Fiera Letteraria - Anno IX - n. 39 - 26 settembre 1954

J mano!-.crnt.1.anchr se non pubhlicatl. nnn ~, rf"i:tltu\$:Cnnn Data 111 sovrabbondanza d1 licrltt.1 che ci pervena:ono con l~pllc1ta r1cht~t.a di H:ludlz1 particolaM, comun1ch1amo agU lnteressa.u che direttore e redaZ1ooedella Fi~ra sono assolutamente impossibilitati a dar riscontro a queste richieste. LAFIERA' LETTERARIA GALLERIA DEGLI ARTISTI ITALIANI * EMILIO GRECO Nelle opere sue, sentimento e intelligenza, razionalità e pas– sionalità si conciliano sotto il dettato di una disciplina inte– riore che è in sostanza rispetto profondo della persona umana Alla pari eon • I 111aestI.•i ( EmlUo Greco: Ftpra. In mortmento Enilllo Greco: Uomo Idratato EmUio Greco t uno dei pochi grandi acultori contemwramri: e aU'estero se ne soo,i. accorti anche meglio che da noi, come t provato dal fatto eh~ non esi.fte rassegna internazionale di scultura a cui il Greco non venga sollecitato a parte– cipare alla pari con i e maestri>. Lo sua opera, infatti, ha già 1m posto nella sto– ria delL'arte di oggi: twn si può igno• rare, né sottovalutare. E' un'opera che risponde esattamente ad una perso11ali– tà bc,i. precisa,· un'opera, ardua se vo– gliamo, di f1uione delle due 111assimeaspi• t razioni della scultura contemporanea: la solidità, il vigore, l'ìmpassibLlità ,nonu– mentale che han trovato in Marino Ì.'espo– nente più alto e la pateticit& delle caden– ze, la morbidezza atmosf6"Ca del model– lato, il timbro elegiaco dell'immagine che hanno nel Mamù L'assertore pi,i conuinto e perciò pi1i lirico. Emilio Greco ai mriove tra questi d1UJ apparenti inconcilLClbili con indipendenza e con rara feli.cit& inventiva. Trapassi aoavi e sottigliezze eleganti (ma non pia– cevolezze esteriori) convivono, nella sua sc1ùtiira, con la robustezza e il peso del• l'impianto; certa stanchezza psicologica dei suoi ritratti, specialmen.te femminili, che abbandonano il capo 11ù lHngo collo, talune in.afferrabili afumatltre di sorrisi e sottoli11eutiire affettuose di sguardi af– fiorano e s'impongono nel tnodellato lar– go e sicuro, a oosti piani, architettati con un sentimento di perfezione geometrica rigoroso e commosso. E doue l'uomo lo senti vibrare col soggetto vreseelto per quella simpatia che iJ ragione del ricer– care una data fonte ispiratit"', l'artista lo senti dominare con limpida risolutezza la foUa delle emozioni, tlisdplinarle, pii– rificarle, condurle, infine, ad esprimersi coi termini propri del ling11.aggiosculto– rico, senza in '11tlgm1.ze senza compiaci– menti. Sentimento o intelligenza si cono• acoo e si rispettano mirabilmente, direi, nella sciùtura di questo artista del quale a.vvedutanumte il Raggl1ianti Mise in oo– lore l'aura ellenistica. I disegni di Emilio Greco, t ovvio, sono disegni di ,cultore, sono aempre antici- '-· ::~~ .:.~;,.r. _ ... ;,/• -· - -' --- -:::. -- ~ - ~ ·-·. Biblioteca Gino Biancò., :,,a.:-io11i d statue, ricerche di un ritmo da tradurre in tKÙori di aritentica. sc1dtura. Qui si riproducono alcuni tra i più re· centì disegni del Greco, dove il fitto re– ticolo dell'ìnchio,tro tracciato a segni forti, insistiti, accampa i diritti del tutto tondo con una pienezza o una forza chs richiamano alla mente i migliori bronzi dello scultore. Sono teste possenti sotto la corona massiccia dei capelli e figure - come quella del lavoratore coricato - distese con straordinaria decisione, a lar– ghe zone di luce e d'ombra. L'arte di Emilio Greco t impegnata. a fendo nella restaiirazione di un lin– g1u,ggio chiaro ed evidente, sen:a, per questo, abdicare alla legge dello stile. Nelle opere aue razionalità e passionalitd si conc&lìanosotto il dettato di una di.sci• plina interiore che t rispetto profondo della persona. Il n.uooo umaneaimo, cui tutti 1,er diverse ragioni e apea,o opposte vie tendiamo, ha in hii un convinto so– stenitore che, com'ò giusto, tiene nel de· òito conto la eccezionale t.:ivacit& delle av, venture deUo spirito contemporaneo, ma si guarda dagli errori del gusto e dalle ambizioni dcatinate al fallimento. Ed j per me 11totivo di legittima soddisfazione avere fermame11te cred,tto in queato scul· tore fino dagli anni oscitri, q,w.ndo Emilio ?imitava il proprio lavoro a piccoli ritratti si, commissione; e averne intiiito la rie• che::za delle poesibilittì e, soprat1ttto, la cap(lcittì di creare sta.t1,e grandi, qttall difficil.mente s; affrontano nell'imperante bozzettismo di oggi. Il lottatore, il Nudo seduto sulla sedia, la Pattinatrice, il Pi– nocchio, U Bove sono opere già conse• gnate rtJla 8toria della S<nùturaattuale e tnofil"rnrimcnta si ricolleyano alla gran.• de tradizione pla.,tica mediterranea. Da– gli Egizi, (Wgli Etmschi, dai Greci, dai Romani, dai Pisani discende fino a t1oi 11n intendimento della plastica che ap– partiene al nostro mondo e ne prolttnoa nel tempo, con infinite varictd di modi, ~ meHaggìo. S1, q11el1alinea viva ata Ar– tiiro Martini; stanno Jfarino, Manzù, Fa.zzi11ie Greco. FOH.TUNATO BELLONZI Eai.lllo Greeo: Ritratto di donna · ORARJO DELLA REO.\ZIU.S E 11~13 16·115 Mano,.crltll, foto • c111e,1d non pabbllcaU non Il rt1tlful1eone 1 EmWo Grteo: P&IIO d.l d&nz.a. ,,,.---__ Emilio Greco: Ffpra aASOrta / ---------- Emilio Greco: Donna col bracdo dietro la na«-

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