Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 19 - 10 maggio 1953

Domenica, 10 maggio 1953 L A F I .. ,<,~ L E 'i" T E R A R 1 A PJER. DECRETO DI NATURA. Natura poetica diGovoni Tutto è per lui materi a di meraviglia metaforica Corr;ido GO\'0hl sul Della Necessario ritorno INCONTRO C N LOSCRITTORE Unuomoamabilissimo, dalla carnagionerosa e capellibianchi,Cl)nsorriso dolcee amaro allo stessotempo Quando ero rai;:uzo trovai due p,ocsle di Corrado Govoni nell'Anto!Oj:1'.l8 di cla.ssc. Ml pl11cqucro. Perciò. senza acoor– ge.mcnc. ogni quah·olta ml ser– Vh'<ldi quel libro, andavo a ri– leggere le due pc,cslc del oo,·o– nl. Ne rlporta,·o nuove senso.• doni, nuove belleue. ma aoprn• tutto. ml ml.!ero add0650 un vll'o desiderio di conoscere Il POCtftrerrarese. Volc"o 511pere quando era nalO, c01a taceva, I 1Suoigusti, la isua faccia. 11 IS\IOsorrlr.o. Ero st.udentello ~c,weuacollo allora. ma la ~la ml place,•a più di ogni altra ooisa In quelle due Poe· ~le di Corrado Ool'ont poi cl tro,·a,·o un po' di me stesso. dt-1mk> mondo. dt-1 mio lo ln• somma. Passarono anni e anni. Dal r1~n~a~i-B~!~s~:.~ 1 ~~ ed1ri~ oontrarml oon Corrado Oo\'oni ml era pauato di mt-nt e. Non ci pensn,·o più pt> rc.hé m l sem- ~~~~ t!~~ ~ ~:i~ ,!a~s1:: rlo ,·h·endo In un paese anche ise at.tlvo. della lontana peni• isola Hlentlnn Dlfflcllmente potel'o muovermi dalla mia terra e Corrado ao,-oni, anco– ra più dlffleilmente isarebbc vt-nuto dA quelle parti. anche J)f'rCM nulla sapeva del vano desiderio di uno studentello tnnRmorRtO di POCIS18. Se rinunziai di vedere Il J)Oe• ta. non rlnunzlRI di leggere l ,:.uol lumlnO!I libri di poesia In quel giorni la Morcelllana di Breseln avevs pubblloato Con/eufoni davanti allo apcc• chlo, di Govoni. Non perdetti tempo. Lo 1Stes– ro 1tlorno lnvlal un \'Rgll11.al• !"Editrice JI Brucia e In po. chi p!oml Il libro fu nelle mie mani. Lo Je&.,1 d'un nato. A,·e• ,o tro,·ato un poeta. un gran• di' r,ottR In ~gulto cercP.I di """"rtrnrc (!Il allrl ,·oluml di lioteca di OJRON ZECCA p()("SIII del Oo,'Onl. ma. In \'e• rit/1, 11cquistal roltanto • Can• toni a bocca chiusa • che Ili• lorA, come OQ:il. giudicai uno del più caratteristici \'Oluml di poesia del nostro nove– cento. Altri annl passarono. Poi 111. guerrR e l1 terribile dopogucr. dj· :e~~~; 1 c~~nf!!\,~TPJ1~ mentlcato. no. ma le ,·1ta m!n allora a,e,•a a,·uto un nllro O· r!entamento che ml toglieva violent.cmente dal mio mondo di scrittore. A\'e\'O già rntto la prima esperlenta lettenrla, a,,e,·o anche IRnclato nel lon• tane 5:ettembre del 1944 la rl• vbta mensile Ritarno esclusiva– mente letteraria, aveva scritto ti mio primo romnnzo e I miei primi articoli di critica, le mie prime poesie e le prime no– velle che andavo pubblicando qua e là: ml ero perauaso nn• che che la lct.terat.urn era In fun1.lcmedelln vita e non fine 11sè ste~a. come puro v 11.gheg i;111.mento:nve,·o scrlt.to 1 miei primi vcul. nel lontnno 1P35: al mio iseoondo liceo chu;slco, AXNJBALE Zl'CClll~I: Rllul!o di Go,·onl ) Bianco che m1ndat. nientemeno. l'I Piero Bargellini che allora dl– rhJev11. • Il Frontespizio» la rl• vista che legge,·o dalla prima alrultlma parola e che era Il più cAro amico della mia soli– tarla e triste giovtnezzu. In quegli anni di nuovi O· r!cntmncntl politici. ncll'im. mediato doposuerrn, quando e– ra necessario baltcrsl 1ino a\ sacrllìclo perchè le forze del male non ua,·olge&&ero In no– stra t.crra nel baratro della di– struzione e della morte. non pensai più a Govoni, né !CMI ~as~~\~;iu;:/ 1 diu!!:re f:~ÌÌ~ scaffale un ,·olume allineato acconto a quelli di Go\·onl. al• lora ml ricordavo di lui e rl– toma\'O a· leggere le ,;ue poe, ISlenella luce ebbagllante del• sue sue lmmnglnl. A Roma. 1n,·ece. ebbi gublto 111.glola d'inoontrare ao,·ont. Non \'I n&SCOndo che nella w, lltudlne del lunghi giorni del- 1&StDfCIOne del miei soiml glo– \'ll.nlll. ml ero fabbricato. per mio uso e consumo, un·1mma- 1tlne affatto strsna del poeta ferrnrese. 11mio incontro 0011 Oo\'OnJ fu lmprcwvlso. SI era ne!reatate del 1948. pres..-o la r1l'IIStA dell'lndlmentlcablle LU• clnno Manzlnl. la cui mcmor\R conservero luminosa nel mio cuore grato. ln ur.:, di quei oomer!E:"a::I romAnl eh" ti rlem– olono Il cuore di Ecrenltà e che tnnto si prestano per unii festa in fam11;11a. Quel g!omo, scrltlorl e Rml- cl. erRno IStRtllnvltRtl dR MRn. tlnl preg50 la redar.Ione dellA ISUarivista per festegglue Il poeta Federico De Marlll dl pusagglo da Roma. Come è mlR abitudine arri, 1 11.I con cln• que mlnutl di anticipo dftl buon Manz.lnl che ml accolse festo&,une.nte e m'lntrodu'-M' ISUbltonel suo studio nel qua• le, a 11lnlstra. era seduto un uomo amabilissimo. dall" car• na;lone rosa e car,e.111 bl;inchl, e ml rorrlse dolce e amaro al• lo Messo tempo. Cl pre.-..CntRm• mo. Era Oo,·onl. Vi con!cs.~ che ml sentii tremare e qua:chc gocclolhm di sudore Imperlò IRmia rron• te. ·Ero tornnto lo studentello ~gnafore. I ricordi del prw:R• to si nll'ollarono nelln mente. Ero dh•enlato piccino piccino. ;;r ~ierr~:~t~l~n ~~ave:~; grande poeti\ In cl\rnc cd OMa. Al S<>fj:na seguh·a le realtà. Lo guardRVOtrA&Ol;nnto.Govoni si Accorse del m1':Idl~nglo e ml l'enne In Rlutn. Com·er1Sammo per più ore oou Intere.si.e. Ven• nero gli altri. 1,oetl, ma noi rlmanemmo ln.,!cme tutta la sera Uscimmo Wieme, pl– gl11Unrnolo ste.&coJUobus, ra. cemmo la . stv;.ca strada. A pla:,.za Flwne cl IRSCinmmo ron la promessa di tro,·,u•ci presto. Fu questo li mJo Incontro con Corrado' Oo\"onl. Un in• rontro lm1tmentlcablle.. un in, contro che si f" tra~rormato In dcslderkl di oonoscenta di StU· dio. Cos\ tutte le opere dc, !errnresc 110npat.f.>atead \mR ad una dalle mie mani. E OO· sl. se.ntn ,·olerlo. l'(tno dh·e.n• lato Il critico del ao,·oni. DI lui ho &critto molto, come Renzo Frntrnrolo dice ntl ,iuo Rrt!colo • Onvonl e Ja crit lcR• Però ho ctrcnto rempre di \'R· lutArne tutti r;ll clementi po, sltlv!, ,:enza per Altro, ~rpa~• sRre 1'u quelli che ~no I di• !etti oongenltl dellA poc!!!n 0ol'onlan• MR non sono par– tito dn pregiud!zl pro e contro. :u~l c~i;J~ ~s~e~~r1.11!i- ala di ootElle.rnel'Anima. la vJ. ta. 1enendo conto dell'uomo Oo,·anl e r,ono Riunto R con• elusioni ('he 111 crltlcll non po. trà. ('t~o. ~altart: ptrchi' la poe.!!a di Corrado Om·onl non potrA essere :.ca!tata '- Pag. 5 ,-- . _,..... di CORRADO GOVONI An11unci d'autunno E' !Ma.no come ll mondo si trulonna 1Senz:a p;irere, con J'a.1.n,unno lento. 11 vento è pigro e porta aolo guonl da d ue p&M!, l.!!o! a.ti: di una donna. che ma.lt.ra.t.ta la &e eehla andando al poa.o, d1 b re\ '1 g 1uoehJ urlati di bambini, dJ raffiche di passeri e di f011!e ~~el~ d~e = - d~~~1t,~I& ftuta come uno storno sconosciuto. Anche U 110le è sle:nato. e, col Hnno la luna è p!ena d'om.bre anche plil fNt.U e mele no:i &On plU quel dolci fruiti ce.rcat.1come uocelll tra le fronde: come tnoantate guardano negli orti con got,e di bambole bionde. E b~ v-ae-hl il t.rlst.e odor dei morti che hanno 1 !fori, e ll ruorl l'ombra. wnana ~u~ilin~: ~f~/e! fanale. a cer..a. il lume come un comm~6;.6. E' arrivata. Fiorella, l'anglolett..) che tiu solo dormente con~su. Una. cosa divina la boccuccia, le ma.nlne e glt occhioni. que.ndo ruie e ancor più quando pia.nge: e I dolci ncm.t con oU1 cl chiama t.utu ba.!bt:tt:ando, con le sue care C06e, ~ vede-Ml che a.more quando J;iuoca. e quando m e.ngta armeg;-iando COi suoi due ouochta.ln\ che non raccolgono un sol M50 : ma5 t.ica. ~!o quello che pe.sca COi d!Unl. cono-.ce gl.i Pinocchio e lo difende e bono!• contf'o il e bubù. • ch'è m:in,!aluoco e U e p!.sce•; e invece. il nonno eh.e li picchi, con gli occhi sfavUlantl di rnaJ!z:..a. w tnrellee che non godi queMO lnnocMte i.esoro di loCtr..501 Ma. I plu v eri inf~ si~o noi , co:1 t.ut.to il no.st.ro uma.no pu9,'d.lM)._ Biche e P,,bliai d1 fieno ora Ch't ffi~ tngombmno le st:-adc al mio pHM. Nel po.:.veronegngio no:.u e p:xrno vanno con ruote a.rdent.!: alto onae,1!.ant.1. le contadine &0pra. I colmi curi r.spondono con t.riS:.1 romanelle a.gli schioochi di [l"U.$t,a del boari. ,embm che Wtita b. Paaa.nla emigri a Ignote p!ag h~ sfo. ;oranU d'oro: t.rasclnanac._"f dtet.ro m un gran vento dooUc e p.gro U Po , come un armc.." l.to. Croc·i Il 11so DI.Ml la sca..'o. come una. preg~ra.. r.a.J.endocon la bocca e coi ;-m.:,och1. Dtnt.ro Il nido di plcch!.o a.I L<.ongtno t.remando mi segnai la front.e e g:1 occhi p,-r ragg:ungere. 11 \"Olt., wo reclino baciar.o do.1.a seT11. Mi accecò di ,·Ert,!glne l'oriu.ontè lnch1oda,t.o a.Ua . t.ue. mani... Ecco cosa ti porto del miei C9CW'I giomi uma.nl, tra,a::oo morto: la IUCt insostenlbtle dei t.uoi occhi spenl.J., u ghlacc!o dei w.o.iehlodl an:1ent.t ... TI porto nelle veooh~ ma.n.i di secondo bdronf' wuo U pe50 mcrden-.e dti. tu:rl ehlodl della. crocl!ts&ione: la. sola relurttva nelle mie mani aperte del sangue mio e del ~ngue_ di mio ft,Uo tnchk>dato alla croce della vita da. quei chiodi d.i fuoco e da. qu tl ~e sr.rappato a vuot0 sulle urna.ne rro:h: il ghiaccio dei miei chiodi e del r.uol chlodl 'I 'I ;

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