Fiera Letteraria - Anno VII - n. 51 - 21 dicembre 1952

I o l mauoscnttt, anthe st-uon pullbl1cat1. non si rest1t.uiscono Data la sovrab!:ondanza d! scritU che ci pervengono con l'espllc1ta richiesta d1 giudizi partlcolari, comunichiamo agi! 111teressat1 che direttore e redazione della Fiera sono assolutamente 1mposs1billtat1 a dar riscontro a queste r1ch1~stE-. ANTE )ll> Jl~.I~à'6 Dli UN * GRANDE FIL~ LVCI della RIBALTA • Ci imporla non tanto il suo segntn, ma il nostro, e quello di tutti, quando piangiamo, e ridiamo insieme, di fronte ai suoi personaggi che, a poco a poco, nonostante il variare dei trucchi, delle mode, de~li 11t1eggiamenti, ,si sono sovrapposti l'uno sull'altro fino a dar vita a un personaggio unico, che non è più Lhaplin e non è più neanche Charlot, ma siamo lutti noi uomini mod.-rni quando entr1mo ndla nostra vita la rinuncia, la solitudine, la pusecuzione * di GIAN LUIGI RONDI anco Ol<AIUO DELLA REDAZIONE ROMANA 11-lll 18-11 Redazione mllaneae; Via della Sp~• I • MILANO atanoscrllll, foto e dltefDI non pubbUcatl non 11 re1Uta11eono "l GOBBI,, A .HOHA Questo è H teatro < Due saltimbanchi si fanno largo tra la Jol.la; sten4ono per terra un tappeto, oppure non vi stendono niente 1 e comin~ ciano a dialoga-re: que.sto t il Teatro>. Non due. ma tre, gli atwrl di ,oa Vlt.toria, Bonuccl, Ca– prloll e Frnnca Valeri, lavora– no su u n pn.lcoscenico senza ronda.li, con un paravento e le Quin te, I n voo Utl da passeggio. Niente olt.ro; e Il gluoco è fatto. Sono tornati da un l ungo gi– ro per 1'1W1a, sono sta.ti un _po' dnppcrbUW>, nel Nor d e nel sud, suscitando ovunque vivo interesse, enttusiasmo, pa– le.miche. Sono tornati, con un nuovo repertorio: nuovo per gli nrgomentJ, identico nello spi– rlLO. C'era già chi ne cantava la fine: uno due tre quattro ... E Il pugile s'è rialzato: per la verità, non era mal stato mes– so a terra. Succede sempre oosl. Prima si dice ohe non è una cosa nuova. poi che non h& possi– bilità di svll~pi; infine, che è bell'e superata. Per le teorie. come pel ratti. E questo del Gobbi è un ratto, che bisogna riconoscere lealmente. Chl. soitanto un anno fa, avrebbe mai ,pensato che si potes.Se rare spettacolo con tre attori, senza scene, senza co– stumi, senza testo o con un testo ridotto al minimi termi– ni, a un accenno, a un qua– dretto ? Chi avre bbe detto che, senza orchest.ra e senza bal– lerine, questo spet.tacolo avreb– be chiamato più gente di una rlvlst.a e a grande spettacolo>. di quelle che ingoiano decine e decine di milioni per essere messe su (altr!mentl 11 pro– dut.tore nemmeno tl conside– ro)? E chl avrebbe pensato che da tutto questo, ohe è co– me dir niente. si potesse ad– dirittura spremere una criti– ca. alla società. mettere una so– cietà. o per lo meno una cer– t.a. parte deUa società, di fron- te a se stessa? ~ure, trutto questo, e cioè questo niente, i Gobbi l'hanno tentato, e e! tensione si allenU, che la ca– rica non esploda o esploda. a vuoto: Il risultato è la delu– sione, l'Impressione di W1a. gi– rn.ndola che nasconda. sotto 1 colori l' essenz iale ar!dltà; li roveocio del.la medaglia, che ne fl.soo. m egho U valore. Contro– senso? Può darsi. E' anche quesLa una prerop.Uva dello spett.n.colo. E rorse è preroga.– t!va <Il tutta l'epoca. Parole grosse, lo so; spro– porzionate a questo labile gluoco. Ma non è colpa no– stra, se con l'aria di nient.e 1 Gobbi proftttnno dello stato di n.Hnrrne tn oul slamo per far– ci magnrl vedere anche quel– lo ohe non c'è. E non cl b1 scandalbzi, se sl sente parla– re. per loro, di commedia del• l'arte. Quello sbUl)elldo feno– meno non si può più ripetere, ~~iri~~!=~t.o~: ~ a:i:: no. un testo imbastito da lui, un'arte paga di sé. Perdona.- ~dl tni::u;;~r;f!';l';'e~~h~_; poi ogni vita è diversa e ri• comincia da sé. Del resto, &aP· plamo che fu la storia <Il un contatto, dJ un incontro fe– lice (Improvvisazione e lazzi - cooì stupid! - a parte]. Anche i Gobbi hanno fatto un incontro. un incontro felice. Anche loro hanno un pubbll· co, un pubblico partlcolarlss1• sono J'luscltl. La novità dell'tmpresa è bUtt.a qui: che non avendo un testo capace di trasmettere al e pubblico, attraverso una vi– cenda. una vena comica tenu- Franca Valerf ta tutta sul filo dell'in telligen– za, t Gobbi hanno accett.ak> ~r'lffio~.a.mente il r ramm en• to; e sn.pendo che su una nor– tw.'llc scena di rivista sareb– bero parsi spaesati (lo sono anche in Cinema). si sono ap– partati e hanno concentrato !e loro ror1,e In un ambiente e su 11n pnlcosce11tco che sembrava aspettarli. Perché questi sono sempre rttort di prosa. Ed è QUI, In differenza, sebbene sembri al– trim~nt!. rr:1 loro e gli altri, voglio dire fra loro e 1 e gran– di> della rivista: che i e gran– di> clc!ln rivista dlff!cllmente riuscirebbero a p0rtare avanl1 uno soett.1co10 imperniato unl– cornenre su loro e sia purf' col partner: i Gobbi, sì : che i 1 ~ aT!lndl > - se co--1 voglia.mo chlemnrlt - p~no rare le st<-s;t- cose, ma la loro comi– cità ho un'altra lega, è d'al– tra pftsta, parlano con altro accento. anche se adoperano la steso;a lin~a: che l e grandi > hanno un mestiere, e 1 Gob– bi no, e.opure !liono brnv1!slml. AveV- visto che ritrno? che tcmpl<-mo?Su questo non c'è dt>hblo. n segrf'to rh,lede nella gio– ventù, neUn. freschezza. nella Agilità con la quale accendono le loro izale ml1Zllorl: una. gto– \'cntù, frutto di cult~ra, che tinche quando trntta con la t-.. nnlitl\ o vi ca.dc, si glustl- mo, tut.to per loro, come .se re– citassero delle commedie. E oe c'è equivoco, se cioè alla stes– sa rava vogliono prendere molti piccioni, è voluto (non dico amm.1revole). Resterebbe ora da dire di cJ.ascuno di essi: di Franca Va.– Ieri, che nella scena della ra– gazza che s'acconcia davanti 11110 specchio e recita la parte della donna tat.ale et ha riem– piti d'ammlrnzlone e 1n quella della beneficenza cl ha gelati (questi àttorl hanno uno spiri– to courtellniano), del Bonuccl, dnlla chiarissima voce e dalle inesouste capacità animatrlc~ del Co.prlolt. ineffabile nel rac– conto che non si ca.pisce, d'una persunslvltà disperante nella scena. del e: distacco •· SJ>as60• wment.e trascurato nel preteso commento a una pretesa can• 1.,0ne negro-americana. Resterebbe da dire ... Ma. sa– rebbe lungo e toglieremmo al lettore Il gusto della scoperta. Qua!cuno rimprovera a1 tre cil non avere un testo (ma se se lo fanno da loro?, e In• somma vuol dire ohe non ne trovano dt p1i1confacente per loro). E si chiede: una eosa. c<>!l. che svlluppt può avere? E quanto durerà? Domande Inutili. Gli sviluppi sono quel– li che ha. La durata? Quel– la ohe avrà. ACHILLE FIOCCO ~~n~ 5 ~~;~ 8 c~~t~~~~g~~j~l:=====D=lr=el=l=or=•==== ~~~edi~·p,~~~k>. 1 ~ on~: VINCF.NZO CARDARELLI la se-conda pQrte dello spet– te<"Olo,elo,m! factu moUvt, al– cun.. rtsor-e anche gl"<'SSe. nr,c;C'onoWrbare 11 palato sen– c:'bile; può accedere che la -Condirettore responsabile DIEGO FAHBRI TI - CO (TIPograna Colonna) Plau.a Colonna, 358 - Roma Al.DOGARZANTI EDITORE - ~IILANO :fono usciti I pr11ni due volumi del 1EATRO DI DIEGO FABBRI .. INQUISIZIONE Dramma in 3 atti con prefazione di RENATO SIMONI e Questa, in un certo modo, l. la più esistemialbtlca leile commed.l.e apparse suUe ribalte Italiane. Eua è ·opera d'un poeta, con personaggi la cui anima non e 'la Portare alla ribalta con intenti p&icologlcl; m.a illu– nfnmido il senso più puro d'ogni parola, e presentendo, ,nche neUe ftgure che operano il male e nelle parole ·alde d 'ira bestemmiatrice, la consola2fone verso la quale ln.mo con.dotti, ftnchc, nell'ulUma 3ce-na del terio atto, rn a grande piet d, un a riverente bontà ci rte,npie il cuore. , Jlcpo· Fabbri è u.na cte.UepiU beUe /oru nuove del teatrc., taliano >. RENATO SIMON1 2 IL SEDUTTORE Commedia in 3 atti con prefazione di SALVATORE QUASIMODO e E' un invito alla morte o alla vita quello del < Sedut, tore :t? Alla do,~anda oggi Fabbri non ri.,ponde; e lo po– 'cva. col suo dialogo che sl /a se,npre più fitto, col suo linguaggio che trova mi.tura e calore, rari negli scrittori dtUa sua generazione>. SALVATORE QUASIMODO Ogni volnme cosi.a L. 300 Richiedeteli alL'Editore Aldo Garzanti Via della Spiga 30 . Milano ~

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