Fiera Letteraria - Anno VII - n. 33-35 - 31 ago. 1952
Pag.6 LA FIERA LETTER.ARIA ~----------------------------- RlAPERTO IL MUSEO ClVICO DI BASSANO )f. LE 'lr'Jl'U R I.E * DOMENICA 31AGOSTO 1952 AJ:it'J:J.:S".r.l. .l'.l.'AL.lA.N .l * J11eopo Do· Ponte eapostipite 9e11iole del~A!1?u~f ~~!va T~~!~~~J~!~~ novembre. inconiral Tono. Era lf)Orco di Jango pure lui: veniva df Jà. Non lo vedevo da tempo: nemmeno oli amici &arino dove ri trova. A Parigi e a Varsavia rup1r4 aria di ca.fa. Però non ,pedi.set nemmeno una cartolina, e .!le voi a cercarlOnella tua ca,a padovana, all'estremo limite del quartiere popolare dd Savonarola, f familiari ti rl.rpon· dono che loro non cono&oono la mèta del suo viaggio. A Napoli, può dor,i, oppure a Genova. Ma è plu logico pen.rore che abbi.a varcato le Alpi, ad est o o4 ovut, Sempre più ci si stupisce, al pensiero di come egli ab. bia potrao, vivendo in provincia, nari· cedere di fron• te alle real,zzazioni dei maggiori cinquecentisti ·veneti .1f.. di SILVIO BlUNZl iblioteca D Bianco * di REMIGIO MARINI , ~ft:~~t~~~~t~rt u':in~ :,.~:J1J:~~f~=n~! f~~:/Or~~~",;à ~~~ il cuore. e· urL uomo pluttruto pfU. tteoU altri sensibile all'avventura, ecco tutto. L'avventura di Tono si rl.solve alla jlne sempre In una ricerca portato sull'uomo e ,uj. l'ambiente; non s'appaga dl sugouttonl letterarie. A riprova del 1110 cuore quel oiorno di novembre ml dls.,t ch'era inutile, perfettamente inutile. c~ rLOf,scrlt• tori o r,lornalL,U, perdushno Il tempo o riempir colonne :i ci~ott;~n~u~::r1o:n,~,1::r d~o:::a!C::C!~~t! 1 C: 1 e:!~~ pMndU e matite. Bi.sognava far qualcosa di corLcreto ~r le povere genti alluoionate. Se a Padova fu apttrta una mo,S'tro d'arte. sia pur di modeste proporzioni, per devol• oac Il rtmva:to delle ve,adlte a favore dd profughi, lo si d~ a Tono Zancanaro. Fu lul l'animatore della ,nan1Jutador1e. E' un episodio quuto da meditare. Molti vi sono oggi che parlano di umana 10/ldarletd, di aperture SO'Clall. e· via dicendo, ma fra essi troppi si ,marri.tcono in discorsi sterili e retorici. To110 non ha mai /atto retorica. Fin dalla prl'"4 010. V (ne.ua ha impWtato il ,uo dialogo con l poveri, con gli umili, con i diseredati. E' un atteggiamento naturale, OO(U'1to, che certo proviene dalle sue origini proletarie. Dovunque era miseria era Tono. anche in anni lontani. Nellt: o,tcrle, nel vicoli, nd sobborghi, nelle zone indu ,triali di Padovti. E quella miseria divideva. Fors'anche Il pane divideva con glf umili. Nusun atto volonta.rl· stico nell'attegglanu1nto di Tono. Anche la ,ua attuale posizione polttfr:a, direi, è una posizione e naturale.•. prima ancora che acqu(.!:ila mediante un processo di pen.tfero. · Lo studio, la meditazione, t colloqui avuti, semmai, avranno concorso a chiarirla succeuivamentt:, Niente letteratura dunque. Tono, che si è maturato In un'epoca perlcolrua e nociva per l'arte. avrebbe potuto stabilire contatti COii queglf artl.ttl del Novecento che perseguivano una pU• tura lllusorta sociale, esaltando una rivoluzione che f11 effetti norLera mai esistita. Li evitò, li comprese para– douall e ridicoli. prima che in errore. Non volle mai · condividere ki re$J)()n.sablllt4 di un gesto vile. 1''u allora che Tono si rl/UDlò nella polemica, al tempo stesso fndlrfu.ondo I suol lnterusl verso quanto avveniva nell'ambUo culturale dei UberJ paesi europei. Fu il suo modo di e resistente•· E· fu valldo modo !e conside• riamo ra serie del di.tegnl eGibbo Gaetana•· Sono tanto ~~i!!tr':;;7o~'i. 1r~,:r!'a~niia c:!~~f:ra ~e;r:ufat~~~~~~ lora, /a cui Jlgura jlsica - della quale sono rlconosdbt/1 chiaramente I tratti Jf.tlonomlcl ...- sf /onde e .ti con/onde in quella di una donna di elefantiache proporzioni. Da quell'o,ceno connubio ,Puntavano particolari allusivi ed alleoorlcf. La gente guardaoo., capiva e r!del/0. I oe• rarchl guadvano. ridevano e non capioono. Quei df.J,:gni fecero molto sco:lpore. Ne parlarono anch., all'e1tero. Ma al di 14 del contenuto palemtco fntereua– vono per U loro ugno certo che .ti sviluppava senza esi– tazioni: una scrittura portata direttamente allo scopo. i;c::se:ta_1•ercc;a1,1Cicujis~:lo :,a ;;:~~ta~~u1~~~am~t= Matlne. Ma un giorno vi fu In cui Zancanaro comprese come la polemica, sia pure arguta e rovente, doveva esaurlrsJ lrLse ,tessp ed avverti l'urgenza di s0.ttltulre ad ena u11 dfscor,o più vigoroso, una phl evtdente eprotesta ►. B cfò rispondeva lrL fondo al mo temperamento dramma tlco Di qui l'accettadone dell'uprculoni.tmo. ultimo grido dellC generazioni romantiche. S'apre cosi l'epoca del pae• nggf ,iotturnl: vedute del Prato della Valle. di viuu:e dl~ntlcate di antiche chiese padouone, di ca.se dccre• pite. Le vedute sf popolano di mendicanti e di glrova(lhl: !,pa,;~1U~n~as:.a~:rc: 0 ~1i 1 r~~~·~f1~":11or:~~i~:;:: Unta.re .tf ,osutuf.sce ft chfo.ro scuro, e Il risultato t di ottenere u,i fraseggiare violento, esasperato, di J)Oten.za drammatica Indubbia. Se una sovrastruttura letteraria ~~rri!~~e ,~:.:c1~.~1o~~~é,:!~. è c~:r~J~t~:r:!'tia~: · necessita di stabillre con l'uomo Il contatto plu diretto cd Intenso J)Ouibfle. Zancanaro, quando troppi altri rlma11cvano chiu.tl nel– l'a.inblto neolc!!~ del novecenti.tmo nazlo11ale,avt:va guar– dato alla Germania prena..tiJta. a Gruu. e a Chuvall, a Moriaco e a Parigi: non ricerchiamo peraltro lontane ascendenze alla ,ua /a.se e,prudoni.tta: è pre/er.blle piut• tosto comprendt:rla come urge11za di manihstare una denuncia soci.aie attraverso quel dati culturali che mog– glormente erano atti allo SCOJ)O. • Poi /a guerra, la Resistenza, la llberatlone: un patri• monto di valorf ,auovl, compo1to di medita.tlonl, allargati per vlo d'una cultura appro/oddita, umanluato da espe· rlenze tp,e1.t0 dolorose. I contatti dl Torio con Il popolo s'hi:.~n~~~rg;i:CC'lantl, tra gli operai: dal campi agi{ alti /orni; fra le mondine nel Nov,arese, nei porti Jra gli emigranti, Del Polesine 1714dlui. L'~ra steua. di Tono, chlarendrui la sua co1clen.r:a, subi llffO dlvena lrnpo,tazlone. Tutto clO che apµarte• nevo ad una culttira decadenle - compiacimenti ba– rocchi, suggestioni letterarie e via di aeguUo - Ju man mano esitato, quale scoria, sedlme11to, gru.mo nocivo. Tonb tenta a ouesto punto di Innestare le sue C.tJJI!• rlen.i:e In un ordine rcaU.tta. e vi riesce. Ma non 11e risulta la e copia • d;un vero oggettivo che vediamo talora 1,terllfrsl .tulle pareti delle mostre quale accademia, ben.ti la natllra viene ricreata ,econdo una cadetUa llngul• stic11 acqul.slta In anni di /.aooro. Una conquista morale, oltre tutto. Tono avverte Il bt.,ogno di raggiungere una .tintesi formale: e il suo procedere è )ostenuto do pieno co,uapevolcu:a. Lo spazio t reale, le tre dimensioni oc• colgono aria, luce, terra e Jlgure, ma gli elementi co,tt– tulfvl dell'opera - delle opere migliori - si CO.ttltulscono lnjlne validi ucluJlvamente per la loro e quallt4 • flgu • . ratlva. per Il loro carattere di neceuarleM nel contesto. cht:'1n':!rv~:oo /t~~:i,,:noco:e:r,:! :~e:~1ittn 1noe!c,::i vale pu la 11Ulopera. Indipendente dal/.a c/aul/lcazfone. Potremo dire che Tono è un realista: t un'ape-razione da catalogo e .non cl Interessa. Cl preme dire plutto.sto che ha trasferito lt sue o~re su un valido plano di e,pre,donc. E' questo che conta. Per le oJ)ffe p;esenU alla Blennalt: ha ricevuto o1u• ,tamente il premio del blancont:ro. CARLO MUNARI
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