Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 21 - 24 maggio 1953

B Domenica, 24 maggio 1953 Raymond .lron l\ 1 01 E VAHl!:RICA * Le due t ntazioni ' di RAYMOND ARON Dalla fine della guerra I pii.es! dt'll'Europa contl• ~~~~ll~rl:~n:~~ d~~r~:àti''PJ~?t~~lf1n~:o e:o1:~~~~ oontro una e\'entullle lm·u.slone russa è ronslstltà nella l~r:d~~el~~oft~ 1 1i:!u~8 \~ 11~11c~:- ('~~ ~~~t~M~ ~~n:c:i~l1°; 1 :d:s:~~b~~ 11,1 ~~~·J:1 I lot~a:.~~l ror~ :~~~lc:~f 1 ~i•~~!u~~l ':i" p~~:~ 1 ~1s~f~'~g1!u~~1: Uniti. ma la t,propo~kme delle forze non può non farai ~ntlr'f' nelle relazk>nl quoLldltme, non può non r;u.scltate reazioni eomplf"Me e tal'folta contraddlltor~ La.sc:iluno da Pftrte I comunl~tl. Il cui anll-elerfcall• m.o delirante, dettftlo dallalto. non hll alcun slgnlfteato Autentico ed c~prlme r.oltanto l'ade&IOne totale alle J1- renh•e dell'Unione &,•iellca. Ma qual! sono a questo proposito I dlvenl 1megglament1 del non comuntstl? tral:1t7 :~n: ~t~~~f!~~C:ic~n ~~ 1 te~d~ttl ::cr~ nostra dipendenza. nel p1oclamarc che ! faco1il degli europei M:uoterc li p:108(! americano. che !I pericolo dcflo guerra &arebbe ridotto se non del tutto eliminato. qualora Cli ~~t~Rs~~n~f~~~~:rooo~f~ta1:'e.ro u~!~~:~~~~to:i: @omentRt!onl con le quali si cerc a di giustificare tale ~t~lt~~nt3t1~d ~g1fe~la ~!'~ 1 r~~t,:,"~~~~~ep~ vJctlca mostrerebbe menn 06tllltà nel confronti d~II europei ~ questi t:ltlml antic hè dichiara rsi solidali con Cii Stati Uniti, si dichiarassero neutra.IL Tnle concez.loue ti basa &u di UnR erroncn Interpretazione della p.slcolo• gla e dCIIA dJplomRZ!R del ll()\ 1 1Cllcl. Polch.., mira R rompc:rc J lc"aml cl.e cl uniscono agli Stati Uniti, quc.o;tRcorrente 1>0llllca si compiace rU ri~t':Jeu~~n~l~k)~c\'l!:~it&~ 1 :,;tcudj,c~i~p~ci~ pata del preparativi nmcrk11nl cd unlcamentt' desidero.~• al garantire la pro1>rlRslcurtt.ia Basta r'rordarsl la po– lltlca d1f1omaUca condona dall'Unione Sovietica tra li• if:~ er!er 10:Jt11~•~ 1 rir::~nt u~: 1 ~w:~r~:~~tcg~ 0000~!~ prendere su quali lllul'Orl fondamenti sia ba.<:atorattcg- 11a.mento del ntutrallftti Ni• ceno cl 111 può abbandonare I oli ottlml~mo di fn,ntc alrt\'Cnl ul\Jltà che le cose dm·c11• :~~~t~~lb:ce~.11 n:1~k1p~~fi~~~. lacof~:~· ~: conllltto sia che CP.6' si siano dichiarali o meno « neu– lrall • nuo:1 1 ~i}!:&1g~~. 10 d1 \:~io'rihe l'rl~~r:,n~ p~ mlne:nz.a nmerlcano oome un 1empo veniva proclamata la JaialltA della \"lttorla del terzo Rclch. Tah-olta, pur- i~~- :Udi f~::~":~1 ~; 1 h 1 a~ou~~~tcit~zf: ::~: fJdentl di l6tllutl Jranoo-tcdeschl Ceno. le due cau.,e f(,mO oornpletamcn'e dh·crac e da w1 pun10 di vl5ta pc. lltloo Il parftgone ~ ouramentf" e11tcr10tt.Ma argomento ~~~ ~ar:i1rr:1~1~t~n l~fu~ 1 :~een:~cpg1::0~~·1~';,~:~: mente le dec~10nl dtlla po!Uka iunerJcana. quanto che &I pretenda ~rrh·arr ad una lndlpcndcnu l50lazk>nlst!Cl'I la quale tquh•arrebbe ad unP. vera e propria lmpc,tenu: tertf;,.w::~ :~: :~~!r~• I t~~ :1~~~!e::~~e d~~:Ì :::i'~ag: 11 1~ ~;;::• c?as~~!!: 1 d\ 1 ~1et~1S1~r:;-r:n1!!6 fila dall'atlCM8iamtnto neutralista che da quello oollabo– raz.k>nlst&C!a&cunodi noi com1::iette \'Olla a \'Olta l'erro– r~ dcll'unl'l e dell'altra ~ltlone. A volte, per ritrova~ la flduclft in noi stcMI.. per non sentirci umlllatl d&IIR ~f:n;:~:: JeT':~~~i8'a1fc 0 ~u e~~~ft~ ,.~1~u:~lJ'1z~~~~~ ciAre la loro • barbtule •· proclam•re orgo(tllosamente la 5Uptrlorit8 dell11nmtra cultura. A ,·olle Invece. 006Cicntl :~~~1 A 1 ri!~:.~t:~iita~. d~I b~~raomoc~~l!1~~~ce#~ e cl r&SSCllfll'lmoon dWlmulato ranoore alle \'OIOntA dcgll Amerlca.nl. Ogni Euroi>tO porta In i;è, nel conrrontl de11J Stfl.tl UnJtl. un neutralista ed un collaborukml&ta. Che 0068 dunque occc:rre. secondo noi? Lfl. rL'q>06ht ~ semplice: spirito di 11mlclila, una ooscienta ri@Olutadi reclprcca &Ohdarletà. ft11ncheu.e. e rleolulcua nel ,·oter ridare all"Europfl., ntlla maggior ml!ura pogslblle e al ~~rfr:~~!blle. tull.i l'autonomia che la &ltuulcne 011 Amcrfo11nl.come tutti I popoli, hanno diletti e Qt11Uità, SI potrtbbe dlrt' che h•noo I difetti delle loro Quallti. Popolo giovane ed ottimista. hanno una t.endt'nu. ad aglrt lmpul!h-amente. tah·olta rm-culano d'un tratto l1 loro polltlc11..Dalla « non fratemluadone • del !Hl •Ila alleanza di ratto di oggi. 1ft loro politica nel con- !~~~e~~!labe~!r!8~:1i: t ~~1~:1\~ 'r 1i: s~: nato da un·mtz.laUva sovietica. Oli Stati Uniti sono paa– Mtl nel eone di una 110lagenernilOne. da un Atteggia• mento di quul totale Indifferenza nel oonlrontl degli ~~~o d1~~~"3:· /~~1o ~ldJ~A~~ ~~~ei;~~~~~~t:~~ al Vicino Orlentt'. F-'-'I hanno commesso degli &bagli e ne commettertmno ancor& E' i,thUltO che noi critichiamo gli Stati Uniti quando crtd1amo che c~I ~b•gllno. SI tratta di un dovere di amici e di alitali, se non NOm,pre ,;l,m10 ascoltati. ciò dlpend•. non 5010 dal (atto che Il ph'1 forte ha J'lncllnulone a c~e~I !I più lntclllgcnt,. ml'l Rnche della complessltè della ~ltuai.tone e dal dubbi che gli uomJni di buona fede hanno dlfflroltA R suprrare quando essi dtbbono dare un cons:r 1 ~1•i :~~C~ta 1 ~~k> ~tt~s:ri~i' europei troppo SJ)t'SSO oommettl1mo t di nfl&eondr~ In parte Jt ~tre opinioni Ad cumplo gli omtrlcanl !'l'no oon"lntl che l'lntegru•one O l'wdti tilMlO lndl~pemablll alla i;ah cu.a del ,•cceh!o continente. 011 europei 1t1mano che ln fondo I nostri aJ. leali hanno r11ft1011e, ma pens11no anche che nel Riro di qualche anno 11 ml5tt~A lniegrazk> ne non potrebbe ri– f.Oh•cre le dtfflrollA {'('('lnomiche nel~ qua.li si dibatte Il ..-ecchio ront!Mnlt' e no:1 ,t,01\0sicuri che lstltui.lonJ SO· pranarJonall 11.vrthbf10 pf"r ctrttto di far compiere un J)LS50 dtti~hc alla Of'Jllnltv1,t:onc dUen,1,·a Troppo S])« oo ,11 turopcl gartp1ano In ardort qu•ndo si tratta di fare a.icrmiu.10111 ,·erbai! ,ull"urs;enz.a rlcll'unlti. ~li• ,gperanta di 1ttlt11:-~Ile buone gt'A7.icdel protettore d'o1t1e Atlantico. senta eh• gli a.ttl rispondano autentlc&mentf' alle ~~\or ••rmlnc &gli eftcttl ncgath-1 dell'lnllutn.iu amcricaoo? A !Jnga scadenz.a IO non ,cdo che una ra gionc di spcran,:k q1.1andon:tiropa rltro, ed la sua fonn la fiducia In t,t 1te~u. quando ttl $.t'nllra meno dipendente ::~. b~rr:~~t~ex;i 1~ 1 1~Tc°~~ ~rd~-~e~~, 1 ~ir1c~1: anzJchP $USC1t•rcun insieme di mAlumori e di ecceMh'A. &rrendt'\'Oltt;tll, che ~ Anche !roppo CA?lltterl5tiro delkl attejl'.g!nmcnto dcJ:11europei. AArAaccettat11 In linea gt'• ncralt. perehP app11rlicn, alla rtAltA del fatti Pc: giungere ft questo risultato occorre anche che gli europei ron i;l Ablt\lln_oA far IAparte di popoli IISsl,;tltl. Il perlcok) r che tk1 llnlseano per tro,·ar nonn11.le di \'eder riempite lt Joro ca~efortl dagli Aiuti AJT1crtc111\. ~ub~~{1~uc11.1:cig ~lg'~~rf~~~~ti 11d0 :n~"l~.d~pÌo;:\:~: ptr Il morale di unR rntone che e.\58 !c:ttel8 ssstgno– mtnto 6UI soeoonl dall'e.~1crn. Anche I plu fermi MSte– nltorl dcll'allun,11 allAntica. I più -1ncerl smJcl degil Stati Unii!. oo:oro I QUAiiniceomandano R'!IIeuropei dl '\Ccettarc 1<cnrarei-tri71o:il la ~Jldule1A che lega Il \'et• ch!o con n nu<.",·erontlntr,tt. !I scon1o1lur1tno di St.]')t'rare lt. loro dtbolciu. Il loro dl<,Qrdlne. la loro oondltlOne al t!lpcr,dc:va l'!ft': 'lrhè gli Etili l1nlll 11bb1eno.tinalmentt ln Eurr,p11, IXJrr.t e.ti r-t -••1:!'l'!-l~rr .. :,<,. non i;tà del F.&telhtl o del e cif«ttl ,. ben.li dftll tllUll LA FIERA LETTERARIA L~E:~R;.;;Nv~;~Jij;· I ... Scriveva Beremon: "Con,ideriamo dal lato f•ggiare la nostra ,ituazione. facciamnla quant,o più nerlL possiamo, e io vi dico che l'umanità ne ha viste di peggio, . Cal'O amico, Prima dello guerra, itduto o/l'ombra delle torri a.uurrìne df Mo.tot/on, 1crl.ul al mio 11u:,utro della Unit'e r.slUl di Cambridge che dtilderavc rt- f:::e~~'Qu:f:a ~~~:~/:;:o!~~ me l'avevano 1uoou1ta nt il 10/e cocente ne Il bfcchfere di ~~1~• 1• ,~e 1~:::go a1:fc~~:r:''1; no1talola, Ero lontano dal'ln– ghlUtrra 1010 da un palo di onnf ma OVCt'O una r,og/fa Jrt– nttfca df rfvedtre l'Europa. E lo nostalgla rfehiamat.'G alla mia mtmorfa lndtmt al neb– bione londintse td al mief bo· schi del Gloucc.stcr1hlre. an– che t ca,tagnl di Parigi e I 1>fnfdf Roma che ~r me ,tm– boleggfai:ano tu{ta l'Europa ... di JOHN DAVENPllR I' don, che et circonda, ma cl (.:Onviene rendercene conto e pou1omo anche appro1ttzar– nt. Il /atto è che navighiamo tutti, plu o meno. in una bar– co che /ti acqua. Il decadere dtl Vtt:f:ht privllt{li ha I IUOI compen.11; la mia Jamlolia, Ptr eitmplo, di generazione in gencratlont rìnu:ue com0'1a– mcntc adagfara .sul .suo pezio di terra, cambiò religfo11e nel 600, /11 lanpu1damtnte monar– chica ntl '700, ma ienza mai t-'Otarli, p~r qucdo, al ia,.:rffì– zio. I miei qntenatt ,t 1po- 1orono Jra cugini, e tirarono acanti attravtr10 tulio il 1e– colo XV/Il e fino a meuo il 1ecolo .scorso rrimo di som– mtrgtrlf, qua, itn~ accor– gt.senc, nella oo.!ta palude del– la borghe.11a. Ottocento anni di vita isolana, come la chia– mava Gertrude Stefn, hanno /otto di noi una famiolta pie– no di .salute cd anche di amor al4, i un. ltfntrarìo ch.t non fl– nfrtbbt md: ed ogni paue che vl.sttfamo a//lna t n.o.,tri 1tnsi come o,nt capolavoro che am. miriamo orricchitct: la no1tro aentt. Ntlla mia proulma lettera, vedrò di parlarvi delle perso– ne, dtllt città, dti capolavori cht ho vt,to e conosciuto, e di ducri11crvl gli 1plend-or1 e ''" r,1flerfe dell'Europa ed i rap– porti che corrono fra J vari PQCJI del continente e special. mente fra 111 Gran Brttagna, la Francia, l'Italia e lo. Ger– mania, tutti J)(IUf eh.e in ctrtf momenti porrtbbero un im– m.tn1a accOlzaglfa di r,rofuahl che li dt:le,tano a uicendo ouordandosf fn ca9ne100.~ VI mando, Intanto. cordi111f sa– luti, JOHN DAVENPORT IL COLLEGE D'EUROPE DI BRUGES ... • Pag, 5 Qutl che dico accadde pri– ma dtlla guerra, prima cltt tana bei po1tl /ouero ,tatf di– .strutti. ura al Drc,cta no,1 re,rano che le macerie, Caen e un mucchio di rovine e def ponH di Ffren.:e l'unico che 1opravvtua è il Pontt Vecchio. Eppure anche In roulno l'EU• ropa avvince. Ad onta di tan– to cinl1mo e di tonte ml.serie, ad onta def comunl1tf In per– petua gauarra cor1tro I catto– lici e dcolf tsl,tenitall,tt In polemica con 1è ltes,f e ben– che la Germania .sfa mutila– ta, la Francia impotente, la Spagna isolata, l'ltalla rlgur- r roprto. I miei maootorl /ecero Viaggi di rtoore in llalia c ne tornarono carichi di 1po- 11Ue,ma non diventarono eu~ ropci flnchè Il mio bf1non110, .soggiogato dal /ascino perso– nale del Cardinale Newman. non 11 /ecc cattolico e Ju .su– bito imitato dal rimantnte della Jamfglla. Mio nonno che ltudlava ad Dzford. diventò anche lui un Jtrvido cattoli– co. e anzi la r1uova fede, cor1- qul1to perfino le 1orclle def miti nonni cht!, tutte ad una volta. rinunziarono alla cac– cia alla volpe per chludcr,l fn un ,nona,ttro. Poi mio rwn– no 1po~6 l'unica Jiglto di un musicuta che era allora un compo.,Uore fomqso, anche .se pc11lrno t che contava Jra I 1uof amlcf .Mendcfnohn. Cho- Noi 810Dlff . ·t· r1usea 1 * ~ht(an~e l~~g1J:;J:~r ~lo;:o::: :;~ a na.tlont: di tu:a cla.ue, l'Eu– ropa 1embra ancora, a me e a tanti altri europei comt nu:, l'unico continente nel qua/t 11 poua oJoere. Ora domo tut. U qui, carichi non tanto di odfo e di rancore quanto di un certo qual dt3oiuto di noi 1teul. che è un .stnllmento lqnoblle, lo ommcuo, ma, nel compiuto, ,aiutare. Tutti ab– biamo av11to tort'1; non c't uno di noi che po,10 ritenersi dalla porte della ragione uo– mo o noiione che ila. E del re.sto, a meno che le .sorti umone non continuino ad t1- 1tre alla pztrct di oovernontl malvaogl od int:W, l'Europa puO aftCOra diventare plti uni– ta, plfl concorde di quanto non &la ,tata da un mfllennfo in qua. In un mcdo o nell'altro, cl ararot:ft:mo ... Si è europ&i proprio per uo~ correole diveraità di opinioni Benfnte,o, la no.tira oblll– td meccanica e la noitra fn– vtntlvlt4 • potranno anche 1ervlrt: a dlltruggercl tuW una DOlto per ,empre. perchè non c'è dubbio che un com– pleto, de/fnftl110 dbo1tro t poufblle, ed ond t una delle eventuolffl} cht dobbiamo af• /ronfare. Nullo t fnf'vltabflt ntlla doria. anchf' -'t' finora Il no,tro lfl)('ro arbftrfo .si t dimostrato 11na Jaoola: 011an– to a me. lo non mi ,tfnto ca– pace di par/art dtll'1tvt:enlre t neanche dtl tempo prcunte: tutto quello che po,,o /ore è di dirvi quello che danfflra Ptr mt t'Utre un turopto, J>t'r m(' che non ,ono un lnttllet– t11ale e non hc un 1brema Jllo,o/leo ~r mio 1110 e con- 111mo. Uno tradizione non 11 eredi– ta; ha detto Malrauz che bl- 1ovna 1aper,tla creare do co– po; e T. S. llfot ha 1crltto In un ,uo Jamo,o ,aagio, che e ffl poeta} non puO mai ,o– pere quel che bisogna fart u non d abit11a a vlvtre non 1010 nel pre1e11te. mo anche nel momento In cui il prt3en– te e noto, e cl~ .se non ~ con- 1apevole non gl4 di qutl che e morto e 1epollo ma di quel che è gfd vivo•· Queato t ve– ro non ,ottanto per l poeti, t. ticro per tutti noi che abftl11- mo In. Europa. E lo co,o non è facile r,ercht la tradldont ~e~~:: 1 ::r:eco~;rre~1a tt 1 :'oi 11 sto vlvtnt'f.o In un'atmos/t· ra di con/udone socffffe ttf lntelltttuolc anche .se t vtro che Il rhnantnft dl'l mondo non ,e la ooua mer,lfo rfl noi. non u.sendo l'anao,cla un mo11op&Uo delf 'Euro ,,a Non rf è I« l11org8Q' llr.sf dcll• con/u- ~~; s;::~o~~nm/'/i~~/ne 8 ;!: che docente df mu.rica all'U– nftcr.sftd: di Cambrldoe e prc– sldt!nlt dtlla Regia Accadcmfa di Mu1lca. Tutto ci6 aveca 11n 11cn10 che di accademico, ma tult'oltro· che accatfcmia t:ra Lad11 M .. la moglle di mio nonno. Il oadre, di lei, un Jrancue avventuro,o che ave– va 1posoto una delle trt! bel– ll11lme figlie di un nobile da– nt1e (un'altra delle //glie 1po- 10 nientemeno che Teodoro MommttnJ. port~ un /lotto d1 nuovo sangut! ne .. , nostra Ja– mlr,/la, e qutl nuovo songut, ln1leme alla nuove fede rtl!- 11/010, tra1lorm6 m!o Dadre t:d I ,uol sttte tra fratelli e ,o– rdir In altrettanti ,emf-eu– roi,cf, I ma...,chl lmoorarono Il latino d-!l un sacerdote nu– .strfaco e Jr raoaut andarono a 1t11dfart tn con.,rnto, alcune In A1utrla o In F'rancf!I. alfrt In Italia; mio nadre t! I SflOI /rat,m Drtfrrirono ooi aUt ,cuore trl alle unl.,..,.,,,,t ln– pleal F'cldkfrr:-h e fff'ldel~rq. In una famf?lla che ''""' ,to– ta umi,rt cottollr:-a tutfl) cM non aurt!bbt avuto riulla di dro110. m'I p,r noi colccc di– re che ci ,t avamo staccando dal mondo lnplc.sc oer t"ntra– rt! nel mondo t:uroTH"o. La con– Ju&lont eh, ne nac,.ue 111 nc– ctnt,,ata dal ranf~o declino t>(llrlmonf-,/e dtlla Jaml11lla do1,utc. ohi eh, altro. n,f una IDCCI" di occldlO(Q tndill,..,en– za. Quando tocc6 a me di an– dart o 1c11ola, qutUa .st t.Hn ICUol'I DOll'l/otta eh, t CO.ti mfrnPi/lmente ducriHa nel e Slnhtcr Strcet • di Compton Mackentle, mf cl trouai com, un DUce Juor d'acoua. t11l ouolt comt I orotuah' -tt.a·11a Rus3la r dt1ll'F.11rona r11ntra1, chi' co•tlt1 1 lvonn Il df•cl n,or cento dl't11f t1hmnl: rlò Ol'r6, non im.ntrfl c're mf .d rf,nofn– rn,,, ,fti,lf h1nume""''"'i nrt"– r,fudftl ICl"foll ,.,, fntellettun– u i,ronrf rff un IMle,e a c0.1to di r111attrinf Dh.:tntaf cosi uno del 1olfti snob dt pura marcd britanni– ca, e 81010 molti, più tordi ml rt.sl conto eh.e, do1t0 tutto. non ave vo nt!•&un imptgno e n.e,. ,un precflo doure da a.noi- UNA SOCIETÀ JNFJNITA,\lENTE MENO CFllUSA DI OGGI ... C'era una volta un'Europa - ... ' Comunione non comunicazione (ConUnu11 do l)ag. 4) nca serr~~ l1t. IJl),ortl dolla mentt dl dl.scrlmlnarc U ra110 dal I ero. la COO<l.~lefll..l frutto dell'eaperlentA dnlle $ue lmltulonl verbali. J,a rcsPOn• sabllltA. critica dell'uotr.'-'.) di leu.ere è quindi quella che è sempre .!!tata: la rlcrcnz.ione e l'appllcu.!one di crtterl lette• r•rl che per e.s.ure efficace– mente tali debbono essere pii) che leuerarl ti suo compito è di prescn are l'integrità, !a Purel.Zft e In rtaltil del Un• 1t1agalo O\'Unquee J)t'r qualull• ltUf' scopo esso possn CS.H"re u&&to. Egli de\e nfl'rontarc quc,to co1np110 fl..ttravcr60 la lettera. la lettera della Pl)C';<:la. 1A lettera del duc:orao dell'uo• mo po!Ulco. la lctt.crn della ttue. potr:-M l'u,o della lctt'"ra t In dc11n111v1 runJco indl– lPtn.-ablle collaudo dctrattua– Utl della no,;tra e..sper!em·.n L:\ ltttcrn e dun<iue Il pun• to su cui l'uomo di lettere con– c,ntra Il auo primo potere. Q.Ut'llodell'analisi. Egli chte· derà; c'è 1n questo l~a).G.o una conoscenz.a aut.e.nuca del• la nostra comunità UtruUln,o dtll'fl..Sfienza d.l tssa, che non abblamo J)()SUduto prima? Se usa c·e. egl I.saprà r:-he Al trat• la di un llnguagglo liberale, :~ ~~!~f1~t!'to ~ :~6 1 ~'if! ne probllblle per l' uom o Se non si trotta di un t.nl genne di llniWlggto, ma SI tratta di W1 llnlfl.1&e,glo di 11empllce CO· munlca&lonc, di analogie mec– c.11nlche,o,e lt due nature del• l'uomo sono isolate e di.suma– n!tult', t'III Sllprà che 61 trat– ti di un llngungglo di schiavi o di candidati alla schlavltu. Noi 1odhuno del prhHegt dt!lla dcmocrula alla stessa condl.r.lone lu base alla quale &'Odiamo altri prMlegL alla condlz.lone 1n base alla quale I.O(llamo altri prl\·UcgL alla condbJone clo che diamo qual• ~°:' ~f l~~~~- ~uein eh~~~~ della sua llbut.i t Il dlfhclle tuOdello della Ubertà per t suol rratelll. Jullcn Sorci, Lrunbert Strcther, e Joe ChrlstlUR.$,Cui \'iene (jUfndl UU,>OSto di esse– re perimenti !Iberi e di soste· nere la liberti dello stesso uo– mo di lettere. '1:uello che egli di In cambio alla .società spes– so porta con sè qualcosa che kd una società democratica dl.splace n on m eno che ad ogni 111lra ; li c.or- .ggo di condan• na.re g I abw1 della democra– tia che Hlli\lllO pcrpetratJ usurpando Il 11uostesso nome. Il tatto che gli sia consen– tito. unrJ mglunto, dnlla con– dltlone democratica SLCWL di rendere pubbliche lt sue ana• ll~l delle sconctrtantl per\er• sionl di llng ,a1~lo, e quindi di ji.C;fll\te di 1lnl. che defor• mano lit culfura delle narlonl 0<:rn'lenull e di per ,t tale da In, lta:rt • ril"ettcrl" I nru.trl amici d'[unpa Non potreb• buo usi in ultima anall.sJ ca- dere nell' errore d i preferlrt le I' ttampo d11.ll' 111to t dt'lll Ru,. SIA Allo •~tflmpo d<tl bi&()• tiei;:ll :itntt Uniti? L• no.nra rormldab!lt potcnu t'C&no11•1- ca e lllllilMC Chf"come C•(m.l altra i>Ol('IU'll ~,colare t la croce rhe ruomo di INlr1e de– \C portare lR CHlt!,·11 cdu– raztonr di l'lli 1101diamo Pro• va ln E urop.1, In nostra !qno– ranr.at del htl lo t lf nu• ntarr cht non p o~~IAmo ffl.rc a mene dclJ'Europ11.. coi., ct,m f' Roma nelln l<Ull OIIIUJ>otCJ1tA nr,n po ... ten1. \l\<"ll" Jtn,.a 11 Orec1a 14 OOMra t\lu.~ll'IIC di t)(.tei "cducAr~ l'Emopa. In natrrll di dcmoera,i., • tiport11nde do.nari, mac<"hlnt e FOt"10l<"'Cl1. tutlo qunto •t t11111,11trt C03C 11nror•, puo. C'Omt' ha detto Relnlmld Nltbuhr. #t)ln– gtrc e: flMlr1 11n~r:-1ruropel ,rrio un ,1rtW1le mllnk'r!,m, e far klro 11bh1u1donan Il mondo dell'org-1mlunlo~ allt lMtbre t'~!Crnt' dtll• barba• rie•· Si potrtbb.., rrcdo. tare o,s. i,ervare •I noclrl frattlll eu– ropei che le IC!l('btt dtlla bar. barie a.mericAna IR.J,clAno -per lo meno brlllare una tlacoo!a che perfino gli ,chta,•I negri del Vecchio Sud ebbero ~m– pre la poulbllltA di brandire, ma che è nci.:ata 11izlltchla,•1 bl11ncht dclii\ Rn"-Slfl.; ''°'Ilo dire Il diritto ln11ll~n11bllf' l11 elevare una protesta, dlrltt, del quale Il prcsentt UJ.?liti rapprcuntfl unn lllwtrat.lone MUI ln"d~duala L'uomo di lettere ha dun– que ntlll'l nostrft epoc• un pi.,_ colo Importante servizio da rend ere all'umanltA: un urv1- 7.to che sarà plù eff1c11cc111 futu ro - QUAm1o ti culto t"el– ruomo di lctttrc avrà ce.auto d! tssere una ldolatrla - 1A QIWllO lo sia oqg1 OH UOn'U• nl dJ lettere e I loro r,egu&el. oame gli Dei stranieri e I l1> ro adora.tori nella Ra:na del la decadenza. al fanno oon correnr.a nel seminare JR dJ, sperslon ce la 110\'ltà.. Ma 1 vero dominio dell'uomo d1 let– itre non t' nulla di l'Ot'M e. nulla di plù <'hf" la cultun st~• Lo Stato t- Il scmplloe turu:lonamento della ~lct._, ma la cultura ; Il modo In cui la eoeletà ,·h-e, Il mtt.t0 materiale attra,erao cui ~lt uomini rloevono runica \'erlU. Pt'rduu che dt\'t eMere per• petuamen\t- r11rQ\·ata. 11 ve, rllA di l'JUClkl che Jaquc11Ma– rltRln chlllmfl. Il cd~tlno 1,u. pcrtcmpol'ale • dell'uomo E' dowre t 1 ell'uomo di lettert ptt~lcdere alla cultura del Un, gu11g10o,cui tutta la cultura fa 11ubordlnat1, e dare 1'111\ar– mc quando Il nostro llnsua11:• Rio ce.<:Sfl. d l promuovett I (1. nl propri dell'uomo Il fin, dt'ruomo nrll& ~lttli f Ja comunlont nel tempo attra vel""c l'amore che t. di Il dal tempo. ALL[N TAT~ lioteca, ino Bianco

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