Fiera Letteraria - Anno VII - n.39 - 28 settembre 1952

LA FIERA LETTERAR ANNO V1 • N.39 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ART] E· DELLE SCIENZE DOMENICA 28SETTEMBRE 1952 SI PUBBLICA LA DOMENICA Oirenore VINCENZO CARl>ARELLI (lUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACO ELI n. 3 - Tele!on1 n. 684.097 e 684.098 _ Pubblicità: Amm1 nlSt. razlonc e LA FIERA LETTERARJA > • via d'Aracoell, n. 3 • Roma. - Tarme: Commerciali lire 60 - Editoriali lire 40 al millimetro * ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700. Semestre 1.400 -Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 _ Abbonamento spec !P.le Clnsesmantl e studentll: r::ata mensile L. 225 Copia arretrata L. 100 - Spedizione m c.e.p. <GrupJ>O Ill • Conto corrente oost.ale n 1 1 :11426 LETTERATURA E POLITICA ~ A pngg. 3 e 4 GEfUIGES IIEIIA1Ai~OS A SAN HINl,1:1'0 * Esami di riparazione L'ULTIMALPATIBOLO per ''La Giovane Guardia,, Lo scrittore ufficiale comunista Alexauder Fadeev fu costretto in termini perentori dalle autorità sovietiche a "correggere,, il suo lavoro più famoso UN LIBRO ALLA SE,1TIMANA PRE.St,N'JA1 O DA CARLV BV, Il mestieredi vivere di Cesure J.•11vese (BOIZJONE Jl:INAUUtl L'opera, a parte alcune insistenze didascaliche, dovute al pn• mltivo scopo cuiematografico, ha u,u, caden::.a dram.m.attca, che le, volge al teatro come alla sua sede più adatta di ACHILLEFIOCCO Evi l'laltarllatl e Anna Maria ì\1'5uoeehl In e Dlaloiuts des Carmélllts • di Btrnanos cesco orn sin troppo vasto e metteva a dura prova la CO• munlcaUvltà dello attore: tQnto è vero che le scene mi– gliori sono rlsultnte quelle che si svolgono In primo p la– no, n più diretto oont.at.to col pubblico. Ncll'b1 tcnto di s vi– sare Il templo u· meno pos– sibile, Orazio Cost.a è ricor– so nncora una volt.a al paleo alla. Copca.u, scmpl\clsslmo e comodo, almeno flnchè le masse non sovrabbondino: e per la verità SISRrcbbe detto che Il templo rosse nato con ess o. Ma, se sul pal co gli at– tori campeggiava.no , Il vuoto ,circ ostante, per la m olta dl– stouza e 1'11.ltezza.taloca Il raggelava e QUMl s1>trdevn. I Dialoghi di Bernnnos 51 imperniano 1ul se-nu:n,nto della morte: è Il pensiero della morte Il vero protau:o– nlsta del dramma. Poiché tale può chiamarsi la serie di Incontri che lo scrlt.tore pensò tra 1947 e !1•"48. in Tu– nisia. per ,;ervlre Alla dlalo– g:arJone di una scencgglat~– ra cinematografica. Tutta una comunità, li convento delle sedici cal'mclltane di Complègne, g:lust.l:r,111.Le a Pu– rlgl Il 17 luglio l 'ì94, si muo. ve nell'Aura di questo desti– no e ne vive le fasi e I volti molteplici. Chr C06I\ sarà di noi nel momento estremo? Come cl compo1·tercmo? Cl varrà l'esserci dcdlcnt.l alla preghiera e alla meditazione o Wtl,o sarà stato lnutJle? Morremo nnyosclatl? Qucst.l sono gli lntcrrogntlvi che qui si pone Bornan05 e che rl– ~olve col suol personnggl. Niente di tenebroso o di ge– nerico. Bernahos è cattoltco e non può disperare. La paura di Bianca dc la Force (lntP.,r– prctata da Anna Mlserocchl) il PCl"SOMGKIO• chiave del dmmma. è Ja paura stessa di Bernanos, ma è anche la vla e la garanzìa della vittoria su di essa. Bianca si salva, e con lei lo scrittore: la rlsoluzlo– ne anale che porta Bianca nd Mfront.."\re Il mart.lrlo. non solo non è un colpo di scena, ma è lo sbocco naturale e poetico delle premesse che si son venute gettando, la esnlt.a7.IOnecommossa di un lungo e tormentato amol'e. SI salverà. con lo scrittore. anche l'uomo? Tut.tl sanno la rlne dl Bernn.nos, I nos\.rl lettori, sopratt.uttl, che l'han seguita su queste pagine net. le parole del Pezerll. Tanto tremor~ prima, t<111ts S!'-rf'– ntt~ sul punto e tanta, co– raggiosa acceU.az.lone. L'opera, a parte alcune ln– .SlStenze dlda.scallche, dovute al prlmltlvo scopo cinemato– grafico, ha una cadem.a drammattcn e un'alternan– za compiuta nel linguaggio delle' VOCI. e degli atl,l, che la volgono ai teatro come al– la sua sede più acconcia, n Quella che le può dare Il massimo rilievo. La parola vi hn uua furuJone emmcn– te e Il p2rsonagglo è lnca1i– cato di recarla come au.o di v1tn. I temi - della mort.e come gluoco; della vita dA reg1tlnr giovane, non Incro– stata d all'abitudine: dell'ln– fnn7.la, rlcctt.acolo di' fede; dell'ono re. della riverslbllllà del meriti -.- anche quando echeggiano gloriose conqui– ste, da Cornellle a Claudel e a PCguy, hanno ·u respiro e li palpito stesso del perso– naggio, circolano In lui con l'lnudlla plene1.z.a de-1 san– (rue. D carat.t.cre. L'Ultima al patibolo o se volete I Dia– loghi dcUc Carmelfta11e sono 11 concerto drammaLloo, esteriore e lnterlore, del ca– ratteri che lo scr lt.tbre ha . sbo7,Mto con mano macst.ra . Orazio Costa ha PUntato molto sulla parola, ma co– m'era iitusto rivestendola di luci, di color!, di movimen– to: meno opportuna cl è parsa la sua fedeltà, che ha. temuto di mutuare l'opera di atoune sue parti. In real– tà, almeno la scena della Conclergerle avreb ht potuta essere omessa con protlt.to . Cosi. l'ec cCStiO del can1,t è rlsult.q.to nocivo, mentre lo '-P0$tamc nto di uno di CMI avrebbe colmato ulllmcnte roml&slone di quella scena. Ma Il talento del rca'lsta a'è nfalto nell'impianto de.I persouasgt e nel ma.neeg10 del e cori>. I primi, orrertl da Evi Maltagllat.l, Ave Nin– chl, noo Carraro. Anna Ml· seroochl, Ed.monda Aldini, hanno segnato I cardini dt:1- l'az lone. I se condi lsuore e <: ~nculot.t.cs >), composti qua si totalm ente dei più giovan i, da llo SpcNI al Bcn– Uvct1 :na.al da Fasano. dalla Marcs calchl alla Cnp11e.lllnt e alln Rlssonc, hanno teMU– to lo sfondo e l'ondoso moto rivelatore. L'emozione del 1>ubbllco è stata viva. Due ap1,1ausl a scena aperta, l'uno alla Mal– tagllat.l, l'altro . ealdls.slmo alla N1nchl. hanno fissato I vertici dello spctt.ncolo. E le ncclamn~onl lo hanno chiuso. ACHILLE FIOCCO HANlSWt<;RNERICH'l'ÉR EL.A.NARRATIVATEllElSC.A. * Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy