Fiera Letteraria - Anno IX - n. 32 - 8 agosto 1954

Domenica 8 Agosto 1954 LA FIERA LETTERARIA UN'INCHIES,..I'A DELLA "FIEI~A,, :*: I pretni letterari ~n Italia UN EDl'.l."ORE * CHIMUO\ E LEACQUE1 di VALENTINO BOMPIANI Ti,tto somato, pmuo che i premi 1etl6rari obbia110 14 loro uttlitd; muovorio le acque. Qualche volt«, niw)• t:c11do lo acq1ie, si rìmc.1cola 1l fondo, ma come evitarlo, Lo nl<lg9ior parte dei premi, o cilmc110 i 1>iù im1;or– ta11ti, .wno de3ti1iat1 ai libri giù ,1lam,>oti. Q11i11di, la « sco11erit, editoriale~ J)rcccde idcalmo11te e cronologi– camc11ta il premio a uo,, si può 1xrrlare di -.;m1togg1. La mia CQ&I. ha p11bbllcato molti libri cho .so110 $lati poi lrmrcat1. Glieli clc11co a 1;arta. Il s1tcccsso t &lato llfJIUJlmcJ1ta distrib1tìto tra libri pramiat, o 110, n111, premio oi1da11do, /J aemprc l'autore che li co11qul.1ta 11suo pubblico. VALENTl1'"0 BOMPJA.Nl UNA SClill'.J.'T.RICE *' E' ILLIBRO CHE VINCE E NON L'AUTORE di MARIA BELLONCI ~ Quali possono essere le ,·ere finalità di un premio letterario? Qual'è Il bene che esso può portare? Quale li male che può derivarne? E, più necesstlrln domanda, che le riassume tulle, In qual :nodo esso serve la letteratura. la cultura, l'arte? Sul premi lellerart c'è gran battaglia di pareri. Bufere di commenti, non sempre benigni si solle\'ano &J)CSSO, e proprio In quello che si chiama «ambiente• degli scrittori, Tanto che qualcuno si stuplsee che pro– prio coloro al quali I premi dovrebbero giovare tal– vo!ta si rlsentnno. Ma a pensarci bene la spiegazione è semplice. Certe Impazienze. certe Inquietudini, certe Intolleranze nascono dal contr"asto continuo tra un ap. pnsslonato e talvolla disperato desiderio di assoluto e la difficoltà d! cqulllbr11re questo desiderio con I ratti della vita. Vogilo dire che le aspirazioni Intime di un vero scrittore vanno di là da qualsiasi premio lettera– rarlo, anzi non hnnno nessuna rispondenza con esso. Come l'amore la Jelleratura non ha prezzo e non ha premio. Ma l'amore si adatta ad una l~e di convl– venza, e sacriHca la sua naturale anarchia. ad un or– dine riconosciuto neceS.'>arlodalla cosclenta; e lo scrlt• tore non può rare a meno di vh·ere secondo quelle che sono le leggi della società, accettandole. Sicché, poiché I premi esistono - e si moltlt,llcano - eccolo col suo libro sotto Il braccio rispondere anche alla chiamata del premio letterario e offrirsi alla pro,•&, Cesare Pavese, quando vinse Il primo de\ premi del Salento: e Do,·rei Sl'.perc se Il libro è contento di aver vinto; suppongo di si; ma che cosa abbiamo a che fare noi con I nostri libri oJna volta pubblicali? Essi si situano nel mondo con un significato tutto loro che cl sorprende sia In un scn~o positivo sia In un senso ncgath·o; crescono e muoiono con un loro tempo In una. dimensione che C'! è sconoscluta ». Il libro, non l'autore, concorre al premio, vince o non vince; e questo è tanto vero che subito ne a.bblamo la rlprov1t: esistono 1nra1u scrittori di prim'ordine che non sono mal statl premiati (ftno a due a.nnl or aono lo stesso Moravia.> ed esistono scrlttort di prim'ordine che sono stati premiati: gli uni e gli altri restano scrlt• tori di prim'ordine; e Il raglonamcnlo può n1.lere, .!l'in• tende. a.nche nel ~nso inverso. La mia personale opinione è che tutti I premi, gran- di. ml?dl e plcdn\ hanno una loro funtlone, giovano cioè In diversa misura alla dU(uslone delle opere. ali& loro conoscenza al loro lnlencllmento. Non per nulla quel paese colto che è lt1 Francia ha, e manHene, I suol 343 premi letterari. ln Ha.Ila, la. dlstr&zlone del tettori è grande; e Il premio è come un riflettore pun– tato per un momento su un'opera. le cui qualità sono degne di attenzione. Pen:hé un'altra verità da dire è questa: può a.nche darsi che per uno del mille Imbroglia I ca.si che accadono, un'opera eccellente sfugga. &d una. de:.\gna.zlone (della quale, Poi, essendo eccellente, non ha bisogno); ma certo le opere che si de<.Jgn3no sono nella maggioranza di casi e buone proposte di lettura.,. molto spei;so av\'ertlmentl di particolare sapore. I lettori non dovrebbero diffidare trop1>0 delle glU• rie. Anche nel mondo letterario, l'onestà è più d.iffusn di quanto non si creda. No! amici della domenica abbiamo voluto e ,·oglla.– mo costituire una società di 6<'rlttorl e di persone di cultura di ogni ~cuoia. tendenza. Idea. Il premio < Stre• ga » premio democratico t'he si esprime con un \'OIO tanto più libero quanto più segreto ne è una es1)res– s.lonc. E rullo parola e libertà» finisco: non !;llprel tro"arne un'allra me,glio augure.le per li e Premio Strega,. per la società letteraria, per la società dt,:11 uomini dviii. MAJH.\ BEl,LOXCI 'ji Io, a quei tempi, avevo delle idee soltanto vaghe a proposito dei premi letterari. Sapevo comunque che uno doveva avvicinarsi al tavolo delle autorità e stringere la mano ad ùn signore, il quale, dopo i convenevoli d'uso, gli avrebbe po1·to un assegno / )(,.. I d-l GIIJSEPPE BERTO I Tre giorni di felicità di SERGIO MALDINl Lt. t•ue /fnautd di un pre- Il premio da me vinto mi ha r:ita. Fone que.sto t .stato tutt• :h'f ,!etr:'f::e"~r: 0 ;,~:[ Jt,~11~ f//t!fi, uonu:t~~':,'~n::;tr':f 0 mieh~ ~ebb';;ifd~~;e,df;l~~o1'f~ 0 ea;g:~ cità. Per cuere /elfci tutta /a prosp,ttato la po.sJfbiUtd di .sronta geniale per accettore /a dia.. .s11ggl'ri.sce 11n pro1 1 erb10 6':rlr:er~ un altro libro (co.sa ugnalazlone del e premfo » con cinese, bisogna /are i glard1· che aL-rel /atto 11gual~nte. mo .spa1 1 olderla estrema. come reo• nitri. con una .specie dian.sfa. di e.si• liuculone di un dfrlttto anzf. m~u::òto i::,~e~ei ~~~.-",~ ~~: ·~} 0 d~~1an~";:,trgjo;:,.rvere":~ b~~ df.;~a zr a~:r~t '~::;;, dita di alcune amicia1e. Il ma• .seoondo libro: Il .solo pen.sor/o C011U' ooai Invece cla.scuno di le, inve«. è ra1;mrt.•entflto da C .splendido. Non .si tratto noi dovrebbe perennemente d11- una Q!rta pigrina. da u,1 <'~rio quindi di un t•ero e proprio bitare di .sè. degli uomini. t:. adagiamento. Ci .si sente {ieri giovamento. ma di una dlgni• .soprattutto. del 1uol libri, qua– t"Ome ministri. rt. o calriatçrl, td ricuparta, di una notevole lora po&.sleda Il ooraggi oe l'ln– Ma f gorernl. lt monarchie e se pur labile conferma di una nocenza di lerlt:erne. le mau ali cambiano. il ,.. m. Inclinazione prediletta tutta la SER(ì10 1\lAl~D.u', ~ ~cJftcJ::a ,,:,"/'r,;f,1:J:.'f:tZ::: prap1iit•ert:. La condi::ione del• lo .scrittore a11.tentico C. qriella M•h di una pt:rpttua ,contentezza. I anno La .smania di chi .serire i una smania di perfettibilità. Un e- lanciato su tre routinenti terno rapporto con ,~ mtdut– mo. 11n grande impcono mo• raie una curlo.tltd .st.roordfna– ria rcr.t:> la vNa. Non ci .sono /auree cori lode che equivalga– no l'acuta, ouotidiana con.sa • perolaza della propria e.si– stcnta. di ROMUALDO ROMANO Se 11n premio t pe rlnt:ditl. p11ò tarorire la ,coperta di un Sono d'accordo con Bocelli: terati,ro di un nitot·o docu..– talento .scono.sciuto. Se per o• b1,og11a d1.st111911ere tra 11remio mento di prE-.m11to olore art, ~ii:e v~n·f;:?~~f~~'e. 11 utu'f:':{.:~ ; 11 C:'~~;:; ~~!'~':,~~è '/efa~'.':: :/1 ~~i 1 ~ ~~ib~ii ltdi c~i;:,r;:etf;~ pcn.so con .tfiducia alla rclatio- ,11 quanto 11 r•&olt:e. 11t'lla niag- i:c p11colog1cl1e, 1mmancab,h :~!~d ~iai:,/i1IJ1~erc~~ if~!~ f;~r,,,.i::r%,foei fi~! 1 iia~io. u,, ~:.i':S:,~ 11 ~: ::;u,::''di~J~{tt: 0_ coro dello ,crittOf't: d'oggi derl- aero11do /ia "" t•a/orl' cl1e t.•1c,. me A'c t1 1111 tc&oro g{'ti pre:i1oao 1•f dalla .tua .tol;tiidine. (Non 11(' ,111,. ~tro.to da lle rispo,te clic 8l u99111~CMe 011('()ra iina 11ie .solitudine intellettuale, ,no 10- .scg110110. Il e coucor~o » lettP· tr11:i:c1 di raro t'<llorc. Utudine come rifiuto a com- rorio 1iuò. come dtl re,11to fu, Il Jirem,o da mc t'into ot1::1. ffu';;i~~u::f,~:: 1 ~''1f! °, /;;;.,~_: dC::,.nfc,;~~~~~: 0 , !':: 1 ~:;l;:,g:~ :i' /~':,111~:~~ ~'!, :iar:;::,tW~'f;: .siamo umpre ~lù oli uni .simlli attotwno C'he 1,;n1ce t' l'altro al lore ro11 m~o clic per mc rop r:1:e:r:t\ ~~;,a:~,:e:i~~ ~~ ::::~,i:,.~c,i'lf.;,~[~f;~Cll;~<:;o"~o':~= rr:,~~,.~t~t~11::~<a~~~rp!f1~7.rfc,~'. e.Male ,opJ)Orfa::.ione f ditflcilc pleuo orga1u&1110 editoriale. cmto. ,l nuo 11omc in tre Conti: ~cii! ;e~~~in:r~"f, 0 ;:lr~n: fnc! 111:~«l~;: 0 '~/ ~f:. c1S~/:"'~t~~. J ,~~~~~ 1 ~i 9 ;,~~t,,fiuÌ/~~~Crf~ dlrettanumtc 1ut!1ciente a ,e co11ccderlo.. se11:r1 ummetterlt>, _e ' 1 c a . quelle .che 1ot10 le ~rt~a!e;:~7.,,~~d~d b:::::: ;;~r~~·~\f~ 1 ; ,:,~ 0 ~!~à :.a1r11i ~~c::t':ib:t,e ':-'~~ p1g'~rcJ:~1 elle lJ a.N:condl. Mi 1,ore che mo, <' lo ndu.derc, del t11tto, 91or11fll1. E i11finc ha fatto tl ~o~;?idt 6 ;;;1chs~e ;;:,~'';" d:~~ ii~dta''a~ra.:~~,~~e.,1:i .. wr~ 111 af°:.: ;~~~~·p;;. 1 :·~~;;·~:::,~·~t.:i~~ P.S. - Una buona notizia (cattiva per I su citati). Forse ! premi letterari sono giunti al culmine della lntlazlone e cominciano a calare di numero. E' morto Intatti quello che !u Il primo premio letterario d'Italia, Il < protoprcmio ,. e come tale ebbe meriti Indubbi: Il _ premio Bagutta. Solo che è morto cinque anni troppo tardi. P.M. b!'?td~ll~C.,,~gfQ~l;a ,; :u:/::o ':f::i ~~~-11to t;alore critico e lt'lt- rnchie,trz. !_ __________________ ...;,comtziantt. Il premio a..r,cchuce la let. RO.\llL-UJ)() ROllA...~O Biblioteca Gino ts1anco Pag. 3 Un'oradi sole "" . pno asciugare moltibucàti Oggi la c,'il.ica vive una vita assai grnmn: arriva lardi, semmai j,arle • [,i questa S1·– tua.zione i j,remi sono chiamati a svolgere una fu.nz.ione di critica collegiale - luvecc dell'articolo, ecco la 1·ela.zio11e di una giuria

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