnione e del martirio, dall'iosmol111ioae • cui mira la latter~;~V:r:~;•;~I ripot1no tulraccettuione e, tu! rifiuto della ri• de la flol1, di tuUa 11 pula di l§ioi, n..,.. della 1ioì, propria dii cri1ti1no nella dra•• ,.,., T!IHione di Cristo. Goethe. 1vveno ti Cri,tia• f:tt:O •eo::::tedi'':! )-::!:~ &'::~ :~:tr:"i: ---------~------------- nuimo, pone il problema dell'1pottuia Tedtn• done nel prott1t1n1ttimo l'ori!§int, e comprue il valore dell1 8r11ia celebrando in Poesie e 1·prilci i ucr■menli: Toùtoi ritro•O M 11~110 ~e;ntl:d:i; é~il~:o,c:°::~oe :t:t:"!~1:,:!r:-:r~i ladro 1111le eroee. Come il J,dro, 1■ch'io ,.._. ptvo di ner viuuto e di ci>nti11barea •ivtre m,le t ,·edtYOche 11m,agior parte delle per• ton~ IIIMne • me Vil'Ull come me... E t(un tratto iatt1i le paNlt di Crilto e le compnii. La Til1 e l1 morte fini111nodi app■rinni un m1lt. e da allon invect della ditperuione. ho ttnlito I, feliciti e la gioia dell, Tit1, che la mortt non puO alterare•• · Do11ojev1lti,pur nella tue ct,ncetione 1!1vn– Jil1. rone ,I centro della l'ila Critto, il mittero dille Redtntione. il dbeort0 della mon111n1. • A voi negll<lti di Dio - .criue ot.l1'1bbouo dei Dimoni - aon ~ mai •enuto in mente cbe tulio uttbbe uogue e peccato nel mondo ten• t:a Critto •· e mori ,piegtado 1i figli lì para• boia del Fii§lio prodi11;9. Soloviev prOtel§Utdftrm1ndo che Cristo e il miatero comune • tutti !§li uomini: • Il Cri- 1tianuimo ha un Hnto proprio coottnuto. in• dipendtnlemtnle d, tutti gli eltmtnli chè to• no conttnuti in lui. que1to è unic1mente e to– lamente Cri110.Nel Critli1nuimo come tilt noi tro,·iamo tolo e unicamente Crialo >. E Ber• diuv, che 1piri1ullmente discende da D01to- t::·;~i~ ~e~:, ~=~:v~':h:i:~i:1?in:~:1:0 6~0!\~t 1to l'uomo non è tolo, m• insieme a tutti quel• li che h,nno a,ruto qut1t1 ttperienu. t a tut• to il mondo crilti1no con rii 1pottoli. i tanti, i fratelli io Criato. con i vivi e con i morti. Noi formi,mo I■ ttirpt di Cri1to, un, 11uon 1tirpe tpiritu1le che ditpont di u111 ra,i:ione cristiani, ben tlivcn, diii, ra,rione limil1t1. spiritualmente urn1n1. -.. Nel mondn Ml-Mo dei primi decenni di què1to ttcolo, nel c1povol1imento di tante fonnt e htilu•ioni. nel!, terra bruciat, da eaoi&mi bn.i• ~••lichtd:i :Tu:'~e:i\,~~t~i: 1 :• cte v,iu~,:r.~:;:: n1mente ,eoovoha, anche nell, TOCedi Bl01lt. 1r1e ancor■ il tuo fucino noli tcrittori eo-me h•anov. d, q11c1lo•uo bi1og-nomistica di u11a tratfi,:ur11ione del re,1,. interprtt1tn n,ll'tti• ce e nell1 fede cri11ian1. Nella letttr■lura moderni aono in ,:ioeo le forH p{ù violtnti e libere che la tlori, 1hbia conotciuto. m• ridurre all'uomt1 ribelle I L'Ho– me ree:oh, o,rni profondili -'~l1'1nim1. ten.t• indi•iduune le origini. è 11lt1r~ troppn prt· 110e 11merui1n1cnte il fono. L1 filosofi• del• J. tloria inKJin• che oui !"uomo ,·uole riù di orni 1hro ten1po • uni ttil§cnu di concreto in{iniln •• La denuncie si orientano ,ul fluo che l'uo· mo ha capo\·oho I, re1hì; con la 1eient1 tt ne è imp1dmnito; tutto 111on 1v1nti 1111,ua \nttllii§enu. Primi lui dipende,·• dal mondo. ora il mondo dipende da lui, S01tituito l'uo• mo , Dio, 11rebhc un modo di pennrt aempli• cittieo con1-en·•re un po1to 111 Cristo. J.1co1cienu o trucuratuu che ti■, qutl cer• ::r~:~r~,;1~;r;;:,. vi~:;~:: 1 .:ì,: 1 ":;~i!~:. L~ "·oluaione <1ultunle, il con«.llo di proi§rtHO non tono di ,iulo ptr imm1ginare la pottibili. 1a di un• cetcie..nu •"•loriuata, se.nu I, rirc• rog1th·1 e il ,igi\lo di Cri•to. 11 ltmpo moder, 1ioia :t. Claudel eh, 1nDH, HCea•• l'upnuine di Gide, I celpi cli 01t1.,.rio dtaucia ~ au1 volti i celpnoli della a1111tnt.. e Le: •ostn 1cneruien1 1111 n'e,pera tr,■tli da compine e h1 d1 ripar■r. alle celpa ◄i ]uelli che ci hanno prece:dut&,di cui vedi••• 'f'ri!"J:rt~e i 0 'I~i~~: ttt ::·t·c.ucourt, i Zola e tani quuti nen 110•0 pi1ai else cli trittisi1, di ■t:111iOne, di acatticitmo, di di, ,pernione, di peuimipino, di irritioae ptr hll• lo ciO else e 11no, buona, eap,ce di iducia 1 di 1pcr1nt:a. di 1ioia nella nltljr■ um1n11,. Se l'uomo non vin di 10)0 pane Tina 1ncor meno delli ttl§•tun chè gli fornitcono in puto !§li illustri aerittori di cui ho tat:é scrillo (con ditl§lllllO)i nomi. Aoatole Fnnee e l'ultimo di quttt• triste icenia•· Mà dalla dtnuncia Claudel pii~ ,Ile me :;~:~~~~ilitf~Lh~e;;è,: !~! 1 m: 0 ~:mèro 1 i~i:~P~: mende piU chf in ogni altro ,uo libro l'1aim1 eh, ,·ive della 1imbologia e del mi,tici,mo e ha hitogno di pulare con Dio per ti e per !§li ,Itri: pu i muuulm1ni. ptr i p11ani, per ali ,brti, per i non creduli. La noat1lgia delle anime ehe non h1nno fede e che hanno compre1t1 il 1i1niliu10 del!, ftde cantteriz:u l'open di Simone 'A 1 eil. una ebru infermi. p~11otg-uit1l1dall, lotti raz• 1itta, 11:etidtrofl di cono..,ert e aervirt Ditt. 1\'ell'auua di Dio - !attere indirinate ,ll"u• nico prete incontrato nella TÌta J. M. Perrin - e I, 1tori1 di chi nvute l',co dèi ulori ev1n1elici t pone le •ue fone • ttn'itio di quuli richi,mi. Nell, leneralura ttdetc1 e'è 1, 1tu,1a noat,I• gi, per un pu1di10 pertl1110 ia U'erf!I di A,cohate la coce - l'inc1uietudine reli!§iosa moderni rifle.u, in anticipo nella Tit, del pro!eta l11i1 - e di Ba,nadelle - che np• preKnt1 l'abbandono ,d una potenu intto– rabile come quella dalla Vtr!§ine 1111crolla di Lourdu. Kdlr.1, l'utitta che .enti ,e ,1,uo come sOJpHo ,Il, cond1nn1 dell'eti1i1, non e meno ,•olenteroto di aeoprire • qu1le Tribu11.1lt deve pruentart la su, i,t,nza per Ustrt Il• &olto: tt t1itte un• !erra _promeu, ,I di li delb no,tra e.1operianu (U C1J1tell.,) M ,aremo chi1m11i a 1iuati.!ir1r1i ,vanti 11agiudice t1ne• 110. che non ci inl§lnnera nell1 aenltnu ( Il Proce,,o ). Voci di ricerc, che ai 1hem1no a quelle celehrati,·c dell, certtu:a negli Inni alla Chie.sa di Geltrude Von 1A Fort e n&l§li aerilli che pongono il rit11me del Cri1ti1nui 0 simo, diii, ,·it1 di Cri,10 ,Ila liturgi,, n,J. l'open di Rom•no Guardini. Il mtecanico procedere dell"qomo moderno. il rlinlmÌ!mo delle rifo11ne 1oei1li. itli incen• lri e le esperienu 1llarp;11e I dirmi!ura nelle .-olenie t nel pro11rio p1c1t t1fhono 1gli ouer• ••llori inglui e ano.erioni delle lettere mo1h·i <li 1imp1ti1, di morali1mo, d1 ironi, per una riconru:1ion1 moderni dell'uomo. L'a1notli– riJmo e l:i ripuhlone ,Ila fede 1unedtce • Skv.w un nuovt, prf'ctUO di Cri1to f,110 da Piluo. Chuterton ri:,ponde, ~r 1hra vii. 1I facile u11ari1mo rniontlht1 riehi1n1ando1i alla respon$l'ibili1i d11l1 J)f'nfu~illrtt intel· leuu,le. 1:11onio elemo ri!pecchia lo 11110d'1nimo "COME IL SERVO ASSEtATO ANELALI.A FONTE" .. Bonjour, mo, joae di .PRIMO MAZZOLARI

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