Fiera Letteraria - Anno VII - n. 13 - 30 marzo 1952

Domenica 30 marzo 1952 LA FIERA LETTERARIA ~ UANDO morl zia Zeno-, \\:!I bia, molti e molti anni ra, era ti mese di ml.rzo, non lo posso dimenticare. Ero giovane allora, forse anche bello. ed ave\·o ln te– sta cosi piena di r1mtasle. d1 sogni. dl mondi erC1lcle lon– tani! lnsonunn, ero un poe– ta, un,.Poeta, bene Inteso, CO· me 1/usa,·a n quel tempi. A· mavo solo l libri, ocrtt libri, e li sole: dlspre1..2.n,·o 11 ln\'oro, che rende schiavo l'uomo. tn– ,1dlavo gli uccelli che poteva– no ,,oJare. che cimuwano e ,th·e,•ano di poco. · UNCOLPO DI VENTO Ma. santo Idd!o, noi uoml• ni. chi più chi-meno, siamo fatti anche di cretn: in me. in qualche nnp:olo morto del mio cuore e delln mia mente, covava resscre prnllco, quello ~ t'!'Ji !fJ~~.à 1·~0':,~dc:e jg; questo. qunntunque con mm certa rlluttnnzn, nndn,·o fl tro,·are ogni setllmnnA zln Zenobia. In quale crn rlccn, sola e ormnl vcechh1. •.oua,•o con me 1>lcsso.t,ul• 1e le ,-olle. Vado e non ,·ndo. non sapevo d(!Cldcrml. Mi fai schUo. ml dicevo. Nu, non de• t'I credere. lo !liccio solo per spirito umanitario. Non rac– contare storie, come se nou ~ 1 e;l~~~e~!i1/'~!n: 1~ 11 :tJ~ mio sangue. JpocrH::~. LI spu– terei In faccia! Irìfine tro,,avo un compro– messo con me stesso: mio pa– dre. pr:lma di morire. ml a– ,·eva tanto raccomandato di aver cura di lei. di trattarla come una seeonda madre: ed lo ml ero Impegnato. Bene. POESIE di Orazio Naooli Saline Sono un uomo di m.art, ho il passo che rolla. Il frfggere ctella marea sulla landa d.'argtUa stipata. d.l saltne mi fa l'ape negli orecchi. Dlce: non sei fat'to per i monti; devi u.sctre dai boschi. Ritorna o.Ua.barca. che onuggt:; al soffio d.i levan.tt. Le ragazze del posto hanno le ascelle odorose di mollu.schl. Il gusto dell'amore resta in bocca ~almastro e inebriante. Marzo Sono solo e sono contento: una vita /orte ml manca. Ora la. morte· che pa.1sa ha una /acile preda bianca. I molti amici cadu.ti so che ,nl aspettano fn. marzo. Zodiaco E' un piacere pungente il vizio delle notti. L'insonne è un tdllllaco. Io vedo ln cielo- capovoltt i segni lfberf dello zodiaco. Barchetto Sul /ilo cheto del /lume Arena., galleggia pi.gra. la rana. che ha la.1ctato la. tana e il canneto. Il vento è calmo. lo nudo bocconi sul barchetto, taglio e batto la. schiuma con U palmo. Gallo Men.tre l pruni neri aveva.no le foglft nuove sullt punte del. rami, tra lt figlie del contadino la m.tnore - di clglta zafferano - getta.va . grano ai polli. Poi alza.va . le trecce dal collo: era. U seg1tale per me - allora - giovane gallo. ORAZIO SAPOLI Racconto Biblioteca J Bianco di PIETRO SISSA Pag. 3 Tre poesie per le radure di Soligo * di. Andrea Zon:otto Qualt lento ,-i/lesso, q11alevitrea men10Yia di sé ai p,-ati aff,,antt va ll!nta,cdo questo sco,-cio d1 maggio tH calattte! E a me 11, sempre ntll'a'1golo osc1tro della ,11iosorte distr11ggi q11et lumt 1 ace il fianco beato di'/ colle, g11ardo i11certo il f'opavtro le dis.rolle foY.:t delle erb, . Proti llffra111i, af!Yonti di tante acq11e, grill, rc.rid11i dello .rpa.:io vi,1to, e 11011 1'.aggim1guo11110il c,-11doa:.:urYo n( il fclia 1:iro dei mo11ti T11, mia morie, fredda riporli e cara quc.rt' omfJYo di moggio cd uno sera dive11uta u11 Yaggio cl1t 1,-iste .ri sfib,-o a illimpidirsi. Il Polese se,,a, è taYdi pc,- accoglierti. Il d(lla giorno cl1e all'omort c'i11cli"ova con le li11u più facili, col barl,mtt dei mo"ti a te confido lt acque s1u geme /li.ti 1 il verde amare~ialo dalle ttubi E l11vivo del lru,- sg1wrdo, t11ancella convi,ito dello ,re,-u, i,1 qrwle asilo ora piegl,i te sfuso alla fuga delle ore, i11 q1cale ombYa tu posi! Ed o tt: porla il ve11to il Ytmoto suo soccorso e 11cllt1pìa.r::a 1111da di buftre a ior cii te pro111cs.r" 11,rbala 11scllo lima cl1e tu 11011 co110.ruvi Ti fa ciceo di me, di te stessa questo lww, q1usto urti cJ1e ti 1mu1ca, ti. toglie i fiori e l'ittfinita pio:za ti toglie il e11ore per lasciar-ti a qucsro,-a, sola co11 to11ta um cr11da Palese sera, t'inclina oll'amoYc la /ria fio111ma d"albcYi e di ve"lo, procede il fi1rn1e per sassi per acque per luNe "on è taYdi ma dopo la vita. Jll, St: ormai 111'appo,-..,e il se11so dell'estate sai·ua è forse l'o"1bra · 11u1 tra q11elle drl paese dei ciliegi piovosi, alla .rorge111es'accordano i boschi, foglio co11/01:lia ombra con 0111bYo lo mùi .fl(/,:iu11c è l11Ua qui E /11tlu il IIMl/ffo è l'orto "'io d~vt: r11t·tofgo II srr(l tante b(1reh,· " tante cmlle acq11e, dal frcfrf,• a.:s111·rodel 110Yd un soifin iuc·ri11t1 rrslale leggeYo e lt: imm";:i11i Pi1:re dt>i 111011ti, la ,wl,c è l01110 piri dd s110 pro/10110 Tardivo Clrnta l'11ccello ai cifitgi. domtstico mi segue l'ortica. (1950) ANDREA ZASZOTTO

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