Fiera Letteraria - Anno IX - n. 35-36 - 5 set. 1954

Domenica 5 Settembre 1954 ESTRE~O ADDIO A COLET'Jl'E ·* LA FIERA LETTERARIA Sapeva che scrivere è un'arte GUIDO nENI: H!trntto della ni.idre (particolare) BibHoteca Gino Bia , ...... , Pag. 3 Illusione sportiv Racconto di CORRADO T RRIGIMII A pauf lenti, U giovane si mo.,u: verso la eiccola Sta– zione Radio d.el campo. Sf guardò Intorno prima df per– correre il molo che lo divideva dalla tra.tmittente. come se al J)Olto di uno 1Piauo solitario. ave.ue dat:antt a sé una tumultuo.sa piazza di cittO. U baracche Infittivano ntlle lunghe file, co,i rimlli l'una all'altra che dlvcnl· vano una c03a ,o/a, Come i giorni che tra.3corr~ano ~: tf,'::~_ten,~/~~~~h~~~':eia. :~;e s!1~i:dr:: 1 ,:! torno al giovane. Nella aolltudine le co,1truzfonl acqui• atovano qualco&a d'Irreale. A qudl'ora i compagni. I sol– dati prigionieri, t'abbandonavano nell'interno delle ba· rocche. Vicini l'uno all'altro, ma separati, ,olf. At:evano raccontato ogni /atto della loro vita. Non at:evano più ~~.e:t~::,lt~r~o:i =~ur:rd: a~~ ;~:'t p';'l;:n':i'rt. Co.ti allora un cred.euano. Qualche figura. In fondo. $l m.O.$.SC 1tancam.ente, wmm.er, a nella lontananza. n.el vuoto. Il g1oi:an.e levò fl volto, eh.e sempre pareva recar.e i 1eg11idi u11 fremito tra&corso, ver,o il cielo. I auoi tratti erano pr.euatf In un•aria di costrizione. La grav.ezw di quel cel.e.tt.e,nelld luce metallica . .era diventata qualcosa dt fluo per loro. Sentivano perduta la vi.,ta di un cielo diu.erso. Il reticolato, al fianco del giovane, .era piit di un limite nello &pario. LI di&ldeva da tutto un mondo lontano. Era un confine profondo. Come il confine che separa la vita dalla morte. Il giovane non udiva, com.e altre 1,'0lte In quell'ora. un martellar.e alternato a paus.e rc"olari. Non gli era mal rhucito di capire da qual.e parte v.enfue. Un martellar.e eh.e raflorzava il .!il.endo intorno. Gli /ac.e&a qua.,i pa.ura, pensava al :uono del· r:,,~:~!~r.eun:u:~ 0:1':°~/hi~ai~u~ 1 nr.wr: ::tgr::nta sua l'iaccheua. La tra.tmitt.ent.e .era In una baracca pie· cola. Alla porta, il gtOVan.e aveva già davanti agli occhi il ,.ergente. corpulento e dalla pelle tua. I vitrei cerchi occhfogglavano nella facciata nera dell'apparecchio. Dal· la porta aperta. un alone J.ernw di luce e di polvere dominò l'interno della tra.tm.ltt.ente. Il ,erg.ente .1.edeva e leggeva una vecchia l.ett.era. Dopo qualche minuto dal- . · quaai con 11oia. - Al- ,arebbe atato troppo. ito col chiamar,, per loro cognomi. IL a.er – gente tornò alla ,ua lettera. Era strappata In cima, ave· va aperto la bu.tta malamente, in /retta. Conosceva la lettera a memoria. Ma continuava a tener.e abbassata lti tuta :ul foglio. Aveva il gomito :ul tavolo .e poggiava ~:. 1;:;~ =~~a 0:~'i 0 er:~z~·a;~et:~t~~d:~e~nl~ ~~~:~; •trl.sciò la mano sul proprio 1,-olto. Dopo poco Il ,erg.ent1: ,ri sco.u.ee guardò l'orologio al pol&o. - Fra dieci minuti comincia la tra.tmluion.e. Pra dieci minuti, tutti i compagni ai aarebbero colti V6T30 gli apparecchi radio, aituati in tutte le baracche, per ascoltare le parole e Ja muaica iTa.tmesse da quell'interno. SI sarebbero tco.ul al primi :uonl. come s.e chiamati per nome. Il sergente sbadigliò. Non aveca ,o,ino. Dietro il ,on,10 maacherava condizioni peggiori, la 11ola.la mortificazione. S'alzi, con un gemito .ttrano, /or– u uno •cricchiolio. I di.tehi erano sul tavolo tn una pila. Con.turnati, percor.ri da grafll. N.e uscivano voci da v.ec – ch.ia , la musica veniva Interrotta da piccoli .ringhiou1. lt sergente il at.ttrlcinò all'appar.ecchlo con un disco in 1;' 8 ~(,t / A;':iid 0 0:1t tt~lanne/ta ,.f::i'!itgb~'ti::f !rU::o. ~~~l b1 ace io d.el .tergente. - Noi Non quella mu.t1ca. Da qualche giorno è sem– pre la stessa. La canticchiano quando .tt lavano. e quan· dc slacciano l.e scarpe prfma di coricar.ti . Quando non la cantano, è /fua nella mente. E' una brutta cosa quan• do .mcc.ed.e cosi di un motivo. Il sergente guardò la pila dei di.!chf. . . - Tutti I diachi finiranno col /are lo stuso e/lett~ - Ma perclii, aono venuto quif ... - ,ti chieao il 910. vane ad alta voce. - Ahl Mi pr.e1ti il libro, allora? Il sergente gli mi.se 1n mano un 1,'0lume. - Quanto lo posso tenere? - Mut'f)Ta. M.e lo ha pr.e.ttato uno al quale a :ua volta e .ttato pre.ttato. Credo che hl lo ha prutato in origine .ria di un altro campo. Lontano. per giunta. Al/redo u,ci guardando Il libro. Era un libro eh.e pia· ceva, lo vedeva daf suo cattivo stato. La orutola nuda d.el volume .era .!Ollevata. le tracce dcli.e, mani calcate :ulle pa,rfnt. I libri mipliori erano I più sciupati. Aveva solo mezz'ora. Ma il giovane era abituato a leoger.e un libro in così breve tempo, a .rucchiarne l'.enenza al plit prt.tto. Il gusto della lettura venica. però, dopo. Quando rl sdralaua, .e rip.ensaca. Al/redo non andò nella ,ua bar(l(;ca a lennere il libro. Quando vi .e,1trò, vide I compagni che maneggiavano i loro oggetti. Si erano atteggiati in un dl.tf )erato gioco h1/antJle. Fingendo il pettine .e il ra,olo campioni .tJ)Or• fìvi. li muovevano immaginando una partita di calcio. f/,f::a~n:,::,vt~.e";Jv:'JaC:C a pa;;{t/ 1 u~': 0 j,a;fl~ 1 (1 e:~~~: 11ella &ua memoria. I compagni ridevano. come a unt'I bar:ellett(I. elle veniva ri1>ctuta di tanto i11 tanto. Il gzovan.e abbandonò pre.tto Il gioco con un 11: Fin.e della tra.tmiuione. 11: Quella /rtU.e penetrò in modo indefinito la .tua mente, e 1,; ria(liorò fn seguito. 11: Fine d.ella tra– amiuione». Rialfiorò me,itre naaccva in lui ,m'idea. - Perché r.o... /u t::p~·:::tJ'~~nC:::t~e"J::'f~e a~!~. cgk~~~f~~ 1 uC:l'~!~ pognl di baracca. - Domani, alla tra.rmittent.e. faremo la radiocronaca di una partita di calcio Immaginarla ... Voi farete I.e gri• da· della /olla ... I tre ricevevano Inerti la /oria del :uo calore. - Andiamo subito alla tra.tmUtente. a /are le prove. Sorri.te del senso teatrale dato dalle .tue ultime pa• role. Nella mente qli si formava la eo3truzion.e della sua partita Immaginano, Nella trasmittente. il giorno dopo. Al/redo sedeva da– vanti all'apparecchio. I tre gli erano alle spalle. Si pas• sm:a le mani sul volto. Era l'ora. Le /rtui pre.tero a StU· . t.egulr.fl. - ... la meu·a1a pa.ua all'ala. .. l'ala /a un pas.saggio in pro/onditd al centroavantl... La voce di Al/redo prendeva s.empr.e sempre più corpo nelle intonatlonl e n.el discorso, .egli .ttesso si sorpren– deva ad O.tCOltar.ela propria voce, come a.tcoltando una vera radiocronaca - ... tocco di testa al centroavantl pa.ssando alfa/a. .. Dietro a sé I.e grida del tre compaoni. /use e pro/on• dc, con una vibrazione df /olla - ... l'ala scar~ Il terzino aversano .e tira In porta. .. Al/redo 81 ten.er :a aggrappato colle mani alrorlo del taoolo. I suol occhi brillavano fissi n.el vuoto. Egli vede• va la partita. U parole na..tc.evano conseguenza dei /atti. Alle ff)Qll.e di lui. I tr.e gridavano. senza più pen.sare che dovevano gridare. Si tendevano allo $1/0lgimento d'un avvenimento reale. · Nelle baracche, I compagni avevano sobbalzato all'f. 11fzio di quella tra.tmluione. Gli oggetti eh.e av.er: ano in mano erano caduti. S'erano levati lentamente dalle bran• de. S'erano trovati tutti intorno all'apparecchio. Nelrim• mobilita .tilenziosa di chi vuol cogliere un suono imper- ~C:~~~11:Uti~/;Jt';_toÀ ",::a~mam~nJ~;, ~lu~~~ni~ia7r:: mJto .tJ)Ortfvo. P.er quanto riconosc.e.uero la voce di Al· /redo.e capissero, .t·appas.rionavano a quella partita int• magfnaria come a una partita vera. Non sapevano per qual.e esito Al/redo .tt /os.se dcci.so . e ran.ria df conoscer/o era acuta. Il ti/o li divideva in /azioni. Occlifate e cenni ve,1iva110 da un grup/>o all'altro alle /aai dell<11>artita. Un grido .esasperato. Scoppiava un'imprecazio11e. Una scintilla di litigio. Fra gli insulti all'arbitro .ti agitavano le mani. quasi 81 urtava110 f L'Oltl Nacque così /'agita– .:ione 11elle baracche. 1111 t.:oclo ondcggfrrntc giu11gcva da opnuua di c.ssc. O pa.ss.egglando. o a cacaleloni s111l.e s.e• dfe. tutti fiuarano unza tregua. Un .echeggiare indelì· nito di voci arrivarn anche ad Al/redo, nella trasmlt• tcnte. !'glf si sollevai;a e abbassava sulla .tedia, le mani oggrappat.e all'orlo del tavolo. - ... il portiere .spiazzato è battuto ... Al/redo scattava per l'esito deciso da lui stesso. 11: Fine della tra$ml.tsion.e •· Tutto era finito. Al/redo u.sc1 dalla tra.smltt.ente e t•ldc davanti a se i compagni amma.ssati in .tllen?.io p!e- 110 d·esitazione. Sembravano uomini che uscissero. v.er – gog110.,i,da una rissa. Insieme a quella partita illu.roria. erano giunti a loro ricordi loittani di domeniche rumo– ro.s.e. Le dlscu.ssloni. le l1111g1t.e .t0.tt.e nella luce vitrea dei bar. Le scale dello .stadio br11liCltnti. Lo sciamore fitto, a11'uscita. del ti/osi per la dttd /estiva. Gemiti di /idan zate travolte nella rc.ssa. Le loro braccia levate in alto per chiamare. quando la /olla le separava, le grida lan– guide. l loro capelli scomposti dai movimenti. Il pro/u• mo. Un pro/umo c11e sapeva di cose domcstlc11e, di /e.tta. Tutta la 11ostaloia p.er la vita civile perduta. Per molti, allora. l'Idea di una battaglia non andava oltre a quella di una P.artita. Ora, dopo l'esaltazione. i prioionl.eri scn– tit,ano 11 peso della realta. Aveva110 finito ogni vossi• billtà d'illuderai. Guardarono la porta schiusa della tra– smittente. Da Il non pat.eva arrivar.e che la roce di uno d.ei loro. Era un giro chiuso. Erano chiu.ti tra di loro. In alto la grav.eu :a celeste s'era /atta cupa. Cominciava la sera. A testa cl1lna gli uourl11! si mossero verso le barac– cl1e. privi di energia. I minuti sarebbero pa.~sati co11 grande le11teua. MG. all'oscurità. tutti sì sarebbero stu Viti di com.e /oss.e giunta presto. La notte. Poi 1111 altro giorno. U110 dei loro giorni senza /h1c. CORHAno 'fOIUUGIANI

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