Fiera Letteraria - Anno IX - n. 32 - 8 agosto 1954

Domenica 8 Agosto 1954 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 FORSE IL PUNTO PIU' ALTO DI UN'ETA' MITICA DELL'ANSIA Messaggio del poeta di LINO CURCI U vorttoo.,o 11nlver10 di Dvlan Thoma1. Il Poeta inglese morto a 1oli trentanove annf in un o.spedale d.i New York Il ~ novemhre del 19S3, d illuminato sovra,1a• mente dall'amore. L'omore e che è 1em1ir1tverde dol)O f{I tomba Jo0liato d'm,t1urno >, l'amore e Jler 1e11111re me– ridiano• !U-&cita una tcmf}Uta d'Immagini apparente· mente contraddltlorle .tulle vie di una rf,:crca che e ap1,a1sio11ata indagm-0 del mi'.atero della ,w.scitc1 e dclfo morte ed e.tfgen.zo di una /ondam,ntate rrnlta, Thoma, ha inteso il suo cammino di poeta come un Itinerario verso « la chiara nudltd della tucc •· al/cr– mando c1plfcitamente che le .tue e p,oufe. con tutte le loro crudeue. dubbi e con/u1foni . .rono 1crltte per amo– re dell'Uomo e fn lode di Dio•· Questo apiega per/et• tamente come ala poti.lo giungere. per il pelago di una tematica tumuUuo.ta e di un linguaggio irto di o,curitd e di &lmboh, alla commoHa Ubcrazione Urica del tuoi risultati più felici: sopratttltto ,p;ega !f suo approdo a i~~l.lacc;o~o~~~~~tl~1iL d'co~c:it:t/ ~f';;o P~,~~;!~~~f~ cd era stata Il punt.o d'arrivo della mcdtta:fo1Le cl/ohanc nella purificazione rellgio,a del II Quartets ». La. .:tua avventura poetica. nel .:tenso del contenut! come delfe&prcuione. è fra le piU comp/e&&e e diffec/U del mondo contemporaneo. DI pari pa$SO con la sua dc• rivazione dai procedimenti automatici della scrittura ,urrcalista. che pretende di svecchiare l'aute11tlco Jluuo del pensiero e la vita incon.scia dell'anima h1 un ritmo ienza oonflnl. ,1 svolge la sua interprctazfono dei ,nisfe. ro universale secondo Freud. Parrebbe quindi a pr!ma vista. che « Il venerale d!• sordine del sentimento imprecfao» e 11/e indl.tcipUnatc iY~~d;~ ! 1b':1:1,~iig:~:O 1~ ~~~r';af;!ite"~h! 9 .;~=; sia /ontanl11imo dal sovrano rigore Intellettuale di un Ellot. e fncaJ)(lC"e di una visione ordt11atr/ce e c'iiartff- ~~r~tf~ 1 :a':act~e:f:B~a'Je,ra> 1 !:~a r::,g;g~ ~i :: if.at : titudlne a scateriare il caos per dominarlo. qua.si 1'a11e• lito ad abbracciare la ma(l91Cfr1ornma rxmibfle di vita e di peruiero. L'unità 1ln/onlca. fra l't1omo. Dfo e /'uni• ver.1:,,quale ~ al/crmata con panteutic'i ac~nU ntl set• timo di dice! sonotti «,acri•: la concezione. anch'e.11a ,xmtei1tica. df una ,tc,sa forza elementare che deter• mfna il ciclo di vita e morte ne/l'uomo come In tutte le essenze create. quale traspare In una delle tue Urlc71e p{U /am0.1e; il 1entimento di un continuo fondersi, m perpetua reversione df elementi, tra ruomo e· il mondo tf~nte. e insomma del reciproco tra,,11utarsi dello uonw ncll'univer&o e dcll'unlver10 ne/fuonw, quale è intuito niligiotamcnte nd nd.1tero cri,tiano del J)(lne e Ulla carric. del vino e del sangue: sono altrettante pro– re df una vl.:tione unitaria. c1ie rispecchia una pro/on– da esigenza d'ordine. A questo punto vorrei sottolineare un intereuarite incontro fra Thoma,1 e Il nostro Tomma~eo, che fu poeta grande. ancora da leggere e da &coprire: la weua lntulzlone della fìgura del Cristo come· dll/u.:ta dovun– que mediante Il ml&tcro del pane e del vino ha l&plrato Thonuu nella bret:e eOlcacfs,l,tta lirica « QuealO pane che sveuo • e Il Tomma,eo che canta in « Cristo e le cene» Il legame fra il Redentore fatto uomo e le so– stanze del mondo che ne /ormaron la carne: per que– sta 11/a l'intera natura aware consacrata e vivificata i11 Lui. E auai più della potente. ma statica ldentlft• ca.tfonc del co;po di Cri.Jto con la 1truttura del creato. quale 8i prospetta ne/ poema di Unamuno. d commuo– re l'Idea di una pre,!:enza rimasra uiva e operante m tutte le materie. a temprarle nello $J]irlto. Nt meravf• glia e-Ile un'atrentura poetica intziattUi con Freud ab– bia sapWo volgersi amoro.,ame11te r ,er.io f! Criato. so/• /ermandMi 1ul/a patenta di quell'inoontro: dal sonetti « 1acri » alla J)C)Uia •natali.da • di « VWonc e pregllle• ra ». eua acqul1ta grado a grado di rellgio,a altezza. impernindo1I tu un acuto ientlmento ddla na,cfta co– me /levito iptrttuale e anelito alla continuitd della vita. li dato del seuo. dalle oscure regioni del simboll,mo t~Cl~~ia~it; s':rga:r p;;,\to a~1.'• 1~t~p1~'A'::fa6n:;g, ~e~~u:r:,rd Jor:a universalmente generatrice delfamore. come forre. lo avrebtie lntno Lucrezio. quhdi nel scn,o relfgio,o di una • resurrezione della carne•· quale tra,pare nella belll.:tslma lirica « Cerimonia dopo un bombardament.o :.. Il Poeta piange la vittima Innocente. « un bimbo di poche ore•· e scorge in es,a Il ,eme di un nuovo mon– do. « germe di /fgll neJ lombi della nera ,poglla. che ri– mane». tt pensiero della naacita. della. genesi. ha percor.:to da capo a fondo que,ta POtUfa. Mari mano che il Poeta. da. una prima intuizione peu/mfltica della mo,,te come negazione dJ vita . .1'è andato curvando ,u quel ndstero con pf(t auldua dOlceua. Il pensiero della re.surrezione. della morte come vera ha.scita. ha potuto Jormar,I ,cm• pra pii, chiaro da una '9Cnerioo apertura v«n,o /a &pc– ra11.:a. A ,,uar'idca dell-, fine coma r)ri11ci11io Thomas 11011 è giunto per le 1;fe •intellettuali• e cineree di un EUot ma pfuttO&to r,er qrandl impul.!i ed eruzioni di almpalla umana. che fmprlmom, nella parola il tono di una com• mozione profonda. li fuoco dell'amore ha bruciato o;,nf achema, /119ato og11i ~curit(ì, libercrndo e açaldmido ,>or 1cmpr6 g/l accenti delle sue Uriche migliori. Da quct ~uo erompere verso la comunione. da quel .sentimento di u11avita che tJl con&eriia eterna nella df1iina luce del– l'amore han 1,ot11to leoorsi ht c111ave di aolmo le pa. rOlc dolcl.fslm~ che C".OmmemoranoAnn Jonc,. la t·cc• C"hia domestica ga/lc,e. il sole11nc «gloria• jtnale di 11 CC"rimonia dopo li bombardamento». per cui na,clta. mort · aflctt .:.a. «Le no>. oU mii1;cr,alitù d6l "'° accento. del 1!1110 meMa99io, che oggi r~t;isi;,r:r ~~cl~~(lt~1i~:: 'W!,!k ~-"~~rro P;:;tcJ~"o db~::~ testimo11ia11.:oda u11aa,ofoto impegno. J>er cui la vita ha poti,to rl&olt:erai in poc~ia fi110alla totalo co,,. ,u.ma – .:lone. LINO cunei DYL THOMAS .• I Dylun Thonms è Il s::lovanc 1,och, i:-nllesa morto lo ~cnrso RIIIU). li MIO l)rlnto volume dl \'Cf'51 UJIJmr\'e nel 1!)33.Vb58 mollo tempo ud 1105lro l).'\ttc, e l'ltalh,l hn cnnferlto a.tenni mesi ta :dia. 1ua opera 1,oslu ma U Premio lntcrn:u.lonl \.lo Etnn T normim, Fuor dai sospiri dl DYL,IN 'J'IIOH,IS * Fuor dRI sospiri una piccola cosa proviene. Ma non è dolore. poiché l'ho annientato Prima dell'agonia; lo spirito cresce, Dimentica. e piange; Una f)lccola coa p1·ovlene, gustata e ritenuta buona; Tutte le cose non potrebbero deluderci; Ma grazie a Dio qualche certezza deve pure esistere, Se !'lon d'amare bene almeno di non amare, E questo C vero dopo perpetua dlsfattn. Ma dopo qllcl\a lotta che anche I più deboli sanno Esiste più che la morte. I grandi affanni lascia, o chiudi la ferita, Per troppo tempo egli dovrà soffrire, E non per Il rimpianto di lasciare una donna che {attenda li suo soldato macchiato da rovesciate parole Che un acre sangue spargono. Se ciò fosse bastante, a calmare Il dolore, Il provare rimpianto quando è ormai distrutto Ciò che nel sole felice ml rendeva, - Quanto felice, quanto, nel tempo che durò - VI fosse bastante vaghc~a e abbondanza di dolci {menzogne, Le vuote parole tutto li dolore sopporterebbero Ed ogni male sarebbe lenito. Se d6 fosse bastante, l'osso 11sangue e 11tendine, Jl cervello contorto, il lombo dalle belle forme. Sotto Il collare del cane a tentoni cercando la materia, L'uomo dovttbbc esser curato per 11suo cimurro, Polchè ogni cosa che e,lsta da donare lo otrro: Le briciole, ungranalo e una caveu.a.

RkJQdWJsaXNoZXIy