Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 14 - 5 aprile 1953

LA FIERA LETTERAR Anno VIU • N. 14 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica, 5 aprile 1955 SI PUBBLICA LA DOMENICA DirCllorc VINCENZO CARDARELLI QUESTO UMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROM.A, VIA O'ARACOELI n. 3 - Telefoni: Amministrazione 684097 - Redai.ione 684098 - Pubblicità: Amm.nc e LA FIERA LETTERARIA• - via d'Aracotll, n. 3 - Roma - Ta.r!He: CommcrelaU lire 60 - Editoriali L. 40 al mm. ABBONAMEN'I1: Annuo L. 2.700 - Semeatre L. J.400 - Trlme1Lre L. 750 - Ellt.cro: Annuo L. 4.000 - Abbonamento r;peclalc ttn&Cgnantl e atudent.l1: rata mc111llcL. 22S - Copia Rrrctrnta L. 100 • Spedlu.one In c.c.p. (Gruppo rn - Conto corrente postale num. 1/31426 Venerdìs,nto 1613: viaggiando verso Ovest EHRENBURG: IL PASSO PIU' LUNGO DELLA GAMBA ::tf-. * di JOHNDONNE STORIA DELljA DIS1 1 RlJZIONE OELL'EUROPA Che l'anima dell'uomo sia una sfera, l'lntelllgmza, In ffilSL\, ohe la muove, devozlone. e 6l come 1'11.lW'e &!ere d'estranel moU fatte 1n SOR'inlone, 11 loro perder1mno, ed, <>enlgiorno, dalle altre premute, a mala pena, possono sot.t.omet.terslfn un anno alla lor traiettoria naturale: ()()6\ l'anlme nostre aocolto hanno piace~ e lucro per primo motore, e ne eono rapite. DI qui na.sce, oggi, ch'io sia portato ad occidente • e l'anima si volga verso oriente. Laggiù dovreJ vedere un Sole oriente e da qu~t'albe. giorno .senza. ftne: ma. u Crl&to sulla Croce, san e co.dde, tutto, 11 peccato, In eterno ha 06C\1rato Eppure qua.si ardisco eMer contento di non vedere quella scena a me t.r®Po grave. Ch1 auU'da U d!vin volto. ch'è ln se stesso la vita, morir deve; quale morte vedere Iddlo morire? Il suo Luogotenente, ch'è Natura, fa tremare, ed 11 seggio ne crepa, Il sole è sbigottito. Come posso rimirare le mani che I due PoU ruot3rc fanno e, insieme, In annonla, t.uttl gli utrl, trafltte da quel fori? qut>ll'altezza lnftnlta contemplare Zenit a nol, ed Antipodi Insieme, che a noi .s'umilia? e quel ungue. che e &ede delle anlme wtte, e non a Lui, far morcla de.Ila polvere; e la carne che Idd!o portò ptr la propria apparenza, st.r11.cclata e rotta? E se non ho il ooranlo dl ~arda.re su questo, che oserei sulla miseri1. madre l)()Sar glt oochl, compagna qui del Dio, 0061 provvide mezzo quel Sacrlftc10 che redime? Per quanto qua,te eo5e, mentre viaggio, sian lontane d11.gllocchi, son presenti nella memorlo, polch'eMa le aua.rda: Tu guarda alla mia volta, o Salvatore, ment~ per.di dRll'albero; t.l votao le sp;:1.lle,per averne corre.tlone, ftnc.hé la tua pietà ne dia licenza. O ritlenlmi dl!il\O dcll'lra, e castiga, bruciando la mia ruggine, la mia deformità; wtt-a rC$taura la Tua Immagine, tanto che, Tua grazia, Tu ml ravvisi, ed lo tl ,·olga Il vtsp. {Traduzione di Ettore Vlolanl e Luciano Budl.-na) NOTA. - Que,ta J)Ot'lla t datata z 11.prllc. li titolo, in IIPI mai:<»<:ritto, t· e Vlapgfa.ndo 1·c:r:t0 Sir Edwcrd Ht.r~rt 1n Wo lt., :t. Sir Edltard Hu~rt, Jlplfo di Maddalt.na Herbfft, t.ra allorci Il proprfdo.rlo di Jtontgomt-ry Co.stie. UN LIBRO ALLA SETTIMANA PRASENTATO DA CARLU BO ~ BOMA di Aldo Po luzzesel1,i, (E:DIZIONE VALL,EOOHl) l.cttort•. ~i lll. for~ ,I-cl lid numero di 11uclli d1e aJ un li• liro non rhicdono d1e 1l'e,,~N'ne 11tt•i e 1li•lrat1i. al punlo Ji Jl0" lcr qu:1~i u~C'ire. o- Jime111lrar.i, ,li .e 11~1lt••imi? Qu,•,10 li!tro :1llorn non fo llC'r Clil ne avesse U tempo, po- i, e il periodo confuso del do- ga consuetudine riesce a con- t~: irm1111;i:i, 111 11.01rnrrh~ è_ 1111 trtbb e dlvertinl a segnare e a J>09uerra (e c't un simbolo In quUto.re. Uo11t-0 e clttd, uomo e 11,bro. ,·he ~, fo . 1111 '.lo\cc-e,,I, cr• df.lt, nguer tutti f motivi ~n- questo pa.ssaggio da una vita cose, uomo e ccse. tutto Pa- r11art1 ~ ,ol\~~1rn~1• a nu~ur:ir~ ~i!z:!ci~u!~n~o;o ~n,:r:~ !':urm~~/ ;: 1ua,c:;:rtf, ar~~ ~~~:s::;i:!: ~~q~;:!: ~~;; ~~0::~ce~111:;;:iko~~p~c~: 1 :;: 11 ?~::: della ,ua opera, nel quadro ctel,. manUI di oggi t in qualche vitale, l'incognlla risolutiva tor(': td e u~ _hhro. rl,c_ _r 011 la sua ,torio: e in quuta ope- modo un nuovo atto d'amore nell'amore della vita, Quando 1111_1:1 li.. r 10 -- 1 h 1 le 1h•rff:it10_ 11: razione, del. ruto 11.bbastanza e un atto di /ode neUa vita cl capta di parlare dell'acca- rlut••lc d•. tnirn_re •. 1 ~lla tua \ ••~ /acile e evidente avrebbe mo- eh.e trionfa e. P.lla.:zeJChi ag• demlnno della nostra letleratu- e rul.:irll ll..,,;II P•r IMITO ·~· do d.f calcolare Quelle che ,o- giU11ge,trion/a ,ollanto in Ro• ra, della ,ua nuzncan::a di con- •1 11 :i,un ~-.;i prcm eme 11 11r1 no re radici piU forti, quali i ma) e - se Ja nostra memo- tallo con que'la eh.e è la vita m.a ~l",mr,lu·c~ 111 .•m: . , mouimenU pii.I necusarf, in.. ria anticipata non ci tradisce quotidiana ci d1men.tichlamo di I' l,('1t~r~. 11 1•~ar~•c• 111 .,I 11_ 11 mrr 1 aomma la parte morta del suo - una Venu·a che il paeta t- parlare di Pala.z::uchi ma ab· ' 1 •lllC~ rtuo 0 : 1 " •e 0 ~~• ta 111 :: lavoro Anc~ questo e roman- U descrittore inventera11no al b amo come attenuante il par- unr,o :. ,brc 1 li furto u ~rr! 11·• zo • rVt.r riprendere la cla.ui - di flUJri dei cl!chés e- delle rf- tlcolare accerllo dello icrlttore: \~ ai~,,:"",';;t ,i~~::uo 1;~ 11 ~ 1 ~ 1 :;. 1 ;; Jlctulonc adottata dall o scrlt - petl::lonf. Sedi reali e ideali a voglio dire che Il PaU1.m:schi I F • • 1 ! r . 1 1 ., torc} ha u 71 esatto ri/erlmen• cui lo scrittore s_iavvlcl11a let1.. non fa pro/cssione di a111a11tt. ' 1 \r,:~: 1; 11 1 ~r,:: :::,7r 1; 1 11~,r~~•;r ~-~ 10 con la stor.a dell'uomo: cosi tamcnte, quasi mdlreltame11te, della_vita, di esal_tatorepoleml- te-, nnn :inm~uc lcuori frr:u,. ~:~'!!i~~n a c~~~~o' JtU,: !:!r! e che aolta11to dopo u,1a lun• ~ :;,/:.;;e"~~o r:~z~e;~~e~~r~f~ lo,i rhc 1,otrt:ll,l,e_ro Jl:&•<ati ~o J'arJo. e Ml colori di Firenu, mentichlamo _ pereh~ tStintiva,. ~ 1 :~ 0 ;;~ 1 x:'rrrr~;,1 :r::; ~::~~ri~e q~~t da oggi u registro . pala.:::e- "'!nte rlpo,t1amo il .tu~ con- lo C'bC"non r'i:-. l.'1""hi,-q" 5,.. ichiano ha pre,o un·aura ,ug• tributo iu un plano pi~ alto, Il'""': un e poliiie•C'o ~ duniiue: gestione e ,i con.111.1na nel gluo- .sul pfano della poesia. C~ una un mt'no·Fiallo for•f': ùn lilirn e<> deU'11more sotto lt -,egno t>clla _dj/erer&Z4 fra lo s,cnttore f'"lte 11 011 \UOI forri ,lormirc-! concla,nato di Roma. Chi cono· che msc9ue un miraggio_ nd T,iu'ahr:i ro ... , il n1io r;1ro -c-ron• .ree Palaueschi ricorda in che pre/eito dell~. vl~a e '' ineb- ,i.:., Jeuo~: 111 11uoi l,enh•imtt modo si sia avvicinato a quella brb della pm piatta e 10rd a ,lormir,·i aoprn 1~i::rhC le imim·~- città, a pru.:o di quali di/li- reaftd delle cose e lo scrittore .ioni rlic ii nHà ~n,:,:criio, lr,i:· c U e con.tra,stantl tradimenti a che Ila tiiss1tto, che con0$Ce lri- ,:cn,lolo nl modo c-hr \a lc1111, Ffrcn;:e e In che modo un bel tlmame 11te le cose, elle, altra. e le \,•riti rl1c 11,rà ,..nu11ri1,1o. giorno (che po,sfa1no Jilsare veno la co?Suetud.ne e. cioè "1'J:t1iier:m11o II mn1ur11rc :111rl,,. Intorno al quaranta) si sia attraverso I umUtd, ra9giu 11ge ,luranlc il 1uo ,onno: e- il mol,lo tra.t/erito a Roma e ria diven- il Jnnlle della trasformazione. in rui \rram.-nie ,n letto 11011 ta.to - se è possibile cedere al In parole po-cere c•i la ste1- ii impone aH:111 0 di forlo .;.,". terrtb Ue equilibrio dell'acco,ta. ,a dil/eren::a che passo.Jra un ma1inmcn1c e ronlinunmenlt .,. mento - un raro turl.tta in lat-oro da tar;olino e un lavoro non fort'(' ,~, 1:1luni,d,-i pirroli Firenze. Lo studiO.lo del Pala::- diretto: gli !!Crllori che han110 I><"•~arrordati ,:ruppi fii p,o.,.. uichl, dico dello ,crlttore, non come programma l'illustraz.one nci 1 1 11:ali l:a rir"a m•lf'ri:1 111'1 p Olrd trcucu rare questa geogra- dclla rita e que'li l(:rlUori che \Olum.-- è ,ton1par1i1a. E' in•on1• fia auolu.ta, non potrd prc.teln- / no11han110 programma e Il ll- ,ua 1111 lil,ro. fllK•IO. rapate fii de re d4 qu ute tre tappe /on- mUano a raccontare le /o,-o for1i ouima "om11aJni:1 :11Iapf'r damentali della sua vita, la FI· espcrien:e apparle11qono a due tura ,li 11.a,:in:1 in <11ml~in•ipun, renze dove t nato e dove ha mo11d1 diversf, i pr mi rischia• 10 ,t' rol 11u11le li Hrrii frno nit• vissuto per oltre C.'llq1wnt'a1111I no di chiudersi nell'a11tol09la tnrnlipi100 ,li ,111hilirr I" hnon.1 (la Firerue di Costa Scarpuc- di u11a,cuoia e q11l11di di rica- imf'•:i ,li •0~1~ndcrnt" e ri11rcn· eia, di plazui Beccarla e di una dere ,n u11a proulncia lettcra• ,l"riit• Ili h•11ur11, :uu·he 1lom11ni certa St-ttignano, una rioca se- ria, gli altri sono liberi per na- tJ 11u,1111lo rl,r ,ia: e non orrorTc rie di lmma9,ni Illuminala tura da queste pouibill conJH• ,mrnrl,c tt'nerri 1lentro. Jlf't ,e, da/J'lndimenJicabl!e IIOCe di rioni. L'bnmagi~ di Roma che ,:no, l'indir~ della malJ0 dc•1r;1 SO/Ilei: e Palauuchl, erava.- il r 1ulta da questo libro di PG· l'f'mr farf'•a Don \l,l1omlio rol mo tre - a ptUsqrglo per lazzescht non è neppure /rutto •llo l,rc, iario qutlla f:11110•~ •f'· In ogni pagina di questo romanzo ,·isaltano ·il /1rofondo cinismo di Ehrenburf!., e la sua. com·pleta mancan%'1 di fede in qualw1que cosa non sia la sua j1.-o/1riaabilità n curn di LIVIO JANNATTONI cou sc,-itti di: GIANNETTO AVANZI CECCARIUS GIUSEPPE DE LUCA EURIALO DE MICHELIS di JEANDEVAUIONT, :C":!~o t,"~1-·!;u:r:~,.f";:, :a~ I CARLO no d:11"R 1 ~,a~c,",i,:;r;j7;a ... ~:e.'~~;I scbmo imperiale, l'anno tra,,co Aldo Palau.e5ehl cCont.nua a pagina 2> •o U'41. E' lln lihro rlie 1· .. 1,•1tJ,_, ________ _ (Ccntnua a pa1lno ZJ JEA:,,,' DE VAL;\tON'T iblioteca Gi -o Bianèo E' MORTO RAOUL DUFY * ARTISTA st~rcno 1, deUzio « Fu - disse Borgese di lui - non di rado luminosamemc e amabilmenlc pitto– rico nel senso più giusto della parola, di GIAN LUIGI GIOVANOLA Dufy era nato 113 giugno del 1877 a Le Havre. In famla:lla erano in ot-to fratelli e li piccolo Dufy, a qu•t.– tordlcl anni, dh•cnne commesao in una ditta importatrice di caffè. Solo verso il 1895 si dedlCfl 'Blill pittura. sotto lo studio di Lhulller, aU!evo ·di Cabanel e ammiratore di ,....., -Ma di questi anni ben J)OOO o nulli;\ al sa dell'opera di Dufy. Bisognerà attendere li 1900 per vedere un Duh decisamente pittore. In questo. anno egli gÌuni;e a Parti. con una. borsa di studio di cento franchi concc56agll dai Municipio di Le Havrc. A ~arlgi Il giovane plt~ a: I.se.rive n L'Ecole des Bea-uz•Arts e 1tudla da Bonnat., dove stringe nmlclzla con Frfesz. Al Lo\J.vre oury preferisce le espoaWonl di Durand– Rllel e certo la -grande Mostra di Van Oogh, organl2:tata nel 1901 da Bernhclm. deve lmpresalonarlo •note\'olmente. Ma è pur sempre Matlasc ch'eg)I gua.rda con mllegtore lntcreue. Nel 1903, lo steaM>aMo della morte di Gaugutn e di Pls.sarro. I due espongono us\emc a Frlesz e Marquet ngll e Indipendenti :t. Son questi gli anni del e Flluves ~ 0904-1908). !I periodo senu alcun dubbio migliore sia di Dufy slR del suoi compagni .Deraln, Frlesz, M11.rquete •la dl&correndo, Wlnto che anche Robcrt-0 Longhl, riferendosi l\l Dufy J>O$t.--fauve, IOdeflnfsce e prestlgi0.to callir,ra/o df Jlgunne da spiaggia mondana :t. Cèrt-0 è che sul finire de:! periodo e Fauve :t Dufy senU la vtolel1Ul della lezione' cubi.sta di PICI\SSOe dJ Braque. La sent\ al punto da rlmnnerne affascinato affatto e tanto che la SURprima te.la cublsla L'Estaque, del 1908, è una derlntJone precisa e C06(:Jente de.ll 'Eataque deUo st.es& o anno di Braquc. Cosl nel 1908 .Dufy lmprov•isamente 505tltul.sce al colore puro e squillante: I toni baMI, terrosi e bruciati tipici del primo cubismo di BnLqUc e di PlcRISO. Fatto alquanto curioso e aorprcndente se si pensa che solo l'nnno prima Dufy ave11'\dipinto il Quatoru Julllet, tela anch'cua. deri-– \'l\la ch1arnmente dal Quatorze Julllet di Van Oogh, r:1plntfl tra 111886e Il 1887. Una tela, quella di Dufy, meno !!qulllant-e 11.Iconfronto di quel111.del maestro olandese, mll pur sempre colma di vlvez2.a e di colore. Attorno all'll han termine. quasi completamente, le e,N!rlenze cubiste ed egli torna a stesure \'lcpplù accese e .rn~parent.l. Nel 191 l conosce anche alcuni poeti: MuselU, Allard, Pleuret e Apolllnalre e per Il "'Bestlalre :t dJ questo ulUrno egli incide I legni. Nell'll Uufy ori;anlua pore una Untorla dove i te6Sutl \"Cngono dipinti dli. lui st-csso. Curiose noterelle, a t.al, pro• posito, ricordano come la caldllla gll COlltas.se3W franchi e Il mensile di un chlnilco fOMe sul MJO franchi inenslll (Ma l'lndustrlRle che gli n.,·cvn.concesso Il credito di 2MIO franchi non dovctt.e certamente dolersene). Sarà poi Dufy a dire chç le belle vbltatrlel che 11.lleMoat~ ridevano del suol quadri eran le stesse che lndossavRno 11toffe e sclallt di sua fattura Certo Il suo gioco prestigioso, bluarro e scintillante. di brevi pennellate, di brevi traUI rapidi e densi di colore dove,•ano ben adattar,! nel decorar 11ete e ,•est! [emmlnlll, eh~ Dufy ru sempre pittore di sicuro gusto e di frizzante maestria. Ma fu anche - come dice Borirtse - non di rado, /umin0.tamente e amabilmente pittorico nel senso plU giusto della parola. Fu comunque Dufy un plltoro di mirabile lmmcdla– tena nel SAper cos:Here fresehcu..a di lmnmgtnl e di atteg– gtamentl. I suol carretti 11lcll!anl del '22, gli acquarelli ratti 111Marocco nel '25 e quelli di Nizza del '27 e ancora gli olll di Bols de Boulogne, di ~auvllle e le Bai9neusu e I Concerti e l llorl e le ultime opere che abbiamo \'l.sto l'anno scorso alla Biennale, rimarranno, nella pittura contemporanea, quali ~Umonlant.e tmmagino&e e glol05e di un artista sereno e dcllti050 quale ~ rimasto Dufy fino al giorno della sua morte. GJAN LUIGI GlO\'ANOLA l

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