Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 2 - 11 gennaio 1953

e e e LA FIERA LETTERAR Anno VIII • N. 2 SETTIMANALE DF,LLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica, li gennaio 1953 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA. VIA D'ARACOELI n. 3 - TclcJonl: ,\mmlnlstrazfone 684097 - R()daz!onc 684098 - Pubblicità: Amm.nc e: LA FIERA LETTERARIA,. - vin d'Arncocll, n. 3 - Roma - Tariffe: Commerciali llre 60 - Edltorlall L. 40 al mm. * ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1.400 - Trhncst.rc L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 - Abbonamcnt-0 ,;pcclnlc (Insegnanti e 11tudcnW: rata mensile L. 22S - Copia arretrata L. 100 - Spedizione In c.c.p. (Gruppo Il) - Conto corrente postale num. 1/31426 ',)I. di VALERIO VOLPINI Anche la recente raccolta. di versi di M:uio Luzt ha 1nteres5ato alcuni critici più per il &uosignificato storico - nel confronti del clima a cui appartiene - che per la intrinseca validità let.tcrnrla; occa.s!one cttto propizia per confermare che l'unica poesia 6gsi quallficat.a è ancora quella della generaz.lone degli ermetici, polchè dopo, dal glovanJ, è stato dato poco o nulla. Il pJù e6J)llclto è stato Carlo Bo su queste pagine s~; la sua è una posizione JeglU,!ma, Intendiamoci (e no'n vogliamo minimamente accennlll'e ad una .ripresa polemica, anche se ne avessimo 1 tltoh non lo faremmo, poiché proprio per l'opposto a.bbhtmo medUato Ja nota), per qunnto l'eminente critico faceva sentite un po· troppo li\ soddisfazione d'a"er avuto l'&glone, d'aver trovato l'enneslmn carta buont1. per il proprio giuoco. Legittima perchi: ver:unente pochi critici possono dire, come lui, d'assere stall sempre fedell alla dlchJarata concezione della poesia (ricordiamo ancora con qua.nto stupore leggemmo, net giorni della liberazione, su uno del pr!ml.sslmi numeri del Costume - gru,ppo Franchi -, un fermissimo Jnvlto a non obbedire alle solleclta,;ionl d~ll a.vYenlmentle a non compromettere I termini della letteratura secondo gU sviluppi del tempo: a. noi. 11.ncpra t.ro ;:1)0 giovani, che sembrava dJ dover operare un rinno– vamento totale - motivo più dell'ent.uslasmt. che della med1taz.1.one - le sue parole, ohe tanto cl avevano dato negli anni della formazione, cl lru.clarono delusi, quasi con un po' d'amaro). ' Non conte.stiamo, In linea di massima, le atfermazlonl attorno alla· poe,s!adi Ieri, ma c'Insospettisce l'Insistenza con cui si ranno e ohe spesso significano molto di più. dl quanto non dicano. con allusioni o conseguen7.e non espresse. Non vogliamo cambiare le carte In tnvola, nè far dire più. di quanto In realtà si è dovuto. ma non si J)OSSOno non riconoscere I sintomi che di per sè non dicono molto ma. che ordinati possono es.s.ereanche la. prova di un ritorno già In atto: una eccessiva severità verso I giovani poeti - quando cl si occupa di loro -, il giudizio dettato secondo la coscienza fc,rmatn su -au'torl ormai dh•ersl. Cl stupisce poi, ad esempio, nnOhe qualche giovane lettore di poesia, quando torse pensando di fare dell'alta :ricogni– zione !Jlologica scopre, ed imputa n certi poeU dol.l'ultl– mlsslma levo. eohl e cadem.e mont.all:me ungnrettlane, o e ermetiche> In genere. dlmentlcandost candldnmente di tener conto cht:\ In tut.to Il periodo degli ult1n1tQuindici o vent,'anni di poesia c'è statn una comunicazi<me ecce– zlonale del linguaggio ~hc pure ll recente Luzl dimostra. SI ha Insomma la st!nsaz.lone - e non slamo i soU - che pur senza Urm-e le somme si vadano costituendo le premesse per fa negazione della poesia nuova, acconten– tandosi per ora di dire ohe non c'è. che non è ancora comlnclnta. sotto,-alutando anche gli esem.p! che. se non sono numerosi, J)O$SOnossere però slgnlflcntlvl (ed anche Bo IO riconosce). PRre che dopo lo smor,,RJ'Sldella polemica recente, accorgendosi di aver avuta la meglio. si voglln stravincere. oogllere una e revanche > che non solo SGrcbbe anacronistica. m3 perLcolosa per la nuova generazione, come 1)CI" quella del '38, polchè ad un certo momento si avrebbe una Incolmabile divisione opc!"at-adalla polemica st~a più che dall'obblet.tlm necessità della poesia. Il ,peccato d'origine lita nell'impostazione di questa polemica che ad un certo momento ha t.ravolto un po' tut,tJ e, come accade sempre. 6l è finito per p..'lrlare pili Pet" suo amore e dlmostrnre d'aver ragione ch'è per un libero servizio nUa. Jett.eratU'l'a.Sappiamo che ln colpa è da.att.rlbulrsl. ln gran parte, alfa soo.tenRtareazione contl'O l'ermetismo: spè$o tenta-tn nella mnnlera più.supertlciale, ~:~~dga~,Jtc;;~e~1 J1n l~n~at~~~~~~e c~;t:e una sommnr!a ~elezione del concreti valori. Al!ora molti hanno e re.si.stenzfalizzato > (cl si penloni !l bI'l\lttlss!mo neolog1smo1:ln verità era molto facile trovare a cosi buon prezzo un rinnovamento che doveva essere anzlt,ubtosevero e costante rinnovamento Intimo. Ma se non cred!M10. se non abbia.mo creduto consistente tale negazione, perchè portata appunto da una certa grossolonitA. cosi d'altro canto non J)OISSlamo non essere allarmnti per gli opposti tr:rlgidiment!. iper una llnearltà più e legale> che e reale,. n torto e la ragione sono comunque un po' da ogni pnrte: si tratterà. di temperare l'Isolamento degli uni. di elimlnal'e la rormuln dCll:11 altri fenza mortificare o Ignorare le espe– rienze p'.ù ,·h•e, p!ù r'lsposte 3\ rlfl~I temporali - In senso nobile _ a cui anche la J)Oe!'la r.on è est,ranen; volere o no. sono stati moth'I vls1ut1. ed è ,veroche sono stati proprio molti poeti dell'ermetismo ad obbedire ad un tratto a certe solurdoni, a tentare dl'rezlon! diverse da quelle seguite (figlioli l)rodldli ritornati al padre). Non lo ricordiamo come una colpa, ma solo per prOVflreche non è stato solo una J}'l'C~a. o una fantasia - sappiamo, del rasto, che alla poesia cl si arriva. quMI come -a Roma, per molt~lme strade - ma se per quel poeti (I nomi ognuno sa metterli). ohe ormai ave,,ano mnturato la propria scelta M affondato la '!'!\diceIn un preciso terreno 91>lri– tuale, i;I è trattato soltanto di un Incontro più o meno lm~~t.!\'O. plù o meno p.-e,cec;.<::arlc 1 1'\ propria umanità. per quelli venuti dopo, I giovani nati alla !)OCSia In qucgll VALERIO VOLPINI (Continua a fl(JIJ. 2) Ringraziamento in famiglia Cari amici della rcda:io11e, debbo pur ri11gra:iar11i 11cr le /1fl#i11e che mi aueie ,tedi calo 1111 po' a mia i11sa1m1t1. ta premio CQnlC 1111 rrgulo di Capo d'a11nQ, e Non si /H'Or>a 1,focerc cl1e si" 11i110 e d11reL•ole, :;C 11011 q11mulo ci è //Crmc~u di:u:orrerc di 11oì 111e,/e.1imi o ,/elle CfJSe ne/le ,,,,,,/; Jfomo orc1111ati._ >, ~ri1 1 c•·a l.co1H1rdi, cltc ha avuto come 11ocl1i f'as&illo delfo e con/cuio11e :,. lt •'1'!ris– simo: e 1111 11focere cl,e si 11rot•« e tliM:orrere :t - o &e111ir ,li.scorrere - di noi mc1/e:;i111i .•.. l'crò comr J.co111.1nli 11011 scco11dava mai q11cslo rwrso,wlr, an:::i indit-frluale ,,ù,crr,• fi11011J11rloscoder,: 11dl'c,;uti~mo, ma. t,/ co111rario, lo co11· ua/lm,a e /o ordium·a e lo giudicava scm11re p,r 1111 innato svirito 1/i mis11r11 morofo e 1ier q11el senso rlci ro111wr;i ,, drfle M1bo,di,w:io11i d1c era 1,rowio 11110 dei c11rntteri dd s110 co11na11ira10cfoa~ici~mo, così t·orrci 1111cl1'io clic le 1110/111, le ua1,11e ,,mole lmo11r cl1e .10110stnlc $Cri/le &11di me, mi sc,vincro 11iù c/1<!r} 1 ,,ielrn di 111.trat,ot1c, 1/t, 11iet,a di co111T1uMi:io11e 11cr 1111 sei:rro gimli:io ~" q11rl che ho in animo di j,1Te. E con&idcriamo ormai cl,i11so il l"" gt11· ,lilo e i11ciderue :t, u//c:io,wlinimo, vmtro DIEGO FABBRI Rom:,, il J gennaio del 1953 iblioteca Gi.noBié ) Corrado Tumlatl allora lo lnoontrerò di nuovo. Fra I volti del personale d1 Libreria, rivedrò quello di Manlio che I vecchi letterati di Firenze ricordano J"a~atto. Aocostn.t.a nlla ,•lslone di Tu– mfatl. avrò, come al solito. quelln rasscrennute dl Gilber– to 1'ossl. E parleremo :moora. Forse del fr.atello attore di Tu– mlntl. 'GuaJti(',.,"'O_ Parleremo flnchè .non cl accon:teremoche la saracinesca della Libreria è già. abbassata. n metà. Al– lora un vecchio frequentatore dirà la frase scherzosa che ri– pete quasi ogni sera - Cl fanno capire che, si. Ja nost.ra Pre.3enzaè sempre gradita. ma che purtutt.nvJa... CORRADO TORRIGIA?\ì UN LIBRO. ALLA SETTIMANA PRESENTATO DA CARLO BO )f. Passi tra le rovine di A1•den90 Soffiei (El>IZIONE ·vAr~L13;CCIII) Ardcns-o SoHicl In quel giorno lo credevo che Il nostro amore si fosse concluso per sempre. Mi domandavo perchè lo facessi, quale terrl– !:alespinta mi Inducesse a spezzare quanto In me era ancora sereno e fiorente, a cal– pestare le mie speranze ed a schiudere al– la mio. esistenza t più foschi e dolorosi orizzonti. Ma ormai ml sembrava dl avere deciso: sentivo le mie labbra arse e serrate e ml nasceva nell'Intimo una compiacen– za malvagia e cruenta, la soddistaz.!one perversa di calpestare la mia felicità, d1 addentrarmi In un:i via di desolazione e di esilio e per;sino di rl!ugiarmt in un·an– goscia tenace ec:I. Intensa. Uscivano da mc stesso, tristemente mo- · rlvano e se n'andavano via, le gioie e Ja memoria di Qua.odo lo stavo con te, I tuoi baci ed Il tuo sorriso, la. tua grazia e il lampo chiaro delle tue pupille, quella for– za speciale con cui ml davi coraggio e con me stabillv1 I tuoi doclll Incontri. Quale ~oro lo perdevo con te! Tu allora ml ap– parivi come una splendida immagine, qua– si un arco prodigioso e sot,tlle che acco– munasse il cielo e la terra: ed io ti scor– ge\'o sulla sog-Jla di ogni giardino, ti rln– t,racciavo nel profumo tenue e vario di qualsl86l fiore, ogni volta ti scoprivo nel– l'argenteo nitore dell'acqua. o nel gridi repentini del vento. Ora la tua luce non potevo più ammirarla: l buoi passi ti ave– vano lentamente portata dlst.ante e nel Dino Del 'Bo tuo ultlmo sguardo lo a.vevo creduto di quel punto. in me era sopmvvenuto il ter– leggere un senso di dlsperaz.!one violenta. mine di ogni d~lderlo e cedevo ad una forse Il bisogno di procedere ad una nuova sensazione uniforme, l'opaca Indifferenza. ricerca. Certamente tu Invocavi dal de- di coloro che sa.nno di non significare più stlno la tua. estrema salvezza: che tu po- nulla. Io vivevo per te; ma se tu c'eri an– ~ scompari.re per sempre o che per te cara, se una lacrima ti scendeva giù per la sl opernsse 11rtJracolo di nascere ancora, gota, se un pensiero ti attraversava an• tu una donn:i. ad un tratto divenuta di- cora la mente. tu avresti dovuto inviarmi versa ed io che nuovamente avrei steso aùneno un segno, farmi sapere se io si– la mano al tuo ardore ed alla tiua g!ovl• gniftcavo ancora qualcooa per la. tua vita nezza. obbedendò nd un richiamo miste- o se Invece lo ero perduto, se ormai ml rloso della mia. coscienza ed ascoltando avevano travolto il tuo odio e U disprezzo una voce segreta del ouore. e la tua maledizione. D'altronde lo sapevo che la tua solltudl- Mn. passò qualche tempo e, mentre an– ne avrebbe avuto l'appoggio di una sicura cora vivevo in un'atmosfera di noia e nel– amiclzla; perchè ti saresU immediata- l'a.sscnz.a. completa di ogni progetto. ecco mente reca.La da Alba, tu che con lei non che un giorno fu Alba. a ventre a trovar– eri sollta tacere di nulla e che le raccoo- ml. Enkò nella mia st&nza e sllenz!osa– ta vi ogni tua vicenda. l'assillo o la pace mente ml prese le ma.nl : me le strinse in che spiravano In te e come nel tuo spl.rlt.o un lmpet.o t.ota.le e fraterno insinuò le avvenissero molte meditazioni proronde, si sue piccole dlt.e. ln mezzo alie mie e ml scat.enasse una contesa perenne tra 11 be- guardò come una sorella che volesse rt– ne ed il male. A dire 11 vero, lo contavo conclllarsl dopo un litigio lunghissimo, Che sul tuo legame con Alba: ml sembrava avesse voluto ch'io non rimanessi più solo fosse un poco diminuita la mia 0011>3. per e .godessi ancora una volta. della. sua com– Il fatto che ella avrebbe potuto sorreg- pagnia e della sua serenità. Alba mJ fts– gerti, ponendo come un argine alla tua sava neLvolto ed lo le ricambiavo lo sguar– ribelllone ed al tuo scon!ort.o ed attraend? do, tentavo di afferrarne le rag!oni e gli a lei medesima te. Allora r.on avevo plu lmpulsl, quali fossero Je occ:isloni e gU dubbi che con Alba si sarebbe accentuata argomenti che l'avessero indotta. a venire la tua res.zione e che il tuo orgoglio sa- d:i me, slno a qual punto mJ fosse stata rebbe alla fine prorotto: oosl avresti lm.- nemica e perchè all'improvviso tosse di– parato a non supplicare più nulla, a sentir venuta Indulgente e ml avesse voluto re– squillare dentro di te I tll.mburl e le trom- care il suo soccorso. Ma intanto lo vole-,•o be della. tua vittoria, la diskm.za che U qualche tiua notizia, ml occorreva assolu– avrebbe dovuto separare da me e I vincoll tamente sapere di te: perchè ml ripren– ancora più saldi ohe tl univl\.no a lei. denwo !a r..ostalgla ed il rimorso e so- Quante volte lo ml ero domanda.lo quali praM.utt.o ml tormentavano i dubbl per fossero le t,ue relaz.loni e le tue coµsuetu- quello che In quel giorni tu avresti potuto dini e la tua stessa comunione con Alba. pensru-e o eommett.ere. 11 timore che tu Era strano vedervi procedere per le stra- stabillssl di non ricordarti più neppure di dc del mondo, affrontare Insieme l'alterna. me e che anz.l vaghC11'Klassldi Intrecciare cd Ignota successione del giorni, spezzare qualche nuova amicizia. continuamente le barr!ere dell'egoismo, Queste cose lo volli farmi spiegare da scambiarvi in ogni momento una testi- Alba In uno slancio di cicca fiducia, senza monlanza. di comprensJor.e o di complicità. affatto pensare alle sfumature pericolose e Eppure si sentiva. che ln fondo ciascuna de!icate del suo caratt.Erc, senza essere ri\'endlcava una suprema lndipendenzn. certo se ella allora senUsse tene.rC12A 0 che l'amicizia derivava dalle mete che non rancore per te, senza n~mmeno sapere a avevate ancora raggiunto, dal patimenti eh~ fosse più Incline O propizia, se a me che avevate sofferto, dal sogni che la not- ch'ero ancora 11più forte od a. te che da te prospettava._ nella maniera più sedu- lei er! a.o.data pln....,gendo,che a.,·evl nvuto cente e che li giorno cancellava con le sue bisogno della sua accoglienza. e della. sua delusioni e le sue sconflue. La vostra ami- con.solazione. Ed Alba. lcntruncntc inco– c!zia era solt..'\nto una passeggera salvezza, m:nclò a parlare. Ma non nnrmva wm. rarmonta del vostri malinconici tempera- storla, non diceva del mio amore e di te menti, la precaria illusione di nou avere che n'eri apparsa. incantata e rapita. non bl<-0gnodi nulla. Me.. domani che cosa sa- faceva. nessuna allusione al mio l.gnoblle rebbe succ&60? Quando finalmente a~ una Inganno, neppure n.ccennavn al giorni che avesse arriso la fortuna o la let-lz.ta , 1 a;tra insieme avevate t,rasoorso: Alba solamente sareb~c rimasta. ancora. al suo fianco. O raceontava d.! te. penetrava nel tuo spi– non I avrebbe lasclat.a, isolandosi, ~er tra- r!to Jlluminandolo della sua comprensione mare corrucciata la sua vendellta · ed esprimendolo In una maniera perfetta. disegnava. il contorno Inquieto dei tuoi Io perkwto dovet,Li tenere Il debito co~- ;~!~::°~\; 11 t~~~;~d~~~e ~1ie:.iJ~a~ to. quando tu avevi lncomincia.to nd amai. cui è pervaso Il tuo corpo. :~n~ 1: 1 ~~b!viei1af:!:::mcnh~hl:~~~::; 1 ~i Io non rtusctvo bene n distinguere 6e più, ne sealfi\'o le più gelose certezze, apl'i- Alba parlasse di se medesima o di te: e vo le prospettive di un'a.\•vent.ura scono- mi sembrava che persino la t,ua.voce nves• sclut.n e temeraria. Tu ml dicevi çhe pl\S- se ~ostltuito In sua, che l'affanno lieve del segglavl con Alba dopo n tramonto per petto fosse quello di te negli lsku1t1 del le strade della llUI\ città e che a vicenda tuo amore l:> della tua concit..'\Zlone. che \'l ponevate le più. ansiose domande. Al- la sua stessa_ figura si fO!Sc addirittura lora cercavate In mezzo alle tenebre la \'O• mutata e tu mvece ti fossi inginocchiata. ~tra risposta: la raceva~ nfflorare dalla qui Innanzi, ,come un'Alba diversa e tra– perenne altalena degll anni dall'ndole- sformata, un Alba appunto venuta do.I m.J– SCE'ntepulsare del sangue, daÙe regioni di racolo di una seconda generazione. qucstn vostra trepida età entro alla quale Ed anche ml domandC.\'O se l'affetto che vi ngglrava.t-e, voi pure scspinte alle so~ Alba riversava sopra di mc volesse slgnl– lcnnl frontiere del tempa. flcare ch'ell:\ condivideva l'Impulso, ahimè F,d lo non avrei potuto pl\Ì rivederti, cr- quanto vano e spietato, con cui avevo pro– rnnte e fuggitiva per le mie colpe ed il v~to. il tuo, distacco; o se Invece perma– mlo ca.prlcclo. Ero solo in quella che non n~ m un 11Heanza ambigua con te. ti era la mia città, In una casa troppo gran- nn,a.sse e ti difendesse pcrchè io ti n.vevo dc e straniera dove il silenzio mt solfo- respl-nta e tu te n'eri andatn gemendo, cam, oomc se 'm1 assalls.sero le ondate di perchè !nsommk non eri più felice di lei u11 mare In burrasca. Tu non avresti più ed lnt..1ttn rimaneva la vostra triste-a.,.. fatto ritorno: le dlmcntlcnnze e l'Ira ed Mn Poi Alba mi fls.sò lungamente e con– Alba genero~a cd Inquieta ti avrebbero eluse: estai sicuro che tornerà.>. Io non rap!to, avrebbero persino mut.'lto il t,uo so se ella fosse. ra.~sna.t.a o contento. volto, oscumta. la tinta dei capelli, i·&o Ascoltai ~oltanto 11suono delle sue parole. pili fiero e quasi capa.l'blo Il tngl!o del- f,ui travolto da un'ebbrezza talmente com– In boccn. plt-t...'\e cru.è.e!e dn non curarmi In nessun Eppure lo r!mnnc\'O In attesa· qualcuno modo dì lei: ed insieme mi parve che come avrebbe bussnto alla m!a pol'U\, avrebbe n.llom le S"iole e le certe-.-.z:e se n'nnda.vnno lncom !ncla.to a parlarmi, anch'Io sarei ri- via. ora invece era questa imtle.'\ amarezza d1vc.ntato glovanc e nuovo, 11sole sarebbe a ln;-c1arml cd nl suo POSto un annuncio penetrnto in queste gelide stanze. Quando ~pecmle venlv-n_. In 11romes3a del tuo per– i,\ rnffcre!1U\, ml dicevo. raggiunge il suo dono cd U s~1llo della sua pietà. limite massimo, essa de\'e finire. Io ero a DL~O DEL no .,, f

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