Fiera Letteraria - Anno VII - n. 44 - 2 novembre 1952

Pag.2 LA FIERA LETTERARIA DOMENICA 2 NOVEMBRE 1952 RICORDO D[ MlEDlEA NOJRSA ne lettere e una presenza cul– turale fuori dell'ordinario o per lo meno fuori dei metri consentiti alla natura della lllt R 1 • • sua poesia. Ora anche in que- -r e I qntaumana sta storia ci è stato facile ri- Due nuovi scrittor conoscere il volto e la storia RlNA SCE ~~ NO l ON -del Poeta.: . .direi c/Le .è.. statp · . L El * (Co1'tinuaz. dalla pag. 1/ mantenuto lo stesso rap11or- to, anzi che la soluzione di r gliore del suo ingegno. L"am- oggi nasce sempre dalla pri- . di'ELIO FII JPPO ACCROCCA blrnte familiare. 1 piccoli at- ma. vena di contemplazione e l , trili. i pregiudizi provinciali. d" a.d tt t • • • 1 • d l d l le sordide passioni e le ipacri- f::~1~:g;ftv:a~lfu;~~)~ g i orzgina i e mon o e assico ~?ii~Jfff;]:li*ftzd~;g{~1;uitrato ~~~§:faf~1i!~;liÈ tenendo un risultato opposto Il loro nome e scritto sulle sJXl,l~ nella sua efferata volgarità. al dato della "1Latura" · te,no Al funera.Ji di Medea Nor- studi. Conosceva ormai uno azzurre della tuta, gli aninuill Ma quando dopo cotesta ptl• eh.e qualch~ lettore. lo· poss0: !~Or~o~t~o~ 7 ~.e~~l ~h! 8 ~~~~ di DINOPIERACCIONI per uno tutte le mtgltata di porta.no il segno inciso su.gli zoccoli. ztente e minuziosa ricostrJ- accusare di artifi.ciosita. di decine di persone quei pochi r:~lr~~~~~~ ~r~~ft1t~l~O:~!: zion~ di un ambiente e di un ripetizione da. testi che. han- che era stato ?Osslbile rin- a.veva già pubblicato un volu- conto dell'università. di Roma.. va e sapeva le vicende e la 1t.1ru;,;~o ~h;'~~la:::~u:o l~/p1r~-~ fattvl di cronaca l nera s_igiunl no commosso profo 11damente tracciare m quelle afose gior- me del Paptrl fiorentini nel Da Firenze si allontanava so• scrittura, come quella di uno ge n processo, a tensione 5 l'atte-nzicn.e dei giovani in nate di fine luglio ancora in 1906 {gli altri due uscirono lii per i suoi periodici viaggi del su.:rl famlllari ~ndav . All'ora di am.ma ..uare egU grld.avc. nllenta, forse perche l'autore questi amti e n01i è dil/icile città o nella. campagna vicina. poi nel 1910 a.,. cura del Com- in Egitto per acquistare pa.- Egitto e rLpescavà In fon~/~ ~l~o~~ t~~: 1•~~:ed!~ir~o{t~~Ozt ~~n i6i~ 0: ~f~ ~i~~~a~a~t pensare qui al Vtt,torini della ~U)notirla ~ra. PSS:tta quai51 ~~~!ttdlef Vnletlelll1·9),1slnaizn,c.ovraa laa piri o dirigere campagne di una cassetta, fra gll scani di de.dava. il vtctnato. Anche la gatta ,1et1amente carntterf e situa• Conversazione e delle opere so s enzio per no nel a scavo: certi villa.ggi e paesetti un vecchio antiquario, uh pie- al trasctcato passo s11.ssultava. zlonl Le reazioni di Laura, di immediatamente posteriori. stampa; non ci furono com- pubblicazione dei Papiri greci dell'Egitto, come Ossirinco o colo pezzo di papiro, guardava ,.. Ma tal.e pregiudiziale ,ion ar- memorazioni uffici~, ne56un e latint che dal primo volume Antinoe, o certe botteghe an- con i suoi occhi arrossati !~. 1 Dt razza b08caiola era mto ,u ,n.no. :~;r; ! di ~C!,1I1.I ~rsot~ag~ riva. a corrodere u tesstLto ~e~roligio, nessun discorso ig- ~f 1911 è giunta. fino al tre· tiquarie dl AlessandrJa e del pur sempre ignari di occhiali Con le civette e t corvt mon.tr &ttn.t quud~o PJ'ef 1 di:! 1 f:'r:i:n co~;e rea.le del- Guerra: d'acc~rdo n~ll;ms~~·se~:fi1~e~~ra l~~~i~ cu~~s~gu~!f 1 ~t~~f!u~~~!s~ ~~~~éev~a~~rf!~~!~~nt~~·essa ~~cc;n~~ldel >i diceva, Tdtt!r ~ne dt primo forno con..sumav4. Marg&.ret e Kay. le due liglie. sc~~r~ 1 ,pa.°~~7i;n~:~r,~;J~&s~ ~~i ~~ilr:~~~h~api;~~i~~s~~à 0 ~~~~ A Firenze la signorina Nor- Era -divenuta ormai, a poco cpheieslseat~e:a1,:evua~gtr•,;p;evs' ocat; 0 a ~ 1 nol fua,;!~ai~~:~f;:! !'j 0 [~p1;:fn4o !l veee1tto ~~nc~~ 10 ap 0 J~~!.e !ii'ce"Jt ~~ 1 . sviluppo letterario ma e in- vi testi aveva. passato tut.ta ~~: 1 ; 1 ~~~~ c~li:Si~ 0 ~_ 0 L~a~~i~ do)-{'n°i. 0 ·m~::;5:ro r~rr'in~[ri ~~~ qualche mucchio di rlfiut.i di Dt lut mt resta eredità del nomt rantc il processo presentaco negabile che il modo della sua la sua vita di studiosa e dove ben descritta. accanto at VI- cademìe, come la Colombaria antiche città egiziane, a.1utan- e la vtrtù dt bere sottocanna. umplamente e con abilità net realta resta pienamente giu- per solito, quando muore un telli Ugo Oletti: « Srllilza, fiorentina. l'Istituto archeo- dnsi ad accomodarne le fibre complicato gioco della proce• stificato: basta riportarlo professore ordinarlo, il rettore bianca, gli occW . aTrossatl, logico germanico, l'Accademia con le sue mani sottili: « Eu E' costrutto dt memoria, l'uonu:,, dura giuridica inglese l'autore nell'ambito della sua pronun- e un professore della facoltà con un che di conventuale in- delle Scienze di Monaco, la ripide!> esclamava, ed era.Eu- come una ca.sa, un vtcolo. Il mf.o Mffl.e non riesce più a convincere. zia. Una pronunzia che può ricordano ai vivi il collega de• torno alla sua gentilezza, cosi PontiCicia Accademia romana ripide. Nessuno saprà per mal- maturava col caldo degli a,gnem. F're le prime duecento pagine diventa.re a volte pericolosa- funto. La signorina N.orsa non che a questa fedeltà sembra- di Archeologia. to tempo eguagliarne, non di Lo sanno i Jalchi della mta reioton.e e le ultime centocinquanta vi mente compiaciuta e sforza~ era fra i professori « ordina- va legata da un voto>. Arri- Sopravvennero, se non a. in- co superarne, le capacità e e l'acqua det fossati. è unn fraltura. su.l piano pst- !~r::.':ss~e~~i;;~!:.~~~o'!":t.r~ ~:u!f:s:iifclr!~l:r;.; ;;,a.\l1n~mr': 1 aa~;~~v~·;\~ ti~i'. :~rrl~m~~A~ !tti~\i;~a;/i" ac~~i ~~:io1:i~:.~ 10 %t:u~7;;::::,mst~= ~;g~~ h~:Ef,~uf:c~{;} ;~;ttvo: ~~l?::td7:o:~r q:•~:r::~ eh~ la r~~ione pnma dello l'eguale e senza alcuna ambi- ~i:llctt ~~~r~~g~~~ t~e!~~ ~~~ f!is~is~~iseil 1~94~,as~a 3re~~: ~~:~dc: ~~~lo~omof!d~~ol,ei o~~ incllni a favorire il vizio, Ja scrittore ce, e dunque ali ba- zione di sorta era rimasta uf- di carte e bozze e papiTi e Scialala e tutti i libri, le tolse rettore della grande università Abbandon.ata fu l'infanzùz. quando immoralità, le depravazioni. c1 sterà. al.la.raare i confhii della ficialmente titolare di una lnivorava fino all'ora. di pran- i i dd~vvAermobluargpoiu'· dBor,t anodi tsuntetill,1 l'erba dei campt !L mutò in colore t. cbpitato e et capita a volte sua ricerca e cercare di sPO· ca.ttedra di lettere latine e zo per ritorna.re la sera fino v~f~.~ac~~ s~la~~o~ld~Ìt~ ... grtglo dt vecchie ca.se. Sut bin.a.rf di oollevare riserve e rimpro- ~tare sul Umiie ~cl dramma- greche in un liceo di provin- a notte. Usciva. solo per nn- c'erano più: e dalla paplrote- papirologi, che da poco è scom- dt Roma San Lorenzo conttnuò verar" agli autori certe con• t1co normale q:i.ella pc.;te che eta dell'Italia. meridionale do- dnre 1n tipografia, alla vec- t di parsa dal mondo degli studi. la 1nta gtornata. e Pad,rt ferrov1.trs > elusioni moralistiche e bene tende a tradursi soltauto tn ve µemmeno s'era mal re 'ca.ta, chla tLpograna Enrico Ariani ~:1u!f 0 b~onl ~rà~~ogko~~: 1 : Fu anche, come donna, uma.- bnparat a me-morta. Dfetro il fumo intenz.iqnate a romanzi e rac- sforza.t-ura dt natura estetica. trattenuta come fu, fino al di via San Gallo, che a.vevn diceva una cartoilna, l'ultima na e gentile nella sua signo- deUe locomotive rtncorrevo con~! dove appaiono troppo Tanto u Guerra è portato a SUD collocamento a riposo a.v- stampato tutta In oollezione ch'io ricevetti ancora in guer- rile bontà. Raccontava anni la ltbera crtntera det rfco rd l. t>peS&O appiccicate m extremi.8: s;:~·•:;f~~~a1:ri1>;!~:i:t,,,:Z: ifl~il~rr~r !fi11~tj1!; fl•iu:n"~n~/~r_entl~~.~ c~~~ ~\;~~ta~i° n'1uaov~s/t. s~~ 11 ~~~~~ ~!~ F:?~:f !~:~,:~ io~Ì; ~o~°t~' , 11~'11;,1a~~"ti 0~~l=~ ;r~rr!fE1°~li.;t:ii ;~~~i:;~to a s~~~~it!ir:re:l~gal~ ?~TJ~ri;~,.ctv/itt 1 ;ut~~f!'7; ~~s:1;::e1~!t?i:1:i~:?~: i~JJnroi~~~f~Ji~!:~~~dJi ~1~i11. t~~y:~~~~I ?1r~i;.,rr:,~ ;i~:c'i!"p'l,,7;' !.r;,:;fre~~ ~l,:;,•tt. ~?!1oa .~-~~~~!~t~·trro~~·n~'. me1tte le sue impressioni del- università di Flrerize deve al bozze dei papiri che Ja slgno- Nina, e prepara.va un nuovo rina Medea Norsa. E poichè ~ calpeSt ate aiuole dell'infanzia.. l'etrerato delitto rlmanenà() la realtà appare il Fenoglio. Vltel11 e a lei buona parte rina Norsa veniva decifrando vol?rpe d~i Pa.piri greci e la- la mia figliola aveva voglia. di Non è vietato cogltere tra t sa.ut impunito senza alcuna allu- Fenoglio ha trent'anni, è na- della sua fama nel mondo de- via via. Aveva fatto sempre thu; anche pensava. a un nuo- vedere e nrovarsl a leggere l'erba Scarna det vtcolt, l'asfalto sionc alle conseguenze malgra- to ad Alba e, se ben ricordo, gli studi classici e In tutta cosl J)er anni e anni col suo vo viaggio in Egitto. papiri greci. la signorina Nor• è una luainoa det quarttert nobtlt. do civ intevitabUmente tetre questa è la prima volta che ci questa. prima. metà del nt>stro maestro Vitelli, cosi aveva Poco dopo il suo colloca- sa andò e tornò con un cofa.- nella vita di Laura e di Ru- è dato di leggere qualcosa di secolo. Non v'è rivista o pub· continuato a. fare da sola.. Da mento a riposo, si runmalò netto e ne trasse frustoli e Chi tocca ' Jilf defla /roprta dd: pert. 11 nostro rimprovero è .1uo. Si patrd osservare che bllcazione di letterature clas- quell'officina uscirono cosl gravemente tino a perdere brandelli. dl un colore giallo non correrà pertco O t morte. inverso. La conclusione del JO• neppur qui mancano i rap- siche, tta,Uana o straniera, do- nuovi !rammenti di Eschilo e ogni possibiUtà di comunicare grigio, come ricami tolti da Non è vJetato. ftrst tratnatze manzo. l'esito del processo, 50- r:::t ,,:.:r:~~~~:i.Z~ft~~~= ~!El tE;I~: !' ~ ;: tih1~t] 0 :1:~ln:~lt~ r. {:~v:i i~f~gi;~ t:t~ 0 !r:t~ ~iJt •:~~;:~1r1~t:r~~:ii l:b:!dt~t~t:flig~ltrg~:ri~•~- :~:~,t~.~~Eti~i: c~rto Stztalva P( l ad;ren:~~ ora, dopo la morte di questi, mentark> a p<ijmi di Calllma- di saperla ancora in vita, i pochi versi della Niobe dl liscia szi fianchi le ragau1 c,U ha.n.n.o biente, del ca'l'atterl e degli ~ 11,,rea t ~• P_era pun ua ' a nel 1935, da sola. co Oe Dieghi.,ts) • le pei-ga- Ignari del suo male, tutti per Eschilo. le poche righe di un già d•f orata il fremito d• labbro. eventi fatta dall"autore in due e . re~ i UZt?ne· Da_ un pun._. Triestina d'origine, era ve- mene di Gaio e centinaia e chiedere notizie, inv!.•ue un mimo di Sò(rone e 11 !ram- terzi del libro. to dt vista di resa mtera, tl nuta a Firenze nel 1906 per centinaia di documenti della libro O un opuscolo, un nuovo mento di Archlloco che Il L'Infanzia lascia i segnt sul selcta.to. Le intenzioni di Edward Ubro del Fenoglio è quello che completare 1 suol sWdl -uni- età tolemaica, romana e bi· testo pubblicato da poco. sa- Vitelll e la Norsa han· O v::i_ua, scope~ta a car~ prezzo Grierso11 rimangono qui poco la.seta meno dubbi e soddlsfa versitart, inizia.ti alcuni anni zantina.. Di là uscl un ampio peva ancora trovare la foraa no pubblicato quest'anno. Io qua O 'avven urosa eta consente chiare e rtnesperienza del glo- quasi sempre un lettore che prima a Vlen~a. e a Firenze testo di un trattato Sull'esilio dl leggere e di law,rare. an- guarda.va quella dolce creatu- fidare al gioco dell'inesperienza. vauc autore trascinato (orse 1t0n rinunci del tuttò al gusto ritornò poco dopo a lavorare di Favorino di Arles. un filo• che se incapace ormai di ra e la. mfa Erse vicina a lei Mercato largo Osci: col.azione dalln forza della propria visto- del nuovo. Il Vittorini mette insieme al suo vecchio mae- sofo dell'età di Adriano. che espoTre 11 suo pensiero per chine tutt'e due e attente tra t banchi d,ella frutta, « per un. pom., ne n misurarsi con una situn- giustamente l'accento sul stro Vitelli. Era stata fondata 11 Vitelli e ia Norsa pubblica- iscritto; la morte, che soprag- Avevano quei papiri su,.le gi- il nonno di tuo nonno per&e un reami>. zione ed un argomento supe- paesaggio morale della pro- da. poco la e società italiana rono per la Biblioteca V~tl- giunse dopo una. banale cadu- nocchia. E. come ricami. a. M4 quello non aveva la mia ffl4fto. r1ori alle sue forze si rivela vin.eia. del Fenoglio · natural- per la ricerca del ptlipirl greci cana nel 1931. ta.. non fece che chiudere de- trarli a districarli a. isolarli a E' la speranza dell'tgn.oto il giorno nel fmale. Esso guasta un po· mente uno !Jcrtttor°e cosi zs~ :~\\~ :e ~~io d~i:t~ derl~t~!~ ~~r r~fs~ ~n1rt~~Ò f!nitiv-amente una vita ttià in- :pe;:~r~l ci~n1r;e~i11~tiuc~~:n~ che ci rotola a gruppi per le strad.e • l'eO~~to del libro, riducendone ~to alla ,lezione dell4: re~lta a.veva rivolto al lettori della silenziosa 11 suo lavoro, pub- ~~ifg;~u:1a 81 e:~ 1 :·1~~r;r~ ~~~ sottili, appena. 11 sfioravano ra,zctagie, cercatori di mestiere. ~;.:rlll i~u,e~~~:rcf°8':i;~6()~a~i vive meglto nella redituzw11e sua rivista Il Marzocco del bllcando fra l'altro un prmlo- lei non può cllmenticare !acil- cDn una delicatezza trepida e Nella miseria anonima di questo sembra fra i nuovi venuU unQ del fatto mentre cede quando 1908 E nel gablnetto dei pa- so volume sulla Scrittura let- mente la sua cultura e la sua pia. Io gua:rda.voe ripet~vo fra quartiere ho ritrovato la mia gent, da ttner d"occhlo. Pur non del tenta c01npromessi con svi- piri; Jn un lungo corridOio teraria greca d.tll s~c. IV a. c. esperienza tneguagbabile. me tl verso di Saffo: "Ramt- L'ortgtne mi reSla dentro il sangue tutto convincente e riuscito. luwi d'altra. natura e con della facoltà dl lettere, a.fflui• al sec. VIII d. C. e completan- Aveva avuto un $'rande celli di aneto intrecciando con come un'ereditii da trama nda z· re. codesto primo tentntivo ni ambizioni che evidentemente vano dall'Egitto i primi testi do una sua raccolta di rac-si- maestro r,,me Vitelli e non delicate mani"•· La cuS t odtsco come una re z.quia. ampia costruzione nnrrativn sono riportate daU'eaterno e acquistati coi tondi della. So- mm iniziata. nel 1929. Dai pa- s'era certo rivelata indetzna di ELIO FILIPPO ACOB.OCCA ci fa aspettare con interesse da letture. Pe 1 ~ 0 particolar- cietà., mentre U Vitelli, che piri della Società Italiana, per quella lunga consuetudine di DINO PIERACCIONI '------------------------'! quante in seguito egli potrà mente a uno degli ultimi rac- --------------~------------------------------------------- dare. Il caso di Hugh Wheeler di cuJ •The Crippled Muse» (RU· pert Hart-Davis edit. London) è pure n debutto. è alquanto òiver5". Hugh Wheeler. è un americano trapiantato in In– ghJJterra. un americano della generazione di Paul Bowles e Truman Capote in cuJ oltre all"influenza di Graham Qree. ne si può ritrovare quella di conti L'odore della morte e alle suggestioni che scatena, ~;;~o~~~~! st t;~~~ec~Y!'é ''A---~alon1, AbQalon1 ·' '' pagine a nostro avviso più U i'9 -' vere e naturali del Fenoglio. ~1: fJf.;C:l~;'i.f:a"1,~~~~ (Ccmtin,ua. dall11 pa,;. 1/ wto che in questo caso pos- mendamente prepotent! nella siamo asstatere a uno delle loro urgenza Cl morti). SI:! di Foulkner •vllupp<. del pensiero. ccme lll certo Do6 Passos.. ma, dlre1. con ma,Jgiore: densità. Gli in– terminablli periodi faulkne– riani, 'J..lsperazione d.i ogni o- Evelyn Waugh e magari di Anthony Pow.ell. ~ modo in cu1 Wheeler pres'e.nta due as– sassin: ed un suicidio ricorda. infatti i romanzi del ·primo periodo di Anthony Powell, qucno df «From a Vlew to a Death». La precisione e la . . ,.-~tta dei particolari non con– trastano con un leggero k.u– mor: l& satira è evidente. La prt:sentazione dell'ambiente cosmopolita d1 Capri si avvi– cm~ al modo in cut Evelyn Wm .. gh ha trattato la Califor• nia in «The Loved One». Capri. si sa, è in letteratura tnnto attraente quanto penco– Iosa. Soltanto Norman Dou– glac e Compton Mackenz1e ro– no riusciti a superare gli osta• coU. Troppi altri. francesi e tede~c:hi. si sono dimostrati m !eriori alla prova. Hugh Whee• ler. renzn uguagliare il Com– ton Mackenzie cli <<Extraord.l· nary Women» e tanto meno Norman Douglas si salva con brio ed accortezza limitlndosi a trattare Capri cotne ùn ma– gnitico fondale, come un ele– mento importante e dectsl\.·o magari. d'amb!tnte e di clima dove si svolge il balletto ora burlesco ora perverso e crude– le di un piccolo gruppo di CO· smopaliti. L"untca volta ohe egli tenta d'intromettervi ele– menti capriot! - nell"inchle• sta per !"assassinio di Mtke Mc Oermott - cade nell'as– surdo supponendo che un'1n– chiesta pohziesca ed un p"ro– oedimento penale si svolgan.:> da noi come 1n Inghilterra. Per un lettore ite1iano la 11ce• na è involontariamente buffa. Ma il tono del libro in cuJ e– venti tragici o scabrosi ven– gono presentati sempre con un sorriso. quasl come uno scher– zo, toglie alla circostanza mol– to della sua gra v!tà. La storia della misteriosa poetessa americana Merope Sloane, trapiantata glovarus– stma a Capri dove vive segre– gata in un ambiente di lesbi– che. di omosessuali e di per– vertiti. tacendo da trent'anni malgrado il rinnovato interes– •• per i poemi della g!ovinez· za è molto divertente. Il ri– tratto satirico del giovane professore d"universlta del– l'Ohio. Borace Beddoes. venu– to a Capri appasta per incon– trarla e scriverne la biografia. è alquanto riuscito. I vart per– sonaggi. tutti più o meno squi– llbratL pervertiti se non cri– minali sono presentati con molto garbo. Salvo la pagina tlnale dove la tuga di Loretta sul battello in partenza appa– re p0e0 convincente e fuori to– no, « The Cr!ppled Muse» è mantenuto in Un:armonia di toni e di colori degna' di uno scrittore scaltro e sperimen– tato. Se da Edward Orierson si crede d1 poter sperare dopo « Reputatlon !or a Song » qualche buon romanzo. più difficile appare prevedere ti possibile sviluppa di Hug Wheeler. Come !"ambiente. i protagonisti e !"argomento, tutto in «The Cripp!ed Muse» indica Il prodotto d'eccezione. Pure nella loro diversità i due libri sono indizi d"un orienta– mento dell"odiema narrativa cui si alludeva alJ"inizio del nostro discorso. GIACOMO ANTONINI più /elf.è.tsolllZtoni del ge11e- !a~~~~~ ... ~~~ ~':,';~t1!1un';! re: il Fenoglio sembra aver repubblica di personaggi>, compreso rettamente il signi- perché 1u1 Il h., tutti in si., /tcato di certe lezioni reali- anzi quelle !mnrnginl sono I~ stiche> salvando soltanto la sua vita; e quando col compa– parte della cosa intatta e la- gno d"Unlversit:\ Shreve Can– scianào tnvece tutto quello non riVive !"epi.;cdlo della fu– che poteva portare al gesto, ga di Henry e :tl?n la Sutpen·, aU'a,npli/icazione e allo s/rut- Hundred nella notte dl Nata– tamento. Ora essere arrivati le. egli s"ldentillca totalmente a questo punto significa ave- col suo personRgglo. diventa &a.to erano più v,·.il d1 lul. A.V– ·volto dllll'inelutt.tbile atmi;– sfera Ji decadei.•za che lntfide la sua terra e la sua razta (altra forma ù.,1 conçetto di Fato. che è tra i a.;!.ro una de1- Je parole-chiave de: libro). Ma cosi Il ciclo 61 chmde doppia– mente con una tJ&gica.cat.Ar– sJ. e tl romanz.J assume una snldatara che mBnèa di soli~.o al romanzi ca r :t:?l\» dove uno o più nanatori introducono n lettore nella vicr.nda già con– sumata solo per rlarle un plù mJsterloso alone_ tri tale pr?– spetttva indire.7.~. e allora i personaggi narrutori compio– no solo rufficio d1 presenta.tu ri. cosa un po' vera, per eser.1• pio, anche nel .!a~ del «Dok– tor Fai.:~tus» d:. Thomas Mann tinche se fl «pNsc.ntatore» Sc– renus Zeltblom v:. ha una cer– ta importanza strutturale cd– me antitesi di Adrian Le\·er· kuehu. l'appassionata seppur imper– sonale rievocazione le varie versioni incomplete, assurgono finalmente alla veritd della storia, che è questione di pro– spettivn e non di semplici Let tL La spirale del romanzo è il perpetuo avvolgersi della mente s.u sé stessa nella ricer– ca di una verità che le sfugge pur e$sendo Intente nelle sue pieghe, e quando la storia sepolta r!vive compiutamente nella visione di Quentin, Quentu, è protagonista della vicenda non meno di Sutpen. perché sl è Identificato con lui e con Henry prestando a que– sti far,tasmi il proprio sangue: perciò il Ubro è la storia di Quentin più ancora che la sto ria di Sutpen. prencif' che la vera. ragione «Absatcm. Absalom :» come per cUi suo padre rifiuta. Ju- quadridtm.ensionaU, aventi cioè dith a Charles Bon non • una profondità in più. una mi– nemmeno la consanguineità sterio~ Intimità col tempa e ma la presenza dt una vena J'etemt"!. negra nel sangue cli Charlrs A < ·~u sembrano alludere ctm patentesi, la scena di quel quattro immagini-chiave ricor– colloqwo tra padre e figlio e renti p1;.ndolarmente in tutte eguagliata in potenza solo dal il Ubrt· a scandire il motivo l'altra del colloquio !rn Hen della 1;.r ,scit.ae decEidenza. del ry e Quentin. in cu.1Quentln ciclo e dell"eternità: ,a coppia idealmente muore con Hen.ry) «bozzoic,»e «guscio» o invoJu. ma metallslcrunente. come o ero vuoto (ossia avvenire e scuro ri!iesso di una lotta fra passa:o. vita e morte, paten– la luce e le tenebre. il beni! e zialità e scheletro. o. direbbe il mal~. La razza negra è 11 il Ocatlie. atto e f;i.tto: ct)e «baie'> perchè questo male \le però si somigliano .strettamerl· l'ha accumulato su la storia te e quasi coincidono), e la ossia 1:1 crudeltà del bianco coppif\ «farfalla» e tca.vatan è il peC"C"ato della razza bian C06Sial'effimero e l'eternamen– ca.. l'o 1 traggio della schiavitù te ricorrente). La parola «ava– come <!egradazione dell'uomo tnr», C"nraal Faulkner. ha qul (e ve. i.t inlatti le pagine in cui uno speciale valore !unzionale ~~~:1;rf~to:m;<>~~;~r~{ ,----------------------- sure strofiche da epcipea. li. o ,,o.o o o re gid percorso u.n buon tratto ~:!1J!~B~~!uc~~~: 1 ~°n~ di strada, ,opratutto &ig,iiftca cisto n cavallo rnlle carraie <L es,ere respon.,abili della pro- una strada che w-, perduto di– pria fatica. Solo a questo cembre riassidera. A questo patto si esce dalla letteratura punto la rievoc3zione non e sperimentale per entrare nel più operata. dalh, memoria md campo del vero lavoro: dal piuttosto dalla fantasia: non tentativo si 1>a&sa ll'opera. fi~b//,,r~r~:ir~~~~~l~. 1 ~à E non è più questio.ne di au- il dialogo qua3i impersonale guri e di speranze ma di no- di Quentin e Sbreve che nella tazioni, di risultati e cti de- loro cameretta ("J Harvard ri• finfztone concreta. ~~~~~~~r· ~~~rp~t~~Yt! ~; CARLO BO fascinosa vicenda dl una fu– .... * Sonunorfo d.d n. S5 dell' « Vltf• ma•; Oli tnttmt: Sf vf.s p~em, pera pacem; Adriana Z.url: lJ1a– lettlca deH'a.1cet1.smo e aet:'uma– -ne.,tmo; Vlen N'annetti: Dtmo.stra– .eione dell'autunno; Shva:io Pa• nun.zlo: Re.!tftu.:ione del. r.uto df Edipo; Mar10 Oozz1n1: Lo. Lt~ione :~~~~r:coifo:: 0~~~1~~}~1~~t~~fa~~ co Polo: Comun!$mo, corpcrctwi• .,mo>crl.!tfanesfmo: Tomm.150 Fio– re: Polem.fca df cattolfc1 con:ro fl Cattolice,fmo; M.arlo Oozzint: Le&– ttra a Tomma.so Flore. ga di prospettlra . Si at.tua in tal ~odo delica– tamente la flna'c identificazio– ne del passato ,-01 presente nella dfmenslon! della memo– ria fantastica, w:'i «recherche du temps perd·J.» che diven~a una. festa del c:temps retrou• vt». In pari rempo la festa dJ questa scopert'\ è 11 rogo che consuma l1 ciclo ed è la condanna di Qucintin. del pre– sente rhe scopre di 1 essere vivo solo Jn funzione dell'epico pas– &ato. <11 essere 11vero spettro mentrt gli •pettri dl quel pas- Dun'{ue. Ja mobile e com• plessa articolazi.1ne della sto– ria come spirnl~ di azione e memoria. come temporalltù valoriz.zata nell? sue pieghe spaziaU. atmo,rera che 1 per· sonaggi rivissuti respirano A8- sieme 1d rievocE.~ori.anzi den– tro e sopra que.n i ultimi. Re– sie Coldlleld 00$l~~uisceun tra mite iniziale fr-1 le due serie di pro~goni.stl. in quanto nar• ralrice che fu trstimone di quei fotti e soj)rflvvisse a quel passato: ma in qnant-0 non li comprese che punaatmente e angustamente. C>~ir.a ne è assnì meno oompar~:'pc che non 1 posteri Quentin e Shreve. i quali, lr.t.egrand, \"la via nel• Ma Ja storia si anima di con– flitti; ed uno dei conflitti ba– silari che ardono nel romanzo è quello d.J razza bianca e raz– za negra.,cosl impcrtante nella regtonP nativa del Paulkner e per Ju.i 'cosi metatisicamente ricco ,11 slgnlficntl. Sbagliereb– be ln!attl chi si lennasse nllR vislon<; naturalistica di tale contrasto rauiale, che in Faul· kner grìdn la sua trngecfin. s.1 sette clelJ non solo quJ. ma an– che a:rrove come in «Light in Augus1 ». Sia nella mentalità manichea del puritano Sut– pen, sia nell'orditura. sottile del fato che lo colpisce attraver.;o la sua progenie, il rapparto di razza banca e razza nera non è visto naturalisticamente. che allora naturalisticamente si ri– solverebbe. e nJn si capirebbe più l'!ncontrc. finnle fra Sut• pen e suo figlio, cui Henry ap- NONPIACEREBBERO A GOETHE (Conttnuaz. dalla pag. 1 J • tu, sorridendo a.,pettt che il [ tuo piccolo con cui il suo occhio guarda- jlnùca df recitar, ~ pregh.~re, va il mondo e tirarsi, invece, e tu dinuntich!, smemorato, Cl sulle. fronte il cappuccio del- [<lesinare, la stupidità e del cieco odio>. po!ch.è una bianca nuvola Queste dichiarazioni Goethe /&ptttacolo eh.• l! Incanta) le fece a Eckermann ai primi '' • f,ernuita sul ty,, orto. di marzo del 1832, cioè pochi lo m acco,cto all omr:i,~~ giorni pr~a ~ morire: esse e lecco le ultim.e aocciole ar-ige hanno, qumdi, 11valore di un i<!el cucchiaio monito quasi sacro. e stringo le /a.ace sbrindeUate Ma perchè i tedeschi Brecht suue liv !du.re sanguinanti e Becher. quando si occupa- (eh.è ieri cl fu l'interroga.torio). no di poesia, non consultano U loro massimo poeta? l'! qua- La libertà non è soltanto un Je ha anche detto che !'am- miraggio verso cui l'anima di bito della paesia coincide con questi sciagura ti si protende, e c!ò che è buono. nobile e ma è anche l'immagine di un bello,. I saggi dei paeti ano- bene che li esorta a perse– nimi, che la rivista tedesca verare virilmente nelle tristi pubbhca, non esula,no da ta- condizioni a cui la sorte li le ambito. ha condannati. Non pos.so scorgere Jl /U.!UJ d'un [albero !enz.a ptn.!4re alla mannaia d.eL [bota. Vedo gli abtti ,un, rupi e pen&o a te, o libertà.. Chi vive m certi quartieri di Berlino, vede negli spar– vieri che volano verso ovest i simboli viventi della libertà. Ecco uno di questi abitanti, che si rivolge alla Berlino libera: Un altro, attruppato in ran- ~o!~:~~':abra.cclo, ghl forzati coi suoi compagni dalla veste di c,menùi agrtùilato, di sventura, pensa agli amici in mew, alla /untta <lel tuo fiato, lontani a cui arride ancora la volanoali sparvieri<!ella !lb,rtà. vita !Jbera: No! a.,coltiamo fl loro grido, In qu.eato i.!t4nte tu( t':f:i~::ui~ g:::~ ':n6a!~ :ef~ri,a.~~~~l- e tu. ancora in.sonnoUt.o accosti [La notte, 1 [la mano a.Ua tud donna., quando I.e loro ali sftora.no e tu.ca.mm.int fra i giovani abeti le Jtne.stre delle nootre tetre c~ si &U.ndonodUtro alla città. [stan2e. Da, du.e ore io me ne sto qui a E que3to grido ci porta. .f ptedi nudt sulle onde deUa.speranza.> !n meuo a tantt altn> . sulle onde della /f.ducla,. e reggo uno clu non si regge piu, sulle onde del cora.ogio (le guard~ /anno l'appe.Uo). veno quell'u.nka cosa' Tu nei nella trattoria. e ouardi per cui ci osttn.ta.moa. tnoere: [la giova.ne came-rlera, la ltberta.. Anche Qui la vena è tenue, dell'arte, quella che Heine ma ad- ogni modo si sente il chiamava. appunto, e l'auto– munnure che la preannuncia. cosciente libert.è. dello spirito>. chè questi oscuri poeti can– tano sotto l'egida più sicura GIOVANNI NECCO L'attrice Helene ,rc·g-cl in e :\laùre Corag:io i-, di Brecht. r ib 1oteca Gi o Bianco !~1l~:: lael~~ 11"u~ 1 .;!n I:~ ~e ~~a~~~~~~~~~~~ 1 ~t:~:: per v,::olrsene a Je1ferson). e ga Quentin ai personaggi da quindi ritorna come. nemesi lui rivissuti. e questi tra di sulla razza bianca: entrnmbe loro. puchè a ben guardare Iegnte !'una all"altra come due Charl% B'on e Henry sono un de1inquenti allo stes... c:o ceppo avat,n: di Thomas Sutpen, e complementari come I DIO!icu cosi pm e Quentin. •cc. Altra ri o oome il giorno e la n<,tte fibrR ove si puJ rt\vvisare lo come Caino e Abele (la cui vi impianto profondamP.nte sim– cenda sJ riflette tra 1·a1troan bolico dell'opera. Fin~lmente. un eJe:.nento sul quale lii.sogna fermare l'atten• 1· z1one &. proposito 01 linguag– gio è :.! strati{icaztonc prospet– tica dei tempi. resa tecn1ca– ~ntt• con la contrappcsiz.lone di to'tùv e corsivo. Come in 1 ~;"11;e1~~ !::!1~~e F,ti~~eZfu 1 DI AMERICANI ADERISCONO AI BOOKCLUBS La geniale tnlzlati1Ja ~ .!tata realfuata tn Italia. dagli. AMICI DEL LIBRO i cui aderenti godono dei seguenti benefici: a> ♦ Vengono tenuti al corrente del libri di maggior successo attraverso l'invio gratutto del notiziario men– sile edito dagli « Amici deJ libro>; b) ♦ Ricevono a domic!lio, a mezzo pasta, i Libri del mese da loro richiesti; e) ♦ R1oevono hl premJo un « libro al mese> a toro soclta, de1 valore medio dccli acquisU, per ocni due e libri del mese• da loro acqulBt&U; dJ ♦ Usufruiscono del servizio gratuito di consulenza l!braria offertoJagli Amici del l!bro; e) ♦ Fru!Kono di o sconto sull'lmp<>rtodell'abbonnmento a r1vl.stee giornali di carattere letterario. L'(ldestone nJ Book Cl-.ib Italiano è libera e gratuita e si effettua. con l'acquisto di un Libro del l\ 'le.se . Gli aderenti che pre5entano tre nuovi associati hanno diritto a scegllere gratuitamente UD Ubro del mese. Richiedere senza impegno tùttaglta.to programma e scheda df ad.astone agli Amici del Libro • Vut Pompeo Magno, 1 - Roma che uet rapporto di Henry e Ma a questo pw1to Siamc Charl~). come Shem e Shaun giunt! n soffermarci sul Un– nel fiume onirk:o di Finnega-,Es guagg1u della medesima. sUl· Wake. La nemesi si annuncia la trarc1a della denstà di at• con In contnminaz.Jone del mosfern che gravita intorno a sangue di Sutpen. figli metlcc1 detenr,inate situazioni. ogget• e discendenti meno:natl. tmo ti, irnmagtnl, parole. E allora all'estir.z.lone della :;.ua stirpe sarà 0r,portuno rilevare la por– li cui epicedio e ululato dallo ticolare sensib1ilta linguistica idiota negro, ultimo rampano e l'importanza. della sua arti– Dobbiamo quindi vedere il colazjc,ne. La sensibilità Un– problema delle razze come la guisti"e si segue passo passe, presentazione tragica di un col te.;to. per quanto è possibi· mito. li mito dei fratelli in- ie rer...:ula in italiano senzl\ conciHabili. Per quanto rigunr- violare itt nostra lln.g-.ia; lam• da la figura deJl'idiota, essa peggie. in certe agg:!tt.ivaz1onl. meriterebbe un c9.pltolo a par• in cer:J usi verbal:. in certe te per l'iwporta~i;a che ha nel- 1ternz 1 c:-m poderose. segnata• .l'opera fa.ulk.neriana. C061co- mente quella più unportante. me compare qui e in «As 1 cioè ln ripetizione èel \lerbo Jay Dying» o L11«The sound « penshl'P » imperronallzzat.o: and the Fury» (che parimenti « think1ng... thinking... tin– si conclude con l'urlo di un i- king ... » che in, Faulkner so– diotn, Benjy compson) o in stiene tutta una pro;a fluvia– «'l'he Hamlet». tale ugura e le con!Hendole incomparabll, w1 motivo centrale per Faul- prolonatt.tt pur nella Eiuaasin– k:ner. i: l'Jncamaz.ione del de- tattic!l scioltezza. L "art1colaz.io – stino rht: maledice una stirpe ne speciétle del ling1Jaggio si - 1 Sutpen. i Cotnpson. i sar- risconuo nei suoi Iltnù lun– to1is. 1 Bundren _ nel suo ghissina~ e accavallati. efficaci sangue, un atto çlell"implaca• nelt'a-:compagnare nascita e bile Dt~ puritano. che e sem• esped,ente espressivo è più ~mpl!cc perché si limita a ri– prodw r(. nnca.stro di presente e passato nella mente di Be• njy e Quentin: qul infatti i brani 1n corsivo accentuano come un bemolle in chiave non solo la lontananza nel tempa, ma l'interiortl,à di un dJscorso; e i corsivi fmall IX)i. dove .;i descrive l'ultimo in– contro dl Sutpen con suo fi– gl!o uella pausa della batta– glia e la dlgtruzionc di Sut– pen·s Hundred, sono restremo approfondimento di ouesta di– mensione. un'interiorità cosi radicalmente sondata da di· ventaM impersonale Pensiero puro sovrapersonale. come cer. ti chlar.l accenni sparsi nel ca– pitolo VIll dimostrano: «Era Shrevc: a plllrlare, .sebbene... potess~ essere l'uno o l"altro e in ur. certo senso ••ntrambi: enLrai~1blpensanti in uno, é la voce <:hc in un dato momento ~r~:~::o i}ar~ns~~~il~~\:~~1 .. ----------------------· te: entrambi Intenti R creare 1-----------------------– pre 11 D10 vindice del Vecchio Testam~nto. E a Jehovah in• cnndescente ci riporta pure. nella 1,ua terribile catarsi. lo incendio 1ù1ale in cui scom• pelone, Henry e Clytemnes:t.ra Sutpen assiema alla granèe casa 1r. rovina: ma più anc'J• ra. quZbW fuoco distruttore ri– corda Eraclito. altro simbolo del tempo che scorre e divora. e suggella un ciclo empedocleo. Tale ~imbolica concreta ha un :ift?rimento diretto alla strutt ira del romanzo. in cui i personaggi rievocati al pari dei n0,r:-atori. muoiono e ven– gono riesumati o i;.partor]h molte \ olte. Sutpen, o Henry, o Charles, o Judit.h. non sono infatti crea• z.ioni «Lndimenslonall» e soli~ de. ma rifatte in diverse facce o \ 1 ers10ni coesistenti o succes· sive. d1t wlo la prospE'ttlva to• tale inttgra poi in unità. - u– na un,ta assai complessa e mi– sterio,iN, seppur granitica - nella co:loborazione .:!J autore– lettore. Nascono. muoiono e ri– nasconc ,perseguitati dalla me– moria 1mplncabile. sfmgi mt~ sA.urib~li: ed ogni volta ag– giung'Juo una dimens!one allR propria figura. Se tenmmo pre– sente il già detto s~lla va!o– rizzazim:ic.spaz.iale ùrlla telfl• µoralità di questo romanzo. posslu1nc con rne~afora~ scten– unca c:efinire i personaggi di tra lr.ro due ... gente rhe forse non era mat esistita ~ Questa è solo una prepara– zione ctt.Jrondata epica imper– sonale. in cui pers'>nagg1 e narrati n sono travo•tt e si ha H.culminare del rtt;:r,ico eroi– co cht fa dJ questo !1bro una opera LRnto sup~rlore sia al forte erottesco stmbcllco «Aò I Lay lJying»~sia. a.llo .stream of .. conaciou.snua dJ «The and tht Fur)'>. per ~uanto im– pegn8t1vl entrambi e scaturiti da. un·a~cettca. s.cam::fleazione dell'autore. GLAUCO CAMBON Parole inutili? rColltinuaz. dalta pag. I) lezze che ne reljdono inferiore la considerazione e D prestigio. Volenèo si potrebbe dare centinala di esomp\"\jll"a,tlcl che mostrerebbero quale cUversa.r,c:x5izione abbia. lo E.Crit– tore italiano rispetto al Paese. nei conlrootl di altri suoi confratelli vicini e affiol: ma sarebbe JunRo e po– trebbe generare eQuivoci. C'è chi risponde che mentre in altri paesi la poesia. il lavoro in-tellettua.le sono po– polari da noi non lo sono e, questo, è U motivo della. situazione attuale. Ma chi ci può dire che, in parte l'impopolarità dello scrittore italiano, la. mancata par: tecipazione dell'opinione pubblica alla vita delle lettere, non dipenda proprio dalia mancanza dell'in.teresse da parte degli organi resJ'.)Onsabilio. almeno, èa un errato interesse che. quando si manifesta, sl ma-nlfesta. come espressione di parte? Un paese che si rispeLtl. che voglia sentire a pieno la. sua funzione ed il suo ruolo nel mondo. non può din– nanzi alle manifestazioni intellettuali della sua cultura imperniarsi su considerazioni di parte. La politica dello scrittore non è politica di partito e se. purtroppo, ve– diamo spesso i nostri scirttori agire come « scrittori di partito> lo vediamo appunto perchè non vi è nulla at– torno a noi che abbia compreso in quale ordine spiri– tuale. l'opera e l'uomo nell'ambito èell'arte. gono anche opera « Politica>. S'è detto in principio che tornando su questi argo– mentJ si ha l'impressior.e di far de! discorsi Inutili; ma s1 è detto anche che, in realtà, ogni cosa detta lascia una. traccia: ebben.-i. crediamo proprio che la.sci questa lieve traccia. lo crediamo proprio che. malgra.do tutto, nes– suno di noi parli po! proprio del tutto invano. GUGLIELMO PETRONI NOV/lÀ GIOVA,'\lNI IfflEGGE PER UNA FEDE Questo è un llbro di me<!itazlone sul temi della fede cristiana guidata dal cost;mte desiderio di non d!men– t!care. di non sottovalutare i prqbleml e le difficoltà dell'uomo di ogi:1. quell'uomo che ognuno di noi è. Per il calore apalogetlco che lo anima il presente gaggio può considerarsi come 11 discorso di religione ~ un uomo che non è ciecamente impegnato nella lotta per i pro– blemi del nostro tempo. Pp, MS - L. 1250 * SHIO,~E ~EII, La condizione operaia Questa opera che raccoglie tutti gli scritti dettati alla pensatrice francese dalla sua esperienza. d.1 mllttante. sln– da.cale e di operaia, è un documento forse unico nel nostro seoolo, la relazione a.ppassionata. e sconvolgente, condotta. con una intera. probità int.elleU.-uale,di un viaggio nelle regionJ della condlzione operaia. Nelle lettere agh amici, nel diario di fabbrica, negli ar– ticoli scritti duran~ gll anni che vanno dalla guerra dt Spagna. a quella mondiale, le contraddlz1oni d1 queste pa– gine sono quelle stesse.. non risolte, della nostra civiltà in– dustriale. Pp. 340 - L. 1700 • IN TUTTE LE MIGLIORI LIBRERIE E PRESSO LE" ED IZION I U J UOMUN1 'f À VIA BIGLI, 11 - MILANO • TELEFONO 79.32.85

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