Fiera Letteraria - Anno IX - n. 25 - 20 giugno 1954

Domenica. 20 giugno J 95,J LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 GAILILJERI[A DJEGLI[ ARTI[§TI[ ITALI[ANI( *· ------------------ AMERIGO BARTOLI Il o d l • e dt'tCr1o. Un sole con1c un• pal• L P iatto e giorno ::~:,:.:"~;,r:·;:;;;;;·,:"r.:~::::.:'. a camera rosa Terrificato 11crd1è mi 11■rcva im• _ 11ou,bile ,li lrov11rmi ,li punlo !:>alu1a1i gli amiti con i quali 1chumo rii un c•nc cbc abh1i1- ,n bianco co,i. r11rdo un 11rillo Dopo parccd1i rhilomclri di m;i i. luce co1i del.iole di quello rro alato • cnluionc, rim,11110 ,■ in p1c1li dl\anti • una porla come 11ucllo che (■rcb!M un dor• auiomobilc ,nri,,ammo al cHalc arnc.c antiquato non 1111 f■cc,a •olo e intorp11li10 rlin■n•i • una mi h:cc rapire aubitn che il film ,lommo. ~ti voho indiclro ,~, del miu an1ico, i n cam111;na. 11i1 Jingucrc nulla 1IJ"infuori di 1c1rina dcll'f;,,;, ,loH! cu c!po• l'avc,o gii ,,i110 e non mi er.l ricnlrarc nella ul11 e avHrtirc \lancau 11oeo al!. meu1111011c.mc ,1c~10. , ;10 1111 m •p11amomlo. Sono le .1ci. 11iuiu10. D01,0 un po' il ultluc• l'inro•cicntc puLl,liro che ,e ne La mo1tlic tlel (11 11oreche ti a· !> 11cnta h1 11ierol1 fi•mm• ron l 'orna.re • UH a l;ll\or;m:? Tro11• rio della ula. il monotono di•• 111,a lì tr.amp,illo a ,-1utan1i il 111e1111 .... ci vt1mc incontro con le di1a, m'arram11ieai 1ul letto e !IO tanli. Qul!i 1111uivado al ._.j. lop;o ,lrp;li attori mi fret'ro ,e- film. ma la 11or11non c·cn più. una luecrn11 1n"crtentlo il ai• u1l,ito le ruvide e fresche lcn• 11cmatoi;ri1fo: 11uando t'&eo sarà nire 1ale una tonnolcn111, che mi Uno roccia a nmra;tlia, nlti»inu, 1mori110rhe manuv• lii luce 111 1uol11, l'odore di buc1110 rniato or11 di cena t' 11erop::giè ambt11 ri 11hh1111doru1i cnz1 rc,i1trre: ai 11crtlcv:1 nrlrintinito, Non H:n• Jue giorni. 111 11uno J,.JJ'olio ddla lucerna, ,...,~L fi11d1è 1ve;tlia10 ,li ,011r11~~11ho tho rhc il ha11i10•lhnnoto Jel Stanchi 1lel ,•iaggio. Jccitlc111• il unto 1.,ntano ,lei grilli •• in Senaa guanl■rc nè titolo nè fo• ~rallo in 1>icdicome pu u,r.ire mio cuore, Do,c mi tro,o? Ma mo tli amluccnc &ubi10 a Jor• 11ucl ,ilcn1io 11rofomlo, mi ,lie• to;:nfìc entro nd più ,icino che •I• un inruho r: invalcando ron chi" eos't'? Scn10 ,li •venire. At- n1irc e, ,lopo .,cr fano •ca'c. dcro la piaec,olc lt'lll,Uionc di mi c-apita. Arcomp1~na10 da una impaiif'nu lc ,:ambe ,lei miei vi• !rallo d11lla ,·eMi,:inc eado a ca- tc:akue piancrouoli e infine un ritro, armi in campa pi, come da luct' die1ro le mie ,carpe r: in• dni u1lo dritto alla 11orta in,li, 11ofìno per 11u11lchcl<'rolo nel lun,:o rorrirloio pir-no di credcn• bambino. r-omoda1c aln1cno una dicc.ina di u11 ,lallc lt'tttrc ro»c. S11i11,-o la vuoto c udo a pogaiarr: lri: ;c.er • aoni. entrai nella camera a mc i\on ,o l'C lo ~tra11ai1.o 1lel 11t'raonc, foi 11ua•ì obbligalo a porli rhc mi 1i rinchimlr- alle rnc-ntc la fronte 1ulla fre dda tlc11inata. ,·iai:p:io o il tro,armi 10 11111110 11 ,c,lcrmi Ira 1luc r•golli neri e 111111c r, •lu11 la P<'~llnli~•im• t-11allir-radda poltrona 1lin:am:i a Po1tp:11tala lucerna e la se■• cu• c d•llc ahitmlini m 'im11ct.li- ,oluminoai in 111111 1101iaione in• 1cn1b, riman11:oallibi10 di 1ruv11r• mc. tol• tlci tiammifrri 8Uila colon• rono ili prentlt'r l'onno c in 11ucl romodiuima. A m•no a 11111110 rni inmm1.i •Ilo 111ettarolo ina• Er• finito lo 1pct111enlo e 1'er11 netta, la ,lomu rhe mi aveva buio pc1to, r:on gli ocrhi 1111<'rli rhc gli ocehi ,; •bilu11ro110alla ,11rt1a10<' f1nl1•1ico. 1 mici 11/e- riarrc~a la luce. Tutti uscivano 11rcom1111p;n11 d iu1e la porta 111• romc !C mi !osai 1vri:li110 allo– Mcuri1ì, vMi rhe rro eapi111todi pogr:iavano inrcr1i 1111 rip:lio con aria c.11111•. rom!:' 1c non foa. ~unmlorni la buona noue. r•, •'ll<'llavo i11curiosi10 ili ,c. fra due vceehic- 1ignorc. Oinan:ci ,li 1111profomli1•in10 dir11110in te accaduto nulla, Hilomai in Lo alrt1,d11re incerto ,lci 1uoi tlcr filtrare almeno un harlumc a mc. e tlictro di mc. file intcr• fondo al quale ~·inrr.nuuno ti• trallori■, ,:uanlamlo I• lilla ri• P•»i •i allonlanò a poco a pot'o, d1.Jla tinc11lracht' al mio inuc•• Amerl,:-o Bart.oll Natlni,:ue.rra. In urtA ~ntbsima fotOR'l'll· min11bili di tctlc: lulli 11tcn1i e lcnzio~•mt'nle !ormidahili omlc ,po•i al camt'ritrc: , Ba•la con C'ominci•i allora con lentcz:u fo non l\'CYo nol•t•. Nulla. Scm• fia di que&t.'nnno ~ilen1iosi. L'•pp■rii:one 1ullo di mrnl■ in un mare n,1i1•imo l'ouo di pro1eiuno! •· 111 ,,,o:liarmi i:uardando in 1iro. llrt' più nero e ri(I mi d11u fa. 1------------------------------•---------------------------,,:~t~;ol:t'~~l~;~\::r:\Jic:!<':~'. Giornd del Glt1bilco. Quel pezzettino dl corallo, In quella massa di travertino, era Il Papa. DJ nuovo non aveva altro che la llgaretta. II ciclo .sereno, color latta. pieno d'acqua. * La notte era stellata. Il vento a folate tiepide port.nva da lontano Il suono di una tro:nba di CMcrma, Tutto era fermo. * Uno di q uel tipi di parmigiani con i po- melli ro.s.sl e una voce di carta ,•e!lna. * Parigi: Il cielo cosi alto. temporali cosi alti, nuvole cosi alte e rapide che Il tuono non l'ho Inteso. * Le nuvole correvano tutte In un verso, come andasacro a comizio, laggiù verso Je. vante. La no.tura è fatta per gll artlstl, l'arte per I fessi. Venezia i!- una nobilissima e vecchia sl– sr.ora dall'nllto cattivo. * La cnmpnna ha battuto COlll forte, che :' i(:u';;'c~/~.to come s'lo ste-.so fossi sta• * La ~ttl\'erln del buono non ha valore. * Quo.ndo si parla soli d'amore ad una dcn na. blsii1na comportarsi come se acC'anto '– noi cl foase itn amico. Pa~,oto J'3mor,., no: cl si pentirebbe 4c11e sclocC'hczzc dclte. * Una delle tant(' punizioni <'h<' ~I posi,on" avere nella vita, è quella di non riuscire e morire di fame. ~li hanno portato un pollo che St'mbrav.:– cotto dall'Incendio. TA(J(JlJJ~O Parigi 1919. li Greco ha Il colon del sa– pore del carc.toU crudi. * Notre Dame sembra un grande calorifero. * Per gli architetti razlonallst.1 la natura è ancora tutta da organizzare ,econdo crit eri funzionai!; a voler es.sere coerenti, es.si do- ~i~tr~g1f'!~~rJ: s~rr::•:i p~~rilt•,~~ cubatrlcl, e al tramonto la luce Indiretta del rHlcttorl. dare: •Nestore-.!•: è una donna in fondo alla strada che s'è aUacclata al portone. * In prOl)i11cia: Strade strette, sllenzlosc, di notte. Odore di vinacce, e zoccoli di cavalli che battono sul selci delle stalle calde; In ~~°ci':10\n~,foanJi,r~:m~·~nuge~:~ J:rl~~~~~r Ritratto di un amico boreae: Paglietta ne- ~~t,::~~Urte~~e~t~sUnt:N!~e~t>':nnnca.s~t~~ •chlall neri, guanU neri e uno &chlzz.o dl calce bianco sulle Calde del cappotto. Pittura gialkl: Un uomo In frac con la. te.sta Incartata in un giornale. Amerla-o Bart()ll: A teatro Di pittore non i;:ll era rlmaslo che tcrc un hruuo affar.-, l'aspeuo. Cominciai allorn a hrc 1lcllc fomidt'rHioni ,ulla cccitÌI, sul brt::~~e~r~ 0 ~~~u:~ presbite, che aem- ~;;:: 1 :,~tsil-~~-~~~'.u:r~ 1 ~i1\u:;:~ chi che to1101et','0 e, rornc di * nollc ccMi brulli 11cn,irri ,'in, cJt~~v1! ;~;apri:i' 1 ~::a7:; l~c1S!. 11 :!c!;11f~ col frust.!no sue! cravatla, due batti gialli di nicotina, un bastone d'ebano col manico d'a.rgento come le posate, Insomma uno di quel tipi che veng-ono ammazzati In t.reno, .sotto un tunnel. Ap(!rto lo sportello dJ uno scompartimento di prima classe, stramazza bl~~~lodeJi: c~"m1~1~•,~~~,d~ sul petto Campagna france&.e: Campagna litografi. ca che assomiglia a quella ratHgurata nel llbrl di strenne. dal colori !acidi, in cuJ l'lppa\ono Il nonno con l'ombrello, Il nipote che gluoca con l'anatra, Il can barbone col nutro rosa: ricordi lnfantlll, )1t'ldame de Segur, buona gente, neve, calduccio ... Parigi: nero. oro, blu, ma IJ blu della carta coplat.lva. Parigi. Qui sJ ha Il ttnso di vlveN! ln una grande stazione senza lettola. Parigi. Questa gente vive come se do· \'CJse vivere sempre. * br;·~l~~rr: ~~ar.~t~~t 1 ! 1 u!~locit 0 g:(J~ e temporalesco si ~ sicuri di non senUre li tuono. Osservava la reall1' con tanto scrupolo che. dipingendo alcuni santi !ifludl, non trascurava di riprodurre eMttamenle I cer. chi scuri la.sciati dal colletlo inamidato sul collo dei modelli che aveva dinnanzi. * Un'afa, un caldo come se al stesse vicino a un ferro da stirare. A~tERIGO BARTOLI p:nndi~cano c prcmlono forma di inruho. eosi io, non 11otc11do pii.I ,hu•uam1cne. arrhai 111punto ili duliitnre dcll11111i11 vi~la 111,110 era 11cnistcnte e in~11ici;11hilc 11ncl mio ,·cclcr niente, Sarch\1<1 IH'lla, pcn.~ai. cht' io fo~si tlivt'n• lato <:1<-r-::i ,li bono. Uno va in nm11a11na• di\ crtini. .. c 11i\Cn• la ricto! Spinto dal dubbio e e dallo .pavenlo (".Orco• t•,toni un fia•11mirt'r11 "· manto a farlo ar11o!la, lo udo 1 11rotinart' 1ml muro tl•lla p•rle contraria. I U• 11clli mi •i dri,:uno. Ne prcn• ,lo 1111 altro. S'at<:<-ntlt', Meno male! Sono 1alvo. Cr11ie! E mi 11ltlormt'nl•i. . .. li iole era cnlralo • 11ri~c-e d11llcprniane ,·crdi ,ul pavimen- to e 1ullc pareti ro,a della mia r11n1cr■. Tan10 pauro-■ lii nollf'. a,<-va l'upcllo allc11ri111in10 di sion10. Dei travirclli ili legno imhianc.a10 possiav11110111110 in torno Ju un frc11io riquadrato da filcui blu e ro,•i. Alcuni mo• bili riclipinti di p:iallo, un n~ct• 10 ron dei fiori di urli tolor■ta poiu:iato su un Htchio mobile 1bv1no •Il• mia camera un e•• r•Ucristieo upcno 11110pulito e t'am111,:nolo. Voci ili r-ontadini thc andava• no t' vcni\•ano. d•I 1111-■o lento e 11ua11tc, rineorrcr•I di ban1bi– ni ron li•chictti e tromhcue da fiera mi diedero 1ubito I• lfflll· aionc dcli• (~1a. Biso1rn<-ril ■lur,,i. 5<-duto ,ul lt'llo, 11ira«hiandomi ,-iro indi~– tro lo isuardo. Qual è la mi• 1or11c•a nel vedere 1ppc11 al muro. liO!}rl I• mia lc8t•, una vcrrhia ineiaionc: S. Lucia con 1111 11iat10in 11111110, e nel 11!111lu un bel paio d'ocrhi. Allora comindai • ,c1tirmi in frcua pt'rehè- non ,olno 11rrdcre 11 muu. A.'1ERIGO BARTOLI IL O-RANDE BOZZETTO DI UN QUADRO E .N\.OL'.11.'I R.I.CO.R.OC ·*; '- GLI AMICI AL CAIJIJE '..;i. ... di ANTONIO BALDINI ~~~ :r'~,:::i~.~~g ::: f"i/1(:('lmtnll' la difcao e ono– rò a ,tllo niodo anch6 lei. a"ar– cllica romamiola, lo bcmdrera. C!Jlcopelli d'ar11fnlo. _leg1wn. am}!ie com110siz10ni 6 l'impoa– sib1liM. di pagarai i modelli, e alora dipingeva qMdri con du.e o tre Pa.sqMline alla vol– ta, cot1 ouatlro .scialli e i11 t·a~ ne 1JOac.-Nel quadrotic del Mo~è ritrovato rtre metri per dut!) 11n11 buona do:zina di fo~~:!?/n;n!~,g~ii: '?:ic~ 111 ~::o ae:~~~1; col e<11>pcl~ lo di vtllllÌo III lesta e l 1m~ 11crmcab1le,tutto abbottonato <"Olto in utto doi suoi momo11!i d'umor6 ostratto nei qiuzlj 11011 ll<IPCVl .se COl.'{.1"36 1J ,11,po O l'og_ti("lfo e dal quali HOII ca– /lÌCI se sarebbe u.,c,to con una rà3nta a CO«"(ltcllc o con u11a sfuriata a ro111pc111ile. Porse il 1tMo orecchio acs,t~1mo .sia ~i'J1n~:ra~~~te c'J/!'"n:,'F~'t co,ifinfcra e tra poco .spalan- Amerhto Bartoli: Hltratto di 611ldlnl iblioteca Gino Bianco cherll quel auol occlai cilutri.3- sirnj e partirli- i11 volata con~ tro u11 11emico probclb1l111e11to 1mmag1nario. Ja ~:e;:~ :~:~/J;~~tgh:ia ':t occorrenza .sopr(\ rhnettirrlo co11 le buone a vu11to d1 ra- f~~=.e~~u!~~~i!J,Po~'!°Jr:),t torc, allev<1torc, 1mprc.aar10, !01(1 delle pcrao11aHtt\ PIU 1111· 1ircsa1011trntl e curWSe dell'ul– timo trc11tc,111io. dotato di u11a .se,iaibilihi tra lti l>iù .scaltrite a coyllore e seg11lre I JIIOl)J– mcnh artl3tici elio travaglia• no il grembo del tempo: fu lui 1J pro!,o a puntare, foti,. da11do riv,ate ,. oro(u11.z;a11do :~~:/tà, 1 :/~!~ri~ tri~ i~ 'i1"d;:~: :· d~n a·l:~r 0 c71~• :;v~I~ toro as1>cttare dicci o veut'u11~ 11i pc,r • pia.::.wrs1• tra I q110- t<1t111.1rnu; fu 11,i o sco,,rJro, a tollccit11rc. e II e<1cc1r,r /11or1, come 11 barone d1 M1rnclmu– .sc11 che u colpi d1 frusta fece ua::-,rla l epre anotomicame11- te 11uda fu.or della pelle 111,– clllodata per k l cod11aur un tronco d'albero. uno acultora come Rug9cri fuor del/1111c{lq tl p1ttoro COI/IO fi,or dcllr, µelle di Bauca. l,u ri• pla~tlcl, da lu\ ondata 11d 1920, {1, il Mo11i– tore dc1 auo r1trot'M11eni1 o µre3to eg li l'uf{iat1 cò co11 1mn 1cr1c d 1 numero.se 1110110!Jrt1- !i'~o~fl;i~:g~~~1 ~e s ir~ 1 ;ig:.~i~~ g,cj tonto, µ,or l~n'lhi mr-3i, lo •1 µerde,:<1 di vista. S'ero ri– tirrito .rn oom1J(1g11u o aperd11to a Pari91, Ull bel 1110:,no corae IIOi voce ohe .s'ert1f11wtme1110 runc-,so a di11h19rrr i11 µcr,0- 11,1 11roprw: e 11('ll'1dli111<1 Qua– dricn,wle roma,w ar ne vV'lcro ~f{f''R~~;~Ì~~c~h~~~ml<"~=~ /rnn drii boncki di ,cltQla. l'ha ('olto di ,chic11a; •e /fl tanto di rit•oltar.s1 i;cidretf! unl'I fac- ~fo c~:,J:;~e 1~1rii~ 11ro'rc~f; dorale dc11l1 scudi di Omero. Lt1 /lf}lfffl del Nnnoricre ftfo. l1uc1uz (mtm1to. rhr 11otni! Socrate, Ru9!}C'J'1, Frn11rolnn– c111,Nat111911crr«:e Po• Quiri– no, Ardengo, RICCardo. Ame– rigo ...} stacca c coordrna i due gruppi. Approfitto dcll'111ter- ASTO~IO BALDJN"I (Continua a pag. ·J> Amcrl,:-o &rloll con la. mo,tlle UN TIPO D'ARTISTA TRADIZIONALE * LA PITTURA E' UN DONO di .\llDll:\"GO son:1r1 Tr« In i11numtn"c:i;ole, d<plorct.:ole c_lamentet·ol11 tur~ ba. dti /ala, P•~tort, del me::, ,ntton, dei p1ttora-,tn, p,ttorueci, .v1Horelli. 11ithm«"oll, vittorini, p,uoracel, ~:r:11":i~~~;ècC~' 0 ;t::;::,uc:~a;~rni~ 1 ,~ ~a d~~tad~~lm~ dodi~1 pittori di t•cro in9t9no tengono all'alte::a voluta la pittura 1talwna. Amerigo Bartoli ò 1ino di q11c~ti. lati:~~. ~~~~~~:kl;;, :;:1tt:~td~1~:: ~Z, 1 :.uiaér 11 :u:~c;~~ ~~~~t~c':i/~ia,? J~!':o1fcde1~: ¾t,g~t~~~~~'~ r;•~~t prende. Gli lesina 1l 9nc.ato riconoscnncxto. Po,Chl'! egli i' 1-1110 apmto arguto e argulamonte di– ae911a per rn•i.ste e 91orna!i, cote1ta critico incompt• Unte lo con/ottde ,-pes.,o ('on 1,n oiornahata e u 11 can.– caturi.ato: 110n ,-'accorgo che il l'UO disegno ò an=1t-uUo d•~=-'fi'iii!~~ngh:'i;c!:é11~a~i~~Orti{:~lc!~~;t~lflb:f:~ co come co11 le altrcl ti11te dcli.a 1at1olo::za,·e che la caricat11ra, co11i.vrcsa com'eq,l1 la compre11de, 11011 ò 111 dc/it1ihvc1 che un ·modo p1f, c11c-rglco di acctuare il carattere dei volti o dei corpi, e pertanto 11 principio p_mno dolla plastica. ftgurat10a o dello 1t1le pittorico. E Dawm1er lo pr0t·a. Del rc.ato Bartoli non cattcita •olo il suo di.legno 111 quf'lle arnette /an!o$iO - che pt r 71.1i sono anzi 1'n di– vertimento e 11no 1/000 d'umor lepjJo -: C!Jh di.segno a-,.s11i piil frequcntt•menta sul scrio; cd t allora che bisoo114 .u,derlo in tutta la 100 for::a e nu1c.atria d'os. acrt.•az,ono e d1 Tesa. Chi con~ce la raccolta di dlacg11I cho di l11i pubblicò <llrni /a. L'ltnllano ooJ titolo di Roma ln Selci, f della qu<ile io 1J"1cduimo acrisai le d~ltti lodi. ,a che DO.Sa coglio dire. Ma Bartoli il so11mttu!k> pittore: 6 come pittore P!"OPriame1'1t6 detto, quello elle nel/11 ltUO opera ai ~o~ t:l3a alla prm10 ò il do"o. Quecto dono, che r,h antichi chi01Mrono c.atro, e che «l la doto oggi più rara tra i ;'~~1~!e s1;fi'i'?c~tl~.c:;~/t~,I!a ,.~,t:~~1;,'o;~oni~n::-c:d uin~; (Irte, ttC<"u,ita Ol"!}0:11ie<1 ... diciamo cosl - di ca11rlm11rai, 1fa/!~'{i l~ 0 ;'ioa~/g/,~~n d~/%ii/°E- 16 11c:i:~;~c~~ 1 ciUt~l/~\~,g~ co11 ta11tc1immediatezza e frcacha:a, cd () a11c116per cuoche 11u;kl di quanto roll /li te con11rnquo lo faccia) ò m<'rtc, 11rlvo di sl911ificato 1pirit11ale, menzognero o nmto. Il IMO di.legno parla. In sua co11,poai:io11e cotdtntr, l'occh10 e persuade l'i11tel1ctto, d .swo colore erta ar– monie e mum·6 il ll'.:Htime11to IH)('tico nell'ouerwltore. Per lll1Wt·ert: quca:o scntm1ento occorre clv ohi di.– pi119e sin egli atuso 110cta. E 1iocta, oltre cfrc buon µittol'\, I' it1fatt1 Bartoli. E' .,,octu davai1ti alla 11atura, ch'egll ama nclfa se11~1>llc,Ut dei a11oi aa11ctt1; ch'coli ama se11:n complfca:ioni hitclkttuc,lr.stiche cd catct,=• Z(rnti: • q1v1le Dio l'ha f(l!la, che è tanto belfo •• coma ~~f;.:t;:~e <"h; 1/,~:C'~J/ :~~H~a ~et;e,f;t~~'.'t~o~,u~oft~:~~ 11clle a11e forme esteriori, mu 11ell'1nt1mo del carotiere e dl'll'anm1l'I. Lo dicotto i suoi 1me~a99i, do-t:11 la. gu.c.atez:a dr, toui e l'clc91<1<"tl ra11_qu1llltddegli 11ccord11)<"Tfettamcnte ,i odegum10 «Ila vr.s1011e che 11 loro a11tore h.a del mottdo secondo te li,ci delle ata9io111 e drlte oro, Lo dicono i suoi ritratti co11 t.a loro virtWll1til dramm.atìcc1 o sr11ti– mc11talo, Lo dico,10 anche le sue sctd/urr: e persl110 le s11c :rf,~'ffg~~u;t c<iv'::iJ!fio C:"J;{) mC:~~i.caJ::;t~i:•iJ ~ii~f=~~r,: ,ue or<, atmltore e arclutetlo. Che /i quanto d1r6 una figura di tr11di:iono:le tlvo d'artuta ittilwno. du11~~~t·v,~:'wr~ 1 1/~C::c /.~:i~"tt 0 ,.:n d~~b:! 1 vb,al~!~~\: me tropm altri 099191or110, di arm1npicqr31 u19fi IPf<"ch1 dei • modu,uam, •· Bnrtoll - dol <11wle io non ho L'0ll1to trr1celflr q1u chl' 1rn'imnw1gi116 1ucoi11tu, ,m srm.pllce achlz:o ami• cl1cvolo ò o•te~lo ofio l:, e fn brno a_ restarti q11cllo cho tr, o/ftda11dos1 al Te-m1)0 o alfo Storia. Oli dara11no ragione miche loro. A.RDEXGO SOFFICI A111crl1:oBartoll: RllrnHo (li Sotflcl

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