Fiera Letteraria - Anno VI - n. 7 - 18 febbraio 1951

LA FIERA LETT E RARIA L'ITALIA LETTERARIA . * 1-:-··· I .4etterada Verona ·: 11 INCO N T.RI JE * Domenica 18 Febbra.io 1951 StON".l'JRI Una lettera diBargellini 1 L /atto piil visto.ro è che i oonferenze, un gran numero , golo diafano, senza senso, ti1JO verone.ti si achivano, orga- ma lasciano il tempo che tro- L'Arena di Verona, /ogll ettf che nlzzano a"sociazionf e let- 1/Clno e raccolgono diffi cilm ente discutono la qualit à dell'albero ture, perfino giornali , e si cento persone: un'aria ferma. piantato nei giardin etti di via E OREOIO signor Guglie.I- Ella non ha avuto occhi che sto tono. Ci sono anche pagine schivano, .,e possono .!cappano, Anche qualch e salotto semilet- Pallon e o .ttampano novellucc e mo Petronl, ho Jet-t.o, pei: gli elen chi, non ha scorso sul vlagilo a piedi verso Lucca e sc;110 felici di .scappar e. ( An- terario e semlmondano dove tra sciatte per accontentare fl /I• senza sussulti. la sua re- che quelli, non ha succhiellato -, pagine sulla carcer az.lone d'un ch'io, e diventare. un ricordo i sottovoce e I ti li mostrano olio del figi.lo ecc. e chiacchle- ....,.111;~11::; :,;~ · ceuslone al mio Novecen- che loro. E le han dato moUU- altr o taill o e d"un alt ro valore cosi presto addolcito dalla di- pezzi di poeti, musiche e scioc- rano col lettori e bandiscono to, tutt{l pollice ,-érso, dnlln prl- simo al nervi. Era naturale . Han Ma pagtne, come ce ne sonO stanza, cosi presto mito). Mito chezze. Ma lasciamo stare. rejerendum sull'opportunitd: cU ~ =::::::::I mn parola fino alrul tlma, tut ta dato o.I nervi anche a me, nel nel suo ultimo racconto lungo :uls~::7:· n~s:!~to ost;nJfs!:~~ tll: :~:~:°d1c:o~~~~r:: ~~ì~~: ra~~:z~!l :re~nsi:::i 1~:aa:~~ ~~~nti~\ :: pc:~: rc~'!:~r: 1 aS::~ ~ 0 1'!1t 1 !~r~at~ ;1!~ctt~. 0 J.~~~~ :, ~~i:e~n~:i : ~ei\':mcc~sanc~~:! re, e Terron, B1rollf. Zorzi &e fana, trasparente, d'una voce giorno, ogni ora, tutto questo --~ ·- recensioni tutte negative, come, pre\'ederlo , perchè anche 11 suo conto , sia pur lungo, e manca ~~; ~id;:i ~:cs;lns~gerit~tt':n~~~:s 1amb~~:ctUttt 1/m:ior:~p~~ i.t°s1;,C:::v1~~f:t~z::r:i n;:;:r,~~: ~ .._..- ,.,... _, ~;:~!~e Pa~~e;e~~~~~l~f~ i!~~ 1 ~~:h f~ ~vbe~o~~~;~e~u~~ ~~::t~:~• n~~~1feu~1te~~e i:iÒ ,trunone ce lo neghi, quasi oc- Umberto, f dl1egni, le incMloni, mi d'una tradizione immediata - ~• .., ...... stuve. La perfezione non è di volta rra 1 narratori , un'a ltra lncurloslre soltanto I letterati , cultato, ritroso certamente ad. alfld,a.taa Slmonettt, che la- e sonettante è l'unico modo per questo mondo, ma per tut ti c'è volta fra 1 ~ti. e per breve tempo. una più eloquente comunlccmo- sciata la pittura, ,'è fatt o fran- fare ancora qualcosa. Il verso- sempre uno spiragllno di sai~ (E In una nuova edizione, che Posso sbagliare , mo. chtedo ne con questa clttA che, con- cescano. (Ma. quel bel propa- liberism-0 In. dialetto (Sacchetti vezza. Il buon recensore si ri- non m1mchcrò . lo metterò anche cinque anni di tempo , per ve- tro ogni mio parere 1/lductato, sito che ai,evamoordito per una almeno, come un Gfottl per vela di solito dal discreto uso fra l crltlc l, visto che ormai ella dere dove giungerà la i•1a ensa scrive di desjderare. monO{lraftapre e postfutur l.sta Trle1te e un Paiolini per Udine) ch'eÌrll sa farè delle cosiddette segue la fatale parabola di colo- In moto. Ml par d'esser dl~re - Ftocco,Antf, Plghl e Sfmeonl è svanito cosi presto: pochi lo sta tentando; potrA dare st~ e riserve., , le quali sono come ro 1 ~uall, avendo esordito come tu. Chic.do unll dUazlone br~ve ~~~1cze ,:?!~ ;a~~g~on,:i;,tot ~~::~t:. :im1:,~z~a~,:::itt,! ~ ~~a:: f~:a d~~::,~=~· i uqn:a:1~ ( ~as:~~ llnp:~:s l~a~c~~:~sl ~ ~ atd'o~~ri s1~1~:cfà(ila~ ~j~ ~c::1i;n:~~ i10 1 ~1 1 ~~·0 p; !l~'i~~; morto, Jor&e il patta più puro terla, l'opera pill rignlfiéattva male darà! Mal più di quello / .~ plda. E lo. 'suo.recensione è parsa crli~fa!P1ego benissimo 11 suo ~!~~ e c~reC::1etocf:~~t:!~~t eh.e Verona abbia contato per di Hoccionl, è finita a Milano che ha già dato Il &onettlsmo. { .-- c.- · al mio palato molto amara, ad• vivo dispetto nel trovàrst e In cioè la scadenza del secolo rnQ ~::~ :;n!to~~~: :;:: (e1:;,::c::;~%:ibllltà di Dal- FRANCO RIA GIOVANNI CONSOLAZIONE - e Roma> (disegno) d~~t:,~oa~v:~~~~i:~o (ed ella, ~~\~~stfn~~~~t g::r1~ 0 1i ;:~':n6h:li~ ~~~u•srooc~'lln~oi~ no,tra, t panato 1empre fn l'Oca è scaduta, f suol quadri ------------------------------- naturalmente, dirà subito che cuo suo ) , con altri che. secon- do, ma nella lcttcr , ~·Jra ttaIJa. ombra. d'altri. Meno mole che, flni&conoad.aste di beneficenza II mio è 11 manzonismo degli do lei, e si può anche avere li na, né lo né lei, né Jn piedi né conclUIOIl premio di troduzfo- per prezzi minimi, son compe- A~ ~ I DI G I o ·v E~ T IJ Stenterelli). Non credo a certe diritto d'Ignorare che e.si.stono, ... ttjftc. ne e M. Splritfnl > (assegnato a ratf .t1 e no, in vista di una ' condanne assolute, senza appel• Ml spiego anche il disagio di Ella si lagna lnrtne che nel Lucch«e), ora. li pen,a a.4 un f&tftudone ancora calda a ve- lo, Non ml convincono. Com't chi, avendo spera to di viaggiare mio libro cl sono poche date. pr~::it:=~~ per af- ;;::t:. :;ugnu°ar::n:r:i:r~eD~~: . . • ~ss~~ti~u 0 ~fa,u~n 11 1~~ 5 ~1~u~~ ~!riC:,~~f~~:1 ~t~ri~ri{p~T; ~~ri~~t;:~g~l~gen~o;:e ~1:; f~ri•~: .la.!:,'i!:~~~",!f~ ~~;~Pfli~ al più malioso (Continuaz. d,a.llapagina 1) de!l'Urbe. ~ - l~i _<lfl''O le. mie vo per cyi_lo 1'incontr:i.\'n nelle le donne. Guai a chi gli toccu ~:::~a~S:-u~ 1~~frf:S10 ~;h~~! ~!m~~e~~lt~: 1~an!~1em:~~cil~~~ ~~:;~l ala~~c:ia'!f~v~ 9 fiO~~s~ ~dgT ti~ antmoso .fontro moment~ :J' e aàun ca10, un 11 , , pnme cognnuoni m mnterin. ore mlglior1, nelle ore delle con, ~e que.10 amico del cuore che cezlonale, divenendo cosi stru~ del povero fattorino dell'auto- so In compagnia di quelli scrl U e assolutamente ermetici., ,ente iù di givlltrte:~ton li~ P;C on! d~ IOtt~nto. ~omm• Era uno _dei più aoll:m:e\·oli fi<lenze.,C:tpita\'1 in Terza :;.i. non a~ va alcun n1pporto con mento sul quo.le si formerà una bus. Bene o male, nella tal cln- toi-1che le dan tanta molt!tla ~ ~he non esiftono phl. (come Ja quale ~ &lamo ~tratti 'era.a a ciarono n dmi,dar11alla hne del frequentatori delh1 Terz.a Salot• lena, d1 ,era, quando su quei In cultura e per il quale non ma.,sa di lettori lnconsueta mcn- quantlna di narratori nel mio Questa, egregio signor Petro– a non vedt:rlo? ). E cht ,e ne i pr~pcrlone ambirlofame"n'te I?ll, mcnlre 11, l~ro, 1ecolo mo• la. di Arngno e i suoi amici Jo divani di velluto gi:illo,oro non avrebbe csitlllo ambe a battcr1i te vasta•? Come può dars i ciò? libro hanno 11 loro posto, dal nl. non è e malafede.,, com'ella andato a,slcura df d.Uilkrarcl, n<Ulonale, cioè ,empre m~o di riva, c~11~n ~o d1 rn:i~do_,nelle d1c!v11no tchcnando e ln (oca ri111ò'lnevano che alcuni gio\·ani in duello. Lo chiedo a lei e lo chiedo Bontemrilll al Pratollni , dal ha scritto a caratt eri cubitali e cht resta desidera di lasciarci, cata e for& eme.no J)(Jtrlottica. csposlz1~111 d, ,Valle Grnh:i. M~ !ll~1cnte.,, cMendo egli tli pe1le un po' lonto.ni dalla sua ccr, Stimo quc&lo etempio di ami, ~l suo giorna le, e~ rifiutando Bncchcl l al Vlttorlnl, dal Tozzi nel t.ltolo del suo articolo. Può cui.chea costo df non desiderar• B' l'addio della cultura pro- ora QUI v_og.ho.rlcoràarc , d1 ohviutra, grano, tra~udo.n1eolio rhin, cd io l'nccompngn11\'0 1al• cizia beUlnlmo. Mi piacti crcdet ~:~te~aa t~;;~~atod~ril!a rf~~~: ~~F~~~~ f! 1 d:, 1 1~! lt~~~ ~5!!~e:i'!5l~le~n~r~tt~~~à. t: et, più. Furore antlprovlnclale? Vinciale? Certo l'in1oddi1/az151- q~egli,.!lena. 11nm,un ~~ng, c?me unn foc:i ~ u~ leo_nemn, \~lta all'c Umberto>, celehrc vero la voce che 1i diHusc • dere.' quella , diciamo cosf. più della letteratu ;a moderna , che malafede è un peccato non °pre– E la. ,orte della noatr a glovf- M t llcura, un sen&o dt sgo- g10 piu _terio. e ca~aucruhco. r1no: e ~11p11~ d1 ~c 1 nn·: 11 m~• ru1or11nte.-omano, oggi tcompar- IUO 1empo: cioè cbe Ja, pcrt0n11commerc iale, di FieraLetteraria. dl.spone d'un autobus non troppo ciao.mente critico: è una colpa nezza, obbligata ad un ritmo mnto per una. tentatlone di F~ I:i_ n1111 pnma ~u,da J>~~ le monn 1nten canti dcli e Enei• &o, dov'egli cenava, per ,olito, di cui bo parlalo luclaue, mo, La sua radicale condanna del vasto. mora le, su cui non spetta a lei eh.e facilmente gela., e ,edotta tUlneamento più largo, meno ,•1e d1 Roma, colui che m 1n1e- dc>, di 1nocciol11reper ordine dopo 1 11 meuonone. rendo tutte le me ,oi lan mlo libro desta perciò un Jeglt• Ml rendo In Oinl modo per- atudlcare. da un ~erctzlo e al di Juort >, ~rtfcolari1tfco (un Set teloni gnò a dislinguere i diversi stili cronologico i nomi di tutti i Uomo di grandi amori e di u 11' )°\• 1 • ,:e . a timo sospetto ; U sospetto d'un r,euame.nte conto del suo e del- Io credo. per esempio, che • ~~g!~t~u :::,~co;o ,~:~~t!j :i igl~ ri=:e:ie::ipd1 u;iu~ e le epoche dell'orcbitellura Papi. Soffriva d'inronnin. Moli• gr~ndi fobie. ~119la\'ll. nominar• ~_i:o~cr•òuo,c~_~r:r1c:m:ffe~~: 1 ~j ~'S:t~~m:isr1:~so~ler!1i~~ ~~~~ 1 i:.:i~~-: 1 1~~ :ce::::: ~~::;e~ar:i:;~~z~ s:~vfa::n: ma meno impacciata, meno di 1tali0ne ,uburbana, è Tfguar- ------------- gh Cor_rado ~icci per vederl~ lm:urro erud110 che cooncttò da indicare con ~bastan za in• to, di far scendere gll altri mli• perfèìta buonafede, Ma le. buo• ca.sa. Pt:r un eserctzlo di larga dato con ~hlo slargato, direi l nn~llr,e III bflet111. Non ,~ p_crchecon la &u11dottrina la lungo genultA la causa del suo di· lenovecentocln quanta viaggiato- ne lntenztonl,com'ella sa eco~ llbertA alla fine, un glUtOe&U• fnattaccablle, fenomeno terrl - •• e he I p . od111111e Dnl0Corrndo R1c 1. Er:i ctpericn111che io avevo gii fot• spetto . rl, per rest.arc a sedere COI ri• diceva quel tal pittore, non sJ berante di llbt:rtà. Tanto più bllmnte minore). Ormai l'av- LW'.I e raseo 111110, nnni prlmn, iun1ion11rio lii di Roma, negli anni In cui hl Infat ti eUa SI lagna rlpetu- manentl cinquanta ? Incorniciano, neppure ln un pa.• eh.eun ,o.spetto grave ft/.lla no- vocato B. legge Montale, ecco nlle Belle Arti, quindi e epura• mi3 ,ola casa era 11 ciuà alo. tamente ch' io abbia m.esso si- se non cne, egregio signor Pe- norama di storlR letteraria qua• ~t':t &entfrn:talit:.t;~e':m~: r~n;c= t: ~i lai:no::i * lo > . 1er scorso re~dlm~nlo, in 111, que&l:areggia favolos:i che j sieme molti scrittori e unendoli ~~~t!Ut~lh~ew~e~~i;::,toe~ ~tJ~ :lfe~:naldf~~luJJari, 11 ~ ~a~ ~':::: 1 pfù f)f'O/Onde w. Hinek, c. Bolog,ia, s. Na: acguilo n una tloma 111ch!e1to Pa~i co11.ru_irono a con,olazione ~?e::~~I~~~~~ nb~n~u!l~!fe- soendere,mo lto probabilmente, la Per la seconda m.eià del ~ . a sollecitare in noi questo de•f- lclmbeni, M. Favalll, G. Vinco d • CARLO BO , fotto wl pcr1on~le dclh1 _Ma~er- dea derel1n1. debbono occupareUnposto, aonÒ ~usano come lei, e vorrebbero colo, le ~acclo I più sinceri au- :Fo~ ~:./::~ .. ";;.~~~~= Q~•=•:t:n.:'."}::'.':.1'. : :: I :Ì' ;,:.~:. J•,;~,::~.::"·:~:ii : VINCENZO CARDARELI ~:.l~n!"i:.,~:zi:.~~1~\~lm;. ·~~~~ri ·::t'~~~~ a ~~ ~f,\hoC~II~~.:,•; ~~•;: O:! revol~ent.e ,otto l'abbagliodel• Gatto. L'Adige di un tempo l'è (Contlnuaz. dalla pagina 1) Jmpossfbll e fare una questione 11iccoln disgrazia o ,•er~ogn:i , nomi, che, almeno allo stato at- P%bfbUrr:i~lte, J1 se~irno In dere, O abbia la ventur a d:im- la di&tahza. la nottl'Cl sorte alla !a~to ~J1 ~ i~me.t e Je colllne sfare e.scluslvamente U dato di mode: é evidente che Prl- cl_1e p~s.:n:a _sull~ ,u:1!ncolpcvole : u:.,..u •: :i-e.J.~efi';e.a~u~~f~~zt~~! t1,1ale,si può avere 11 dlrltto ;te!.tto gnor re c e la esl- ~~~rall~rre~~rf:tt~,rroa~~ln"ctt ~n::ffaenr.a. peno.ta det concit • anonima piJ ~~~!t~~~Z èJa dimostrare, Illuminare il sco .t1 t scelto una J)Qrticolare '' 11" d, figho di famiglia ormai e: lndtct e cualogbt • editi dal M.1- d l~ orare cl~i:sis to~ \ _ lo no, lo non avevo queato di- soendcnte del .suo aIln~ne,e t naturalmente allargabiie, meno a.ncorata a giudU:io del titolo in una. ,erie oocazione e vuole arriVare a qu;bntei°~c. ~te~u~:~;,. e:~~~e\o1:~::!n~ vero P<j=ndo ~aIJi 10 fi:r1tin ritto, anzi avevo 11 dove.re di PJERO BAROELLINI d.ilfJOstoaJ mito Ne JXJtlsce tut- particolari di clima. Il limite opaca di fatti. L'ultimo mo- una conquista intera. Rtu1cf- r:t 1b~:. • 11 111 ricco, mn / 1 ! 1 • 0 te.ori rteuo Blb1to«1ehe ttallane. e auiotus con cinquanta posti e ~~~~o c~~e et: 0 ~S:::tit! toT~ ~ Firenze, 1 · febbraio 1951 ta l'IJ!genultd: e ~ tue dl,a• rfellaprovincia non entusia.,ma. tfvo cl aiuta ancora a rag. rà? E' dotato dl numeri su/- · ". 11 ro che \'Il~ a~gioiò'l. La nuovr.aerle • 1 propone cli mu- con duemila viaggiatori •· Più due volte (e tre la nominerò IERO BARGELLINI invia ,troie conseguenze. SI cede ptù f provinciali, anzt li affanna, è giungere meglio il 1en10del la- ficienti? Sono domande estre- foorclie nelle l!ro1ion.,om, 1!11· :~~a 1 1~ :::::~~~ ati: 1 ue:° t 11 oltre rlbatt.e sul e ridicoli elenchi nella prossima edizione) Ma p alla Fiera Letteraria que- volentierl ad altri che a se 1te1- troppo scoperto il 1uo carattere voro df Prisco; il suo modo mamente di/Jicili q cuf solo Il ,curatf nel \'CIUre, preco~ men Btb!toteche traendonenT ~atl ~~! conditi di qulllche banale. coosi- l'ho nominato e In fila.,, ·negli lta lettera lndfrl.Uata a 10: chi viene d'altro l.uogo t df limite, di tmpo,izioni:. La meditato e attento di orche- lavoro futuro di Pri1co darà le ~n vo, ~on una 1r,nn .b:1rba poaono conaenure la compllazto- derazlone :t, e come se non bn- e elenchi .,; l'ho )asciato In pie- me, ed.lo ho le mie buone pfù cavventuro,o.,, piu deff• gfm,entù df fronte al van ten- , trazione per cuf nessun ele- u,ia risposta: per ora ci toc- c?nm~ e f11111, che-poi m1 pnre ne di una atorla del minio. stuse, al lagna deUa e strana di, neUa calca. Questa diev'esse- ragioni, le intenda chi può, per dt:rablle. Un fenomeno general- tatlVi df re1taurazlone non si mento neuuna voce magari ca restare nell'impreciso ma 11 toghe.uc, con gli occhi sempre * E' Ulcito per I tipi dell'tdlto somtad di ~•~::• tal~ d~ f~l re stata la mia più grave colpa, rallegrarmi eh.e venga pubbli• :;:te :I'z'au~~, t':!:ie ~~e~~f f':j~e:;;i:ta~e u':a è~~:c'::"~~~ dlver,~ e lontana, re;tano sa - d'altra i>artesareb~e lnghu to :Uc ~~;i: 1 ~e:~ 1 ~;t;t~!:,n°, 0~:: ~~ 1 ~;Jc~nY!~~'i"t:il e~t~1 ;~!'a~g :e q~antl :c!i~sie::, , ~I- ?::i.~ l• ml• più triste e mala- cai~· una lunga let~era, cinque a,ni~e aspeUi notevoli Direi vosa, non t poco. Rlmanaono crlficatf. A proposfto d.eUale- non sottolineare il risultato pince II b a f I d Cluatc1I ArcheolOIJ• che oont!e- s~rlcarvtsl •• aggiungendo anco- Ella confortato da critici mol- cartelle, due di pfu di quante per/i'l«Juna mentallt4 ~lonla solitari soprat utto perchè man• zfone, della condanna. chhua positivo di oggf, la forza della Q. re a e .r ma 10 mc .on,nc ne 4781 'l'OC1 concern~ntl 1·1nUchl• ra che e Questi elenchi> , aono to più' qualificati di mc si deve. ne occupaue fJ mio scritto ,uJ k e Ad ogni modo li Stndac ~ ca 11 capitano. nel titolo è evidente eh.e Mi- soluzione. Prisco 110n ha pau- netto e~, in 1~11anu, 11 uo tà elaaslflc!le le anttchlt.à crtn1ane e elemento spassoso per 1 vari eSMr sentito molto offeso della ,uo libro, preu ochè ,utu e è. v ronese>. Le virtù della. Lettera crudele la mia, natu- chele Prl1co non ha tra,cura- ra dei personaggi, sopratutto drnmm1, il .mot.1vo ~cgrcto di ~el primi secoli. y1 aono llluatrat~ accostam~ntl e le rare consl~e: mia alst:.emazlone,e lo non sono cinque scritte~ nipporre tn me per-1,na df C(l,C ,ORO troppo ra.Jmented.Utinata.a uparre un to le ptù recenti ragioni del ditn-Ostra ·una notevole capacf- IU!lll la flllt ln{fUICIIHhne ~ dello ·c!~~ Dl~t~o~r~~~:}r:.rn;,~~t!'oe ~~i~od.,~nsleme che vi s In oost lnsen.slbl,le da non capire "r movente personale e ":I' /a~e Incredibili. non ddnno affida• ln'!egabile &COnCro psicologico romanzo europeo ma l'ha fat - tA di animar/ l'azione, di per- •~." huffo e_ dolorou ~1ucna~, mappe. Insomma , a quanto pare , del li suo stato d animo di vtan la• fa~~ i jJP~euame~tt ~ U m,o mtttato,e In apparenza una vo- ~~:":n~::i:rnaca anch~ ma: to con una.gra.n4e compoatez. mettere al ,ettore un'att enzio- :•on~be lo• md11ue l~1ftnea d1• * Nel "· l deJ !fil G. C/uirller mio libro ella non ha visto che ~~o~e P:fdJirt't:O e~~:~a:!i rt; av~ire. m o pa.ssao e m O =neeo,~~:~J:i, ih~ pendo da moft::C .~~~ 0 .~i<, za, annullando tutte le partl ne continua. e vfva. L'ultmta 1:r:ne·a 1~~ ched'llffllCOÌt pr~ et, pre,mt.s 11lct1nt tVer• oubllel'•, 't depreoa~I .e e 1 1nihit 1F non ~ latenza di ' Mlrtt'tort chè non Non pen,erà ttriament4, Bar- ga? 'soprat tutto per rlto~~ C sulle m:!tten~don~ 1rigluJ:Z: pill;'~:':· 7:°lemi~h~ e crr• ~o~~~::::C"~i!~~;::,::; que~1afore :;:Ila Tenna r;_le:, f~ ~:i'l!'~r::;o 4 ~':!::!:-:a"~~c~ ~t!~fe~a ~~, letU>J' ~fo~: :One 1~·r:'tlhJ1 r?~ dJ.i~i:r~; ~e!~;~tt!~1i!'u 0 ~::r~~~ ~'lg~r:.~o~:e :e:;=~1:~:~ ::::caz10ni qu~l~a ne, l;t- ;r;;l eo d.et ,:;uva::a r~g~o!~ ~, f nostrt narratori di non sa- ;~ . polevatt~iui'i ~ I I 1:oi rii :::.~ ~~o e~!~: ~~t::11': :; ~~a1:1i:~o~ii:h:~~~i~ in pl1dl nell'~lutob°i1del Pa'I:!- :~r:":'a:t'o:::C:u~r:e,uc:!'!ia:~ ne d_i amore ad oltranza. ture e neces,ttd di linguaggio, poesia. Jl dramma, Il gJuoco per Interessare, dt gluocare con c:nt;~:: 0 .; 10 J:, d' ~e. 80 • ~~le;e:,,.~" 1 ~:;d~•~e~i:°~~::~ di elenchi, perch~ li pubblico, !!nri'a:.~no no a a proA a peniino di me cosa diVer,a dal• un sen&o di distanza, di dlt1l- ormat hanno decflo U destino e violento delle cose il peso del• simboli a1trattf. A qualcuno · di d 0 1 1 ui: un /rudcolo un dell.ef0$ontrauo di Invece di quello non lene l'e.len• Per rltoralone potrei dire un la opinioneche desideranoaver. coltà, che non cl permette e gli ~rat u~~ riaffermato I limiti la pa.s.sione sono 'tutti motivi potr4 s~ brare che Pri1co ca- uo!"o , mon °• ~ cgantone, un B11rbe11 b•Aurc vfllp, di Rene!Dru- CO del telefoni o l'annuario dello aran male del Suol libri come ne. Ho avuta una sola preoc• òmici di casa>. L'es~o cl u:a / ra P~fvlnclale{Il tuo che hanno, nel libro 1l tempo da nell'1ngenuit4 ma I romah- po eqmvoco, e ortun11to con ne,ud. Stato? ella ha dett.o un itRD malie del cupadone, da.sempre; quella di ~~~~! 1 rn,F~ ~;-; :' n~lf.i~~!,e ~:ra;,~:~r- nec_e11arloper una piena de- zierf han~o a questo riguardo ----------------- - --- - - mio, ma , come ho prome$50, 1~ :1 1 e~~e:,n afs::rac~n a~e •:t:::o caffè O ritrovi letterari; fvnu- Una crudelt4 ecces,ivc, e /or- finufpne ma la. parola dello Il l~o piu fort e alleato 1iella ~onoe~gn s~rte~~?o:oa~:,o~;~. eh: ogni mia azione ri niotg:-: no lavora più volentieri per se un'lntempera,ua? Ma pro- scrittorenonrisentemaidella vita. Id dove un romanzler~ R t t • d • O'N •,, dahe radlcall,Psenr. 'appello. aldifuo rl dlq ualsiaflmorttfl • conto .tUO, ,e ne 00 Pff conto vincla è qualco,a di più re- condizione pericolosa della sembra peccare per eccesso dt e rospe ttva l ei Per me. 1 suol libri non son conte me,chinità . Ff11<:1ù potrò ,uo, ,empre pronto, come di- condito, i una difft:ren.zadi ap- tragedia, le PG&lloni sono regi- Ingenuità, per eccesso di co- ' tut ti da butta r via. Ho .seguito, ,enti rml tranquillo In quelto cevo, a wlar,ene da una cfUA prendlmento, dt senslbilftA In- strate In un .,.odo nuovo, fra lare, per eccesso di dramma- secondo ),e mie deboli forze, 1a sen,o, 110n 1entir6 il bl,ogno d.1 che non è buona (eh, bella al, ,omma, che non mancher4 mai la partecipazion e e una /or - tlcità la vita avrebbe aumen- ===::.::...=e:: sua opera fin sul nucere , e nel modl/l~re n:fJ' altri con.slde· ariosa. e lucida con un arco di che. anzi sarA sempre necessa- za ,u.perfore di ripresa Q tato la dose avrebbe rifiutato (Continuaz. dalla pagina 1) I\•idui d1e agivano ,uUa t<»na e to in guerrn l'uomo per cui b 1938 riprodu .ssi sul Frontespizio razioni o valu 2:lonf che ml ri• colline e un flu1ne,portentosf.. J. ::a~,e) non altro pe~ e dlstln- sta mi sembra la. qualÙA :~t} gli ordini c~eati della nostra morale di cui :n-0\'a perduto fotte preso unlcamenlc dalle protngonl&ta ebbe 111più alla e unarisua poesia( Intito la~ A te r::t~d~:~~~ ::la ;~te:: tJti~ :ruvet u ne sta rintanato in ln~,u::i~ t::~~auzur:,edr:,: forte di Prisco: e per questo looica abusiva. /1ifine Prisco anche Ja apcr:1nd. N11tuniln1cn1c emoaio~i su1ci~att1dal dialogo e c?mrleta pu1iooe ,della tua ~:rm~::v:;iec:i'ìf~:/n~fa~j massima Ubértà,potrA C0Mde• pe te7a., Bre_:,on~ 1 preJ'f ~a.un lucide e strette di fanali senza pas,lamo puntare sul suo la riesce a derivare dalla sua sto- ella nmcri Burkc il giowme d:1ll0:\'1cenda, il gr0:11de grono g1o'l'111czu, Le a11doc1e lecnlcbe Qlancarlo Vlgorelll che comln• rarne il contenuto e lo ,plrlto, ~~:u d~,vo;o 1 ,uof !°v~!ggl ~ nebbia, df ca&e1norbldenel son- voro di domani , sulla conti: ria una ragione morale eque - mnri~1aio. \'iolenlo,' d_al peno pubblico di Nuova York, anco• In Strange lnterlude ,on~ mo), clava con que.stc 'parole: e Se la verltA o l'errore, e conclu: Verona ri limitano alleiBlbllo- no, di studi appassionati. Il nultà della .tUaragione spiri- sto per via naturale, senza formulnlnle e dall'outmfl puc- rn qucstll voli.•, .a d~•pell? di le, d11lla lunghezza dcli ?peru, Petronl restert; alla poesia, ve- der~ nel semo che più_glt ag teca e a.ll' Arch.fvlo Bevflacqua passo di chi alla sera. ,1 ritira tuale e .tf aggiunga che il giuo- nessuna violenza e anche que.- riie. Seguono 1lue scene polcn• 1u11c Je prJ1vlt1oni · dei crlt1ci e che duro tcl ore, al dialogo dremo •·None ò restato , e quln- "'fa .I do d t 1 1 al giornale e a sén Lonardo, a let_to appena caduto, Il sole. co tiaturale dell'esperienza oh sto è un dato elle 110n dobbfa~ tiu inie, .nella pri11111 dciie qunll degl! imprt:Snri, etrpì. ~ O'Ncill rrammeu ato di monolog_bi, di f~rl:o~ :~:J~~ g~~lr c~e~j per,i~:~he n'!,'!iq1:!:t:~~/ q'::e~ Sommaruga. al Gmfo Clvfle Provincia è a volte un ln/lnJtA servfrd a ridurre quelle che mo tra,curare : Auguriamogli Anna rn·elu 1I 1uo pahuto al con1111uòa produrtt m 1elv11g• e II p11r1c >, per usare 11,occhio sono restati E' p~to alla ar - ito gluoco cl rimarrebbe da (ma è felice cU a.ver lllu.ttnito d~~se e,tremamente deliziose, oggi cl appaiono cadute di gu. soltan~o df poter continua re a 1 3,lre e ::a Burke; e nelln !Ccon• gin 1iber1à, il ,egreto della. •u~ termine, medlnnlc i . q1111li Il ratlva e coffle vi .stia pos.sl ~mo mo,trar e COmeper/ino i brevi un libro per f torchi di Mar• :Offà~e::,a un~ ~11dlglio e un sto, debolezze df costruzione costruire f suoi lfbrf con la du Burke ritorno a lei, 5coll\•OI, aud:1cln eMcndo la &emphcha pubblico ,•lene a &eJture i pen- anche vedere legiPCndoinsieme cenni che Ellafa, In quella let– d#8 teig - un ccpitolo de~Ber- quand: tu~~ 1 / ci~:o;ienf'fQ toni pericolosi. In fine se cer : steua pa,sione, legato alla 10 ma inn:1monto 1,ii, di prima, più elcmen1are; e Il aegrclo del· 1lcri irne-rlori dei pcr1on111ggi. alla prima pagina del Mondo 1 tera, tanto per non r:rlare solo :r~h~jsc:!s~~:iz:t:r !:C':.fvi ultima Me&sa rt rovesci':: In chiamo di sfltemare quei to li- 1te11a vocazione interiore e e le .. f1 gi_urar~ ,ulla Croce che In •~:1 tec.nica, l'11do1ion~ della E' peno10 dovM"tl llm~la~e II una prigione, questo passo: 1:1 :':teca:: ~e':r~~:/•t~:o t':t~~ e a scUola, Zannonf in Prov~ via Mauini, ed è bella, pulita.e bro 11el quadro dell'ultima con lo stcno ,enso di re190n- n_cll 111_fa1111 a d un 1empo non 1centc11 volta a vol~ ~,ù id~ pOl'hl accenni. quando 11 e di m:C~~~~~ -sld~~!~ P!Ù t~~ 1 lettori (lor,/ 10 saranno?/,,ta • vedltorato eco. Guido Roui ha fre,ca e anche fl facchino di 11arratfva.(Prisco ha trent'an• ,abilità di front e alla cieca r1c:idra. rente o q_uello che aH,u ~~ d1• Ironie a una produzione 1um11l, opera loiorll di tempo i: 1 par no poco attenti O poco nfor- una bambina, la sua vita è du- ptau a Erbe l't accom~dato _ un 111, non dimentichiamolo) cl violenza delle nostre azJonf. . • • • . I'<;· In e Emper,orJonu >, &Ipuò tu,ou e '' 111 1.11 come quel~n di di trovarmi sulla mio. fedele matl, poco sereni o poco intel• ;::.:,.::•:::.~~ ~. :,o;!:o i~~ zi:•;;f,:'1:'::::r .~:.~ . . ~~~~ accorgiamo rublto che qui ~ CARLOBO di~:,~m; ,;,;;•-;,7;';,::-:~~? b,t.l ~; ·.,;h: . ~~::,:,· . ·':. ~::: :!,~~~I, .:.i.~~:·~.~11."°':c.~ •. ··,: ~~-:::.:' tf~·~. ':.',~;-.~::n: ~~ n;::1::; , ~ , ,c:,i:,~:";!!~ R. Montfnl è furfo,o perchi Incredibilmente attillata. r.tl ne per chi deve diKntcre di 1podet1110 e rifugi11101i neUa 1ue ultime opere; tanto meno In cerchio sono la bilancia sul- to Il bisogno di dire phl di quan• non ha te,npo, Rampfnelli t~ema fl ClfOre, Pff il timore arte II caHèl Eu e nuocciono gi11nil11, il quale per tci 1ccne ti può arri,('hinrc un giudizio Ja quale ogni tanto vado a por• to già scrful. Rlpeterlf n~n ,er - fdem. Almeno Blasfon Insegna, : 1 1!1f,f {rai:,t~so /~gli ln1gua- Al SIGNOR I ABBONAT J mau im:imente :1I te11tro, pcrchò co11.seeu1ive \'ede 1orgcre intor- etilico ri•uunth •o e conclu,ivo , re gli ulllml brani della mia ::u1a~:d~~• =~~:b:u~~tJ°u!r~~ ! r?:~ll. v=:ii:fo, Jt::i~:eltolbff• generatlo:;, ~nch! :fll~noer;l~ fanno p:iura al pubblico pii1 li• no a 5è tutti ~li orr? ri ~ le ~i • Cert? ~n lui tr~vano una ~oce vl~r are che non cl voglia né un più IC07!10do barilotto d'arin - è un ne hlttoso dichiarato ::!,. lora è provincia,a,iche Roma in * mo~to, e lo 1en,:0110 lo~tano; na~cc dcll11vita !mm1t:v11, fm• nuo,11 1 co'!1rn&11 ~elle ~11!11onl e tedefe pietra di paragone., né ghe. Qui et la, sua lettera, nel- "ura Jntemplat"va) Ma ( 1 _ un'ora almeno della giornata ,1 e 11 drn111maturgo lrn bisogno che non fugge e ricade III mono fond:imenlnh. e dei motl\'1 ele- e bilancia., da e brani di vita., la Fiera N. 2 et Il mio articolo, somma. è tutta g!nte.che rifl=• riposa nella provincia, nella le- Si pregano gli abbonn ti il cui abbonamento del pubblico come 1111 pittore h:1 ni n1oi nemici, In Strrmge In, menlarl, orule è fo1111 la \•itn: per ammettere come chi scriva 11elle librerie, Il suo Novecento , ta il ritrovo tetterarfo: la vita vttà e nella limitazione. ma ~ d" d , bisogno di qu:ilchc tupcrficie terlll(le ,cguiomo altrnverso n0• come ~ la no~rll rivihil. lroppo cosl non abbla per ora diritto per~ht darsi tarta pen'!:b,rut- in provincia ora. non t troppo ugualmente Milano e Roma e 1lOU is etto e scaduto o sta 1,er scadere, ~li cui di11ingere.Quando O'Ncill, ve atti grnn parte dclln \'illl <li lf'-:1ormai e sofferente, ccrtRl•e di viaggiare seduto . Non sono ti, ll~eramen e acraes e e a idUlfca, non llJudetevl, ni arca- r 7o1 piace Milano e Roma e <li voler sollecitare il rinnovo per evi.tare so- in opere piì1 ~e-enti, lin meu o una donna dei not1ri tempi: ,•i, rifugio e rhtoro Ml pionto dei 1!n crtlco f tetlco, md~!l? o alj ~alevo!t:u:~f;e ,::end~~ P rao- dlca, ha un'inflnitA dl pretese, a oro provtncta. N • • Il' . . d l ,!clic muchcrc 1ulh1 faccin dei In in cui 1 redomin11 il lema freu, fanriulli e nell'urlo degli uoml• 1 •~at;sld\~~~!/~~on !~ova;'! si Per me, caro BargeUln1, a noi dt non-riposo e vt st ,ta male- Perfino Il giornale plll. ag- .. pen.non, ne tn v r.o e gior,iale. ,uoi 11erso1111ggi, 1,erchè l'udilo- di11110dcll:1 frmtra:tlone 1en1i ni primi1ivl. crud.el; da lasciar supporre che non resta nulla da aggiungere; ~et:;~te(:,et;!·/l~e:~o~ guerrito ogni tanto ha un an- ,._ ____ __ ___ ___ _____ __!! rio din1e11icasoe ,;Il efff:ri indi, men1:1le e sc:Mu:1le, ee&e"11do mor• CAJ\OLLO PELLIZZI li libro sia scritto tutto su que- ~~tf::i~:t~n~u!~l~~vere di farle arcadia. e le brigate del pasto- OUOLIE LMO PETR ONI relli acquattati a far merenda HAR o LD @l&n~io'1A~:~'.~;r;E2. . ACTO N , B I OGRA FO DELLA J E TT A TURA .. !lfE~:rt~~:.·~ eh, Il farle. te numero della e Fiera Lette• Semeghini ha la&ctato Ven~- (Contfnua.t. dalla pagina 1) mlrngllo Acton, favorito delln no I comuni jett.atorl - e quelli nor! Incidenti Inter vengono de.I romanzi di cappa. e spa- traMonnare un genero noto 1n nallt.à letteraria Frcderlck Rol• raria., - del mio lungo artl– ~~p:!fla~!"t!'1:i,~,~f!ov~~o~! ,iedendo I vari lati del problema regina Marta Carolina, un ra- dotati e naturalm ente • d'un si- ovunque appare il blmbo. Il da, poi a ~olone un'avventura tutta Napoli come un lncor- fc, J1lù. noto sotto lo pseudonl - : l~ a:nqua~ohalù"°/::it;,r~~~; una ca.sa in via San Ntccolò: e parlandone anzi espllcltamen- mo ~ella sua famiglia è venuto mtle pot.ere e sarebbero delle Prln elpc Ptzzofalcone. suo pn- amorosa s ln1Z!a come nelle reggibile Don Giovanni In mo Baron Corvo, autore di I\I• di quello ~he ,le,lt as,e, debbo ogni giorno a.spett.aun po' di te nella prefazion e non si 6 de- dall Inghllt.erra per stabutrsl persone che seminano Il male e dre, Intuitivo, si rifiuta perrtno e Memorie ., di Casanova e n- un lrrimedlabUe e Bellantonl o -., cunl curiosi romftnt.l. e nn dc o,seroorle che il titolo e L'arte luce (&e il .sole,spolanca le ft- clSOper una scelta ma ha con- nel regno delle Due Slcllle. le disgrazie ovunque ed Istint i- di vederlo e lo fa presto rin - nlsce come un racconto di mentre flgllo e nipotino pe.rt - sltcle -., Innamo rato pure del- non è mal astratta.,, indubbla– nestre, Il suo 1tudlo ne rimane tlnu amente osclUato fra le va- In novanta per cento del ca- vamen te, senza alcuna anch e chiudere In un semina rlo dove Hofrmann . La sedicenne Llset- ranno ed Il colern p1ù. tardi de- l'Italia ed esP.cerbato come lui mente più vivo e phi attraente tut to allagato). rie solution1 abband onan dosi al si, lo Jettntor e,1leri come o; gl, Inconscia ragione facendo U più. rlmnrrà. per molti anni conti- te diventando la tre.netloo vasterà la città, cessando d'lm- del poco conto che I suol con- del mio (che era: e Lettera ad Vita veronese (Dir. Beltra- capricci della fant si II è sia un Individuo dall'aspetto gran torto a quanti sono loro nuando ad nffllggere maestri e amante di Isidoro si trasform!l perversare soltanto dopo la temporanei Inglesi facevano uno ,cultore adr attl1ta .t}, ha mtnl, Fanasari( una rfvlstlna Prln Isld a ~-ll suo sinist ro o eccessivamente trist e più cari e quindi tn detlnltl va compagni. La Repubblica Par- fisicamente dl notte in notte morte del maleflco vecchione dcUe sue opere narrnt1 ve. travisato un poco, e direi con d'indirizzo ,torico-letterario lo- ed ce cl or:,~ som i a cosi sia un emerito scocelator e eh~ a se stessi. 11 protagoni sta del tenopca nel 1799 lo libererà dal con un ritmo accelerato sotto con tutto questo e molto ~l- ePrince Isldore., non è 11 lntelllpente malltla .olornall, t l– 'J~edf1::JJ~u~cr:are ::::n~; :Os~:n.S: m~ssa o:::r~t::n~fa~; mediante. questa {ama tutti cer- roman zo di Harold Aeton ap- seminarlo e lo ricondurrà n ~a- gli occhi dell'amante atterrito tro ancoro. 11 Prin cipe Iatdoro suo primo romnn zo, nel 1928 ~11t:r1te0rm~~t.dei .:c~ru ~ tf::. convegno ma ne t :cita delu- un regista che ce di I cano di schivare e di tener lon- partlcn e a questa seconda ca- poli dove, dopo una famosa -e- e dopo un palo di mesi muor e cl viene pre,sentat.o come M• egli nveva già tentato d'lmpot- accanfo ad euo doveva flgu– sa, ed C a. un'ambizione molto dlare con un lnso~ hi~ m~j tano. Solo in ca.si molto rari tegorta. Ciò diminuisce gllL tn sta con esito catastr oflco data avendo l'aspetto di un'adipo.,a senzialmente buono, atreltU 060, si come narratore contempora - rare quest'altro titolo: e L'arte geriero,a che meritava ,orte colori e di cambiam enti sl può affermare che un In- parten za. n suo Interesse. Tu t- 1n suo onore dalla e progressi- ottantenne . Questo sarebbe un gene.roso, prima vitti ma della ncamentc al suo amico Evelyn è ll!mpre astratta.,, migliore. Poi c'i Nova Hlstorla m no n1 d 11 , alla dlvlduo debba la sua triste fama to quanto succede avviene al di sta > 8 ftlorrancese Cont essa erfetto della Jett.atural Alla sua disgraziata malia. A.ssolu• Waugl\ coll'oggi già dimen tica- Ma lo ~ ro che ogni beM- (Dlr. Vecch!ato) che ora stam- 1 ° to a ~g ari~ento ed al• ad un'Innata malvagità , ad una fuori di lui, della sua volonta , M"lratlori. la sua fama di Jet- pretesa cronaca settec entesca ~ tamente desolato quando pochi to eHumdrum .,, La critica fu volo lettore avrà Inteso perfet– pa un /O{lliOquindicinale e df 1 ~:•rsa or nall deUe me- cattiveria. che sembra con!ertr - della sun psicologia. Anzi tlno tatore sarà a NapoU per sem- subentrata Improvvisamente anni prtmn della morte ap- severa per htl provocando da tamente ciò che an~he lel fn– y1,1pplemento a Verona lettera- · ali un malefico potere . Volendo In tarda età egli non si accor- prc stabUlta. Qua.,i per darl e una schertosa tanta.sia roman - prende quant o 111 sl attribui sce parte sua le Ire e lo sdegno di tendeva: ouf a che l arte non é ria con pretese, cosi pare, meno La Jettatu ra ~ un fenomeno at tenerei alla superstizione no- ge di nulla ed è un semplice un crisma urftclale e detlnltlvo tlca. DI codesto incidente sba- egli vorrebbe rimed lRre risar cui si ritr ova un 'eco In eMe- ~~I aS t ra~ta ttf el sen.so f ello prOt:inclalle scolastl~hele co4 specUlcamentc !tallano che non stra comune si può affermare buratti no fra le man i di un egli provocherà la morte del lord'ltlvo e senza alcun segui- cendo I danni e racendo dei molrs of an Aesthete .,_Possla• vol~~~g a::o~au~ 0 ; 1qran ~f 1 f si spera). Il guaio . ca: ma ha un riscontro negli altri paie- che 10 Jettatore è una persona os-curo fato. fratello primogenito Ercole, suo to nel racconto l'autore non aa bene. Non si cap'isce bene quln- mo temere che s-e più tardi usuroo · il reg~o dell: ,:~~a;ci ;fvj,~/~ ii;:~~ 1 a /~; ltca,te~~ si ove le superstizioni e le ma• che consciamente od Inconscia - n Prin cipe Isidoro Pizzofal- unico diletto :unico. 1n duelio alcun a splegaz.lone ne Indica Il di quale sia l'lnte.nZlone del• egli aggiungerà qualche capi• creatrice. per metter /uorf f roprf lavo- ledlzlonl hanno un diverso ment e esercita codesto malefico eone, nato sulla ftne del Sette- e di conseguenz n quella del slgnlflcnto. l'autore, non trat tandosi ne di toto alla 3ua nutoblogrn fta I Graite anche delta pubbli– rl >, cioè ,1 ha fifflci lmente aspetto e car~tter e. Es.sa. trova potere, e lo esercita natural- cento a Napoli come secondo- vecchio padre sempre rifiuta- Il Princ ipe Lsldoro passa In una cronaca, né di un raccont o crttlcl del 1950 non verrann o catione di ouesto chiarimento, . una visione df cultura, larga,di- la sua terra d elezione nell'Ita- mente a detrim ento di coloro genlto del rappre.sent nnte di tosi d1 vederlo. Oran Bretaan a e QUI lmprov- dramm atico o di una sati ra del trat tati meglio di quelli del lor&rsuperfluo. lfnteressata. Una .sorta di e Ar- lla Meridional e ed In Sicilia che magari senza volerlo O sa- una delle più antiche ed mustrt Fino a questo punto, mnl- vtsamente cessa li suo malert- costume. Harold Acton più. che 1930. D povero Prin cipe ls ldoro Con viva cordialità chivio sorico > t Studi storici e Napoli ~ la sua cap!Utle. Vo• perlo resistono al suol desideri casate della citt à viene rap- grado lo stUe sovr11ccarlco del- co potere. on anni trasco rsi in a qualsiasi degli autori della Plzzofalcone non gli hn porta - F. BELLONZI veronesi (Dir. Simeonl, Ca.val• !endo scrivere una specie dl vi• gli fanno un torto O per un ~ presentato come 1·U$0 degli as- l'autore, 11racconto proced e re- Inghilterra e Scozia, dove si sua gener ai.Ione fa pensare al- to fortu na ed In at~sa di una. Per • • • lari) decoroso periodico che ta e.semplane d'uno jett.atore Hn- ragione O l'altra non gli vanno si della Jettatura. Fin dalla na- golare e 11.scto.Quando 11Prln - sposa e diventa padr e sono I l'ecccntrtco Ronald Flrban k, ulteriore prova tor.se più. ~e- Zlone, ~~l ~~:!rodl d~filf n!m: : esce però troppo :aramente, rold Acton ha giustament e accl- a genio. se'lta egli provoca dlsgrnzle a clpe Isidoro, affranto da tante più tranqul lll e !elle! della sua nore di serra dell'immedi ato llce del suo lnge(ltlo narra t1vo ra., del 4 febbraio 1951 a a– f "taivoltarrm~:f,° alil~in~:·eSo~ to Napoli come centro del suo Harold Acton basandosi sur getto continuo. sua mndre dl!grazle di cui continua ad vita. Ma ritorn and o a Napoli dopoguerra Inglese. oggl gtustn- solo le sue memorie rimangono glna 5, un artico lo di Vlttgrlo J t espe . 1 ti n\ • po racconto cd II primo Ottocen - ti te to d N! 1 muore subito dopo un doloro- Ignorare la causa, decide ~Ile dlsgrazlc ripre ndono gravi mente rlvnlutnto come uno r.ome una testimonianza lette • Bodlnl è stato siglato L O e ~;::on~;:Z,~a~I e:i7eft~i to come 11periodo In cui le su- un an CO 5 1 eco ò Val- slss.lmo parto, Ja balln, pur rl- Rllontnnarsl da Napoli e s'!m- sopra tutto per la famlg lla che scrittore d'eccezione. Ma et! R.o. rarla della bizzarra personaU!.à vice.versa. Inoltre, sotto· 1a ·~1- tentaU perfino di restauraré perstlzlonl erano più Jargamen- letta aff erma lnveoe che vi sono putata fra le famiglie dell'ari- barca sur una fregata frnncese egli a.dora e di cui solo la mo- nald Flrban k egli non ha nt, di Harold Acton tanto .severo produzione di un disegno di una suP<rb(osa c0n,apevoltu a te dlflu u. E' da osse.vml In- due dlvm t specie di Jettal<>rf: stocmta napoletana, si disseco si cambia tono O ""'-"'o· un glie e la figlia ,1..,.no a sai- 10 stile o,lglnnle né l'ado,a pe, gll altd quanto lndulgen- Lo,ca lntll<>lnlo , Gltanertn , , provinciale, ormai precltua, cldenta lmente che si tra tta pro- quelli dotati emoralmente., di non appena egli comlnC'la a combattimento no.vale ~ mlnu. var.sl . Basterà la sua benedl~ fantasia, Maggiormente ancorn te per se stesso. è andata per errore una dlda– •/Ua&i in.slglli/ironte. Sale per prlo del periodo In Cui coll'Am- code.st -O potere malefico - e SO· succhlnrle U latte, gli altr i ml- tamente de.wrltto nello stile zlone U giorno delle nozze per Cill può ricordare come perso - GJACO!tlO ANTONJNl ~~f!tn~~~u~fitrci:. il almbolo i·blioteca Gino Bianco

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