Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 4 - 25 gennaio 1953

Domenica,~ ~o 1953 LA FIERA LETTERARIA GALLERIA DEGLI SCRITTORI ITALIANI * ALFREDO ORIANI Un acuto O&Servatoredella natum umana ha scritto che gli uomtnl sono sempre traditi da ciò che vi è di per fido in loro. e intendeva non della per– fidi.a !rcddRmente medltat.A a danno di alt,rl. ma dl quelli\ ID· volont.arta perfldln che esercl– tlamo a nostro danno quando perm.etuamo alhl passione di offuscare Il n06tro spirito e di gettare la sua ombra sul no– stro pensiero, Questo inconscio tndlment-0 che cert.1 oscurt moti dell'LsLlnto ordiscono nel– l'ombra ~ntro l'lnt.elll.gcnza e la coscienza fu. a mio giudizio. Immaginiamo questo orgoglioso, consapevole della forza del proprio ingegno, avido di gloria e risoluto a conquistarla con gli scritti, e, quando l'opportunità si presentasse, anche con l'azione, il quale entra nella vita sociale... * cll!)AZlone del suo spirito 10 Inducono ad Interrompere la narraz!one con commenti. ri• fless!onl, aforismi: Indizio questo che Il genio dell'Onanl inclinava più alla fil~fla ed alla storia che alla narraz!o• ne rcmAnzesca e perciò fon;e la parte più vltAle c'ell'opero dcll'Orlanl è da cercare nel suoi scritti di argomento sto– rico e di filosofia della storlA, e La storia ha rh-clato lo uomo 11.ll 'Orlnnl• ha detto un suo critico (0. ed ha detto bene. Per l'egotismo romanti– co non \''è cura più ricostl• Pag. S Orlanl e la sua bicicletta nel 1906 la causa prima delle tempe.ste che turbarono la vita dl Al• !redo Orlanl e dell'lncotnpren• slone che per molti l\nnl dan– neggiò la sua opera di pensn– tore e di artista. SI compren– de in tal cn.<;0come mnl - mentre unn profonda esl[(enm dti suo spirito lo richlnmnvn Al rispetto per l'ordine sociale e morale, egli. nelle sue prime opere. celebrt\$Se enfntlcllmen– te la ribellione. l'immorsllsmo. 111 dlstruz.lone: perchè mnl. pur amando profondamente IA pn– trla e proponendo.,! di chiede• re alla sua storia le Idee ne• cessarle a ridarle un'alta co– scleru:a dl sè, adottasse cieca• mente una !Hoso!la della sto• ria che giudicava chiuso Il pe– riodo vtt.ale del nostro popolo: come lnfioe, un oosl risoluto celebratore della Rh•oJuzlone francese ed un co6l strenuo ed lntranslgente indh•tduallsta quale egll era. potesse dopo Ja morte e-Mere rappresentato come Il precursore e l'alflere di unR !a7.lone politica che si dichiarò fieramente avversa tanto all'indlvlduaUsmo. che ai principi d1 quella che la democrazlR europea cblamR– u ltt a:r:mde rlvolmi:lone. di ALFREDO GALLETTI tuente della contemplazlonelr----------------------------, storica. Per poco che un uo– mo sia capace di partecipare coll'lmmaglne.zJone 8 (lue11·1m– meru;o dramma che è la sto– rlfl umana. per poco che egli \'Olga Il pensiero alle morte 1tenerazlonl. nl loro sforzi. Alle ioro 1ottc, al monumenti che i"~seh11nno lascisto sulla fac– CIR<!.ellater!A, 11.IIA rulne che Oli è che la forte intelligen– za dcll'Orlutl !u spe:$50 tur– bata ed olJUEcata dal vapori che salgono della bile e dal sangue. e Panclullo non amato, al– tlero, taciturno • egli ha defl. nito se stes..~ in un suo scrlt,. to (1). e nelle McfflOf'le Inutili sotto Il nome di Ugo Olivieri. li protagonista che racconta !n prima pel'!Ona, si presenta Al lettore come altiero df ca– rature. ombrO-'O, diJ1ldentc e O&Jervatore .JPiCtato degli uo– mJnl e dell,e eo.se . L'orgoglio. tànto più !orte, quanto più chiuso e una diffidenza. aggres– sh•a \'erso tutti coloro che a– \'essero voluto far pesare su di lui la propria autorH,R, r.o– no. sin dai primi anni. I due caratteri pln profondi della au11Indole morale. Chiuso dal padre a dieci anni nel collegio bolognese di S. Luigi acquistò presto una coscienza della su– perk>rltà del suo Ingegno e seppe Imporlo. non senza Jot.– ta. a{tll altri colleglAII. Le.<.Se molto, avidamente e dL'IOrdl• natamente ma con una rati\ potenta di assimilazione e con una decisa predllC?.lone per Plutarco, le cui Vite molto contribuirono a stimolare In nata dal ciarlatani e t10rda Al- non comprendeva Il J)Op()\oel dell'avvenire vuole innanzi! e ricordando che Ugo Oll't'leri le voci di chi non si pieghi re.~tava dal popolo lncompre- tutto annientare uomini, lcg• nelle Memorie inutili dice che a blandire I suoi pregiudizi e so: peggio ancora: li popolO gi, i.~tft.uzioni della .soefctd il suo sogno era di ,,t\'cre una le sue manie. mentre 11 nUO\'O <ltallnno) odlA\'A meno cU contemporanea. vita di grande poeta e dl gran• \'enuto non sa ra33egnar.ri n<' lui• Cl). L'Orlanl 1n,·ece.• Il Un rancore cosi cieco. una de c1111dore, 1xbl'iamo pen– od adulare nC a mentire. Ln gl0t1Gne Orianf. sap,ei;a odiare, passione cosi sfrenata ccrc11no sare che l'Orianl gkJ\·anl aem– rlbe(llonc sarà lnunedlata. Il\ e .te ne ranta. La sua rivolta sfogo In un 1 1 erball ... t1110 roboan- bra. con dlecl anni di antlcl– indlgnnzlone ncultn dnll'lne• - non ideale allora ma pas- te che precipita fata /men.re po, una copia a,•antl lettera sperlenzn glovnnlle, sarà ,,1o. stonale - contro le lngiustìtlc nell'iperbolico e nel grottesco. di 011.brlele D'Annunzio. lentn e ranlma si rnncererà In .rocialf. assume nei 1uoi primi L'Orlanl. uomo di fon.e imma- Non aveva il /lauto magico, un'l\mar,ezw che potrebbe, In• libri il tono df una minaccia glnM.lonc, llmnva Il colore. Il c/00 la muaica/e malia Che In. t0$.~lcnrgll tutta la vlt-a. E' una ora insultante ed ora bcOarda. suono. l'entasi di quella prosa canta uomini e be,tle, del Poe– cirlsl J>f'rlcolosnche moltl poeti di un tagUone lmplacablle che poetlcn della quale Il roman- ta di Pescara. ma era, non ed nrtlstl )irmno patita e che eRII ,•orrebbe esercltf\re sulla tlcismo si dllettP.\'a ed ln cui meno di lul, sicuro dl sC. fl. nella poesln del111. lettemt.urn frode e sulla corrnt.tela uma• prlmegglaront) In Francia Il denle nelle mulllfonnl attltu– modernn lm t-rovl\to In sun na. In moli.e 1,nglne di Memo- CllateAubrland, in Italia Il dlnl rtell'lngeltJlo: risoluto a prlmn e più fnmosa espresslo• rie inutllf, nel lussurioso ro- Ouerrau.1: perciò è !acile ca- conquistare energica.mente la ne ln un celebre monologo di mnm.o Al di ld, nelln perversn pire come I temi scabrosi e jj:lorla e l'amore a dispetto di Amleto. Anche Il Carducci ha novelln elle s'lnUtoln Sullo J'lmmorAllsmo Insolente del tutti 1 moralistici dMetl cui scritto nel \'er.-;iche !anno da scoghQ, soprattuu.u nella mo- primi scritti orlAneschl, pre• ~I .!Ot.tomcttono I deboli: In· prolopo alla mccoltn del suol stnioslti\ grottescA della pro. nntati ai lettori .totto gli M• t.rcpldo come lui e pronto ad Giambi ed Epodi: tagcm!Eta del romanr.o: No, fl. pelll di quella / al.ta prosa Poe• nffrontare la lott.a e Il ri- Tutte che que1to mondo fai- gura di donna nata dli.Ila con- uea. 11011 rnaceuero alla gra11. schlo: anche lui Incline a cer– "° adora ,- col ver.to audace tnmln!\7.lone fanta.,Uc11. mal de maggioranza dei lettOTi ita- rare nell'amore un certo sa.– lo 1ehiaOeggerà: - Ei mi te.te riusclt.n di unn Messalin11. OC· Uanf. pore di proranulone e di pcc– le /rodi in ftl l'aurcwa. - A rebrale e di una mnest.ruoola Intorno al 1882 - l'Oriani cato. Ma se D'Annunz.lo, Al– n1ezzogiorno io le calpe.ttcrò. pednnte, sentiamo lo srogo di n\'eva trent'anni - un critico clblade della terza Itnlla. re• Ma nel giambi del Carducci una passione Iracondi\ e cru- avrebbe poJuto scrlv~re d1 luL stò sempre fedele all'edonismo ;~~~~~:a \~~ro~~~a,~~~:sa~i. ~=;jO~l~edrt~t.~Pt~:Jn~~~f ~ ~~;.a ~fJ':r~~~~ i~!,P}~: -~~~~do 5 ~~n~~~:a t~i"1c~o quell'odio avido di 1angufn0.1c rfl.lL E l'odio prorompe apcr• te rutentazione vuole .tcanda• 110uo alla gioia rappre.taglfe che è il 1,anto del tnmente _e .!=I esal\a. In una Uuarci narrando cari scabrosi la gtota! /a gioia! la gioia! - rlvolutfonari autentici e l'O- i,;,oecle di llrlr.n of1CaJlnOnMa e perversi in uno stile gladia- quuta magnifica donatrice ~:t 1 ded?dlt pi~~~! ~!tf~aiv,.~ ;;;:,~r:uafe iF:~:dito~!c':!tioJ~: ~~t~,~~ie drc:,~~ejfoo peJ!!~~ ~r!a~~a dvi~': p~~ia : 1 cd~1~! ta politica in Jtalfa alln llrlcn ,tu è lnrocato dall'Oriani, CO· razzi. Peccato! perchè è inne• tormentosa Rl'(larezza di sen• civile di!! Carducci. lo rlmpro- mc uno 8J}irfto fraterno ebbro gabllmente un giovine di mol• tlr.11 Incompreso come artistll vern di tnle mancnn1.a: e li di un insaziabile Jurore di an• to ingegno. e come pensatore. fu. condot– poeto soffriva, mn non odlnm: 11ientamento e elle incurante Noi leggendo ora quel libri to a rl/leistonl che lnnalza.ro • no il suo pen.tfero, in.vlgoren– do la .tua arte. E colui che er11.entrato nella \•Ila \'agheg• giancio un'e.o;lstenta ta.sto&a e sensuale, fini col celebrare nel suo ultimo libro, La Rivolta Ideale, la ,·lrtù purificatrice del dolore. Ed è questa la pro- bi1tf1~effu'"t!,,:e/~do~:.tiI~r~~: glfo oOeao, incecc di avvele– nargli /'anima. col rancore del• l'ambizione delu.ta . di.tSfpò f fumacchi del 1uo giovanile e• {10tfsmo romantico, lo lndU.S$C a guardare più vfrllmente In faccia il proprio animo e la realtd della 1,ita. Non dubitO del proprio ingegno, ma .t'av– vfde di averne abusato per una puerile aviditd dì .ttleces• so; considerò con maggior .simpatia l'a11l,no cd U de1tino degli altri uomini: lntul che l'opera artlsUca non può., &rn• za diminuirsi. essere soltanto unR confesslont ed uno sfogo. ~b~:~:~o~~~ pram~~:!: I ' dice nelle Memorie fnuWI, 1co-1 me alla 'colonna di fuoco che do\'e,a guldnrml nel mondo. , f<>lo per essa conceph·o la vltn .. l'attMtÀ creat.rlce dell'fuge. gno... Es5ere ([rande, ecco I quanto quanto ml pllreva na– turale. sublime: ecco Il mio apfmO. U mio Ideale. Il resto j~ri!irtu:l:~\ ~~nl·e~r~r~ 1 ~~ declamazlonc non ~no poesia. ~~nll~~ :e~ 1 s~~g,~,•n~l~e i:: ,ton. curat'O. non amavo. non eredet-o... Adole..teente .senza amore t'Oleoo regn.are K>lo nel mio impero, come Satana. co– me Dio: non da mBnl nmlche e rln•rentl ricevere l'alloro, ma ~trapp11rlo: fn8J}frare plti am– mlrat:lone ehe aOezione; ab– ba,,aare ancora pl1i gli altri che alzare me atu,o; scorgere più Il ghigno dizperato della ln\"ldla vinta, che Il M>rriso I dtll'amlefzla •· E un co.ri /re•\ netlco dt.tiderlo df gloria. a ~=:e 3 ~:traere ~~r~a~I~, hll~re di apoteosi? No: ri-1 sponde francamente il sosia spirituale di Allrtdo Orlanl: I .-Della gloria post.urna non so che fArml. e...o;sa de\'e darmi :~zg~#rit~\to~~ò 1 ~he~f~iatedd! sensi •: e perciò. conchludc\ 1a. j bl~a procacciarsi Ad QKnl ~to. anche una fama fittl- !~pA~':-e cl~e~~t~elabr~:! 0 e~:! nostro orgQgllo: Non la gran– dtua ceraml"nte appaga, ma U .t.Uo rlcono.,cimento: onde bl\Sta che vi si attribuisca del genio per goderne. Che lmpc.r– ta, srt la glorla tramonterà col- i& vita. e, cadavere e nome, uranno scopo al sarcasmi del- ifrcdo Orianl col flrllo UJo, in una rar-a fo1oJTllfta e5etulta. l!Otto l'antico cipresso del • Cardello, da Madame C. Le!e\'tt - Minanti, nipote di Vletor Huro parziale e lucldR persplcacln sulle oscure t-raged.ledella na– tura uinana. Fatto più ricco di esperienza pslcologlcA e di cosclenzR artistica, scrisse quel romanzi: Ge/o.."a 0890. La dii/atta 0896). Vortice (189,), Olocau.tto (1902) nel qual! la. critica ha rlcon0&el1110 le pii.I p;entlll espre~lonl dell'ingegno narrativo dell'Orl11.nl. ln essi Il dramma intimo delle nostre pa.so; lonl è !entlto con forza eti espresso con uno .stile prr. el.!O, .!Obrfo ,adcrcn.te a/l'azio– ne - con un reali#mc ehe talt'Olta nella aua mtnuzio.sa (lr>hi,.lllvitn. annlitlCI! (ljn,-11ta crudele (come in Olocau.ftoJ. ma non C mai. o di rado, re– torico. UnA colpa. UDA lolle f)M..~lone.una turpt rete ordl· ta dalla ml.!erlA e dalla cor– ruzione Intorno ad una crea– tura Innocente Afferrano, i:trlmi:on<' At~:ruc:11::onoh) o meno rapidamente ogni resi• stem,a morale nell'animo del protagonisti e la catastrofe r)-,1> Il 11·111·nl"f> sembr~ f111111" /.'Antico Oriani vi apparf.!ce, ancora. qu11 e Id. con qualche su.t.tulto d~lla .rua giovanile mf.!antropfa. mR nell'ln.slcme l'!mparz.lallti\ della rnntasia I artistica prc,•ale. RomanZl r!cchl. oltre che di forza drAmmatlca anche di Idee. petche la ,•asta cultura. l'Ampiezza dcll'orb.ronte entro cui si muove li pensiero del• l'Orlanl ed una nat.urale In• r: :::::ht~Ìt~~·e1: ~~~ag;::.1 slonl all'lmmAne ,tragedia del, pa~to. non può non vergo• 1 ~~:!r 1 1fi c~~t~ d~eli·~~~~ I Incomincia allora a com-, prendere che COSA sia la soli• dar!ett\ umana. 1n che eonsi• sta Il vinro!o sociale e sente la necessità di alllneArsl ccgll ~!¼'m~~I ::,~b~~:erru~i~~ I me contro !'lgnorAnza e la ba~~ar~ltrarre l'Orlanl ,•ersol la Storia concorsero potente· mente anche la sua pl\SSlone pollticp, ed li suo bL,;ogno di MZIODC. Per un'Indole cosi lm- i per!ma e domlnat.rlee come la SUA la merM letteratura non era cibo sufficiente ad appa- 1 a:are I) suo desiderio di po.1 lenza ed Il dolore più cocente dell'Orl11.nl negli ultimi anni !~ ~lgl~~n s~~~r !:t::C .fo':f~~~~ j La .sola vita strenua era per lui la vlt.a politica: la lotta I per Il potere. Ma proprio perchè egll stu– dlA\1a la storlR come una pro- ~:~!lc~~l'~~gn:to'J~ n~el senso erodoteo e tradizionale della parola. ck>è un lndaga-1 tore spassionato ed obiettivo dl ciò che res!mente è awe– nuto ed avviene. Oli spiriti! della sua specie r.on si rasse– gnano alla semplice ricerca e ,•erlfica1lone del fatti, voglio• no dominarli dall'alto. con va– ste &intesi. che sono, ad un 1 tempo, una lnterpretat.ione teologica del passato ed una lntult.ione profrtlca. dcll'Avve• nlre. Nel secolo declmonono come nel nostro &eeolo 11 gran– de modello nl quale si lsplra- fg~t~ i~i~ f'h,~~c~e~a P!~t ria per I quali gli et·entl sono da giudicar~ come opera rii ~~~- :n~elf: ta~~~c s~1Ja fil~: .softa della Storia di GIOTplo Hepel ed è noto che l'Or1anl • !u. sin dal primi anni, uno svlscerato ammlrfltore della fllosolia hegellana, proprio pcrchè Hegel sta di fronte al, la Storln come li Dio biblico di fronte al mondo. Dlce: IO solo posso comprenderla, per– chP lo l'ho creata. CltAndo un jj:ludlzlo del He1tel (nel libro bizzarramente Intitolato Ma-1 trimonlo) l'Orlanl la defini– sce: • affermazione dlspoticP. : •u~d 1 èp~~~tod~~T!1~n~~: j cellente. Hegel concepisce la Storia oome lo 1=volghnento progressh-o rtl un'Idea dMna In marcia ver&O la reaJlzz.a. zlone di un ordine politico e' soclale che Il fllosofo - gran t sacerdote dell'Idea - ha pre-1 stablllto ed I fatti storici deb• bono olega"I oocllmentc a dl– mo.-:trare che la Storia cam-1 mina verso la mèta da lui segnala come 1 Re Magi ver• 1 so la stella di Betlemme. Per HP<:el! q1·"lla mè•s è l'eintlca I sclcn1,n dello &l?irito umano proclamato da Lutero e la ben ordinata gerarchia militaresca dello Stato prussiano. Per al- }~l fltri~ 1 1~ 1 :~~a~k1~~~t~~: I mano. o l'av,•ento del vero Messia. atte.so dagli Ebrei. o il primato di un popolo o di una raz.z11. destinata ad orga. nl7ZArc Il, mondo, o MChe la ei:u11.gllanAZ politica ed econo– mica di tutte le aiAssl sociali • e di t.ut.tl I popoli della terra., La Storia. co!I concepita, so• AL~LL~TTI (Continua a pagina SJ « ANCHE ALLORA GLI VOLEVO BENE • * RICORDO. IMIO PADRE I nostri rapporti non erano loquaci: io mi accostavo a lui con confi. denia, ma si re5tava insierpe per lunghe ore in un silenzio, nel quale l'anima del bimbo Lristc,che ero, avverti,•a l'immensità dell'altra anima * dl l'GO Olll1INI Non ero anoora decenne, ed avevo ;:là letto minent.e, un cane randagio entrò dalla porta Verne e Salgari: il mio plcoolo mondo In- aperta. e fece il giro della tavola, annman– terlore era pieno di ardori e di fulgori, di ao: !u oome un colpo di fulmine: lo non entusiasmi e dJ impeti: vivere 1n un alone vidi Il cane, vidi un mostro. entrato In casa. di eroismo che ml ero creato fantasiosa- con propositi di strage e distruzione; ml mente. sentii &0!0contro di lui, ool dovere di bat- Mlo Padre aveva per mc molta tenerezza, terml per la salvezza di tutti e con la vo– che la malinconica severità del suo aspetto, lontà di vlncerlol Ed est.tassi la pi.stola dalla. non riusciva a nascondere. e l'lnfalllblle tasca dei pantaloni, montandola, deci.so a I.stinto del fancJullo ml scopriva In lui ad tutto. ogni Istante. Ma non a quanto aveva. invece deciso U I noatrl rapporti non erano loquaci: IOcane, niente at'l'atto mostro, U quale, com– ml accostavo a lui con conftdenza., m11. al re- pluto l'inutile giro della tavola, infilò l'uscio stava Insieme per lunghe ore in un silenzio, e sparl! nel quale l'anima del bimbo triste, che ero, Delusione e, nel contempo, esaltazione 1n- a\'vertlva l'immensità dell'altra anima. terlore del mio gesto, che mi confermava la Anche allora gli volevo bene. certezza &ulla !acUltà dell'eroismo. A volte ml parlava: era sempre un inse- Ma poi... 11 dramma. anamento, adattato oon meravigliosa misura Ancora emozionato per l'avventura vWu– alla plcoola mente cui era diretto, per la ta, rimisi, dimenticando di &montarla, la pi– piccola coscienza. In preparazione: discorsi stola nella ta&Ca d'onde l'avevo tratta: poi plani, semplici, che conservavano di lui In- !ccl qualche passo: un oolpetto Improvviso, tere la forza e Il\ potenza. Lo guardavo par- una sensazione di calore lungo Ja gamba, lare, potrei dire che lo sentivo cogli occhi. u.-io sm11.rrlmento,un freddo &udore sul pal- MI raccontò 00$1 del suo duello, l'unico che !ore del vl.so. gli &lacapitato, ed è str11.noper la frequenza, Il grilletto, premuto dal movimento della nel suo tempo, di t.al genere di cimento, e per gamba, era scattato, e Il proiettile era par– l'lmpetuoaltà, qu11.lchcvolta violenta, del suo t.tto, perforandola. Ml misi a urlare: accorse rarattere. · ti vecchio servo. che senza porre tempo in Fu durante la campagna elettor11.le nella meu.o, ml pre11eIn braccio e ml portò nella quale egli era candld11.to per II collegio di &tanza del babbo, a letto per un lieve ma– Paenta: un "glornalucolo degli avversari lo !essere, con parole ooncltRto, mio Padre, an– aveva attaccato brutalmente: Il direttore, che lui Impallidito, balzò dal letto, ml &bot– certo Perrarl. giornalista venuto di fuori e tonò e guardò la. plccol11.!erlt.a, dalla. quale spad11.cdno emcrlto, !orse Incaricato di pro- colava abbondante U sangue. vocarlo per su&eltare uno &eandalo, sempre Bastò un att.lmo per fargli capire la levità ut.lle In certe circostanze, cl rlusd tn pieno. del oolpo, senza. conseguenze: !u chiamato Mio Padre cadde nella rete, rispose con tuttavia Il medico, li quale trovò Il proletUle vlolcn1.a Inaudita e !u sfidato dal gtorna- oon!lccato nella carne e al pronunciò per la lista: arma scelta, la &elabola. estrazione. Il candidato Orlanl non aveva 111. più lon- Io ... lo avevo vissuto t.ut.U quei momentl tana cognizione della scherma, ma IJ,cmmcno nel t.errore più pazzo: l'eroismo era &parlto della paÙra, E si trattava di duello 11.dure e davanti at miei occhi &barrati c'era solo il condlf.!onl. Fu dunque deciso lo &eont.roe I fantasma della morte, della !!ne! Non erano padrini andarono Il mat.tlno prescelto a de- bastate." vincerlo le puole scambiate tra starlo mentre dormivA saporitamente. mio Padre, Il servo e il dottore, più che ras- Sul terreno, alla corretta messa In guardia &!curanti. dell'avversarlo. Orlanl non seppe opporre che Avevo paura. la più tremenda paura. la propria Irruenza: si slanciò a &clabola al- E Il traoollo avvenne quando Il dottore ac– zata sul malcapitato, menando botte da orbo cennò all11.necessità di una piccola incisione come con un bastone, e lasciando gcoperto per Cfitrarre Il prolet.tlle: muto fino allora, tutto li corpo Alla merc:è dello spad11.cclno.trovai la forza di gridare rivolto al Babbo: Il qu11.le, sorpreso, e certo non voglioso di - Alut11.ml.Papà, dimmi che non è nulla! caricarsi di un delitto, 111 limitò ad una strctt.., Egli, forse. non aveva avvertito 11 tr11.vagllo difesa: ma polchè mio Padre scgulla\'a al- sp&ventoso del mio essere o non lo credeva l'Impazzata ed era già riuscito a toccare lo cosi pazzesco: si volse a me. con uno sguar– avverMrio rigandogli Il petto con una plat.- do dapprima &0rpreso, poi carico di una se– t.onata, l'altro decise di porre termine al verità che, nel miei confronti, non gli avevo gioco pericoloso e, con un bel ~lato colpo, mal conosciuta. recise li pollice destro di Orfani la cul scia- - Sci, dunque, un vlgllacoo! bola cadde sul terreno. Il duello ebbe cosi BI.sogna sapere Il valore che questa parola nne e non cl fu riconciliazione. as.,umeva allora In Romagna, per conoscere TI fatto, In SC,non er11. Importante, ed egli la durezza della sferzata. me lo rAccontava senza darvi alcun peso: mA Il sangue, che ml si era qua,;! ghiacciato • appunto per questo la ml11.fantasia si ac- rlbolll ad un tratto: ml raddrizza!. alzai b. cendeva ed lo ml persuadevo sempre pili che testa. &trlnsl l denti, e non dlggl più parola I miei sogni di cimenti e di eroismi, erano flnchè Il medico non ebbe flnlt.o. facilmente realizzabili. Poi cercai lo Sl!'UIU'do di mio padre. e lo in- Avvenne cosi che r,:lunsl. eludendo la &Or-contr11.Idolce. come al solito, come prima. ve~llanza de.i famll !A.rl , ad acqul!tare una La dura lezione ml duole ancora come um1, pl!tola Flobert, piccola e debole arma, tut- punta di freccia entro la came e, nel turbl– tavla Insidiosa, con la quale ml ripromettevo noso corso della vita, ogni volta che mJ è di corrtire le più Impensate e meravigliose occorso di avvertire la paura, sempre mt avventure. sono ricordato la terribile sferzata: ho al- i: una sera, mentre ero solo In cucina, zata la test.a e &trettl I denti. oon la tavol11.apparecchiata per la cena lm- UGO ORIANI la plebe e alle declamazlonl del dottl quando. sorpreso dRI· 11'1 putrefazione. Il \'oatro e5!=e• re non avrà del pa.s&&to.non• chè la conoscenta, neppure la PARABOLA E FONl\:'.IE DELLA RIBELLIONE DI O.WIANI tonna?• (2). Bra\·ate ciniche di un gio– ,·lne che. come Appunto l'Orla– nl, a\'e,·a troppo letto I roman– ~I di BalzRC e ne ammlra\•a cèrtl prota.Jontstl risoluti co– me Restignae, a eonqultsar con tut.tl I meu.l la potenza e la riccht?".za. La nascita del Superuomo Un fermento di quella rl- -rolta sd~0$a che assume fa. * o!lmente Il t-0no di un cinismo ~:1e~~1r;f,.AdlceL~~II~ ruig!i~ nc?'n 1 i 0 u~~ iu~·n::~~~~e ~t·u~ :n11. ~~~~= .~prcparaU alla DI 6 o F F R E DO B E L Lo N" e J[ f:u:~~a 1~ef~iodi d~~ ~tro'ate t~~t~~-:i~~~ f1~~-a~l~f~1:: 1 :: 10 r:C:"di ~loa~~o~~ir~ 0 ,9;;:t'fu~;~~~ m? ~~~;~,r'l~t:n Jeli': ~~; piacere, speranza l'oblio, sacer- tesi delle creature che &Isen- tempo. A vincerla gli furono &Crl,·ere libri &torici, con l'U&O ~:~f; ~!"C:: 1~ebC:a"1=r!er~ ~l~e \~~nf•C:~ fra 1se, ~:t~~~lli;_er~~i~e l:~ ~~:.: ~~~~~~n:-Orl~~~~c ~~mi-ipo ri; r,~t:ofe~~~~:/e~l~I:d:tmea~e:; ~;iraml~~s:r,::,i;;:io~·~F t :~ 0 ,: 1 s~';e~~~:sitz~el rrr1r~~~ ~fte5!~~~ota~edl: st ·st~1:a ~e~ : p~~~òs: ~ti m~~ti!1:!. q~c~t~ :::o ~mplr E bisognerebbe ~~ forma e sostànz&>. La en~: t~~abJ~~e ~i' p:~'::~~ls~~ :i :~;un~~o~~ù d;lso~:~~ girnolb~! :nt;~:t! ~~~io 1 ~a~~:~ ~~ ~~ ..i~fe1'61~:~~al~~~~t1:~: ~ir~n~~ :!~uvee 1°~~~::,8~~! !~: :g:t~~~al~U~~.tl~~-se~~~~/~~ ~tvae1~!V(td~:1 cr~~~ d~rn::r~ alt~u 1 ir se~{td, ~~: 1 ~ e,::: !uru"ro~~Ov~ice~v~:mrn~ ~~~~g ~~~~i:~ra 1 t~g!\~\!~: ~~è ~~el~ 0 n7ra~~~m!~~tf~ 55 (r~ 0 1i ~:'~uf!~1~~~~0S:~:u1; 1 taf~r~~ ~~it~·1c~~'; 18 ~/'ia q~~c1ihl 1! :i: f:~ont 0 uit{fc{~j!fetf ~te:i'~c~~: ~tt°reu d:U1~~l!n~ei1~tt~~~~~ ~~fbl~glltr~~~~r: 0 "ne~~:~ ~~~r!~i si~~la~~ 11tEr~cl~~: ~~ dl~~~:!1"to!ra~ 1 : ;;e~::·rr~~~~t't~~:n:irì:\~~~ ~:~ 1 din~a1~-~~;:re1le 1 ~,~~} 0 pi~~ ~Ve\':u~~e''ì!z:ooe:!.etl~'l~~f:c 0 : 1:~~a ~ ~n~~: rJ~~:elld~~;;?i: e~~i~ 1 ~nc::dA~ri:r;,~ t~~? ~:g: 10 ,~!~~~~edeal~~c~~v~~~~· ~~;~~i~.d~c :!~lfar! 1~\,~ i:u~~t,t~ ~ne ;,;~ede~~= ~:o~!i~~~ ~~~~a~ ra. e all.R rlsPò6tàhronlca del bleml che egli stesso tratterà rio dl glorla, una \'Olontà di lcglo della libertà mentre e ti- qulslnndo I primi posti nella di Bologna. dalla sua Napoli biezioni che gli venivano dal suo rref al 00 1;!{ 0:]!to dellh arte che Oinl nU0\'1, ldc1t., egualmente ~~:e~O~erill~=~~ l1e f 1 ;:: ~ 1 r; 1 ~1~~~ diatq~'sa~~~g ~e~faf~r:~e~! s:=n~~la e 5 f~ ~~t~gJ!az:::1:f1aia 01 ~1tu:~~'i•1~ ~~1~t~n:'ne~~1;ri~~ a~~\a; g~!u!~~- cr~l~~u~ 1 :! ~~:~i ~l~iu~u:~~l:e;;,<>::at~tt:CJlc~n~ te~ai!":: 1~1~a>; f~e~ 1 ~~~ OOtnp1'C$a da• ~~t:t... > te certo p9re.va- d'i' intuire questi prlml llbrrlnterrompc t.uttl I protl'lgonlstl troviamo sorgono per conquistarsela ma di colpi. Qui abbiamo già Il lesse l'Orla.nl, e di lui certo la libertà che non fosse &010del- prrtrata, senr cnè lo~Uo Lo ~rioo ha dato nuovo \1- ;~·ie?!.'.f~l':"1?t!:;:~~~z!'od~~I ~~'fm~:~cr~~~~1creJ1 ~:i1i1~ i~~lc:lc e~~mtj1e 1 l~u~':f~'.\~~ ~l~mm~~ •. ni ~~adrd~~~~~ ~~r~~~r:·1n~~~lncì'eant~cri~~~~ ~~ 0 c~r:~~~~ J}~~:n:1: 0 J1scet~~ :J:~~- " a sud 0 e1P4;!~~~1~ s;~:r;, ::cs:iri:~l~lta~adodl~ sii f 0 ~s.,I ·:r~~to~c~ ~~ 1!1~~ pioRo che a,·et·ano perduto Lu- eo accusatore la società ntml- potremmo dire un suo pseu- un tradimento e sarebbe r!ftu- ti d'Annunzio: ma Il scntlmcn- t.uslasmo, come provano l glu- nella responsab!lilà delle pro- nlerl al rappresentativa dalla qua– clfero. ca: e sembra cercare nella donlmo se egli non ttvcsse tra- tata se e s'Interrogassero I bflm- to e la morale superu.mane si dlzl che dava allora sul gran- prle ulonl. Ma ora vede plut- Ncs:U scapigliati lombardi, e le hanno maggiore risalto gll Ore. immaginiamo questo or- realtà, fuori di ORnl logica, gli sftgur.\to con lmmAg!nazlone bini nelle viscere materne per pcrsonlncano non solo In un dlsslmo ftlO&Ofo comp11.randolo11. tosto la necessità che costrln~c nel poeti del 5eCOndo e terzo avvenimenti i J)Crsonagg!e per– goglloso. consape,.-ole della !or- episodi più crudi, più osceni, troppo \'Cndle11.trlcc e pessimi- or!rlre loro di entrare nel mon- uomo. Il marchese Giorgio dli. Dante e Napoleone pernno a uomini e popolo a recitare la romantlc.lsmo scopre il J)eOOfl.to s~no I luoghi che eglt rievoca? 1 ~ df'l proprio ln.Q:egno.avido più mostruosi per glust1ncare la sta le proprie ,•lcende. La ra- do•· come ha detto Seneca. La Vinci. ma anche in una donna, O!o 811 parve di assistere alla loro parte nel grande drAmma che era stato anche suo. e è un Orianl saggt&ta che !a di glorlR e r\5oluto a eonqul- sua ribellione. Il vero, nelle sue miftlla i;:11 '\embra una mnlattla morte è Il nulla polchè e i'uo- Ida di e No». creazione del mondo e allo svol- dello spirito, che si conclude- Solo II Cardu~l gli sembra la sua prima straordlnarta pro. 1<tarla CO!lllscritti. e, QUAndo!orme estreme e ripugnanti non socla,le, la donna ora ans: :eloor11.mo sl scioglie ln1ero nel seool- • • • g!mcnto dell'Idea divina per rà quando tutti sanmno ìlberl degno del grandi scrlt.tori de?lo. va In uno serlUo pubblicato in f'oPDOrtunllà ~, presentAA'il'. è osservato ma im ·cntfl.lo con demonio, incantevole nella bel- ero• e l'lmmor1allt.à è un·mu- D'lmprov,•lso sente la ncce11-successfve tesi e antitesi, ln una e non più alcuni come nel mon. prima metà di quel secolo. E. • Fino, f\ Dogali~= la via Ern1- "n<'he con 1'11.z.lone. Il quale lmmaglna1.lone romantica. E Il leua dell11. glo,·entl1 e rcpugnan. s!onc che dovrebbe almeno \.-On-siti di rinnegare quel mondo, continua dialettica: svolgimen- do greco-romano o uno solo co. parlando della narra Uva, mo· Ila. E un saga:io che dovreb– entra nella \'ita SOC'lalee \'I dll'Llogoche I naturalisti usaro- te ncll11.decadenza della \'CC· !ortarci slnchè viviamo. E Dio? di combattere Il superuomo In to che è storl11..Senza dubbio me nell'antico oriente. Sente stra nel suol termini preclsi il be esse.re me.gllo conosciuto e fa ouell'esperlem.a che li Leo- no per meglio rendere la real- chlala, creatura sensuale me- Dio e~ll ripeterà con Voltaire, se st~o per meglio compren- egli cadendo nell'errore dr.I pluttoato - uomo - Il do\'crc problt.ma che bisogna risolve- cl mostra come un giudizio p11.rdlha cosi ben rappresen• tà quotldl11.naè sempre Intona- gllo che spirituale, che e ado- è stil.lo creato dagli uomini a dcre l'uomo. L'antitesi che egli maestro di voler scoprire e mo. sino al sacrlftclo. che non Il re: quello della Hn(;:ua. e Dnve morale e !llosofk::o J)QN\\. rl– r~,.., ""I f'l'Oi P•ns.f•pl ,. nelle to al diapason, spesso con lm- rl11.moprima di ottenerla e ca- propria lmma1tine. affermerà poi trA sè e Il d"An- 11tr11.re la dialettica, non solo diritto sino alla licenza, rlven·- è - dlce - la lingua \'ero? solvcrsi senza residui in rap· Operette nwralf: ,·ede Il fA\'O•provvlst eplgr11.mm11.tlche rispo. lunnlemo dopo averla perdu- In un mondo Inverosimile e nunz.lo, quando domanderà agli nel concetti, ma nel fet.tl , pen- dlcato dal suo superuomo. Ogni Quale lo st.Ue vh·o? Chi ha rii.- presentazione e In poesia. Cl ritismo e l'Intrigo onnipotenti, ste che sembrano suggerite dal ta •· e nore che si coglle ama- e.ssurdo come quello di e Me- ilA\llanl di scegliere l'uno o sò che nella storia fosse un di- epoca ha per lui, ora. com'eitll glone, la piazza o la scuola, mostra J'lndif!or0014 ffl!IJ& na.. 11 rntdlocritA ovunque trion- copione di una comemdla: un niosl e si gctt• lndispettltl do- morie Inutili•. Ugo vuole af- l'altro. non manifesta, come segno preordinato, e che fosse dice, un suo compito: itlo svi- la tradizione o la vita? Certo. bUra al fluire della storln1 r1e- ~~ri~n:e;1°1~fÙ :1u 11 ~~~~~ ~~i 0 ~:c1~~l~alfa d~r~~n~,r~ ~-;1ue:i~ne~~r:~ 0 ~·u~:~recut ~~~:ir:: ;• ~i~ri~ 1 \~~p~ei;a~\~ ~~~~T1o~o~ell 1 ~r~:rc~toù~: =~~ ~~nlq~ioM~~~:es~~Y~:nri~t lu~~i~ ~r~~~\1~~1~: 0 1~ ~ 1 p~~~te:e~t:~~aa n~~ ,·ocan;g;~~~~ò~~J.~~ trebbero ntru.scarla e umiliar• usando l pronomi come apo- snno credenti I giovani, templo bellionc. fondando un e Club crisi spirituale che era. o do,•e- loglzz.ando. Il suo ~tesso !In- lf'llcrauira Hallana contemno• linguaggio della piazza è al- ___ _ Ja: l'opinione pubblica domi- suon, parlando con accento di l'alcota, musica i baci, fede Il degli Immorali•· E questa antl- va essere anche la crisi del suo guagglo, quando cominclerà 11.rlL?lea con uno spirito crltico; t.rettanto certo che çon &J è (Con..tfnua a pagina 5) )lioteca o Bianco

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