Fiera Letteraria - Anno VI - n. 11 - 18 marzo 1951

Domenica 18 ~farro 1951 LA FIERA LE TT E RARIA QUANDO AVRAIDIONELTUOCUORE, AVRAlL'OSPITECHENONTI DARA' PIU' PACE ERA RIBEl.liRSE~Z~ AVERrnU FORZ~ .. Biglietto "cattolico,, perGide .. Cl d e a,e far e lu ce su di lui 11nrh e l'ln9 e nultà e on eul lu • 1'oluto chi e derei un rl• e, ,. •.:.111elna e n t o lnapoHll,lle1 non e 't\ s fato n ess un -,11. 111R10 n e lla san •nalllo::rlon e * diVALERIO VOLPINI e I SEMBRA che con Olde sia morto QU&tcosa dell'Europa, dell& vecchia Europa; con lul scompare un uomo che cl ha significato In tanti modi ed In tante torme come abbia po– tuto ti senso di una Ubertà assoluta esasperata nel– l'ambito di un cuore mortale e nella misura di una tn– telll~enza che scloelie ognt ritegno e non accetta nes– sun contributo all'lnfUorl della propr ia slcure2Za- E' questo un pensiero che cJ sorprend e colla notizia della fine e nello stesso tempo et SI. ranno più lablU quel conflnl dei llmJU terreni che egll ba voluto esplorare all'lnfuort di ocnt nozione di peccato, riehiamatl al moUvi più caduchi della g,omata. Eppure questa non era la sua , poslzlone ult.lma e anche U suo ateismo proftssalo cosl apertamente non cl ha convinto come poteva non aYer con•tnto, un t,empo, il suo comunismo . C'è stata In lui la volontà - non diremo pretesft ché et sembra calcare troppo - di mutare nella soefet.à e in se stesso aenm mutarsi oell'tnUmo con un aut aut estremo, dt rivestirsi deWuomo nuo•o credendo di Po– terlo fare con quella maniera che era sembrata tanto difflclle all'ingenuo Nicodemo. FA è questo 11 !atto drammntlco della sua dlalx>Uca lntelUgenr.a, della sua estrema stnce.rltà che può sembrare cinismo - cosl com'è senlbntto a Claudel -. Ma !orse non è cosl; !acclamo un po' di credito a quest'uomo che non ba mal potuto ottenere quanto chiedeva la sua lntelll- 1enza e che ho. fln1to per a-locare se stesso colla più amara delle solitudini e colla sconfitta; del resto noi non posslo.mo credere Interamente ad un O!de sper– duto nel suo sorridere e nella sua ·manlera di escludere e di allontanare il prossimo senza poter pensare come tutto questo gli slà costato In angoscia continua in continu& Inquietudine anche se nascosta. dal mille brUlantlsslmt aspetti deU&su& dialettica. E' con questo pensiero che In lu.t cl s1 richiama la. nozione dell'uomo mediterraneo latino e cat.tollco che la Riforma ha scordato dall'armonia dell'uni – verso, da una vita che si qualifica allorchè si riporta alla Verità della Rivelazione. E' uno scasso che la sua &ntma ba avuto da quel ta.ntd di purltane slmo che secondo noi non va inteso alla lettera ma che semmai va concepito sul costume !also che egU ha detto e che va rapportato a.lla. sua condizione di uomo che non sa piegarsi alla meschinità dell'Ipocrisia preferendo pa– gare di persona In umlltaztone. Egli ha voluto essere sincero ptutto, to che meschino, ha odiato 11pocrlsia, 11manio r mate della comuoità che ha a-vuto la plU dura condanna del Vaneelo. E per questo il suo ten– tativo di gtu.stl!lcare cl sembra ancora plò. triste. Quel tanto che cl deve ro.r luce sulla sua persona. è anch e la ingenullà con cui he. voluto chiederci un ricon oscimento che SRpe,•o. tmposstblle; non c'è stato nessun sadismo nella. sua umiliazione, ed In questa condizione di am tuta. Ubertà c'era rorse una richiesta d'amo re che nessuno ha mal potuto valutare slno 1n tondo e che solo certi nlorncntt di confessione possono suggerirci. Era una. misura che egli torse chiedeva come misura terrena, come at to vivo di partectpazlo – •ne. e che poi ha !!nito per condurlo alla soglia del– l'eternità erran t.c com~ all'Inizio del suo cammino. Se guo.rdlamo sopratutto certe pagine sl dovrà no– tar e come la necessità del suol nutrim enti terrestr i non è sta ta che una partenza ed un momento Iniziale del suo b!sotno ll'lterlore anche se po i ha finito d1 diventa rne un surrogato. E' un suggerimento che ha dato nella !orma nobile anche se per lui Invece è si.ata trresolutl va e perctò et pare che la sua sia una strana dimostrazione d'ln!lntta. tr istezza: quella segnata Ptr assenza, di una Intimazione che scava oltre le stesse radici sino a confondersi e a perdersi. E' la rtn es– slone deU 'uomo che non ha neppure, In sosta nza, la gioia narclslstlca della propria Immagine , e se questo modo può a!!ucinar lo, 01·nun o sa come sla, alla !lne, troppo semplicistico per poterlo definire anche se co– modo per distruggerlo. E' troppo semplice ne1are U mito della Povertà splrltuale. della nostra desolazione - del nostro tempo, Insomma - che cl pare tngtwto non dire come la sua prova cominciava ad essere re– dimlbtle a pagina chh.LSILuna volta superati gll accl• denti della sua avventurn; comlnciaVR a !erment.arc quando poteva svea-lWro In noi Il rifiuto di 01ml com– promosso con quel suol tentatlvl !alllll e quando vo– leva dire necessità di una pureua possibile. c ome Il figliuol prodigo, lonta no dalla casa del pa– dre, egli ha chiesto di e$Sere amato anche quando mostrav o.di non volere: la sua solltudlne Poteva avere anche momenti dl superbia; è U cuore dell'uomo che varia fra 11pcccnto e lo. redenzione tr a il bene e 11 male. E' il ribelle che si è ribellato senza averne la torr.a; non s'è ribellato a Dio perchè ha partecipato sempre ad un discorso cogll uomini che lo hanno rimprove rato prima di capirlo. Per questo Glde resl.'-n\ sempre nc.11·1mma&1ne del flg:Uuol prodigo, che nella propria anima ~a operato troppe sostituzioni, che si è perduto nel r::iuocodelle troppe tentazioni. VALERIO \'OLI'JSl GIOE, PERCHE' NON VICONVERTITE? L'AUTORE Dl"RAGAZZADELLA VIA FLAMINU,, HASCRITTOPER MORAVIA * DVE ADOLESCENTI blioteca Gino Bianco

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