Fiera Letteraria - Anno IX - n. 16 - 18 aprile 1954
Domenica, 18 ilprilc 195 l LA FIERA LETTt.KARIA Pag. 5 UN VIAGGIO ATTRAVlERSOI TlEMP[ lE lLE C[VilLTA' ORIZZONTI PEIDAGOGICI * Una cSloria di :\tilano, dalle Immancabi– li «origini »al 1914 è In corno di stampa R CUnl della « FondMJone Olornnnl Trcccani degli Alfieri». Sedici volumi lllustrntl di circa 700 ~glne ognuno: tlWole ln trlcro• mi&. grnflci, schemi e enrtlne compiegate fuori testo. Ecco. oggi_ Il primo volume. In uglone dl qunt.tro volumJ l'nnno In cospicua edizione san'\ ultimata entro Il '51. Nel con!'llgllo dlrcttlvo e nel collegio ttdll· ~\~1~f lecl~1~H~~_tc~i~h~Ì~f~~l~~~;{!tll ,: s~:f~ 0el dlrlt.to, storia dt'llC leuere. gn'llerle e monume,~LI. Ottimo li dlSCfOl0delroS>ern,cioè la sudd!vulone delln mnterla Oncompnrabll– mente \'n5tn nelle ime lndnglnl multldlre,Jo• nal! solo nominalmente rlretite nl munlcl• plp), In sedici tempi o età o epoche 11torl• camente cnrntterlZ1.nblll e quindi ln sedici \'O}WTU.Alcune e epochè » più celebri, ma plu vortlcnntl di sensi, o di 1i7Jo11e. cioè d! sciagure o di promesse qun Il ad esempio i dlclRSSett·a.nnl del lmnl)egglnmento nnpoleo– nleo o Il decennio delle Cinque Glornnte a ~!~,~~::· :\•~~~n~:fi. ~ ucln~~l~n~~f1~t~~~ rlodt statici, nnnl !ervldl o r1solutlvl sl alter. nano nelln storin degli uomlnl: e non tutto li tempo è stnto In e egual modo» consuma– to. 011 strnti delln e consetvnzJone » si so– vrappongono nlle lrntture. ngll stncchl, alle !oiz:hedel eataellsm..l. La rcd:Wone del testo si J>rcsentn come un sommntorlo di lavori mon()8rnflel. Nil Pote– Wt alt.rlmentl accadere. m~~R:~~r 3l 1~~1:i~~l èdls :~~I~mJt!~~~'. di lotte e di cup!dlRle e di speranze In certo sen&0 paradlgnmtlche. Problemi di !luJtazio– ne delle stirpi. di urto e di defìnJUva scelta e di conseguente dlfosa del territorio agri– colo re.~ldenzlnlc, problemJ di coltlvnzione e di vettovngllfimento e di npprowlglonnmen– to idrico e dJ commerci e di condotta delle acque: le lst3nze e le angosce che sono alla ba.se del vivere, Per I Gnlll lmmfgrntl Jn nuova RSSuc!nzlone nl clima, In prntlcn del• la nuova tcrrn. li lento accoglimento del co– stumi e delle tecniche da genti pili speri• mentntc cd nntiehc: l'ncccttnz.lone d'una lcg. ge comune e più \'asta: Romn: l'np1>0rto di energie nuove dnto nlln conquista delle,Onl– lle: Cesare. Per I Longobardi la eommlsUo• ne cot vinti. li determlnnrsl deglf impulsi storici rlsultnntl. donde un senso di tinno• ,,ata autonomia, Jndl unn vun dellllca più 1 modernamente sentii, che 8(."mbrcrebbe ri– petere dal « CRSO » di Ambr()frl0 l'ardore e la mbura necessari a regolare In eonvlven7,n, a ricomporre ln società In uno stnto, arelve– scovlle. comunale. I problemi dell'eduenzlo· ne, d·tma lc,Jre nutonomn e d'unn slntassl cMie, sono dibattuti dalla e Storia di Mila– no,: religiosità e poJ>Olo:retorica pressoché sempre lmltatl\'a e tardlvn e eommozioM antlveggente e profonda: risolute arml con– tro le dur~z:z:e e le rapine legali dell'Impe– ratore (romano di nnz1one germnnlca) cau• te obbedienze e rl\'endlcazlonl salutifere. Tutto Il dramma del \'!vero nella storia di ~I~i~~nf0 p~;o~~. ,~! 11 ;or 1 d~~:lc~:errir:!~\~ e con !'acque si sono !ncroclnte e le strade e le genti. I liguri, gli etruschi. I galli. i ro– mani. I germani lon.11:obardl. li dramma è pii) brutalmente espllclto: è fervoroso ed aperto più che nel luoghi di risucchio, di lenta penetrazione 0l':motlen, di tenue ri• stagno delle acque. slnnchl di yltn spec– chiante, meditante, e In certo modo con– templante. Questo primo volume cl guldn nelln rime• morRzlonc degll eventi dalle orli:tlnl alla flne del Quinto i;cco]o dopo Cristo (Pace di Ra• ,·enna fra Odoncre e Teodorico) attraverso una divisione In cnpltoll didatticamente chiara ed esatta (è la divisione tradll1lona\e d'altronde) o,·e Il nome di e Aristide Calde: rin!» (Pnrtl 5. e 6.• Mllnno romnnn • BR5· so Impero) segue nell'ordine a quello di Pln Laxlosa Zambottl (Parti Seconda e Terza - Preistoria e prot06totin padana • Era galli– ca )e a Quelli di Alfredo Pn.sserJni e di PII· nlo Frnccaro (Parte Quarta • Il territorio Jnsubrico ln età rom.nna). Precede una In– troduzione monografica di Ardito Desio (Par– te prlma • Il suolo di Lombard!a). Seguono quattro studi a carattere monografico: Par– te Settima • Ln religione di Ambrogl0 CUm• berto Pestalattn): Parte Ottn"a - Ln lltur• gla ambroa!nnn (Ildefonso Schu.ster): Par• te nona • MIiano nrcheoloRfca <Calder1nl e Gerra}: Parte Decima - Monetazione della romana Medlo]Rnum {Lodo,•lco Lnn!nmehl e ,Ulrlch Bn.nsa}. Queste docu,mentatc monogra0e, premes– sa neeCMar1a e parte Jntegnmte dell'Indagi– ne. devono dunque con11ldcrRrsi !use e ope– ranti nel referto e però nella att.cstazlone storica. Una Introduzione geologica di Ar• dito Desio. Ed ecco la percezione del terre– no milanese: lo strato ghlalOllO11upcrlore: lo antico mare pliocenico: gU strati sotto !I pliocene. «TrlvellRndo 1n profonditi\ possiamo di· stlnguere nel sottosuolo cittadino due serie. la CQntlnentale o superiore fino a metri meno 260. e JR.marina o Interiore al dlllot• ta d..ldetta quotR. LA.superiore può essere suddivisa a propria volta In almeno cinque orluontl geologici. Alla ba.se dell'orltz0nte di copertura: prevalentemente ghiaioso e cioè n 40 meui elrcR, e11lste per solito imo strato di argJUa dello spessore di qualche metro. La storia di Milano .Jj.. Il primo volume di questa poderosa opera narra gli eventi della città dalle origini alla fine del Quinto Secolo dopo Cristo di C,IIU,0 J,;,HfJ,fO G,UUl,I zappi\ con tagllcnU di pleLrn levigata. Le statuette della dea mftdre testimoniano d: un culto gélco e mnt.emo, mentre Il carro e !°aratro artiv~ranno solo In altri seooll. La Lagozz.a di Besnnte In stazioni varesine palesano unn comune cnrnttetlsUca srruttu· rale degli abitanti: la palnlltta. « Nell'nltcrno gioco di correnti e di r!!hL~· si che trnsoorrono e finiscono per n~uctar– lll e Insediarsi Jn Lombardia non ~ "Cmpre Agevole dJscemere il ncs,;o cu\Jco. In .!ie(tucn– za oronologlen ...•· « Ln Lombnrdln rhunnr: nl di ruoti delln corrente tO/iCO•IR7,lnle bi apre in misura pre,•nlente nll'n7,lone delle correnti oecldentnll Jbero-!rnnccsl, che, In senso etnico e llnguL~tlco. possiamo r.ggl chlamnre cnmlUco·lbero-!lgurl. Carnt~te storico dcll'Itnlin nord-occldentnl~ è CO· munque In stntlelti\ dc:Jn !'Un culluru ou– rnnte la ime dell'età del bronw e per tutt.n l'età del !erro ... ». e I llgur!. Quali rapprcsen– tnnU delle fluenzc nrcnlehe che lnvadotto In Trnnspndnnln. ;>ossono oggi r1tenersl dr' paleolndoeuropel. La metnllnrgln dell'ultlmn età del bron– zo si diffonde In Lombardia ad opera di eor• renU Iberiche. « Tra le anni pnrt!eolnnnentc tlpl~a t lR nlnbnrdn. che predomina tra le raffigura• zloni nipestti di Monte Bcgo (Alpi Manttl• me) testlmonlnndo clren la stretta dlpen• dcn:zn Iberica dell'ambiente ligure. Il rlpo• stiglio ... ... E' un tcnnlne tecnico ... Il e rlpost-lgllo • della cnselna Ranz9. nc-n lungi dn Porta Ticinese, nceosu., In \·CCchlP, a.~ln di pietra verde nlle nscie di bronzo ~~ }:~:! 0 e~~~~~:{t~Ti ~~~p~r1r~ifnu~ ..~~ 1 ! da dell'età del bronzo, di più evoluto disegno. La elvi11:\detta del brony.o-avnnznto o n1>• pennlnlca si rh•cln più progredita della <'I· vllt.Apndnnn rr,c\'R. I~nciviltà lomb&.n.lndel• f r « Che la Pnd11.nlaverso la metA del quAr- ~J~~~~ee ~"aR 8~~::~: grt~~~I~ 2 :d~~ct~Rb1?:. I Celll. in QUCSt'e1>oen. erano gh\ 5C!ll.mRtl dal Danubio verso l'AdrlRtlco. Es.,I \'Rnno !n cerca di pingui terreni. di coltivabili pianure. I vicoli ciechi delle alte vnlll I ronehl n.tfe– renti nl bronchi e 11. lulte 1e schegge e Je slerpnglle del monte non li Incuriosiscono, e tonto meno 11allettano. Se ro.s.\Cropc_ne- ~;!ì}~~nAf;,r:,nm~a~ftr~~-~! I~~~~\~ ~J:t~t1!< 1 ~~~ Duno} non t1vrebbero omM'lO di occupare 111 pianura veneta. co.•;1 fertile. Trru;eurano le zone collino.~ e montane delle Alpi, dalle Marittime alle Rél!che nile Ct'\ntlehc dov~ l'nntlco ethnos può riparare. contlnunildo Jn sua viln n1martarn: (~ pur &of!:ftlacendoalle !onne eulturnll ecltlehe. nel tert..o e nel se– condo scoolo onnat prevalenti). Tutto com• provn che In tmdl7.lone lh'll\nn è In pili at.– tendlb!le. La mancata oceupnz.lone del Ve· neto de pane del Oalll \'8 attribuita nlla strenua dlfe.w degli nblt.ntori !rontnll (Mln• clo) e all'.:ittcnunrsl e allo spcngersl del– l'Impeto di oecupnzionc, n mnno a mano che gli invnsorl procedono verso le wne orlen– ta!l delln pianura. Interdetta loro dn laghi. fiumi e paludi: (Onrtln. Mlnelo-Adlge. Pn lcslne). Ln stessn direzione di marcln del gnlll' Bo! fondntorl di Bononln. pres.'IO Félslnn etru– sca_ viene ossen•nt.a dnl Llngonl e dnl Seno– ni, che Il sorpnssnno tino n occupnre !"attua– le Romagna e le Marche, Giunta al Po. là dove snrnnno dedotte in futuro le colonie ro- ~~~:;~n d1e~~o::r;!1re11~i~tl:in~o~~u;~i lii" n dc~t. ln.~ucndn'~II Etni,.chl (In riti• rnta ollre ti Po} fino al• di Ili del Taro e di'! RNln. Nclln necropoli dello t..:ertosn I Cnlll qmnnchernnno o so\·rnp1>0rrnnno le loro tombe n quelle del prlmevi Umbri e dc! ti iAlllehe e celtlbere ilvev11.no111. scrò!a 11. loro lnsegn11. La scrofa e m~<Uo!Mcnse• Ap• pare un nitido rilievo su una lucerna di epo– en romana reperlla con altro mAterlale den– tro Uni\ tcmb&. m Via Gaetano P:IIIU1geri ... a Milano. 11grnl\de contlltto tra Il mondo roml\no e le genti lnallbrlehe si colloca nel terzultlmo decennio del ten.o secolo. Es&o dari\ a Ro• ma li controllo del territorio milanese. La nl\rl'fl.zlone dello (nlcrra " della conquista a• pre Il\ qu!ntn parte del volume, curata e rt· d11.ttada Aristide CnldC'rlnl. Allo stato attuale drlle nootre conoscenze Il nome di Milano nelln !orma greca di Me- 010111.:1un, 111m1ucIn prona volta In PollbJo, lo 6torlco Kreeo: nl quale non ern certo lgno, to 1'1mnallllt3 Quinto Fabio Pittore. Fabio Pittore nvevn preso pnrte nllR cnm11ngnagal– ilea del 225. Pollblo vlv-i trn Il 204 e Il 121 A\'"ntl Crieto. Ef::11 nnrra che avttn7.nndo I due eserciti consolari di Scipione e di Mar– cello dall'Adda In direzione di occidente e I Gfl.111 lii ritirarono a Milano, enpltnle del P"eiie degli Insubr; ». La &torla dc! pruni l<>mpldi Milano ro• mana vn consldcr1Hn nel quadro comples.,;o degli a\'venlmenti che port.nròno Romn (po• chi anni avnnU l°inl:•Jo della sccondn pu– nica) a lntrnprcnde1e quattro successive campa2:ne di guerra dnl 225 a.I 22'& per !a conquista delln vnlle del Po. E' il eomlneln- ~~j~~~Al~e~i8 u~r~i!1oe~\~~n:~o~~a n~\\!~~,~~rs~ fee 1ri\~1f~i~? J!,n/~~~~i1di'~t~fc~~:~c\\;1~~ demolitori delle lneurslonl galliche: delle rn pine e degli Incendi di quei Gnlli che In soln :;peranzn. del St1<.che8RI0e cupidità della preda. non una ragione 1>0lltlcnsi1;1emntrlce, conclU!.vn nlln guerra. « Gulll. quos prncdnc populntlonmnque conclvcrnt spes »: è Ll\'lo nelln celebre ouverture del venlldue.<1Jrno 11· bro. In rcallft. el troviamo di fronte a uno sfn• 11amento nella evoluzione della tecnica mi– litare e delle enpacltA orgnql73,ntJvc di due popoli nntngonlstl. I Gn1ll combattono nn– corn ululando: orde barbnriche 111 lanclnno nll'assRlt.o rrn Il clamore. con ~ridi e ,;trldl da pelllTOAAR, L;n 1(1!'.lonc. lnqundrnta e muta. <>&servaunn p!u i;agnee disciplina. I Onlll si erano buttati alle lcrrc e nlla vnst111, del plano dn cavarne lnimentl e clbnrle per 11 d~~fu11i~~~e:~l~~~~J11~a"~~fgn;e:/~~ 1 ~i popoli n\'ranno I frumenti e le leggi: molte lef>~ 1 ,'. :1:~i~~~:1~n~rfu°o~t ~~w~c~~e~nf~~e- re a freno le popoltl1.lonl liguri. rondate 1e colonie dl,Arlmlnum (Rimini) e Genuri tOe· nova). I Romnnl lnlziarono In loro a\•an7.a• tn ln vnl di Po. SollccUntl dn una più violenta e temibile provocazione del Gnlll - che si erano spin– ti nl'I cuore stcs.c;o dell'Etrurln, fino alla Chlann_ ed erano poi rifluiti al lltornle tir– renico - I Romani Il sopraffecero nel ,325 a Talnmone con nnn battaglio a SandltnCh: do,•e I due eserciti eonN>l1nJPTO\'enJentl rl· spctlivnmenlc dal nord e dnl sud stritolaro– no le or.te ululttntl, In un polverone lnde• scrl,•lblle. Frn Il 225 r li 224 obbllr,arono alla rcsn '' j \ ,· . \ . . . " tamafaHia del n1anuali Il grnnde e sapiente c~w da elargire ai gwvani è la libertà spirituale op/10rtunamente guidata e sorretta * di CAIILO F...11,VEJ,J,,t Sc:f:,,~ob~7!:!~ot:~/ 0 !: 1 i! d':oi~ ;~ii~ia d e.t;:~Te~u~u,~~Jic~ ~ci~o ~,c!':cfo~~t~ d~1;:1zl!~ : 1 tc/(,~t~f:t,~l~{'~~:::,;:~ 1 ad ~::i: /r':JbZicdoni C riaM"Ve nun ~U~Jr~! 0 rris;:nt/ dt!i;Ti: 11oc1ct•~ 1n mv,da e complcw, mm,ctrno, e 11011 710-1.,:ono mmi- i) d~tantc e dovrd coatare m.ol – C.'t'Olu:1011c m<1 tiella 1uu1 me- CfJrc, 11(/ un tale ordine di pcn- ta fatica, toloom e nella 111«1. dulfltt1e<1 A'Wr1; r 1H>~1ono nfl.sa1onerai i11 tnacym111ti, fam19hc, ,cota- ~"i t,/ 1 ;~;r:i'wi~Vcmi:;:i 0 J~~ !~::1:(l~~~"':t 1 co;{,/ ' n:ru:i:: ~~~~~ ;~~~~'Zt e::: :'; 1 ::=~~1: 1 :u;;:~r~:~j{/Cli:ti~~: ~'::f ~~ 1110 m~?~ 1 1~:~i,i:ra~:~: ~ttt;~Ò/~n~':'rifii:,t~vt':l~~r/: l;ito.C3te,,o r l'<1{10Ne /ortemcn- rt1t<1 ad """ 11cdfl{IO!Jlll coal ac- in piu lnrgo stero la .1ocietà e' ~ob;?;:~!~:~~~~t~~t?~Jir~:t<:'~;~ d:~zr~~~! 1 !1,:,'%,i~~'i:Ii;~i 0 e ~'t jffc1~~-,4~~)t;~t!/;~i~!rT:''èo~~ fle11no3iflì. e. romb<itte co» cn- la t1rovent1i~ •istcn..:a. noN('ht eapreuione. m911w, 11nc,battaglia di atxpi- li Mazzetti ovvcrte che tutto CARl,O FALVELLA mwrdifl: e. 11e la w1rof<i dispm. • re. di t111Li11crmcm..:a, 1,------------------. Anrhe nel 11110 rcce»te e I\, ripudio del mnnuale seolastloo e In !!OClnlltàdel libro> la tr:• .:~:,1grta;::~~~~~l'1e t:Cldl1~!,1 0 lr (IIJil1uli11i, (l'Wlfl pcd{f(fO!Jl(l dr/ 11_u,rimeuto e cli nwtazio11e. /o r1lor110, tt'nac-emente: ar– cc11tmnlfo.<ti .,,, <111cUo che si potrebbe drf1nire mm aindro– mc di tlt>1>rr11.•ione d'intere.asi ti_iui, nello no.,tro Scuok1: e che .,, trruforc nella cott•tatoziottc rli11i~, d'mm dw,,,pcte,iza deJ 11<11,ere: mentre t1ttte le dit:erae /atti tfrlln p11rri.::it1 e dcll'fldol,;– S<"r11u1 110rtrrehbcro naturtd- 7,~';/'~!:3mi'~ ?1~\~F}~ 0 Jif, '~Ui c~: O/) 1tCTll(i. li mm111aliamo iJ certo dn z:,i:.~iz: ~:;~,~.; : 0 c~fj~~~~ le Nmll(J - 111 malattia che in– tri.,Httce e mortifica. divcrsa- ,~1}~e~u~cc~~:j/J:ta~/~"fe;~ fJrlldi, le n~trc scolare,che dallfJ 1tcuole prim11rie alle 11tcs: .•o Uni11crsitti; il e manuale ~IAl':tico > 11i ~ !tOIIIÌhtito al lihro, per imo 11/or:;() di 11intett1 pr(ltir14.--cvide11tementc: ma lo M/Uilil,rio il dato appunto da 1 :;/,~/W:,!;n;:: .:fti:ttlu 0 p~;;I pre-:IO!Jo .. c11.t0 che o/Ire lo 10111<',11. Il manuale, ht altri termini. 1»1ò rh1Aeinr utile ed e/ficm;e .10/0 iie rappre11e11ta wia co,-. r/11.•fo»,c: la viuc:;:a, e perc11) 1~~~/t:,~N ut7;::.•1 ècf:';~ii t~ rflfffliOlli l<'r,00110 ormai. sua sponte, /rri 91{ 11/11.danti e gli ,,<'olari: la cui eapcricnza ~R /ntfo in 11nt'I nrnemonica odin– tt'I, i1110,0 p.,iltnci&mo aborritn, mn pmliroti r.iò ,ion o.,tanre, ~:a 1 ~ 11 diJ::~~~'~1~: 11 iiJ:f:n1a~: l'(lltO. L'uomo maturo - mae.stro kob~f~~~zefttf~J~t; ~1':i VN'r.hio .1r11.,odella f}(lrola: m11 I efovnre 1tr>lta,ito il fanciullo o ~·::::~'Z~f,~,~;j ~p~i/1 ~":·c~:~ 1 ~~w:~~Ì:~/~ ::r,: 1 x;;t;~::~!j rl~::: I rhi 11u•t1t<1ll' a mornlc dei d•1tce. 1 li: ro/Qro rl10 .1011n i prot<ir,o• 11i11fi. nel r,rm1de drrumn11 dt!l– /(1 /()rmw:/011e" dc1l'i1111erime11- to . . ,or.iole della gioventù. N' /11 flber!tì •1>ir1t1urle il i;:,;~1: 0~1:'l~i,iì~~i:r;;fti1°u:; POESIE di Perla Cacciaguerra .Jj.. Ho api nelle vene Nel tuoi occhi là luna ha seminato Il suo bianco tormento. Nèl tuo cuore stridono I corvl mal\'azi e le tue parole feriscono Il vento con fruste gialle, ma se ti guardo, ho api nelle vena e gll usignoli ml cantano In a:ola pert;-h~ ti amo. L'uomo • monulero Il suo \'Olto ha più luce di una cattedrale e nell'aria dèlle mai'll si rorma silenzio.Sa la preghiera. Il passo lento abituato alla processione e neRII occhi li mare mistico del pensiero, La. sua anima ~ la via larga che Porta al centro di Dlo. Nel mio cuore fuggono i levrieri Il mare ~ un· arco di pesci e lrècelt di uccelU sono tese nel cielo. Sulla bionda splaa-i'la la a-ente nuota è irida: com·~ bianca la vita! E' bianca come la veste di Lollta. !' c~~[: ~~~f~:ee~1~•~~i!!1ba. libnrh) {luflrr111to e aorrctta, m11 11011 oonc1drota c •Penta. E' • /'mdoriM docente che dcue tra11fornumtì e .1Jp0lltar.1i da quella clic il m•a pn.,iziqna di• uct11tta i11cr('11ci1),111 e aa.,ur1fo: 1 r.,1alla quale app,1.11to recalci• 'J;~s/ 1 ,%e;1o?r~fti iu1~:i1::,,s:~~cf',.'~~ { 1 et:lt~·1 1 'ì!e~~:H: ed lo rido del mio destino: nel mio cuore !ua-;·ono i levrlerl. :11 dri ,10.,tri 9iova11i: a brn 91urrdarfo, mltoNfo contin!?'<'»– lf! <' in certo qual modo nùe1t-1 .1ifat(l. Crista, adolescente Aperto Il sipario del SUOIClpelli, II volto ha lo splendore dell'avi,ro gli occhi chiari sono aneli! di luce: Crlsta, adolescente. Quando cammina nel sole la via meravigliata si tace e ascolta Larghe fiumane d'nOQua hanno distribuito . su ,•astn superficie le ghiaie che i ghl11.oolal ciel Quaternario avevano elaborato In quan– tità Ingenti, dc!ccandole al margini della Un'llnÌlca stampa n,fllguruuto 11 Duomo di 1\lilnno . ln tale m13picMa CONcilin.– :1011r tra una .1po11tt111t'IU, J>flr-1 lata 1wt11ralme11te al ttuo tr11t– ro cd 1tna a11toril<\ elle 3i cl)1t• di:ioni f! .1i mlequi fld 1t1t r(lp• ,,orto n110110di h1se911mue"'"' e di edr«-a:io11e. Io •che,,1mi-1 ~mo e l'intt1'/fic/fmza prflflc,1 drl cllhro <Il ll't:to, a camttc,re 7ii,ì drciMmr»te manualiaticn. / derono. a ma110 a mnno, con tleci.,imra di vethito e di ini• :"f1tiu,., dar lt10r10 ad nrtn rin.,. .,·unziotte vh-<1 · del libro, dr/ Il fruscio della .!iUagonna, Il passo lieve e esitante rer;:na11~:;:,~i 0 fe\aTlCino a ponente di Ml- lllllo sono earntter! UR.te da grande rlccheu.11. di clottoll s!llccJ n differenza di quelle o· r!entall dell'Adda ove prevalgono I calcarei... Uno squisito rltrntto del cosiddetto « ge• rum» (ghiaione), la coltre ghiaiosa dello spessore. di 40 :netti entro cui affondano i piloni del Duomo «Rl'lmmani ed ardul steli marmorei lt. per dlrla col poeta: che non Il amava, « Le tracce del mnre sono ancoro eonser• vate nel sottuo.suolo milanese alla pro!on• dltà di circa 255 metri. raggiunta finora da un unico pozzo per ricerche d'acqua ... a Via– le Byron, pov,o che i.o petvenuto fino a quo· ta meno 302. I sedimenti dcn·antlco mare ~~~!~::~re~l:z~ounee~tf~~d~f~:i\ 0 Ji°~~bb1~: 1 che un banco argilloso divide ... Un certo nu. di conehlglle !oss!II e di gusci dl !orRminl· ferl d! tipo Jncontestabllmente marino &ano &tatl portati In ,;uperflcle... •- Ma sono andati perdutl nel pandemonio ... « Non è certo che np\'artenesscro al PIio• cene. Forse nd epoca p!u recente: calabrlana o addlrlttura s!clllana. posteriori entrAmbe all'lnlzlo del Quaternario: (600000 avanti Crillto). ... E" comunque certo che durante Il Pilo· cene la futura Padàm!a era In pieno regime marittimo ... sle!llaho o calabre.se che fosse... Il mare si nddentNl\'R pili o meno profonda– mente nelle pr:lnelpall ,•alll 6elle Alpi lom· barde. In quell'epoca la regione costiera pre– alpina non era molto dl\'ersa per aspetto da quella attuale di Liguria ... •- Anche per la stor1a geologica di Lombar• dia I llcmpre più antichi cioè più profondi ia 0 ~~~~Jci 5~~~f,!l~ r31g~~~~f1! 8 ~~~rivr~: gli succel'!slvl di un volume che ha potuto arehMnre I millenni. La m.at.er: la è la mc• moria del tempo. La terra emersa. p>rcorsa dalle acque, è stata percorsa altresl dRRII umani. Nella terra lombarda sono pen•enutl gli umani. Da un certo tempo in poi hanno IMC!ato tesU• ~~::~d-!1~ 1 ~~;! d!ìe!i?~~~,~r!1i:l~~ fe~: le fibule. delle daghe rugginose, degli spe• ronl sdentfttl. degli ehnJ... • « ...Fin dalle remote origini, del pftleolltl· eo superiore, da 30.000anni or sono, le gen• ti di Liguria sono legate etnicamente e cul– turalmente a quelle della Francia del Sud. I L!gurt. si riversano, valicando le Alpi_nella p!Rnura padana ...». Nella seconda parte del \'olume sono 11tu• d!aU dnlla zambottl gll 1nscdlt1ment1 e le vestlglr+. superstiti della civiltà «agricola» pr~~gì':~i.a nelle sue stanze lombarde due mila anni avanti Cristo Ile non !orse qualche i;ecolo dopo: comunque con .un ritardo di l~0 anni rispetto al centri generR.toti del ,,Jclno Oriente•. Tutte le correntl «agricole» di Immigra• zlone posseggono ceramica evoluta. 6anno pratlearc la rcssltura (rln\'enlmento di !u– salole negll scnvl) e I rudimenti della metal– lurgia, (divenuta lndwtrla 6pec!Oea di Lom• bardla &0ltanto più tardi). nonehè nell"al• 'rvamento del bestiame (bue. maiale, peco• t, cRpra) e del cane. Un'agricoltura Alla retA del !erro ooncentra le sue necropoli presso Gola.secca nllo sbocco de! Tiemo dal Verbano. (Nel suo secondo periodo subisce influssi veneU. Ceramiche e va.,! lllr~11m~nte testimoniano). Ma tombe tipo Go!Meccs. FI sono ritrovate sul Lambro e suffAddn: e « ripostigli • a MIiano. La elviltA ei.rusca o per meglio dire la Me• ra di Influenza etmsca si allarga nella Tran. spadanla fino a raggiungere Melpo. (Melzo, presso Milano), « Nel settimo secolo si nffennano IR poten– za e In cul~urn etrusche nel Ln7.lo ...». L'et.A del Tarqulnil ne contrassegnerA lc– apogeo. « Verso la fine del sesto e agli lnJzl del quinto la el\'lltà etrusca ha \'A.!lcato l'Ap- roel1~~~e ~na Ji:;::t~ :v:l~~aatJscl:nd~l:I j~: ewnonlc, fra eul le estreme sarebbero Man• tova e Melpo ». I colonlzzatarl E~rusehl della Pndanla e– rano un pugno d'uomini. Il largo sostrfl.to delln PoPolazlone di Lombardia era eostl• tulto dalle llnmigraztonl prt!cedenti. Tra I colon!ua.torl fl~urano certamente gll etrusehlzznu emlllanl di Fclslna. cioè J Il· gli di quel ricchissimo ambiente culturale noto a noi come «Civiltà della. Certosa»: (dni rltro"nmcntl della Certosa preMO Bo• JognR.). EEsl Importano nel territorio fra lo Adda e Il Ticino. con una più sagace tecni– ca del va.,1 e delle anni di broll7.o li prlmo uso del regni nlfabeUel: e In de1\nitlva Ja scrittura. Le Illustrazioni del testo (anni. ,,asi) dnl musei di VRrese e di Como cl pre– sentano documenti. se pur t.ardl, tuttavia di un e6t.remo 111«-rc.sse. Le genti di quella che è oggi ehlMlata Lombardia. come ulterlonnente le réUehe, ndaUano I ugnJ della scrittura etrusca al 1>roprlo linguaggio. Quinto Secolo: brevi I· strizioni su \'RSfnella :r..onnoccldenv,lc, Indi, nell'alto Ticino, lscrl7Jont commemorau,,e su pietra. Soccorsi d.tllc tcstlmonlnm.e degli antichi &torici e dalla cr1tien del documento areheo– logleo. ep[Jrrallco, e letter11.rlo, I cRpltoll de· dlcntl al Galll e nlla !ora espansione euro– pea, alla loro • culturn,. nll'lnvaslone dellA. pen!soln e al loro stnz\onnmento compatto nella Padnnla, sono trul più vM e dramma• tlel dell'Jntero volume. Dnll'lnl7J0 del quar– to allR !lne del terzo secolo. 01! Et.ruschi, al sud. stanno per essere .!iuperatl e debellfl.11 da Romn Velo è caduta. I Galli sembrano portare In loro spinta contro una cMltà e una gente, l'etrusca, Impegnata a fronteggia– re nltro\·e un Potente n,·versRrlo. « Intorno alla metà del quarto secolo la di.scesa del Gnlll verso l'attuale Pro,•enza e la loro lrru,:lone dal vnllchi delle Alpl nelln Pfl.clanln può dirsi oomplula. Efore, per que– st'epoca. cl. parla di una Celtica (KeltlkC) dove Esiodo, nncorn nel sesto secolo, 1\\'eva eoiloeato una grande Liguria. La crltlcR mo– demn è m errore nllorcht vuol neg11.rr l'ln· va.slone gallica della Pnd1mlfl. dall'Oecldente sulla base di un·arrennaz!onc di Poliblo: 11 quale ritiene l Celti esser \'Cnutl In ltRl!!I dalle Alpl Orientali. (Le grandi ondate galliche a,•e\•ano risa• lito 11Danubio: e luniio le dlrettrlel del Re· no 61 erano portate nelle dhnore della Francia. Biblioteca· Gino s·ianco Tuschi, o Toschi: Dom1ono a 1i1èqul del colle -gli nvi um· bri che nippero primi a suon di &curi - I sacr1 silenzi_ Apenmn0. Dornton gll Etru - schl. dJ.scesi - col tltuo, con l'asta. con fer– mi gli occhi ne rallo - Rl \'erd..lmlster:losl Cli\'!: . E l gmndl Celti ?'OSSnstrl- correnti a lavar111In strage ne le fredde acque alpestri - eh'el snlut.avnn Reno ... Alpestri \'nle a dire appenniniche. Reno, dal tema Indogermanico rro, greeo rl!in, che significa defluire. scorrere: dn cui, forse. Il n..mc llce~<;v 01 ktnnf\,, greco réuma li lmme. Come I Bo! SI lnseclinrono ln Emilla e l LlngonJ In Romngnn. i Sénonl oceupnrono le Marche llno nll'Eslno. a Slnlgnll!n. I Sénonl. COIDeriferisce Llv!o. rompono In le({ione al• l'Allln, 11s.,cd1anoe p1endono Roma. Gli In– ~brl (ln prima onda), occupan6 la regione fra Il Ticino e l'Adda Irradiano nl di là dello Adda. Presa Melpum. fondano, a una decina di mlglln a llOrd•O\'CStdi essa. li centro dé· mico di Medlolanum: un \'illagglo dn pti• ma. una Cortezza mobile. !orse. tende elrcon. dale da entri. L'unlllcnzlone etnica e la ~olazlone del territorio In senso st.atalc cd urbano operarn dagli Etmschl In Pnd1mia durante Il quinto secolo contribui .!iemn dubbio a rncilitnre Il\ opera del Galll: l'insediamento primo e ~bar• barico11del GRIii prelle ad evolvere ad a.scen– dere veno le !orme di una società stablillA. Medlolnnum. col tempo, diviene li centro ln– subrleo plù felicemente atto alln propu!slone dello «Slllto .... Nei più tardi secoli, quando I Romani sa– nmno costretti n spogtare verso Nord li centro del loro domJnlo europeo, ln base po• litica e mlllt.a.re dell'Impero. M!l1mo dlverrA cRpltale tetrnrchlca: sede cesarea, Indi nu• gulltR, Una tradldone medlot\•ale non Indegni!. della n.:>lltraaltt'm,lone d! moderni storiogrR. fl riferisce emblema di Milano essere stato JR Scrofa .. eTAie emblemi'. può eo.~tlto!rc un altro nt– testato in favore della pro,•enlenzn cocclden– tRle • degli Insubri. Il malRle e Il llignnle so• no anlmnll ,.acri_ In Ocddente. fino dall'e• ~colitico. Ii m3ialc il Il quadrupede prlneipt: oella rivo1uz.1011eagrlco1a reentn In Ocel· dente dagli Ibero-Cnniltl. Ln 11uacarne è nu. trlmenro 1Zhlotto e prcz.loso, il simbolo di ,,J– ta e dl i.,ro~pcrJtà. In quasi tutte le tombe del ciclo euHurn\c Ibero-camita le lamelle tratte da zann<' dl elnghlale sono un slmbo• lo di protez.lone, !orse In qufl.nto elemeni.l dell'fl.r.natura di cucrra. Ln \'enernzione del maiale non è mc:io ,·lvn e diffusa presso I Celti d'Occidente: e un mRll\le vien talora l!.llognto nelle tombe. come un buon cfl.rne– rata o come un ricco viatico. unitamente nl cadaveri di specie umnnn ... La tradizione lrlandcse. che !onde elernen- 1! IZR111c! e mC'd!terrnnel. cl rende edotti che nel Campi Ells\ fioriscono alberi stupendi ~~~~\~1:~!c\o~.u\~:~ 1 ~rf1 1 b~::~I nd 1 1t~;_' cellL. L'BIICvl\rncnlo df'I mlllale era Jnten• ~cbi"rt 1 i11~r8i!!~~tg1t. 8 iUQ\~i~1t~r 0 ~t;~it~ ie~: IJblo... In Ib~rla la sel"1.-!R C animale totémi– eo presso le tribù del Cerrltant. del Surdao• nl... Nel tempo e negli eserciti d..lRoma coor. i Bo!. stanzlaU nell'attm1le Emilia. Nel 223, passato il Po, riuscirono a battere gl'lnsu,bri nella giornata del Clesls, fra Chiese ed O– gllo, ponendoli delln condizione di dover do– mandare In pnce. 1 Romani dichiararono 61 esigerla senM condizioni. Ol'Insubrl prolun– garono la loro rcslsten7,n, ottenendo per 10 anno dopo l'ausilio di 30.000 Calli transnlpl– m. I Gcsntl. eondottl dn Vlrldumnro. Nella prlmavern del 222 gli eserciti eonSQ– larl di Onco Cornello Scipione e di Mnreo Clnud!o Mnreello procedono dnl territorio di Brescia, dO\'e R\'CVRll0 l'aiuto di Cen0mnnl. ,·erso l'Addn: l)On1,,"0norn.c;.-.edload Aeer· rae <ora Ferra di Pizzlgheuonc), ron.nno Il ~J~t"~l\,fie~f~n~m~ln~~nil~';::a dt1~ 1 ~fd1~~1; (Cn.,tcgglo) ln minaccia del Gcsatl caduto Vlridnmnro Mli campo, Il eontllLto si' r11ggru. ma ad Acerra.e: espugnatn AcerrftC. sl spos1a e si coagula a MIiano. I drnmmatlcl referU di Pollblo e di Plutarco cl dicono d·una de• vastazlone :lei territorio insùbrleo n opera degli eserciti ro1nnn!. e di unn snngulno,;a lottn d'attorno n Milano. Secondo Plutarco. r~~l~1~~~'."h,~1;i~:e~~%c~~o ~~Rl~~~e~l~rel~ ti a lor ,•olla dalle leglon! di Marcello, che era SO))ravvonut.o da Cn$tegf(lo. Qualcosa di s1~,1~-u~~~~~ol~~~~o~:r~lges~ttic!d d11~~~ batt11.glln combnftutn n Mllnno. per Il po-s• sesso della città; Pollblo, nl trar le somme 6eJJe ijucrre gnl!lehe. le novera tre le pili sani;::ulnosc. e Ove si guardi>, egli dice, e al furore e nll'audncla del combnttentl. alla qunntltA del fatlì nl numero deg\J uomini che vi p11.r- ~e~t':~~~ ?i1r!rTi~e~c~~nsiu~11:15:il1l~,?i~ la qualità delle lmpret.e e Il poco discerni• mento Jn essa dlmootrnto dn(:'11Rv\'ersarl dJ Roma. la guerrn stessa è dn tenersi nel mi– nimo conto: polchè ciò che I Galli fanno lo ranno con l'Impeto e mal col giudizio» Più espllclle note merltt\\'ano, cl sembra, la condotta degli t~ubti durante l'lnva.slont Annlbnl!ea (tnrdn cslnte del 218) e l'l!.ppog• glo da essi dnto. almeno in un primo tem• po, nd Annibale: se non forse l'nppello ti– YOllogll. I documenti non .\bbondnno. Qunlebe accenno In Lh 1 lo. Mn Cslntomall• eo Il !atto che Annibale affronti. con un enorme esercito, la terrJblle prova delle Alpi lidando lii poter riparare nel mllnnese. Ciii nvvlene 50ltanto Qlll\ttro nnni dopo l'oecup11.- 1.!one romrmn di Medlolnnum. Ann!bnle tro• va :,eJ territorio lnsubnco una buona ba.~e logistica per l'ullerlore nvnnzatn: La sua ve• nuta In Italia potrebbe con!lgurnrs!. nlle prime, In un apporto di forze 110Ccorrltrlel recRto ngll Insubri: che reluttn\'nno alla re· cente conqulstn, al dominio lntollcrato di Ronm. La ~ccondft J)1tnlcn r. In renl!ft unu ~~~r~1ùtlt~~nJ~i1~:il~~-\m!~~: c 1 o~ 8 :~~~~ rlpre..a dal Romani. nndlel anni dopo 11 Metnuro e doPo re.~pull"llone di Annlb11.le d11.llapenisola. con le 6R~Rel RzlonJ del IP6 e del 194. Dalle ba.,t di PlRCCn7.ft e. Cremona. d11.Como é ,•intA, essi la stringono senza suo riparo lmprdendo d11. i;u<l-rst e da nord l'!"• ventuale ,musso di soccorsi. La guenA «sociale» (da soclus) - com• battuta da Roma contro I ruunlelpl alleati )',,7::/:~ 1 :J;;~,~/"~r"~of~~t~;,!~ di gatta \;1pesca. Ra;gl di luna sono le sue vene fiori di pesco I timidi seni bianchi ventagli I piedi e le mani. dei libri 11critti ,lai qrandi (Il'• t()ri) come htn.'tfu•ttta fo11ta di 111u1 r1 ltur~1 /crtilo e vivnci:1, cre,,t,, dri c,a.,c""o a 3e $lc,tto, ~la nel suo cuore. Da CONttimili e311erict1zt1per- l'Amore, ,ronn/i no» <1p1K1r111 perciò rrop. come un flore di loto al piedi 7>o<Ltzardato !1ilrngere all'idOl't di un fiume dove Il vento non s'arruta, i;~r~, :l~l~, dj<'t,J~tg11 P,~~ 8 f;1t 1;n~ l è nascosto e ancora non respira. Re .,i trn1111ette che l'almttto PERLA OACCIAGU'ERJtA tm9oa da q111111to legge o co· 1___ ..,.. _____________ -l nel 90-89 si viene a placare con In conces• s1one dello « Ju.s Latil • a1 centri JUllicl e pa. danl che si ernno rleolutl ad ottenere con le armi la clttndinnnza romana e la conse- 1:ll'!nte pnr111cnz1oncdi dinuo cui dn tem• po nsplru,•nno. Unn legge del console Gne<1 :: 0 ~~~ ~l~t:!c~cl1~ ~Gt~o~~~:a:;;~;~~f~ JUS Lnt!J. (U Veneti. nl Liguri. lii Galli. I capoluoghi dh•cntano e urlx:3 •. elttil. nel senso greco e romano del vocabolo, con glu· 11sdl7Jone (di primo gmdo) sul relativo ter• rttorlo. Gneo Pompeo l:itrll.bicopuò eonslde• rArsl Il fondatore dcli'« u1bnn~imo • nella Pndanla. di cui l'anno '69, memorAblle anche nella storia di MJJnno, può segnare l"lni:rJo Nel nome lnilno dello Strllbloo si nob!lltn all?ra li nome ligure dl Lodi. ndattnto a Lau.s Pompcln, Olorla di Pompeo. Egll COmJJleto con rinnovntn munizlr,ne. n gunrd!a e R di· resa del l)Ontc. l'nrroeenmento romano sul Po-Adda allo sbocco delln \']n Aemilia. Del quale 1trioccnmento vern entrnturn nelln Transpndnnn. le colonie di Plaecntll\ ·e Cre· mona. dedotte gl:\ nel 218. costituivano I be• ne appronlg!onntl cnplsnldl sulle due rl\'C del m11gg!or l11une. SI attribuisce a Silla Il dittatore. In coot!• tuzlone delln \'ll!le del Po, in« provincia Gal. l!a ClteMor •· Nessun documento. per altro, cl Aulorb·,.a a credere che ne !OSM:Milano In capitale, Molti lndl7J semmai. darebbero Il primnto a Crrmona. Del resto 11.nchePln• cenw, lloiQJma. Veronn, Padova AqulleJa su– perl\\'Rno allorn In lml)Ortanzn MIiano. Nel '65 Licinio Cmsso console con Lut,nzlo CR· tulo tentò di Inscrivere l trnnspndanl nelle liste del cittadini di Roma: ma urtò nelltt. tenace oppos!i:lone del collega. ligio nl Se· nato. che 1"11 op1>0nevn ncerbnincnte nlla non più veduta concessione. Il C<Jn!erlmcnto delln elttadlntmz.n romA• nn RI TrnnspRdnnl ru oggetto di unn leg(;e propo..ta nl senato dn Ct'snrc. trnmlt.c un suo fl.gente, Il pretore Lucio Roselo. e approvata nel mnrz.o del '40 cloi' nel primo anno delle guerrn civile. Per effetto di essn MIiano. con nit.re clttA della val padana. dl\'entva «munlclplum clvlcum romanorum »: munl• elplo di cittadini romani. Con questo ntto. 01. tre tutlo, Ccsnre lntende,•a rlmcritnre Il dc• el::i!vocontributo di sangue e di opere e di mei:r.l dAto dRI Tr11.nspAdRninlla eonqulstn de.li" Ga!IIA.. DA 11.llorala storia dellR città si ln11erlsee In llnR S!0r:lo\!)!ù \'Mlft: quellR dell'impero, g 0~e dne~ra l~~~~fl;1a ;;eeg~!n~r~~:r~e~e ;~~ è. vicenda di quiete amminilltratlva di pace le– gale e di floridi e Ininterrotti commerci. An- . ~ès~~-e~a~,~~~ed~!tge~llg~~!~:~n~~Ti~ i:~!~ Citeriore al due Brut.l, a Marco e a Deelmo. contro la parte cesanana e contro Antonio. tre secoli pii) tardi Milano vedrà sotto le sue mura. puurosamente. rl80h·ersl la lotta di GnJUeno sugli Jnvn.sori Alamannl. e Olà dR quRlche tem1>0gli AIRmannl. In• frRnte le dltese alpine. erano giunti Imo al• le Rornagne e n Ravenna. trascorrendo per tutla la \'alle del Po. Nel 261 Gallleno Il 8!• frontò,sotto Milano e h ruppe, allontAnan• doli teml)Oranenmente dall'Italia. e !ftceo– do 0061d1 Mllnno restremo rortlllzlo contro le ln\'9.!II0llla!plnc del barbari •. Analugrunente necade\'I\ nelle contese «in• lerne». Ln vltlotin riportata dn Co&tantino a.i Snxa Rubrn nell'ottobre del 312 dlllldo al \'lncitore l'Jncontrnstnto domln!Ò dell'Ooel· ~m1è~~~~~\':,( 1 ~C:::1~ 1 (~ 0 ~ 1 t~u:~~e~l~ di Romn. L'esperienza di mezzo secolo stR.\'a a dlmostrnre che I conflitti polltlel e m.Jll– tnri si erano conchlusl pressoché sempre a Mlano, o coomnque nelle vlclnR.n7.e della città cesarea. DoPo la \'ittotin al ponte Mli• vlo, Costantino stabili una reslderu-.a nella capitale della Gallia Citeriore: talchè ,1 spiega com·egli nbbla f\s-,ato a Milano. nei primi mesi del 313. un C"Om·egno con Ucl.nJo, sia per comblnnre e celebrare le nozze d:l questo con IR propria sorella CostAnza. sia per procedere nd accordi di grande ,•alore ed. lntere,c;se_ Prlmeggln frn tutti. nella tradl· zlone, quell'atto o pntto o decreto che è l'Olltamente noto come « Editto di Milano». mediante Il qunle si sarebbe stabilito di «tol– lerare», fra le rellglonl lecite, 11CrlsUanc~l– mo stes..'K>. Ln chlcsn milanese n,•evn glà unR storia: e questa ern 1mehe una storia di ml\rtlrl. Il momento risolutivo. l'Impulso costitutore e codlllcatore della ehl~a milanese dovevano per nitro conoseersl vel'80 In llne del secolo. hnpcrsonnrsl nella i1gura di Ambrogio. Am– b:ogio, Ambn>A:!O prefetto, Ambrogio vesco• ,·o offre a1~res1 resemplo di quello che pos– snno valere l'nrtlore e l'ardimento cl\'ICO e diremmo démlco e soclnle di un uomo e di tma gente, qunndo nel venire meno della grande stn1tturn anun!nl:r;tr11.t1,,ache lmpe– rA ,,anamente da un centro politico lde"!e, non rtm11.ne.a re~ere le sper11.nzedella vita. se non Il vivo sangue di una gente che cre– de nel futuro. CARLO E) m.IO GADDA
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy