Fiera Letteraria - Anno VII - n. 19 - 11 maggio 1952

A pn9. 3 Albe1•to ·savi11io; a 1109. 5 ltJoria Montessori LA FIERA LETTERAR ANNO VII• N.19 .SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Oomenica 11maggio 1952 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direnore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telcfom n. 684.091 e 684.008 _ Pubblicità: Ammtntstrazlone • LA FIERA LETTERARIA> _ via. d'Aracoell, n, 3 - Roma - Tarlfre: Commercia-li lire 60 - Editoriali lire 40 al mlll!metro -i( ABBONA.'1.ENTl: Annuo L. 2.700 - Semestre 1.400 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 _ Abbonamento speciale (Insegnanti e studentu: rntn,menslle L. 225 Copia arretrata L. 100 - Spedizione In c.c.p. !Gruppo [Il _ Cont.o corrente oostale n. 1131426 II\ìVJ~ìO àlla solidarietà ·* di G. A. CIBOTTO MOfilGLIANO BAltILLI, SAVINI O.... Se ne oono :mdatl uno dietro l'altro a dist.anzn di giorni. nella 6com– posta e lrrequlct.a varietà d',umorl, di quest.a b!1..z.n1Ta r:;m,~~~:e ~ i,~~~t1t1. P,!.~~n~~~;~~wt~a?u~~l:C~ 11 ~!~ cordo di chi Il teneva amici, e con \ loro voltj ·aveva formato U pacsagslo umnno nel quale amava vivere <quanto vero che e le cit.tà esistono e 61 perpet.uano per– chè dall'altra part.e c'è uno che attende. Uno migliore degli altri.> Specie In cer«i screh dall'omnggJo deferente e rispettoso di chi Il ave,•a avut.l maestri: ·nella scuola, neUa vita. Ma oltre l'amicizia e 13 rloonosccnz.'\, dirci che li ha accompagnati un .silenzio. Un sllcnilo dove ciascuno di r.ol , uomini di lettere, ha b1'USCamente abbo12ato un'e– same dl coscienza, hn rifatto in una rapidissima carrel– lata mentale, 'la storia del propri ra1>1>0rt!,degli in– contri antichi e irccentl. Nella segreta speranzn che fl- 1:lto li coru;unl!vo, nel confronti dello fCOmparso la colonna dell'avere potesse sopravanz.,rc quella del dare. L'ho fatto lo, giovanissimo, rltfcn<;!'mdo a wt.te le volt.e In cui nel lavoro lett.crnrlo avrei dovuto pnrlarc cd In· ,·ece per pigrizia o di pro1>0sito ho tncklto, ln cui ma1 ;n.rl per stravagante capriccio ml sono dlvert!to a punzec– chiare, !°hanno fatt.o 1 più vecchi, pensando alla rete di segreti rancori, di odi sordi, di awcrsl'>11l abilmente dls· simulate, con 19sprezzo sotto In deferenza. E forse t.ut.lj alln fine nbblnmo provnto un rimorso. Magari autentico. Mn In qunntl nccnnto nl runorso, ab• biamo ronnulnto un proposito? Di quclll fermi. 1>recisl, rlsolut.amente ca1>acl di tradursi In realt..1\,concrct.n, nel– l'agire d'ognJ giorno. Perchè ml pare da uomini c!vlli, sotto la scossa di queste p..utenzc, allargnrc Il discorso, passando dall'ambito ristretto d'una questione privata, • 'Circoscritta a noi cd nl collega perduto. ad un 1>lano più generale, cstcto. Insomma ritengo opport.urio non !n– brlstlrc li dialogo, riducendolo n unn spcelc di contabilità ma al contrarlo aprendolo su un oriu,ontc più ampio. In fondo se degli scrittori sono morti, esiste unn so· c!età lcUerarla agonizzante, e se net riguardi del primi è scnt.urlt9 spontaneo Il rnmmnrlco per \lll'nttcnzlone cd un amore rorsc t.radlt.~. non avuti, l! logico che nel no- · stro procedere st registrino del mutamenti, del nuovi 'modi. Non nel riguardi del defunti, o:-mal sottratti ed estranei al gioco delle nostirc miserie, delle nostre tri– stezze, ma del present!, dei comp;q;nl di \'lnR;lo che bene o male cl stanno attorno In questo itinerario fa. tlcilGO e tormentato ch'è la vita. Società lettcrnrln ~la rin fine. non slgillflea ·altro che insieme degli uomini chiamati n \•!vere cd n rendere contcm1>0rnnenmentc te• stlmonlnn1,a d'una loro voenzlonc. in un dal.O momcnt.o st-0rlco. Significa. l'ln.slcmc di tuhl qucllt che oon famn o silenzio, con lode o senza, con su.ccc~o o abbandono, si trovano n lavorare. a scrivere, a pensare, a sognare, a Illudersi. come noi, oon noi. Pubblicando presso gli stcsd odltorl, !\Cri\'endo .sul~ mcdc<ilmc rlv:.c;tc. : Mngari servendo lo stesso giornale, deve t,u fai Il redattore dl ter.l.n. e loro Il cronista 1;ludlzlnrlo, o addl– rlt.t.urn sportivo (e perehè no? Uno, scnslblli~lmo, lo conosco). Ed è proprio a queste pcnsonc che ben cono– sclnmo, che hnnno un nome preciso, un cognome, ma– gari già un'ct.1-:hctt.a lctterar!n (Il nostro è Il 1>ncscdelle et!chcllc, mi dlcc,-n un ·,ecchlo ~crlttorc. Una volta che t.u abbia se.ritto un libro ritenuto o magari so:pctt.nto ad esempio di e clima. verista>, puoi st.nrc sicuro che passerai sempre per tale. E se nnchc col t.em1>0pro· durra! del lavori di tutt'altro lndlri1..zo, smtlrnl sempre Il critico che lmpe.rlcrrlto continuerà a cìcflnlrtl scrlt.· tore verista, o mag~~rl, piuttosto Che far la fat!cn di rl• proporsi li problema. della t.ua presenza, ti 2ccuserà di tradire le t,uc ragioni nat.urnll) che dobblnmo riservare li riguardo. Il rlspctt.o e la benevolenza (se volete la ca– rità) l'Ubat.e agli amici o coUcc:·h\ appcnn scc>mpn.rsl. E per I quali cl rimorde dentro Il ricordo di ciò che r.on abbiamo datb. Con questo non dico che si dcbbn ndoLtnre lo stili; balor-do e rcstalolo dell'c cmbrnssons nous>, per cui re– probi cd clett-i, debbano e.-.scrc strcltl In un unico ab– braccio di simpatie e rlcono..cclmcnt!. Ma che una v9lta fatta la scelta del valori e .ricono3Cluta l'onestà di pro– positi e la ret.tltudlne di lntcn-zl9ni con le quali uno Ja– \'Ora, non si continui a rendergli In vita lmposs!Blle con una serie conUnua cd Ininterrotta ,di avversioni, di ri– sentimenti, di lnvldlc. di malignità, di cattiverie. Del periodo rnsclstn ml si dice che molti ne nbblano appro– fittato per mettere In dl~rte oonc0rtrentl fa~tldlosl e temibili, o per Inserirsi di autorlt..\ In posti che mal per meriti sarebbero loro spettati. E fin qui non ml stupisco: tristi realtà dclln vita. Ma ml si dice anche che più di qualche nome n.ssa1 noto. si sia sen•lto della ~~~~r1~tà S:~;if:~~~~P~l~~u!o r~~\~leg~·iJ~t~. d~ ~~~ scgucnzc facllmcutc Intuibili. I tempi erano propl1J ! Certo però che anche adesso, nonostante Il muta– mento dell'lndlr!zzo politico, le cose non sono Affatto cambiate. E In e glungln. leUerarln-. resta un dalo cli fnt.to pltl che mal J)tlnoso. lnellmhmto. All'Insegna delh geloc;ln, è tutta una bnltnglia senza qunrtlerc, dO\'C cl <;! serve di ogni mezzo, di qunlsln.~ì SLSt<'ma,per dcnlgrnre, per sopp!anlnrc, per avvilire. Cnplsco la dure7.za della vita, ma che uno scrltlorc di ra7.?n'l (Bnrllll, anche se t.uttl poi si sono preclpltntl n lodnrlo) patisca la mmc. non Lrovl editore. e dal giornali al qunll bussa per ve– cien•i ospitato qunlchc scritto venga sistematicamente re– spinto, fra l'Indifferenza e la mancanza di solidarietà ge– nerali, o che un noto narratore si ,,coa tclcfonlcam(!nte aggredito dall'll'iterlcn moglie d'un notissimo critico d'nrtc, pcrchè ha comm~so Il deliUo di Invitare a prender parte occasionalmente nd una eonversnztonc rncllofonlc:t. l'a!• llevo d'un critico qunliflcnto rlvnlc, sono episodi che clc– notnoo l'inclvlllà d'un consorzio letterario. E clto dur episodi fra I tanti, I primi che ml ,·cngono alle lnl.lbr,1 Mn pezi.,;nndocl. ne a\'re! da raccontare a centinala. Ora la conclusione di queiòto discorso è scmpllc!s.<;lma. dnto che di quc.,;to malcostume a pagar le conscc:-ucnzt siamo tutti: in blocco. Dnl i:;:encrosl nl mcc:chlnl, dai ma• llgnl nl candidi, dn! disone.~tl al d lsintcrcss:i.tl. E In formn dello scotto è chlarn: l'ind!Hcrcnza del pubblico alle COS(' ed agli uomini della culturn e dclln lcttcrnturn In s1>ecle Né c·1: da stuJ)irsl. Pcrchè è perfet.tamente puerile µ:-e– tendere In solldarietà del cor!)O sociale, clclJ'opinlon• pubblica, quar.do gli e:JcmenU dctcrmlnant,! In pubblici opinione che sono Il l!bro, Il giornale, sono In mano : gente che Invece di urn:11 positivamente li usa In mocl• negath·o. Quando le leve lnfornmtrlcl Invece di glovnn. alla cultura, le nuocciono, siechè ,•cdlamo I glornalls! In guerra, reale :inche se non dichiarata, con gl! scril· tori, I crltlcl ln comunella frn d! Joro nell'Ignorare val<>r autentici. i direttori di riviste Intenti :id allor:tannre dnll.1 collnbor!lzlone le firme che pcssQnO dar ombra, ccrcand di creare loro intorno la zona del silenzio, ccc. In qucst.u Ha Lo di c~c ·s'lntcr:dc, è ovvio che opcr meritevoli e di rilievo Jl!lsslno nddlrlt.t.urn lnosscrva~t mentre nitre lnconslslcntl ot.tengc,no attenzione e vcn gono salutate dai rnvorl del pubblico. De! resto come pre• tendere che l'opinione J>Ubbllca prenda sul scr~o un;. cat.cgorln costituita dn clemcnll I qual! non fanno alt.rr che quotidianamente \•1111,cndcr.~I e reciprocamente ad• dltarsl &l disprezzo dei benpensanti? Con l'unico rlsullat" d'esser dls9rczz:i..tl ns.,;lemc?.. Sembrerà che esageri... M! nffido nlln prnt!cn, hwl, tancio cioè Il lettore n far! un br~vc raffronto frn li peso. l'importanza, chr aveva In voce dell'uomo di cultura ne! secolo scorse Cnnchc In :sede 1>0Htlca.si pensi n Cnrducc:. De Snnctls) prt>SSO In nazione, con le odierne. le attuali. E per l'oggi non ml rcnnerò nel un solo scriLtore, chè forse può esser vera l'nccm!\ che I nostri Sono cli statura In– feriore as.o;a!, mn dcl\'lntera clltcgorfn. Se oggi rispetto ;i Ieri eslsle una crisi eool grande di autorità, per cui lo scrittore è prat.!c:>..mente Jnnscolt.ato, è caduto dal piede• stallo, vuol dire che cl devono essere delle cnuse. dcli" colpe. E non m'Illudo che s'csnurlscnno t0t{llmentc nei limiti da me fls.<;atl, ma In pRrte si. Ma. cosa pretender-! da chi in, quefetl sei anni ha. assist.ilo sbalordita e atto– nita, parlo della gent.e media, al fenomeno d'una cale- C lf-llE COSA JfANNO G JL][ §CRJ!TTOR][ * llTAlLJrANI Unamanciatadi more Poesie d'ottobr * il nuovo romanzo diSilone ,Il l,VIGI lll~lt'l'l l11vado110 le vcsvc le aiuole, voi restano prigionA '""''' I"'""'"'"' e1111e1•ie•1:11. 1u1li1 ie-11, cn111ti• t11,i11ee 11•1co1•11, 1•e•• q11eNto Ner•itt,u .. ,,, ,,..,,,, ,.011te ,li ;,,,,,;, .. ,.:io11e .,it11li1111.1lr1111, 11,ei rosai dell'ottobre, 11ei rossi gera,ii del temr><>. Batte ognuna al ca,wello dal quale e11travJanche tu, attravuso l'aria fresca di fiori, 11ell'estatiche camere ove il rag11-0cam.mi11.asii /ili d'a'roe,ito, da albero ad albero, mamma del fic1t0 d'agosto, 11elcielo delle la1«:estrali contrade, le ravvcre d'azzurro che i1tfuriava,io ai Ldava,izali deserti, i,i alto, ove i muri esitavano ai silenzi degli Laddii, 11aviga1tdonel .cup0 dei cotos,11i, rosi dalle /ebbri lstellari. di ANGELO ~tORIU:TTA-PETHASCINq Jgn:uJo Sllone con la moglie Il glorn'ò dC!ln rçcenl.c par– tenza per Pnrlgl, Jgnrizlo Silo– ne ml aveva detto che unn delle rnglonl ciel viaggio era di 1>arteclparc con ctlnrns. Bre. ton, Bèguln, Sartre a una oonrcrcnza cli scrittori uer 1·1ndh>endcn14 della lettera– tura da ogni ragione cli stato. Sllonc è. come tutti smmo. un lmport.anlc scrittore ita– ilano che J>erò è pii! cono– sch1to cd apprC'I-Znto nll"cste– ro che In Itnlla. Il lungo C.!ol– llo durante Il fascismo ha In• nu!to notevolmente :mchr sulla sua carriera letteraria. Cosi si tep[c,m che IJ nuovo libro uscim QWL<;I contcmpo– rnncnmente oltre che In Itn– lla. In Francia, In Oennnnln~ Jnghtlterra e Stati Uniti. - Ml può dire qualcosa di più dcttaglfato sull'ari;::omcn– to del nuovo romanzo? - Lo sfondo del mio ro– mii.nzo, e J]nn m:mglU'l,n cii m-:>rc •: C prcss·a poco lo ste!;– so del rop1nn:tl .prcccdçnu: un'nr,dn valle dell'Unila mt– rlcllon:\lc. Ma le situazioni rn1mrcscntnte si riferiscono n,. c101>0rasc1smo,al 1945-46. 001 1 un palo di c1>lsodl. In rctl'o•· spctt,;va. del 1942-43. Le parole di Sllonc dànno plasUcih\ nl m,czy,)nt0 a me già noto ln parte dnlla Jet• tur'n delle boz.zc . Com~ ncllr altre ppcre cli Sllonc. la ma~ tcrln è ns.o;alvicina n noi. - L.'l fine della i;::ucrra e l:i caduta clt!I fascismo svci;::Hn– rono dunque nnohc In qucl!n rcmotn valle, strnne illuc;lonl: ma J>Cr finire, dopo qunlcht' ch!Mso, piovve e nevicò c?mr ili nitri anni e I 1>ovcrl r!. ma:sero poveri. L.'l. J>Crsonn più lmpc,rtante del romnn:,.o è forse l'lnp:e,:rncre Rocoo Dr Donnt.Ls. Egli nvcva odcrlto nl comunismo nelln sua ~!ovcn– ti1. era stato In carcere sotto Il fascl~mo e valoroso com:m– cJnntc d'unt\ banda di onrti• ~Inni ch1rame In 'fUcrra. In– differente nlle ,teorie e ai <loi:cml,egli si era al!ontannt.<, dalla rcllllionc e nveva rinun. zlnto a farsi prete pcrchC no1i SOl)l)?rl::ivn In SOCICt;\ clclh· bcchlnc; mnli::rndo Il marxl– sino, egli era entr:i.to nC>: Partito e per unn certa com- ~1~f.111~;Po M~a so1\~r~?.1~~~-oc1i Partito ce~<;() cli essere 1111:, soc:lct:\ di oosplrat-:>ri cle,ln llbt'rlà e dl\'ennc un apnara• to totallt.:irlo. In un vlnggJo a. Mosca c:gll a1>1>re~e. eia una rnga;,2,.'l polacca da lui itin conosciuta, !'esistenza de 1 cnmpl di l:1voro rorwto In Ru~Ja .•Ln e mangiata d1 mo– re•· che dà Il utcno :il ro– mn111p, è quclln che Mnrtino, un muratore gh\ cmi~rato politico In Francia, COj!:llC cl!\ ~ii ~v1i;.:rt~red!!.~:l~:..; l'uomo· che ,•ent.'nnnl m::lma !'avcv:i è'ostre 't.lo n emi!O'Me. Mn c1uanclo'nb1lrenì1P da ftx. co alcuni !fitti accnclut.l nl– l'uomo che ~li sta per uecl– dcrè, rim111z1a nlla. vcndelta. Nel vlllngglo \'lcino era m– tnnto tornato un \'ccchlo oonti.dlno, L:1r.mro, anche lui. a ,iuo tem1>0, bnnclito dal fa. seL~tl e' rlfugint~sr In un ooh– vento di francescani, La su11 coh>n era stat11 <Il suonare ln tromba ~r riunire i wn– lA<llnl q,1ando (llllllcl1c mtc– ressc comune Io richiedeva. 4.ll' ll'"'r.QLo ciel Ja~çsmo. }a O!"RAllll'J'J<zlollC contadlnn ru sciolta, m1t L.-i1,~'\1'0 rifiutò di con!;CJtnArc la trombn ".!he ri– ma~e cosi lrrcpcr!blle L.-i rlappa.-Jzlone della tromba di LA"BANLIEUE,, DIPARIGIGO~IE UNA CORONA DISPINE '* I Santi vanno ali'nferno Cun ,,.,m,tu lllu•u iU Ced,ru11, a,u~h.e Il 1u•ef.e.u11e1•aiu e,at,·,a in lette,·utt11•n di GIOVANt~l VISENTIN I preti opernl Ju..mo dunque Que.~t.l sprn13.I dl lntcn•istn zlonc, scnm sentirci \'Cnlrc le !Atto Il loro Ingresso In lette· C'i hanno ~b\· portati nel ,·Ivo 1t1crime agli occhi 1. rnturn. E con un volume - tielle dll!cm1llonl che· si sono ne• « I santi vanno In Inferno 1 questo « I ~l\nt.l v11m10 In In• ccJ<eat.torno ttl recente nppns• e rc,>0pen del preti operai del· remo I di Gilbcrt. Cesbron - ~ionat,o \'0hllllC cli G!ll>t!Ì-LCc· lii Mis..~loncdi Pnrlgl, (jllCI J)l'e• che In critica h\1 .,m111t.nto · on sbron. li t111nlc •non l'- nlle sue ti C'hc un glorirnllsta, Jc,m– particolnrc fn\'orc e che si rnc- })rime armi, ~d hn Ri:\ \'!Sto 1.oup Onrlcl, pnrairomwn qnnl• com1md11 1>erIn sl!rlc1c-,\ clcll'ln• prc111lt\k1In ima prrcedcntc fil. che tcnll}o fa n ilel parnc11du• rorn1111,io11c e J>er h\ concrelll l!cn - sci romn1w,I. clu~ com- tisi! lnnclnt.i In 111e:,.:,,o nllc SJlllllll.m0III del mcdiç ed lllll\ rnccoltn di 110· mn..-..c;e: le loro IOUC,!e loro tcr• dnlla vita reale. velli - con tre notc,·oli premi rllJ\11~ff•rcnzc. Je :u1go.c;clce e Intervista con- ìctternri. i\-ln q11c.o;t.cromi,1w.o le lnèo 111 pren.o;lonl ncll'« lnfc.r• tore lcttt"rnrio cl! segna una tnpp11 11110,·n1>er Il no 1, la tri:,;t.cmcnte 1101.n « lmn• · lifmo pnrlgtno, g[0\'zrnc :u1torc. francl'Se: chi\ lle11e » p:1rii;:tnn, che rlrcnncln hn IUdicnto forse J>Cr In prinm vo\l11 egli. Jri cnpilnle « come unn corona seguito per In « ~cri\1nin rose». '11 cui tnll'nto di i<plne I e che l'n1)().'ltolalo m11111.o: « O· 1\ o: d'ahord rnlt <le charme», OJ)(Jrl\io hn SC""eltocome suo 1ml sct.timmm~ per c,luc 111111I, hfi nfTronlnto nl.'1 cnm1>0 della cnmpo di prm·a IM'r lnnclnn·I ho pns.o;nt,ounn scrntn cd una nnrrnth•n i:;:rnndl SOJ.:R:Cltle un l.':>JK'rimento apostol11.:o cli notte In compai;:.nln di ·c111c:-tl s;runrll f)Crsonall!1\, ron C\'i<len• çecc:-,lonale nudncla. i,:!0\'11111 preti. Ml s?no lmprc• u1 crimm11i;i!)i e rc111ismo tll Attorno nd 11110 ctl , 1 uestl pre• Rlm~n del loro splr11.Q ... •· llnR11:11zctlo. Ci sono. t· vrro. qurl ti opnni, Plctro. si ni,:lt.n tutln L interrognntc gli hn posto due mlrnbOI preèeclenll tt>nlrn• 111111 ;rn·(·oln m!sernblle folla di 111111 domnndn scot.\J\ntc: «Nel Il « Brbcr ln S1n1ue», In cui operai e di rnga?.:,:i, sofferente. suo \'0lumc sono In contrm,to CRI! tenta di fPO~ll:1re TNe;;.;n i"nrllo sll.'l<.~0 1emi>0 tarorn dnl– cluc lesi: meglio, due metodi cli Ll~leux dell':ilone di lr1,:1,:c11-i'f'g,ll.,1,10. « f:' 1n 11:i.stn11mnna olnto: quello trnclb.lonn- dn che In l'ireondn per sMprir• cli t·nl Pietro clt.\'C e.~<;("rC Il Ile• le del clero delle ~nrrocchlc e ne li :segreto delln snntlti,. e ,·1to 1 ; r.utgl, O1ov11m~l. Mod– ci11cllo di quc~tl « fnmcs- ~i• « Il est. mlnult, doctcur SChwe\• c\nlenn. f,'nrico. Susanna, \ reurs > di Dio che sono oggl \;,,er... >, nmblentnta In Afrkn. hamhlnl l::tlrnne. Dcnlse Mno I J>rt!li opcml •· pne.;;e di mts.c;lone di 1111r:,;to CC· povere crcnt.urc che l'Orrono fil « E' vero - lm ris1>0sto Cc· te dc pi-re de Foucuulcl )I I e .. ,ccrdote 1>èr deporre rii Mml sbron - mc ne « I :font.I rnn- c:ezloimlc apostolo C«une wr• piedi 1111 tri.~te r11rcleHo et! nmn– no In Inferno I hnt)ll0 t.uUI e che, tradot.tn In ilnllnno. at.• rc:-.:,.ce di l'Olpc. Figure st.111>c11 - due rnglonc.-Hn rngionc J'«nb· tcudc 111111 lllodrnntmnticn·chc dr1rnen1e s1>ni1.n1e d1\l ,·ero: Oli· bé Pierre 1, cd hn ragione nn- In porti sulle scene. Mn. nel _ro• hert Ccshron 111,n 1rnrrn: ,·h·e che « le curé dc Sagny 1: c!11•11111111,0, u n soggct.to cosl i;rnn- 111 ~te,... ,a ango..;ch\ cli c1nc.o;te s11c scuno 11 suo modo. Ed Il loro de ed impcftnnlt.\'0 quale rnri;:o- crentnrc, che hnnno tulle un:\ dlnlogo testtmonln dellu rie• mento :iffrontnto <111esta ,·01111,rlgoro:,11 rb1>t►mle111.n nella vita C'hew.u della ·chit"s11•· egll r,on J'n,·e,·n mn trnttnto. rcnlc. i:: le sue pnginc M>no do• Un'ultima ciue.~tlonc: « Ro· Nè 1'1111 rermnto quell'nmhiente cumcnto nutentlcÒ e prezio,<;0 numzo o rcportn~e? >. di rude concretc:,.:,.a, cli sfaccia• cli unn trai;:\cn slt.urw,lonc In cui « L'Htmo.~rcrn è ,eru. Scene lit sinceri!:), di C\"ldcmc prati· ~1 s\·olne. irt,, dt ctllTicolL\. In come 1 11 vlsltn dcll'nbnte·n1r1tr· citi\ cl~ purrchbe cosi profon• opern umile, :-ncrilìcntn. I\IL'll'0- ch'eiìco,·o di P11rl~i sono nntu- dnmcnte lontnno dn c1uclln fl. t1ln dei prcll 01>ernl. Ce~hron ralmcnte hwcntntc. Altri cpi• ncu.n nlnt11, ,<;cmpllcltA e ~cn- non hn 11ccu1tato nC"-..~11110 del sodi Jtwect: ccome quello In cui. tllcz1.n del « romanzieri ro.c;n•· 11101tr1>lld nspet.11 di c1ueMo qunsi per nnr11colo. vien t.ro • Questa sua duttillt:\. c1uestosuo 11110\•ìMhn0npo.-.;tolnh): lneom– \'ato J>Crs1radn 1111 biglietto dn :,plrlto di 11c!ntt11mcnto hanno prcn:-loni « interne ccl c,tcr• mille. e J>Otrebbr quindi cc;,~ereP_rofond:11ncntc colplt..o In cri• nr •· M'.lfferc1w.e, tormrnll. crol– nccusato cl! troppn faclloncrl11) t~cn: JX1te,•11. cs.c;erc 1111tcntn• li: tutto \"I r,pparc ln<'lclo cd è sti·ct.lllmcnte ,,ero ... Si. han- 1u·1> fnlllto: e nuto, Invece, 1111 c,•ldente. In pn,:ine che M>no 110 t.uLt.l rflgione In ci11c~to 11· cnJx)\lll'oro. degne dclln plìi attenta mcdl· IJ1·0: e li prete oJ)l'rnlo . .? li « Non ne clublllomo - hn ta1,lonc. Lnz7.aro fu l'n\'vcnlmcnto 1>lù lmPortnnte l>Cr I contadini d0PO la caduta. del fascismo. Era mm forma cli sol~darlctà semplice, 1>rlmttlva, non bu– rocrntica. Il partilo C').lntml– sta, <101>0 aver tentato Inutil– mente ,di corrompere L:11.zaro e d'acquistare In sun trom1>:i, lo "Perseguitò. li Partito cer– cò :incile di lm1X1rrc n Rocco cli rompere la sua. amicizia con M11rt1no e L..'lU~'\ro:ru In prov::i decisiva. per Rocco che prererl uscire dal Partito. L'amore cli Rocco per una ranc!ulla t>l.lrea di Vlenn:i., l>Ort:i.t:\In 1L1l;a nncorn bam– bina c'lnl genitori e poi rima– si:\ orfana, costltuJsce In· ~i– tunzlont> più clranunnticn del– la narrazione. La. r ~a1.za s: era rirugJatn ln quclln valle 1>er eludere l'cspuJsl-:>nc dnl– J'llalln. VI era oresoluta, nmn. ta, niutnta da tutt.l. Rocco In nvcva convertita al comunl– !;IUO.•Ella. tentò di rlmnncr\' anche do1>0 l'allontnnamento ,di lut: mn la sua clelu.i;!one fu terribile QIL'lnclo il Partito, J>er discreditare li e rlnnee:a– to • Rocco tentò d'nUr!buir-e a Jcl :ma denunzia Infamante conti"? di lui. Ln 1>resem.a della rag:11.za (come prece– dentemente quella di suo pa– dre ebreo ortodoo.wJ In una vallé In cui nessuno aveva mar conosciuto persone non l.lattC:-J>'~'lte, fl\'CVn I Il t n Il t O crc:uo nlcunl seri 1>robleml di cosclen:-~'l a un parroco, gli\ compai;:no di scuoln di Rooco Il 1>:i.rroco :irrivò nno al 11- mlLI dell'eresia: soffri dltllcol– t:\ che rlcordn,•ano quelle cl Rocco col suo Partito: ma ftnl l0I sottomettersi. ~ E' cosi che Rocco De Oo– nnlls guarl da. ogni fanati– smo. TI Partito accusò LnZ• 1.aro di turbare l'ordine oub• bllco con la sua tromba. Ne \'lene decretato l1 sequest.ro Ma ancora una ,•oli~ In trom– ba fu lrrepcrlb.le. Essa h1 co– !ltrclta a tflcere: es.o;encloprrò 1'<>lt:into na.,;costa. un 11:torno o l'altro la si udm di nuovo ... - E' vcrflmcntc un :ir,:o– mento lnterc.~santb.o;lmo e di g-nmdc aau:i.lllà. VI ho rltro– \'Rl0 gli clementi ,e.sscnzlall delle nitre r.uc 01>ere: li 1110- rnllo;mo cristiano, l'amore del poveri, l'umorismo anticon– rormlsta. Quando uscirà li libro? - Per la metà cli ma~glo, penso. Mentre le 1>rimc tra– duzioni, e ocrtamcntc Quella 11mc-rlcana. u~clranno in nu– tunno, forse In settembre. - Ma. a 1>ro1>001to: un suo 11:ludizlo sulle sue c.spcrlcru-A:' di America? - Non sono mal stato In America. cd :mche In Jnghll– terrn. 111,pcnn dieci giorni. nel 1946... SI Inizia a Questo ounto una com·er~a,.lonc slnf{olnre trn mc e Jgn:i.:r.!oSllonc. che 1>0rta.a.I chiarimento di atcu• nt d:i.C!e fatti finora lnmrc. clsl. per mc e molLI critici. della bloi;::-r:i.fin dcli-:>~r!tt.orc: Jt:l:i.cchè Ja rettifica surrloor• cinta :,on è la ~la che si deve fare 1>er quanto rlttu:i.rtla Sl– lone. Sembra Incredibile che 1>rr un giudizio co;att'o sulla sun personalità s!nno nnoora senrsamc;,te noti nlcunl dati es..~enzlall. E' ror~ coh>a sun: e,dl 1>ar\a cllfficllmc-ntc cli se stefSO L'uomo che ho, dnvnntl è 1111 combattente. certo. mn un combnttcnte sul-generis. E ln r.ua vita g:ir:int.1.~e l'aulcnti– eltà sin dell'o1>ern lcttcrnrln rhe clt"lle ,;uc convln1Jonl sol– rltuall. Sllone è- una.. delle oo– che co<:elenze libere e cornct– dMe della no.~tra epoca., che h!\ !-illJ)lll0nffrOnt:'lr(' di octt.-:> tutti I grnvl. terriblll uroblc– ml del noslro tcmr,o. ricavan– done un me.~c;.1ggto. e Un ré– volutlonnalrc facc .au Chrlst. • lo chiama in un art'colo Bo– rie; Lltvh1off, E Jflcques Sorel :iffrrmn In una rlvlllln belc:n: e .. Sllon<' ést. fou. ses hl>ro~ rom:i.ncSQucs le~ plu~ attn– chants sont. rous, toute ~on ocu\'rc cxalLantc et. douiou– rcuse n'est qu'tm nom·el "Elo. l?Ccle In Folle"•. A sua ,·olla. Ooffredo Bellone! o.c;serva: e Solo chi sia st :i.to fuori d lt!ll!a può S:'ll}Cre Quale •! <' quanto \•:i.sta In sua fama. In sua nutontà ... 1. mento delln chiusurP delle frontiere. causa la i;::uerra. Orn. fiU:'llmentc, Jirn:izio SI– Jonc, n clnquunt.'annl pas..,ntl nn una sua cas.'\, un npuartn mento. Sul """'· qundi,I .dlii pittori svln.crl: Max Hunzin– kcr. Walter Re&o;har{lt, Mar– gherita Osswalcl. Sul ta\'Ok> eia lavoro ed in biblioteca.: tutte lè novità edltorlnlt 1 po. litiche e letterarie dei vari Paesi di cultura.. A proposito della s11rrlr<'1 l– ta smenllt.a alla. voce coinunr che, c.oè, Ignnzlo suone ~la \'iSSuto In America. ecco le prcclsa1Joni slgn!Hcatlve tan• to J>Cr lo iccrittore ohe 1>er l'uomo politico, che egli stes• so ::idcluce nel corso della convcrs.'lz!one: - Non f' per caso che non sono stato In America, nè ln Inghilterra durnnte Il con– flitto mondiale. Fin cl!ll 1930 Sllone si .sta– bili (n rs,•122.era e \'I rlmnsc fino alla c:idma del fa.,;clin'IO. Nel 19-10 e511iformulò Il suo pensiero In e dodici tesi~ che per la prima ,·o\ta J>Ortnrono l'lntesta1.Jone e terzo fronte-.. E' un documento In cui ve– nl\'o. ribadita l'o1>JY.>sizlonc al fru.cirn10, ma rcsp!nt:l osrnl ìdentiflcrurJonc con le 1>0ten1.c cosidclchc clcmocrntlche e r!• \'Ct1<IIC.'lta plenn libertà di er1tico e autonomia nel loro conrront.i. E ciò va r!rerllo scn1.n. nlcunn · allus!one alle Polemiche ora In corso s11.!..– l'attcggiamcnto degli cmiK"ra• ti, mn 1>eramore della vcrltà, I giornali hnnno ' J>.'\rlntò nell'ultimo tcmJ)o cli un cer– to cllstflcço del!o ~crlttorc dal. la 1)-.)IIUcu. A\'3',nnlo 11lcun< d0m.'lnde in prol)OSlto. ..L Il mio distacco dnll:i po. litica e Il ritorno al lavoro cl scrittore ha potuto sluoh:.r s-:>;c., q1lcll! che mal ml 00110- scevnno... . Ciò che Sllonc ml dice oom1>leta e s1>lega ciò che lo p;h\ snoevo di lui, cl:i.. altre fonti. 011 altri, I suol nmlcl e I cono.,;cltof-1 del s\10 IX:11· siero, si slup\\'nno anzi che egli perslo;les..~ In tm':i.ttlvlt.'\ che cool J)rofonclamente c-:>n– lr!lst(l.Va ool suo t.empcramcn– to e l suol \'Cri intcres.o;l Slll– rllttall. Ogni tanto (IU!l!chc episodio rl\'r-lnvn Il suo dlsln• tcrt'~se per In cosld{letl(l cnr– rlern, Il suo rlfl.uto. per e,icm– plo, cli nndnre n Pnrlfti come flmb:i.<;:elnt-:>re, nel l!H7, nJ oo– sto di Sa.rauat: Il suo rifiuto, n~l 1948, di fnrsl r!clC11;i;i:erc de1ml :i.to nella clrcoscriz'one clell'Abrn7.7.o, eia lui rn1mre– r<('ntat.s fili/I Costituente. <' clovc la sua r!f"lezlone era rl– tcnutn sicura. Ma iù chi" c:,I t>cnsl!'ro 1>0lltleo che c-:>nte– ncva In !lè unn rlJtorosn crltl– ('_'\ del rnnntt~,no l>Olillco Cosl, subito do1>o ln llbern• ;,\one, nel luglio 1945. In un contradlttorlo che ebbe con Nenni nel ConslRIIO naziona– le del Partito SOC!fll!Stt\,S\'0l– !5CIn crlt.lcn nlù sp\etnta de\. JR formula mauras.c;\nnn eno– lltlo"" tl'"''W"lrrl, <>(l,..,lf'lln rtn ANGF.LO Pt:TRASCJNCU rcOnli11ua -a va,;:-zJ Nuotava il tuo passo nel verde, U tuo cor1>0ra{lgiava lcolL la brina, ma non troverò parole per il bianco lamvo del sorriso I scalfito nel cuore, per coglier 1u:i riflessi solitari dell'acqua llo sca11dire di qu.cll'ore perdute nei /011dali di uhinccio che non l posso risalire, So,i gli stessi grp.di11i che guidava110 al silenzio, le [stesse strade che s'irragglava110 là dove i twf giorni ingombrano Ila sera di (lllCSt'ombre. e si VltOla110d'impassibili ses,,ti dispersi al piede d'1m cuore sco11solato. Se alzi U viso mi penetra 1111a'la11cla dì lllce, forse sci tu, /orse sci tu che attendi che 11ella 11otte tri.ste /h1r,i l'iridi addolcite • verso chi cerca più lontano le orme peris,ltose del tuo I passo. I.ascia che il flato mi si spezzi quando passo di qui, [che perniciose /rane mi travolga110 sulle vie sconnesse d'u,t paese I de.serto. Era di q11.iche salivo alle siepi fiorite del tuo cuore, alle stanze appese ht costante equilibrio su mt mondo tdilatato. Era di qui che c<mtinciatxrno le stazioni Jlldivisc della [calma nelle aiuole, i rosari dei• :i"!Pidi r,i«·nl. Che ooleua l'estate se non c'eri? E che sentivo se iJ fgoccfollo degli anni vmtava alle luct fioche d'un presepe, ai (barlumi d'una casa ch'era mia? Non so... non so ... Né gridi e lné sogni Lo spengersl deglt f11dU.OI avverto nelle larve [dell'autunno, i convogli delle foglie scorrenti nel cielo senza stelle, U vari colori tielle paludi d'aria, le pietre accese di Rio, I • I lfv!df miuchl, le radici superflue, ransic precoci deoll ruccelll. No" torna110 vt1i le parole dell'a11ticl1e ferite. le "l sillabe che esprimo reca110 brucianti dolori, amaro di sangue,. sudore di I morte, ma son come lembi di carne entro Jpccchl ap1xuniatl, lrimorst f11/i11iti, caduti per sempre in 1m mare che scende ldalla 11otte, a Jo,nctltar rancori, a riportar 11el so,mo le torbide • fagonie, i fuochi d'1m perenne a1!ti!11~10 che ml struooe. Evpure il mio cu.ore 110n è q1d. Mansueto lo , te11.to I nella sera– coronata di nuvole chiare, 11elsole /atto inerme Jra- 1 glf ulivi, e ancor presso gli alti civre.ssi, al solitario albore r delle tam.be. Ma tu cri l'ala e/Juia nell'ora del fuoco, l'ala taciturna destinata a sva11ire 11ell'auurro, fra quell!ombre lstorme,iti a c11la1,1,artic11I.E a11cll!io, anch'io so,10 d'un tempo stupito da ml.sterlosi ~ttcclli, d'un ciclo eterno e risalito al di là della morte. E ormai ,,0,1 Ilo più mor.te , chi [voci eterne scorro110 in 111e, e mi spi11go110 a smisurate pene pietrificate 111rocce e tn sabbie, i11 giorni di furore, 11eiquali spiriti piangono, notte e olorno. il lor I torme11to atitfoo. So110lg11oto fra Ignoti tn tm'opaca città aperta al /r'U3cio delle danze macabre dei tristi coccodrlUi. LUIGI BERTI ~IISURA E INCERTEZZE D'UNNARRATORE POLEmSTA * '' I due stendardi" I 11cic•11 ICef,,. f.et è 1u1 :lt11.tl ,, 1111 1u,le111.l11tr,. fl,11c•Ntfl. vnlff1 In è 1111119r11dc, Ne 11le#11,,, mfl nora. 1•er•el,, cara tllflfl1llc,r 1111#111•11 etl equilibrio di GIACOMO ANTONINI CON LUCIBN REBATET non slrs qui ont accwnulé ces énor• slamo mal nnclntl d' :i.ccorclo. mrs tas dc décombres •· Co5l Salvo quando con molto ncu- lnlzla\'n Il libro. terminando la mc ed un g1Lo;to sicuro scrive- violenta diatriba coll'au.spioal'C va di musica e di clncmnto- l'nv\'Cnto di un nazlone.Lsocfall– grnfo, non ci è mal stnto po.o;-smo rranccsc: e J'asplrc à !!tre slblle dare la nostrn nclcslone un clc ccs hommcs. Seul, que al suol scrlt.t.i mn~rodo Inne- puL<;•Jc?Jc no fnls figure que gnblll qualll~ cli stile e di d'éncrgmnènc •· Solo o qua.si è scrlttur!l. • Lcs Dl-combres • rlmn.<;to e come prcvt!'Je,•a ha ern rimar.lo finora l'unico suo ratto veramente figura d'ener- 1\bro. Un gr00.<;0tomo cli sci- gumeno, Alla fine della guer– centoocs..o;antn pagine compatte r:i e Lcs Déeombrcs > è stato In mtl nel 1942 egll suonavn cont.ro cli lui U 'maggior capo ll lugubri rintocchi In decadcn• d'accusa, snmJonnto dalla pe– w e In fine della Frtlncln. Tn na di morte comnmlnla poi In cui, peggio nncora per Il J>C• una condannn nll'e!'Rnstolo. La rloclo e la sltunzlone, preeonlz- sta scontfindo orn nel sinistro z1wn l'a\'\'ento ciel nazismo an- penitenziario di Clalrvnux. che In Francia, e se:1igllandosl Un enorme e pamphlet.-. Po· con estrema ,•lolcn7A'\ oontro litico e Lcs D&:ombr<'S... Cer– Charles Maurra,. suo vecchio 10. Mn nnchc, anzi sopratutto, maestro, racconta\'a in unn l'opera cli un lctt.crato. Se og– pro~n incandescente d'Ira, tre- gl Slil ne parln nncorn è solo mrnte dl sdegno, nrcleutc di per questo. Per qunnto sgra– una nuovn J>.'l~lone In co1wcr• devole, Iniquo nel i::-ludlzi. as– slone dnl nnz1011allsmo Integra- ,;urclo nelle conclusioni. tipico 11'del capo dell'c Act!on Fmn- proclolto di 1111 \ntellct.tuale talse> al credo di 1-lltlcr. {'c;a<;J>erato, e I.es D&:ombres > purroco preoccupato che non scritto RobcrL Knnters « I C'i\ ,·ernmentc ctn soffrire e ne sc~pltl In s1·n prirrocchlfl snnto vnnnl In Inferno• è un dn fremere, lcgitcndo <1ucstc 1>er un « npostolnto dall'e.~ito libro che fa del bene e che fil- pn,::luc In cui si dilmuc. in rnse Incerto• - Non credo . dici.' r1\ ciel l>cnc: nè solo In modo di nngo.<;clo.~n delìnldonc, il clc• riuesl'ult.lmo -· che cl si rnrcln lmnole. altlrnndo clol' la no- :.lino di umi 1>nrte \'itnlc del• ;,rete 1>er t\\'\"ltarc tutto il gior- ~lr11 attrnzlonc su una inlìnil,;\ 1'11nuui\l1), f,; Gllhert Cci<hron no dt-1 bu\lonl ....,.... t:cl lo non di m!;;crie nmlcl'tnll e splriLu111!documcnt11. lolla e M)ffrc coi J>el\M> affatto -. replica l'Altro e su un eroico tcntnti\·o di e• suoi protAJ.:onfa,tl. nllA rlcercn - che Jo sJ faccia.per giocnre \'nngel!z11ui:1one, mn proprio di· di una ,·!a. La \!a per Il ri– al foot·bRII con del rRllA7.ZIo rettamente. pcrche e ben dii· torno di Cristo tra gli operai. /Continua a µag. 2J G. A. Cl BOTTO per prclettare « FAhlola » nel tielle lcgizerlo 6Cnza ~entircl ,__________________ ,.:,<'incma pariocchlàle 11, pre~I da una profonde. emo• GIOVANNI nSt::NTI;\' Pure, In vlUl Interiore cli quest'uomo - secondo quan– to 0211 stcs.c;o ml coure!'!.SÒ- è stnta In aperta comraddl– zlone con In n:i.turn ciel suo carnttNc. l'llrono gli a\'\'('n\. menti ad lni1>0rgl1un rc11:lme dl \'ltf\ li piil 0J>J)O.<;t() UMSl– bilc alle sue \'ere prcclllt"Z10- nl. A 15 anni, Il lerrcmoto della Mnr~ica non solo dl– strm-se L'\ sua cas:i, ma. lo ln...~lò anche orf:i.no di geni– tori. Più L'trd!, ail'av,'<'nto ciel rasc!E;mo. \'C11tlducnnc a11PP· na, S!lone ru costretto :ili'e~i– J!o e su~e-'-o;il•nmentc lo si esoni.se dn tulll I Pac..,I O\'(' volle tls~nrc la s11a resldrnw Amante dt'lla vila lr:111q11illa clomestlca, eia ptccol:i cltt:\ cll campnznn, \101110 sedt"n– tar!o, e:i:11fu coslrctto a me– nare una ranclac:la \•Ila di zingaro, cambiando eonllnua• mente paeee .. città, fino a -,uandn ncn ,,,.nne l'l:itcrna– n11•nto 1-1 F •~..- ;'Il r<l" e La Frnncc CRt couvèrle dc rlmnrrl\ come • un clocumento ruinM, rulnc,; clcs choscs. rui- rapprcscntatl\•o cli quegli an• ncs dcs clogmcs, r11l11cs dcs nl. Luclcn Rcbntet. vi si r1· lnstitutlons. Ellcs ne sont. vela un fanatico pronto a sa– polnt. l'ocuvre d'un cataclysme crlficare tutto e tutti flll'ldea, lmlque et. rort.uJt. Ce llne est. GIACOi\10 ANT01''1Ml la chronJque du long glisse• mrnt., dcs écroulement6 sUCCe6• (Continua a pag. 2) Biblioteca Gino Bianco

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