Fiera Letteraria - Anno VI - n. 44 - 18 novembre 1951

OHAH1O UEU.A Hl::l>AZIONE l{O,,IA~A 11-13 IK-:!U Redai.Ione mllanue: Via della Sl)IC• 9 - :'IIILA.~0 ~fln~rlttl, foto e dl1-r;:nl non pubblicati non si rutltu.bcono '1A FIEHJ\ tETTEll1\lllA 1 rnanoscntt1, anche se non pubblicati, non .si restituiscono Data la sovrabbondanza di seri tu che cl prevengono con l'espllclta richiesta d1 g1udlz1 parttcolarl, comunichiamo agli Interessati che dlreuore e redazione della Fiera sono assolutameme lmposslbilltntl a dar riscontro a queste TEATHO A 1\'llLANO O di uno o di ness11no Nou si tratta neppure di un Pirandello minore, ma quasi di un'opera di esem– plificazioue, nel tentativo di portare i moti dell'animo sul piuuo di una con- suetudine umana e logica L A ripresa di e O di uno o di nu!uno •• avvenu– ta ad opera della Com– pagnia Solari, PortUI, Garra. ni. Ttdt.schl, Riva, In occa- aionc dd quattordicuimo cin– niver.sorlo ti.ella morte di Lui– gi Pirandello, non 114 certa- :~;~J;:ir~!~'fto0~:!:a~uf1egr:~~ de & ucceuo con1 eguito po– trebbe dfmottra.rc il contra– rio, ma io pe n!o che 1ia cfe– riuato da un 1uo potere Ja– cflmentc emotivo e daUa buo– M recita:iont ttt:gli o.ttori agli ordlnf dJ Alusandro Brf310ni. Non 11 tratta nepPurc di un PirandtUo minore, a mio parere, ma quad di un'c3em– pli/fcazio11c di quegli ,utta– mcntl Juori dalla probabilità pricologica che lo scrittore ri– cillano ,ubfua qualche oolta o.d opera della 1ua preoccu– J)Orlonc df voler portare f mo– ti dell'animo !Ul plano df una con.tucludfne umana e logica. Alcune cadute di Pirandel– lo a~noono proprio !Ul pla– no logico, quando l' lnvcn.:io– ne oli d tramuta. 1/ acendo.tl, nei termini di una problema. tica comune. Lo. vita del .tuoi pcrtono.ogi maggiori è 1Jto.ta ~ft":~r;::;:,Yoe:.f '!f:!°or~~: naric qhutfjfeatt dalla loro /orma. mal do. una riduzione all'umano attravtrso un'illu– afo,1c logica, mal da uno !ca– dimento reall1tlco da uno .tta. to di eccctlone nella rca/ta. l protagonl.tti df e O dJ uno o di nenuno • 1ublscono dal– l'autore una. violenza. che, dal bel primo atto tutto artl– colo.to 1u rapporti non com– menta li, non voluti pensare In rea.tioni uaoamcnte t?'ICO– logichc, e invece espru11 dal– la pre1cnza 1te1!p. di un mo. tivo drammatico propcnto 11ei termini df un linguaggio r1. 1olto, 1ono condotti ntl 1econ– do e terzo atto a mani/e,tar1l con un altro linguaggio che vole11do trasportare t contrn– !tl da. un piano cvidc11te di dc/omuuionc nell'umano a u11 plano di logicità emotiva. /I dlmlnul!ct, li banallua. ren– de gratuito ogni loro atto e ogni loro dolore, toglie ogni autonoma pos.ribllltà di CJf– •tcrc di /rontc alla volontd: dell'autore di rentkrll vtrl. Pen!lamo invece alla verito del Berretto a sonagli, dove Pirandello non tenta maJ di ~~: 11 1'ncz:~:,:n:u~ar;~:n~~ tute commento; e quale ri!ul– tato cvfdcntt:, non toccato dal– lo preoccupo:Jont di ogglun. ocre, o di tro,t/erlrc il moU– uo dcf due atti in una zona di 1ogicit4 contcnuU.ttlcc do– ve tutto 11 puntella n.ell'Ulu– lionc di .tuggcrfrc I termini dl una probtc,natfCl!l e, peg. glo, I modi di una peraua– !lonc. e O di uno o di ncuuno ~ si salua, per la verità. anche 41 9 n:i 1 ~t11!~. fu":'a;~'!za ~ti~~ , du.e giovanotti .ti tengono in comune. appare con il pacco dello tela per Il corredino dd bambino che dovra naactrt. Figlio di chi? In un certo !C11. ,o que!to bltt:rrogatlvo non la !~1iltf ifli!;~:;:al! ~~,?t~f ml1uratinlmi, per nulla ,ot– tollncaU. Poi la uiccndo pre– cipita u.sando dt:mtnti di commozione spicciola, e non Pirandello all'epoca del e Fu i"tlatUa ra.acal • si preoccupa d i u,ia .tua uni– ta. di una ,ua coere11.ta. J due pouibill padri .rl compo rtano auurdamcntc: e tale loro po. !lzionc non appare per nulla giu1tif.cata da cld che at>Uit– nt nqpurc ntl !MO ,toto d'IIJ'• !Urdità. L'odio che nllJ'ct fra loro è un ti/etto teatrale nt:l $tnso minore della parola; $Oltonto un ti/etto che, CO!l com'è c,preuo, non derlua da nt.s!una probabllftà. pdcolool– oa. Lo. p!lcologia che qualche volta Plran.d.tllo non uuOlt con,lduart: fn termini p.sico– loqici. Non un gran Pirandello dunque. e probabilmente la 1cclla del tre atti è derivata t1~1c:J~~~-itd.D::1aun:u!fe 0 niz reoi1ta Alcuondro Brla!onl al è valso con molta opportuni. tè ordinando e regolando la rtcit.a.tion,e !UgU et/etti Più pieni d.t:ll'invcmlonc pirandd– llana, L'unico appunto che gli $l potrebbe /art è quello di avere wttolfncato il tono da diatriba che il contraato fra I due presunti padri a un cer– to punto a.t1ume. Che è del ruto lo atuso cqulooco che guido Il te.rto. Bi.t0ono riltuare la bella prova di Laura Solari che, con una reclta:lont: monocorde ma animata dall'Interno do una grande Jor.ta umana, ha di– !tgnato u,, pcr!onaggio c!ot– to rendendolo accettabile an– che nel troppo /acflmcnte emotivo tvzo atto. Ivo Garro– nl e Gianrico Tt:de.tchl, aue pre1e con due parti che dopo U prlrru, atto diventano Jal1t, hanno u,ato con bravura del– le ri,or,c che dette porti /or. nlscono. Giu.sqpc Porem è anche qui l'o ttimo attore che co110.1cia.mo. l.sabclla Riva è !lata una div ertente padrona d~la pe11tlone. Prima della roppre!tntaztonc Orlo Vtrga. nl ha commemorato Luigi Pl– ranlkllo. ROBERTO REBOKA ·un Macbeth per l'attore ICEVAMO degl1 E!babet.- Jl d•U: '[ • d" d • sulla custodia del movimenti D tlanl. TULLO quel toro '.J.,.,CI e 1n1pegno l Ira uz,one ortgtnall perseguita con tale mondo predace, e~e. tenacia da gcntrare oscurità. o ~~ s~:i~d:d~~ev\:roe::eèp?! è staio ass,,ltu CUII gusto di. scrit- ~atètoo:!'!.~~n~o~?~::~ ~~= ca. non c.onosce una vera c.J.- nologo di Macbet-h. Ma quJ c'è ~J: eciu~l~h\~~·~:~:8~c~ LOTI:!· di scrillore di lealro • e con raa:~ar:hl~~~r~:r: pcniore della morte ed alla . • , • • Indice già In Shakespeare di ~~~dl~n~ur~ S:u,.;;o ~~p~ ,nnamorula punlual,ta e perizia ~r~t.ocg~an~:/~r,~~u~ punta, tranne poche eccezioni lare nettamente U pensiero, pu– - nella ga.tlra considerando I vicenda. Tra le due vie 11 Lo• e F/uf F/u! - corta candela• ~ COBllendone I rtnessl: schla– plù t-urpl a.spetti deU"uomo dovici ha scelt.o la seconda, Dove la 3uppost.a ma~rlale real~ rire a &0le quegli odiosl recessi Perversioni. àevla.zloni, mo- non sdcQ11andodi procedere nel tà scenica non soccorre, polchè potrebbe dire falsare Il lt3~. ~;°;~à piir11;:~~lc~iJv:~~~ ~•;so ac!!;.~~~tod~I =~~o, ruio ~ t~~tatM~ ~~ ~~i~~:at~lou :a~i: d~ )~~~~~~~: ti!~ aplonanl, lncetitl, &l susseguo- teatrale. SI è dunque cacciato soffio dell'at-t.ore, per quanto be- na delropc:ra, se l'uno o l'a~t,ro DO m un ritmo Jolgorante, os- neu·a5,pra gara, che voleva es- ne eseguito, .sottolinea l'ina- sistema. SI può rispondere: U':ssho, talora perfttlO :rngge. ae~ un segno d'Inconcussa fe- deguat.ezu. dell'espres.slone. Ma quello che. scriz.a rinunciare al– bÙVO, e non trovano la ~oro deità, di grande amore, Scar- di quest.o .solo la rappresenta- la fedeltà. m1 collochi al centro pace che nella ftne mat.t.nalc tato U verso, per le parti affl- z.ione tSCenlea potrà dare ele- dell'op,era. E que3ta è crea– del fat-tl. Anche Quando, come date a personaggi umani, an- menti per un atudtzio deftn1- tJone. nrl ca..~ del M&rlowe o del che la prou ha piegato a se- ttvo. Nel C&lO del Lodovlcl, a par– Webstcr. la m..iterlt. è corsa da aulrc dappresso le sinuosità. del Della prosa non si può che te qua1che eccezione forzata un ::.entlmcnto cosmico o da testo, cercando d1 renderne ap- notare la sostenuta schlett.u- (certe ricercatezze - e lrretl- un patetico atranno· per la bon- za. la dJfflclle eppure alacre ar- re•• e contatt • (nel senso dJ la, come d'un paradiso irrlme- t.Jcola.z!one, Il tagllo sempre na.rrare) -, certe locw;lonl a dlabllmente perduto, e U per- sçhioccante e nitido delle bat.- trau.Jnl, cer~ privazioni dra- !?aagglo soffre le alternat.lve tute. che se non sdegna la più stlche - csmascol1to di paz- d una crisi, QUt'&tacrlsl è sen- ariosa l~rczza. come nella zJa •->.si può concludere che Z.J. uscita, non ha che up ver- scena dell'arrivo di Dunc ano a 11mpegno è stat.o assolto con detl<J, la condanna. L Arden Inverne3,5, sa con~ rva.re lnte• gu.sto di scrittore, di scrittore di Fevcr,han, è ancora ll rro l'alllblto orrore della. sce- dl teat ro. e con tnnamora,a dnimma che più &!ugge allo na del reilCldlo. Qualche ri- perir.la, schema, che supera. meglio serva sostanziale I! stata fatta ACIJLLLE FIOCCO l J:'l()VULL .IH l'OUlU:UUA lN l'l'ALIA. Spettacolo vero ma non intellettuale Ogni intellettualismo ·arel.Jbc per le marionette di Podrecca uu tradire le 1n·o1irie ragioni - ln vece molta intelligenza, s1Jirito di osscrmzione, bravura tecnica, e la gioia irrazionale delle scoperte infantili P ER parlare dd Piccoli cù Podrecca che abbia– mo ru:Uto con gran" piacere dopo tanto ttlll– po {per quello che mi rigttar - do ,aro11no pa1!oti vent'a.11• ni). credo ifa neccuario 100111bt-rarc il terreno dai ,u– perlativi gcricrid o dalla poe– ticita, altretta,1to generica, che u,a volcntlcrl le parole &01/n0 e Illusione. Il valore delle rapprutnta– :loni date dal Piccoli, la prt– !enzo del loro teatro, dui i:;a da uno ,tato d' in11ocen.ui che rie!cc a farli linguag gio :n- 1ercndo,1'i nella naltCl !t,i..::a pcr"rc I propri attributi. Non !ono marionette fntcllettuat1, per dir co!I; non conotcono la itoria del teatro e neppu. re la loro !torta po.rtfcol<lrc !ullo quale costruire determi- ~f 1 ~o ~,ci,c;_op;~ mgvi~:~~ un negro che ballando rive– la l'antichi.u1mo clcmcntarlct4 dello. propru,. raua. Mo anche qu, niente df in– t.eilettuale. Ogni lntelettua. h~rno !crebbe per le mario– nette di Podrccca un tfodlrc le proprie ragio11I. Invece molta Intelligenza, !J)lrito· di ouervatlonc. bravura tecnica. t la gioia i"azioMle deUc ,coperte in/antiù. Sappiamo come I bambini, cr-'1 ricchi di /anta.$i0 COlrlC $Onl\ lra1/erl- :~n~1:~~pd:ll:ia ;~;ft/"~tllJ'la Lo .tpettacolo di Podrecca C dlvt:rtentc e vluo. Non tutu i numeri sono della 1tcua ciane, alcuni .sono un po' In- vecchia.ti come quello del ce– lebre pio ni!ta che ho ritrova– lo 1cmprc brouo e un 1>0' ,tanco, "'° I venti numui pre,cntatl corrono via che è un pioct:rc tra l'allegria degli !petto.tori. E' uno ,-pettacolo dove non aoltanto vengono provocate le migliori rca:loni clemt:ntarl, ma nel quale lo $J>Cltatore p ili a ttento trova l'amore di u.na /orma e U piacere di upri mcr/a. Ed è ln/fne qualcoia che fn.,iJte. nel no.itro tempo df f mproo– t:l!azlonf e di rapide cclii.ti, con la /orza t la /fducia. dt:f valori incontaminati. Saper ridere_ e IIOn vergognar.tene, per u11aooprtola e!egulta be– ne. VI par poco? R, REB. richieste. Due orlrtnall e Piccoli, dl Podrecca nate teorie e IIJ'trattl rappor– U uprcuiai. Sentono O pia– cere del movimento e "l co– lore, !eguono fl mito della prcdsionc in un rifacimento reali1tico di un altro mondo al quale 11 pcvooonano con i moti d1 una leggera Ironia Irrazionale, e di un in/antl!e vfttorloao piacere lkllo paro– dia. (E non Importa che il N\.USICA ALLA RADIO Per Flaubert, 1100 soartito alla france termine reali1ttco ,-t riferl.SCC. p ENSO' mai Gu.,tave Flau- =~aJ'rfiaont;;'tfcE~ a:=:ia~ bert o.Il' i~creuamen!o no .tu pruuppo.ttt mlaurobilt che un giorno I opero appunto rcaU1t1comcnttJ .• va sua avrebbe dc.s!cto tra I mu– il piacere dt:Z movhncnto O .ticbtl7 A quell intere,aamcn– dell'accordo tra movimento e to, ad u.scrc prccf-11, che non !I COio re. non ,i /erma a ri,ul- arre1ta ad una generica e pin– ta.ti di con/ronto aut tipi e sui tonica. ammlra.tione, ma cl:c dngo li. Mi pare di avere no- miro ad impo,ucuoral di un tato ntl nuooo $pelta.colo di lo.ooro letterario per tra!Jtrlr– Pod.rccca qualcosa e~ anni lo in tc"cno mU,$lOGlto ad– /a. non c!lllcva. Per Podrcc. dirittura ,aùta ,cena lirica, per ca e J ,uof bravi artbtl sara in/ondtrgll nuova - e, s'ht– C0$4 gi4 vecchia ma _per noi tende, p1u o meno fedele e Jt· che non abblanio plu avuto 11cc- olla artbtfca? Vivente lo fortuna di ovcrh tro no,, ed operan te nel cuore dclrOt– no. Si tratta di quc.tto: che toctnlo, ! eco.lo aureo del me– la Janta,ia crcatrlct: Ila al- lodramma. Flaubert pen!ò Jor– largato il ,uo campo di 0.1- .re all'tvtntualltd della tra• .!trvazione dal d11golo al 11u~ !)ormazione .tccnlco.musfcalc mero. Io non ricordo di c.t- di qualch e .rua creatura: ma ,ere !Lato apettatore di un vi pcn.tò - Il codumc dell't· quadro come e Carneualt ntl- poca cl outoriua a ritenerlo l'Altipiano•• dove viene rop- - 1olo per una parte lklla prc.sentato una" futa fn un proprio produ.:ionc. po:ue delle Ande con rilul- Ad u.t0rc le 1ue ,teuc po.ro– tati . indubbi di 1ugge.ttlonc le, .tUUiitevano fn lui d ue poetico.. bonshommes dlst.incts l'uno Ciò viene ottenuto non 101- incline al Uri1mo, olle 0ppari. :!:ti,nfc~ gd":1'f'c i!~~d~f~ :~fb"i::ari~nf~~ 4 m:: 1 ~clf.f;~~:: 11.atl,shnc, ma dal numero dei rantc romantlcbmo; l'altro In• LIP_ipr~entl e dalla qualità teao a creuser et à !ouUler le dei movimenti_. Nel primi epi- vial con cruda., lple-tato 111• ~":!t!i:~~fcd, 1 t{:'i:oo Jfggi~: daglnc doc~mcntarla, ante1i- .tto teatro; m.a nel gran bal- gna110 dcli 1mmfn_ent~ reali– lo all'aperto, al quale parte- imo. Ora, t probabile che Flou– cfpano uomini e donne al bert pen1cusc o vt:dere aulla !UOno di una musica codcn- scena Urico, o comunque 111 ::ala, lo 1pettacolo divc11ta vc,te mu-1icale, qualche pro– puro ritmo e l'origine reali- duzlone del primo bonhomme, .ttlca vi Immette una portico- di quello romantico: e non ,, loro .tugge.ttlonc di ovvenl- sarebbe 1or·pruo per i propo– mento. For1e è fl migliore di .tftf dt:l mu.tfcUta ligure Nico• ~~l~a~! 0 ~1• p~II. no/c: tr!~ut! l/J Ma.sia che ~rauc 1ul pal- tecnica deU'cucuzione O la ca.scenico !oal19cro, con lo pre3en.::a.1cenlcc a !t .ttontc. complicità. dello Zanardinf, tra.- Altro ottimo quadro, 1ern- duttore ,ommario "llc opc– prc a/jfdato al numero. al- re wagneriane, la vlcc11dod1 l'accordo raggiunto dal nu- Salammbò. Correva allora 11 mero, è quello di !uonotori e 1!86, e da pochi anni Flauberl ballerini dal titolo e Rumba•· era morto; l'opera de l M2uo Comincia con un'orche!Lra tbbt un hulnghicro , ucct.uo, n,:gra molto animata, Poi In- ma btn pre.sto .tcompo:rve dal. tcrvcno ono l ballerini in ~na le scene, e tr<udnò ne.U'ornbro dan.za frenetica. In pnmo più otcuro Il nome 1tuso de.I r:ng,. 0 ':f 10 n~n: c;::1~ r;:;Ò n11ulcllta. . l'uomo li df.tlinguc netta- Né ,1 ,crebbe p1u tardi ,or- mentc. prc!o lo n:rittore di ritrot:aro Uno itupcndo ballerino, ar. ancora S11lammbò co11clata In Ucolato in modo incredibile, uarfc guf,c dal ceco NavratU o I addirittura da Jo!eph Ma.W<u Hautr, teorico u/Jlclole dtl– ra.tonali1rno, o In vute ope– rctti1tfeo. ad ini:iativa di Gfl– bert. autore della Gelsha, o ancora ,}ruttata dal wconc– reggiantc Re.per, o ridotta ad oratorio dal fecondo Florcnt Schm1tt, o tra1/fgurata, fn/ine, dall' occhio penetrante cd orientale di Jtu11org1kl: il quale $alo, fra, tutti I citati, avrebbe potuto vt:romcnte de– gnamente ricreare l'originale di Flaubert, ed è una gran" occa.sionc perduta per la mu. 11co che lo concepita e lnlzra– to Salammbò mu11org1kiona non abbia mai , oi1to la luce. E nemmeno al ,arcbbt mtra– vlglioto Flaubert nell'appr,m. derc che il lllO 1ugge!tit:-o Saint. JuUen l'Hospltaller :t:::b:a/g::;ttg,i~~~~~~n: :: no!tro Zondonal. Ma .te qu,plcuno avc.tSe pre– detto a G1Ulavc Flaubert che proprio Madame Bova.ry ,cz,. rebbe un bel giorno ,tata re. citato ,ullo. n:ena lirfca, e che il nome deUa aua principale eroina avrebbe figurato nel cartelloni accanto a qut:Uo di Violetta Valtrv e del trova– tore Manrico, che il pubi.111,0 l'avrebbe vfsta .tuUa ,cena co– me li vede Adalgl!a o Ro!lna GUSTAVE FLAUBERT allora .ri che lo !crlttort di Rouen avrebbe ma,u/utato la sua. più alta mcrav1gl1a. Ma– dame Bovary tn teatro, .110 pure - Floubat at-·ei:aµer ,I teatro una viva prcdtluioM e non poté mai ptrdanort: ai par1gln1 l'm.tucccuo delle due ,uc uniche commtdte - M..i.– dame Bovary sullo ,chcnno, e al/icLata al maturo /a:Jcmo di Pola Negri, C ILO. be11c; I/ICI Madame liOvary 1uJla $Ct1ia lirica, nt:Ut !emblanze d1 u11 ,aprano, quuto mo, e po, mci. A no,. 11gl1 di altro .sceoloe di tultaltro costume, a no! avvuzt a be,i p1u orr,.1,c,Ha:e lrupo,iz,oni, a not che cu– biamo pcrsmo !opportelo, m una tropicale e dt:primc11tc ,erata, i due alti dtll"incom– pluJa - p,:r fortuna - Lulu, U propoJ1lo dt tra.1/trire nel campo dcu·opero Madame Bo– var)' 110n produce alcuna par– ticolare emoziont:, non cce1ta 111 alcun modo 11enuirov1glia né sdegna. Co.si che, co,i ,a mllJ'11ma tro11quUllta e .scre– mta d, spirito, ci ,iamo µo.sti l'altra sera hl 0!col!o della recente Madame liovnry del mrutei.sta Jrancc,e bm111anucl Bondt:v1Ut:: un·opcra nato lo 1cor,o a nno all a So.Ile Fat.art, o cui e arn.sa una lieto 1or– tu,1a, tanto ch e l'Opera Co– m1quc l"ha ormai 1n.seruo nel propno repertorio ,taòde, Il libretto è fatica del poe– to normanno .Rene Faucrio1s - natauo, come J'loubcrt, del– la c1tlil df Roucn - 11 quale, co,i abllitd. non scevro at r1- 1pctto ne, riguardi del 1uocon– cittadino, ho. tratto dCJ{lll ,:puo– d1 ,allenti del roman:o tre atti t: acuc quadri, procedendo rn qualche cc..so a m°"1,,c,u, 1,1... ru°'l, un1/tca.ndo ad c1c111p;o m un lmmaotnor10 s1gn1.,r llicrcuz il noloro e l'usuraio dt:ll'originalc. E 1ul llbrtllo del Faucho11 u,r terzo nor– manno - 011:i, nalu:o a,ic,1e cgU di Roucn - Il mac.1tro Emmonuel Bondcvillt, ,,a scritto lo. ,uo chtora, pian.a e intdllg1bilt musica. Ja convenzione. nel!' eloquen~ meccanica della ripetizione e nel brivido tra.scendente che ne proviene. Ma uno stacco lo sentiamo con Shakespca.re. Ecco qul ll Macbeth, tra.dotto da Cesaro x~~'Ein~d~~lcAen~insra~bl~~w~ IL RADIOTEATRO E' MAGGIORENNE E o'OVio che di un opero teatrale non .ti po.ua aare compiuto g1udl:lo .te 11 onao– po una rappre!entazlont m teatro: e tonto meno puo co,1- !entlrc una Jdndota valulazlo- 11c un unico a.,colto rodto10111- co; anche perché M.aà1111 1e novary t .ttata pre, cntu.to nella /orma che pfu 1 1ad dtee alla radio, nella /orma anto– logica e !alutarmcntc g11utz– :1era dt tante pagine inutili: quella !tena Jormo che la H.Al ha U.t4.lO IICIriguardi del mozartiano Flauto Maaico, Jalcldlandonc co11 encomiabile Jcrmczza gli h1.topportobtlt e re citati•· C. Y. LodO\•lcl ca, alla quale Il commedio– grafo-traduttore a'è ID\'j)egna. to. per volgere nella nostra lingua l'opera. ck.l poeta di Stratrord, Il Macbeth rappre– bCllta una tappa dopptame.nte importante. lmportante, per– chè col mat.e.rlale più stretta– mente. connesso al t.e.m p o <st.reionerta.. usa.s.sinll. guure intestine) il poeta è rlwolto a darci l'Immagine ~lù age\'01- men~ aroana di quel te.mpo: e lmport.,ntc, perchè le lnte.r– terenzc di tgnotl mondi <ma- 1tct e spirituali) lascia no nel linguaggio I loro rlncs.s l e crea. ~a~~ a~~~~ l.fr- c:rorl:!,~~ ~~~n~rroo.t.r.~!iin~ ~t.t~i~i: Improvvisi, dal le neces.s.srie denia da cupa ftaba ha lmboc– t.ortu0$!tà croce e dcli.zia e cato aUe entità demoniache. ~~~/ISChio mortale del tra- :e~i:1":~~~e coc!~1~:1=f:ectt;! Barbarico alveo, la magia dà svelto e rude, dalle violente u colore di fondo alla trage- sprcu.a.tu~ popolaresche, di dia ~ s'hmest.'I. sull'Interiore sapor e to scano, rinunciando a universo dell'uomo con miste- dar la rispondente letterale per riose rlsponde.nze, con un se.rba;ne Ja funzionalltà cano– gluoco aJ!'al,l() grottesco e can- ra. E que5ta una delle sue ar– gtante di npJ)Ort.l: sembrache dltnze. Dove Il testo recava in te pot.cnU demoniache godano e o drun, o drun • (un tar??bu– a invlschla.r l'uomo. a truci- ro, un tamburo) Insieme I lm– narlo nel loro gorgo. attra~ maglne e Il s.uono de.I tamburo, , erso una rete lnvblbile di tra~ ll Lodovlcl .s è buttato a man– bocchettl, di mezze verità. che t.e.nerne Intatto ll secondo. 1,i– nascondono l'errore. di grat-e curo di ave.r e nel re~le suono JU-tlnghe coonutate dalla rtal- de.I tamburo scenico Ielement.o tà~ sott.o cui (ta"ce Il serpe. E Integratore. Qui la sorpresa è ~~:~~ ::1~~ 1 1~ 8 :~~~~e~ !~~a~\~a.d~~: ~ef1l-lfe~: 60 1che s'attardi a guardare l'e- t.ore avvertito al centro della ,·ent ualltà "Infame, a cempla- realtà poetica. Ben aH,rtmentl cersl ne.ll' orvos:llo. 01 qui na- st.anno le cose. quando ebro scon o quel $0pl"aMaitt a.n 1 o- della scoperta U tradutto~ in– setosi che aono a%lone es:slstee- trnde proftttarne e applicarla &i e provocano l'esame e U tc.r- slsUmattca.men~. Gli aocade. rore u pensiero e la nèmesl: allotA di ripetere l'assonanza, la pàrola di Shaltespeare. abbandonando anche In prosa e Come sempre, Il Lodovlci ha ~~ f~~n:n:i~~lof_i~;!rn;I~~~ k~~~!:~: 1 J t~. 1 ~g!~~ua: gh!, a~P?r:eg1~foa.s~c~~1~t !~ne 1:~~~e!.re~lol~~e~a ~~i umo soUloqulo di ?.iacbeth. Il Ch!a.rlnl, e ne esisteva anche primo caso e tuttavia compren– un'ail.Lra del De Steeanl. dlret- slbUe, ae lnte1rato dalla sup– ta a ?'!produrne. entro I lknlt.l posta realtà della scena; non consenùU dalla diversità delle cosi ll aec,ondo che si accetta ~~~r~~;~~mn:~:np~e vi~!= a 5tent.o, proprio In rapporto a men~ coincidono co n la p arti- quella supposta realtà. D1ce tl rolare nutt.uazlone ! agi.ca e in- ~to: , Out. out. brie/ cl1an– t,uiU\'a de.i penonasrt e. Mila dle ... •· E U Lodovlct traduce: N E LLA storta del Radlo– teat.ro Italiano ulste una p rofonda frattura causata dagli anni d1 guerra combalt.uta nel nostro territorio (1942-19441, frattu– ra che divide in due diversi perlodl l'evoluzione e I cr1t.cri ,tessi della produzione radlo– drammatlca, La diversità di ftskmomla tra questi due pe– riodi è tale che resta ancora D11pn ventidue anni di produzione drammatica, per il m1crofonu, il bilancio è positivo - In Italia si è avuta una ascesa da tredici a sessantacinque novi1à all'anno per ~li ultimi diPci an11i - ll che fa sperare bene •berlo Ca.se:Ua (3), Claudio PI– no (3), Vittorio Brlgnole (21, Franco R~I (2), Enzo Fer– rlerl (l>. La graduRtorla del 1949-50, invece, dava al primi post-I: Majano C15). Tartcoo {11) e Benedetto U0). E quella del 1948-49: Tarlcco Cli>, Moran– dl U0) e Benedetto 00>. Facendo un totale delle re– gie delle novità radlodra.m– matlche sostenute dal reglstl della. RAI In questi ultimi tre anni 0948-1951), abbiamo: L' o.teol.to radlO/O'llfCO di Ma– da m e Bovary con.sente tuua– via, nt:1 nguardi della miua– oa, un eol1ocamcnte ,wut,co che diJ/iclJmentc uno direlta rapprc,cntazfone potril alte~ rare, tanto U!O e ovvio ed cv1dcntt:. Da buon Jranct$C, il Bondcvillt - 0991 ci11qua11ta– quattrc,111e - ha ,crltlo del– la mU,$icO onolutamcntc e trodtzjonalmtnlc Jr a ne e I e: neuun sovvvtm1ento. nessu– no n1)0ludone, !i bene un ,aggio e ponderato carnrruno ,ulla grande finta maestra della lrachziom di eaJ:o. De– btL.UV è in primt.t!una linea, MIIJ'!enet ot1 .tta all e 1paUe con. lineare coercn.ia; e quan– do il df.tcor ,o lllU! lcalc po– trebbe far.ti monotono, qual– che vioocc ,cena popolo.re.sca normanna - normanni sono, come .ti du!t:, tutti e tre gli autori - ri.roller:a lo spmto, toni/fca Il morale, motivo di meraviglia l'lncre- merlt.o di aver port.at.o I• Ra– dlblle Impulso che Il Radio- àlo ltallana ad un livello di teatro (per troppo tempo for- produzione artistica speclftca zosamente considerato la Ce- <Radloteatro, RadlorlvLsta., Do• ncrentola del prograd:lml) ha cumentarto Radloronlco, cccJ ottenuto ln questi ultimi set- 50tto molti aspetti all'avan– te anni. Le cawe &0no..note: guardia tra le società emlt– ru proprio nel periodo della t.e.ntl europee. La rcsponsabUl– saJutare frattura. tra. I vec- tà deil• produzione tipica. chi e I nuovt criteri. che fu- mente radloronlca, Infatti, rl– rono gettati i semi della nuo- cade esclusivamente sugli or• va pianta nel fertile terreno ganlsml radiofonici. perchè do! rinnovato interesse per sono esil che ne tncoranln– l'ArLe Radiofonica (al quale no o ne deprimono li e mer– segul una rinnovata coscienza cat.o ,: se un genere specifico radiofonica). Le Radio Libere non è gradito e non è rlchle– ~f~f:r;lc:'· Bsi!'iaTi~:. Rati sto (perehè presenta ma~ilO– Ccrltro Italiano di Studi Ra. ~~Jl~~~~to~ec~~iae: dio/onici e Il Sindaoato Na- Uuatl, e, quindi, manlorl ztonale Autori Radio/onici spese), tbSO, ovvia.mente, non sono le quattro com-ergenti può svilupparsi linee di forza che hanno :i.t- Compitare precisi dati <.ta– tlvamente contribuito dall'c- tlstlcl sulla prodw:lone radlCl– stcrno a che le buone lntcn- drammatica (11 genere radio. rlonl della Direzione della Se- fonico più deftnlt.o e acqulsl– ~l:in~~~:I de~~l;'1rc~~~ LO)dal 1929 al 1942 è presso• Italiana potcsscro vincere la ~a,~~~:,11~~: ti~ reslstenia Interna dell'oraa- era ancora ben defmlto Il ge. nlsmo burocratico e industria- nere (una certa con!uatone di ~ted~!a n1:: 1 'av~ al~1~t~~ :pro. ::,rl~~~n~a& n~ sto un provveduto impulso mero~! brevi 1avor1 dramma. Interno alla RAl, oggi la no- tlcl _ deftnitt Impropria– stra produt.ione rRdlodram. mente e Rttl radiofonici> - matlca sRrebbc ancora sten- che in realtà non posscdeva– tat.a come Jo è In Francia ed no alcuna ftslonomla deana In altri paesi In piena deca 4 di que3to attributo); tale con– denza radiofonica.. Dobbiamo ·fusione perdurò pres.w la dunque ttndtte do'l'etOSO e RAl, la SIAE e ll e Radiocor– slnce.ro a.tt.o di rlconosctmen- rltre >, addirittura ftno al :: ~ ~n;!;te~ ~~U~~t ::1n:~d c~r~el~~~~ t.or~ Generale, anche a que.l una lndl.spen.'òablle chlt.riftca– funz ionarl della RAl <Prosa e :tlone lm~ta dalla Critica Programmi) che, agendo nel Specl&ll:a.ata, dal Slnd~cat.o punto nevralgico dell'Orga.nl- Radioautori e dal Centro Ita– smo Radloronlco, hanno Il llano di Studi Radiofonici. Anzi la. batln.;lla per la sop– pressione di CQulvocl nocivi e per la deftnll'.ione precisa del generi radiofonici, come mitl– ntfcsta.zlonl autonome d'arte, fu la prima che la Crlt.lca volle 50Stenere. Comunque In questi ultimi tre anni (1948-ID51J la RAI ha programmato 170 novità radlodrammatJche. numero considerevole di t.rasmls.slont che l'EIAR. In ben Quindici anni di continua attività non rluscl a ragalungere. Questa rivelazione ~tatl.stlca dà una chiara visione del progresso e radiofonico > della Radio Italiana. Se negli anni prt:be lllcl l'EIAR riusciva a totalltz.. 1.re, ogni anno, una punta massi– ma. peraJtro raramente rag– giunta. di 10-12 radiodram– mi, non potett.c d'altro canto elevare la qualità dcUe ope– re. La. qualitCl è strettamente legata alla quantUCl in pro– porzione progres.stva. Se nel 1950 la RAl ebbe la punta mustma de.Ila sua. pro– duzione (ben 64 novità radio. drammatiche!) è anche vero che la qualità di ease fu mi– gliorata dalla quantità stessa che Influi I nsensibilmente sul livello de.Ila perccntua.l e delle opere valide. poeticamente e tecnicamente provvedute. Se ancora notiamo nella produ– zJone wia eo5plcua e inevita– bile uvorra, dobbiamo rico– noscere che neaU anni ante– guerra 61 potevano considera– re buone non più di un'opera all'anno, mentre dal 1948 al 1951 la percentuale è aumen– tata. ogni anno, da sette a dieci opere, Natur11Jmcnte. da. queste ci– fre statistiche abbiamo esclu– so le opere teatrali adattate n radiodramma e - per racUltà di comput.o - anche tutte le trasmLsslonl per ragazzi pre– sentate In forma radiodram. matlca, le trasml5slonl Inseri– te In rubriche nsse con reda– zione autonoma, le riduzioni e le sceneggiature di ope~ Jet.tera.rie precslstcntl. le ra– dtosoenc. le radtorlvlste. I fo– nomontaggi artlstlcl. ecc. Dal 1942 at 1944, nell'epoca, cioè, della famosa e frattura•• non è possibile compilare cl– tre esatte sulla programma– zione di opere. e U motivo è evidente: le Radio Libe-rt del P. W. B. On particolare quel– le che agirono nelle emltten!.I di Bt.rl, N"apoll e Firenze) svolsero un'attività, seppur di– namica, lntcr~antc e a vol– te geniale, anche sperimenta– le, Isolata e disordinata.. tale da stuiiglre a qual.slasl inqua– dramento. pe~~è 1 fci~1!n~o in~Jio:!~ nico naz.lonale strinse l rap. porti di collegamento, di or– dinamento e di disciplina am– ministrativa e burocratica tra le varie emii.tentl autonome. sia puchè la Critica Radio– fonica cominciò ad esplicare la 11uaattività su un ascolto unlftca.t.o. I dati statlst!Ci so– no precbl e deftnltlvt. Nella stagione 19-44-45, In– fatti. le novità radiodramma.. tlche proararnmate dalla Ra– dio Italiana furono ap,i,cna 15. Nel 1945-46 salirono a 23 Nel 1948-47, ln\.'ece, furono 30 fdl cui 19 Italiane) contro ben 165 opere teatrali. Nel 1047--48 J'asce3a continua (39 novità, di cui 25 Italiane). Nel 194-8-49 (54, di cul 41 Italiane). Nel 1949-50 abbiamo Ja. punta massima (64 novità, di cui ben 55 Italia.ne): Il deftnltlvo lmpubo quantlt.at.lvo alla pro– duzione radlodra.mmalle& fu dato dalla preparulone al!a prima edizione del Premio Italia: la RAI commissionò ad una tre.ntJna di autori (ra– diofonici o meno) un'opera adatta per Il microfono, e tra coloro che si 11.vvlclnarono al nuovo meuo e51>resslvo no– tammo letterati quali un Car– lo Unatl, un Olovan Battista Angioletti, un Alberto Savl– nio e addirittura un Olovan. nl Paplnl. All1mpubo quanti- Morandl (34), Tarlcco C33l, Majano (301, Benedetto C2'1J, Fino 09), Brlgole (6>. Fer– rlerl (6l. Ca.sella (5). Conv11.l– ll (51, Ros6.I (4), Perrero m. nl 1 o/i'r4~•.r:tfl ~~:1 1s:::te pa:1,,: ~mmate compltM!vame.nte dalla RAI opere radiofoniche di. eul 190 di aut.ori Italiani: Tra queste ultime almeno 30 poa.sono considerarsi eccellen– ti dal punto dJ vlst.a tecnico e poetico. Al,D":l{TO PEHRINI * :~:· ulnl:~io ~~o~:t::.~~ * Sl t tenuta a Parigi, solto la le Stre,a prlmR e Il Premio Pruldcnia del Mlnlltro Loull Natlon4~ Rodiodrammotico, Ma.rin,l'Auemblca Generale An- dopo. ' ~~f;c d::1 c7~::,!~aloE,::~~;::•o; Nell ultima stagione radio. culturale CJ.D.A.L.C. Erano fonica (dal novembre 1950 al- preacnu de.lcgoti ropprucntantt l'ottobre del 1951) .sono state e ptrsona/ltd di '11 Nazioni co1I mesu in onda 52 novità {di come f rapprc,entantl de.I .M1n1- cui 37 Italiane). Itero degli AIlari Eatcri, della u::J,cra~":~i:!~e s~~:::'.n:t co1c1tnz1oso nobllta ort11t1co: se vi aggiungiamo f pregi, a noi ,cono,c,uti, della scc11a. ecco $piegato il notevole suc– Cll.to con.seguito In Francio, e che potrebbe aqtt/Olmente rin– nouor&f 1ull~ .scene italiane. A.ltmpurrc l't!ecru{onc pre.!eri– lata dalla radio Jroneue: di– rettore Albert WollJ, princi– pali Interpreti Jocquclinc Bru– m_airt (protagontataJ, il Bour– drn, il Clavc,uv. il Rou.-r. GUIDO l'IA/IIONTE tnteressante cl sembra II Pubblica Jllruzlone ctd Miniate– computo del radiodrammi tra- ro ddl'/11/orma..don~. del ccnlrn smessi rlspetllvamente dalle Nazionale dello c,nematogro/fa quattro maulorl Compagnie ccc. uoualmcnlc roppre.rcntate di Prosa della RAI. Prima as- l'UNESCO e /a CIT. I membri :ioluwi. Rom11. con 39 novità del CIDALC allo Jfne della riu• sulle 52. Seconda Firenze con 11ionc ha,mo atlrlbulto e La Mc- 7; terza Milano con 4; qua.r- ctai,ffad'oro• del Comitato al //In, tal;.~:~ ~°Jla 2 ·RAI che, nel- ~~n:'}ra~g:,c_royaumt, di mmn11mm1"1111111111nmm 11111111111111111111 ~ la st.aglone 1950-51, hanno to. * SI t eo,lttuito a Gcnoi;a. u Direttore taliualc> Il maggi-or numero e Piccolo Teatro della Cfttd di VINCENZO CAHOAK1!LLI di prime radloteatrall. sono, Gtnow Elenoro Du.tt • «itto la --------- ne~~:~~ Morandl (16), ~=~~ne Nt~rt;t,~ 1 ,';!,,,~o:ir:: Condirettore 1t1POnsabllt Pietro MaMerano Taricco u. ,. t italo rapprut11ta10 n aer- DIEGO FABBRI Clll, Umberto Bcnedett.o ('1), v1tore di due padroni. co1t la rc-1---------– Anton Giulio Majano l'I, Al- gia d.l Giannino Gollonl. TIP, LA COLONNA P. OOI0WU. * .iblioteca Gino Bianco

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