Fiera Letteraria - Anno VII - n. 1 - 6 gennaio 1952

t Pag. I LA F°IERA LETTERARIA LE'Jl".ll'ERA DA1L1LA GERA.~ANJfA GUARDINI E ZUCKM~Y~R. INLIB ERIA Domenica 6 gernaio ·195! "I criticivogliono la mia fine ? " (Contlriuaz. dalla J)0.9- 1) ratteriitlco che tradtva subito la sua razza, con movimenti molli e con voce mite, che mt tendeva la mano da am!co, su.Ila sool1a del corridoio, con una .semp!fcftci che non liuclat11'- sospettare, per c11, non lo &apeue, la celebrltd di cui gO<Uva? Se11.Z4 accor· germi mi .sono trovato dt colpo in mez.zo alla Jamtglla Huxle11: un salottino con mo– b llo mode.sto. Intorno ad una. tavola sede· vano, :su sed.le bdue, la signora Hiulev e due amiche. Parlavano in Italiano o Jran· cese; la .tlor.ora Huxle11 si uprimeva In un itallano per/etto, con un leggero accento settenrrionale. La verità, secondo Huxley, supera il fatto storico Questo lavoro rla.uumerà e d,ef(n.iro. la· poafilon.e d.i. Huxley; ,arà. Il ,uo mu&agoio . clot dell'uomo che ho abbandonato Il vfag~ gio intornc al mondo cd è penetrato nel mondo col pieno poue.uo della tua intdt,.• gema e n.on con la IUcidltà razfoctna.nte. _ Favorisce un dolce? - ml eh.te.se la s'onora Huxlev, con quella voce armo7uruo., che gfd al telefono mi era ,embrata un. accordo musicale. Dopo aver accolto l'invito, mi trovai piut– tosto lmpacc!ato. Lo ,crittore capi il mio dCJlderto di sta.re soltanto con luf e m, invitò in un altro ambfente. Percorremmo il corridoio ed. entrammo in una &ta.nza ampia, ammobiliato ,oltanto con. u.na ,cri• vania e con. un divano Jcxkrato cfJ cuoio. Ci s~demmo subito: io, In. marofne al dt· vano. attento e an.sl0$0, lo tcrlttore corno· damente, con le oambe a cavalcioni e con fl oomlto appoggiato 1ull'orlo del divano Nella stanza regnava. il disordine d1 uno studio: carte per terra ed un. Joglfo bianco, appena cominciato, nell4 macchina da acri· vere, provava che lo ,crlttore a~va 1nter• rotto in. quel momento Il tuo lavoro. La cotiveraaztone che segui, durata pfù di un·ora, t arato colmo e animato nello ste,so tempo: calma, perchè l'uomo davanti o. me i,piravo ed tmponevo con. tutto Il .o;uo etsere una perfetto calma,· animata in quanto ero tormentato da uno ,toto febbrile per la mia curio.tità: di ,apere quan.· to plti foue ~fbile dell4 vita del cele· bre protaoont&ta delle opere proprie e del mondo del ,uo pen&fero. Sull'lmma.gtne di un. Huxley giovane e ,nello, che conottevo dai giornali - a.,sa1 ,tmtrc a quella dell'attuale mlnl&tro deglr A!Jarf Esteri tngle.te Eden - ti sovrappo• , neva ora quella tt'un. Huxley maturo. L'ele• ganza ert1 diventata $CmpUcità e l'a..spetto giovanile persfsteva ed era d.l quella 1110· vlneua che Mn tra.monta, con.tlstente In un equilibrio cd in una. frescheua al di Id della materia, - erci lo gfovfneua. dello .SJ)i• rito. Certamente, tt,into dalle pro:,~le in• certezze ho d.et.derato conoscere, prima d1 tutto. 1i parere <Ullo scrittore .o;ul mondo tn cui cl dibattiamo oggi - dove ,1 va? come ,1 ondrti a f(nlre? Che cosa pen.tavo della guerra della pace, del comunttmo, del· J 'occfden.te ; 'che cosa accadrà dell'arte, della cultura; eh.e cosa faranno oli artl,tl. gli Intellettuali· che co,a lrtJomma accadrà. <11 not tutti? E tra l'u.n.o: e l'altra domanda. gli raccor.taoo I mfef smarrimenti in. un mondo caotico, fn cui invano avevo cercato un. J)O'di luce (non .sapendo alloro - oppu.· re sapendo ma non oveiido la /orza d, agi· re - che tutto que,to dipendeva. mal mio equlllbrio, dalla chtarl/ioa.zfo,ie col mondo e con me ,te.s.so ). - Il mondo. oggi, t pieno d'f giovani come lei, eh.e tono :,artlti da un pae.se 11 • de.side-rano andare altrove, che cercano 11 ti cercano ... t un sintomo, dJt.se Huxlev con un .sorriso mite e malfncontco che tra.diva ttttto un. peR$iero. - Dove vado, a Parigi, a Berlino a Londra, vengono a trovarmi giovani come lei, che mi fanno le tte.sse domande ... Sulle sorti del mondo Huxlev era - com, tf puo capire da tutto quello che ha scritto nell'ultimo tempo - ai.sai pe.,slmLsta. Il comunismo ha alla bo.se una realtti, però nella. formR nella quale I rutsi vogUono lm· porlo al mondo. non $0rà. a&.solutamente accettato dall'umanitd. Il con/lltto tra I due mondi t lntivltabile. La verltd. i però che tutto questo ha un altro 11gn1f(cato, che supera Il fatto storico ... Sapevo che In California ,t era ritirato negli ultimi anni anche Krl,namurthi, 11 e mago» che dal 1930 al 1938 aveva tur· bato molte co&cfenu europee, proponendo al mor.do rimedi tpeuo interpretati, da signore ,tfaccendate, alla le,:,gera ed. in ma· J ~ lioteca C .. o Bianc_ nfera ten.!atfon.ale. Ero on.sfo.so di sapere ,e l'autore di e Fl,ie e mezzi> conosceva ptrsonalmente Kn,na.murthi, dato che ml ,embrava di aver ,corto nel ,uo pen&fero alcunJ rf/leuf delle concezioni dell'u calun– no » cfJ Annfe Besant. Df/ottl non. .rl tratta di una ra.uomlgUan.za, ben.ti di un.a con• verge,ua dl etperfenze Identiche ver,o la ,te.sta tinte,!, e ciò accade, da un po' di tempo, alle più note per&onalltti della nostra epoca: dagli attronomi come Jean.t oppure Et14/.114to,,a Bertrand Ruuel, da Loult de Broglle allo tclenztato che più recentemente ha ,crltto qualche co,a di nuovo tul campo della ccmpo1f.tfone dell'Unfver,o, A., March (ne: ,uo lavoro tradotto da poco in. ,tallano, e Il cammino dell'Un .tver.so •• egli, con. una ajfotclnante prospettiva co.,mologlco•meta· jttfoa, arriva alle ,tuse con.clu,lonl dt tutti oli altri scienziati di oggi, eh.e coi I feno– meni della naturci e della nu2.terla forme· rebbero soltanto un.a parte <Ullo scibile, al di 14 lff cui .soltanto la fede può dare qual· che rl&posta). - E' un uomo ,traord.l.narfof - e.sciama Hu.:elev quando oli chiesi di Krl,namurthf; e poi a9gl11n,e che gli è stato vicino negh ultimi anni In. Californio e che in. quella parte dell'America e,si&te una forte cor· rente favorevole alle conclusioni formulate anche nei tuo lavoro, la • The Perennlal Phllo,ophV • - La CaUfornfa i diventata una tpecfe cfJ ritiro di tuttf coloro che oo· olono meditare più attentamente ,ul Jeno· meni <Ul no.stro tempo . - Andiamo verso l'abluo ... - continua Hux/ey. Ed lo ricordo. a propculto. la evo– r~lne della profondità.• di cui Ed4ar Poe tra.t.ta in una novella. Huxlev mi da ragione. e,•jte un.a. ,pecfe di voh,Uà: delrautot!i,tru– zlone, dtll'lndivlduo e dell'umanlt.i Intera. E· li pervertimento !tudlato magistralmen– te anche da. Do&tojtvsklj nelle sue opere. E' Il Jenom.e,1.0 df fine epoca. Gli avveni· menti precipitano, i proce.uf della • voragi– ne> si .su,seguono e si Incatenano senza tregua. Come la ,ctenza. ha progredito negll ulttml trenta anni - con .o;altL e non per evoluzione - più. che neolf ultimi trecento ani, altrettanto avanza Il progretso del· l'autodl&truzlone, prima al quadrato poi ol cubo. Cambiando dUCOrso, gli chiedo un. parere su Lawrence; ,u quella che è una delle ult/• me figure e otta&cfnantl > del no.ttro tempo, .scrittore a,gltato e originale. del carattere di una meteora. L'amicizia tra Lo.wrence e Huxlev rimane un mi,tero, perchè è ami– ci.zia tra due nature auoluta.mente diver• se: Lawrence vulcanico, poeta e ,en.tuale Jlno all 'eccu.so , Huxlev calmo e ironico, che maneggio lo ,calpello dello lucldUd. ftno allo scetticf.tmo (te non erro, quello ,cetti• cl.smo coincide con. la durata cteu·amicfzta per Lawrence, cioi f(no al e Viaggio di uno &cettlco Intorno al mondo»). - Lo.wrcnce è ,toto cfò che cU solito .ti chiamo e un genio>, - dice Huxley, e nel .suo sguardo e nella ,ua voce d J)OtsOn.o ,coprire molti ,egnl Interrogativi ed una valutazione incerta del panato. Ho dutato certamente in hd rfcordl d'un periodo di/· Jtclle della tua giovinezza. Le poche parolt dette per <UJtnire Lawrence tono una prt.,-a di poiilfonc per,onale. Huxlev ha detto e ciò che df .solito ti chiama un. genio• e ha perfettamente ragione, lo Huxlcv d1 oggi, nel confronti del e vulcanico» Lawren• ce. Ch.e co,•t l'c Apocalfue > df que.tfult1mo se non la mani/c&tatione ,traordinaria ma caotfclJ di una grande fntufz(on.e ntl mondo del ,tmboli 1c11uall e poetfcl, che Lawrenct a,mava troppo, e di cui t &tato Jtno alJ'ul.· timo vittima? L'esperienza che ha avuto Huxle/1 negli ultimi quindici anni, ciot nc. gli anni dopo la morte di La1orcnce, e la convergenza dl essa esperienza vcr11O tutti I problemi del nottro tempo, provano che Lawrencc non ho avuto ragione; e pili an· coro: provano che eDli non poteva ave, ragione, dal momento che non ero r1u• ,cito a conoscere l'euenza delle co.se, in• .. quanto era un Jan.ta&tlco, un ro~ntlco delle intul,itoni del subco.tcfen.te e del te.sto - ciò nulla toolie d'altra parte al ,uo ta· lento J)Oet!co eccezionale - di una /OTl!tJ dl creazione ,uperlore a quella dl Hw:lev. & quando que,tt de/lnftce Lawren.ca e un. ge• nio », lo ualuta e lo ,valuta nello ,teuo tempo, e precl&amente dal punto di vista dt quelle conclution.t alle qU4ll t arrivato ora ,cnvendo la e The Ptrennlal Phllo,o– phy >. In/atti per Huxlev, oggi, ettere un e genio> non &igniJtca niente oppure ai• ~:::OC:,a~f,ff"d~i~•m:' d'{~~;~~ a: e:::i la realtd. del momento a.ttuale; fnoltre per Huxlev l'fntuiztone e Ja Jllosofta non. ,ono plti, d4 un peuo, oggetto di ortof,wlitd. e di prutfglo, ben.Ji ne sono il r,rofon4o e grave travaglio della no.!tra realtà umana, ddla no.stra realtd: &tortoa. della no.ttTa real• tè 1pfrituole. Ma Lawrence non ne J)Oteva. aver coocienza, te non pU tangente; tuttavia tgll - per l'eccezionale talento poetico e per la ,u.a grande forza di creazione - resta un.o del creatori della letteratura contmn.pora• nea univer&ate. Ciò ohe Lcwrence voleva raqotungere con tn.tuf.tto~ ~ttca e ccotlca e con la mi.ttica del tetto, ho ra.ggtunto Hta– le;; per meuo di un lavono In.tenia e ter,re– to, senza &calJ)Orl e ,e,uc e genio», di una tincenta. umana a.,ual phi aderente olla real• tà, che comunque esclude ,candali che p01- .1ono rl /erlr.sl all'uomo e allo tcrfttore. Da "L'Arte di vedere,, a "IS.(;aterina da Siena,, Per ultimo gli chiedo notizia circa. a ,uo .lavoro, di quanto .tta preparando. Gld: da tempo Infatti, HUJ:lev lavora aU'opera cSan,, ta Caterina. da Siena». - E' una delle pfù grandi floure del era· ttianesimo - ml dice Hu.zlev - a ,pero di riassumere in. quetto lavoro tutto U miO pen.tfero. Hrule11 mi racconta pof come ha potuto sventare la. minaccio di cecltd:, con. un mez– zo che potrebbe chl.omar,t e mittfco > e che t .strettamente sctentlf(co - mezzo rivolu· tlonorlo del de/unto medico W. H. Bote, - e di cu.t lo acrtttore cl fornf&ce ogni particolare nell'opera pubblicata ultima.– mente, e L'Arte di vedere>. Allora e9ll ml upo,e lo aua teoria che pol Ju l'or,g~tto di que.st' opera, - opero che a molt! pul> ,embrcire &trana, &oprattutto coloro che .sono rima,u ancora od un Huzlev ,cettico, - Le Immagini devono arrivare tu.Ila re– tina in modo naturale, In &egulto ad una determinata cti.tclplfna... Il no,tro occhio ,perpera l'energia, cercando lmmagfnl... di– fetto, que&to, degli occtdentoll che ,ono oggi ol punto di perdere molte altre ducipline, :~f:t~:{ml~el mond.o orientale da tempi Tra.,corremmo t,IU di un'ora dl.scorrentt:o. E &ebbene ti porlaau d.l co,e tragiche, ti V(.lfette Intorno a noi di.ta.ttrl e vie eh/Il.te l'atmosfera che c:i circondava era calm~ e ml dava uno certa 1/cureua:, un ptacere soave, come te mi trouaut In un'oa11. Que· sto i il ,egreto dell4 per.ronalltd. di Huxley, una per.ronalltà al!atto :,repotente. nè vul• canfca, nt ... originale; una personalità e ela– borata>, con pro/onditd: interiori e manl/c– &tazfonl ra/ftnate e&terfori, acqul&tate dopo dure lotte con te ,tuso, una per,onartt4 imponente come un flume, che ,corre tran– quillo in meuo alla pfanura, con meandri lenti, rl.tpecchiando un cielo &ereno, ,enza onde e senza vortici, ma non meno pro· fondo. QuandG ,tavo per prendere comfato, rau• tore della e The Perennlal Phflosophv • mi tese lo mono. ,ulla ,oglla della aua ,tan.:a di lavoro. una mano lieve e tteptda, ed In. quella &tretta di mano ho ,entito la /orzo. ,egreta deoU uomini che co.pfscono Il mon– do e che non lo violano c<>n azfont do er,trato. ANG!LO MOIUtt.TTA • PETRASClNCU .: . i .. f

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